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Cap.

14 – Guerra fredda e ricostruzione

• dopo la Seconda guerra mondiale tutta l’Europa è piegata, comprese le nazioni vincitrici;
le nuove potenza mondiali sono USA e URSS >> sono entrambe potenza multietniche,
ricche di risorse naturali, con un’industria fiorente, interessi verso la politica mondiale,
MA hanno ideologie contrapposte:
USA = democrazia, liberismo commerciale, pluralismo economico, tutela delle libertà
personali, individualismo
URSS = collettivismo, partito unico, potere centralizzato, etica anti-individualista che
valorizza la nazione e non i singoli, disciplina e sacrificio sono i valori fondamentali
>> questa opposizione crea un bipolarismo mondiale
• conseguenze psicologiche della guerra = altissimo numero di morti (50 milioni), con
coinvolgimento diretti dei civili, violazione dei diritti umani, utilizzo di mezzi di
distruzione di massa (dai campi di sterminio alla bomba atomica), genocidi su base
razziale
>> si percepisce la necessità di rifondare i rapporti internazionali, per cui si attribuisce
grande attenzione alle condizioni di pace che devono essere sancite, in modo da non
creare situazioni che possano in futuro degenerare in un nuovo conflitto
• processo di Norimberga (1945-46): primo esempio di diritto penale internazionale contro
i capi nazisti e giapponesi (ma rimangono dubbi morali sul fatto che i vincitori processino
i vinti)
• gli USA diventano per il mondo occidentale garanti della pace + esportano lo stile di vita
americano (musica, abbigliamento, cinema, …) = nasce il mito americano

ONU
• fondata a San Francisco nella primavera del ‘45, sostituisce la società delle nazioni
• ha l’obiettivo di sventare future guerre + favorire lo sviluppo socio-economico a livello
mondiale
• lo statuto dell’ONU si ispira alla Carta Atlantica (1941) + ripresa delle utopie
democratiche dei 14 punti di Wilson + necessità sottolineata da Roosevelt di creare un
coordinamento internazionale
• organismi dell’ONU
- Assemblea generale = riunione annuale degli Stati membri; potere di emanare
risoluzioni non-vincolanti (raccomandazioni che possono essere applicate nei singoli stati)
- Consiglio di sicurezza = prende decisioni vincolanti e può decidere interventi armati;
formato da 15 membri, di cui 5 permanenti (USA, URSS, Inghilterra, Francia, Cina) + 10
eletti a turno; i 5 membri permanenti hanno diritto di veto sulle decisioni prese (possono
annullarle)
- Consiglio economico e sociale = coordina le attività di agenzie specializzate (es.
UNESCO, FAO, …)
- Corte internazionale di giustizia = dirime controversie fra gli Stati
• l’ONU è lo specchio delle rivalità internazionali (es. spesso l’URSS usa il diritto di veto
per annullare decisioni su cui gli altri Stati sono d’accordo) ma è comunque un
importante centro di scambio e confronto
• nel 1944 con gli accordi di Bretton-Woods nasce il Fondo Monetario Internazionale, per
creare una riserva comune agli Stati, in caso di emergenza + ancoraggio delle varie
monete al valore del dollaro; il FMI gestisce la Banca mondiale, che si occupa dei prestiti
agli Stati per la ricostruzione post-bellica >> l’URSS sceglie di non aderire al FMI, mentre
gli USA rendono l’economia degli Stati che aderiscono complementare alla loro

• USA e URSS dopo la guerra hanno esigenze diverse:


- USA = puntano alla ricostruzione senza particolari pretese di punire i paesi sconfitti,
prioritario è ristabilire gli equilibri mondiali
- URSS = necessità di risarcimenti economici e di mettere in sicurezza il confine orientale
(soprattutto con la Polonia)
>> Roosevelt, fino a quando è vissuto, ha ritenuto comunque indispensabile mantenere
aperto il dialogo USA-URSS, ad esempio riconoscendo a Stalin la richiesta di potersi
tutelare sul confine europeo attraverso la promozione di Stati filo-sovietici MA quando
sale al potere Truman c’è un irrigidimento da parte degli USA, che rifiutano di
collaborare con l’URSS e affermano la loro superiorità (es. con il lancio della bomba
atomica)
• nell’estate del ‘45 alla conferenza di Postdam emergono i punti di rottura fra USA e
URSS; Stalin sostiene i partiti comunisti nei paesi dell’Europa orientale, ma viene
accusato da Churchill di aver creato una “cortina di ferro” che minaccia il continente;
Stalin paragona Churchill a Hitler
• estate ‘46, conferenza di Parigi e trattati di pace:
- firma dei trattati di pace con Italia, Bulgaria, Romania, Ungheria, Finlandia
- URSS incamera Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia orientale, Prussia orientale
- la Polonia, che perde la parte orientale, si espande a occidente ai danni della Germania
- la Germania rimane una questione aperta

