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Università degli Studi di Milano

Facoltà di Scienze Motorie

METODOLOGIA DELL’ATTIVITÀ
DELL’ATTIVITÀ
MOTORIA
CFU 6

Prof. Giovanni MICHIELON

18 ottobre 2010

RIPASSO
DEI
CONTENUTI ………

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Università degli Studi di Milano
Facoltà di Scienze Motorie

COMUNICAZIONE

Università degli Studi di Milano


Facoltà di Scienze Motorie

LEZIONE DEL MODULO DI CHIMICA


PROFF. B. VENERANDO L. ANASTASIA
L lezione
Le l i sono sospese!!

La di INGLESE LINE A viene anticipata alle ore 10


10::30 in
AULA G11
La lezione di SPAGNOLO viene anticipata alle ore 10
10::30 in
AULA G 13

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Motricità riflessa o automatica.
• La
L motricità
m tri ità primiti
primitiva
• La motricità riflessa
• Riflessi monosinaptici e polisinaptici
• Riflessi da stiramento
• Riflessi condizionati o acquisiti
• Riflesso miotatico o ‘stretch
‘stretch--reflex’

Università degli Studi di Milano


Facoltà di Scienze Motorie

IL RIFLESSO
MIOTATICO
(STRETCH REFLEX)

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La motricità: Riflesso miotatatico

mio: 'muscolo'
taticos:: 'messo
taticos messo in tensione
tensione‘

Il muscolo scheletrico, quando viene


sottoposto ad eccessivo allungamento, si
contrae con una forma di motricità
automatica
t ti chiamata
hi t riflesso
ifl miotatico.
miotatico
i t ti .

L’arco riflesso miotatico monosinaptico può essere visto


come una risposta a catena
catena..
1. viene determinato un punto fisso (in questo caso la
lunghezza desiderata del muscolo)
muscolo);;
2. le deviazioni da quel punto fisso sono captate da un
sensore (le terminazioni dell’
dell’assone
assone Ia
Ia));
3. tali deviazioni vengono compensate da un sistema
effettore (i motoneuroni alfa e le fibre extrafusali del
muscolo);;
muscolo)
4. il sistema ritorna al punto fisso.fisso. Una modificazione
nell’attività dei motoneuroni gamma cambia il punto fisso
della catena di risposta miotatica
miotatica..

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La motricità: Riflesso miotatico

Questo circuito, motoneurone gamma-gamma-fibra muscolare


intrafusale--afferenza Ia-
intrafusale Ia-fibra muscolare extrafusale,
extrafusale, viene
indicato come catena gamma
gamma..

Mediante una regolazione del punto fisso della catena di


risposta miotatica, la catena gamma fornisce un controllo
addizionale ai motoneuroni alfa ed alla contrazione
muscolare..
muscolare

La motricità: Riflesso miotatico

Oltre ai fusi muscolari vi sono altri recettori di


afferenza propriocettiva:
propriocettiva: gli organi muscolo
muscolo--tendinei di
Golgi
G l i che
h agiscono
i come misuratori
i i della
d ll tensionei
muscolare, ovvero della forza di contrazione
contrazione..

Sono localizzati nella giunzione tra il muscolo ed il


tendine e sono innervati da un ggruppo pp di assoni
sensitivi chiamati Ib.

5
La motricità: Riflesso miotatico

Mentre i fusi lavorano in parallelo, gli organi tendinei del


Golgi lavorano in serie rispetto alle fibre muscolari.
muscolari.

Questa disposizione anatomica giustifica la differente


informazione trasmessa dagli organi del Golgi attraverso i
loro assoni Ib rispetto a quella trasmessa dai fusi attraverso i
loro assoni Ia
Ia..

PER COMPRENDERE
MEGLIO ….

