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fattoria

urbana

testi di nicola savio http://ortodicarta.wordpress.com


illustrazioni di noemi zago http://progettorizomi.wordpress.com

Coltivare: /kolti'vare/ o cultivare v. tr. 1. Lavorare il terreno affinchè In questo scenario le città giocano un ruolo fondamentale sia
produca piante, frutti. 3. Esercitare, educare, formare. 4. Nutrire un pensiero, come possibilità di fare “rete” sia come azione individuale.
fomentare una passione. Comprendo il 12% del terreno fertile del pianeta ed assorbendo il
(il Nuovo Zingarelli)
75% delle sue risorse diventano punto cardinale per la definizione
Basterebbe la definizione stessa del termine “coltivare” per di una nuova resilienza, una nuova forma di sviluppo legata alla
rendersi conto che creare un orto sul proprio terrazzo o nel proprio riappropriazione delle proprie responsabilità di base.
giardino sia una buona idea.
Nessun bisogno di tirare in ballo problematiche maggiori come la
propria responsabilità alimentare delegata a pachidermici impianti
industriali o a quei pochi che ancora abitano le campagne (siamo
nel primo anno in cui i cittadini superano i campagnoli).
La cattiva notizia è che
Ma il “coltivare” è pratica che si sta perdendo nelle influenze di
non ci sono regole per questo nuovo gioco.
un mercato agroindustriale soffocante, dal futuro finanziario
incerto e tutt'altro che sostenibile.
La buona notizia è che
Riappropriasi delle competenze non è cosa facile e, spesso,
non ci sono regole per questo nuovo gioco.
neanche utile (alcune pratiche che riteniamo “tradizionali” sono in
realtà retaggio di una cultura legata allo sviluppo del comparto
agrochimico).

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fogliare, come antiparassitario o come fertirrigazione (la diluizione
bokashi è in generale di 1 parte di bokashi per 100-200 di acqua).
Iniziando un nuovo orto urbano, sia questo sul balcone, sul In internet esistono diversi kit già pronti in vendita ma possono
tetto di un garage o semplicemente sul davanzale di una finestra, essere anche molto costosi. La cosa più facile è autocostruirsene
uno dei primi problemi che ci si pone e la questione degli ammen- uno con due secchi di plastica da 15L chiudibili ermeticamente
danti (terriccio, compost, concimi ecc...). che si possano incastrare uno dentro l'altro. Al secchio interno,
quello in cui depositeremo i nostri scarti di cucina, praticheremo
Probabilmente la scelta di una compostiera “classica” per il una serie di forellini sul fondo mentre, a quello esterno, potremo
riciclo degli scarti di cucina non sarebbe molto ben accetto dal applicare un piccolo rubinetto a circa 1cm dalla base per semplifi-
vicinato. Una risposta al problema del riciclo dei rifiuti e della care la “spillatura” del Bokashi liquido.
necessità di autoprodursi “fertilità” arriva dal “Bokashi”.
Bokashi, in giapponese, si traduce letteralmente “materia
organica fermentata”.
Nella compostazione degli scarti di cucina attraverso il
Bokashi si collocheranno semplicemente gli scarti di cucina in un
secchiello cospargendoli di un composto di lieviti e microrganismi
(commercializzati sotto il nome di Bokashi EM ma facilmente
riproducibili in “fai da te”) quindi, chiudere il secchio con un coper-
chio a tenuta in modo da non permettere all'ossigeni di entrare nel
contenitore. Ogni due o tre giorni aggiungete altri scarti di cucina
fino a che il secchiello non sarà completamente pieno. A questo
punto lo si potrà riporre da parte e lasciarlo “fermentare” per 10-15

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giorni.

