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Malaria
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Malaria!.
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Malaria
Plasmodium.jpg
Forme anulari del Plasmodium falciparum e gametociti nel sangue umano.
Specialit� infettivologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
MeSH D008288
MedlinePlus 000621
eMedicine 221134 e 784065
Sinonimi
paludismo
Modifica dati su Wikidata � Manuale
La malaria (detta anche paludismo) � una parassitosi, malattia provocata da
parassiti protozoi del genere (Regno Protista, Phylum Apicomplexa, Classe
Sporozoea, Ordine Eucoccidiida). Fra le varie specie di parassita Plasmodium,
quattro sono le pi� diffuse, ma la pi� pericolosa � il Plasmodium falciparum, con
il pi� alto tasso di mortalit� fra i soggetti infestati. Il serbatoio del parassita
� costituito dagli individui infettati in maniera cronica. I vettori sono zanzare
del genere Anopheles.
La malaria � la pi� diffusa fra tutte le parassitosi, con il suo quadro clinico di
malattia febbrile acuta che si manifesta con segni di gravit� diversa a seconda
della specie infettante.[1] La sua diffusione attuale non si limita alle aree
tropicali dell'America del sud, dell'Africa e dell'Asia, ma interessa
sporadicamente anche gli USA e altri paesi industrializzati, in cui casi clinici
della malattia possono apparire a seguito di spostamenti di persone che contraggono
la malattia in zone in cui essa � endemica.[2]
Indice
1 Etimologia del nome
2 Storia
3 Epidemiologia
4 Eziologia
4.1 Distribuzione geografica
5 Patogenesi
5.1 Modalit� di trasmissione e ciclo vitale del Plasmodio
5.1.1 Altre vie di trasmissione
5.2 Complicanze
6 Clinica
6.1 Segni e sintomi
6.1.1 Organi coinvolti
6.1.2 Stadi della malattia
6.1.3 Differenze tra le specie
6.2 Malaria in gravidanza
7 Diagnosi
7.1 Esami di laboratorio e strumentali
7.1.1 Esami bioumorali
7.1.2 Esami microbiologici
7.1.2.1 Lo striscio sottile
7.1.2.2 La goccia spessa
7.1.3 Metodiche basate sulla fluorescenza
7.1.4 Altre metodiche
7.2 Diagnosi differenziale
7.3 Diagnosi precoce
8 Trattamento
8.1 Trattamento farmacologico
8.2 Pattern di resistenza ai farmaci anti-malarici
9 Prevenzione
9.1 Immunit�
9.2 Chemio-profilassi
9.3 Vaccini
9.4 Prevenzione per i viaggiatori
10 Prognosi
11 Nella letteratura
12 Note
13 Bibliografia
13.1 Storia della malaria
13.2 Straniera
14 Voci correlate
14.1 Progetti di calcolo distribuito
15 Altri progetti
16 Collegamenti esterni
Etimologia del nome
L'etimologia di "malaria" deriva da un termine medievale italiano "mal aria" ovvero
cattiva aria[3] mentre il termine "paludismo" deriva dalla convinzione che la
malattia fosse provocata dai miasmi provenienti dalle zone paludose. Questo termine
venne utilizzato nel Settecento anche fuori dall'Italia per descrivere una febbre
che compariva solo d'estate e che era spesso mortale.[4]
Storia
La malaria secondo studi che hanno verificato la presenza del morbo anche negli
scimpanz�,[5] avrebbe infettato l'umanit� per oltre 50.000 anni.[6] Le prime
testimonianze verificate le troviamo nel 2700 a.C. in Cina,[7] mentre la prima
descrizione del quadro clinico della malaria risale a Ippocrate che nelle Epidemie
e negli Aforismi descrive la tipica febbre intermittente.[8]
Il primo medico che intu� il coinvolgimento delle zanzare nella diffusione della
malattia fu Giovanni Maria Lancisi. Alla fine dell'Ottocento si avevano in Italia
15.000 morti all'anno per malaria, con febbri estivo-autunnali, soprattutto nel Sud
e nelle isole. La malaria in Italia � stata eradicata intorno agli anni cinquanta,
con campagne di eradicazione finanziate dalla Rockefeller Foundation. Nel 1880
Alphonse Laveran[12], a Costantina in Algeria, osserv� per primo il parassita nelle
cellule del sangue periferico umano delle persone che soffrivano di tale malattia.
