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La fine del Nuovo Regno - di Karl Jansen-Winkeln

Herihor e Piankh

Come figura-chiave nel passaggio tra la XX e la XXI dinastia è stato visto dapprima il gran
sacerdote Herihor, benché si conosca solo molto poco di lui, e poi il suo preteso figlio e successore
Piankh. Il motivo è semplice: nel tempio di Khonsu a Karnak, Herihor appare prima come gran
sacerdote e capo costruttore per Ramesse XI, poi anche come re. La prima supposizione fu
naturalmente che avesse usurpato il trono dopo la morte del re (e poi lo avesse diviso a nord con
Smendes)[2]. Herihor fu visto anche, ovviamente, come spiritus rector dell' "era di rinnovamento"
whm mswt[3], secondo la quale viene datato nell'ultima parte del regno di Ramesse XI.
Che il gran sacerdote e generale Piankh, che in questo tempo ha un ruolo ugualmente molto
importante, sia il figlio di Herihor, si è evinto sempre dalla decorazione del tempio di Khonsu: in
una rappresentazione di un gran numero di figli di Herihor, la "processione dei principi", la copia di
Lepsius aveva posto in posizione preminente [ ]–'nh[4], che fu letto naturalmente [ P3j-] 'nh, e che
più tardi nel libro dei re del Gauthier[5] comparve addirittura senza indicazione di integrazione.
L'inizio della dominazione di Herihor è possibile, secondo la comune opinione, al più presto dal
17mo anno di regno di Ramesse XI, poiché a questo stesso anno è datata una lettera di Ramesse XI
al viceré Panehsi, che all'epoca doveva essere ancora re della Tebaide[6]. Le uniche date precise
tramandate riguardanti Herihor sono anno 5 (Wenamun, 1,1) e l'anno 6 ("Dockets" dai sarcofagi di
Sethi I e di Ramesse II[7] ), addebitate senza rapporto esplicito con un re o con un'era, ma
genericamente, al whm mswt.

Nel 1948 è stata pubblicata un'iscrizione[8] che non si accordava affatto con la teoria fin qui
espressa: l'iscrizione proviene dall'anno 7 del whm mswt (= anno 25 di Ramesse XI) e indica Piankh
come gran sacerdote di Amon. Di conseguenza, questa è la conclusione, Herihor è morto al più tardi
nell'anno 7 e ha fatto posto a Ramesse XI.
Piankh, dal canto suo, è fissato cronologicamente da questa data, ed è indirettamente attestato
nell'anno 10 (del whm mswt sicuramente) nelle Late Ramesside Letters (Lettera n.9, cfr. Wente,
LRL, p.12). Nella nuova pubblicazione del tempio di Khonsu da parte della Chicago Epigraphic
Survey, si è visto che nella "processione dei principi" Piankh non può proprio comparire: nel passo
dubbio davanti a 'nh non c'è alcuna lacuna e il nome da leggere è 'nh [.f], oppure 'nh [.f-n-Mwt]
[10], cioè un figlio di Herihor spesso menzionato[11].
Se si osserva il materiale in modo indipendente e non condizionato dai numerosi errori di copiatura
della spedizione di Lepsius e dalla conclusione da essi tratta, se ne ricava,
riguardo al rapporto tra Herihor e Piankh, un quadro tutto diverso, e appare chiaro che Piankh va
posto cronologicamente prima di Herihor.

1. E' indiscutibile che il vero potere del Gran Sacerdote della XXI dinastia, e quello dei loro
predecessori Herihor e Piankh della XX dinastia, dipendeva dal loro potere militare, cioè dal loro
rango di generali e quindi i detentori di quel potere provenivano dal corpo degli ufficiali. Kees[12]
chiama la loro supremazia addirittura una "dittatura militare imposta dalla volontà di Amon". Per
quel che riguarda in special modo Piankh e Herihor, c'è qualcosa che merita attenzione[13]: Piankh
è sicuramente un vero militare. Il suo rango di generale sta in primo piano: se viene nominato solo
un titolo, compare direttamente "il Generale" oppure "il Generale del Faraone"[14]. Il titolo di Gran
Sacerdote invece compare raramente mentre è ancora in vita (esattamente al contrario di quanto
avviene nelle menzioni postume di suo figlio Painedjem!). Nelle Late Ramesside Letters e nei
graffiti tebani viene nominato spesso solo "il Generale", ed è chiaro che così è inteso solo Piankh.
Anche nella suddetta iscrizione oracolare dell'anno 7 viene ridata la sua intera titolatura solo
nell'iscrizione annessa; nel testo vero e proprio è di nuovo semplicemente "il Generale"[15].
Totalmente diverso è per Herihor: per lui il titolo di Gran Sacerdote sta chiaramente in primo piano,
a questo titolo egli viene sempre legato, mentre il titolo di Generale compare solo nel caso
dell'annessione dell'intera titolatura. Inoltre, i titoli militari di Piankh sono più dettagliati: accanto ai
titoli mr ms' e h3wtj (entrambi anche riferiti a Herihor), Piankh porta anche il rango di un h3wtj n
pdwt pr-'3[16] e hrj-pdwt pr-'3[17].

2. I titoli di Piankh[18] (cfr. i suoi titoli militari più importanti!) sono riferiti molto spesso al
sovrano reggente (quindi Ramses XI): egli è detto mr ms' n pr-'3 (accanto al semplice mr ms', h3wtj
n pdwt pr- '3, hrj-pdwt pr-'3, mr snwtj n pr-'3, Herihor[19], invece, è detto sempre solo mr ms' (wr)
e mr snwtj senza pr-'3[20]. In comune ad entrambi sono i titoli regali t3j-hw hr wnm njswt e zs
njswt, anche se qui il njswt appartiene al titolo. In più Herihor riporta delle aggiunte come mh-jb '3
n nb t3wj/ntr nfr, ma questo non dimostra molto. I titoli militari e amministrativi davvero decisivi
sono, presso Piankh, riferiti al sovrano reggente mentre presso Herihor già non lo sono più!

3. Sia Herihor sia Painedjem I, figlio di Piankh, prendono titoli e attributi regali, e più tardi lo farà
anche il Gran Sacerdote Menkheperra. Invece Piankh questo non lo fa
mai, cosa che comunque sarebbe sorprendente, se si situasse cronologicamente tra Herihor e
Painedjem.

4. Da Herihor a Pajnedjem II, tutti i Gran Sacerdoti (Herihor, Painedjem I, Masaharta,


Menkheperra, Smendes II, Painedjem II, Psusenné "III") sono testimoniati nei sarcofagi e sui teli
delle mummie neosepolte nelle tombe comuni della zona occidentale di Tebe, con la sola eccezione
di Piankh![21]. Le tumulazioni cominciano, chiaramente, solo dopo un certo periodo di servizio.

5. Sia Herihor sia Painedjem I sono testimoniati a Tebe come capi costruttori e restauratori[22],
mentre Piankh invece non lo è. Questo dà particolarmente all'occhio nell'ambito del tempio di
Khonsu a Karnak, dove c'è un corridoio senza aperture; Herihor come Gran Sacerdote nel nome di
Ramesse XI - Herihor come re - ha Painedjem Gran Sacerdote. Anche qui Piankh non compare
assolutamente. Tutti gli indizi conducono alla conclusione che Pianh sia il predecessore di Herihor e
non il suo successore.

Ulteriori riflessioni potranno solo confermare tale conclusione:

6. Nei papiri dei predatori di tombe (pBM 10383; 10052; 10403; Abbot Dokkets; Mayer A;
Ambras) del periodo whm-mswt-, l'istituzione del Gran Sacerdote viene nominata più volte, ma non
è menzionato nessun possessore di questa carica. Ora, mentre un simile fatto sarebbe comprensibile
se Piankh fosse Gran Sacerdote (poiché in tale periodo egli era impegnato in guerra in Nubia),
sarebbe invece molto sorprendente nel caso in cui Herihor a quel tempo fosse Gran Sacerdote e 1'
"uomo forte". Inoltre, Herihor non viene messo in relazione in nessun punto con l'era whm-mswt-.

7. L'ultimo predecessore di Piankh e Herihor come detentore del potere della Tebaide era il viceré
Panehsi, il quale era caduto in disgrazia nell'erà whm-mswt- e fu attaccato da Piankh in Nubia. Un
confronto della sua titolatura con quella di Piankh e Herihor (così come dei Gran Sacerdoti
successivi) è molto interessante, in quanto è possibile notare una chiara evoluzione da Panehsi a
Piankh a Herihor, fino ai Gran Sacerdoti più tardi.
Panehsi porta il titolo z3 njswt n Ks, mr h3swt rsjt, mr m , zs njswt n p3 ms', mr snwtj, h3wtj (PN) n
(n3) pdwt pr-'3, t3j-hw hr wnm njswt, zs njswt[23]. La maggior parte di questi titoli compare anche
presso Piankh e Herihor[24], eccezion fatta di zs njswt n p3 ms'. Il titolo del superiore degli arcieri
si trova solo presso Piankh e proprio nella stessa forma come presso Panehsi, ossia h3wtj (PN) n3
pdwt pr-'3[25], e oltre a ciò anche nella forma con lo stesso significato hrj pdwt pr-'3[26], ma non
presso Herihor (e nemmeno presso i Gran Sacerdoti successivi). Ancora, sia Panehsi, sia Piankh si
chiamano solo mr ms' e (Pianch) mr ms' n pr-'3, ossia "Generale". Il titolo del "Generalissimo" (mr
ms' wrn sm'w mhw n t3 r dr.f) si ritrova solo presso Herihor e tutti i Gran Sacerdoti che seguiranno
e sempre senza alcuna relazione con il re, come avveniva ancora per Piankh[27]. La titolatura di
Panehsi è quindi molto più vicina a quella di Piankh che non a quella di Herihor.
I titoli, in cui Piankh e Herihor si distinguono, fra l'altro, anche da Panehsi, sono
l. il titolo di Gran Sacerdote, e 2. il titolo di Visir (che verrà portato in seguito solo da Pajnedjem).
Inoltre, dopo Herihor, molti titoli che furono chiaramente assunti da Panehsi nel passaggio dalla 20
alla 21 dinastia, (cfr. sotto) non furono più assunti dai Gran Sacerdoti successivi, e così anche z3
njswt n Ks, mr h3swt rsjt, mr snwtj, zs njswt, t3j-hw hr wnm n njswt, ossia 1. i titoli collegati con
l'amministrazione della Nubia e 2. le onorificenze regali e 3. il caso particolare del preposto al
granaio (v. sotto).
A questo stretto imparentamento della titolatura di Panehsi e di Piankh (rispetto a Herihor) si
aggiunge anche il fatto che il confronto Panehsi- Piankh è dimostrabile[28], mentre un qualsiasi
rapporto fra Panehsi e Herihor non lo è.