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Quando aprirete il secchiello dovreste sentire un odore
agrodolce, nel caso non fosse così ma doveste riscontrare muffe
e l'odore dovesse essere di putrefazione... vi converrà buttare il
tutto e ricominciare.
Se la “fermentazione” è andata nel migliore dei modi possibili
potrete prelevare la parte solida ed utilizzarla sia come pacciama-
tura che interrandola nel terriccio.
La frazione liquida potrà essere utilizzata come concimazione

tamente forato con una punta da trapano di 5-7 mm, sempre in


vasi sip questo secchio si creerà un foro che permetta di inserire un tubo
del diametro di un paio di cm. Questo sarà il tubo che ci permette-
Coloro che si dedicano alla coltivazione urbana spesso sono rà di “caricare” d'acqua il nostro vaso.
alle prese con il trasporto di pesanti sacchi di terriccio per i rinvasi,
Nel secchio esterno si praticherà un foro da “troppo pieno”
con problemi di irrigazione legati a periodi di ferie o alle lamentele
poco sotto il livello del fondo, del secchio interno. Per rendere
dell'inquilino del piano di sotto per lo sgocciolare degli impianti di
facilmente spostabili i vasi si potrà riempirne i tre quarti con
irrigazione.
materiale inerte (argilla espansa) e la superficie con terriccio o
Buona parte di questi problemi sono facilmente solvibili compost ben maturo.
utilizzando vasi sub-irrigati noti anche come SIP (Sub Irrigated
Planter) o, commercialmente, EarthboxTM.
Schematicamente i SIP sono vasi con un doppio fondo in cui
viene immagazzinata l'acqua (o acqua ed elementi nutritivi) che le
piante potranno assorbire a proprio piacimento per capillarità.
I vantaggi di questo tipo di vasi sono enormi:
• maggiore risparmio di acqua anche rispetto all'irrigazione a
goccia;
• bassissimo livello di evaporazione ed eventuali problematiche
legate alla salinizzazione del suolo;
• minore necessità di bagnare le piante (che si autoregolano);
• migliore mantenimento della biota nel suolo (attraverso il mante-
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TERRICCIO
nimento di un tasso di umidità costante l'attività microbica fonda-
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mentale per le funzioni di fitodepurazione e fertilità del suolo)


pressoché assente in un vaso “classico”.
INERTE
Realizzare il proprio vaso SIP è relativamente facile per chiun-
que disponga di un minimo di capacità di bricolage.
Anche in questo caso si avrà bisogno di un paio di contenitori
che possano essere incastrati uno dentro l'altro e del processo è vasetto
forato
molto simile a quello utilizzato per la realizzazione del secchio da TROPPO PIENO

Bokashi (vedi gennaio). Il fondo del secchio interno verrà comple-


1:500/1000 FG : Acqua
i mille usi dell’immondizia Vaporizzato come deodorante e disinfettante per ambienti.
1:50/100
A febbraio vi ho raccontato del Bokashi, un sistema di recupero Come detergente per tutte le superfici, la lavatrice, i piatti.
degli scarti di cucina realizzabile in appartamento. Lo svantaggio di
questo sistema può essere dovuto alla necessità di realizzare il 1:1000
contenitore ad hoc e la coltura di microrganismi per attivare il Come fertirrigazione delle piante.
sistema. Cosa affatto complessa ma, nel caso voi siate pervasi da 1:500
una santa e pervicace indolenza, esiste un sistema per ottenere più Antiparassitario per le piante.
o meno gli stessi risultati con un sistema più semplice (ma che
Come è possibile che dell'immondizia fermentata possa fare
richiederà un paio di attenzioni in più).
tutto ciò?
Se il Bokashi è una tecnica tradizionale giapponese, qui ci
Semplicemente il risultato della fermentazione anaerobica è
trasferiamo dalle parti della Malesia: Fermented Garbage (F.G.)
una soluzione acetica carica di enzimi.
Materiale necessario:
Nella pratica: aceto con una marcia in più.
• 1 bottiglia di plastica da 1,5L
(o altro contenitore a tenuta stagna)
• 1 cucchiaio di zucchero di canna
• 1 tazza di scarti vegetali di cucina
Realizzazione:
Riempire la bottiglia per 2/3 di acqua, aggiungere lo zucchero

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e gli scarti vegetali tagliati in piccoli pezzi. Agitare vigorosamente.