Egli propose che il morbo fosse causato da quel protozoo, intuizione che gli valse
il premio Nobel per la medicina nel 1907. Ettore Marchiafava e Angelo Celli[13], un
anno dopo a Roma, studiarono il protozoo e lo denominarono Plasmodium.
Camillo Golgi
Nel 1885, a Pavia, Camillo Golgi, insignito del premio Nobel nel 1906, dimostr�
l'associazione tra periodicit� delle febbri malariche e il ciclo del plasmodio.
Riusc� a provare come i due diversi tipi di febbre malarica, la terzana e la
quartana, fossero provocati da due distinte specie di plasmodio: Plasmodium vivax,
responsabile della terzana benigna, e Plasmodium malariae, responsabile della
quartana. Nel 1889 dimostr� che gli attacchi febbrili si verificavano nel momento
in cui gli sporozoiti (stadio del ciclo del plasmodio) rompevano i globuli rossi e
si liberavano nel circolo sanguigno. Ettore Marchiafava, Angelo Celli, Amico
Bignami e Giuseppe Bastianelli, a Roma, dimostrarono l'esistenza del Plasmodium
falciparum, responsabile della terzana maligna. Nel 1894 Patrick Manson, in Cina,
ipotizz� per primo che il Plasmodium fosse trasmesso all'uomo da una zanzara.
Questa tesi fu dimostrata nel 1897 da Ronald Ross (Nobel 1902), in India.[14]
Sempre nel 1925 nell'ambito del Primo Congresso Internazionale della Malaria
tenutosi a Roma si avanz� la necessit� di un istituto internazionale di
malariologia, secondo quanto suggerito dalla Societ� delle Nazioni; il Governo
italiano non accolse il suggerimento, ma convert� la proposta fondando nel 1927 un
nuovo Ente per la ricerca contro la malaria; la Scuola di Malariologia di Roma,
fondata e diretta dal clinico prof. Vittorio Ascoli, che per anni aveva studiato e
pubblicato letteratura medica circa la malaria. Alla sua morte, nel 1931, la Scuola
venne poi diretta da Giuseppe Bastianelli. Nel 1933 la Scuola divenne l'Istituto di
Malariologia, teso alla formazione di medici malariologi.
Studi recenti hanno dimostrato come i parassiti possano causare ricadute della
malattia.[16][17]
Epidemiologia
Per valutare le aree di maggiore diffusione della malaria sono stati istituiti
degli indici di prevalenza; essi sono innumerevoli ma i pi� importanti sono:[26]
Esistono anche altre forme derivate dalla prime che si manifestano negli animali
come il Plasmodium brasilianum, molte scimmie sudamericane sono infettate da questo
parassita che sembra essere un derivato dalla forma malariae. Esso si � adattato
per svilupparsi nelle scimmie, probabilmente dopo la scoperta del continente.[35]
Distribuzione geografica
Distribuzione delle specie[36]
In Africa settentrionale la malaria � poco presente e predomina P. vivax.
In Africa centrale e orientale predomina P. falciparum, ma sono presenti anche P.
vivax e P. malariae.
In Africa occidentale predomina P. falciparum, ma � molto diffuso anche P. ovale;
presente ma raro anche P. vivax.
Nelle isole dell'Oceano Indiano e nel Sudest Asiatico predomina P. falciparum, ma
sono presenti anche P. vivax e P. malariae.
Nel subcontinente indiano predomina P. vivax, ma � presente anche P. falciparum.
Nelle isole dell'Oceano Pacifico e in America centrale sono presenti sia P. vivax,
sia P. falciparum, molto pi� diffusi in Amazzonia.
Secondo le caratteristiche del territorio
Il "pattern" geografico influenza le caratteristiche epidemiologiche:
Somministrazione del sangue infetto: tipico il caso di trasfusioni del sangue, per
incidenti o per malattie ma anche per lo scambio di siringhe infette comune per i
tossicodipendenti; tale metodologia di diffusione compare infatti spesso nei paesi
africani dove malaria e AIDS vengono entrambe manifestate nell'individuo[non
chiaro][42] Ultimamente si sta studiando un metodo per poter prevenire questa
propagazione.[43]
Trasmissione transplacentare: la madre trasmette il plasmodio al figlio durante la
gravidanza
La cosiddetta "malaria da aeroporto": zanzare infette che provengono dai paesi
epidemici possono infettare persone che provengono da altri paesi non soggetti
normalmente all'epidemia (il primo caso si � avuto nel 1977[44][45] e da allora si
sono registrati quasi un centinaio di casi nella sola Europa[46])
Complicanze
Forme gravi
Le forme gravi sono tutte provocate da P. falciparum. La mortalit� per malaria
severa � maggiore nei bimbi tra i 6 mesi e 3 anni di et� nelle aree endemiche. I
viaggiatori non-immuni hanno un'alta mortalit� indipendentemente dall'et�.
