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Sistemi fissi di estinzione incendi

NORMA ITALIANA Sistemi equipaggiati con tubazioni UNI EN 671-2


Idranti a muro con tubazioni flessibili

APRILE 2003

Fixed firefighting systems


Hose systems
Hose systems with lay-flat hose

CLASSIFICAZIONE ICS 13.220.20

NORMA EUROPEA
SOMMARIO La norma specifica i requisiti ed i metodi di prova per la costruzione e la
funzionalità degli idranti a muro con tubazioni flessibili per l’installazione
negli edifici e nelle opere di costruzione, permanentemente collegati ad
una alimentazione idrica, ad uso degli occupanti.
La norma riporta le disposizioni per la marcatura CE dei prodotti.

RELAZIONI NAZIONALI La presente norma è la revisione della UNI EN 671-2:1996.

RELAZIONI INTERNAZIONALI = EN 671-2:2001


La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma
europea EN 671-2 (edizione aprile 2001).

ORGANO COMPETENTE Commissione "Protezione attiva contro gli incendi"

RATIFICA Presidente dell'UNI, delibera del 7 marzo 2003

UNI © UNI - Milano


Ente Nazionale Italiano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento
di Unificazione può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
Via Battistotti Sassi, 11B il consenso scritto dell’UNI.
20133 Milano, Italia

Gr. 7 UNI EN 671-2:2003 Pagina I


PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-
la norma europea EN 671-2 (edizione aprile 2001), che assume co-
sì lo status di norma nazionale italiana.
La traduzione è stata curata dall’UNI.
La Commissione "Protezione attiva contro gli incendi" dell’UNI se-
gue i lavori europei sull’argomento per delega della Commissione
Centrale Tecnica.
Rispetto all’edizione precedente, è stata ampliata la parte relativa
alla valutazione di conformità e sono state introdotte le disposizioni
per la marcatura CE dei prodotti.

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubbli-


cazione di nuove edizioni o di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di es-
sere in possesso dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNI
corrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.

Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.

UNI EN 671-2:2003 © UNI Pagina II


INDICE

INTRODUZIONE 1

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 1

2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1

3 TERMINI E DEFINIZIONI 1

4 DESIGNAZIONE 2

5 TUBAZIONE E TUBAZIONE COMPLETA DI RACCORDI 2

6 LANCIA EROGATRICE 3
prospetto 1 Coppia massima di manovra del dispositivo di regolazione del getto della lancia
erogatrice ........................................................................................................................................................................................... 3

7 VALVOLA DI INTERCETTAZIONE 4

8 CASSETTE 4

9 MATERIALI 5

10 CARATTERISTICHE IDRAULICHE 5
prospetto 2 Portate minime e coefficiente K minimo in funzione della pressione.....................................................6

11 COLORE, SIMBOLI, MARCATURA E ISTRUZIONI 6

12 VALUTAZIONE DELLA CONFORMITÀ 7

APPENDICE A PROGRAMMA PER LE PROVE INIZIALI DI TIPO 8


(normativa)
prospetto A.1 Sequenza delle prove ............................................................................................................................................................... 8

APPENDICE B METODO DI PROVA DI RESISTENZA ALLA CORROSIONE ESTERNA 9


(normativa)
figura B.1 Provino per la prova di resistenza alla corrosione ...............................................................................................9

APPENDICE C PROVA DI INVECCHIAMENTO DEI MATERIALI PLASTICI 10


(normativa)

APPENDICE D METODO DI PROVA DI RESISTENZA ALLA CORROSIONE DELLE


(normativa) CONDOTTE DI PASSAGGIO DELL’ACQUA 11

APPENDICE E METODI DI PROVA PER LE LANCE EROGATRICI 12


(normativa)
figura E.1 Disposizione per la prova di resistenza agli urti ................................................................................................ 12
figura E.2 Dispositivo di prova per la misurazione dell’angolo di erogazione ...................................................... 13
figura E.3 Dispositivo di prova per la misurazione della portata .................................................................................... 13
figura E.4 Dispositivo di prova per la misurazione della gittata ...................................................................................... 14

APPENDICE ZA PUNTI DELLA PRESENTE NORMA EUROPEA RIGUARDANTI LE


(informativa) DISPOSIZIONI DELLA DIRETTIVA UE RELATIVA AI PRODOTTI DA
COSTRUZIONE 15
prospetto ZA.1 Punti relativi .................................................................................................................................................................................. 15
prospetto ZA.2 Sistemi di attestazione di conformità ......................................................................................................................... 16
prospetto ZA.3 Esempio di marcatura CE .................................................................................................................................................. 17

BIBLIOGRAFIA 18

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Sistemi fissi di estinzione incendi
NORMA EUROPEA Sistemi equipaggiati con tubazioni EN 671-2
Idranti a muro con tubazioni flessibili

APRILE 2001

Fixed firefighting systems Sostituisce


EN 671-2:1994
EUROPEAN STANDARD Hose systems
Hose systems with lay-flat hose
Installations fixes de lutte contre l’incendie
NORME EUROPÉENNE Systèmes équipés de tuyaux
Postes d’eau muraux équipés de tuyaux plats
Ortfeste Löschanlagen
EUROPÄISCHE NORM Wandhydranten
Wandhydranten mit Flachschlauch

DESCRITTORI

ICS 13.220.20

La presente norma europea è stata approvata dal CEN l’1 marzo 2001.
I membri del CEN devono attenersi alle Regole Comuni del CEN/CENELEC
che definiscono le modalità secondo le quali deve essere attribuito lo status di
norma nazionale alla norma europea, senza apportarvi modifiche. Gli elenchi
aggiornati ed i riferimenti bibliografici relativi alle norme nazionali corrisponden-
ti possono essere ottenuti tramite richiesta alla Segreteria Centrale oppure ai
membri del CEN.
La presente norma europea esiste in tre versioni ufficiali (inglese, francese e
tedesca). Una traduzione nella lingua nazionale, fatta sotto la propria respon-
sabilità da un membro del CEN e notificata alla Segreteria Centrale, ha il me-
desimo status delle versioni ufficiali.
I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria,
Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda,
Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito,
Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles

© 2001 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.