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Lasciar “maturare” il tutto per 3 mesi.
Durante la fermentazione si avrà, tra gli altri, la produzione di
CO2. Converrà quindi, di tanto in tanto, aprire leggermente il tappo
in modo da lasciar uscire i gas.
Dopo tre mesi potremo filtrare il liquido. La parte solida potrà
essere usata come pacciamatura nei vasi (in maniera identica al
bokashi) mentre la parte liquida potrà trovare molteplici impieghi in
base alla diluizione:

Praticare nel coperchio del barattolo un foro di circa 8 mm di


semenzaio fai da te diametro. Il barattolo verrà riempito di acqua e ribaltato a testa in
giù in un angolo del vassoio in modo che il foro si trovi verso il
Uno dei vantaggi del coltivare l'orto sul balcone è che, verso la basso (in alcuni casi sarà necessario inserire uno spessore di 1 o
fine dell'inverno, ogni finestra di casa può diventare una serra 2 mm tra il coperchio ed il fondo del vassoio). Riempire con un mix
riscaldata per anticipare le semine. di sabbia e compost 7:3.
Autoprodursi le piantine in casa può segnare la differenza tra Questo vi permetterà di avere un substrato permanentemente
un orto rigoglioso e produttivo ed una piantagione stentata di umido liberandovi dalla necessità di controllare in maniera osses-
verdure rachitiche e tristi. L'autoproduzione permette infatti di siva il vostro semenzaio. Ora potete uscire a fare un giro al parco
seguire il naturale sviluppo delle piante attraverso il principio o a prendere un aperitivo con gli amici.
“Colazione-Pranzo” ed evitare senescenze precoci causate dall'in-
vilupparsi delle radici.
Il principio “Colazione-Pranzo” prevede che i semi vengano
fatti sviluppare in un substrato relativamente più povero rispetto a
quello che le piante troveranno nei vasi in cui verranno messe a
dimora. In questo modo si ridurrà al massimo lo shock del trapian-
to.
Come costruirsi un semenzaio auto-irrigante:
• 1 vassoio di almeno 5 cm di altezza
• 1 barattolo da Yogurt da 450/500 g o altro, chiudibile “ermetica-
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mente”
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• sabbia
• compost maturo o terriccio
window Farm
un orto sulla finestra
Non avete un balcone. Non avete un tetto raggiungibile. Non
avete un davanzale sufficientemente grande. Non avete un cortile.
Il vostro appartamento è al 6 piano senza ascensore. Avete
rinunciato all'idea di coltivare qualsiasi cosa, “tronchetti della
felicità” e “stelle di natale” comprese.

Male.

Riciclando le bottiglie in PET dell'acqua minerale, un paio di


tubi in PVC ed acquistando una pompa da acquario potete costru-
irvi una fantastica “Fattoria Verticale” da incassare in una finestra.
In questo modo avrete una minima, ma interessante, produzione
alimentare ed una tenda naturale per i giorni di solleone.

Riportare qui le istruzioni di montaggio sarebbe troppo lungo


e complesso ma potete tranquillamente recuperarle sul sito
internet di Britta Riley e Rebecca Bray le due artiste-ortolane che

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hanno sviluppato il sistema - http://windowfarms.org

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La Window Farm è, a tutti gli effetti, un sistema idroponico
dipendente dalle soluzioni nutrienti acquistabili in commercio,
conseguentemente, non è considerabile come particolarmente
“sostenibile”. Stiamo attualmente sperimentando il sistema, con
soluzioni in acqua di vermicompost e bokashi, ma è ancora troppo
presto per avere dei risultati definitivi.