Malaria cerebrale
La malaria cerebrale � un'encefalopatia acuta diffusa. Il paziente si presenta
comatoso (varia gravit� e durata da 6 a 96 ore); solitamente la parassitemia � alta
e possono aversi convulsioni. Le emorragie retiniche sono associate a una prognosi
peggiore. Possono aversi disturbi temporanei (strabismo divergente, riflessi
patologici, lieve rigor nucale). Il quadro neurologico pi� comune nell'adulto �
quello della lesione simmetrica del motoneurone superiore. Possono aversi rigidit�
da decerebrazione (braccia e gambe distese), da decorticazione (braccia flesse e
gambe distese), opistotono. Alla rachicentesi la pressione liquorale � solitamente
normale. Il liquido cefalorachidiano � limpido (<10cell/�L), la protidorrachia e
acido lattico possono essere aumentati. L'elettro-encefalogramma mostra reperti
anormali ma aspecifici. Il reperto TC � del tutto normale. I riflessi cutanei
addominali sono sempre assenti. Pu� aversi una modesta epato-splenomegalia.
Nei bimbi l'esordio � con febbre (37,5 - 41 �C), anoressia, vomito, tosse,
raramente diarrea. La sintomatologia di solito precede il coma di 1 o 2 giorni (se
il coma dura pi� di mezz'ora dopo un episodio convulsivo febbrile bisogna
sospettare la malaria cerebrale). Il respiro profondo pu� essere segno di acidosi
metabolica. L'opistotono pu� essere importante e simulare il tetano o la meningite.
La pressione liquorale pu� aumentare molto a differenza degli adulti. Il 10% dei
bimbi che sopravvivono alla malaria cerebrale hanno sequele neurologiche
persistenti (emiparesi, atassia cerebellare, cecit� corticale, ipotonia severa,
ritardo mentale, afasia, spasticit� generalizzata).
Anemia
Molto comune nella malaria severa, soprattutto nei bimbi africani e nelle gravide,
nei quali spesso � il segno di presentazione. La parassitemia spesso � bassa, ma
c'� abbondante pigmento malarico nei monociti-macrofagi. L'anemia � spesso
associata a sovrinfezioni batteriche. Nei deficit congeniti di glucosio-6-fosfato
deidrogenasi e in altri difetti enzimatici (deficit di piruvato chinasi), alcuni
farmaci antimalarici, a effetto ossidante (es. primachina), possono provocare
emolisi intravascolare e anemia importante, anche in assenza di malaria. Si
riscontrano esempi di ittero, febbricola o apiressia, con minima o nulla
parassitemia (a differenza dell'emolisi massiva, che � abbastanza rara, in corso di
iperparassitemia). � probabilmente scatenata dalla terapia con chinino e sono stati
segnalati recentemente casi associati a meflochina e alofantrina. Tuttavia il test
di Coombs diretto � negativo, a differenza delle comuni emolisi indotte dai
farmaci.
Iperparassitemia
Nei soggetti non immuni, parassitemie >5% con schizontemia periferica sono segno
prognostico sfavorevole. Nelle aree altamente endemiche, i bimbi semi-immuni
possono sopportare parassitemie anche >20%, senza segni clinici evidenti.
Insufficienza renale
Complicanza quasi esclusiva dell'adulto. Aumentano la creatininemia, l'azotemia.
Compaiono oliguria o anuria per necrosi tubulare acuta: si verifica un danno al
microcircolo renale per un meccanismo simile a quello del danno cerebrale (ischemia
corticale e congestione midollare). A volte pu� esserci poliuria. L'insufficienza
renale � reversibile.
Ipoglicemia
L'ipoglicemia si verifica principalmente in tre gruppi di pazienti: nei bambini,
nelle donne gravide, in pazienti trattati con chinino o chinidina (iperinsulinemia
iatrogena). Nei pazienti coscienti si presenta classicamente con ansiet� e disturbi
del sensorio, sudorazione e senso di freddo, midriasi, dispnea, tachicardia,
oliguria. Pu� precipitare rapidamente in coma ipoglicemico e convulsioni
generalizzate e spesso pu� sfuggire perch� nascosta o confusa dai segni della
malaria cerebrale.
