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Benvenuti in questo approfondimento dove si affronterà Neon Genesis Evangelion in un ottica del tutto
nuova.
Come qualcuno di voi saprà, Hideaki Anno si ispirò ad alcuni libri sacri della Cabala ebraica per ricevere dati
e informazioni che avrebbe poi incorporato in Eva. Si trattava principalmente di due libri: Alphabet e Zohar,
quest’ultimo usato massicciamente . Grazie alla base che Anno ha dato è possibile andare a interpretare
Eva anche attraverso i nuovo occhi che la Cabala ci fornisce.
Si parlerà quindi delle "solite cose" (Angeli, A.T. Field, evoluzione, vita…) viste però con gli occhi della
Cabala ebraica e con quelli della Rivelazione o Apocalisse cristiana.
Se noi avessimo voluto cercare solo nella Bibbia, ad un certo punto ci saremmo trovati di fronte a parecchi
riferimenti, ma non ben connessi fra loro. La connessione la dà loro la Cabala, per l’appunto. Infatti
all’interno della Cabala è possibile trovare i nomi degli angeli, tanto per fare un esempio, e si può fornire una
nuova spiegazione all’A.T. Field e un nuovo senso a tutto Eva, visto ora come la storia dell’evoluzione
dell'umanità.
Dal basso degli Inferi, Lucifero capisce che si può ricominciare, che l’uomo può ora divenire il
nuovo Dio: ha creato quello che Dio non ha potuto fare, un frutto della vita artificiale. Lucifero
capisce e si ingegna: può far sì che gli umani riacquistino la potenza della vita. Anche la SEELE lo
capisce, anche Gendou lo capisce, ma in due maniere differenti.
- La maniera attiva, quella delle SEELE, che capisce che l'uomo può sostituirsi a Dio,
divenendo un'entità unica (come lo stesso Dio);
- La maniera passiva, quella di Gendou, che capisce che l'uomo può avere il dono della vita,
ma vuole convivere con Dio, evolversi per conto proprio, senza dover causare
l'Armageddon.
Gli Angeli (di Lucifero) quindi aiuteranno l'uomo a divenire Dio. Ma non tengono conto di una cosa:
gli uomini avevano creato le Unità Eva, dei semidei. Ciò non avrebbe avuto conto se non ci fosse
stata l'Unità 01, dotata del frutto della conoscenza, datole dall'anima della madre di Shinji. Gli
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angeli intuiscono questo, e decidono di accelerare il tutto, perché se le unità Eva venissero dotate
di un frutto della vita vero, e in special modo l’unità 01, si creerebbe un nuovo Dio, portando a 4 le
entità in gioco.
2) La SEELE decide che è il momento di sostituirsi a Dio. Libera gli Eva05 e i suoi cloni fino al
13, li dota del Dummy di Kaworu, di una copia informatica del frutto della vita, che si integra
al meccanismo S2. Uccidono l’unità 02, inutile per i loro scopi e con l’unità 01 dotata della
conoscenza e della vita, e quindi l’unica capace di creare la vera luce della mente e
dell'anima, creano l'albero della vita, dando inizio al Third Impact. Gendou cerca di
controllarlo, cercando di entrare in Lilith con Rei, per fermare tutto nelle sue nuove vesti di
Dio. Ma fallisce: Lilith/Rei si libera e comincia ad assorbire le anime, comincia a far sì che
l’umanità diventi una sola entità…Ma un Dio non può assorbirne un altro: l'Eva 01 si rifiuta
di entrare in Rei, il Third Impact fallisce. Sulla Terra rimangono Shinji e Asuka, gli Adamo
ed Eva della nuova Storia, e nel cielo rimane un nuovo Dio: l'Unità 01, destinata a viaggiare
nell'eterno con la Lancia Longinus, strumento portatore di vita e di morte.
Passiamo ora alla descrizione dell’Albero della vita, descrizione necessaria per poter poi capire la
seconda interpretazione di Eva, visto stavolta come processo evolutivo del solo Shinji.
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L’albero della vita
In primis, cos'è l'Albero della vita, se lo si vuole vedere con gli occhi della Cabala?