Vi unite alla sperimentazione?

scatola impilatevi sopra la seconda, i lombrichi abbandoneranno


vermicompost la prima per alla ricerca di cibo. Quando arrivate ad impilare la
terza, la prima potrà essere raccolta senza timore di trovarvi
Come abbiamo già sottolineato il riciclo degli scarti organici, di ancora all'interno delle simpatiche bestione.
cucina, in appartamento non è cosa semplice. Non preoccupatevi dell'invasività di lombrichi non autoctoni...
Uno dei modi più sicuri e naturali è lasciare che se ne occupino in effetti sono i nostri che stanno minacciando gli ecosistemi
coloro che da millenni si dedicano alla trasformazione dei detriti Americani...
organici in humus e terriccio: i lombrichi.
Costruirsi un vermi-compost casalingo è estremamente facile
e non richiede particolari attenzioni se non quella, di tanto in tanto, NO
bucce di agrumi
di controllare il livello di umidità e di fare un minimo attenzione a ciò cipolle / aglio
con cui si alimentano i simpatici anellidi. Da evitare sono: bucce di cibi cotti o unti
agrumi, cipolle, aglio, cibi cotti o unti (più o meno le stesse cose
che non si dovrebbero mettere in un cumulo di compost qualsiasi).
Un'attenzione particolare si dovrà anche fare a che tipo di
lombrichi utilizzeremo. Sebbene i lombrichi nostrani siano in grado
di svolgere egregiamente il compito non sono i più indicati per il
compostaggio in quanto un po' “lenti”. La cosa migliore sarebbe
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quella di procurarsi dei Red Wigglers Worms (riconoscibili perché


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più corti e rossi dei nostri) presso qualcuno che li allevi o in un


negozio di esche vive.
Per creare la vostra fattoria di lombrichi avrete bisogno di 3
contenitori con coperchio impilabili, le dimensioni saranno deter-
minate dalla quantità di scarti che produrrete (quelli per riporre i
giochi dei bambini sono perfetti).
Praticate con un trapano una fitta rete di buchi di 1 cm di
diametro sul coperchio e sul fondo di ciascun contenitore. Sul
fondo del primo contenitore stendete uno strato di giornali un po'
Rif.: Hendrix P F. and Bohlen P J. 2002. Exotic Earthworm Invasions in North America:
spesso, inserite una manciata di buon terriccio, i lombrichi e una Ecological and Policy Implications Source: BioScience, Vol. 52, No. 9 (Sep., 2002), pp.
parte dei vostri scarti. Quando avrete riempito tutta questa prima 801-811 Published by: American Institute of Biological Sciences
carica di cloro ed altre sostanze può limitare o creare stress nello
l'acqua sviluppo delle nostre verdure. Per ovviare a questo problema
conviene quindi, in ogni caso, procurarsi una cisterna in cui far
Nella sua esuberante personalità maniacale l'Uomo riuscì, con decantare per qualche giorno l'acqua del rubinetto prima di usarla
raro sprazzo di egocentrismo, a chiamare un pianeta coperto per l'irrigazione in modo che la maggior parte delle sostanze
principalmente d'acqua, “Terra”. nocive possano evaporare o sedimentare e la temperatura
Questo non poteva che segnare un rapporto di mero consumo bilanciarsi con quella dell'ambiente esterno.
della principale fonte di vita di cui disponiamo. L'acqua, appunto.

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Per quanto sia possibile, il vero contadino da balcone cercherà
di organizzare sistemi di raccolta delle acque piovane. Purtroppo
serbatoio
questo non sempre è possibile a causa di tettoie, balconi al piano
superiore o problemi con le portate di carico delle solette.
Dovendoci rivolgere, quindi all'acqua del rubinetto, dovremo
cercare di ottimizzarne l'uso e considerarne le peculiarità.
La scelta classica (anche per comodità) è quella dell'irrigazio- H2O
ne a goccia che ha però il difetto di non essere così efficiente e,
alla lunga, di poter creare fenomeni di salinizzazione del suolo a
causa dell'eccessiva evaporazione ad opera del vento e del sole
che si possono trovare su un terrazzo in città.
In questo senso i vasi auto-irriganti, di cui parlavamo prece-
dentemente, possono essere un'ottima risposta sia per la conser-
vazione dell'acqua che per le necessità di irrigare anche in periodi
di nostra assenza da casa. Questi vasi possono, infatti, essere
VASI SIP
collegati tra di loro e a una cisterna dotata di una valvola automati-
ca che si occupi di far affluire l'acqua ai vasi quando necessario.