Acidosi lattica
L'acidosi lattica, ovvero l'accumulazione di acido lattico nel corpo, � una
complicanza pericolosa per la prognosi della persona. Si manifesta per via della
glicosi anaerobia nei tessuti infetti. si rende evidente con comparsa di respiro
profondo (di Kussmaul) e iperventilazione. Si verifica nei pazienti con shock,
ipoglicemia, iperparassitemia, insufficienza renale.
Edema polmonare
� una complicanza grave (mortalit� >50%) e tipica della malaria da P. falciparum
(3-10%). Ricorda la sindrome da �distress� respiratorio acuto dell'adulto (Adult
Respiratory Distress Syndrome, ARDS). ha un'insorgenza relativamente tardiva e
improvvisa durante la malaria da P. falciparum, anche alcuni giorni dopo che si sia
instaurata un'adeguata terapia antiparassitaria, quando le condizioni cliniche
migliorano e la parassitemia periferica sta diminuendo. Tuttavia spesso � associata
alle altre forme di malaria severa. Si manifesta con tachipnea e dispnea. Pu�
precipitare rapidamente con deterioramento del sensorio, convulsioni e morte in
poche ore. Sono stati proposti diversi meccanismi patogenetici: l'aumento della
permeabilit� capillare da microemboli in corso di CID, lo scompenso dei capillari
alveolari, lo scompenso del microcircolo polmonare, per aumento delle resistenze
vascolari, conseguenza di fenomeni immunomediati, il sovraccarico iatrogeno di
fluidi, l'ipoalbuminemia. Gli alveoli polmonari vengono inondati da liquido
trasudatizio rendendo impossibili gli scambi gassosi. La radiografia del torace[48]
nei casi pi� gravi, mostra diffusi bilaterali infiltrati alveolari e interstiziali,
periferici e confluenti.
Coagulopatia da consumo
� detta coagulazione intravascolare disseminata (CID), in senso improprio, perch�
si hanno manifestazioni trombotiche alternate a manifestazioni emorragiche,
sanguinamenti spontanei: gengivorragie, epistassi, petecchie, emorragie
sottocongiuntivali, ematemesi, melena (<10% dei casi, soprattutto nei non immuni).
[49] La trombocitopenia pu� essere presente (sequestro splenico, consumo), ma non �
la causa dei sanguinamenti (la conta piastrinica torna normale con il trattamento
della malaria), i quali invece sono provocati dal consumo dei fattori della
coagulazione attivati in modo incontrollato.
Ipertermia
Il notevole aumento della temperatura corporea, molto comune nei bimbi, � associato
a convulsioni, delirio, coma. Entra in diagnosi differenziale con il colpo di
calore. Temperature corporee >42 �C possono dare danni neurologici permanenti.
Clinica
Segni e sintomi
La P. falciparum pu� mostrarsi con febbre ricorrente ed alta ogni 36-48 ore o una
febbre meno pronunciata e quasi continua. Per ragioni ancora sconosciute, ma che
possono essere collegate con l'alta pressione intracranica, bambini affetti da
malaria mostrano una postura anormale, un segno che indica danni molto gravi al
cervello.[51] La malaria severa pu� progredire in modo estremamente veloce e
causare la morte in poche ore o in qualche giorno, ed � causata dalla P. falciparum
da 6 a 14 giorni dopo l'infezione.[52]
Febbre, sintomo principale della malattia � dovuta alla libera circolazione del
pigmento malarico (emozoina) nel sangue. Se nessuna terapia viene adottata e non si
sviluppa in forme gravi, la malaria dapprima sembra guarire spontaneamente e poi
sviluppa di nuovo episodi di febbre che rimangono intermittenti nella forma P.
falciparum e si protraggono per 3-4 mesi.
Epatosplenomegalia, una conseguenza dell'esasperazione del lavoro del sistema
macrofagico, che � stato riscontrato con degli studi specifici nel 25% dei casi.
[53]
Epatomegalia l'aumento del volume del fegato, presente in quasi la totalit� delle
persone coinvolte.[53]
Tachicardia e delirio, spesso compaiono in concomitanza con eventi febbrili acuti e
ne sono, soprattutto nel caso del delirio, conseguenza specifica.