• nel 1946 emergono due situazioni critiche (Stalin rifiuta di ritirare le truppe dall’Iran e
chiede di poter creare della basi militari sovietiche in Turchia; entrambe le zone
sarebbero sotto controllo inglese, ma gli inglesi delegano le responsabilità agli americani)
>> sul versante americano nasce la politica del “containment” (necessità di contenere
l’espansionismo russo con dimostrazioni di forza); si parla anche di “dottrina Truman” =
impegno degli USA nella difesa di popoli liberi minacciati da pressioni straniere
(riferimento chiaro all’URSS)
• 1947: nasce il COMINFORM (= ufficio d’informazione dei paesi comunisti); tentativo di
ricostruire il comintern, sciolto nel ‘43 ma in scala ridotta (coinvolge solo i paesi sovietici
+ partiti comunisti italiano e francese)
• 1948-1952: “European Recovery Program” (ERP) = piano Marshall
- prestiti economici + aiuti materiali (macchinari, prodotti agricoli, …) ai paesi europei in
fase di ricostruzione
- sostegno al rilancio delle economie europee
- l’URSS e i paesi satelliti rifiutano gli aiuti
- i paesi coinvolti si allineano su tendenze politiche simili (governi moderati, legami
economici stretti con gli USA, economie di stampo liberista con interventi statali più o
meno marcati)
• 1949: nasce il COMECON (Consiglio di mutua assistenza economica); tutti i paesi del
blocco orientale devono legare le loro economie a quella russa (tassi di cambio con il
rublo, quantità e prezzi dei beni scambiati, ...)
>> la contrapposizione fra paesi legati all’URSS e agli USA viene battezzata da un
giornalista “guerra fredda”, perché si riduce ad un’ostilità senza conflitti diretti; in
Italia, Francia e Grecia le minoranze comuniste vengono estromesse dai governi, mentre
nei paesi sovietici si soffocano i movimenti democratici

• questione della Germania


- alla fine della guerra era stata divisa in quattro zone d’occupazione (americana,
inglese, francese e sovietica)
- Berlino si trova nella zona sovietica ma, essendo la capitale, viene a sua volta divisa in
quattro zone
- nel ‘47 le zone americana e inglese si uniscono, si attua una riforma economica e in
seguito si ricevono gli aiuti del piano Marshall
- nel ‘48 Stalin blocca l’accesso a Berlino per costringere gli alleati a lasciare la metà
occidentale; si rischia la guerra ma gli americani organizzano un ponte aereo su Berlino e
alla fine i russi devono rimuovere il blocco
- nel ‘49 le zone occidentali si fondono nella Repubblica federale tedesca, con capitale
Bonn, mentre la parte sovietica diventa Repubblica democratica tedesca, con capitale
Pankow

• aprile ‘49: Patto Atlantico (alleanza difensiva fra paesi dell’Europa occidentale + USA e
Canada); comunanza di ideali nella “civiltà occidentale” e nella democrazia + creazione
di un esercito comune (NATO)
• 1955: Patto di Varsavia (coalizione degli Stati sovietici)
>> la fine convenzionale della guerra fredda è il 1953 (morte di Stalin), ma le ostilità
permangono per molto tempo
- miglioramenti militari su entrambi i fronti, nuove tecnologie (es. anche i russi
sviluppano la bomba atomica)
- politica estera mondiale condizionata dai due blocchi
- il regime comunista è particolarmente restrittivo; gli USA si propongono come difensori
della democrazia ma in alcuni paesi sostengono regimi autoritari, purché antisovietici

• URSS e blocco sovietico


- dopo la guerra si accentuano i tratti autoritari (purghe, mancanza di libertà, …)
- ripresa economica rapidissima, con priorità dall’industria pesante
- i paesi satelliti subiscono pesanti prelievi di beni e di denaro ma contemporaneamente,
grazie al modello collettivista russo, aumenta il numero delle fabbriche e la produzione
industriale cresce a dismisura; la qualità della vita però diminuisce, il regime comunista è
molto contestato
- i paesi satelliti vengono trasformati in “democrazie popolari” = formula che maschera la
realtà di stampo sovietico cui erano sottoposti; in Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia,
Jugoslavia salgono al potere i partiti comunisti anche contro la volontà popolare
- la Jugoslavia rappresenta un caso particolare = è governata da Tito, che aveva guidato
la resistenza anti-nazista liberando lo stato prima dell’arrivo dei russi; dal punto di vista
economico, la Jugoslavia rifiuta di adeguarsi alle direttive russe e viene isolata dal mondo
comunista, diventando una nazione indipendente da entrambi i blocchi (sovietico e
occidentale); l’organizzazione politica ed economica è comunque comunista (es.
autogestione delle fabbriche) + si adotta la formula della federazione per facilitare la
convivenza fra serbi, croati e sloveni
- dopo la morte di Stalin (1953) c’è una fase di passaggio che porta al potere nel 1955
Nikita Kruscev, che attua una politica più aperta (es. firma del trattato di Vienna,
incontro con i capi occidentali a Ginevra e riconciliazione con la Jugoslavia) + fine delle
purghe e delle persecuzioni violente degli oppositori + rilancio dell’agricoltura oltre
all’industria e miglioramento della qualità della vita + “rapporto Kruscev” del 1956
(aperta denuncia contro la figura di Stalin e la brutalità della sua politica; non si mettono
in discussione le idee comuniste, ma la figura del dittatore che ha abusato del suo
potere), che destabilizza tutto il blocco orientale (es. in Polonia e Ungheria scoppiano
rivolte che portano al potere leader comunisti più moderati; quando però l’Ungheria
tenta di uscire dal Patto di Varsavia viene occupata militarmente)