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PREMESSA
La presente norma europea è stata elaborata dal Comitato Tecnico CEN/TC 191 "Sistemi
fissi di lotta contro l'incendio", la cui segreteria è affidata al BSI.
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o median-
te pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro ottobre 2001, e
le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro gennaio 2003.
La presente norma europea sostituisce la EN 671-2:1994.
La EN 671 ha titolo generale "Fixed firefighting systems - Hose systems" ed è composta
da tre parti:
Parte 1: Hose reels with semi-rigid hose
Parte 2: Hose systems with lay-flat hose
Parte 3: Maintenance of hose reels with semi-rigid hose and hose systems with lay-flat hose
La presente norma europea è stata elaborata nell'ambito di un mandato conferito al CEN
dalla Commissione Europea e dall'Associazione Europea di Libero Scambio, ed è di sup-
porto ai requisiti essenziali della Direttiva UE 89/106/CEE.
Per la corrispondenza con le Direttive UE, vedere appendice informativa ZA, che costituisce
parte integrante della presente norma.
Le appendici A, B, C, D ed E sono normative.
La presente norma europea comprende una bibliografia.
In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei se-
guenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimar-
ca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia,
Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

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INTRODUZIONE
Gli idranti a muro in corretto funzionamento forniscono un efficiente mezzo di estinzione
incendi erogando un getto d’acqua continuo immediatamente disponibile.
I requisiti della presente norma sono stati definiti per assicurare che un idrante a muro
possa essere utilizzato efficacemente da un solo operatore, abbia una lunga durata di
esercizio e non necessiti di eccessiva manutenzione.

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE


La presente norma europea specifica i requisiti e i metodi di prova per la costruzione e le
prestazioni degli idranti a muro con tubazioni flessibili per l’installazione in edifici e in ope-
re di costruzione, permanentemente collegati ad una alimentazione idrica, ad uso degli
occupanti.
I suoi requisiti possono essere validi in generale per altre applicazioni, per esempio per
uso navale o in ambienti con presenza di agenti aggressivi, ma in tal caso possono essere
necessari requisiti addizionali.
Per una facilità di applicazione nelle prove di conformità, le appendici normative della pre-
sente norma sono ordinate in modo che l’appendice A indichi la sequenza delle prove per
la valutazione della conformità e le appendici B, C, D, ed E riportino le prove nell’ordine
corretto per le prove.
Nota Tutte le pressioni sono pressioni manometriche e sono espresse in megapascal. 1 MPa = 10 bar.

2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non da-
tati vale l’ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento.
EN 671-3:2000 Hose systems - Maintenance of hose reels with semi-rigid hose
and hose systems with lay-flat hose
prEN 1924-2:1995 Non-percolating layflat delivery hoses and hose assemblies for fire
fighting purposes
EN ISO 4892-2:1999 Plastics - Methods of exposure to laboratory light sources -
Xenon-arc sources (ISO 4892-2:1994)
ISO 7-1:1994 Pipe threads where pressure-tight joints are made on the threads
- Dimensions, tolerances and designation
ISO 9227:1990 Corrosion tests in artificial atmospheres; salt spray tests
ISO 5208:1993 Industrial valves, pressure testing of valves
Nota nazionale Il progetto di norma europea prEN 1924-2:1995 è stato sostituito dal prEN 14540 "Firefighting hoses -
Non-percolating layflat hoses for fixed systems".

3 TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma europea, si applicano i seguenti termini e definizioni:

3.1 idranti a muro: Apparecchiatura antincendio composta essenzialmente da una cassetta


o un portello di protezione, un supporto della tubazione, una valvola manuale di intercet-
tazione, una tubazione flessibile completa di raccordi, una lancia erogatrice.

3.2 cassetta: Contenitore che protegge l’idrante a muro da danneggiamenti ambientali o fisici.

3.3 supporto della tubazione: Dispositivo usato per sostenere la tubazione.

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3.4 tubazione flessibile: Tubazione che è appiattita quando non è sottoposta a pressione interna.

3.5 raccordo: Dispositivo usato per collegare la tubazione alla valvola ed alla lancia erogatrice.
3.6 lancia erogatrice: Elemento fissato all’estremità della tubazione che permette di regolare
e dirigere il getto d’acqua.

4 DESIGNAZIONE

4.1 Generalità
Un idrante a muro deve essere designato secondo il sistema di installazione (vedere 4.2),
il tipo di supporto della tubazione (vedere 4.3), il diametro della tubazione espresso in mil-
limetri e la lunghezza della tubazione espressa in metri.
In tal modo un idrante a muro con cassetta montata a parete, con la tubazione sostenuta
da un rullo, equipaggiata di tubazione di diametro nominale da 52 mm e lunghezza 20 m
è designato:
EN 671-2C-1/52-20.

