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Otto Károlyi
La grammatica della musica
La teoria, le forme e gli strumenti musicali
www.einaudi.it
Piccola Biblioteca Einaudi
ISBN 978-88-06-15444-8 Arte. Teatro. Cinema. Musica
Indice
ry P r e f azione
zé L a n otazione musicale
Notazione dell'altezza (Chiave di Sol). — Chiave di Fa.— Chiavi
di Do. — Durata dei suoni. — Punti, legature e corone. — Pause.
g8 Ritmo
Misura a due tempi. — Misura a tre tempi. — Misura a quattro
tempi. — Misure composte e irregolari. — Altri aspetti dell'ele-
mento ritmico.
4é O r n amenti
48 T empo
yo I n d i cazioni dinamiche
Altri segni «d'espressione»,
Toni e semitoni
Bemolli, diesis e bequadri.
yé S c ale
Scale maggiori. — Note enarmoniche.
INDICE
INDICE
p. 64 Tonalità Suite
P I32
Indicazione della tonalità. — Scale minori. — Scale ctomatiche.
Allemanda. — Corrente. — Sarabanda. — Giga. — Minuetto.
-
Piatti. — Triangolo.
' Cfr. fra altro La cultura mttsicale nella scuolaitaliana, numero specia-
ie de «L'approdo musicalex, anno x (zg64), n. x8; «Educazione Musica-
le», rassegna bimestrale (dal xg64); G. coLARxzx,L'insegnamento della mu-
sica in Italia, Roma xg6X; R. ALLoRTo,Il cottsumo musicalein Italia, in
«Nuova Rivista Musicale Italiana» (dai n. z [xg6z] al n. x [zg68]); A. MA-
scAGNx,L'insegnamento della musica in Italia, ivi (dai n. 4 [zg68] al n. z
[zg6g]); M. MILA, Afusica e scuola nel costume italiano, ivi, n. z (xg6Z).
Prefazione
pena. A questo punto il diapason è fatto vibrare e il ve- ni usati normalmente nella pratica musicale risultano piu
tro lentamente spostato in avanti. Il risultato è che men- evidenti dicendo che un coro misto ' produce suoni la cui
tre il diapason vibra, l'ago traccia un susseguirsi regolare frequenza oscilla fra 64 e xyoo e che un grande pianofor-
di curve. te da concerto (con una tastiera piu lunga delle normali
Ogni suono ha tre proprietà caratteristiche. Serviamo- versioni domestiche) oscilla fra 2o c /s e 4it6 c /s.
ci di un esempio tratto dalla vita di ogni giorno. Passeg-
giando per la strada, noi ascoltiamo piu suoni contem-
poraneamente; automobili, motociclette, aeroplani, appa- Intensità
recchi radio, persone che camminano e chiaccherano pro-
ducono simultaneamente suoni che possono essere grada- Abbiamo visto che l'altezza di una nota dipende total-
tamente piu alti e piu bassi, piu forti e piu tenui. Col no- mente dalla frequenza della sua vibrazione. L'intensità di
stro orecchio noi facciamo una automatica distinzione fra una nota dipende dall'ampiezza della vibrazione. Una piu
la voce acuta di un bimbo e quella grave di un uomo, fra il o meno ampia vibrazione produce suoni piu forti o pi u
rombo di un aereo di passaggio e il ronzio del traÉico, e deboli.