Rappresenta una scala (non per niente nel mondo cristiano viene chiamato Scala di Giacobbe)
evolutiva sulla quale ogni essere vivente ha una sua posizione.
Da come potete vedere dall’immagine qui a fianco, è, una volta
stilizzato, formato da 10 circonferenze e 22 linee. A prima vista può
sembrare molto oscuro, eppure segue una logica perfetta: l'Albero
della Vita costituisce la sintesi dei più noti e importanti insegnamenti
della Cabala. È un diagramma, astratto e simbolico, costituito da dieci
entità, chiamate Sefirot (singolare sephirà), disposte lungo tre pilastri
verticali paralleli: tre a sinistra, tre a destra e quattro nel centro. Il
pilastro centrale si estende al di sopra e al di sotto degli altri due. Le
Sefirot corrispondono ad importanti concetti metafisici, a veri e propri
livelli all’Interno della Divinità.
Inoltre, esse sono anche associate alle situazioni pratiche ed emotive
attraversate da ognuno di noi, nella vita quotidiana. Le Sefirot sono
dieci principi basilari, riconoscibili nella molteplicità disordinata e
complessa della vita umana, capaci di unificarla e darle senso e
pienezza. Osservando la figura, noterete che le dieci Sefirot sono
collegate da ventidue canali, tre orizzontali, sette verticali e dodici
diagonali.
Ogni canale corrisponde ad una delle ventidue lettere dell’Alef Beit ebraico.
L'Albero della Vita è il programma secondo il quale si è svolta la creazione dei mondi; è il cammino
di discesa lungo la quale le anime e le creature hanno raggiunto la loro forma attuale. Esso è
anche il sentiero di risalita, attraverso cui l'intero creato può ritornare al traguardo cui tutto anela:
l'unità del "grembo del Creatore", secondo una famosa espressione cabalistica. L"'Albero della
Vita" è la "scala di Giacobbe" (vedi Genesi 28), la cui base è appoggiata sulla terra, e la cui cima
tocca il cielo. Lungo di essa gli angeli, cioè le molteplici forme di consapevolezza che animano la
creazione, salgono e scendono in continuazione. Lungo di essa sale e scende anche la
consapevolezza degli esseri umani.
Tramite l’Albero della Vita ci arriva il nutrimento energetico presente nei campi di Luce divina che
circondano la creazione. Tale nutrimento scorre e discende lungo la serie dei canali e delle Sefirot,
assottigliandosi e suddividendosi, fino a raggiungere le creature, che ne hanno bisogno per
sostenersi in vita. Lungo l'Albero della Vita salgono infine le preghiere e i pensieri di coloro che
cercano Dio, e che desiderano esplorare reami sempre più vasti e perfetti dell'Essere.
I tre pilastri dell'Albero della Vita corrispondono alle tre vie che ogni essere umano ha davanti:
l’Amore (destra), la Forza (sinistra), e la Compassione (centro). Solo la via mediana, chiamata
anche "via regale", ha in sé la capacità di unificare gli opposti. Senza il pilastro centrale, l’Albero
della Vita diventa quello della conoscenza del bene e del male. I pilastri a destra e a sinistra
rappresentano inoltre le due polarità basilari di tutta la realtà: il maschile a destra e il femminile a
sinistra, dai quali sgorgano tutte le altre coppie d’opposti presenti nella creazione.
L'insegnamento principale contenuto nella dottrina cabalistica dell'Albero della Vita è quello
dell'integrazione delle componenti maschile e femminile, da effettuarsi sia all'interno della
consapevolezza umana che nelle relazioni di coppia. Spiegano i cabalisti che il motivo principale
per cui Adamo ed Eva si lasciarono ingannare dal serpente fu il fatto che il loro rapporto non era
ancora perfetto. Il peccato d’Adamo consisté nell'aver voluto conoscere in profondità la dualità
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senza aver prima fatto esperienza sufficiente dello stato d’unità Divina, e senza aver portato tale
unità all'interno della sua relazione con Eva. Il serpente s’insinuò nella frattura tra i due primi
compagni della storia umana, e vi pose il suo veleno mortale.