4.2 Tipo di installazione


Un idrante a muro deve essere progettato per essere installato in una delle seguenti forme:
- forma A = in una nicchia con portello di protezione;
- forma B = in una cassetta incassata;
- forma C = in una cassetta per montaggio a parete.

4.3 Sostegno della tubazione

4.3.1 Generalità
Il sostegno della tubazione deve essere uno dei tipi seguenti:
- tipo 1 = rullo rotante;
- tipo 2 = sella con tubazione avvolta in doppio;
- tipo 3 = contenitore con la tubazione faldata a zig-zag.

4.3.2 Tipo 1
Il rullo deve ruotare intorno ad un perno per permettere un libero srotolamento della tuba-
zione. Il tamburo interno deve avere un diametro minimo di 70 mm e deve avere una fes-
sura larga almeno 20 mm lungo l’intero diametro del tamburo nella quale si inserisce la
piegatura mediana della tubazione.

4.3.3 Tipo 2 e tipo 3


I sostegni di tipo 2 e 3, se fissati alla cassetta, devono poter ruotare di 90° rispetto al piano
posteriore della cassetta. L’asse di rotazione deve essere verticale. Non deve verificarsi
alcuna deformazione che possa danneggiare il funzionamento dell’idrante a muro, sotto-
posto a prova secondo 9.2.2.

5 TUBAZIONE E TUBAZIONE COMPLETA DI RACCORDI

5.1 Generalità
La tubazione deve essere appiattibile e conforme al prEN 1924-2:1995.

5.2 Diametro della tubazione


Il diametro nominale della tubazione non deve essere maggiore di 52 mm.

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5.3 Lunghezza massima
La lunghezza elementare di tubazione non deve essere maggiore di 20 m, tranne nei casi
in cui, per alcune applicazioni specifiche, i regolamenti permettono lunghezze maggiori.

5.4 Raccordi

5.4.1 Generalità
I raccordi devono essere del tipo specificato dall’acquirente o con lui concordati.
Nota È solitamente opportuno che i raccordi siano conformi alle norme nazionali del Paese in cui l’apparecchiatura
deve essere installata.

5.4.2 Fissaggio dei raccordi


Il sistema di fissaggio deve assicurare la tenuta della tubazione sul canotto del raccordo
con un serraggio uniforme intorno al suo perimetro.

6 LANCIA EROGATRICE

6.1 Generalità
La tubazione deve essere dotata all’estremità di una lancia erogatrice che permetta le se-
guenti regolazioni del getto:
a) chiusura getto, e
b) getto frazionato, e/o
c) getto pieno.
Nota Quando sono previsti il getto sia pieno sia frazionato, è consigliabile che la sequenza sia come sopraindicata
con il getto frazionato tra le posizioni di chiusura getto e di getto pieno.
Ogni getto frazionato deve essere a forma di cono o a velo diffuso.

6.2 Resistenza agli urti


La lancia erogatrice non deve rompersi o presentare perdite visibili quando è sottoposta
alla prova specificata in E.1.

6.3 Coppia di manovra


La coppia di manovra necessaria ad effettuare le differenti regolazioni del getto della lan-
cia erogatrice, alla massima pressione di esercizio, non deve superare il valore corrispon-
dente indicato nel prospetto 1 in conformità alla prova specificata in E.2.
prospetto 1 Coppia massima di manovra del dispositivo di regolazione del getto della lancia erogatrice

Posizione di regolazione Coppia massima dI manovra


(Nm)
Apertura 7
Getto frazionato 7
Getto pieno 7
Controllo di portata 7

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6.4 Marcatura delle posizioni di regolazione del getto

6.4.1 Le lance erogatrici con dispositivo di regolazione a rotazione devono riportare l’indicazio-
ne del senso di apertura e di chiusura.

6.4.2 Le lance erogatrici con dispositivo di regolazione a leva devono riportare l’indicazione del-
le seguenti posizioni:
a) getto chiuso; e
b) getto frazionato; e/o getto pieno.

7 VALVOLA DI INTERCETTAZIONE

7.1 L’idrante a muro deve essere dotato di una valvola di intercettazione manuale.
Nota È generalmente opportuno che la valvola e l’attacco della valvola siano conformi alle norme nazionali del Paese
in cui l’apparecchiatura deve essere installata.

7.2 La valvola deve essere di tipo a vite o di altro tipo ad apertura lenta.

7.3 La filettatura dell’attacco della valvola deve essere conforme alla ISO 7-1:1994.

7.4 Gli attacchi di entrata e di uscita devono formare un angolo non minore di 90° e non mag-
giore di 135°.

7.5 La chiusura della valvola di intercettazione deve avvenire con manovra di rotazione oraria
del dispositivo di chiusura e il senso di apertura deve essere indicato.

7.6 Quando sottoposte a prova secondo la ISO 5208:1993 ad una pressione massima di eser-
cizio di 1,2 MPa le valvole di intercettazione devono soddisfarne i requisiti.