Organi coinvolti
Milza, in alcune forme si presenta tumefatta e iperemica, diventando ospite di
molti parassiti pu� apparire talmente sensibile che si riscontrano casi di rottura
della stessa.
Reni, durante la manifestazione della malaria per colpa della deposizione di
immunocomplessi, si pu� assistere ad una loro insufficienza. Attraverso una terapia
adeguata si pu� ristabilire la loro funzionalit�. L'indebolimento renale pu�
causare la febbre emoglobinurica, dove si presenta una grave emolisi e l'emoglobina
fuoriesce nell'urina colorandola di nero,[54] episodio con cui viene diagnosticato,
anche se i casi studiati sono molto pochi.[55] Questa manifestazione si riscontra
soprattutto in casi di assunzione esagerata di chinino per profilassi o terapia, ma
la sua patogenesi ancora non � chiara.[56]
Stadi della malattia
Incubazione
Tipico andamento dello stato febbrile, nei diversi tipi di malaria.
Il tempo che va dall'infezione con la puntura di zanzara e la comparsa dei
trofozoiti negli eritrociti circolanti � detto "tempo prepatente", che � fisso e
costante per ogni specie:
Fase invasiva
Corrisponde alla rottura dello schizonte e alla liberazione dei merozoiti che vanno
a invadere altri eritrociti. Si manifesta con febbre intermittente, brivido
scuotente, sudorazione, cefalea, artralgia, mialgia, talvolta riattivazioni di
herpes labiale, prostrazione, dolore negli ipocondri, sindromi gastroenteriche
(diarrea, vomito, dolore addominale). Nei bimbi si possono avere convulsioni
febbrili.
Fase tardiva
Quando i cicli vitali dei vari ceppi presenti si sono sincronizzati, compare la
febbre terzana (tipico attacco malarico): brivido scuotente seguito da rialzo
termico che si risolve dopo qualche ora con sudorazione profusa e uno stato di vaga
euforia, e si ripete ogni 48 ore. La splenomegalia di solito compare dopo giorni o
settimane; all'inizio � pi� comune l'epatomegalia. Pallore muco-cutaneo, ittero,
urine ipercromiche (fortemente colorate) sono segni prognostici sfavorevoli. Nella
maggioranza dei casi non trattati la malaria si risolve spontaneamente dopo 2
settimane; raramente dura pi� di un anno (mai pi� di 2 anni).
Recrudescenza
� la ricaduta causata dalla persistenza in circolo di forme intra-eritrocitarie
(nei globuli rossi). � tipica delle infezioni da P.falciparum trattate in modo
inadeguato (per qualit� e/o durata del trattamento e per posologia) e pu� avere una
latenza da qualche giorno a qualche settimana. Si pu� avere anche nelle infezioni
da P. malariae con una latenza anche di molti anni.
Recidiva
Per recidiva si intende una ricaduta causata dalla persistenza di merozoiti nel
fegato (ipnozoiti) che ricominciano un nuovo ciclo eso-eritrocitario, 5-6 mesi dopo
l'infezione. � tipica delle infezioni da P. vivax e P. ovale nelle quali non sono
state trattate le forme intraepatiche (con primachina).
Malaria in gravidanza
La malaria durante la gravidanza � molto pericolosa, con una mortalit� fino a 10
volte pi� alta che nella popolazione generale, caratterizzata da alta parassitemia,
con pericoli per madre e feto (stress fetale, aborto, parto prematuro, basso peso
alla nascita). Le gravide sono particolarmente suscettibili all'ipoglicemia e
all'edema polmonare. Nelle semi-immuni (soprattutto primigravide) � pi� comune
l'anemia. Complicanze settiche comuni sono le polmoniti e le infezioni urinarie.
[58]
Diagnosi
Esami di laboratorio e strumentali
Esami microbiologici
La diagnosi microbiologica d'infezione da plasmodi trova tuttora il suo punto di
riferimento nell'emoscopia tramite striscio sottile e goccia spessa ed opportuna
colorazione (soprattutto tramite colorazione di Giemsa, Wright o Field)[59].
