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Formula 1

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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Formula 1 (disambigua).

Formula 1

Categoria Monoposto

Nazione Mondiale

Prima edizione 1950

Piloti 20

Squadre 10

Motori V6 turbo-ibrido

Pneumatici P

Pilota campione Lewis Hamilton


(2018)

Squadra campione Mercedes


(2018)

Sito web ufficiale www.formula1.com

Stagione in corso

Formula 1 2019

La Formula 1 o Formula Uno,[1] in sigla F1, è la massima categoria (in termini prestazionali)
di vetture monoposto a ruote scoperte da corsa su circuito definita dalla Federazione Internazionale
dell'Automobile (FIA).
La categoria è nata nel 1948 (in sostituzione della Formula A, a sua volta sorta solo qualche anno
prima, nel 1946), diventando poi a carattere mondiale nella stagione 1950. Inizialmente definita
dalla Commissione Sportiva Internazionale(CSI) dell'Associazione Internazionale degli Automobil Club
Riconosciuti (AIACR), associazione antesignana della Federazione Internazionale dell'Automobile, oggi
la Formula Uno è regolata dal Consiglio Mondiale degli Sport Motoristici(in inglese: World Motor Sport
Council, WMSC) della FIA.
Il termine "formula", presente nel nome, fa riferimento a un insieme di regole alle quali tutti i
partecipanti, le macchine e i piloti, devono adeguarsi; esse introducono un numero di restrizioni e
specifiche nelle auto, al fine di evitare le eccessive disparità tecniche tra le auto, di porre dei limiti al
loro sviluppo e di ridurre i rischi di incidenti. La formula ha avuto molti cambiamenti durante la sua
storia. Ad esempio, ci sono stati differenti tipi di motori, con schemi da quattro fino a sedici cilindri e con
cilindrate da 1,5 a 4,5 l.

Indice

• 1Storia
o 1.1Dalle corse di fine Ottocento alla nascita della Formula 1
o 1.2Anni 1950: i "dinosauri" a motore anteriore
o 1.3Anni 1960: l'epoca d'oro dei britannici
o 1.4Anni 1970: sviluppo delle monoposto
o 1.5Anni 1980: l'epoca del turbo
o 1.6Anni 1990: elettronica e agonismo
o 1.7Anni 2000: regolamenti e limitazioni
§ 1.7.1I record di Schumacher e della Ferrari (2000-2004)
§ 1.7.2Il passaggio dal V10 al V8 (2006-2013)
o 1.8Anni 2010: la rivoluzione turbo-ibrida
§ 1.8.1Il passaggio dal V8 al V6 (dal 2014)
• 2Titoli piloti e costruttori
• 3Tecnologia e prestazioni velocistiche
• 4Gran Premi
• 5Circuiti
• 6Punteggio
• 7Numerazione
• 8Record
• 9Prove di qualificazione e regolamento di gara
• 10Gomme
• 11Bandiere
• 12Sorpassi
• 13Incidenti
• 14Giochi di squadra
• 15Il controllo della Formula 1
• 16Il futuro della Formula 1
• 17La Formula 1 e la televisione
• 18Gli sponsor nella Formula 1
• 19Loghi
• 20Note
• 21Bibliografia
o 21.1In italiano
o 21.2In inglese
o 21.3In francese
o 21.4In tedesco
o 21.5In finlandese
• 22Voci correlate
• 23Altri progetti
• 24Collegamenti esterni

Storia[modifica | modifica wikitesto]


Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Formula 1.

Dalle corse di fine Ottocento alla nascita della Formula 1[modifica | modifica
wikitesto]