Dopo il peccato, l'Albero della Vita fu nascosto, per impedire che Adamo, con il male che aveva
ormai assorbito, avesse accesso al segreto della vita eterna e, così facendo, rendesse assoluto il
principio del male. Adamo ha dovuto far esperienza della morte e della distruzione, poiché lui
stesso aveva così scelto. Tramite tali esperienze negative, il suo essere malato si sarebbe potuto
liberare dal veleno del serpente, per ridiventare la creatura eterna che Dio aveva concepito.
Analogamente, tutte le esperienze tragiche e dolorose, che purtroppo possono succedere durante
la vita umana (Dio ci preservi da ciò), sono tuttavia occasioni preziose per rendersi conto della
distanza frappostasi tra lo stato ideale, del quale conserviamo una memoria nel super-conscio, e lo
stato attuale. Esiste però una via più facile, più piacevole, la quale, pur non eliminando
completamente l'amaro della medicina, ci permette già da adesso di assaggiare la gioia e
perfezione contenuta nell'Albero della Vita, in misura variabile secondo le capacità di ognuno.
Essa consiste nello studio della sapienza esoterica: la Cabalà.
Dopo aver perso lo stato paradisiaco del Giardino dell'Eden, l'umanità non ha più accesso diretto
all'Albero della Vita, che rimane l'unica vera risposta ai bisogni d’infinità, di gioia e d’eternità che ci
portiamo dentro. Come dice la Bibbia, la via che conduce all'Albero è guardata da una coppia di
Cherubini, due Angeli armati di una spada fiammeggiante. Ciò però non significa che la via sia del
tutto inaccessibile. Secondo la tradizione orale, i due Cherubini possiedono l'uno un volto maschile
e l'altro un volto femminile. Essi rappresentano le due polarità fondamentali dell'esistenza, così
come si esprimono sui piani più elevati della consapevolezza. Con il graduale ravvicinamento e
riunificazione di tali principi, questi angeli cessano di essere i "Guardiani della soglia", il cui
compito consiste nell'allontanare tutti coloro che non hanno il diritto di entrare, e diventano invece i
pilastri che sostengono la porta che ci riconduce al Giardino dell'Eden. La loro stessa presenza
serve da indicazione e da punto di riferimento per quanti stanno cercando di ritornare a Casa. Non
si tratta però di un lavoro facile. I due Cherubini hanno in mano una spada fiammeggiante a doppio
taglio. Tra le molte altre cose, essa simboleggia a distruzione dei due Tempi di Gerusalemme.
L'esilio del popolo ebraico è la continuazione dell'esilio d’Adamo. Ognuno di noi, nella vita, deve
confrontarsi con questa doppia distruzione, con una doppia caduta (fisica e spirituale, morale e
umana), con un doppio nascondersi di Dio.
Come detto, l’Albero della Vita è il progetto seguito da Dio per creare il mondo.
Le Sefirot sono l'origine d’interi settori dell'esistenza, sia nel mondo fisico sia in quello psicologico,
come pure in quello spirituale.
Un esempio di ciò, nel mondo fisico, ci viene dalla struttura stessa del sistema solare.
Al suo centro c'è il Sole, che rappresenta la Sefirà chiamata Keter o "Corona", la più alta
dell'Albero, dalla quale proviene la luce che riempie e vitalizza tutte le altre. I nove pianeti che gli
girano intorno rappresentano le altre nove Sefirot, secondo una semplice corrispondenza lineare,
da Mercurio/Chokhmà a Plutone/Malkhut. Nello studiare le caratteristiche di ciascuna di esse è
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possibile vedere emergere un’inequivocabile similitudine con i tratti astronomici e astrologici
posseduti dal pianeta corrispondente. Si noti come la struttura dell'Albero già contenesse posto per
i tre pianeti più lontani dal Sole, scoperti solo di recente. Nel caso in cui la scienza rivelasse
l'esistenza di un altro pianeta, come alcuni calcoli e ricerche fanno ritenere probabile, esso si
collocherà al posto dell'undicesima Sefirà, chiamata Da'at o "Conoscenza", una misteriosa Sefirà
che pur avendo un ruolo importantissimo nell'Albero non è tuttavia contata solitamente insieme
con le altre.