Il campione da sottoporre ad indagine emoscopica dovrebbe essere prelevato dai
capillari periferici (ad esempio tramite puntura su polpastrello o su lobo
auricolare) ove i plasmodi tendono a concentrarsi maggiormente. Il prelievo di
sangue venoso periferico raccolto in provette contenenti anticoagulanti (tipo EDTA
ed eparina) potrebbe creare qualche problema in caso di bassa parassitemia, e
quindi dare un risultato falsamente negativo, e dovrebbe, comunque, essere
sottoposto ad indagine in breve tempo, massimo un'ora, onde evitare alterazioni
nella morfologia dei globuli bianchi e dei plasmodi. � da ricordare, inoltre, che
l'anticoagulante non permette una defibrinizzazione ottimale durante la
preparazione d'una goccia spessa che risulter� cos�, maggiormente ricca di detriti
e di pi� difficile interpretazione.
Oltre a queste metodiche se ne sono aggiunte successivamente altre le quali,
comunque, possono presentare alcuni inconvenienti quali una sensibilit� ridotta
rispetto all'emoscopia oppure essere al di fuori della portata dei laboratori
comuni soprattutto nei paesi a risorse limitate. Tra le metodologie diagnostiche
alternative ritroviamo:
la fluorescenza,
il Buffy Coat quantitativo (Quantitative Buff Coat)
l'immunocromatografia (test rapidi), reperibili anche in Italia, che servono per
rintracciare nel sangue la glicoproteina di tipo 2 (un antigene) o altri di recente
studio.[60]
metodiche immunologiche su siero
metodiche di biologia molecolare, dove si effettuano studi sul dna del parassita e
si somministrano enzimi a carattere restrittivo, anche se praticamente tali
pratiche vengono applicate di rado nella diagnostica attuale per via
dell'elevatissima tecnologia non sempre presente.[60] La diagnosi molecolare
risulta utile per comprendere quali siano le resistenze ai farmaci e utilizzare
quelli pi� appropriati.[61]
Lo striscio sottile
L'emoscopia tramite striscio sottile, � una metodica di facile preparazione ed alla
portata di pressoch� tutti i laboratori. � un esame indispensabile per la diagnosi
di specie in quanto consente l'identificazione morfologica dei parassiti ematici (�
da ricordare, inoltre, che tale esame viene utilizzato anche per la diagnosi delle
altre emoparassitosi come la tripanosomiasi, la leishmaniosi e la babesiosi)[62].
Per preparare uno striscio sottile basta pungere, con un aghetto sterile, un
polpastrello od un lobo auricolare, dopo averli sgrassati e disinfettati, e porre
una goccia di sangue ad un'estremit� d'un vetrino accuratamente pulito e sgrassato.
Si utilizza, poi, un secondo vetrino il cui bordo pi� piccolo viene messo a
contatto della goccia formando un angolo acuto col vetrino precedente in maniera
tale che la goccia si disponga lungo tutta la linea del bordo stesso.
Successivamente il secondo vetrino viene strisciato sul primo in maniera tale che
tutti i globuli rossi si dispongano a formare un singolo strato. A questo punto il
vetrino viene asciugato all'aria, fissato in metanolo e colorato in maniera
opportuna[63].
La lettura d'uno striscio sottile richiede una buona dose d'esperienza in quanto
bisogna osservare un elevato numero di campi microscopici, muovendosi a serpentina
su tutto il vetrino, prima di stilare un referto di negativit� e prestare molta
attenzione in quanto talvolta i globuli rossi infetti possono assumere una
morfologia altamente atipica e confondersi con altri elementi cellulari. Un altro
fattore da considerare � la possibilit� d'una carica parassitaria bassa per cui
bisogna prestare molta attenzione ad individuare gli eventuali pochi globuli rossi
infetti od i possibili elementi extraeritrocitari.
La metodica dello striscio sottile permette anche una quantificazione della carica
parassitaria il che rappresenta un elemento utile nella valutazione della risposta
terapeutica[64].
Per effettuare la quantificazione si contano i globuli rossi parassitati in 25
campi microscopici (usando l'oculare ad immersione) e lo si rapporta al numero
totali di globuli rossi negli stessi campi e si moltiplica il risultato per 100.
La goccia spessa
La metodica della goccia spessa permette d'esaminare una quantit� di sangue molto
maggiore rispetto allo striscio sottile (circa 20 volte) determinando, cos�, un
aumento della sensibilit� soprattutto in caso di parassitemia bassa.