Schieramento di partenza all'autodromo di Monza per la Coppa Fiera di Milano del 1925, disputata secondo i
regolamenti della Formula Grand Prix.
La Formula 1 affonda le sue radici nelle corse automobilistiche di fine Ottocento, che incominciarono ad
assumere lo status di gran premi dal 1906. Negli anni 1920, ci fu la prima seria regolamentazione delle
gare, denominata "Formula Grand Prix", e fu adottata principalmente in Europa. Questo regolamento fu
alla base di tre edizioni di un Campionato Mondiale per Costruttori (vinto dall'Alfa Romeo nel 1925,
dalla Bugatti nel 1926 e dalla Delage nel 1927), di due edizioni di un "Campionato Internazionale" (nel
1931 vittoria di Minoia su Alfa, e nel 1932 vittoria di Nuvolari su Alfa) e delle cinque edizioni di un
"Campionato Europeo Grand Prix" (dal 1935 al 1939) dominato da piloti e vetture tedesche.
Nel 1946 venne battezzata con il nome di "Formula A", con la quale furono disputati una prima serie di
gran premi non validi per il titolo. Vennero ammessi a gareggiare due tipi di motori: i supercompressi da
1,5 litri e gli aspirati da 4,5 litri, mentre negli anni precedenti la seconda guerra mondiale, erano
ammessi soltanto i supercompressi di qualsiasi capacità fino al 1938, dopodiché ci fu la limitazione a
3,0 litri. La prima gara disputata con questo nuovo regolamento avvenne il 1º settembre 1946 a Torino;
il Gran Premio di Torino, sul circuito del Valentino del parco omonimo, che fu vinta da Achille Varzi alla
guida di un Alfa Romeo 158.
Due giorni dopo, sulla stessa pista si svolse la "Coppa Brezzi", durante la quale Tazio Nuvolari al
volante della esordiente Cisitalia D46 mandò in visibilio il pubblico compiendo un paio di giri senza
volante (che si era rotto), aggrappandosi al piantone dello sterzo. La Casa torinese preparò anche una
rivoluzionaria auto a motore posteriore di 1 500 cm³ turbocompresso, disegnata da Ferdinand Porsche,
che era accreditata della strabiliante velocità di punta di 350 km/h[2]; con essa, il grande Tazio
accarezzò il sogno di partecipare al Campionato mondiale di automobilismo, di cui si iniziò a parlare nel
1947.
L'Auto Union Type C di Bernd Rosemeyer al Nürburgring Nordschleifenel Gran Premio di Germania 1937 valevole
per il Campionato Europeo Grand Prix.
L'anno seguente il nome della formula venne cambiato con quello attuale per via della nascita
della Formula 2. Nel 1949 vennero scelti sette gran premi validi per l'assegnazione del trofeo. Nel
frattempo, Varzi era morto sul circuito di Berna e Nuvolari, ammalato, non riuscì più a tornare in pista,
mentre l'avventura della Cisitalia naufragò per mancanza di fondi. Sullo scenario del 1950 si
presentarono molti nomi nuovi, che presero il posto degli assi dell'anteguerra. A mettersi subito in
mostra fu Juan Manuel Fangio, che il 10 aprile vinse su Maserati il Gran Premio di Pau.
Un mese dopo si disputò la prima gara valida per il campionato, il Gran Premio di Gran Bretagna del
1950. Al titolo piloti seguì un titolo per i costruttori nel 1958. Per i primi due anni le corse per vetture di
Formula Uno non sono state organizzate in un campionato. Subito però hanno assunto il nome di "gran
premi" e hanno avuto rilievo internazionale (venivano organizzate in vari paesi d'Europa). Nel 1950
venne organizzato il primo Campionato mondiale di Formula 1, così denominato anche se di fatto si
svolgeva a livello europeo, che venne vinto da Nino Farina a bordo di una Alfa Romeo 158 (l'Alfa
Romeo si aggiudicò anche il secondo campionato mondiale di Formula uno, con la 159); nel calendario
di questa prima edizione venne inserita anche la 500 Miglia di Indianapolis, ma nessuno dei piloti e
delle squadre impegnati nelle altre gare del mondiale la disputò.
Nel corso dei decenni sono stati organizzati anche dei campionati di rilievo nazionale per vetture di
Formula Uno (ad esempio quello sudafricano e la British Formula One Series che si corse tra il 1978 e
il 1982 nel Regno Unito) e fino al 1983 si disputarono anche molti gran premi non valevoli per un
campionato. Attualmente invece le vetture di Formula Uno gareggiano esclusivamente nel campionato
mondiale, organizzato con cadenza annuale dalla Federazione Internazionale dell'Automobile, sempre
disputatosi dal[1950 a oggi e considerato unanimemente la massima espressione
dell'automobilismo moderno.
Ogni decennio ha avuto una sua fisionomia abbastanza precisa: negli anni 1950 dominarono le auto a
motore anteriore; negli anni 1960 quella a motore posteriore, prive di alettoni; negli anni 1970 si ebbe
invece un grande sviluppo dell'aerodinamica della vettura di Formula 1; gli anni 1980 furono
caratterizzati dai motori turbo; gli anni 1990 dall'elettronica; dagli anni 2000 in poi, dalla competizione
tra le grandi case automobilistiche.

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