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1945)

Dopo la scuola teosofica, sar� il sensitivo americano Edgar Cayce a menzionare


Atlantide per la prima volta nel 1923,[60] asserendo in seguito che essa era
collocata nei Caraibi e proponendo che fosse un'antica civilt�, altamente evoluta,
ora sommersa, dotata di forze navali e aeree mosse da una misteriosa forma di
cristallo di energia. Egli predisse inoltre che delle parti di Atlantide sarebbero
riemerse nel 1968 o 1969. La Bimini Road, una formazione rocciosa sommersa con
pietre rettangolari appena al largo di North Bimini Island, � stata descritta come
una possibile prova di questa civilt�.[61]

Si � sostenuto che prima del tempo di Eratostene (250 a.C. circa), autori greci
avessero collocato le Colonne d'Ercole nello Stretto di Sicilia, ma non ci sono
prove di tale ipotesi.[62] Secondo Erodoto (c. 430 a.C.) una spedizione fenicia
circumnavig� l'Africa con il benestare del faraone Necho II, navigando a sud sotto
il Mar Rosso e l'Oceano Indiano e verso nord nell'Atlantico, facendo ritorno nel
Mediterraneo attraverso le Colonne d'Ercole.[63] La sua descrizione dell'Africa
nord-occidentale rende molto chiaro che localizz� le Colonne d'Ercole precisamente
dove sono oggi. Malgrado questo, la credenza che le Colonne fossero collocate nello
Stretto di Sicilia prima di Eratostene � stata citata in alcune ipotesi sulla
collocazione di Atlantide.

Il concetto di Atlantide attrasse anche i teorici nazisti.[64] La teoria del


ghiaccio cosmico (1913) di Hanns H�rbiger (1860-1931) aveva infatti conquistato un
vasto appoggio popolare in Germania e venne promossa dal regime nazista per le sue
implicazioni razziali. H�rbiger riteneva che la Terra fosse soggetta a periodici
cataclismi provocati della caduta di una serie di corpi celesti che da comete erano
diventati satelliti; la sommersione di Atlantide e di Lemuria sarebbero state
provocate dalla cattura dell'attuale satellite della Terra, la Luna. I periodi di
avvicinamento dei satelliti avrebbero provocato (per diminuzione della gravit�) la
nascita di stirpi di giganti di cui parlano la varie mitologie.[65] Alfred
Rosenberg (Mito del XX secolo, 1930) parl� di una razza dominante "nordico-
atlantiana" o "ariano-nordica". Nel 1938 l'alto ufficiale Heinrich Himmler (allora
capo supremo delle forze dell'ordine del Terzo Reich) organizz� una ricerca in
Tibet allo scopo di trovare le spoglie degli Atlantidei bianchi.[66] Julius Evola,
in Rivolta contro il mondo moderno (1934), riprendendo chiaramente le tesi di
Bailly, identifica in Atlantide uno dei molti riferimenti presenti nelle opere
antiche alla sede Iperborea, luogo d'origine di esseri "pi� che umani" regnanti
durante l'et� dell'oro, a sua volta ritenuta essere il polo nord, ancora non
colpito da un clima rigido, ma anzi regione definita "solare".

Da quando la deriva dei continenti divenne largamente accettata nel corso degli
anni sessanta, la popolarit� di buona parte delle teorie sul "continente perduto"
di Atlantide inizi� a svanire, mentre si cominciava ad accettare ampiamente la
natura immaginaria degli elementi della storia di Platone. La studiosa di Platone
Julia Annas ha avuto modo di dire al riguardo:

�La continua industria della scoperta di Atlantide illustra il pericolo di leggere


Platone. Perch� egli sta chiaramente usando quello che divenne un meccanismo
narrativo tipico nelle opere di fantasia: stirare la storicit� di un evento (e la
scoperta di autorit� fino ad ora sconosciute) come un'indicazione di ci� che segue
nell'opera d'immaginazione. L'idea � che dovremmo utilizzare la storia per
esaminare le nostre idee sul governo e sul potere. Abbiamo sbagliato sulla
questione se invece di pensare a questi temi usciamo ad esplorare il fondo marino.
Il continuo fraintendimento di Platone come storico ci permette qui di vedere
perch� la sua diffidenza sulla scrittura d'immaginazione � talvolta giustificata.
[67]�

Kenneth Feder fa notare che la storia di Crizia nel Timeo fornisce un indizio
importante. Nel dialogo, Crizia dice, riferendosi alla societ� ipotetica di
Socrate:

�(...) mentre ieri tu parlavi dello Stato e degli uomini che delineavi, rimanevo
meravigliato richiamando alla memoria proprio le cose che ora ho raccontato e
osservando che per una incredibile coincidenza avevi in gran parte perfettamente
aderito con quelle cose che disse Solone.[68]�

Feder cita A. E. Taylor, che scrive, "Non ci potrebbe essere detto in modo pi�
chiaro che l'intera narrazione della conversazione di Solone con i sacerdoti e la
sua intenzione di scrivere il poema su Atlantide sono un'invenzione
dell'immaginazione di Platone".[69]

Atlantide secondo Rudolf Steiner


L'esoterista Rudolf Steiner scrisse in merito ad Atlantide come del quarto grande
periodo di evoluzione della Terra, precedente quello attuale.[70] Egli la descrisse
come un continente perennemente immerso dentro nebbie e vapori, per la costante
presenza di anime in procinto di incarnarsi, e situabile all'incirca dove oggi si
trova l'oceano Atlantico; le isole Canarie rappresenterebbero l'ultimo avamposto
sopravvissuto dopo che esso sprofond� nel mare.

La Sfinge di Giza, il cui corpo di animale discordante rispetto alla testa ricorda
secondo Steiner l'aspetto degli uomini atlantidei
Gli atlantidei avrebbero posseduto facolt� di chiaroveggenza oggi scomparse,[71] in
virt� del fatto che all'epoca il loro corpo fisico era piuttosto separato dalle
altre componenti spirituali. Questa costituzione favoriva la possibilit� che entit�
pi� progredite si incarnassero nei loro corpi per guidarli come maestri spirituali
all'interno delle scuole iniziatiche,[72] cosa che gli Arcangeli mettevano in
pratica agendo direttamente in questo modo,[73] oppure che facessero la conoscenza
di divinit� superiori cos� come oggi si parla con un'altra persona.[74] La
percezione delle cose e pertanto il gusto erano diversi, tanto che allora la musica
e il canto erano sviluppati su accordi di settima, oggi considerati non musicali.
[75]

Nei primi tempi, la consistenza particolarmente "molle" del corpo umano consentiva
loro, ad esempio, di allungare elasticamente un arto o le dita a loro piacimento,
[76] mentre la vista era meno sviluppata, consentendo di vedere gli oggetti con
contorni poco definiti.[74] Il pensiero logico non era ancora sviluppato, ma i suoi
limiti erano compensati da un'incredibile memoria con cui gli atlantidei tenevano a
mente ogni dato di esperienza. Steiner fa l'esempio della capacit� di risolvere
semplici calcoli grazie alla memoria esperenziale.[77]

�Il veggente che esaminasse la connessione fra il corpo eterico e quello fisico
dell'uomo dell'Atlantide, arriverebbe a una ben strana scoperta. Mentre nell'uomo
attuale la testa eterica combacia con una certa approssimazione con la parte fisica
della testa, sporgendone appena un poco, la testa eterica di un uomo dell'Atlantide
si protendeva molto al di sopra di quella fisica; con pi� precisione, sporgeva di
molto la parte frontale della testa eterica. Esiste un punto nel cervello fisico,
fra le sopracciglia e circa un centimetro all'interno, cui corrisponde oggi un
punto nella testa eterica. Negli Atlantidei quei due punti erano ancora molto
distanti l'uno dall'altro, e l'evoluzione consistette appunto nel riavvicinarli
sempre di pi�. Nel quinto periodo atlantico il punto della testa eterica si
avvicin� al cervello fisico, e per il fatto che i due punti combaciavano si
svilupparono alcune caratteristiche dell'umanit� attuale: il calcolare, il contare,
la facolt� di giudizio e in genere la capacit� di formare concetti, l'intelligenza.
Prima gli Atlantidei avevano solo una memoria sviluppatissima, ma non ancora la
facolt� di connettere i pensieri, e qui abbiamo proprio l'inizio della coscienza
dell'io.[78]�
Un retaggio del modo in cui appariva un individuo di Atlantide, con la parte
eterica della testa pi� evoluta, sovrastante l'aspetto fisico ancora animalesco,
secondo Steiner sarebbe visibile tuttora nelle sculture delle Sfingi dell'antico
Egitto: la Sfinge rappresenterebbe lo sviluppo incompiuto dell'essere umano, il cui
corpo attende di essere modellato dalla testa gi� compiuta.[79] Gli Atlantidei
vivevano a stretto contatto con la natura, le stesse abitazioni erano formate da
oggetti naturali trasformati. L'uomo viveva in piccoli gruppi con un forte senso
gerarchico dell'autorit� e tenuti assieme da affinit� di sangue. Essi possedevano
dei veicoli che sfruttavano la combustione delle piante con cui trasformavano la
forza vitale in energia in grado di far volare i velivoli.[80] Tuttavia le
condizioni in cui si realizzavano tali possibilit� tecniche sarebbero state diverse
da oggi in quanto sia la densit� dell'aria che la fluidit� dell'acqua erano diverse
e pertanto di difficile riproducibilit� oggi.[81]

