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urbana
Coltivare: /kolti'vare/ o cultivare v. tr. 1. Lavorare il terreno affinchè In questo scenario le città giocano un ruolo fondamentale sia
produca piante, frutti. 3. Esercitare, educare, formare. 4. Nutrire un pensiero, come possibilità di fare “rete” sia come azione individuale.
fomentare una passione. Comprendo il 12% del terreno fertile del pianeta ed assorbendo il
(il Nuovo Zingarelli)
75% delle sue risorse diventano punto cardinale per la definizione
Basterebbe la definizione stessa del termine “coltivare” per di una nuova resilienza, una nuova forma di sviluppo legata alla
rendersi conto che creare un orto sul proprio terrazzo o nel proprio riappropriazione delle proprie responsabilità di base.
giardino sia una buona idea.
Nessun bisogno di tirare in ballo problematiche maggiori come la
propria responsabilità alimentare delegata a pachidermici impianti
industriali o a quei pochi che ancora abitano le campagne (siamo
nel primo anno in cui i cittadini superano i campagnoli).
La cattiva notizia è che
Ma il “coltivare” è pratica che si sta perdendo nelle influenze di
non ci sono regole per questo nuovo gioco.
un mercato agroindustriale soffocante, dal futuro finanziario
incerto e tutt'altro che sostenibile.
La buona notizia è che
Riappropriasi delle competenze non è cosa facile e, spesso,
non ci sono regole per questo nuovo gioco.
neanche utile (alcune pratiche che riteniamo “tradizionali” sono in
realtà retaggio di una cultura legata allo sviluppo del comparto
agrochimico).
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fogliare, come antiparassitario o come fertirrigazione (la diluizione
bokashi è in generale di 1 parte di bokashi per 100-200 di acqua).
Iniziando un nuovo orto urbano, sia questo sul balcone, sul In internet esistono diversi kit già pronti in vendita ma possono
tetto di un garage o semplicemente sul davanzale di una finestra, essere anche molto costosi. La cosa più facile è autocostruirsene
uno dei primi problemi che ci si pone e la questione degli ammen- uno con due secchi di plastica da 15L chiudibili ermeticamente
danti (terriccio, compost, concimi ecc...). che si possano incastrare uno dentro l'altro. Al secchio interno,
quello in cui depositeremo i nostri scarti di cucina, praticheremo
Probabilmente la scelta di una compostiera “classica” per il una serie di forellini sul fondo mentre, a quello esterno, potremo
riciclo degli scarti di cucina non sarebbe molto ben accetto dal applicare un piccolo rubinetto a circa 1cm dalla base per semplifi-
vicinato. Una risposta al problema del riciclo dei rifiuti e della care la “spillatura” del Bokashi liquido.
necessità di autoprodursi “fertilità” arriva dal “Bokashi”.
Bokashi, in giapponese, si traduce letteralmente “materia
organica fermentata”.
Nella compostazione degli scarti di cucina attraverso il
Bokashi si collocheranno semplicemente gli scarti di cucina in un
secchiello cospargendoli di un composto di lieviti e microrganismi
(commercializzati sotto il nome di Bokashi EM ma facilmente
riproducibili in “fai da te”) quindi, chiudere il secchio con un coper-
chio a tenuta in modo da non permettere all'ossigeni di entrare nel
contenitore. Ogni due o tre giorni aggiungete altri scarti di cucina
fino a che il secchiello non sarà completamente pieno. A questo
punto lo si potrà riporre da parte e lasciarlo “fermentare” per 10-15
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giorni.
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Quando aprirete il secchiello dovreste sentire un odore
agrodolce, nel caso non fosse così ma doveste riscontrare muffe
e l'odore dovesse essere di putrefazione... vi converrà buttare il
tutto e ricominciare.
Se la “fermentazione” è andata nel migliore dei modi possibili
potrete prelevare la parte solida ed utilizzarla sia come pacciama-
tura che interrandola nel terriccio.
La frazione liquida potrà essere utilizzata come concimazione
TERRICCIO
nimento di un tasso di umidità costante l'attività microbica fonda-
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e gli scarti vegetali tagliati in piccoli pezzi. Agitare vigorosamente.
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Lasciar “maturare” il tutto per 3 mesi.
Durante la fermentazione si avrà, tra gli altri, la produzione di
CO2. Converrà quindi, di tanto in tanto, aprire leggermente il tappo
in modo da lasciar uscire i gas.
Dopo tre mesi potremo filtrare il liquido. La parte solida potrà
essere usata come pacciamatura nei vasi (in maniera identica al
bokashi) mentre la parte liquida potrà trovare molteplici impieghi in
base alla diluizione:
mente”
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• sabbia
• compost maturo o terriccio
window Farm
un orto sulla finestra
Non avete un balcone. Non avete un tetto raggiungibile. Non
avete un davanzale sufficientemente grande. Non avete un cortile.
Il vostro appartamento è al 6 piano senza ascensore. Avete
rinunciato all'idea di coltivare qualsiasi cosa, “tronchetti della
felicità” e “stelle di natale” comprese.