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OGGI
PARLEREMO
DI

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IL MOVIMENTO
VOLONTARIO

LA MOTRICITÀ VOLONTARIA

I meccanismi automatici e riflessi assumono una


importanza determinante nella conduzione e nella
regolazione del movimento
movimento..

motricità volontaria controllata richiede all’uomo un


La motricità
certo grado di attenzione cura e controllo.
controllo.

p g
I movimenti volontari sono impegnativi sotto l’aspetto
p sia
condizionale sia coordinativo e dispendiosi dal punto di
vista energetico specie se eseguiti per le prime volte
volte..

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I primi tentativi intenzionali di apprendere i nuovi
movimenti si possono trovare a tutte le età:

• nel corso dell'et


dell'etàà evolutiva (rotolare, strisciare, procedere
carponi,
carponi camminare)

• nel fanciullo (schemi motori di base come correre,


andare in bicicletta, pattinare, sciare).

• nell'adolescente che apprende


pp i gesti
g fondamentali
individuali degli sport.

• nell'adulto quando si trova ad eseguire qualche gesto che


nel corso della vita non ha mai affrontato o che ha
dimenticato

• nell'anziano quando perde gli automatismi legati a


movimenti conosciuti e per ragioni di tipo utilitaristico
deve riapprendere un determinato movimento

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Chiamiamo elaborazione controllata quel meccanismo di
scelta e di controllo tipico di gesti nuovi o poco
conosciuti e praticati che caratterizza i momenti di
apprendimento, ove i gesti appaiono impacciati, poco
fluidi, avvengono ad un ritmo lento e senza la giusta scelta
di tempo
tempo..

(Kurt Meinel fase della “coordinazione


coordinazione grezza
grezza”))

Il controllo e la padronanza del movimento


motricitàà volontaria, che lascia
incominciano con la motricit
progressivamente il posto, prima integrandosi e poi
via via diminuendo in maniera sensibile, alla
motricitàà automatizzata
motricit automatizzata..
Importante sottolineare che questo processo di
progressiva automatizzazione e consolidamento
consolidamento si
gestualitàà viene praticata
mantiene fintanto che quella gestualit
ed utilizzata.
utilizzata.

In caso contrario, le abilità acquisite possono essere


poco per volta dimenticate rendendo il processo
reversibile..
reversibile

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I programmi motori o pattern che si costruiscono
attraverso una completa automatizzazione
automatizzazione del
movimento compongono la cosiddetta memoria
chinestesica o procedurale
procedurale,, che si dimentica con
facilitàà rispetto a quella dichiarativa
minor facilit dichiarativa..

Ogni movimento volontario per essere realizzato


deve essere il frutto di una elaborazione mentale che
conduce alla rappresentazione del movimento la quale
precede l'esecuzione dello stesso.
stesso.

Affinché questo processo avvenga, sono necessari tre


Affinché
momenti::
momenti

1. raccolta delle informazioni dall'ambiente


dall'ambiente,, dalla
superficie e dall
dall'interno
interno del corpo rese possibili dalla
funzionalitàà degli analizzatori sensoriali;
funzionalit sensoriali;

2. elaborazione mentale delle informazioni e


già presenti nella
integrazione delle stesse con quelle già
memoria chinestesica con la successiva scelta del
programma di movimento o schema ideo-ideo-motorio
motorio;;

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3. fase esecutiva vera e propria del movimento
che avviene quando, stabilito il programma, gli
impulsi nervosi vengono trasmessi dai centri
corticali
ti li alla
ll muscolatura
l t d l nostro
del t corpo che
h cii
consente di muoverci
muoverci..

GLI ANALIZZATORI SENSORIALI

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piùù vie di informazione:
Il sistema sensoriale si articola in pi informazione:

 le vie esterocettive delle sensibilità


sensibilità visiva, uditiva, tattile, olfattiva
e gustativa (le ultime due non sono influenti sull’aspetto motorio);
motorio);

 le vie propriocettive che inviano informazioni sul tono muscolare e


sul grado di ampiezza articolare, e sulle condizioni generali di
equilibrio tra i segmenti corporei e del corpo rispetto all'ambiente;
all'ambiente;

 le
l vie
i enterocettive
t tti che
h inviano
i i l sensazioni
le i i profonde
f d della
d ll
sensibilitàà dolorifica, del senso di benessere o malessere, dei bisogni
sensibilit
sensibilità proveniente dalla
primari legati alla fame ed alla sete, della sensibilità
muscolatura liscia degli organi interni.
interni.