8. Un ulteriore punto, che appoggia la successione Piankh - Herihor, è costituito dalle informazioni
genealogiche. I genitori dei due sono ignoti, ma la moglie e futura regina di Herihor era la ben nota
Nedjemet, che viene denominata come regina e regina madre. La madre di questa Nedjemet è di
nuovo una regina madre, Hrrt. Per quanto riguarda la moglie di Piankh, è sicuro che il suo nome
comincia con h. Nella lettera n.2 delle Late Ramesside Letters, Piankh è accompagnato da una
donna di nome Hrrt prima di una campagna militare verso Elefantina[31]. Seguendo l'idea più
antica che vedeva Piankh come figlio di Herihor, gli studiosi della lettera hanno supposto che questa
Hrrt fosse la madre di Nedjemet, quindi la nonna di Piankh. Bierbrier[32] ha giustamente fatto
notare quanto improbabile fosse che un generale portasse la sua, seppur molto stimata, nonna con sé
in una preparazione ad una campagna militare. Per questo ha posto una Hrrt "II" come moglie di
Piankh[33]. Questo ora è superfluo, in quanto è necessaria una sola Hrrt, ossia proprio la moglie di
Piankh e quindi la suocera di Herihor (e "regina madre" di Pajnedjem). In altre parole, Herihor è il
genero di Piankh. In più, anche i dati genealogici disponibili corrispondono perfettamente con la
successione Piankh-Herihor. Da confrontare anche Niwinski, JARCE 16, 1979, 52 (con n.21
[p.62]), il quale pone proprio così anche il rapporto genealogico delle mogli di Herihor e di Piankh.
Di conseguenza, non può esserci il minimo dubbio che Herihor sia il successore (e genero) di
Piankh e non il suo predecessore.

Cronologicamente questo vorrebbe dire che Piankh aveva scacciato il viceré Panehsi dopo l'anno 17
di Ramesse XI (e aveva ereditato nei suoi "diritti al potere") e poi è attestato fino all'anno 10 (della
whm mswt = anno 28 di Ramesse XI). Al più tardi nell'anno 7 della whm mswt, ma probabilmente
anche prima, Piankh deve anche essere stato Gran Sacerdote di Amon.
Non molto dopo l'anno 10 Herihor deve aver seguito suo suocero nella sua carica, sicuramente
ancora mentre Ramesse XI era in vita, come si evince dalla decorazione del tempio di Chonsu. Solo
dopo la morte di Ramesse XI, Herihor deve aver potuto assumere su di sé il titolo di re. In
connessione con Herihor sono tramandati solo pochi dati: anno 5 (Wenamun) e anno 6 (tabelle su
sarcofagi) [34], che finora sono stati inseriti nell'era whm-mswt-. La datazione ha sempre fatto
alcune difficoltà: se il racconto e il dato di Wenamun si fondano su fatti storici, come viene inteso
generalmente e come dovrebbe effettivamente essere[35], Herihor aveva inviato nell'anno 5 una
compagine in Libano per prendere il legno necessario alla barca di Amon. La. sua barca viene
raffigurata nella decorazione del tempio di Khonsu[36] e viene detto che Herihor la fece fabbricare
con il legno del Libano. Il "Wenamun" e questo dato si confermano vicendevolmente. Se però
Herihor era già morto nell'anno 7, come finora ritenuto, egli non avrebbe potuto vivere la
costruzione della barca e certamente nemmeno la relazione sulla decorazione del tempio. Per andare
incontro a questa difficoltà, Kitchen ha ritenuto[37] che la rappresentazione fosse riportata ''with
lively anticipation", ossia prima che il legno avesse raggiunto Tebe. Anche Wente[38] si è
adeguato.
Comunque stiano le cose, la disposizione dei dati dell'era whm-mswt non è più accettabile dopo le
suddette spiegazioni, quelle cioè che indicano Piankh come predecessore di Herihor. Rimangono
quindi due sole possibilità:

1. Si fratta degli anni 5 e 6 di Smendes.


Per contro si potrebbe addurre, come ha fatto Kitchen[39], che nel Wenamun il nome di Smendes
non è iscritto nel cartiglio e che comunque egli non è nominato in alcun modo come re. Questa
obiezione, però, non ha molto peso nell'ambito del carattere satirico di questo testo[40]; una
denominazione corretta e cerimoniale in questo caso non è proprio nemmeno da aspettarsela[41].
Anche Herihor viene menzionato due volte (1,15; 2,15-6) con il suo solo nome: nelle iscrizioni
ufficiali questo sarebbe dei tutto impossibile. Inoltre, nel 2,51; 53 un H'j-m-W3st è menzionato, con
il quale probabilmente dovrebbe essere inteso Ramesse IX oppure Ramesse XI (ma non il visir
omonimo). Nemmeno qui compare un titolo o un riferimento che indichi che si tratta di un re.
La seconda obiezione potrebbe poggiare sulle "datelines": il Gran Sacerdote Painedjem è attestato
in un anno 6,3.prt, 7[42], che secondo il sistema di Kitchen può essere attribuito solo a Smendes. Di
conseguenza, Herihor non potrebbe essere attestato nell'anno 6,3. prt, 15[43], sempre sotto
Smendes. Non è però sicuro se qui sia da leggersi proprio prt: Daressy[44] legge infatti 3ht[45]. Se
si parte da una lettura 3ht sarebbe possibile porre in relazione le date di Herihor con Smendes.
Come conseguenza di ciò, si potrebbe datare piuttosto precisamente il cambio da Herihor a
Painedjem (tra 3ht. 15 e 3.prt, 7 nell'anno 6 di Smendes)[46]. Il problema sopra accennato riguardo
alla menzione indiretta della spedizione di Wenamun rimarrebbe tale e si dovrebbe quindi accettare
la proposta di soluzione di Kitchen.
Sarebbe anche possibile mantenere il sistema di datazione di Kitchen per la 21 dinastia, anche se
Herihor verrebbe a seguire Pianch[47].

2. Tuttavia questa ricostruzione mi sembra nel complesso improbabile. Tenterò più oltre (parte III)
di dimostrare che una seconda possibilità sarebbe la più probabile: le datazioni di Herihor danno i
suoi stessi anni di regno.

Note

[2] Z.B.E.Meyer, SPAW 1928, p.495-7.

[3] Cfr. soprattutto Kees, Herihor und die Aufrichtung des thebanischen Gottesstaates, NGWG
1936, 1-20.

[4] LD III, 247a.

[5] LR, III, 237, XIX, A.

[6] Si veda per esempio TIP, § 208-9.

[7] Si veda TIP §379, 2-3.

[8] JNES 7, 157-62.

[10] Si veda ToK, I, pl.26, 4; Uebersetzungsheft, p.13 (d); Wente, Drevny Vostok (Fs Korostovtsev),
Mosca 1975, p.36-8.
[11] ToK, I, pl.44,10-12. Non è sicuro se l'unica designazione di Piankh come z3 njswt n ht.f su una
statua privata (BSEG 7,1982, 38-46) sia da prendere seriamente, poiché si potrebbe trattare in
questa statua (per esempio l'iscrizione) di un falso, cfr. Dewachter, BSEG 11,1987, 3-5.

[12] Op.cit, p.2.

[13] Un'indagine dettagliata delle titolature del sommo sacerdote della XXI Dinastia (inclusi
Piankh e Herihor) nella (ancora non publicata) Berliner Habilitationsschrift di M.Römer, Studien
zur Gottes- und Priesterherrschaft in Ägypten, § 34-63.

[14] Per le Late Ramesside Letters, per esempio BIFAO 78,1978, 207-12.

[15] Le deduzioni complicate (Die Be//, op.cit. p.18 sgg.) e le altre da qui derivate sono senza peso.

[16] LRL 44,5; 61,16 sg.

[17] KRI VI, 848,16; BSEG 7, 1982, 45 (?).

[18] Sui titoli di Piankh, si veda KRI VI, 848, 15-16 (Stele di Abido); 702.8/13 (testo oracolare di
Karnak); 849, 2-4 (Ostrakon CG 25745); LRL, 44, 3-5 (Lettera n.28); BSEG 7,1982, 45 (Statua
privata (genuina??) così come in generale la classificazione in BIFAO 78,1978,197-212.

