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Partiamo dalla necessita di avere sistemi che permettono la neo-genesi e topo-genesi delle proteine che
sono tradotte nel mitocondrio stesso. Il percorso conservativo che sfrutta
Abbiamo il sistema OXA, il nostro traslocone della membrana interna. Si associano i ribosomi e
cominciano a sintetizzare la proteina che trova l’OXA, si associano alla membrana interna dove c’è il
traslocone che garantisce la topo genesi delle proteine transmembrana. -). In poche parole, Il
PERCORSO ‘‘CONSERVATIVO’ si avvale del del macchinario OXA conservato tra mitocondri e batteri.
Per fare questo abbiamo bisogno del protein motive force (funzionamento di un minimo livello della
catena di trasporto degli e- per stabilizzare quello che è il gradiente elettrochimico degli e-).
Data da 2 elementi:
Il complesso TOM e il cancello d’ingresso comune a tutte le sequenze che specificano la sub-
localizzazione e contiene una traslocasi (TOM40) più dei recettori distinti che riconoscono segnali per le
diverse sub localizzazioni. Abbiamo sostanzialmente 2 tipi di recettori: Tom 20-22 riconosce la pre-
sequenza canonica mentre la TOM 70 e recettore delle proteine con sequenza (idrofobica) di
localizzazione sulla membrana interna e esterna. TOM40 e la vera traslocasi. Il complesso TOM permette
il riconoscimento di tutte le proteine che devono essere traslocate e le deve smistare in base alla
sequenza che hanno. Vediamo le proteine che vanno direttamente sulla membrana esterna e formano
dei barilotti formati da pentafoglieti con catene laterali apolari. Sfruttano le sequenze transmembrana
idrofobiche per sfruttare il recettore TOM70 che riconosce e le immette nel traslocone. Siccome queste
sequenze idrofobiche sono ovviamente idrofobiche, una volta che passano vengono agganciati dai
chaperon e consegnate al complesso SAM, le cui le riconosce e le folda.