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LA PREVENZIONE PRIMARIA LA PROFILASSI DELLE MALATTIE

INFETTIVE -ALCUNI ESEMPI-


MALATTIE INFETTIVE A TRASMISSIONE AEREA : LE STREPTOCOCCIE
AGENTE EZIOLOGICO E SUE CARATTERISTICHE

Sono malattie causate da batteri appartenenti alla Famiglia delle Streptococcaceae,


genere Streptococcus: all’interno di questo genere ci sono specie patogene per l’uomo,
altre per gli animali, altre per entrambe ed infine altre non patogene (commensali).

Si tratta di patologie importanti da un punto di vista igienico-sanitario per la loro


elevata diffusione soprattutto in età pediatrica e per la gravità delle complicanze. Una
delle più importanti è la febbre reumatica che può provocare lesioni infiammatorie a
livello del miocardio (miocardite), della parete dei vasi e delle articolazioni
(endocarditi).

Il trattamento con antibiotici in caso di infezione da S. pyogenes , che rappresenta lo


streptococco patogeno più pericoloso per l’uomo, viene protratto per 10 giorni proprio
per scongiurare questa complicanza.
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MALATTIE INFETTIVE A TRASMISSIONE AEREA : LE STREPTOCOCCIE
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MALATTIE INFETTIVE A TRASMISSIONE AEREA : LE STREPTOCOCCIE
AGENTE EZIOLOGICO E SUE CARATTERISTICHE

•Immobili

•Forma tondeggiante (cocchi) disposti a catenelle

•GRAM +

•Asporigeni

•Aerobi o anaerobi facolt.

•Capsulati

•Catalasi negativi
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LE STREPTOCOCCIE
COMPONENTI CELLULARI
CAPSULA

•Formata da acido ialuronico (molecole ripetute di acido glucuronico e di


N-acetilglucosammina )
•Non immunogena (mimetismo antigene)
•Dotata di elevato potere antifagocitario (inibisce la chemiotassi e la fagocitosi ad
opera dei granulociti)
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LE STREPTOCOCCIE •Peptidoglicano
•ac. Teicoico
PARETE CELLULARE •ac. Lipoteicoico (LTA)
•polisaccaride C
•proteina M (classe I, classe II)
•proteina T
•proteina R
•Fattore di opacità sierica (OF)
• OF+ = Tipi cutanei
• OF- = Tipi respiratori
•Proteina associata a M (MAP)
• MAP I  M OF–
• MAP II M OF+
•Proteine leganti il plasminogeno
•C5a-peptidasi
•Enolasi
•Gliceraldeide 3-P-deidrogenasi

Costituita da varie strutture ad attività antigenica responsabili della classificazione degli


S. in sierotipi: Proteine M , Proteina T e la proteina R ed il carboidrato C.
La proteina M: è ancorata alla membrana plasmatica, si proietta verso l’esterno
complessata ad acidi teicoici, formando le fibrille che sporgono anche in presenza di
capsula e sono importanti fattori di adesione
E’ responsabile della specificità di tipo, in base alla sua sequenza aminoacidica permette
di distinguere gli S. in 80 sierotipi diversi con diverso grado di virulenza.
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LE STREPTOCOCCIE

E’ inoltre fattore di virulenza in quanto possiede proprietà antifagocitarie : inibisce


l’attività della frazione C3b del complemento, inibendo così l’opsonizzazione.

La sua identificazione è quindi importante per capire la virulenza del ceppo.


Solitamente si estrae con lisi enzimatica (tripsina) e poi si identifica mediante test
immunologici (PRECIPITAZIONE).
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LE STREPTOCOCCIE
La PROTEINA F
Favorisce l’adesione alle cellule epiteliali attraverso il legame con la fibronectina
presente nella matrice intercellulare.

S. Pyogenes può entrare nelle cellule epiteliali, con un processo mediato dalla proteina
M e dalla proteina F. Questo ingresso nella cellula si pensa sia importante per il
mantenimento delle infezioni persistenti (ad es. faringite streptococcica ricorrente)
come pure per l'invasione nei tessuti profondi.
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LE STREPTOCOCCIE
Struttura polisaccaridica denominata CARBOIDRATO C:
E’ responsabile della specificità di gruppo, a seconda della sua composizione permette
di distinguere gli S. in 20 gruppi sierologici denominati da A-V (Lancefield) non tutti
patogeni per l’uomo. Patogeni: gruppo A come lo S. pyogenes: faringite, tonsillite,
scarlattina, polmonite, febbre reumatica, infezioni della cute), gruppo B (meningiti,
endocarditi) C, D, G.

La sua identificazione è quindi necessaria per capire se siamo stati contagiati da


streptococchi patogeni per l’uomo oppure no. Dato che il carboidrato C è ricoperto
dallo strato proteico per la sua identificazione occorre innanzitutto digerire lo strato
proteico con un enzima proteolitico (20 min a 37°C).
La sua identificazione si basa su una reazione di AGGLUTINAZIONE eseguita con
sieri che contengono gli anticorpi contro i diversi gruppi (A, B, C…) .
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LE STREPTOCOCCIE
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LE STREPTOCOCCIE

Un’altra classificazione degli S. si basa sulla loro capacità di dare emolisi quando
coltivati in terreni agar-sangue in:

-emolitici: presenza di emolisi completa dovuta alla produzione di emolisine


(streptolisina O e streptolisina S) che distruggono la membrana dei globuli rossi (S.
pyogenes).