[19] Sui titoli di Herihor, si veda KRI VI, 847, 10-3 (Ostracon CG 25744), 709, 8-9; 710, 3 (testo
oracolare del tempio di Khonsu); TOK pl. 153; 163; 166; 172; 174; 178 A; 185; 188; 195-6; 198-
199; 201; KRI VI, 843,15-844,2 (Statua CG 42190); 846,5 (Graffito di Karnak); 847,8 (Sfinge di
Karnak); 846, 8-847,6 (Stele di Leiden V 65); Karnak V, p.10, fig.5; Wenamun, 2,61; Maspero,
Momies Royales, p.553; 557 ("Dockets" dai sarcofagi di Sethi I e di Ramesse II). Herihor senza
titolo: Wenamun l,15; 2,25-6. Classificazione in Lefebvre, Grands Prêtres, p.272 sgg.

[20] Kitchen, KRI VI, 847,12 completa una volta n pr-'3, ma questo è improbabile per lo spazio
rimasto, si veda Černy, Ostraka hiératiques (CG), pl.XCII.

[21] Si vedano le "datelines" in TIP § 379 sgg.

[22] Su Herihor, si veda LÄ II,1132 supra e Karnak V,10; su Painedjem I, si veda TIP §215-6.

[23] Si veda RAD, 36, 4-5; KRI VI, 734,10. In un graffito di Buhen (KRI VI, 842,10-12), in aggiunta
anche il titolo jrj-p't h3tj- ' e mr pr Jmn, nel caso in cui esso gli appartenga, cosa che Caminos, The
New-Kingdom Temples of Buhen II, 109-10 rifiuta.

[24] La prova del suo titolo supra nelle note 18 e 19.

[25] LRL 44,5; 61,16; BSEG 7, 1982, 45 (?).

[26] KRI VI, 848,16.

[27] Certamente è già anche Piankh - a differenza di Panehsi - h3wtj ntj (r)h3t n3 ms w n Kmt (r)
dr.w (KRI VI, 849, 3-4), proprio come Herihor e (più tardi) il sommo sacerdote Menkheperra.

[28] Si veda LRL,7,16-8,1; Wente, LRL, p.25, n.g.


[31] LRL 3,7-8.

[32] JNES 32, 1973, 311.

[33] Proprio come TIP § 39 e 438: " Hrere B".

[34] Si veda TIP §379.

[35] Sebbene si tratti senza dubbio di un testo letterario, non di un rapporto originale, si veda
ultimamente Osing, Nubia et Oriens Christianus (Fs C.D.G. Müller), Köln 1988, p.37-9.

[36] ToK. pl.21; 143, C2.

[37] TIP § 210.

[38] Traduzione a ToK I, p.XIV.

[39] TIP § 14.

[40] Si veda Osing, op.cit, p.39.

[41] Ancor di più, quando gli Egiziani si erano resi ben conto del regno stranamente imperfetto di
questa dinastia, almeno al suo inizio.

[42] Si veda TIP § 381,9.

[43] TIP § 379,3.

[44] Cercueils des cachettes royales (CG), p.32.

[45] La fotografia, ibid., pl.XXII, non permette sfortunatamente alcun controllo.

[46] In TIP § 379,2 è da correggere 2. prt in 2. 3ht, si veda Maspero, Momies Royales, p.553 e
Daressy, op.cit, p.30 e pl.XVIII.

[47] Il vincolo di cattivo augurio con "un riferimento al primo anno di Pinotmou" (Smith, The
Rayal Mummies (CG), Kairo 1912, p.97 = TIP § 381,6), dovrebbe essere assegnato non a Smendes
ma a Psusenné, come (su altre basi) ha dimostrato Niwinski, JARCE 16, 1979, 52-3 (= Coffins,
p.43).

Gli eventi alla fine della XX Dinastia

E' stato già accennato sopra che Piankh ha ereditato, in un certo senso, Panehsi in qualità di
"detentore del potere" nella Tebaide. Sicuro resta che Panehsi, al più tardi al'inizio dell'era -whm-
mswt, fu proscritto[48] e fu combattuto da Piankh in Nubia[49].
A questo punto, ci si chiede come si sia giunti a questa proscrizione, in seguito alla quale Piankh e il
suo successore Herihor poterono raccogliere una tale potenza, tanto che Herihor si fece
rappresentare come re. I testi presentano alcuni rinvii:
1. Nel "Turin Taxation Papyrus" dell'anno 12 di Ramesse XI, Panehsi è presente con i titoli "Capo
del Risparmio" e "Generale" a Tebe, titoli piuttosto strani per il suo incarico, e inoltre trova delle
disposizioni in relazione alla consegna del grano[50].

2. Nell'anno 17 Ramesse XI gli scrive una lettera con l'invito ad aiutare un inviato del re per il
trasporto di un oggetto di culto[51]. Questa lettera è scritta in un tono piuttosto brusco, come ha
notato anche Gardiner[52]. Nell'anno 17 Panehsi è però ancora una persona grata, nell'anno 19 non
lo è più.

3. Nei papiri dei ladri di tombe ci sono alcuni riferimenti ad una guerra e ad un attacco al Gran
Sacerdote Amenhotep.

- pMayer A, 6, 4-8[53]: (un testimone dice:) "I barbari vennero e conquistarono il tempio (=
Medinet Habu), mentre io guardavo l'asino di mio padre, e Pahati, un barbaro, mi acchiappò e mi
portò via Ipip, quando Amenhotep, che era Gran Sacerdote, era già stato attaccato da 6 mesi. E
accadde che io ritornai solo dopo 9 mesi dall'attacco contro Amenhotep, che era Gran Sacerdote (
quando cioè questo tesoro era già stato danneggiato e gli si aveva appiccato il fuoco).

-pMayer A, 13, B, 2-3:


"Ladri che furono uccisi in guerra nel nord ('mhtj): 15 uomini; ladri che Panehsi ha ucciso: 3
uomini".

-pMayer A, 4,4-5:
(Un testimone dice): "Io scappai davanti al mdw-'n (più determinativo delle persone e i segni del
plurale), quando Panehsi faceva i. mdw-'n".

-pBM 10052, 13, 24:


"...quando si faceva la guerra del Gran Sacerdote/ contro il Gran Sacerdote..."

- pBM 10052, 10,18-20:


(Uno schiavo dice come testimone:) "Quando Panehsi distrusse Cinopoli, il giovane nubiano Bw-
thj-Jmn mi comprò e il nubiano P3-n-t3-shn mi comprò da lui e pagò per rne 2 dbn d'argento. E
quando lo uccisero, mi comprò il giardiniere Kr".

-pBM 10383, II,5:


(Un guardiano della casa del faraone dice:) "Io lasciai la casa del faraone quando giunse Panehsi e
attaccò il mio principale, benché non avesse commesso nessuna trasgressione".
Si confronti anche:

-pBM 10052, 11, 7-8:


(Una testimone dice:) "io comprai del grano nell'anno delle iene", quando si faceva la fame".

Si parla quindi 1. di problemi interni, nel cui corso Medinet Habu è presa d'assalto e il Gran
Sacerdote Amenhotep è stato incalzato per 9 mesi e 2. di una guerra nel nord, vale a dire nel Basso
Egitto, o meglio verso il Basso Egitto ('mhtj[54]), nel cui corso, fra l'altro, fu distrutta Cinopoli.
Questa guerra nel nord è condotta da Panehsi.
In quale relazione stia la guerra e l'attacco al Gran Sacerdote e se Panehsi abbia svolto un ruolo o
meno anche in questa occasione non si evince dalle dichiarazioni.

Tuttavia pBM 10383, II, 5, fa dedurre che anche in quest'evento Panehsi fosse il malfattore
(perlomeno per quanto qui p3j.j hrj intende il Gran sacerdote, cosa peraltro probabile),
4. Nel 1966 Wente ha ripubblicato un testo molto frammentario da Karnak[55], nel quale un Gran
Sacerdote, che poteva trattarsi solo o di un Ramsesnacht o di Amenhotep (poiché viene nominato il
tempio dei morti di Ramses VI), spiega come sia stato attaccato per 8 mesi da un nemico, il cui
nome e designazione purtroppo non sono stati conservati. Wente ha mostrato chiaramente che, in
qualità di Gran Sacerdote, poteva trattarsi solo di Amenhotep[56]; sarebbe un evento troppo grande
se Ramessenakht per 8 mesi e il suo successore per 9 mesi fossero stati "schiacciati". Se si tratta
dello stesso evento la discrepanza si spiega chiaramente; in un. caso si è arrotondato in eccesso, in
un altro per difetto. Di particolare importanza è che Amenhotep dice di essersi rivolto al re per
chiedergli aiuto (Z.21), e che l'attacco si sarebbe svolto con successo (Z.24).
Il modo più semplice e ovvio di rendere e mettere insieme i fatti dall'1 al 4 sarebbe il seguente:
Colui che attacca e ''sottomette" il Gran Sacerdote Amenhotep è Panehsi, e la "guerra del Gran
Sacerdote" è appunto questa discussione fra loro, nella quale viene coinvolta anche Medinet Habu e
viene in parte distrutta. Il Gran Sacerdote si rivolge a questo punto al re per chiedergli aiuto e nel
corso di questa discussione si giunge alla distruzione di Cinopoli e alla guerra nel nord, e infine la
guerra torna al più tardi nell'anno 19 con la cacciata di Panehsi dall'Egitto per mano del generale
reale Piankh, il quale, quindi, si attribuisce tutte le funzioni di. Panehsi. In questo modo sarebbe
chiaro perché Panehsi fu esiliato a Tebe nell'anno 19.

Appunto questa semplice spiegazione non è stata presa finora in considerazione da nessuno storico;
tutti pongono le agitazioni politiche intorno al Gran Sacerdote prima dell'anno 17 e con le
argomentazioni più diverse.