8 CASSETTE

8.1 Generalità
Le cassette devono essere munite di portello e possono essere chiuse con una serratura.
Le cassette dotate di serratura devono essere provviste di un dispositivo di apertura
d’emergenza che può essere protetto solo con materiali frangibili e trasparenti. La valvola
di tipo a vite deve essere posizionata in modo tale che ci siano almeno 35 mm tra ogni lato
della cassetta ed il diametro esterno del volantino, sia in posizione di apertura totale che
di chiusura.
Se il dispositivo di apertura di emergenza è protetto da una lastra di vetro frangibile, que-
sta deve rompersi senza lasciare spigoli taglienti o frastagliati che potrebbero lesionare gli
utilizzatori. Le cassette devono essere prive di spigoli taglienti che possano danneggiare
l’attrezzatura o lesionare gli utilizzatori.
Le cassette possono anche essere utilizzate per contenere altre apparecchiature antin-
cendio a condizione che la cassetta sia di misura sufficiente e le altre apparecchiature
non impediscano la pronta utilizzazione della valvola e della tubazione. Il portello della
cassetta deve poter aprirsi di almeno 170° per permettere lo srotolamento della tubazio-
ne in ogni direzione. Per l’uso in particolari condizioni climatiche può essere necessaria
l’apertura di adeguate fessure di ventilazione nella cassetta.

8.2 Dispositivo di apertura


Deve essere previsto un dispositivo di apertura per permettere l’ispezione periodica e la
manutenzione. Il dispositivo di apertura deve prevedere la possibilità di essere munito di
sigillo di sicurezza.
Nota La forza necessaria per la rottura del sigillo di sicurezza deve essere compresa tra 20 N e 40 N, ed il dispo-
sitivo di apertura dovrebbe essere ragionevolmente difficile da manovrare per evitare manomissioni e furti.

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8.3 Cassette di forma C
Le cassette di forma C devono essere provviste di fori sul fondo per il drenaggio dell’acqua.

9 MATERIALI
Nota 1 L’autorità preposta può specificare i materiali che sono accettabili o non accettabili qualora gli idranti a muro
siano collegati ad un acquedotto pubblico.
Nota 2 Si raccomanda di richiedere la consulenza del fabbricante in caso di particolari rischi di corrosione.

9.1 Resistenza alla corrosione esterna


Tutte le parti metalliche devono garantire una adeguata resistenza alla corrosione quando
le parti rivestite sono sottoposte a prova in conformità con B.2.

9.2 Materiali plastici

9.2.1 Componenti sottoposti a pressione


Le lance realizzate con materiali plastici devono soddisfare i requisiti di 6.2 quando sotto-
poste a prova secondo E.1, dopo la prova di invecchiamento descritta nell’appendice C.

9.2.2 Componenti non sottoposti a pressione


Dopo la prova di invecchiamento descritta nell’appendice C, tutti i supporti delle tubazioni
realizzati con materiali plastici devono soddisfare i requisiti di 4.3.3.

9.3 Resistenza alla corrosione delle condotte di passaggio dell’acqua


Non si devono riscontrare significativi deterioramenti dovuti alla corrosione, e l’operatività
meccanica di tutti i componenti deve rimanere inalterata, quando le condotte di passaggio
dell’acqua sono sottoposte alla prova specificata nell’appendice D.

10 CARATTERISTICHE IDRAULICHE

10.1 Resistenza alla pressione


Le tubazioni complete di raccordi devono essere progettate per le seguenti pressioni:
- pressione massima di esercizio: 1,2 MPa;
- pressione di collaudo: 2,4 MPa;
- pressione minima di scoppio: 4,2 MPa.

10.2 Sicurezza dei raccordi


Le tubazioni complete di raccordi non devono presentare alcuna perdita quando sono sot-
toposte alla pressione di collaudo in conformità a E.5.

10.3 Portata minima


I valori di portata sia nella posizione a getto pieno sia nella posizione a getto frazionato
non devono essere minori dei valori indicati nel prospetto 2 quando l’idrante a muro è sot-
toposto alla prova specificata in E.4.1.

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prospetto 2 Portate minime e coefficiente K minimo in funzione della pressione

Diametro dell’ugello o diametro Portata minima Q l/min Coefficiente K


equivalente (vedere nota)
mm P = 0,2 MPa P = 0,4 MPa P = 0,6 MPa
9 66 92 112 46
10 78 110 135 55
11 93 131 162 68
12 100 140 171 72
13 120 170 208 85
Nota La portata Q alla pressione P è definita dall’equazione Q = K 10P con Q espresso in litri al minuto e P in megapascal.

10.4 Gittata effettiva


Le gittate effettive dei getti alla pressione di 0,2 MPa, determinate come specificato in
E.4.2 non devono risultare minori dei seguenti valori:
- getto pieno 10 m;
- getto frazionato a velo diffuso 6 m;
- getto frazionato a forma di cono 3 m.

10.5 Angoli di erogazione


Le lance erogatrici nella posizione a getto frazionato quando sono sottoposte alla prova
come specificata in E.3 devono avere i seguenti angoli di apertura
- getto frazionato a velo diffuso 90° ± 5°;
- getto frazionato a forma di cono non minore di 45°.

11 COLORE, SIMBOLI, MARCATURA E ISTRUZIONI

11.1 Colore
Il colore del supporto della tubazione deve essere rosso, tranne nei casi in cui requisiti di
regolamenti permettano l’uso di altri colori.
Nota Un colore rosso adeguato è specificato nella ISO 3864 "Safety colours and safety signs".

11.2 Simboli di identificazione


Le cassette devono essere marcate con i simboli definiti dalla Direttiva 92/58/CEE.
Nota I simboli possono avere una superficie luminescente.

11.3 Marcatura
Gli idranti a muro devono essere marcati con le seguenti informazioni:
a) il nome e/o marchio del fornitore;
b) il numero della presente norma europea;
c) l’anno di costruzione;
d) la pressione massima di esercizio;
e) la lunghezza e diametro della tubazione;
f) il diametro dell’ugello della lancia erogatrice (marcato sulla lancia).