TROPPO PIENO
L'acqua, essendo racchiusa nel doppio fondo, evaporando
viene catturata dal substrato se, inoltre, utilizziamo una buona
pacciamatura sulla superficie saremo sicuri di utilizzare al meglio il
prezioso fluido limitandone al massimo gli sprechi.
Va sottolineato comunque come l'acqua del rubinetto, non sia
affatto la cosa migliore per bagnare le nostre piantine. Fredda, vaso di controllo

coperchio. Dalla parte inferiore “succhierà” aria calda che verrà


essiccatore solare convogliata all'interno del vano per poi fluire all'esterno attraverso
le aperture di cui sopra.
Agosto in città può essere un vero inferno. Temperature deser-
FLUSSO ARIA
tiche e sole battente.
Perché non cercare di ottenere un servizio anche da quelle
zone del nostro giardino o terrazzo dove il sole picchia più violente- CAMINO
dipinto
mente e contemporaneamente, risparmiarsi la fatica di spignattare di nero
sughi, conserve e marmellate per conservare i prodotti dell'orto?
Uno dei modi più antichi e semplici di conservare frutta, verdu-
ra o semi è quello dell'essiccazione da farsi ad una temperatura di
circa 30° - 40° e rigorosamente all'ombra in modo da non modifica-
re la struttura organica del prodotto da conservare.
Auto-costruirsi un essiccatore solare da balcone può essere
un'abile lavoro di falegnameria o un piacevole passatempo per il
week-end. La struttura potrà, infatti, essere realizzata in legno
tagliato su misura, con materiale di scarto (vecchi mobiletti ecc...)
o con semplici e “volgari” scatoloni in cartone (ammesso che li si
possa mettere al sicuro in caso di pioggia!). PANNELLO
SOLARE
Un essiccatore fatto in casa consta fondamentalmente di 2 dipinto
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ARMADIO
elementi: di nero
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• un vano per l'essiccazione (tipo armadietto o scatola)


• un collettore solare (tipo pannello solare) FLUSSO
ARIA
La cosa più importante è mantenere un buon ricircolo dell'aria
in modo che l'umidità possa essere velocemente asportata e la
temperatura non salga eccessivamente. Per fare questo posso
essere create sul retro del vano delle aperture regolabili.
Il collettore solare può essere anche solo una scatola a cui
vengano rimossi i due lati corti e messo un vetro al posto del
Ciò che dobbiamo cercare di fare in quanto coscienziosi
seedsaving coltivatori è cercare di riprodurre i semi delle nostre piantine
selezionando le migliori per riseminarle l'anno seguente.
I semi che compriamo per i nostri orticelli urbani saranno,
In questo modo, sempre seguendo le teorie del buon vecchio
ovviamente, bio, non trattati chimicamente, non saranno ibridi F1 e
Charles, di anno in anno saremo in grado di ottenere le piante
men che mai avranno avuto anche solo lontani parenti OGM
migliori naturalizzandole per l'agricoltura urbana.
(vero!?). Ma, nonostante tutte le nostre attenzioni... la loro è una
genetica da campagna non da metropoli... L'evoluzione potrebbe essere quella di creare una rete di
seedsaver urbani in modo da spartirsi le qualità di semi da
I semi che acquistiamo vengono selezionati in campagna
riprodurre accelerando di molto i meccanismi ed aumentando la
(quando va bene... in altri casi in energivore serre riscaldate
dall'appeal naturale e bucolico di un lager). Se Darwin non ha possibilità di creare una specifica biodiversità urbana.
preso una cantonata, questi semi saranno i più adatti per quel
luogo specifico, per quelle condizioni climatiche particolari... non
sicuramente per un balcone, un terrazzo o un tetto in città dove gli
sbalzi di temperatura possono essere molto diversi, così come le
condizioni del suolo. Se la piantina X non cresce rigogliosa e
possente come nella foto sulla bustina, questa, potrebbe essere
una delle ragioni.

