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Cari lettori e lettrici di Intercultura blog, oggi studieremo come si

formano e come si usano le preposizioni articolate. Per usare


correttamente le preposizioni articolare bisogna conoscere bene
le regole dell’articolo determinativo e le regole delle preposizioni
semplici, perciò, se non le ricordate bene, andate a ripassarle prima di
affrontare questo nuovo argomento.
Buona lettura!
Prof. Anna
Le preposizioni articolate (preposizioni semplici+articolo
determinativo) si formano unendo le preposizioni semplici di, a, da, in,
con, su + l’articolo determinativo. Le preposizioni semplici per, tra,
fraquando sono seguite dall’articolo determinativo rimangono invariate,
cioè non si uniscono all’articolo.
COME SI FORMANO LE PREPOSIZIONI ARTICOLATE
Osserva la seguente tabella:
il lo la l’ i gli le
di del dello della dell’ dei degli delle
a al allo alla all’ ai agli alle
da dal dallo dalla dall’ dai dagli dalle
in nel nello nella nell’ nei negli nelle
con col collo colla con l’ coi cogli colle
su sul sullo sulla sull’ sui sugli sulle
COME SI USANO LE PREPOSIZIONI ARTICOLATE
Le preposizioni articolate seguono le regole dell’articolo
determinativo, cioè prima di tutto bisogna scegliere la preposizione
corretta da usare e poi l’articolo determinativo facendo come al solito
attenzione a come inizia la parola che segue, al genere (maschile-
femminile) e al numero (singolare-plurale).
Per esempio:
I libri sono nello zaino (i libri sono in+lo zaino); ho comprato un
biglietto dell’autobus (ho comprato un biglietto di+l’ autobus); Maria
telefona alle sue sorelle (Maria telefone a+le sue sorelle); l’insegnante ha
corretto i compiti degli studenti (l’insegnante ha corretto i
compiti di+gli studenti); Luca va dallo psicologo (Luca
va da+lo psicologo); a Marta piace parlare cogli stranieri (a Marta piace
parlare con+gli stranieri); la valigia è sull’armadio (la valigia
è su+l’ armadio).
Alcuni esempi sull’uso delle preposizioni articolate:
DAL ⇒ dottore, dentista, tabaccaio, fruttivendolo, con i nomi delle
professioni (dal macellaio, dal panettiere, dal veterinario, dal cartolaio, dal
calzolaio, dal parrucchiere, dall’avvocato ecc.)

DAI ⇒miei (genitori), tuoi, suoi, miei cugini, signori Rossi ecc.

AL ⇒ cinema, mercato, ristorante, mare, bar, supermercato,


parco, concerto, matrimonio ecc.
ALLA ⇒ stazione, posta, partita ecc.
ALL’ ⇒aereoporto, università, osteria ecc.
ALLE ⇒cinque, sei, dieci ecc.
NELL’ ⇒ufficio di …., Italia del nord ecc.

Il pronome possessivo

I pronomi (e aggettivi) possessivi 1 si usano per specificare di chi sia il possesso della
persona, cosa, animale o entità astratta che è espressa dal nome che sostituiscono. Per
questa loro caratteristica, i pronomi possessivi (come i relativi aggettivi) sono in stretta
correlazione con i pronomi personali soggetto e complemento.
Volendo riassumere in uno schema:

Singolare Plurale
mio (m.); miei (m.);
Prima persona singolare
mia (f.) mie (f.)
tuo (m.); tuoi (m.);
Seconda persona singolare
tua (f.) tue (f.)
suo (m.); suoi (m.);
Terza persona singolare
sua (f.) sue (f.)
nostro (m.); nostri (m.);
Prima persona plurale
nostra (f.) nostre (f.)
vostro (m.); vostri (m.);
Seconda persona plurale
vostra (f.) vostre (f.)
Terza persona plurale loro (m. e f.) loro (m. e f.)
Tra gli esempi che si possono fare:
La mia università è più lontana della tua;
Casa tua è più grande della sua;
Non ci serve il computer, abbiamo portato il nostro;
Abbiamo dimenticato il caricabatterie, possiamo usare il vostro?;
Il mio divano è più nuovo del loro.
Da notare che quando usiamo i pronomi possessivi dobbiamo sempre premettervi
un articolo o una preposizione articolata. Da ricordare poi l’uso e le funzioni del
pronome proprio, che può svolgere il compito di:

 rafforzativo del pronome possessivo (a cui viene sempre posposto), in particolar modo di
quelli di terza persona; ad esempio:

Gliel’ho sentito dire con la sua propria voce.

 sostitutivo dei pronomi di terza persona singolare e plurale, a patto che il relativo
pronome sia riferito al soggetto della frase; ad esempio:

Ho svolto il mio dovere, e Matteo ha fatto il proprio (cioè il dovere “suo di lui”, di Matteo
stesso: in questo caso la sostituzione è possibile);
Matteo ha svolto il proprio lavoro e poi ha aiutato Carlo a terminare il suo (cioè il lavoro di
Carlo: in questo caso la sostituzione non è possibile).

Tra gli usi particolari dei pronomi possessivi c’è il caso in cui essi sono utilizzati come
sostantivi in espressioni convenzionali, come quando indicano:

 Al maschile plurale, i genitori: “I miei andranno in ferie a luglio”


 Alla prima persona maschile plurale - spesso in modo scherzoso o ironico - i compagni, gli
alleati o i propri salvatori: “Arrivano i nostri!”
 Al femminile singolare, la proprie idee od opinioni (“gli ho detto la mia”) oppure nello
scambio epistolare (privato o ufficiale) la lettera stessa (“Gentile Assessore, con
questa mia [sottointeso: lettera, comunicazione] desidero segnalarLe…”)
 Espressioni di augurio convenzionali (“alla tua!”; “alla vostra!”)
 Al femminile plurale, l’atteggiamento e le azioni tipiche di una persona, ben conosciuta
dagli interlocutori (“Gianni ne avrà sicuramente combinata una delle sue!”)
 Alla terza persona singolare, il comportamento riservato o timido di qualcuno (“È una
persona che sta sempre sulle sue…”).

1
Per esempio, se diciamo: “Il tuo cane è più scalmanato del mio”, tuo ha funzione di
aggettivo possessivo ed è coordinato con il nome cane, mentre mio, che lo sostituisce, ha
funzione di pronome possessivo.

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