Atlantide sarebbe stata distrutta da catastrofi idriche e glaciali, tuttavia gruppi


di Atlantidei sopravvissero[82] tramite migrazioni partite dalle aree dell'attuale
Irlanda verso sud. Steiner inoltre sostenne che un grande iniziato atlantideo
scelse gli individui pi� progrediti ed emigr� in oriente nella regione dell'odierno
Tibet.[83]

Le ipotesi sulla collocazione


�La ricerca di Atlantide colpisce le corde pi� profonde del cuore per il senso
della malinconica perdita di una cosa meravigliosa, una perfezione felice che un
tempo apparteneva al genere umano. E cos� risveglia quella speranza che quasi tutti
noi portiamo dentro: la speranza tante volte accarezzata e tante volte delusa che
certamente chiss� dove, chiss� quando, possa esistere una terra di pace e di
abbondanza, di bellezza e di giustizia, dove noi, da quelle povere creature che
siamo, potremmo essere felici...�

(L. Sprague de Camp[23])

Mappa congetturale di Atlantide di Bory de Saint-Vincent del 1803 che situa l'isola
verso le Azzorre, le Canarie e Madera

Mappa immaginaria di Atlantide di Patroclus Kampanakis. Originariamente disegnata


nel 1891[84]
Sulla scorta di Aristotele e per la mancanza di fonti prima di Platone, si ritiene
in genere che il mito di Atlantide sia solo una finzione letteraria, interamente
elaborata dal filosofo greco a partire da riferimenti mitologici e dalle proprie
idee politiche e filosofiche.[23] Seppure Atlantide in quanto tale appaia solo
raramente nei testi greci o latini (e solo come rielaborazione a partire dal
racconto di Platone),[4] miti e leggende di continenti o citt� sommersi sono
ricorrenti e, come quello del Diluvio universale, appartengono a numerose antiche
civilt� e culture. La tradizione antica � in effetti piena di eventi catastrofici.
[85]

Alcuni tuttavia hanno cercato di immaginare Atlantide come un luogo realmente


esistito, o quantomeno di identificare gli elementi storici e geografici che
possono avere originato il racconto di Platone.

Dai tempi di Donnelly, ci sono state dozzine - o meglio centinaia - di proposte di


localizzazione per Atlantide, al punto che il suo nome � divenuto un concetto
generico, indipendente dal racconto di Platone. Questo � riflesso dal fatto che, in
effetti, molti dei siti proposti non sono affatto nell'ambito dell'Oceano
Atlantico. Si tratta a volte di ipotesi di accademici o archeologi, mentre altre si
devono a sensitivi o ad altri ambiti parascientifici. Molti dei siti proposti
condividono alcune delle caratteristiche della storia originale di Atlantide
(acque, fine catastrofica, periodo di tempo rilevante), ma nessuno � stato n� pu�
essere dimostrato come la "vera" Atlantide storica o platonica.[23][86]
Le ipotesi sull'effettiva collocazione di Atlantide sono le pi� svariate. Se � vero
che Platone nei suoi due dialoghi parla esplicitamente di "un'isola pi� grande
della Libia e dell'Asia Minore messe insieme" (cio� il Nord Africa conosciuto al
tempo e l'Anatolia) oltre le Colonne d'Ercole (che si suppone fossero sullo Stretto
di Gibilterra), alcuni studiosi, vista l'effettiva difficolt� nell'immaginarsi
un'isola-continente nell'Atlantico scomparsa in breve tempo senza lasciare
pressoch� nessuna traccia, hanno scelto collocazioni alternative.

America
Dapprima si � pensato all'America, che in effetti � un continente in mezzo
all'Oceano (Atlantico) che per� ai tempi di Platone non era per nulla conosciuto e
che, per quanto se ne sappia, non ha conosciuto cataclismi recenti.