- In primo luogo tutte le teorie che partono dal presupposto che Panehsi, nell'anno 12
e per incarico del re, abbia dovuto ricondurre alla ragione il Sommo sacerdote[57] ormai divenuto
troppo potente, sono deboli, ad esempio le teorie di Helck[58] e di Cerny[59]. Il testo proveniente
da Karnak e pubblicato da Wente mostra chiaramente che il sommo sacerdote si rivolge al re per
prestargli aiuto e il suo oppositore viene respinto con successo subito dopo (mentre Panehsi fino
all'anno 17 non viene rimosso). Cerny vuole spiegare il fatto inusuale che il viceré Panehsi si
trovasse a Tebe almeno dall'anno 12 e - come sopra detto - che portasse titoli desueti, sostenendo
che allora egli era intervenuto contro il Gran Sacerdote. Questo stato delle cose si lascia dedurre,
però, da altri indizi.

- Aldred[60] pone la "guerra dei Sommi sacerdoti" fra l'anno 8 e l'anno 9 di Ramses XI, poiché
nell'anno 8 il numero dei lavoratori nella necropoli si riduce decisamente[61]. Questo egli lo spiega
con il fatto che essi dovettero essere reclutati nell'esercito (dalla parte dell'aggressore sconosciuto),
per combattere contro quel Sommo Sacerdote, presso il quale si era affrettato Panehsi in aiuto.
Tuttavia, la realtà delle riduzioni si lascia spiegare molto più facilmente con carenze
dell'approvvigionamento.

- Peet ha cercato di fissare temporalmente questo evento dall'evidenza interna del pMayer A, dove
viene menzionata la conquista di Medinet Habu e la "sottomissione" del sommo sacerdote. In 2,10
sgg. viene inteso un sacerdote Ns-Jmn al posto di suo padre (che era morto nel frattempo). Egli
ammette che suo padre aveva preso parte al delitto (da uno scrigno portatile viene rubato del rame),
ma egli stesso era allora solo un bambino ('dd srj). Ad una nuova interrogazione nomina un 'h3wtj-
nfr, che vide passare per il punto in questione. Questo 'h3wtj-nfr fa poi la dichiarazione sopra citata
(pMayer A, 6,4 ecc.), che nel 6 mese della "repressione" del sommo sacerdote fu sequestrato e
quando tornò indietro, lo scrigno era stato derubato e bruciato. Peet trae la conclusione che il delitto
fu commesso in assenza 'h3wtj-nfr e che in quel periodo Ns-Jmn era un bambino, ma poiché era ora
già un sacerdote, dovevano essere trascorsi almeno 3 o 4 anni da allora[62]. Questa deduzione è
però errata: nel testo non c'è nulla riguardo al fatto che il furto sarebbe accaduto in quel tempo.
Dalla dichiarazione del 'h3wtj-nfr si può trarre solo una conclusione: lo scrigno è già distrutto dopo
il ritorno (e l'incendio è senza dubbio avvenuto al momento della distrazione o dell'occupazione di
Medinet Habu: nell'interrogatorio riguardo al delitto si parla solo di furto).

Il testimone non si vuole, come Peet certamente ha supposto, con questa testimonianza procurare un
alibi, ma vuole dire, che egli prima di questo tempo con il relativo oggetto e rispettivamente con il
posto, dove era custodito, ha qualcosa a che fare come dalla sua testimonianza chiaramente risulta
(e ciò è evidentemente accettato dal tribunale, poiché questo testimonio non è "minuziosamente
interrogato"). Questo solamente la testimonianza ci lascia arguire, e cioè che il delitto "una volta"
prima è successo.
A parte ciò la testimonianza di Ns-Jmn, è stata, egli sarebbe stato ancora un piccolo bimbo, così non
sarebbe da prendere sul serio, come Peet stesso accorda[63], poiché egli ha naturalmente qualche
interesse in ciò, di essere, come è reale, al tempo del furto dunque piccolo e innocente.

- Lo stesso vale per la testimonianza del tessitore Wn-nht sul p.Mayer A, 2, 17 e seguenti; che è di
nuovo al posto del suo defunto padre interrogato.
Anche da questa testimonianza non viene fuori niente di preciso sul periodo del delitto.
Egli dice sicuramente che suo padre era morto (hdb) quando lui era un bambino (srj)[64], e ciò è
molto probabile (quando anche non certo) che questa morte con l'avvenimento bellico sia unita.
Anche qui ciò viene di nuovo a vantaggio del testimone naturalmente il dichiarare la sua età di
allora il più possibile piccola. Egli era al momento dell'interrogatorio di 14/15 anni e alla morte del
padre di 12/13 anni, non emergerebbe nessun problema per la posizione della guerra a 17 anni.

- Nella sua dissertazione[65] comparsa alcuni anni dopo Kees non ha accettato questa
argomentazione di Peet, probabilmente perché aveva notato la sua inconsistenza.
L'argomento che Kees ora porta per una posizione della "Guerra" anno prima dell'anno 19 (p.5) non
è ancora il migliore nella citata deposizione dell'operaio (k3wtj) 'h3wtj-nfr dice, in quel tempo,
quando i barbari assalirono il tempio ed egli fu trascinato via, di aver custodito un asino del padre.
Kees concludeva da ciò che egli dunque allora potrebbe essere più grande di 12 anni.
Questo è tutto inventato di sana pianta: perché egli non doveva aver custodito un asino a 13 anni, o
a 15 o a 18 anni?
Forse non aveva il padre certamente nessun altro figlio. Oltre a ciò poteva lui, quando fu trascinato
via dai soldati, non essere stato così piccolo che essi lui sicuramente già come una sorta di
"apprendista" o altro abbiano portata via.
La testimonianza del papiro dei profanatori di tombe non ci permette di capire, quanto tempo fa sia
successo l'avvenimento bellico. Ma troppo tempo prima non poteva essere, perché il ricordo del
testimone è ancora molto vivace e dettagliato, ma questo testo non permette una rigorosa
valutazione.
Io spero, ciò è chiaramente naturale, che gli argomenti a favore, le menzionate dispute sul papiro
dei profanatori di tombe e sull'iscrizione rii Karnak del Sommo Sacerdote Amenhotep per molto
tempo dai tempo whm-mswt, tutte non sono valide.
Ma questo è anche meglio, non c'è il più piccolo motivo per tener fede alle teorie di Kees[66] che
Panehsi sarebbe venuto in aiuto al Sommo Sacerdote Amenhotep.
Se egli era veramente il salvatore per ordine del re, perché è egli poi tardi all'improvviso un
nemico? Ma al contrario c'è un ottimo motivo per porre gli avvenimenti tra l'anno 17 e l'anno 19: in
primo luogo proprio le ormai effettuate proscrizioni di Panehsi, tutte le teorie finora non possono
chiarire[67].
In secondo luogo dice nel pBM 10383, II, 5, un guardiano della "Casa del Faraone" (probabilmente
il palazzo a Medinet Habu)[68], che egli abbandonò il suo servizio, quando Panhesi giunse ed
attaccò (thj) il suo superiore (p3j . j. hrj).-
Verso questo superiore può essere leale tuttavia solo il Sommo Sacerdote [69] tanto
più lo stesso temine "thj" compare anche in relazione con la "repressione" di Amenhotep.
Questa affermazione, si può perciò considerare come prova positiva, che cioè era Panehsi colui che
conduceva la guerra contro il Sommo Sacerdote, e poi questo quanto a lui chiamò in aiuto il re
contro il suo nemico, ciò è chiaro perché Panehsi più tardi è bandito dai documenti ufficiali.
Questa ipotesi, a mio avviso molto più verosimile, cioè che il viceré Panehsi fosse l'autore della
"persecuzione" del Sommo Sacerdote, ci lascia raggiungere una più coerente rappresentazione degli
avvenimenti. Forse ci si può immaginare il corso come segue.

1) Negli anni più tardi di Ramesse IX e sotto Ramesse X sembrano essere le condizioni della
Tebaide massimamente insicure: si sente parlare di "abitanti del deserto" vaganti e dei Libi, la paura
di loro non fa andare a lavorare gli operai della necropoli[70].
Nello stesso tempo si comincia a tenere la prima serie di processi ai ladri di tombe, che anche prima
erano stati conclusi, poiché l'amministrazione non era più in grado di farli, e di salvaguardare
l'interna sicurezza.
La crisi economica permanente alla fine della XX dinastia aveva reso la situazione cosi esplosiva.

2) Per ciò questo è ben possibile, che Ramesse XI (più volentieri all'inizio del suo potere) al viceré
Panehsi ordinò di intervenire con le truppe nubiane, per provvedere con la forza delle armi
all'ordine.
La presenza di Panehsi a Tebe potrebbe facilmente essere chiarita da ciò.

3) Cioè la situazione economica era cattiva, Panehsi potrebbe essere stato occupato per qualche
tempo dal problema principale, che ha tenuto occupati tutti i condottieri generali fino al Nuovo
Regno quasi prevalentemente: il mantenimento delle truppe.

4) Questa situazione potrebbe aver avuto principio da ciò, che Panehsi o fu nominato dal re come
soprintendente dei granai per mantenere le sue truppe o per poter generalmente, all'occasione
arbitrariamente, far valere una giusta gestione, o che forse persino arbitrariamente questa carica si
sia arrogata.
Il menzionato calo del numero dei lavoratori della necropoli nell'VIII anno di Ramses IX si
potrebbe ugualmente ricondurre alla difficoltà di approvvigionamento, che può essere stata ancor
più aumentata dalla presenza di truppe.