riconosciamo se la melodia che ci giunge da una radio è forte
Altezza
Timbro
La percezione dell'altezza di un suono consiste nella ca-
pacità di distinguere fra suoni musicali alti e bassi. Un Il timbro (in inglese quality o, in francese, timbre) de-
suono è piu o meno alto secondo la frequenza(numero di finisce la differenza di colore musicale tra una nota suona-
vibrazioni al secondo) del corpo che vibra. Maggiore è la ta su strumenti differenti o cantata da voci diverse. In tal
frequenza, piu alto è il suono; minore è la frequenza, piu modo il «colore» di una nota ci permette di distinguere
basso è il suono. I fisici dimostrano questo fatto col se- fra vari strumenti che suonano la stessa melodia, Nessuno
guente esempio: un pezzo di metallo è fissato in modo troverà difficoltà nel distinguere fra il suono emesso da u-
che una sua estreinità sia a contatto con una ruota denta- na tromba e quello di un violino. Perché? La risposta ci
ta; questa viene poi fatta girare, provocando cosf le vi- conduce ad uno dei piu affascinanti fenomeni dell'acusti-
brazioni del pezzo di metallo. Se la ruota ha, poniamo, ca, gli armonici. La frequenza caratteristica di una nota è
I28 denti, e con un motore regolabile la facciamo girare soltanto quella della fondamentale di una serie di altre
due volte al secondo otteniamo un suono di 2y6 vibrazio- note che sono simultaneamente presenti sulla nota base.
ni, o cicli al secondo (c/s). Se la facciamo girare una volta Queste note sono chiamate armonici (o suoni parziali o i-
al secondo otteniamo un suono di I2 8 vibrazioni, che è pertoni). La ragione pei cui gli armonici non sono distin-
piu basso del precedente, e cosi di seguito. tamente udibili, è che la loro intensità è minore di quella
Il limite minirno percepibile dall'udito umano varia
dalle I6 alle zo vibrazioni al secondo, il limite massi- ' [O at a voci miste», cioè completo di voci maschili e femminili; at a vo-
mo dalle 2o ooo alle 2y ooo, I lirniti della gamma di suo- ci pari» è il coro di sole voci maschili o femminili].
22 SUONI E SIMBOLI IL SUONO: MATERIALE DELLA M U SI CA
23
della nota fondamentale. Ma essi sono importanti perché primo violino. Essi hanno intonato i loro strumenti su u-
determinano il timbro di una nota, e al tempo stesso dàn- na nota che ha (o dovrebbe avere) 44o vibrazioni al se-
no chiarezza e smalto al suono. Ciò che ci permette di fare condo. Questa altezza convenzionale fu accettata dalla
distinzione fra il timbro, ad esempio, di un oboe e di un maggioranza delle nazioni occidentali in una conferenza
corno è la diversa intensità dei vari armonici presenti sulle internaZiOnale tenutaSi nel Ic(3cf '.
note reali' che essi producono.
Intonazione
' [O fondamentali].
t [Nell'organico standard di una orchestra sinfonica, gli strumenti a
fiato sono di solito usati a coppie, per cui si fa una distinzione fra primo
24 SUONI E SIMBOLI
IL SUONO: MATERIALE DELLA MUSICA 25
• •
Sia le linee, sia gli spazi compresi tra le linee stesse so-
Si noti che il dos si trova sulla prima linea supplementa-
no usati per fissare le posizioni delle note, ma è evidente re e che il sols dista una quinta da esso. Vediamo perciò
che due gruppi di cinque linee e quattro spazi non sono che una volta stabilita una chiave, ogni linea e ogni spazio
sufficienti per tutte le note. Per superare questa difficoltà, determinano una nota (e quindi una altezza) ben definita.
quando è necessario vengono aggiunte alle linee principa-
li alcune brevi linee supplementari.
ecc.
Esempio zz. mi sol si re f a f a l a d o mi
Queste linee sono come residui accorciati dei tempi in Il problema di situare le note comprese fra le ottave
cui si usavano righi a piu di cinque linee. basse fu risolto in modo simile, ma per fare una distinzio-
Allo scopo di procedere agevolmente attraverso questa ne dalla chiave di Sol, si fece uso di un'altra chiave, quel-
mappa musicale è necessario avere un punto di riferimen- la di Fa. Il punto di partenza del suo simbolo, oppure i
to mediante il quale sia possibile orientarsi: in t ermini due punti (sopra e sotto la quarta linea), indicano che nel-
musicali, conoscere quali sono le altezze esatte relative ai la chiave di Fa la quarta linea del rigo è il posto del Fa. La
nomi delle note. Questa funzione è sostenuta in musica collocazione delle altre note può essere calcolata in rela-
dalle chiavi. Vi sono tre tipi di chiavi, la chiave di Sol, la zione al Fa, con lo stesso procedimento usato per la chia-
chiave di Fa e la chiave di Do; quelle di Sol e di Fa, nor- ve di Sol.
malmente conosciute come chiave di violino e di basso, g4 -,'-~ =: fa , -
Esempio zz.
sono le piu comunemente usate. I
quinta )
Esempio 8.