Nel piano psicologico, le dieci Sefirot sono dieci stati della psiche umana. Il più alto, la Corona, è la
condizione, peraltro raramente sperimentata, di totale trasfigurazione nel trascendente. Vi sono poi
due tipi diversi di conoscenza intellettuale, corrispondenti alla percezione separata dei due emisferi
cerebrali: la prima più artistica e intuitiva, la seconda più logica e razionale. Basterebbe questo
dato a confermare l'estrema modernità e scientificità della Cabalà. Altre forme di misticismo
prestano più il fianco alle critiche dei razionalisti e degli scettici, che le accusano d’essere vaghe,
confuse e arcaiche, frutto d’esperienze e visioni soggettive, in ogni modo contrarie alle verità
scientifiche. La Cabalà ha invece anticipato di secoli alcune tra le più importanti scoperte della
scienza. Ad esempio, lo Zohar prima, e la dottrina sviluppata dall’Arizal dopo, contengono
un'accurata descrizione dei due modi separati di conoscenza presenti nel cervello umano,
identificati esattamente l'uno con il cervello destro e l'altro con quello sinistro. Dopo le prime tre
Sefirot vi sono sei stati emotivi della psiche, tre più intimi e tre più rivelati, più vicini all'esperienza
fisica. Tutti e sei sono generati dall'opposizione fondamentale tra Chesed (Amore) e Ghevurà
(Forza), comprensibili anche come attrazione e repulsione. Infine l'ultima Sefirà, Malkut (Regno),
corrisponde ad uno stato psicologico rivolto soprattutto alle contingenze del mondo fisico e alle sue
necessità.
Nel piano più spirituale le dieci Sefirot diventano le "Dieci Potenze dell'Anima", dieci luci o sorgenti
d’energia, che aiutano costantemente la crescita di coloro che sanno connettersi con esse, nel loro
cammino di ritorno all'Albero della Vita.
Vediamo cosa ci dice lo Zohar in proposito: "Ma quando Dio ebbe creato la forma dell'uomo
supernoch’era per lui un carro celeste, il signore vi discese, per essere chiamato nella forma del
Tetragramma YHWH, e di coscienza concettualizzato secondo i suoi attributi, misura per misura.
Perciò fece sì d’essere chiamato El Elohim Sadday seva'ot e Tetragramma, affinché fosse
possibile individuare in ognuno il rispettivo attributo significato, tramite il quale egli conduce il
mondo vuoi col principio della clemenza vuoi con quello dell'equanimità, a seconda delle opere
dell'uomo. Del resto se la sua luce non si fosse diffusa su tutte le creature come potrebbe persino
il saggio riconoscerlo? Sarebbe rimasto Irriconoscibile, e nulla sarebbe valso tutta la terra è piena
della sua gloria".
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L’evoluzione di Shinji
Quindi l’Albero della vita è necessario in quanto attraverso il seguire le sue impronte è possibile
arrivare alla divinità. Ed è quello che Shinji farà. Seguirà, forse senza nemmeno accorgersene, le
11 sefirot (le 10 dell’Albero + Da'at, che è un’anticamera di Keter).
Ecco come e quando lo farà (da notare che Shinji raggiunge le 11 sefirot sia nella serie Tv che nel
film, anche se nel film questo raggiungimento diviene più marcato e dilazionato nel tempo, dato
che nella serie tv le ultime 3 sefirot e Da'at vengono da lui raggiunte solo nell’ultimo episodio
durante il suo perfezionamento), premettendo che il cammino evolutivo, al cui massimo si trova
l’orizzonte dell’eternità (in rappresentanza di Dio), segue 10 diversi livelli, ognuno caratterizzato dal
completamento di una determinata sephirot.
Cosa significa ciò? Che completare l’apprendimento di una sephirot, significa poter salire al livello
di un’altra, evolversi. Keter è l’ultima sephirot e viene, in Eva, raggiunta solo da Shinji e non dal
resto dell’umanità, motivo per cui Shinji diviene Dio.
Il Cammino da Malkut (mondo della fisicità) a Keter (modo della metafisica e della divinità) viene
completato solo da Shinji in questa maniera specificando prima che gli Angeli sono apostoli, anche
loro impegnanti nella ricerca dell’evoluzione, e fermi alla sephirot Chesed che li porta ad amare
tutto e tutti, compreso l’uomo, che cercano di aiutare nel loro cammino evolutivo. Passo dopo
passo, è possibile individuare nei momenti salienti di Eva l’intero cammino compiuto da Shinji nel
suo viaggio da Malkut a Keter.