L'identificazione morfologica, invece, risulta essere molto pi� difficoltosa i
quanto con la rottura dei globuli rossi che si determina vari elementi utili per la
diagnosi di specie, come ad esempio le granulazioni intraeritrocitarie, vengono
persi. � proprio per ovviare a tale problema che nella prassi quotidiana vengono
effettuate entrambe le metodiche.
Per preparare una goccia spessa si depongono su un vetrino 2 o 3 gocce di sangue,
prelevate con le stesse modalit� dello striscio sottile. Con un oggetto appuntito
come un aghetto o l'angolo d'un altro vetrino si eseguono movimenti circolari che
miscelano le gocce e le spianano su un'area di circa 2 cm di diametro. Tale
operazione risulta necessaria al fine d'eliminare i frustoletti di fibrina.
Successivamente il vetrino viene lasciato all'aria per circa 12 ore e dopo di ci�
si procede direttamente alla colorazione. Il vetrino non va asciugato al calore n�
fissato. Ci� � dovuto al fatto che i globuli rossi durante la fase di colorazione
si lisano ed un precedente fissaggio impedisce che tale fenomeno si verifichi[65].
La fase di lettura di una goccia spessa richiede un'elevata accuratezza ed
esperienza in quanto i plasmodi possono confondersi con detriti cellulari e
piastrine.
Anche tramite la goccia spessa � possibile valutare la parassitemia. Ci� viene
fatto contando via via il numero di parassiti ed il numero di globuli bianchi
presenti (si devono conteggiare almeno 200 globuli bianchi o 500). Il risultato del
rapporto di questi due valori viene poi moltiplicato con il valore dei globuli
bianchi per microlitro di sangue. Nel caso in cui la formula leucocitaria non sia
disponibile si pu� usare un valore medio di 8000 globuli bianchi per microlitro.
Una metodica simile (QBC, �quantitative buffy coat�) si basa sulla valutazione del
sangue in un capillare da ematocrito, centrifugato, in modo da separarne le
componenti, e studiato al microscopio a fluorescenza: nello strato dei globuli
rossi, separato dai globuli bianchi, risalteranno i globuli rossi parassitati.
Altre metodiche
L'esame emoscopico non consente sempre di fare diagnosi o di escludere la malaria.
La presenza dei plasmodi nel sangue di turisti o pazienti che non vivono in zona
endemica � segno inequivocabile di malaria, ma � possibile che, temporaneamente,
non si trovino parassiti in circolo, perch� sequestrati nei capillari, o per
autotrattamenti empirici e inadeguati. Nelle zone di endemia la diagnosi di malaria
pu� essere controversa. Gli indigeni possono vivere, con parassitemie che
raggiungono anche il 20%, in completo benessere, pertanto la positivit� dell'esame
emoscopico non consente con certezza la diagnosi di malaria. Il fatto che i sintomi
tipici di malaria eventualmente regrediscano con il trattamento anti-malarico, non
consente la diagnosi �ex-juvantibus�, poich� molte virosi guariscono spontaneamente
e molti antimalarici hanno anche un'azione antiflogistica.
Diagnosi differenziale
Uno stato di malessere generale con febbre, insorto in viaggiatori tornati da
almeno un mese da zone endemiche, deve far pensare principalmente alla malaria, ma
vanno considerate anche la tripanosomiasi africana (malattia del sonno), la febbre
dengue, leptospirosi, la febbre tifoide e altre patologie febbrili d'importazione,
influenza e altre virosi, infezione acuta da HIV, batteriemia, polmonite.
Diagnosi precoce
L'anamnesi � la raccolta di tutti gli elementi utili da parte del medico attraverso
un interrogatorio al paziente. Il medico deve chiedere se la persona che accusa i
sintomi di malaria abbia soggiornato di recente (per i turisti) in paesi ad alto
rischio o se abbia soggiornato per molto tempo (per gli immigrati) in regioni
endemiche per malaria. Il medico deve poi comprendere quale possa essere stata
l'eventuale modalit� di trasmissione del microorganismo e chiedere quindi di
punture di insetti o trasfusioni eseguite.
Trattamento
Trattamento farmacologico
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Farmaci
antimalarici.
Molecola di Clorochina.
Molecola di Meflochina.