- rhisvcdisol
,Ii t iolino)
7 cbiavediFa
(dibasso)
)g cbiavedif)o
Esempio z3. sol, la, si, do, re, mi, fa, sol, la, si, do,
32 SUONI E SIMBOLI LA NOTAZIONE MUSICALE 33
La ricomparsa del dos sulla prima linea supplementare senta nuove difEcoltà. Il centro della chiave di contralto è
procedendo dal basso in alto, mostra come queste ottave sulla terza linea, mentre il centro della chiave di tenore è
si congiungano direttamente una coll'altra senza soluzio- sulla quarta linea del rigo.
ne di continuità.
Ct
Esempio zy.
scl'ltta
8",, J ~ suonata Esempio x8.
chiavedi ]~
Scrivendo per pianoforte, cosi come per altri strumenti
o voci ove piu parti procedono assieme, la simultaneità è Durata dei suoni
posta in rilievo da una graffa.
La musica si svolge nel tempo, e i musicisti devono or-
ganizzarla non solo in termini di altezza ma anche di dura-
Chiavi di Do ta. Essi devono scegliere se i suoni che usano saranno piu
corti o piu lunghi, secondo l'intento artistico cui devono
A cominciare da circa la metà del secolo xvIII, l'uso servire.
delle chiavi di Do ando lentamente diminuendo, ma due Noi abbiamo già visto che per rappresentare un suono,
di esse sono ancora frequentemente usate nella musica vo- a parte la sua nomenclatura, noi usiamo un piccolo segno
cale e strumentale: si chiamano chiave di contralto e chia- ovale che chiamiamo nota (cfr. p. 3o). Vi sono due modi
ve di tenore. Quando si è capito il principio delle chiavi di scrivere le note, bianche e nere (senza nessun riferi-
di Sol e di Fa, l'uso di queste due chiavi di Do non pre- mento ai tasti bianchi e neri del pianoforte).
34 SUONI E SIMBOLI
LA NOTAZIONE MUSICALE
35
Qualcuno può trovare in alcune partiture una nota piu
Esempio xg lunga della semibreve; si tratta della breve (lloll), che, co-
nota bianca
me suggerisce il nome, è di durata doppia della semi-
breve.
La funzione delle note è duplice. Indicatrici dell'altezza, Quando piu note con tagli ricorrono assieme, si usa riu-
esse servono ancora come segni di lunghezza, o durata, di nire le loro aste cosi:
un suono. Come? È una semplice questione di progressio-
ne geometrica.
Al giorno d'oggi la nota piu lunga nell'uso comune è la Esempio 2z.
semibreve, che serve come unità di misura di lunghezza.
Essa è divisibile in 2 minime, 4 semiminime, 8 crome, I6 Si rende necessario a questo punto aprire una breve pa-
semicrome, 32 biscrome e 64 semibiscrome. (Una ulterio- rentesi per mostrare come le note devono essere scritte
re suddivisione, in teoria, è possibile, ma l'uso musicale sul rigo. Il principio fondamentale è quello di usare una
scrittura piu chiara possibile per la lettura, e di raggrup-
della frazione x/x28 è cosi eccezionale che si tratta solo di
una curiosità. Un esempio, tuttavia, si può vedere nel se- pare le note in modo che rappresentino sempre una unità
condo movimento della Sonata per pianoforte o p. 8I d i riconoscibile. Per cui l'esempio 22a non è buono poiché
Beethoven). Tutte queste note sono differenziate dall'uso non è chiaro se la nota è sulla terza linea o nello spazio fra
la seconda e terza linea. L'esempio 22b è corretto.
di aste e tagli congiunti alle note nere e bianche. Ecco il
loro aspetto: a) b)
Esempio 23.