Male.
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hanno sviluppato il sistema - http://windowfarms.org
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La Window Farm è, a tutti gli effetti, un sistema idroponico
dipendente dalle soluzioni nutrienti acquistabili in commercio,
conseguentemente, non è considerabile come particolarmente
“sostenibile”. Stiamo attualmente sperimentando il sistema, con
soluzioni in acqua di vermicompost e bokashi, ma è ancora troppo
presto per avere dei risultati definitivi.
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Per quanto sia possibile, il vero contadino da balcone cercherà
di organizzare sistemi di raccolta delle acque piovane. Purtroppo
serbatoio
questo non sempre è possibile a causa di tettoie, balconi al piano
superiore o problemi con le portate di carico delle solette.
Dovendoci rivolgere, quindi all'acqua del rubinetto, dovremo
cercare di ottimizzarne l'uso e considerarne le peculiarità.
La scelta classica (anche per comodità) è quella dell'irrigazio- H2O
ne a goccia che ha però il difetto di non essere così efficiente e,
alla lunga, di poter creare fenomeni di salinizzazione del suolo a
causa dell'eccessiva evaporazione ad opera del vento e del sole
che si possono trovare su un terrazzo in città.
In questo senso i vasi auto-irriganti, di cui parlavamo prece-
dentemente, possono essere un'ottima risposta sia per la conser-
vazione dell'acqua che per le necessità di irrigare anche in periodi
di nostra assenza da casa. Questi vasi possono, infatti, essere
VASI SIP
collegati tra di loro e a una cisterna dotata di una valvola automati-
ca che si occupi di far affluire l'acqua ai vasi quando necessario.
TROPPO PIENO
L'acqua, essendo racchiusa nel doppio fondo, evaporando
viene catturata dal substrato se, inoltre, utilizziamo una buona
pacciamatura sulla superficie saremo sicuri di utilizzare al meglio il
prezioso fluido limitandone al massimo gli sprechi.
Va sottolineato comunque come l'acqua del rubinetto, non sia
affatto la cosa migliore per bagnare le nostre piantine. Fredda, vaso di controllo
ARMADIO
elementi: di nero
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Ma come possono reagire le api all'ambiente urbano? Benissi-
api urbane mo!
Considerando le cause principali della moria delle api degli
Coltivare una città è sicuramente un'esperienza gratificante, scorsi anni (trattamenti chimici delle sementi, utilizzo di erbicidi e
sia dal punto di vista personale che dal punto di vista socio- pesticidi, scomparsa della biodiversità, indebolimento genetico e
ambientale, ma i regolamenti e le leggi urbane spesso non aiutano minore resistenza a malattie e parassiti) ci si rende immediatamen-
nel difficile compito di riappropriazione della propria sovranità te conto che, con buona probabilità le città possono persino diven-
alimentare e di miglioramento della sostenibilità delle nostre tare un nicchia di preservazione delle stesse. In città i trattamenti
metropoli. chimici sono molto più bassi che non nelle campagne, le aiuole ed
Pensiamo agli orti urbani ed alle dinamiche di assegnazione i balconi urbani garantiscono fonti di polline e nettare durante tutto
degli stessi, vincolate a fasce d'età tra i 50 e 60 anni. Come se la l'anno e la biodiversità (per quanto peculiare) è sicuramente
produzione alimentare ed il piacere di coltivare fossero appannag- maggiore che non nelle zone di coltivazione intensiva dei mais e
gio esclusivamente dei pensionati. Ai vincoli dei regolamenti grano.
condominiali sull'utilizzo degli spazi e l'utilizzo dei balconi. Esistono modi molto diversi di gestire un'arnia. Se decidete di
La vita del contadino urbano rischia di diventare un continuo lanciarvi nell'impresa (ed io ve lo consiglio vivamente per le soddi-
slalom tra i limiti della burocrazia. sfazioni che può dare) raccogliete prima tutte le informazioni sui
Negli Stati Uniti un numero sempre maggiore di Urban Farmer vari sistemi e scegliete quello che vi sembra più adeguato, se è il
si dedica, oltre alla coltivazione, all'allevamento di animali da caso frequentate un corso o assicuratevi che l'apicoltore che vi
“bassa corte” (galline, conigli ecc...), cosa impossibile nelle città fornisce lo sciame sia disposto a seguirvi almeno per il primo anno
italiane. e... controllate bene i regolamenti municipali della vostra città.
Ma le leggi ed i regolamenti hanno sempre delle nicchie e delle
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lacune.
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sviluppata.
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In più... conservare i semi non richiede lunghe e noiose prepa-
razioni di barattoloni e barattolini per le conserve...
Nelle nostre sperimentazioni di riduzione ed ottimizzazione dei
consumi abbiamo realizzato con successo una “fattoria da germo-
gli” collegata direttamente alla circuitazione dell'acqua del
gabinetto...(http://ortodicarta.wordpress.com/2009/11/27/sprout)
Se non volete essere così “estremi” sarà sufficiente procurarsi
una serie di barattoli su cui si applicherà una garza o una calza di