11.4 Istruzioni d’uso


Gli idranti a muro devono essere dotati di istruzioni d’uso complete, esposte o sull’idrante
stesso o ad esso adiacenti.

UNI EN 671-2:2003 © UNI Pagina 6


11.5 Istruzioni di installazione e manutenzione
Il fornitore deve rendere disponibile un manuale di istruzioni per l’installazione e la manu-
tenzione degli idranti a muro.
Le procedure di manutenzione devono essere come specificato nella EN 671-3.

12 VALUTAZIONE DELLA CONFORMITÀ

12.1 Generalità
La conformità di idranti a muro con tubazioni flessibili ai requisiti della presente norma de-
ve essere dimostrata da:
- prove iniziali di tipo;
- controllo di produzione in fabbrica da parte del fabbricante.

12.2 Prove iniziali di tipo


Le prove iniziali di tipo devono essere effettuate quando la presente norma viene applicata
per la prima volta. Possono essere prese in considerazione prove effettuate in precedenza
in accordo con le disposizioni della presente norma (stesso prodotto, stessa caratteristica,
metodo di prova, metodo di campionamento e sistema di attestazione di conformità).
Inoltre, le prove iniziali di tipo devono essere effettuate all’inizio della produzione di un tipo
di prodotto oppure all’inizio di un nuovo metodo di produzione (quando questi possono in-
fluenzare le proprietà dichiarate).
Tutte le caratteristiche indicate nell’appendice A devono essere soggette a prove iniziali di
tipo.

12.3 Controllo di produzione in fabbrica (FPC)


Il fabbricante deve istituire, documentare e mantenere un sistema FPC per assicurare che
i prodotti immessi sul mercato siano conformi alle caratteristiche di prestazione dichiarate.
Il sistema FPC deve comprendere procedure, ispezioni regolati e prove e/o valutazioni, e
impiego dei risultati per controllare le materie prime e altri materiali o componenti in in-
gresso, l’attrezzatura, il processo di produzione e il prodotto, e deve essere sufficiente-
mente dettagliato per assicurare che la conformità del prodotto sia evidente.
Si deve ritenere che un sistema FPC conforme ai requisiti della/e parte/i pertinente/i della
EN ISO 9000, e reso specifico per i requisiti della presente norma, soddisfi i requisiti di cui
sopra.
I risultati delle ispezioni, delle prove o valutazioni che richiedono un’azione devono essere
registrati, così come ogni azione intrapresa.
La procedura di controllo di produzione deve essere registrata in un manuale.
Il fornitore deve effettuare e registrare i risultati delle prove sulla produzione come parte
del controllo di produzione.

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APPENDICE A PROGRAMMA PER LE PROVE INIZIALI DI TIPO
(normativa)
Eseguire le prove nella sequenza indicata nel prospetto A.1.
Nota Se le prove vengono effettuate su idranti a muro equipaggiati con la lunghezza massima di tubazione flessibile
di uno dei diametri specificati dal fornitore, si può ritenere non necessario eseguire le prove su idranti a muro
equipaggiati con lunghezza di tubazione minore purché siano dello stesso modello ed i diametri dell’ugello
della lancia erogatrice e della tubazione flessibile siano gli stessi.
prospetto A.1 Sequenza delle prove

Prova Punto Appendice


Requisiti della valvola
Prestazioni della valvola 7.6a) -
Prove di corrosione
Resistenza alla corrosione delle parti rivestite e non rivestite 9.1 B.1, B.2
Prova di invecchiamento dei materiali plastici
- componenti sottoposti a pressione 9.2.1 C
- componenti non sottoposti a pressione 9.2.2 C
Resistenza alla corrosione delle condotte di passaggio dell’acqua 9.3 D
Prove idrauliche
Prove per le lance erogatrici
- resistenza agli urti 6.2 E.1
- coppia di manovra 6.3 E.2
Misurazione dell’angolo di erogazione 10.5 E.3
Prove di efflusso
- portata minima 10.3 E.4.1
- gittata 10.4 E.4.2
- tenuta 10.2 E.5
a) Non è necessario sottoporre nuovamente a prova valvole il cui fornitore ha dimostrato la conformità alla ISO 5208:1993.

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APPENDICE B METODO DI PROVA DI RESISTENZA ALLA CORROSIONE ESTERNA
(normativa)

B.1 Parti rivestite


Nota I requisiti sono specificati in 9.1.

B.1.1 Provino
La prova deve essere eseguita su un provino rettangolare (vedere figura B.1) di dimensio-
ni nominali 150 mm × 100 mm, che abbia lo stesso spessore del materiale utilizzato per
la fabbricazione del prodotto e con un rivestimento di protezione il cui spessore abbia un
valore compreso tra 0,8 e 1 volta quello normalmente applicato sul prodotto.

B.1.2 Procedura
Con un punteruolo di acciaio tracciare una croce (vedere figura B.1) attraverso il rivesti-
mento di protezione fino al raggiungimento del materiale sottostante. Collocare il provino
in una camera a nebbia salina generata da una soluzione al 5% per (240 ± 8) h come spe-
cificato nella ISO 9227:1990. Al termine della prova esaminare il provino. Se il rivestimen-
to di protezione non si è staccato per più di 2 mm da ogni lato del solco formante la croce,
il rivestimento ha adeguatamente protetto il metallo.
figura B.1 Provino per la prova di resistenza alla corrosione
Dimensioni in mm

B.2 Parti non rivestite


Nota I requisiti sono specificati in 9.1.