Il viaggio comincia da Malkut, prima sephirot: l'origine fisica delle cose, già presente in tutti gli
uomini.
Shinji passa alla seconda sephirot Yesod, la verità, quando vede l’apertura di Gendou, suo padre,
verso Ayanami e tocca con mente e mano l’essenza della verità. Quella sola scena lo porta a
provare tutte le emozioni in un solo momento, e a raggiungere Yesod.
Shinji continua il suo evolversi e tocca la terza sephirot, chiamata Hod, lo splendore, che ha come
aggancio al fisico la semplicità, che il ragazzo sviluppa avendo trovato Yesod. La semplicità e la
capacità di non angosciarsi troppo per il futuro.
Sarà Misato a fornire a Shinji la possibilità di affacciarsi alla quarta sephirot, Netzach, la vittoria,
quando per la prima volta gli dirà che è lui il migliore e farà nascere in Shinji la sicurezza, Partzufim
(incarnazione/manifestazione/aspetto fisico/aspetto emotivo) di Natzach.
Ma poco dopo Shinji, spinto da Netzach, sarà, per causa della sua sicurezza, inglobato dall’Angelo
che lo porterà nel mare di Dirac, il mare dei numeri irreali e dell’irrealtà (da notare che il primo,
anche se più basso significato delle sephirot è puramente matematico), da dove, una volta tratto in
salvo, imparerà nel suo sogno la quinta sephirot, Teferet (o Tiphares) dello splendore, la cui
Partzufim è la compassione.
Poteva evolversi ancora, Shinji: il prossimo suo passo verrà incentivato dal fatto che Gendou stava
per mano sua uccidendo Toji, ma fermato sul nascere dallo stesso Gendou, che lo fermerà proprio
mentre stava per esplodere la nuova sephirot, che in quel momento sarebbe stata mortale per tutti,
data la sua difficile controllabilità.
Quando il 14° angelo attaccherà, Shinji, spinto dal timore della morte e da Teferet che gli dà
l’amore per tutte le vite che potrebbero finire, impara la sesta sephirot, la più pericolosa. La impara
in due fasi: quella cosciente, dove si scatena contro l’Angelo, e quella incosciente, quando l'Eva si
risveglierà: Shinji impara G'vurah, la forza, la rabbia.
Il suo prossimo passo evolutivo sarà provocato da Kaworu che, col suo comportamento, farà
imparare a Shinji la settima, Chesed, l’amore. E’molto importante vedere come tutto coincida alla
perfezione: gli angeli sono al "livello Chesed" e Kaworu, un angelo, l’ultimo angelo, tramanda
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Chesed a Shinji, dicendo che lui stesso era nato per incontrarlo, quasi come se Shinji fosse il
predestinato a divenire Dio.
L’ottava, la nona e la decima sephirot vengono conosciute da Shinji nell’End.
L’ottava, Homa (o Binà), l’intelligenza, viene conosciuta da Shinji dopo essere per pochi istanti
stato in contatto con l’undicesima sephirot (una sephirot complementare a cui bisogna arrivare per
non essere poi accecati da Keter), Da'at, la conoscenza unificante, che Shinji acquisisce nei
momenti in cui fisico e metafisico si uniscono, quando Rei gli spiega le cose della vita. Subito dopo
Shinji acquisisce Homa, che ha come Partzufim la felicità per aver avuto le risposte a tutti gli
interrogativi. Homa dà anche la capacità di pensare in modo veramente logico, avendo a
disposizione tutti i dati, dati da Da'at, per crearlo.
La nona sephirot, Chokhmà, la sapienza, viene presa da Shinji nel momento stesso in cui con una
sua scelta, abbatte Lilith, rifiutandosi di divenirne parte.
La decima e ultima sephirot, Keter, l’orizzonte divino dell’eternità, viene raggiunta da Shinji da solo:
l’ultima Rei gli fa capire con le sue parole il suo nuovo stato, e Shinji prende piena conoscenza di
se e dell’umanità, e valica l’ultimo anello, Keter, divenendo Dio.