Esempio 24,
/1 /I a K /K /) /% /X K /'I
Nel caso di musica dedicata al canto, ove appaiono e
suoni e parole, la pratica generale è di scrivere una nota
separata per ciascuna nuova sillaba.
Esempio 2o (mosrra come sono divisibili le durate dei suoni).
SUONI E SIMBOLI LA NOTAZIONE MU S ICALE 37
Il prolungamento della durata di una nota si indica con Parlando possiamo talvolta rendere efficace il nostro
l'uso di uno o piu punti, di una legatura o della corona.
pensiero piu col servirci di un breve silenzio al momento
Un punto posto dopo la testa di una nota significa un au- giusto, che con l'uso di un maggior numero di parole o
mento di durata esattamente corrispondente alla metà del frasi; in ogni caso il tempo ci è indispensabile per pren-
valore della nota stessa. Cioè; dere respiro e riflettere prima di procedere. In musica, ta-
li silenzi sono indicati da un segno chiamato pausa. Il
principio delle pause è semplice: ogni tipo di nota ha la
propria pausa corrispondente di identico valore di durata.
Nel caso di due punti, il secondo punto aggiunge la me- Semibreve = o Semicroma = P
tà del valore del primo punto. In tal modo una minima se-
guita da due punti, avrà la durata di una minima — piu u-
na semiminima (cioè la metà di una minima) — piu una Minima = J Biscroma P
croma (cioè la metà di una semiminima).
Una legatura (rappresentata da una linea leggermente Semiminima = J ~ Semi bi s croma - P
curvata ~ ) serve ad unire due note di altezza uguale; in
tal modo il suono della pritna nota verrà prolungato se- Esernpio a8.
condo la durata espressa dalla nota unita. R per ragioni di
chiarezza che è spesso pteferibile usare la legatura fra due Si faccia attenzione che la pausa di semibreve pende giu
note anziché i punti. (Cfr. l'esempio 4y c). dalla quarta linea, mentre la pausa di minima poggia sulla
terza linea. Le pause possono essere seguite da un punto
o sovrastate da un punto coronato, allo stesso modo delle
Esempio a6. note, non mai collegate da una legatura.
Esempio a7.
RITMO 39
battuta
Ritmo A
/
A/ A
/
Esempio a9.
r
stanghette d o ppia stanghetta
segno di zipetizion<
La misura a quattro tempi può essere definita come u- L'esempio riportato illustra ancora il seguente princi-
na misura a due tempi raddoppiata. In una misura a quat- pio: se la battuta di apertura di un pezzo è incompleta,
tro tempi vi sono due gruppi di due battiti, con un accen- l'ultima battuta dovrà supplire il valore di durata man-
to secondario sul terzo battito. cante, o viceversa, in modo da completare simmetrica-
mente il tutto. Nel nostro esempio il «levare»' iniziale
completa il valore di durata dell'ultima battuta.
Esempio 3y.
Ecco le misure a quattro tempi, e rispettivi simboli, di ' [Piu propriamente anacrusi o nota protetica (oppure, se si tratta di
piu note, note protetiche): è la nota che precede l'accento forte di una pro-
uso piu frequente. posizione musicale (kolon) alla cui struttura sintattica l'ana/rtai appartie-
ne strettamente, collocandosi solo metricamente nella battuta che precede
la frasemusicalé stessa].
RITMO
42 SUONI E SIMBOLI
L'apertura della Passione secondo san Matteo di Bach è
Misure composte e irregolari una delle piu nobili melodie in misura composta a quattro
tempi che siano mai state scritte.
Le misure descritte sopra vengono tutte dette «sempli- Le misure composte a tre tempi piu comuni sono:
ci». Se il «numeratore» di una frazione indicante una mi-
sura semplice viene moltiplicato per tre, si ottiene una
misura «composta». Per esempio, 2 /4 diventa 6/4. Ciò si-
gnifica che ogni metà di battuta viene divisa in tre parti
uguali. 9
Esempio 43. t6
/ / /