5) Questo piuttosto è probabile che Panehsi fin da principio aveva ordito un colpo di stato.
Probabilmente deriva dalla sua posizione come soprintendente dei granai e dal suo sforzo di
mantenere le sue truppe, un automatico conflitto di competenze con il Sommo Sacerdote di Amon,
come capo dei beni di Amon, la più grande istituzione economica dell'Alto Egitto.
Si paragona per esempio "L'iscrizione di remunerazione" propria di questo Sommo Sacerdote
Amenhotep sotto Ramesse IX[71] il Sommo Sacerdote proprio per ciò fu elogiato per il suo
impegno nell'esazione sull'accumulo delle tasse.
Si può facilmente immaginare che le (attestate) attività di Panehsi in questo senso (confronta RAD,
p 36 e seguenti) portavano a dei conflitti, e questi conflitti Panehsi in fondo avrà cercato di risolvere
attraverso un'ione militare contro il Sommo Sacerdote.

6) A causa dell'attacco di Panehsi ha Amenhotep, come una sua iscrizione raccontava, chiesto
l'aiuto del faraone, e per l'intervento del faraone così si è evoluta la guerra che poi fu portata anche
al nord e (tra l'altro) portò alla distruzione di Kynopolis.
Quindi ciò con energia è da far notare, che è fuori discussione che la guerra si è estesa solamente a
Nord fino a Cinopoli (e non fuori più oltre) come alcuni autori sembrano accettare[72].
La menzione di Cinopoli nel pBM 10052, 10, 18, risulta migliore per motivi completamente
personali del riguardante testimone, è dunque una semplice coincidenza.
Nel PMayer A, 13, B2 è chiaramente detto, che anche nel basso Egitto ( 'mhtj) la guerra fu portata.
Chiaramente Panehsi è avanzato con energia contro il potere reale e fino al Basso Egitto è
penetrato[73].

7) Si può in questa sede inserire una considerazione, concesso che sia notevolmente speculativa:
come tutti sanno all'inizio della XXI dinastia la capitale del Nord da Tell el-Dab' a -Qantir (allora la
più antica città di Ramesse) a Tanis fu spostata (prima significativa menzione in Wenamun) e ciò
deve essere avvenuto relativamente in breve tempo, poiché già di li a poco la città di Ramesse non
compare più nelle fonti.
M. Bietak ha indicato come base per ciò l'insabbiamento del braccio del Nilo pelusico e il suo
parziale deflusso nel braccio tanitico del Nilo a Bubasti[77], e questo è anche plausibile.
Ma ci si chiede, se può essere stata la base di tutto, nella XXI/XXII Dinastia esisteva già anche un
canale tra entrambi i luoghi[75], così che anche eventualmente Tanis, senza uno spostamento di
tutta la città, avrebbe potuto essere sfruttata come porto.
Inoltre lo spostamento sembra essere avvenuto abbastanza improvvisamente. Sembrerebbe non
possibile che la città di Ramesse sia stata distrutta durante lo svolgimento delle lotte di Panehsi nel
Basso Egitto? In un simile caso sarebbe poi puramente logico che la ricostruzione si iniziò
immediatamente in un luogo molto adatto. Forse si potrà risolvere la questione un giorno
archeologicamente (tracce di incendi ecc.).

8) Durante le lotte nel Basso Egitto le truppe reali dovevano respingere e alla fine, fin verso la
Nubia aver respinto Panehsi, dove "Late Ramesside Letters" notoriamente fino a 10 anni di lotte
(whm mswt) coprono. Queste truppe reali sotto il comando di Pianch erano state poste, che poi
assunse in modo conseguente tutti i titoli e le funzioni di Panehsi.

9) Come Aldred[76] in modo convincente ha spiegato potevano i vasti saccheggi delle necropoli
reali nella Tebe Ovest difficilmente essere stati attuati da piccole bande di briganti, ma essi
potevano essere stati opera delle truppe nubiane di Panehsi (che si ritiravano), probabilmente con
questa espressa intenzione al fine di colmare la cassa di guerra, come sostiene Aldred.

10) Proprio durante la guerra nella probabile vasta distruzione causata furono depredate e
saccheggiate esattamente le tombe dei re e sicuramente ancora qualche cosa d'altro e si sarà
introdotta l'era whm mswt, probabilmente, per mettere un segno per la ricostruzione del paese.

11) Poi Piankh prende su di sé gli incarichi e le funzioni di Panehsi anche il grado di Sommo
Sacerdote[77] (probabilmente per la morte di Amenhotep, che già da molto era in carica) come pure
la funzione di visir[78]. Chiaramente ha Piankh fatto probabilmente (con l'approvazione del
faraone) cosi ciò che Panehsi (con il faraone contro) non aveva fatto.

12) Dopo la morte di Piankh assume questa carica suo genero Herihor, probabilmente per la morte
del faraone[79], avvenuta non troppo tempo più tardi, poi assunse anche il titolo di faraone (in un
certo campo).
Sulla provenienza di Herihor come su quella di Piankh non si sa nulla. Non è improbabile che anche
egli provenga dagli ambienti ufficiali. E' già stato notato spesso, che alcuni dei suoi figli porta nomi
libici[80]. Può sembrare quindi ben possibile che Herihor fosse di discendenza libica. Notoriamente
mercenari libici già alla fine del Nuovo Regno giocano un ruolo molto importante, si potrebbe
indagare se Piankh non tentava di vincolarsi questa gente facendo suo genero uno dei loro capi. Ma
una tale cosa naturalmente non si può dimostrare.
Note

[48] Per esempio, pBM 10052, 10, 18; 10383, II, 5; pMayer A,13, B3.

[49] LRL 7, 16-8,1.

[50] RAD, p.36.

[51] KRI VI, 734-5.

[52] Egypt of the Pharaohs, p. 302 ("un ordine in qualche modo perentorio").

[53] Si veda Peet, JEA 12, 1926, 254 sgg., con altra bibliografia.

[54] Sethe, ZÄS 44, 1907, 7.

[55] JNES 25, 73-87.

[56] Per l'errata opinione di Helck, si tratta della morte di Ramesse, cfr. Exkurs 2.

[57] Per questa pretesa sete di potere del sommo sacerdote si rimanda volentieri alla
rappresentazione della "ricompensa di merito" a Karnak (Lefebvre, Inscriptions concernant les
Grands Prêtres, pl. II). Piotrovski ha rimandato già nel 1929 giustamente al fatto che nel re lì
rappresentato si trattasse di una statua, cfr. i rimandi in Federn, CdE 34, 1959, 214.

[58] MIO 4, 1956, 174 sgg.; Geschichte des alten Ägypten, p. 203.

[59] CAH, p.633.

[60] Fs Fairman, p.94.

[61] Si veda Černy, Community, p.108.

[62] JEA 12, 1926, 256-7; in JEA 14, 1928, 67 egli parte da 4 o 5 anni. Kees, Herihor, p.5: "nel
caso minimo 4-5, nel caso massimo 10-15 anni".

[63] JEA 14, 1928. 67.

[64] srj non deve in nessun caso voler dire "piccolo bimbo" vedi WB IV, 526.

[65] Vedi sopra, Anm. 3.

[66] Herihor, p. 7; ugualmente per esempio B. Kitchen, TIP § 208.

[67] Kitchen, TIP § 208, alla fine dice solo: "the political picture changes abruptly".

[68] S. Aldred, Fs Fairman, p. 93-4; Wente, JNES 25, 1966, 84.

[69] Così anche Cerny, CAH II , 631; differentemente Wente, op. cit., p. 84.

[70] Vedi Cerny, p. cit. 616-8.


[71] Helck, MIO 4, 1956, 161 e seguenti.

[72] Per esempio Grimal, Histoire de l'Egypte ancienne, p. 358; Helck, Geschichte, p. 203.

[73] La guerra in ' mhtj sarebbe solo per locale difficoltà col Sommo Sacerdote inconcepibili.

[75] Vedi Bietak, Tell ed-Dab'a, II, 214. 76: Fs Fairman, p. 96-8.

[76] Fs Fairman, p. 96-98

[77] Se Piankh già durante la seconda ondata dei processi dei profanatori di tombe, come negli
anni 1-2 del whm mswt, Sommo Sacerdote era, resta da vedere. La mancata menzione del Sommo
Sacerdote si può cosi facilmente spiegare, perché egli già da tempo la guerra in Nubia guidava.

[78] Al più presto dell'anno 2 del whm-mswt, qui finché solo il visir Nb-m ' t-R' -nht in carica é,
vedi p. BM 10383, I, 2.

[79] Durante il processo dei profanatori di tombe, nell'anno 1-2 del whm mswt, come nei suoi anni
19 e 20, sembra Ramesse XI essere ancora politicamente attivo, cfr. Aldred, op. cit. p. 95 in alto.
Sul suo destino futuro non é conosciuto niente, si ha praticamente solo il numero degli anni. Un
passo della lettera pBerlino di Pianch a T'3ry (ved LRL, 36,11-12, qualcosa dall'anno 10 di whm
mswt): kjtj mdt: jr pr-'3j.jrj.f ph. p3j t3 mj jh mj jh: hr jr pr-'3 hrj n-m m-r' "Another matter: As for
Pharaoh, l.p.h., how shall he reach this land? And of whom is Pharaoh, l.p.h., superior still?" E'
stato variamente così capito, che Pianch qui più o meno parla con disprezzo del faraone (per
esempio Wente, JNES 25, 1966, 85). Ciò non può essere assolutamente. Questo passo si può anche
così interpretare: il faraone in qualche modo ha lasciato conoscere il suo proposito di venire in
aiuto di Pianch in Nubia. La risposta di Pianch potrebbe semplicemente voler dire quale capacità
di trasporti e quali truppe egli ha davvero (come una domanda retorica. Egli non ha veramente
niente, e per questo può anche non venire).

[80] Vedi Wente, Quaderno di traduzioni di ToK, I, p. XIII-XIV; Leahy, Libyan Studies 16, 1985,
55; TIP § 211; di Beckerath, RdE 20, 1968, 32-3; Stadelmann, MDAIK 27, 1971, 120, n. 45; LA II,
1129; Kitchen, in: Libya and Egypt (London 1990), p. 23.