Passiamo ora ad analizzare gli angeli uno alla volta con gli occhi della Cabala e della tradizione
ebraico/cristiana e secondo il punto focale della Cabala.
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Gli angeli visti con gli occhi della Cabala
Il primo angelo: ADAM
Adamo, il primo uomo. Quante volte ne abbiamo sentito il nome, nella Bibbia o
comunque negli argomenti della religione cristiana? Molte, forse troppe, al punto
che Adam visto con occhi differenti diventa un qualcosa di difficile da
comprendere. Ma Adam, rinchiudeva in sé il
fulgore della nascita del mondo, il modo in cui
questa luce (ricordiamo che in Eva è un gigante
di luce) possa essere rimasta in lui è spiegato
dallo Zohar, quando, nel passo che parla per
l'appunto della creazione dell’uomo, si trova
che la grande luce di Dio aprì le porte dell’Oriente e, attraverso
un gioco complicato di richiamo fra i 4 punti cardinali, rinchiuse la
luce e la grazia in un area che diventa poi il giardino dell’Eden,
dove tutto è intriso della luce divina.
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Il terzo angelo: SACHIEL
Il primo angelo ad essere visto nella serie Tv, prende il nome di "rivestimento di
Dio". Sachiel è un angelo cherubono, uno dei due angeli cherubini posti, con le
loro lunghe lance di fuoco (Gen. 3/24) alla difesa del Giardino dell’Eden. Molto
probabilmente non si tratta di un caso che Sachiel anche nella serie Tv sia
armato con una lunga lancia di luce e fuoco. Comunque, Sachiel, secondo gli
scritti, vive nel primo cielo e lo presidia da Giove. Qualcun altro, non molto
realisticamente, crede che Sachiel sia un angelo decaduto che ora serve quattro
sottoprincipi della gerarchia dell’Inferno. Il suo giorno è il Giovedì.
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Il settimo angelo: ISRAFEL
Questo angelo capace di replicare se stesso prende il nome di "colui che brucia".
Israfel è incaricato di suonare la tromba nel Giorno del Giudizio. E’anche
considerato come l’Angelo della resurrezione e della musica. Due qualità che
certamente si addicono alla sua controparte nella serie Tv, infatti sfrutta le sue
doti musicali per sincronizzare i movimenti delle due parti in cui si scompone.
Cito un versetto in cui si parla esplicitamente di lui, tratto questa volta dal Corano
anziché dai testi ebraici, in cui si testimoniano le sue capacità musicali: "E
l'angelo Israfel, di cui le corde del cuore sono un liuto, che ha la voce più dolce
voce di tutte le creature di Dio."
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Il quattordicesimo angelo: ZELIEL (chiamato anche ZERUEL)
Il "braccio di Dio", Zeliel. E’ben conosciuto come angelo guerriero, dotato della
pura forza e della proprietà di essere l’unico angelo ad essere al livello di
evoluzione "Ghevurà" (forza e rabbia) anziché "Chesed" (amore disinteressato e
puro). Usa il fuoco e la forza fisica come arma. Nella cronaca della Bibbia si
occupò di annientare Sodoma e Gomorra e portarle alla perdizione.
E’da notare come la Bibbia non citi praticamente mai i nomi degli angeli, che
vanno invece ricercati nei testi ebraici e intertestamentali (cioè scritti dopo la
stesura del Vecchio Testamento e prima del Nuovo Testamento, ma declassati
dalla Chiesa Cristiana). Con la sua venuta si capisce che si è vicini alla fine:
stanno infatti intervenendo i servi diretti di Dio, presagio dell’intervento diretto di
Dio stesso, identificabile con Lilith (che ha sette occhi, tanti quanti la tradizione ebraica vuole che
ne abbia YHVH, Geova, Dio).
Nella serie TV, questo è l’angelo da cui l’unità 01 acquisisce il frutto della vita.
