Sei sulla pagina 1di 6
1 Generalita Le scorte sono capitali immessi nell’azienda, sotto forma di beni mobili necessari all'esercizio dell'attivita agricola. A differenza dei migliorgmenti fondiari, che sono incorporati nel terreno, formando un tutt’uno jnscirfdibile, le scorte sono fisi- camente separabili e sono oggetto di un’autonoma valutaziorte. Da un punto di vista giuridico le scorte sono pertinenze del fondo, in quanto “de- stinate in modo durevole al servizio di un’altra cosa” (art. 817.¢.c.). Le scorte nell’azienda agraria sono tradizionalmente classificate come segue: — “vive’, il bestiame; — “morte”, le machine, i prodotti in attesa di essere reimpiegati o venduti € le rimanenze di mezzi produttivi La necesita di stimare le scorte si verifica in genere nei seguenti casi: — stima di un fondo “a cancello chiuso’, tipicamente nel caso del trasferimento dell’'azienda per successione ereditaria o di fallimento giudiziario; — comsegna e riconsegna nell’ambito dell affitto, ~ stima dei dannialle scorte stesse (per esempio in caso di incendio) Criteri di valutazione delle scorte La stima delle scorte pud essere effettuata con riferimento a: — quanto 2 effettivamente presente nel momento della stima, per quantita e qualita; ~ condizione ordinarie, per scopi di bilancio (il valore a nuovo delle machine or dinariamente necessarie per il calcolo delle quote, il valore del bestiame me diamente presente per il calcolo degli interessi ecc.). La valutazione si svolge essenzialmente in due fasi: — determinazione delle quantita mediante rilievo o stima; tima delle scorte 293 = determinazione dei valori unitar in relazione alla qualita, allo stato di conser- vazione ecc., da applicare alle quantita determinate. La presenza delle scorte in un’azienda dipende dall'indirizzo produttivo e dal tipo di organizzazione dei fattori della produzione. Per esempio, non tutte le a- ziende praticano lallevamento del bestiame, le macchine possono essere noleg- giate ece. 21.2 Bestiame 1.2.1 Bovil La stima del valore del bestiame (i valori unitari per capo o a peso) viene effet- tuata con riferimento al mercato, particolarmente attivo nelle zone in cui tradi- zionalmente la zootecnia @ molto praticata. Le quotazioni settimanali sono pub- blicate in riviste specializzate o sono rilevabili diretamente nei mercati, contat- tando gli operatori del settore (mediatori, grossisti ecc.). Per interpretare correttamente i dati di mercato ¢ calibrare i valori di stima ill perito dovra conoscere adeguatamente le caratteristiche del bestiame. Caratteristiche del bestiame ja latte La stalla “da latte” 2 composta da vache e dal bestiame giovane necessario per la rimonta: manze, manzette e vitelle, La vacca inizia la produzione qj latte a circa due anni di et (primo parto) e termina a 6-8 anni, dopo 35 parti. La razza di gran lunga piii utilizzata per la produzione di latte é la Frisona italiana. Tl valore di una bovina da latte dipende dalled, dalla raiza ¢ dalla genealogia. U1 valore massimo si verifica per le giovenche, cioé per le ,manze gravide, e decre- sce con l’aumentare del numero di parti. fe I lavoro di miglioramento genetico pud essere molto importante nel determinare il valore del bestiame. Per costituire un patrimonio genetico “importante”, cioé per avere capi molto produttivi e privi di difetti, occorrono molti anni € notevoli investimenti di capitali per I'acquisto del “materiale genctico”. Tale patrimonio appartiene poi all’allevatore che, oltre a ottenere livelli produttivi superiori, con la riproduzione pud a sua volta vendere bestiame di particolare valore. In base all’eta, alla raza e alle proprie specifiche caratteristiche genetiche la bo- vina manifesta la propria attitudine produttiva, evidenziabile come quantita e qualita di latte prodotto. Capi della stessa eta € razza possono avere produzioni molto diverse, per esempio 4 e 7 t di latte all’anno. Anche la qualita del latte ha un’importanza notevole, in quanto oggi il prezzo pagato agli allevatori dipende anche da parametri qualitativi, in primo luogo dal contenuto di grasso (standard 4%) Per tali considerazioni il bestiame da latte non viene yenduto a peso, ma per capo. Il peso corporeo non @ infatti un parametro sufficientemente significativo dell’attitudine a produrre latte. Solo quando la produzione di latte conclusa (vache a fine carriera) o per i capi maschi, cioé per il bestiame da macello, il valore potra essere espresso in funzione del-peso. Bovini da carne La stalla “da carne” @ composta da vitelli (fino a 6 mesi di eta) ¢ vitelloni (14-24 mesi). 194 Estimo rurale fe | ' i Le raze comunemente utilizzate per la produzione di carne sono: = razze da carne estere (Limousine, Charolaise ecc.); — raze da carne italiane (Piemontese, Chianina ecc.); = razze da latte (maschi di Frisona, Bruna alpina ecc.); = incroci tra razze da carne e razze da latte (incrocio di prima generazione). + Ilvalore del bestiame da carne dipende dal peso ¢ dalla qualita della carne. Il peso é direttamente proporzionale all’eta, anche se l'incremento non @ linea- re. La qualita dipende essenzialmente dalla razza e dal sesso ed @ determinata dai seguenti fattori: = qualita organoletticke della carne, in particolare dall’assenza di grasso intramu- | scolare; | = resa al macello, cio® il peso della carcassa commerciabile in rapporto al peso | vivo; = indici di conversione degli alimenti, cio? la capacita di trasformare gli alimenti ingeriti, misurati in unita foraggiere, in carne. Le razze da latte sono utilizzate per la produzione del vitello da carne bianca (6 mesi) 0 del vitellone leggero (380-440 kg a 11-14 mesi), hanno infatti migliori indi- ci di conversione nelle fasi iniziali di sviluppo. Le razze da came sono invece pit adatte alla produzione del vitellone medio e pesante (450-650 kg a 16-24 mesi). Gli incroci di prima generazione sono spesso praticati in stalle di piccola 0 an- che media dimensione: i maschi avranno buone carattéristiche da carne ¢ le femmine da latte; rappresenta quindi un compromesso tra j due indirizzi pro- duttivi. Suini I1valore dei capi suini dipende sostanzialmente dal peso, cioé dall’eta (lattonzoli, magroni, grassi ecc.). Il peso va da circa 1 kg alla nascita fino a 160-180 kg pet suini grassi da macello a 10-12 mesi di eta. Non ci sono differenze di valore in : base al sesso. Il valore dei veri (maschi destinati alla riproduzione) dipende dalle lore caratteristiche genetiche, cio® dalla capacita di introdurre negli allevamenti migliori caratteristiche produttive.

Potrebbero piacerti anche