Alcuni hanno voluto vedere, male interpretando le mappe turche dell'America


meridionale del primo Cinquecento come la mappa di Piri Re�s, la rappresentazione
di Atlantide nell'estremo Sud, proprio dopo la Terra del Fuoco, fra l'America
meridionale e l'Antartide. Secondo costoro infatti � probabile che l'Antartide, un
tempo terra fertile e rigogliosa, sia stata la sede di Atlantide. I sostenitori di
questa ipotesi parlano di resti di vegetazione datati all'analisi al carbonio 14
come risalenti a 50.000 anni fa, lasciando supporre che l'Antartide fosse sgombro
dai ghiacci, ma questi dati sono riconosciuti come pseudoscientifici e mai
replicati, anche perch� tutta la ricerca sull'Antartide (e in particolare i
carotaggi nei depositi glaciali) conferma come 50.000 anni fa il continente di
ghiaccio fosse prossimo al picco glaciale, e quindi notevolmente pi� freddo di
oggi. Tutta la ricerca storico-scientifica ha visto nelle stesse mappe solo delle
rappresentazioni dell'America Meridionale, con alcuni errori (anche voluti) assai
ben spiegabili nella prassi dell'epoca. Infine altri ancora identificherebbero
Atlantide con un altro ipotetico continente perduto, Lemuria, situato fra l'Africa
e l'India.

Alcuni[87], sulla base dell'assonanza dei nomi e di una somiglianza etimologica,


hanno accostato Aztl�n, la leggendaria terra d'origine degli Aztechi, all'Atlantide
narrata da Platone. Il Codice Boturini descrive Aztl�n come "un'isola in mezzo a
una distesa d'acqua".[88] La teoria, come molte altre analoghe, non ha avuto alcun
riscontro scientifico.

Altra ipotetica collocazione �, secondo alcuni tra cui il sensitivo Edgar Cayce,
nel Mar dei Sargassi[89]: i fenici, secondo lui, conoscevano le Azzorre e lungo la
faglia atlantica non sono sconosciuti casi di emersione e affondamento di isole,
anche in tempi storici recenti; si tratta comunque di piccole isole e non di
continenti che potessero ospitare fiumi navigabili come nel racconto di Platone.

Il geologo inglese Jim Allen sostiene che Atlantide si trovasse in Bolivia,


nell'area dell'Altiplano, basandosi sulla presenza di una piana rettangolare
corrispondente alle dimensioni specificate da Platone e di depressioni concentriche
ad arco di cerchio subito a est della citt� di Pampa Aullagas, da lui identificate
con i canali della capitale.[90] In Brasile l'archeologo e antropologo francese
Marcel Homet indag� sui resti di un antico popolo che egli riteneva discendere
dalla civilt� di Atlantide.[91]

Polo Nord
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Concezione
storica di Bailly.
Il primo ad elaborare l'ipotesi di un Atlantide nordica fu, molto probabilmente, lo
svedese Olaus Rudbeck che, nel XVII secolo, posizion� - soprattutto per motivi
nazionalistici - il continente perduto in Svezia. Le sue idee furono riprese,
modificate e razionalizzate dall'astronomo e letterato francese Jean Sylvain Bailly
che, nella seconda met� del Settecento, arriv� a posizionare Atlantide nelle remote
regioni siberiane, in prossimit� dell'isola di Spitzbergen.

Continente artico sulla mappa di Gerardus Mercator del 1595.


Dopo aver descritto dettagliatamente il rapporto di Platone nel Timeo sul
continente perduto di Atlantide, e dopo aver considerato quanto era stato detto su
questo argomento sia da Sancuniatone, per quanto riguardava la storia dei Fenici,
sia da Diodoro Siculo, per la storia greca, Bailly procedette nella sua indagine
per dimostrare "scientificamente" che Atlantide non si trovasse n� su di un'isola
opposta alle colonne d'Ercole e immersa nell'Oceano Atlantico (di cui le isole
Madeira si supponeva fossero i resti) � come voleva la tradizione � n� tra le
Canarie e nemmeno nel continente Americano. Il popolo Atlantideo avrebbe invece
abitato, secondo Bailly, le regioni brulle e ghiacciate della Siberia, che - a suo
giudizio - in epoche remotissime dovevano essere moderatamente temperate e
abbastanza fertili, mentre un caldo torrido affliggeva il resto del globo
rendendolo praticamente inabitabile. Tutto questo era previsto dalle ipotesi
paleoclimatiche di Mairan e Buffon, secondo cui in passato il clima era globalmente
pi� caldo a causa della maggiore "incandescenza" che la Terra doveva avere
primitivamente. Questa "incandescenza" primitiva era poi diminuita nel corso del
tempo causando un lento e globale raffreddamento del pianeta. Bailly abbracciava
questa teoria che, a suo giudizio, costituiva una prova infallibile alle sue
ipotesi sul posizionamento di Atlantide.

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