B.2.1 Procedura
Collocare l’intero idrante a muro, senza tubazione, in una camera a nebbia salina genera-
ta da una soluzione al 5% per (240 ± 8) h come specificato nella ISO 9227:1990. Al ter-
mine della prova, verificare che il funzionamento meccanico di tutte le parti non sia impe-
dito e che non vi siano difetti da corrosione significativi all’interno oppure all’esterno. Di-
fetti significativi da corrosione sono butterature, screpolature e rigonfiamenti.

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APPENDICE C PROVA DI INVECCHIAMENTO DEI MATERIALI PLASTICI
(normativa)
Nota I requisiti sono specificati in 9.2.
Esporre i materiali plastici a luce ultravioletta e acqua nebulizzata come specificato dalla
ISO 4892-2:1999 metodo A - sorgente arco xeno con le seguenti condizioni:
- temperatura del pannello nero (65 ± 3) °C;
- umidità relativa (50 ± 5) %;
- tempi di nebulizzazione 18 min con un intervallo di 102 min;
- dose totale di esposizione 2 GJ/m2 (1 000 h a 550 W/m2).
Esaminare visivamente che i componenti non presentino rotture o screpolature.

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APPENDICE D METODO DI PROVA DI RESISTENZA ALLA CORROSIONE DELLE CONDOTTE
(normativa) DI PASSAGGIO DELL’ACQUA
Nota I requisiti sono specificati in 9.3.
La prova può essere effettuata sia usando un idrante a muro completo che un idrante a mu-
ro parzialmente assemblato ma che comprenda l’intera condotta di passaggio dell’acqua.
Riempire l’intera condotta di passaggio dell’acqua dalla valvola di intercettazione fino alla
lancia erogatrice con una soluzione all’1% m/m di cloruro di sodio in acqua demineraliz-
zata. Mantenere le condizioni anzidette per 3 mesi ± 5 giorni alla temperatura ambiente di
(20 ± 5) °C.
Al termine della prova verificare che l’operatività meccanica di tutti i componenti sia rima-
sta inalterata e che non si riscontrino significativi deterioramenti interni o esterni dovuti al-
la corrosione. Butterature, screpolature e rigonfiamenti costituiscono significativi deterio-
ramenti dovuti alla corrosione.

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APPENDICE E METODI DI PROVA PER LE LANCE EROGATRICI
(normativa)

E.1 Resistenza agli urti


Nota I requisiti sono specificati in 6.2.
Eseguire la prova usando una tubazione completa di raccordi e lance. Srotolare la tuba-
zione e stenderla completamente come indicato in figura E.1. Riempire la tubazione con
acqua fino alla massima pressione di esercizio. Sostenere la lancia erogatrice con la re-
golazione del getto in posizione di chiusura ad una altezza di (1,5 ± 0,05) m sopra ad un
pavimento di calcestruzzo e lasciarla cadere liberamente per 5 volte senza alcuna forza
iniziale. Esaminare la lancia erogatrice per accertare eventuali danneggiamenti.
figura E.1 Disposizione per la prova di resistenza agli urti
Dimensioni in mm

E.2 Coppia di manovra


Nota I requisiti sono specificati in 6.3.
Eseguire la prova sulla stessa lancia erogatrice utilizzata per la prova descritta in E.1.
Montare la lancia erogatrice su un supporto fisso che non interferisca con il suo funziona-
mento. Misurare la coppia di manovra alla pressione massima di esercizio e verificare che
le coppie di manovra non superino i valori riportati nel prospetto 1.

E.3 Misurazione dell’angolo di erogazione


Nota I requisiti sono specificati in 10.5.
Montare la lancia erogatrice in posizione orizzontale su un supporto fisso collocato a
(1,5 ± 0,05) m dal suolo in una zona protetta da correnti d’aria (velocità del vento minore
di 2 m/s) ad una distanza di (0,5 ± 0,005) m da un piano verticale adeguatamente gradua-
to come indicato in figura E.2.
Collegare la lancia all’alimentazione idrica e regolare la pressione di entrata a
(0,6 ± 0,025) MPa. Regolare la lancia in posizione di getto frazionato ed iniziare l’eroga-
zione. Verificare l’angolo di erogazione come segue:
a) per lance erogatrici con getto frazionato a forma di cono: erogazione simmetrica rispetto
all’asse orizzontale A-A coprente almeno la zona D-D su ogni lato dell’asse A-A; oppure
b) per lance erogatrici con getto frazionato a velo diffuso: erogazione coprente al massi-
mo la zona B-B e al minimo la zona C-C su ogni lato dell’asse A-A.

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figura E.2 Dispositivo di prova per la misurazione dell’angolo di erogazione
Dimensioni in mm

Nota Lancia erogatrice a getto frazionato a forma di cono o a velo diffuso in proiezione verticale.