-emolitici: emolisi incompleta, alone verdastro dovuto alla parziale riduzione


dell’emoglobina (S. pneumoniae)

-emolitici : no emolisi (S.salivarius)


Beta emolisi
(freccia) e
sensibilità alla
bacitracina

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LE STREPTOCOCCIE
LA PATOGENICITA’ degli streptococchi: fattori di virulenza prodotti da alcuni
streptococchi:
FATTORI BATTERICI ESOENZIMI
 Capsula (si oppone alla fagocitosi)  Ialuronidasi, amilasi ed esterasi: fattori di
diffusione nei tessuti (invasività)
 proteina M (si oppone alla fagocitosi)
 streptochinasi (inducono la produzione di Ac)
proteina F (adesione)
lisano i coaguli di sangue solubilizzando la
 Fibrille (adesione) fibrina facilitando la diffusione del batterio nei
tessuti (invasività)
 DNAsi (inducono la produzione di Ac)
depolimerizzano il DNA rilasciato dalle cellule
nel materiale purulento

ESOTOSSINE
 streptolisina O (Ossigeno labile), immunogena (induce la produzione di Ac specifici _TAOS), lisa
linfociti, piastrine e gl. rossi
 streptolisina S (Ossigeno stabile) non immunogena, lisa linfociti, piastrine e gl. rossi
 tossina eritrogenica (taluni ceppi) responsabile dell’esantema scarlattinoso, ha attività pirogena.
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LE STREPTOCOCCIE
FATTORI di VIRULENZA

da P.R. Murray, K.S. Rosenthal, G.S. Kobayashi, M.A. Pfaller


Microbiologia
EDISES
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UNA STREPTOCOCCIA:LA SCARLATTINA

E’ l’unica malattia esantematica causata da una batterio e non da un virus.


E’causata dallo Streptococcus pyogenes (streptococco -emolitico, di gruppo A),
produttore della tossina eritrogenica responsabile dell’esantema caratteristico.
Si localizza a livello faringo-tonsillare ed è caratterizzata da esantema, enantema e
febbre.
Epidemiologia: è diffusa in tutto il mondo, in Italia è endemica con periodi di epidemia
vera e propria (maggiore tra novembre e maggio in associazione alle frequentazione
scolastica da parte dei soggetti a rischio).
Serbatoio e sorgente coincidono: uomo malato o portatore
Trasmissione: AEREA, essendo il m.o. localizzato soprattutto sulle prime vie aeree la
trasmissione avviene in seguito ad eliminazione del patogeno con escrezioni faringee e
nasali in seguito a colpi di tosse, starnuti…attraverso la eliminazione delle goccioline di
Flügge. La trasmissione è per via aerea semidiretta in quanto lo S. -emolitico
nell’ambiente esterno va incontro a rapido essiccamento che ne riduce rapidamente la
capacità infettante.
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LA SCARLATTINA
PROFILASSI
•Denuncia obbligatoria anche nei casi sospetti
•Isolamento domiciliare fino a 3 giorni dall’inizio della terapia antibiotica (poi il
m.o. non è più eliminato all’esterno). L’isolamento ospedaliero, un tempo suggerito,
non è più applicato perché esponeva a infezioni crociate con complicanze anche
gravi.
•Disinfezione: sensibili ai disinfettanti a base di tensioattivi e clorexidina.
• Accertamento diagnostico: il materiale di partenza è il secreto tonsillare o faringeo
prelevato con un tampone. Si esegue un esame diretto spesso accoppiato ad indagini
sierologiche su siero per la determinazione del titolo anticorpale (TAOS).
L’esame microscopico offre già molte indicazioni
di una sospetta streptococcia per la concomitanza
di tre caratteristiche :
G+, cocchi disposti in catenella, immobilità,
ma come già detto non dà indicazioni circa la specie.
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LA SCARLATTINA
L’esame colturale è una tappa fondamentale per l’identificazione. Il materiale si
semina su piastra AGAR-SANGUE ed è volto ad evidenziare il tipo di emolisi oltre
che la sensibilità alla bacitracina. Seguono le prove biochimiche. Per
l’identificazione definitiva ci si basa su test immunologici diretti volti ad identificare
il polisaccaride C e quindi il gruppo: reazione di AGGLUTINAZIONE con sieri
immuni gruppo specifici con test al lattice di polistirolo.

PROVA DI
SENSIBILITA’ ALLA
BACITRACINA
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LA SCARLATTINA
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LA SCARLATTINA

Reazioni
emolitiche,
biochimiche e
colturali degli
streptococchi più
comuni

da P.R. Murray, K.S. Rosenthal, G.S. Kobayashi, M.A. Pfaller


Microbiologia
EDISES
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LA SCARLATTINA
L’esame sierologico (prove immunologiche INDIRETTE) da positività solo dopo 10-
20 giorni dall’insorgenza della malattia, ma diventa essenziale quando il paziente ha
già iniziato la terapia farmacologica e non possiamo più ricorrere alle prove
colturali. Si basa sulla determinazione del titolo antistreptolisinico O (TAOS), a volte
si ricercano anche gli anticorpi anti-ialuronidasi ed anti-streptochinasi che
aumentano la % di conferma delle streptococcie.
P.S. Per definizione il titolo anticorpale è l’inverso dell’ultima diluizione alla quale si è
avuta reazione immunologica.
Un titolo
ANDAMENTO SIEROLOGICO superiore alle
200 unità in un
del
campione di
TITOLO ANTISTREPTOLISINICO siero indica una
infezione
recente.
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LA SCARLATTINA

NON ESISTE IL VACCINO CONTRO LO Streptococcus pyogenes

Ostacoli:

•elevato numero di sierotipi identificati,

•possibili reazioni immunologiche crociate con i tessuti umani

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