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Ma come possono reagire le api all'ambiente urbano? Benissi-
api urbane mo!
Considerando le cause principali della moria delle api degli
Coltivare una città è sicuramente un'esperienza gratificante, scorsi anni (trattamenti chimici delle sementi, utilizzo di erbicidi e
sia dal punto di vista personale che dal punto di vista socio- pesticidi, scomparsa della biodiversità, indebolimento genetico e
ambientale, ma i regolamenti e le leggi urbane spesso non aiutano minore resistenza a malattie e parassiti) ci si rende immediatamen-
nel difficile compito di riappropriazione della propria sovranità te conto che, con buona probabilità le città possono persino diven-
alimentare e di miglioramento della sostenibilità delle nostre tare un nicchia di preservazione delle stesse. In città i trattamenti
metropoli. chimici sono molto più bassi che non nelle campagne, le aiuole ed
Pensiamo agli orti urbani ed alle dinamiche di assegnazione i balconi urbani garantiscono fonti di polline e nettare durante tutto
degli stessi, vincolate a fasce d'età tra i 50 e 60 anni. Come se la l'anno e la biodiversità (per quanto peculiare) è sicuramente
produzione alimentare ed il piacere di coltivare fossero appannag- maggiore che non nelle zone di coltivazione intensiva dei mais e
gio esclusivamente dei pensionati. Ai vincoli dei regolamenti grano.
condominiali sull'utilizzo degli spazi e l'utilizzo dei balconi. Esistono modi molto diversi di gestire un'arnia. Se decidete di
La vita del contadino urbano rischia di diventare un continuo lanciarvi nell'impresa (ed io ve lo consiglio vivamente per le soddi-
slalom tra i limiti della burocrazia. sfazioni che può dare) raccogliete prima tutte le informazioni sui
Negli Stati Uniti un numero sempre maggiore di Urban Farmer vari sistemi e scegliete quello che vi sembra più adeguato, se è il
si dedica, oltre alla coltivazione, all'allevamento di animali da caso frequentate un corso o assicuratevi che l'apicoltore che vi
“bassa corte” (galline, conigli ecc...), cosa impossibile nelle città fornisce lo sciame sia disposto a seguirvi almeno per il primo anno
italiane. e... controllate bene i regolamenti municipali della vostra città.
Ma le leggi ed i regolamenti hanno sempre delle nicchie e delle
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lacune.
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In una di queste nicchie rientra l'apicoltura, l'allevamento delle


api.
In quanto specie protetta non solo l'allevamento e la cura delle
api in città e permesso ma in alcuni casi persino incentivato.
D’altro canto le api non sono vespe o calabroni, non sono aggres-
sive e se gestite con le giuste attenzioni (le stesse che possiamo
riservare per il gatto di casa) nessuno si accorgerà neanche di
averle come vicine di casa.
nylon, tutti i giorni si provvederà a risciacquare i semi e a collocare
sprout farm poi il barattolo a testa in giù sullo scolapiatti in modo da mantenere
sempre il giusto tasso di umidità ma evitare il ristagno. Con una
L'inverno è la stagione più dura per l'autoproduzione alimenta- buona organizzazione sarete in grado di mangiare verdura fresca
re. Tendenzialmente gli spazi di cui si dispone in città non sono tutto l'inverno!
sufficienti per produrre un surplus da conservare per affrontare i
mesi freddi, soprattutto se ci si dedica a coltivazioni “classiche”
come i pomodori...
In realtà modificando le coltivazioni in un'ottica più di resilienza
saremo in grado di assicurarci una buona scorta di vitamine,
proteine e carboidrati da immagazzinare e consumare in seguito.
Ma cosa coltivare quindi? Semi! Quinoa, amaranto, piante a
sviluppo “cespuglioso” in grado, in poco spazio, di produrre
grandi quantità di semi.
I semi integrali, contenenti tutti i nutrienti necessari al primo
sviluppo della pianta, sono già di per se un alimento completo.
Fatti germogliare diventano qualcosa di più.
Nel seme, infatti, i nutrienti sono in quiescenza, celati in
molecole che il nostro organismo non è in grado di assorbire. Fatto
germogliare la completezza dei nutrienti viene liberata e resa
disponibile per il nostro organismo in quantità percentualmente
superiore rispetto a quello che sarà poi la pianta completamente