E.4 Misurazioni di portata e di gittata

E.4.1 Portata minima


Nota I requisiti sono specificati in 10.3.
Installare l’idrante a muro secondo le istruzioni del fornitore, generalmente come indicato
in figura E.3. Stendere la tubazione in posizione orizzontale e rettilinea. Aprire completa-
mente la valvola di intercettazione. Rilevare i rispettivi valori di portata Q sia nella posizio-
ne a getto pieno che nella posizione a getto frazionato alla pressione di (0,6 ± 0,025) MPa.
figura E.3 Dispositivo di prova per la misurazione della portata
Legenda
A Flussometro
B Manometro
C Valvola di intercettazione
D Lancia erogatrice

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E.4.2 Gittata
Nota I requisiti sono specificati in 10.4.
Fissare la lancia erogatrice ad un supporto con inclinazione dell’asse di 30° rispetto al
suolo e con l’estremità della lancia ad una altezza da terra di (0,6 ± 0,01) m generalmente
come mostrato in figura E.4. Regolare la pressione di alimentazione a (0,2 ± 0,025) MPa.
Con la lancia erogatrice nelle posizioni di getto pieno e getto frazionato misurare le gittate
effettive dell’acqua. La prova delle lance erogatrici a getto frazionato a forma di cono deve
essere effettuata al minimo angolo di apertura. La misura della gittata effettiva è 0,9 volte
la gittata massima.
figura E.4 Dispositivo di prova per la misurazione della gittata
Legenda
A Flussometro
B Manometro
C Valvola di intercettazione
D Lancia erogatrice
l1 Gittata effettiva
l2 Gittata massima
Dimensioni in mm

E.5 Metodo di prova di tenuta


Nota I requisiti sono specificati in 10.1.
Collegare la tubazione flessibile completa di raccordi ad una alimentazione idrica in pres-
sione. Riempire la tubazione d’acqua espellendone tutta l’aria. Far salire la pressione a
2,4 MPa e mantenere questa pressione. Dopo 1 min verificare l’assenza di perdite nel
provino in particolare vicino ai raccordi e successivamente diminuire la pressione.

UNI EN 671-2:2003 © UNI Pagina 14


APPENDICE ZA PUNTI DELLA PRESENTE NORMA EUROPEA RIGUARDANTI LE DISPOSIZIONI
(informativa) DELLA DIRETTIVA UE RELATIVA AI PRODOTTI DA COSTRUZIONE

ZA.1 Punti della presente norma europea riguardanti i requisiti essenziali o altre disposi-
zioni della direttiva UE relativa ai prodotti da costruzione
La presente norma europea è stata elaborata nell’ambito di un mandato conferito al CEN
dalla Commissione Europea e dall’Associazione Europea di Libero Scambio.
I punti della presente norma europea, come indicati nella presente appendice, soddisfano
i requisiti del mandato conferito nell’ambito della Direttiva UE relativa ai prodotti da costru-
zione 89/106.
La conformità ai presenti punti conferisce una presunta idoneità dei prodotti da costruzio-
ne trattati dalla presente norma europea all’/agli impiego/impieghi previsto/i.
AVVERTENZA: Altri requisiti e altre Direttive UE, che non riguardano l’idoneità all’/agli
impiego/impieghi previsto/i, possono essere applicabili ad un prodotto da costruzione che
rientra nello scopo e campo di applicazione della presente norma.
Nota In aggiunta ai punti specifici relativi a sostanze pericolose contenuti nella presente norma, possono esservi altri
requisiti applicabili ai prodotti che rientrano nel suo scopo e campo di applicazione (per esempio legislazione eu-
ropea trasposta e leggi, regolamenti e disposizioni amministrative nazionali). Per soddisfare le disposizioni della
Direttiva UE relativa ai prodotti da costruzione anche questi requisiti devono essere rispettati, dove e quando si
applicano. È disponibile una banca dati informativa relativa alle disposizioni europee e nazionali sulle sostanze
pericolose sul sito Internet Construction su EUROPA (CREATE, cui si accede via http://www.europa.eu.int).
Prodotto da costruzione: Idranti a muro con tubazioni flessibili
Impiego(impieghi) previsto(i): Installazioni fisse per fornire agli occupanti di un edi-
ficio i mezzi per controllare ed estinguere un incendio
nelle vicinanze. I requisiti si possono applicare in ge-
nerale per altre applicazioni, per esempio nel settore
navale oppure in ambienti aggressivi, ma in tali casi
possono essere necessari ulteriori requisiti.

prospetto ZA.1 Punti relativi

Requisito/caratteristica del mandato Punto relativo al requisito Classi e/o livelli Note
nella presente norma del mandato
Distribuzione dei mezzi estinguenti 5.2, 10.3, 10.4, 10.5 -
Affidabilità di funzionamento 5.1, 6, 7 (tranne che 7.3), -
10.1, 10.2
Capacità di estrarre la tubazione 4.3.2, 4.3.3, 5.3 -
Durabilità dell’affidabilità del funzionamento, 9.1 -
resistenza alla corrosione esterna di parti
rivestite e non rivestite
Durabilità dell’affidabilità del funzionamento, 9.3 -
resistenza alla corrosione delle condotte di pas-
saggio dell’acqua
Durabilità dell’affidabilità del funzionamento, 9.2 -
prove di invecchiamento per materie plastiche

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ZA.2 Procedura per l’attestazione di conformità di idranti a muro con tubazioni flessibili
Gli idranti a muro con tubazioni flessibili per gli impieghi previsti elencati devono seguire
il(i) sistema(i) di attestazione di conformità indicato(i) nel prospetto ZA.2.
prospetto ZA.2 Sistemi di attestazione di conformità

Prodotto Impiego previsto Livello(i) o classe(i) Sistema(i) di attestazione


di conformità
Idrante a muro con tubazioni flessibili Sicurezza all’incendio - 1
Sistema 1: Vedere Direttiva del Consiglio 89/106/CEE (CPD), Allegato III.2.(i) senza prova di audit dei campioni.