Appendice 1: Il Sommo Sacerdote "Ramsesnacht II"

Bierbrier qualche tempo fa[81] si è pronunciato per ciò, sotto il Sommo Sacerdote Amenhotep alla
fine della XX dinastia di inserire un più lontano Sommo Sacerdote di nome Ramsesnacht, al più
tardi nell'ottavo anno di Ramses X sarebbe stato in carica[82].
Se risultasse vero ciò, sarebbe completamente impossibile naturalmente la restrizione del fatto fatta
precedentemente, poiché la "guerra del Sommo Sacerdote" Amenhotep non si sarebbe potuta fare
con Panehsi. Bierbrier partendo dal graffito tebano 1860a, nel quale nell'anno ottavo di un anonimo
re un sommo sacerdote Ramsesnacht, un coppiere reale R ' -hr- wnm.f, un sindaco Amenmose, e un
capo mastro ('3n jzt) Amonnacht sono stati menzionati.
Perciò Bierbrier adduce i seguenti motivi per non riconoscere in queste persone l'attestato e
conosciuto, fino all'anno 2 di Ramses IX, Sommo Sacerdote Ramsesnacht e infine l'attestato
nell'anno 3 di Ramses IV sindaco Amenmose:

1) Un 'n jzt Jmn-nht è dapprima nell'anno 3 di Ramses X attestato. Prima non sarebbe documentato
nessun capo mastro di questo nome e nessuno intercalabile. Questo argomento è stato confutato da
Bell in tutta l'estensione[83], cosicché io non ho bisogno di occuparmene più oltre.

2) II sindaco Amenmose potrebbe qui non essere preso in considerazione per la datazione, però egli
potrebbe aver fondato le date genealogiche alla famiglia di T -nfr e di B3k-n-Hnzw così in alto che
ufficialmente l'ottavo anno di Ramses VI potrebbe aver raggiunto (specialmente non in carica).
Questo argomento è già stato da Bell[84] per le basi piuttosto generali messo in dubbio.
Specialmente ancora si potrebbe obiettare quanto segue: Gli antichi calcoli di Bierbrier (855 vanno
indietro fino all'infelice ricostruzione di questa famiglia di Seeles[86]. Per lui (p. 7) dovrebbero 4
generazioni (da ciò due membri femminili) in 165 anni volgersi, quasi una impossibilità; si deve poi
mettere in programma una serie di parti tardivi.
Tutta la questione si appoggia solo sul collegamento della famiglia T3-nfr con quella del (Sommo
Sacerdote) B3k-n-Hnzw.
Sul pl. 17 presso Seele (op. cit.) viene segnalato un sacerdote di Ammone (nessun Sommo
Sacerdote!) B3k-n-Hnzw con una donna Hr:s-gr come jtj n mwt n hmt.f (.f=T3-nfr) .
Ci si presentano qui due possibilità; o si tratta malgrado tutto di omonimia della donna infatti non è
il conosciuto Sommo Sacerdote (comunque lui non è segnalato così) o jtj è qui, come anche
normalmente qualche volta, come nonno da considerare.
Antenato per capire: poi si potrebbero calcolare invece di 4 generazioni facilmente 5-7. Si può
tralasciare questo collegamento infelice, e dare una completamente chiara rappresentazione:
II figlio di T3-nfr, il terzo profeta di Ammone Jmn-m-jpt ("II") é il genero del Sommo Sacerdote
Ramsesnacht ("I")[87].
Dunque suo zio, il fratello di sua madre Nfrt-jrj, perché esattamente il sindaco Amenmose è
nominato sul graffito, dovrebbe appartenere alla stessa generazione come il Sommo Sacerdote
Ramsesnacht ("I"), il quale, come già detto, per lo meno fino al secondo anno di Ramses IX fu in
carica.
Una apparizione di Amenmose nell'ottavo anno di Ramses VI, non avrebbe dunque proprio niente
di sorprendente.

3) Quando per Bierbrier[88] già c'era in carica nell'anno ottavo di Ramses X un Sommo Sacerdote
Ramsesnacht("II"), voleva dire là, che il Sommo Sacerdote Amenhotep, già precedentemente
morto, rispettivamente non era più in carica, dunque quella "guerra del Sommo Sacerdote"
menzionata nel papiro Mayer A allora (nell'anno 1/2 di whm-mswt) per venti anni durò! Anche
Briebrier ha avvertito[89] questo ostacolo. Io ritengo ciò del tutto impossibile il delitto, che sul P
Mayer A (sezione I, II, IV) viene trattato, dipende anche da questa guerra (vedi sopra pag. 28-29) e i
testimoni hanno ancora una volta straordinariamente dettagliata facoltà mnemonica: essi sanno
precisamente che cosa essi hanno sentito allora attraverso "il buco della serratura" che cosa è stato
rubato, quando il raccolto del grano essi esattamente diedero per ciò.
Nel P Mayer A 6.3 e seguenti, dice il testimone '3h wtj-nfr, che un preciso oggetto durante
l'occupazione di Medinet Habu, durante la "repressione" del Sommo Sacerdote Amenhotep bruciò
(presumibilmente durante l'assalto alla fortezza). I resti di legno di ciò per il restauro del sistema
furono da alcuni funzionari raccolti e suggellati, e ' h3 wtj-n-fr dice che il sigillo li sopra é intatto
"fino ad oggi" come dal tempo della deposizione! Ciò dunque potrebbe essere appena possibile, se
l'avvenimento ha coperto decenni.
Si può da tutto ciò dedurre soltanto che ciò non lo ha dato nessun Sommo Sacerdote Ramsesnacht
II.

Note

[81] JEA 58, 1972, 195-199.


[82] Cfr anche JEA 61, 1975, 251.

[83] Serapis 6, 1980, 7-16.

[84] Op. cit., p. 15, n. 98.

[86] La tomba di Tjanefer di Tebe, OIP 86, 1959, p. 5-7. 87: V. Bierbrier, Late New Kingdom, p.
6/9. 88: JEA 61, 1975, 251.

[87] V. Bierbrier, Late New Kingdom, p. 6/9.

[88] JEA 61, 1975, 251.

[89] JEA 61, 1975, 251: "... this fact certainly complicates the problem of the suppression of the
high priest Amenhotep".

Appendice 2: La datazione della iscrizione del Sommo Sacerdote da Karnak

Helck ha brevemente dimostrato[90], la nuova iscrizione pubblicata nuovamente da Von Wente in


JNES 25, 1966, 73 e seguenti, nella quale, un, in un frammento in buono stato di conservazione,
innominato rimanente Sommo Sacerdote racconta di essere stato da un nemico per otto mesi
"oppresso" di essere stato assegnato al Sommo Sacerdote Ramessenakht, non al suo successore
Amenhotep, come Wente aveva fatto. Egli argomenta pure nel modo seguente:

1) Il nome marginale della figura del sacerdote (riga 30/31) egli legge a ritroso (riga 31/30) per cui
il resto della riga 30 alla (restaurata) estremità inferiore della riga 31 collega, cosicché la parte
mantenuta del margine solo il titolo e il nome di Mrj-B stt del padre del Sommo Sacerdote
Ramsesnacht restituirebbe.
La metà superiore della riga 31 dovrebbe poi contenere il titolo e il nome di Ramessenackht,
cosicché il posto per un'altra generazione, come Amenhotep, sarebbe molto scarso, ma questa
possibilità, come Helck (p. 54) aggiunge, anche durante la sua ricostruzione non è da escludere.
A prescindere da ciò é la sua ricostruzione e la sua lettura della successione riga 31-30
generalmente del tutto insicura:
- Sotto la mano in riga 30 poteva essere ancora molto dichiarato (solo la più bassa terza parte del
testo è in buono stato) cosicché una successione delle righe 30-31 senz'altro sarebbe possibile[91].
- Potrebbe, giustamente, esserci stata una riga 32 accanto ad una riga 31 sulla parte sopra mancante
- Questo è incerto, se il qui nominato Mrj-B stt"I", é il padre di Ramessenakcht.
Sarebbe possibile anche un fratello[92] (o un figlio) di Amenhotep come colui, che permise di
incidere questo testo a favore di Amenhotep.
Si può solo trarre la conclusione, che la nota, così come essa é stata conservata, sull'identità del
Sommo Sacerdote assalito generalmente non dice niente.

2) Nella riga 3 é menzionato il tempio funebre di Ramses IV. Giacche questo tempio funerario
soltanto qui sicuramente è attestato, Helck deduce, che non era ancora completato ed
economicamente funzionante, si sarebbe potuto avere dunque solamente nel tempo del regno di
Ramesse VI un incarico in questo[93].
Ma c'è anche un classico contemporaneamente "argomentum e silentio" per le nostre frammentarie
conoscenze di questo tempo: é assolutamente insignificante per il tempio, essere stato menzionato
una o cinque volte. Da ciò non si può dedurre niente.
3) "Ora quando l'iscrizione sulla parte 4 più avanti di qui dice che, [Sua Maestà a me il favore
rinnovava ed egli mi inseriva come soprintendente capo del demanio del tempio funerario] Ramesse
III nel tempio di Ammone nella zona occidentale di Tebe, così ben eccellentemente realizzato, che
Ramessenakht questo incarico nell'iscrizione già citata nella tomba TT 158 ha ricoperto. Da suo
figlio, il Sommo Sacerdote Amenohotep, questa realizzazione non è riconosciuta"[94].
L'iscrizione non dice propriamente ciò, ma Helck, dice ciò sulla sua integrazione.