L’ANALIZZATORE PROPRIOCETTIVO
O CINESTETICO

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Propriocettiva :(da proprio, dall'interno del corpo)
corpo)

ci informa del grado di apertura/chiusura delle


articolazioni, del grado di contrazione/rilasciamento
muscolare nonché dell'orientamento del nostro corpo nello
spazio in situazioni statiche.
statiche.

Cinestetica : (da cines


cines,, “movimento” e tesi, “il senso di
di”)
”)

Ci trasmette le stesse informazioni,


informazioni ma legate ad una
situazione dinamica e quindi ci dà il senso muscolare ed
articolare del movimento.
movimento.

La propriocezione include una varia combinazione di


input provenienti da diversi recettori, che devono essere
integrati dal sistema nervoso centrale e che vengono
coinvolti quando il movimento è attivo e condotto
direttamente dal soggetto.
soggetto.

sensibilità cinestetica sono sostanzialmente quattro:


I recettori della sensibilità quattro:

 fusi neuromuscolari;
neuromuscolari;
 organi muscolo
muscolo--tendinei di Golgi
Golgi;;
 propriocettori vestibolari
vestibolari;;
 propriocettori articolari
articolari..

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I fusi neuromuscolari sono sempre
sincronizzati con le situazioni di
allungamento e stiramento e ci trasmettono
informazioni sul grado di allungamento o di
contrazione della muscolatura.
muscolatura.
(Quando un muscolo si contrae sono sottoposti a
stiramento attivando la cosiddetta catena gamma che
comanda lo stretch
stretch--reflex o riflesso miotatico).

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Organi muscolo
muscolo--tendinei di Golgi che agiscono
come misuratori della tensione muscolare, ovvero
della forza di contrazione.

(Sono localizzati nella giunzione tra il muscolo ed il tendine e sono


innervati da un gruppo di assoni sensitivi chiamati Ib. Mentre i fusi
lavorano in parallelo gli organi tendinei di Golgi lavorano in serie
rispetto alle fibre muscolari.)

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L’apparato vestibolare è un vero e proprio organo di senso
propriocettivo situato nell'orecchio interno ed è composto dalla
coclea e dal labirinto vestibolare che, con le sue tre parti parti:: canali
semicircolari,, utricolo e sacculo;
semicircolari sacculo; ci permette di rilevare la posizione
del capo nello spazio, rispetto al tronco e le variazioni di
orientamento spaziale del capo rispetto alla forza di gravit gravitàà
consentendoci di reagire prontamente alle perdite di equilibrio.
equilibrio.
(Infatti ad ogni movimento del capo il liquido contenuto nei canali
semicircolari si muove ed attiva le cellule ciliate che trasmettono
l'informazione ai nuclei vestibolari i quali, a loro volta attraverso la
via extrapiramidale vestibolospinale,
vestibolospinale, attivano i circuiti spinali).
spinali).

I propriocettori articolari sono le terminazioni di Ruffini ed i


corpuscoli di Pacini.
Pacini. Si trovano nelle capsule articolari ed inviano
informazioni sul senso di posizione, sul grado di apertura/chiusura
delle articolazioni e sulla direzione di movimento degli arti.
arti.

Breve digressione:

Le vie afferenti
della sensibilità somatica

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A livello neurofisiologico le modalità di trasmissione delle
informazioni alla corteccia avviene attraverso gli assoni dei
nervi afferenti primari e le vie spinali della sensibilità
somato-sensoriale tattile e cinestetica.

La dimensione degli assoni afferenti primari è


differenziata a seconda del tipo di sensibilità trasmessa a
cui fa riscontro una diversa velocità di conduzione degli
stimoli.