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A questo punto si possono anche elencare le gerarchie degli angeli in Neon Genesis Evangelion:
Adam, Lilith:
Vanno esclusi da questa catalogazione, in quanto da loro nasce la vita sulla Terra. Nel 2015,
inoltre, non fanno parte degli angeli che sfideranno l'umanità;
Sachiel, Shamshel:
sono i due angeli cherubini, preposti alla difesa dell'Eden e dell’albero della vita. Una volta morti, il
cammino per l’evoluzione e il raggiungimento di uno stato superiore è aperto;
Ramiel, Bardiel:
sono i due arcangeli che compaiono nella serie; Ramiel viene in Terra come per vendicare il servo
e amico Shamshel. Con la loro morte la via della resurrezione è aperta (motivo per cui nel tantai si
potranno trovare sia Kaji che Yui);
Gaghiel, Matriel, Yrouel:
i demoni che compaiono nella serie sono loro: angeli decaduti, per Gaghiel si può parlare
addirittura si sovrapposizione con Satana;
Israfel, Sandalphon:
sono i due angeli che si occuperanno nel giorno del giudizio della musica e dei cori di gloria;
Leliel, Shaaquiel:
sono gli angeli che vigilano sulla rettitudine e spianano la strada alla giustizia divina;
Arael, Armisael, Zeliel:
sono gli angeli servi diretti di Dio, in qualche senso considerabili più importanti degli arcangeli
stessi.
Tabris:
va considerato a parte, in quanto non classificabile (si tratta dell’angelo dell'apocalisse e per sua
natura non può essere inteso né come angelo né come demone) e nella serie Tv lo si può
addirittura accomunare a Cristo per il sacrificio con cui salva l'umanità da fine certa.
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La Selee
Incredibile ma vero, sfogliando i testi della cabala si possono addirittura trovare riferimenti sulla
Seele. In particolare si possono trovare dei riferimenti per quanto riguarda il suo simbolo (i 7
occhi): esistono 2 interpretazioni che è possibile dare al simbolo di questa organizzazione e ora le
vedremo nel dettaglio.
1) I sette occhi corrispondono ai sette occhi del volto di Dio e ai 7 occhi di Lilith. Questa prima
ipotesi è avvalorata dal fatto che Tabris chiama Lilims gli umani, considerandoli de facto figli non
del "vero Dio" e quindi non a sua immagine e somiglianza, somiglianza che hanno Lilith e Adam. Il
fatto che poi i cloni di Lilith, le unità Eva, abbiano meno di sette occhi è probabilmente da imputare
ad una manipolazione genetica operata dalla Nerv (ipotesi più che possibile, se sono stati capaci
di fondere il Dna di Yui con quello di Lilith).
2) I sette occhi rappresentano le mente dei sette saggi depositari della Torah e quindi "osservatori"
dei loro tempi. Questa altra ipotesi porta a suo supporto il seguente piccolo passo tratto dallo
Zohar: << Allora Rabbi Sim'on si alzò e disse: "Sovrano dell’Universo! Rabbi Ishaq è illustre fra noi,
per così dire egli è uno dei sette occhi sul mondo".>>
Personalmente ritengo che siano valide ambedue le ipotesi e che, come sempre, la verità si trovi
nel mezzo (volendo intendere che il simbolo della Seele rappresenta sia una che l'altra ipotesi).
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La Lancia di Longinus
Uno degli elementi più mistici dell’intera serie: la Lancia capace di trapassare gli A.T. Field e di
impedire la rigenerazione degli Angeli.
Abbiamo visto, quindi, come questa Lancia sia l'unica arma in grado di penetrare gli A.T. Field
degli angeli e degli Eva. Vorrei però far focalizzare l’attenzione su alcuni elementi.
Che sia stata trovata nel Polo sud è ormai ben noto, che sia stata Rei ad usarla contro Lilith è
ancora più chiaro, ma la domanda resta: da dove è venuta? Chi l'ha creata?