4) Nella riga 6 viene detto che il padre del parlante Sommo Sacerdote nell'anno [XI] del pr-'3[...]
nell'occidente di Tebe fu sotterrato. Ora pr-' rimanda in questo tempo normalmente al faraone in
carica, ma c'è anche una eccezione, vedi Wente, op. cit., p. 84, n. 34, cosicché la connessione di
Wente pr-'3 [Ramses IX] é possibile benissimo[95].
Wente tira anche un'ulteriore possibilità[96] nel suo articolo: Ramessenakht potrebbe essersi
dimesso a favore di suo figlio e poi effettivamente essere morto solo sotto Ramses XI. Entrambe le
possibilità sono state confutate da Helck.

5) L'affermazione di Helck (p. 55), il testo deriva dal 5 anno di Ramesse VI, si basa solo sulla sua
falsa traduzione della riga 16 (giustamente presso Wente). L'argomento di Helck è di nessuna
convinzione. Al contrario ciò sarebbe estremamente improbabile: se entro un relativamente breve
tempo sarebbero stati "attaccati" due Sommi Sacerdoti (tanto più che gli egiziani alcuni fatti già
molto controvoglia una sola volta menzionano) e che poi questo anche ancora per un pressoché
uguale lungo tempo[97].

Note

[90] OrNS 53, 1984, 52-6.

[91] Vedi anche KRI VI, 538, 11.

[92] Così Kitchen, TIP § 207, n. 21; cfr. Bierbrier, op. cit., p. 11-2.

[93] Op. cit., p. 56.

[94] Op. cit., p. 54.

[95] Una prova per pr-' + cartiglio della XXI dinastia in Rec. Trav. 22, 1900, p. 53 sotto.

[96] Op. cit., p. 83; su proposta di Baer.

[97] Cfr. anche Bierbrier, op. cit, p. 13.

Sulla cronologia della XXI Dinastia

Si è già brevemente considerato sopra, che le date 5 o 6 trasmesse in modo coerente con Herihor
meglio come i suoi originali "anni di governo" sono da interpretare. Questo bisogna sicuramente di
una approfondita motivazione.
C'è da lungo tempo in egittologia una specie di dogma che i Sommi Sacerdoti tebani della XXI
dinastia non abbiano annoverato nessun "originale" anno di governo, un dogma, perché ciò solo
raramente è stato motivato[98]. Un successivo motivo si può produrre da ciò:

1) Non c'é nessuna data riferita espressamente al Sommo Sacerdote (per esempio con n o con
hr)[99].

2) Ma c'è - nella seconda metà della XXI dinastia - una data riferita esplicitamente al re; TIP § 379
e seguenti, Nr.54; 56,73-4; 77; 82-84; in parte con una complementare menzione del Sommo
Sacerdote (Nr.73 cfr. anche 53), per la quale è chiaro che durante il faraone, non durante il Sommo
Sacerdote é stata apposta la data.

3) Dunque queste prove provengono proprio dal tempo dove il sunnominato Sommo Sacerdote non
aveva rivendicato nessun titolo e nessun attributo reale, si potrebbe pensare che dopo di lui questo
fosse diverso. In compenso d'altro canto quanto segue è contrario alla datazione del Sommo
Sacerdote[100].
Lo stesso Painedjem I, il "più reale" di loro, non include nessun proprio anno di regno: c'è una serie
di date per gli anni 1-15 (in parte) con Painedjem come Sommo Sacerdote (TIP § 381-2). Nell'anno
16 proprio compare suo figlio Masaharta come Sommo Sacerdote e Painedjem come faraone (ibid.,
§ 383,27).

In conclusione: Painedjem si é aggiunto tra queste due date il titolo di faraone, ma non ha iniziato
nessuna nuova numerazione, poiché già altrimenti anno 1 al posto di anno 16 si sarebbe dovuto
chiamare. Oltre a ciò il faraone Painedjem ancora in un anno 8 è attestato, che perciò dovrebbe
richiamare l'attenzione su un cambiamento di governo in Tanis, non in Tebe.
Ma c'è perciò anche un solo altro fatto che fa pensare ad un'altra soluzione.

1) Si ha una sorta di distribuzione complementare:


quei Sommi Sacerdoti, che (talvolta) portano il titolo reale, sono Herihor, Pajnedjem e
Mencheperre. Durante la loro durata in carica non è attestato in Tebe rispettivamente in Alto Egitto
neppure un documento ufficiale del re tinita, tutto diversamente come nella seconda metà della
dinastia:
- di Smendes è documentato[101] a Karnak (molto verosimilmente ad ogni modo) un graffito, come
non fosse un documento ufficiale. La stele di roccia presso Dababia[102] (a Sud di Tebe) si
potrebbe naturalmente così interpretare, ma ciò non è in nessun modo necessario. E' comunque
incontestabile che tra i re taniti e i Sommi Sacerdoti tebani non esiste nessun contrasto politico di
principio, ma più probabilmente un'amichevole e familiare relazione, perché dunque Smendes non
dovrebbe disporre nessun aiuto per una restaurazione, quando inoltre era in grado di farlo? Ciò
ancora lungamente può non far capire, che anche attraverso di lui è stato datato.
La stele rupestre sembra allora anche (la struttura del testo poi, anche se manca più di metà) non
contenere alcuna data, anche se si potrebbe ottenere ciò in ogni caso attraverso una iscrizione
simile!
Di Jmn-m-njswt in Alto Egitto non c'è niente di attestato, cosa che al cospetto del suo molto
probabilmente molto corto tempo di reggenza comunque non è straordinario.
- Ma altrettanto poco è dimostrato da Psusennes, e ciò è già considerevolmente importante: per un
certo lungo tempo di reggenza, come è quello che gli si assegna, si potrebbe anche in ogni caso
qualche altro documento aspettarsi.
- Con Amenemope cambia improvvisamente il quadro. Da lui in poi sono tutti i faraoni taniti in
Tebe ben testimoniati[103], sebbene tutti hanno governato considerevolmente brevemente come per
esempio Smendes o Psusenné. Nel contempo i Sommi Sacerdoti di Tebe in carica nel loro tempo
non reclamano più nessuna dignità reale. Ciò vale per lo meno per Painedjem. Lo scabroso
problema Psusenné II/III bisogna qui (come temporaneamente insolubile) lasciare stralciato.
Si può dunque - come alternativa al sistema di datazione che è durato fino ad ora - prendere in
considerazione la seguente possibilità: Nella prima metà della XXI dinastia attraverso il Sommo
Sacerdote in Tebe, la reclamata dignità reale, viene datata, ciò é per Herihor, Painedjem I e
Menkheperra[104], attraverso la morte di Menkheperra, la fine del tempo del quale
approssimativamente con l'inizio della reggenza di Amenemope coincide (vedi sotto) ma attraverso
il faraone in Tanis (dove, come già detto, la caduta di Psusenné II/III é incerta e qui non é stata
considerata oltre).
Il famoso brandello di stoffa con un anno 49[105] è senza dubbio con Kitchen[106] come doppia
datazione da considerare. Ma io dovrei ciò spostare in avanti all'[anno X] del faraone Amenemope;
all'anno 49 [del Sommo Sacerdote Menkheperra] da far corrispondere. Per una coregenza Psusenné
I/Amenemope non c'é, come in generale per le coreggenze della XXI dinastia, nessun evidente
punto di sostegno[107], ma bene per la contemporaneità della fine del periodo di carica di
Menkheperra con l'inizio della reggenza di Amenemope ed ugualmente per l'anno di reggenza di
Menkheperra, confronta TIP § 388, 51 = ASAE 8,1907,30[105]: dalla stessa mummia un volume
del 48 anno del (!) Sommo Sacerdote e un volume dell'anno 1, 4. ht, 1, ciò (con Kitchen) solo ad
Amenemope può essere attribuito. In questo modo è inutile postulare una coreggenza sulla doppia
datazione.

Questa alternativa ha i seguenti vantaggi:


La su elaborata complementarità - durante il tempo della carica del "reale" Sommo Sacerdote non ci
sono evidentemente documenti ufficiali e nessuna data con il nome del contemporaneo re tanita,
sotto il "non reale" Painedjem II, al contrario tutta una serie di testimonianze e date di questo
faraone - si dovrebbe spiegare così, ugualmente l'anno 48 di Menkheperra. Che oltre questa non
esiste nessuna ulteriore data riferita esplicitamente al Sommo Sacerdote, si potrebbe spiegare con
ciò, che i Sommi Sacerdoti, anche quando contano l'anno di reggenza, non come reali faraoni sono
stati considerati (o loro stessi così hanno visto), Anche una data potrebbe avere un particolare
fondamento (vedi sotto). Se si accetta questa alternativa, si potrebbe tutte le date nelle quali
Painedjem I (come faraone o come Sommo Sacerdote) compare[108] a questo tempo di incarico
riferire[109]. L'unica obiezione contraria sarebbe che Painedjem I, nel suo ottavo anno come
faraone appare, nell'anno dodicesimo o tredicesimo di nuovo al contrario come Sommo
Sacerdote[110]. Ciò sarebbe sorprendente ma soltanto dopo, ammesso che realmente ci sia uno
sviluppo temporale: Painedjem I era in primo luogo Sommo Sacerdote, poi assume l'incarico suo
figlio Masaharta e Painedjem fu faraone. Ma ciò è già per questo non convincente, perché
Pajnedjem anche allora, dove egli é chiaramente Sommo Sacerdote, chiaramente gli attributi reali
assume[111]. Anche durante il Sommo Sacerdote Menkheperra[112] non c'é nessuna evoluzione da
Sommo Sacerdote a faraone da ravvisare: il suo nome non fu in nessun modo raramente nel
cartiglio iscritto[113], ma anche nelle iscrizioni dell'anno 48, dunque della fine della sua durata
della carica, fu egli solamente come Sommo Sacerdote menzionato. Qualche segno sulla scelta
degli attributi faraonici un papiro rappresentava, ma per alcuni così si può il percorso dei titoli
faraonici non per ciò sfruttare, noi non sappiamo ordinare le iscrizioni da un punto di vista
cronologico.