Le vie afferenti più veloci percorrono gli assoni sensoriali


muscolari del gruppo I, provengono dai propriocettori del
muscolo scheletrico (fusi neuromuscolari ed organi di
Golgi) e conducono gli impulsi a velocità elevatissime pari
a 80­120 m/sec.

I meccanocettori cutanei hanno invece assoni sensoriali


di tipo A-beta (di diametro inferiore agli A-alfa
alfa)) e
conducono impulsi afferenti ad una velocità intermedia
pari a 35-
35-75 m/sec.

Le afferenze somato-
somato-sensoriali più lente sono quelle
relative al dolore, alla temperatura ed al prurito e
percorrono gli assoni sensoriali di tipo A-gamma e C di
diametro inferiore rispetto ai precedenti.

Una volta giunti a livello spinale, due sono le vie


principali ascendenti che conducono ai livelli più alti del
sistema nervoso centrale:
• la via delle colonne dorsali
dorsali--lemnisco mediale
• la via spino
spino--talamica
talamica..

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IL CONTROLLO CORTICALE DEL
MOVIMENTO

IL SISTEMA EFFETORE O MOTORIO:


MOTORIO: sistema di
risposta alle informazioni provenienti dall’ambiente
esterno..
esterno

Si ritiene che il movimento possa essere influenzato da


due sistemi di controllo che non operano in modo
disgiunto, ma che si integrano a vicenda:
vicenda:

1. il sistema di controllo spinale


spinale;;
2. il sistema di controllo corticale
corticale..

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Il sistema di controllo volontario corticale coinvolge gran
parte delle aree della neocorteccia
neocorteccia:: l'area prefrontale, quella
parietale posteriore e le aree 4 e 6 che costituiscono la
corteccia motrice.
motrice.

L'area 4 è chiamata anche corteccia motrice primaria o MI,


MI,
mentre l'area 6 si ritiene specifica per il controllo dei
movimenti volontari specializzati in quanto contiene due
mappe motorie o aree chiamate rispettivamente APM o
area premotoria e APMS o area premotoria secondaria la
cui attivazione provoca la comparsa di movimento
contemporaneamente in diversi gruppi muscolari
muscolari..

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La programmazione del movimento può avvenire grazie
all'apporto di altre due aree localizzate nella corteccia
parietale posteriore:
posteriore: l'area 5 che riceve afferenze dalla
corteccia somato-
somato-sensoriale e quindi dalla propriocezione
area 7 che è considerata bersaglio delle aree
e dal tatto e ll’area
visive corticali superiori.
superiori.

più alto della gerarchia del controllo


Si ritiene che il livello più
motorio e quindi le aree cerebrali deputate alla
elaborazione ed alla programmazione e la corteccia
prefrontale.. Queste due parti del movimento volontario
prefrontale
siano la corteccia parietale posteriore sono interconnesse
ed inviano a loro volta assoni all'area 6, che diventa il
punto di raccordo con la Ml o area 4.

IL RUOLO DEL CERVELETTO

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È considerato parte del sistema extrapiramidale ed è un organo nervoso
sottocorticale estremamente importante per il controllo motorio.
motorio.

Una sua funzione principale è il coordinamento e la sincronizzazione dei


movimenti con una attenzione particolare all'aspetto legato alle sequenze
spazio--temporali dei movimenti parziali ed alla loro esecuzione
spazio
contemporanea o successiva
successiva.. Interviene dunque sia in fase di controllo della
motricitàà volontaria che in quello della motricità
motricit motricità automatizzata
automatizzata..

Seconda funzione è quella di regolazione del tono posturale e del tono


dell'intensità
funzionale e quindi interviene sul controllo delle posture e dell'intensità
della tensione muscolare e della posizione spaziale dei movimenti volontari
delle parti del corpo.
corpo.

La terza funzione è invece rappresentata dal controllo dell'equilibrio del


corpo.
corpo.

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Grazie per
l’attenzione!

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