Certamente si tratta di un’opera non umana. In luce di ciò la Lancea Longinus (in Eva c'è un
piccolo errore: questa lancia si deve chiamare Lancea Longini e non Lancia Longinus, ma è una
cosa da niente, in fondo) può essere ricondotta solo a due possibili origini: quella aliena e quella
(più plausibile) divina. Abbiamo visto come Anno abbia usato elementi dello Zohar, dell'Alphabet,
della Bibbia, scegliendoli un po’a caso e poi solo in un momento successivo pensando a come farli
quadrare fra loro. La Lancia di Longinus va chiaramente ricondotta alla Bibbia, anche se nella
versione di Eva viene ulteriormente arricchita di mistero, arrivando nel film addirittura a far nascere
il sospetto che sia stata lei, la Lancia, a portare la vita sulla Terra e a portarsela via innescando,
con le sue copie, il Third Impact. Perché abbia le capacità di bucare gli A.T. Field con relativa
facilità e abbia il potere di inibire la rigenerazione degli angeli rimane uno dei misteri di Eva a cui è
forse possibile rispondere solo basandosi sui testi cabalistici usati a suo tempo da Anno.
Cominciamo ora i nostri collegamenti mistico-logici: la Lancia Longinus è stata usata nel 33 d.C.
per aprire il costato dello stesso Cristo. La Lancia si è quindi intrisa del sangue contenente vita e
conoscenza. Sono forse proprio i residui di quel sangue che permettono all’arma di bucare gli A.T.
Field? La domanda ha una sua risposta: no.
No perché altrimenti non si potrebbe spiegare la stessa capacità presente anche nelle copie della
Lancia di Longinus, sicuramente non asperse di sangue di Cristo. Il mistero sembra permanere, se
non si va a guardare la particolare forma avvitata che assume la Lancia in vicinanza o in contatto
con un A.T. Field.
Una rappresentazione di una Lancia simile per dimensioni, forma e struttura si nota in alcuni
volumi religiosi. La Lancia è mantenuta da un demone nell'atto di suppliziare un gruppo di dannati.
Quale la relazione?
La forma della Lancia è il suo vero segreto. Una forma avvitata a spirale, un serpente che di nuovo
vuole danneggiare chi porta dentro di se uno dei due frutti: l'uomo, col frutto della conoscenza e gli
angeli, col frutto della vita. Si spiegano così due cose: la prima sta nel come ha potuto la SEELE
creare delle copie, la seconda sta nel perché la Lancia di Longinus inibisce la ricrescita degli
angeli.
E’possibile credere che la Lancia "mangi" i tessuti rigenerati degli Angeli (nella Bibbia il serpente
viene condannato a essere pestato dall’uomo, interpretabile come essere usato da esso, nel caso
della Lancia, e a mordere il tallone di chi lo pesta: la relazione mordere-mangiare sembra
evidente... forse attraverso questa proprietà la Lancia conserva tutto il rancore delle serpi da cui
prende forma).
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L’Absolute Terror Fields (o A.T. Field)
Anche l’A.T. Field può essere inquadrato in un’ottica cabalistica, usando un po’di logica e l’albero
della vita: abbiamo visto come dalla sefirà Keter si sprigioni l'energia divina, un flusso di energia
vitale che scorre nei canali dell'albero della vita fino ad arrivare ad ogni sefirà. All’interno di ogni
sefirà questa energia si distribuisce e frazione ulteriormente. Alla sefirà Chesed o alla sefirà
Ghevurà arriva un grosso quantitativo dell’energia divina, motivo per cui gli angeli possono
utilizzarla per mantenersi in vita e creare un campo difensivo che li tiene separati dal mondo
circostante.
Perché l’essenza dell'A.T. Field è in definitiva questa: mantenere separate le varie entità ed evitare
il tantai, che avviene quando l’anti – A.T. Field, rappresentato dalla Rei fantasma dell’End of
Evangelion, entra in azione. Ma al livello Malkut, quello degli uomini, l’energia che arriva è gia poca
di per sé, e per di più viene divisa fra tutti gli uomini. L'energia individuale che ognuno di noi
conserva diviene così appena sufficiente per mantenerci separati uno dall’altro. Sappiamo anche
che Shinji si evolve e risale le sefirot, ed anche possibile individuare un momento in cui, dopo uno
scatto evolutivo, Shinji ha un picco di A.T. Field.
Quando viene, infatti, assorbito dall’unità 01, si fonde con l’LCL perdendo la sua forma fisica. Se
non avesse avuto un picco, il suo A.T. Field non sarebbe più stato capace di farlo tornare dallo
stato immateriale in cui era.
© jubee, 01.09.2005
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