L'affermazione di Young[114], la testimonianza sul faraone Painedjem I, da un anno ottavo sarebbe


da accostare a causa del manoscritto con la testimonianza sul Sommo Sacerdote Menkheperra
dall'anno 6 e 7, è del tutto infondata, vedi Wente, JNES 26, 169, n. 115.
Il passaggio dall'anno 15 all'anno 16 di Painedjem significa soltanto quindi che egli allora ha
consegnato la carica di Sommo Sacerdote a suo figlio Masaharta e di lì durante l'anno 15 ancora
soltanto come faraone potrebbe apparire non più come Sommo Sacerdote, ma non che egli non già
prima era "faraone".
In modo conseguente dovrebbero entrambe le prime date sulla "Stele degli esiliati" (riga 1; 4: ogni
volta anno 25) a Painedjem essere state riferite. Così sulla riga 4 é conforme chiaramente al punto,
dove Amone (sulla morte di Masaharta) il Menkheperra come Sommo Sacerdote elegge. Nella riga
8 é poi con sicurezza una data più bassa da restaurare[115], che quindi all'inizio della durata della
carica di Mencheperre doveva cadere. Poi il descritto oracolo di Amon riguardo al richiamo degli
esiliati è stata una sorta di amnistia[116] come è già tipico per l'inizio di una nuova reggenza. Tra
queste date, l'anno 25 e l'anno 10 di Menkheperra (probabilmente molto brevemente verso l'anno
25) dovrebbe trovarsi la morte di Painedjem e con ciò l'inizio di una nuova datazione attraverso
Menkheperra. Dei quattro primi Sommi Sacerdoti della XXI dinastia dunque solamente Masaharta
non avrebbe contato nessun proprio anno di reggenza, perché la durata della sua carica cadrebbe
completamente nel periodo di reggenza di Pajnedjem I.
Un problema rimane ora ancora il Sommo Sacerdote Ns-b3-nb-Ddt. C'é una volta documentato a
Tebe come Sommo Sacerdote, ed è, come Painedjem II, un figlio di Mankheperra. Qui Painedjem II
ancora sotto Siamun testimoniato, dovrebbe Ns-b3-nb-Ddt prima di lui avere fatto le funzioni,
dunque essere il diretto successore di Mencheperre. Inoltre c'é testimoniato un Sommo Sacerdote
Ns-b3-nb-Ddt su dei bracciali nella tomba di Psusenne in Tani. Se il tebano e il tanita Ns-b3-nb-Ddt
sono la stessa persona, ma sarebbe la summenzionata ipotesi apparentemente non concepibile, le
datazioni negli anni 48 e 49 come datazioni del Sommo Sacerdote Mencheperre sarebbero da
comprendere, se poi Menkheperra ancora nel primo o nel secondo anno di Amenemope era Sommo
Sacerdote, avrebbe Ns-b3 -nb-Ddt presso la sepoltura di Psusenné non come tale aver motivo di
comparire, se si tratta della stessa persona.
Una via d'uscita da questo dilemma ha trovato Niwinski[119]: si può trattare proprio della stessa
persona, ma al tempo della sepoltura di Psusenné è Ns-b3-nb-Ddt Sommo Sacerdote di Amon in
Tani, ed evidentemente appena più tardi (per un sicuramente non molto breve tempo) in Tebe. Se
anche i conflitti, che accenna Niwinski[120], non sono da documentare, si potrebbe in questo tempo
veramente ai fatti risolutivi essere pervenuti.

Con l'ascesa al trono di Amenemope é già congiunto - per le qui raccomandate interpretazioni -un
cambiamento nel sistema di datazione, che sicuramente avrebbe avuto una causa aggravante. Si può
presumere, che il dato, che nell'anno 48 di Menkheperra, come probabilmente nel primo anno di
Amenemope[121], per la prima volta una data fu riferita espressamente ad un Sommo Sacerdote, di
questo cambiamento é una conseguenza; era necesario giustamente per la prima volta, di dire
chiaramente ciò, a che cosa fa riferimento la data.

Quale conseguenza avrebbe un tale sistema di date ora per la cronologia assoluta? In primo luogo si
avrebbero solo per i faraoni taniti da Amenemope date da fonti contemporanee, bisognerebbe
dunque solo fino a quel momento la datazione del Sommo Sacerdote calcolare; si può le date di
Manetone per Smende, Neferkhera e Psusenné dunque ignorare. La somma si presenta nel modo
seguente: per Psusenne II/III sono documentati 13 anni, questo dunque sarebbe accettabile,
calcolare i 14 anni secondo Manetone (Africano). Per Osochor 2 (ma anche qui sarebbe da preferire
certamente la cifra di 6 anni di Manetone) e per Amenemope 10[122]. Per il Sommo Sacerdote
Mencheperre sono certamente 47 anni da computare[123], per Painedjem appena più di 25 anni
(stele degli esiliati, vedi sopra). Per Herihor è documentato come più alto un anno 6. Ha per la
difficoltà sopra menzionata, che nell'anno 5 una spedizione fu disposta per andare a prendere legno
per la barca di Amon, a questa spedizione (come riuscita) si allude in una decorazione del tempio di
Khonsu, si dovrebbero assegnare ad Herihor come minimo 10 anni. Ne consegue dunque che
14+17+6+10+47+25+10 = 129 Deriva che in tutta la versione di Manetone all'unanimità sono
documentati una cifra totale di 130 anni per 21 dinastie, vicine in modo strabiliante. Quando si
prende ora come verifica le cifre di Manetone per Smendes, Psusenné e Neferkhera (comandanti
insieme ai Sommi Sacerdoti) con le date dei faraoni da Amenemope, ne derivano (mai secondo la
versione) 118 rispettivamente 123 anni. Questo non deve essere in ogni caso assolutamente una
contraddizione, perché non é in nessuna maniera sicuro, se Smendes al tempo stesso con Herihor ha
incominciato, di contare anni di governo. C'era, come alcuni pensano, il figlio di Herihor, sarebbe
persino probabile, che alcuni suoi pagamenti dopo Herihor collocava.

Note

[98] V. Mapero, Momies Royales, p. 723 e seguenti; Young, JARCE 2, 1963, 101-4; TIP § 23, n,
112; § 62. Cfr. anche la rigorosa posizione di Kees, Sommo Sacerdote, p. 52 e oltre.

[99] Cioè ce ne é una, che ma è stata ignorata o male interpretata, vedi da ultimo TIP , § 435; 501.

[100] V. TIP § 23, n. 112; § 62.

[101] V. TIP § 214, n. 65.

[102] V. RecTrav 10, 1888, 135-6.

[103] V. TIP § 383 e seguenti.

[104] Su Masaharta vedi oltre.

[105] TIP i 337, 47.

[106] TIP § 29.

[107] Cfr. anche Wente, JNES 26, 1967, 155, n. 4; Murnane, Ancient Egyptian Coregencies (SAOC
40, 1977), p. 186-7; 235.

[108] V. TIP § 381-4; § 386, 40 (-41).

[109] La parte sopra menzionata (Anm. 470) con un anno di Painedjem sulla mummia di Nedjemet
dove naturalmente non voler dire per niente, che lei in questo anno 1 morì! Si sono composte le
mummie di Painedjem II, dalle parti degli anni 1, 3, 7, 9, sono state riconosciute quelle assegnate
Kitchen (TIP § 389) con buona ragione a Siamun; Painedjem II è morto nell'anno 10 come tutti
sanno.

[110] V. TIP § 382, 22/25; 386, 40 (-41).

[111] V. Wente, JNES 26, 1967, 163, n. 59, così come Kees, Sommi Sacerdoti, p. 24 Cfr. v. a. la
Statua Kairo CS 42191, le iscrizioni sulla base della Sfinge del I Pilone (v. Barguet, Le Temple
d'Amon-Re, p. 42), dove il Sommo Sacerdote P. dice " Non c'è nessun faraone, che ha fatto quello
che ho fatto io", l'iscrizione sulla base del piccolo tempio di Medinet Habu (LD, Testo, III, 164),
nella quale il Sommo Sacerdote P. ntr nfr è conosciuto ed é munito con tutta una serie di epiteti
faraonici, il graffito dalla tomba di Ramesse XI (c. Cicarello, in: Brooklyn Museum, Theban
Expedition, 1908, cita da Römer [s. o., Anm. 13], p. 581) con il titolo di Sommo Sacerdote come
nome di trono e nel secondo cartiglio Painedjem m3' -hrw!

[112] Cfr. TIP § 501.


[113] Dai documenti presso Kitchen, loc. cit. confronta anche ASAE 8, 1907, 22, Nr. 11. Qui è per
questo degno di nota, che su una e sulla stessa mummia il suo nome una volta con il cartiglio e una
volta senza è scritto.

[114] JARCE 2, 1963, 102.

[115] V. anche Beckerath, RdE 20, 1968, 33, con n. 2.

[116] Di Menkheperra, che già anche aveva il corso dell'oracolo attraverso la sua domanda Amon.

[119] JARCE 16, 1979, 59-60; Sarcofagi, § 43.

[120] Sarcofagi, p. 51 e sopra.

[121] V. Niwinski, Sarcofagi, p. 48 (2).

[122] Non sicuramente, v. TIP § 388, 55: se il documento a Siamun appartiene, si potrebbe
adottare per lo meno il nono anno di Manetone.

[123] Se é il primo anno di Amenemope = 48anno di Menkheperra, così anche Anm. 121.

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