In conformità alla CPD, Allegato III.2.(i), il sistema di attestazione di conformità 1, certifi-


cazione di conformità del prodotto da parte di un organismo di certificazione approvato,
comporta:
a) Compiti del fabbricante
1) controllo di produzione in fabbrica;
2) ulteriori prove su campioni prelevati in fabbrica da parte del fabbricante in confor-
mità con il programma di prove prescritto.
b) Compiti per l’organismo approvato
1) prove iniziali di tipo del prodotto;
2) ispezione iniziale della fabbrica e del controllo di produzione in fabbrica;
3) sorveglianza continua, valutazione e approvazione del controllo di produzione in
fabbrica.
L’organismo di certificazione del prodotto certificherà le prove iniziali di tipo di tutte le ca-
ratteristiche indicate nel prospetto ZA.1 in accordo con le disposizioni di 12.2, e per l’ispe-
zione iniziale della fabbrica e del controllo di produzione in fabbrica, e per la sorveglianza
continua, la valutazione e l’approvazione del controllo di produzione in fabbrica, tutte le
caratteristiche devono interessare l’organismo approvato. Il fabbricante deve effettuare un
sistema FPC in conformità alle disposizioni di 12.3.

Z.A.3 Marcatura ed etichettatura CE


La marcatura CE deve essere apposta sul prodotto se le prove corrispondenti sono state
superate in conformità alla presente norma europea.
La marcatura CE deve essere accompagnata dalle seguenti informazioni:
- il numero di identificazione dell’organismo di certificazione,
- il nome o il marchio di identificazione del produttore/fornitore, e
- le ultime due cifre dell’anno nel quale la marcatura è stata apposta, e
- il numero appropriato del certificato di conformità CE, e
- il numero della presente norma (EN 671-2), e
- tipo di prodotto
- lunghezza della tubazione (quando richiesto da regolamenti, la lunghezza elementare
massima non può essere maggiore di 20 m, in caso contrario possono essere dichia-
rate altre lunghezze), e
- quando opportuno, indicazioni per identificare le caratteristiche del prodotto sulla ba-
se delle specifiche tecniche:
1) diametro della tubazione (mm);
2) tipo di lancia "pieno, frazionato a forma di cono, frazionato a velo diffuso";
3) angolazione del getto frazionato a forma di cono (se maggiore di 45°);
4) diametro equivalente della lancia;
5) portata minima;
6) pressione di esercizio.

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prospetto ZA.3 Esempio di marcatura CE

0123
Any Co Ltd, P.O. Box 21, B1050
00
0123 - CPD - 001
EN 671-2
Idranti a muro con tubazione flessibile
Diametro della tubazione (mm) 52
Lunghezza della tubazione (m) 18
Tipo di lancia a getto frazionato a
velo diffuso
Diametro della lancia (mm) 9
Portata (MPa l/min) 0,4/92
Pressione di esercizio (MPa) 1,2

Oltre alle specifiche informazioni relative alle sostanze pericolose indicate sopra, il pro-
dotto dovrebbe essere anche accompagnato, quando e dove richiesto e nel modo oppor-
tuno, da una documentazione che elenchi altre legislazioni sulle sostanze pericolose cui
si dichiara la conformità, insieme a tutte le informazioni richieste da tale legislazione.
Nota Non è necessario citare la legislazione europea senza deroghe nazionali.

ZA.4 Certificato e dichiarazione di conformità


Il fabbricante o il suo agente con sede nell’EEA deve preparare e conservare una dichia-
razione di conformità, che autorizza l’apposizione del marchio CE. Tale dichiarazione de-
ve comprendere:
- nome e indirizzo del fabbricante, o del suo rappresentante autorizzato con sede
nell’EEA, e il luogo di fabbricazione;
- la descrizione del prodotto (tipo, identificazione, utilizzo) e una copia delle informazio-
ni che accompagnano la marcatura CE;
- disposizioni cui il prodotto è conforme (per esempio, l’appendice ZA della presente EN);
- particolari condizioni applicabili all’utilizzo del prodotto (se necessario);
- nome e indirizzo (o numero di identificazione) dell’/degli organismo/i approvato/i;
- nome e posizione della persona autorizzata a firmare la dichiarazione per conto del
fabbricante o del suo rappresentante autorizzato.
Per le caratteristiche per le quali è richiesta la certificazione (sistema 1), la dichiarazione
deve contenere un certificato di conformità che, oltre alle informazioni sopra elencate,
contenga anche le seguenti informazioni:
- il nome e l’indirizzo dell’organismo di certificazione,
- il numero del certificato,
- condizioni e periodo di validità del certificato, dove applicabile,
- nome e posizione della persona autorizzata a firmare il certificato.
Deve essere evitata la duplicazione delle informazioni su certificato e dichiarazione. La di-
chiarazione e il certificato devono essere presentati nella(e) lingua(e) dello stato membro
in cui si utilizzerà il prodotto.

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BIBLIOGRAFIA
EN ISO 9001 Quality systems - Model for quality assurance in
design, development, production, installation and
servicing (ISO 9001:1994, including Technical
Corrigendum 1:1995)
EN ISO 9002 Quality systems - Model for quality assurance in
production, installation and servicing
(ISO 9002:1994, including Technical Corrigendum
1:1995)
ISO 3864 Safety colour and safety signs
Direttiva del Consiglio 92/58/CEE Requisiti minimi per le disposizioni della segnale-
tica di salute e/o sicurezza sul luogo di lavoro

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UNI
Ente Nazionale Italiano La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,
di Unificazione dell’Industria e dei Ministeri.
Via Battistotti Sassi, 11B Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 Nº 633 e successivi aggiornamenti.
20133 Milano, Italia

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