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sviluppata.

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In più... conservare i semi non richiede lunghe e noiose prepa-
razioni di barattoloni e barattolini per le conserve...
Nelle nostre sperimentazioni di riduzione ed ottimizzazione dei
consumi abbiamo realizzato con successo una “fattoria da germo-
gli” collegata direttamente alla circuitazione dell'acqua del
gabinetto...(http://ortodicarta.wordpress.com/2009/11/27/sprout)
Se non volete essere così “estremi” sarà sufficiente procurarsi
una serie di barattoli su cui si applicherà una garza o una calza di

una vera e propria “Rivoluzione Verde Urbana” è breve.


fare rete! L'Agricoltura Urbana, già allo stato attuale, è in grado di fornire
cibo di alta qualità a un numero considerevole di persone, si pensi
Tutto ciò di cui abbiamo parlato in questi dodici mesi sono a città come Pechino dove oltre il 70% del fabbisogno alimentare
stimoli, idee, abbozzi. Lo spazio riservato in un calendario non può (principalmente verdura, carne e uova) viene prodotta in ambienti
e non deve, a nostro parere, essere esaustivo quanto, piuttosto, urbani o peri-urbani (dati FAO).
stimolare ed invogliare ad una ricerca personale. Documentazioni
Se state decidendo come e cosa coltivare sul vostro balcone e
sulle tecniche ed i sistemi descritti possono essere facilmente
siete preoccupati per questioni come l'inquinamento, le polveri
recuperate da internet o attraverso adattamenti personalizzati (se
sottili ecc... convincete un vostro amico a fare altrettanto e che lui
si è amanti del bricolage).
ne convinca un altro. Il processo potrà essere lungo e lento ma alla
Coltivare la città è un atto che richiede inventiva, creatività ed fine le città potrebbero essere stravolte diventando forze generatri-
un pizzico di follia. ci e non i buchi neri di risorse che sono attualmente.
Ma, se siamo i soli a farlo, probabilmente, i risultati che riusci-
remo ad ottenere saranno sottodimensionati in rapporto alle
energie coinvolte nel processo.
La reale differenza la può fare la rete di Contadini Urbani. Una
comunità informale che scambi competenze, semi, attrezzature
generando una massa critica di persone ed energie che modifichi
in maniera creativa sia l'ambiente urbano, sia un certo tipo di
produzione alimentare.
Immaginate le potenzialità, come già descritto precedente-
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mente, di una rete di seedsaver urbani o la creazione di gruppi di


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acquisto per la realizzazione di orti urbani (quindi GAS che da un


mero consumo colletivizzato si spostano su una produzione collet-
tivizzata) o vere e proprie “biblioteche” di attrezzi e strumenti da
condividere ammortizzando le spese d'acquisto di macchinari
che, al meglio, sarebbero usati 1, 2 volte l'anno.
Ovviamente, l'orto sul balcone o sul terrazzo è principalmente
un hobby, un passatempo utile che possa darci soddisfazioni
estetiche ed alimentari, ma il passo dal semplice divertimento ad

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