• USA e blocco occidentale


- gli Stati Uniti alla fine del conflitto mondiale non hanno il problema della ricostruzione
post-bellica, ma della riconversione; le fabbriche si erano concentrate nella produzione
di beni utili alla guerra e questo aveva portato ad un marcato aumento del reddito
nazionale + scomparsa della disoccupazione ma ora bisogna riconvertire le aziende
- il presidente Truman tenta di portare avanti la politica interna di Roosevelt, ma trova
l’opposizione del Congresso che, contro il volere di Truman, approva una legge per
limitare la liberà di sciopero; le politiche di interventi dello Stato per l’assistenza sociale
(vd. New Deal) proseguono, ma non c’è più lo stesso clima dell’età rooseveltiana
- diffusione del maccartismo = il senatore McCarthy si fa portavoce di una campagna
anticomunista, tanto che viene adottato l’International Security Act (legge per la
sicurezza nazionale) che permette di emarginare chiunque sia sospettato di simpatizzare
con il comunismo o con partiti di sinistra
- anche in Europa i partiti di sinistra, che erano stati importanti elementi dei governi
subito dopo la fine del conflitto, vengono frenati
- in Inghilterra nelle elezioni del ‘45 Churchill viene sconfitto dai laburisti, che attuano
politiche di welfare state, a sostegno dei cittadini (servizio sanitario nazionale gratuito,
salario minimo fisso, …) che però sono molto costose e alla fine vengono contestate; il
governo negli anni ‘50 torna ai conservatori
- la Francia è retta dalla coalizione dei partiti di massa fino al ‘47, quando i comunisti
vengono estromessi dal governo
- la Repubblica federale tedesca si ridà una Costituzione (ispirata a quella di Weimar) e
un governo provvisorio; gli Stati Uniti ne sostengono la ripresa rinunciando a pretendere
le riparazioni di guerra e dando gli aiuti del piano Marshall, per cui paradossalmente
questo è uno dei primi paesi europei ad uscire dalla crisi (mentre la Repubblica
democratica tedesca, sotto controllo russo, è messa in crisi dalle riparazioni imposte
dall’URSS e dal modello economico sovietico che le viene imposto); si parla di “miracolo
tedesco”, crescita produttiva, abbassamento della disoccupazione, alto numero di operai
(molti fuggiti dalla Germania dell’Est), stabilità politica
- tutti i paesi europei devono comunque riconoscere di essere diventati di secondo piano
rispetto all’alleato statunitense; questa nuova consapevolezza facilita l’avvicinamento
delle nazioni europee fra di loro; nascono la CECA (Comunità Europea del Carbone e
dell’Acciaio, 1951, che coordina la compravendita di queste materie prime) e la CEE
(Comunità Economica Europea, sancita con il Trattato di Roma del 1957, con lo scopo di
creare un Mercato Europeo Comune, il MEC, che facilitasse le relazioni commerciali fra i
paesi; la CEE si dà degli organismi di coordinamento, come un Consiglio dei ministri, una
Corte di giustizia e un Parlamento Europeo)

• nel 1952 finisce la presidenza Truman e nel 1953 muore Stalin; fine convenzionale della
guerra fredda, ma nei primi anni le tensioni rimangono (l’URSS è sempre più rigida nei
confronti dell’occidente e dei paesi satelliti nella sua sfera d’influenza; il presidente
americano Eisenhower assume atteggiamenti di sfida)
• ciò che costringe le due potenze a frenare le ostilità è la consapevolezza della rispettiva
forza; i blocchi sono entrambi stabili e l’evoluzione militare e tecnologica è sullo stesso
livello (es. USA e URSS negli stessi anni sviluppano entrambi la bomba all’idrogeno)
• con la fine del maccartismo e la salita al potere di Kruscev, nel 1955 ci sono degli episodi
di reciproca apertura; i Russi ritirano le loro truppe dall’Austria in cambio della garanzia
da parte del blocco occidentale che il paese rimarrà neutrale (firma del trattato di
Vienna) + conferenza di Ginevra che viene convocata per discutere del problema
tedesco (non si raggiungono accordi, ma si ribadisce il fatto di voler mantenere la pace)

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