Il farmaco pi� efficace nel trattamento dell'infezione da P. falciparum �
l'artemisinina, in combinazione con altri antimalarici quali[75]:
Prevenzione
Comprendendo fin dai tempi antichi le cause che favoriscono il nascere della
malaria negli ultimi tempi si � pensato a come prevenire l'insorgere del morbo nei
paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo. Fino al 1945 le tecniche
furono le continue bonifiche e la distruzione delle larve mediante sali
d'arsenico[77] Negli anni cinquanta e negli anni sessanta, c'� stato un notevole
sforzo della sanit� pubblica per sradicare la malaria distruggendo le zanzare nelle
zone dove la malattia era diffusa,[78] anche se questi sforzi non sono riusciti a
sradicare la malaria in molte parti del mondo, soprattutto in molte zone
dell'Africa, per via dello sviluppo di zanzare che resistono agli insetticidi. Nel
1998 l'OMS cambi� la sua strategia istituendo la "Roll Back Malaria" dove fra le
varie iniziative tuttora si tende all'istruzione della popolazione africana, come
ad esempio a far riconoscere ai bambini le larve delle zanzare e convincere le
madri a far visitare i loro bambini quando presentano i primi sintomi[79]
Immunit�
Nelle aree endemiche i bimbi sono protetti per i primi 6 mesi dall'immunit� passiva
materna, data dagli anticorpi ereditati dalla madre, poi si ha una progressiva
acquisizione di una "semi-immunit�", per successive esposizioni alle infezioni del
plasmodio. Si hanno ricorrenti attacchi di malaria, dall'et� di pochi mesi fino a
5-10 anni, prima di raggiungere uno stato di semi-immunit�. Molti bimbi soffrono di
ritardo di crescita e altri muoiono. Se i bimbi sopravvivono, mantengono la semi-
immunit� per continue reinfezioni, per tutta la vita, finch� risiedono in area
endemica.
Chemio-profilassi
La chemioprofilassi antimalarica si basa sul principio secondo il quale si
raggiunge e si mantiene una concentrazione plasmatica di un farmaco anti-malarico a
livelli bassi per essere curativi ma sufficienti a impedire che si sviluppi la
malattia dopo una puntura della zanzara e l'infezione da parte del plasmodio. Tale
concentrazione deve essere mantenuta per tutto il periodo in cui si �
potenzialmente esposti alla malattia, cio� per tutto il periodo di permanenza in
zona malarica e fino almeno a 4 settimane dopo il ritorno, pertanto solitamente si
inizia la profilassi per tempo, 1 o 2 settimane prima di partire.
Per la profilassi in zone malariche di clorochino-sensibilit�, si impiega
efficacemente la clorochina 300 mg base (500 mg sale) per via orale, una volta alla
settimana (dose pediatrica 5 mg/kg base (8.3 mg/kg sale) per via orale, una volta
alla settimana, senza superare la dose massima dell'adulto di 300 mg base.
Nell'Africa francofona si usa quotidianamente la nivachina (clorochina) in
pasticche da 100 mg in maniera da mantere costante nel tempo il dosaggio del
prodotto nel sangue.
Per la profilassi in zone malariche di clorochino-resistenza, si impiega la
meflochina (Lariam) 228 mg base (250 mg sale, 1 compressa) per via orale, una volta
alla settimana. Le dosi pediatriche variano secondo il peso:
sotto i 9 kg: 4.6 mg/kg base (5 mg/kg sale) per via orale, una volta alla settimana
tra 10�19 kg: 1/4 di compressa una volta alla settimana
tra 20�30 kg: 1/2 compressa una volta alla settimana
tra 31�45 kg: 3/4 di compressa una volta alla settimana
Per la profilassi in zone malariche di clorochino-resistenza e meflochino-
resistenza (per es. in zone della Thailandia) si pu� impiegare la doxiciclina per
via orale 100 mg al giorno. Nei bambini � solitamente sconsigliata;
in quelli che pesano meno di 25 kg o hanno meno di 8 anni � controindicato;
da 25 a 35 kg di peso oppure da 8 a 10 anni: 1/2compressa al giorno
da 36 a 50 kg di peso oppure da 11 a 13 anni: 3/4 di compressa al giorno
da 50 kg di peso in poi oppure da 14 anni in poi: 1 compressa al giorno
In alternativa, nelle zone con multiresistenze, si pu� impiegare il Malarone
(Atovaquone 250 mg + Proguanil 100 mg, 1 compressa). La dose per adulti � 1
compressa al giorno, iniziando 1-2 giorni prima di entrare nella zona a rischio e
continuando fino a una settimana dopo l'uscita dalla zona.
Nei bambini da 11 a 20 kg di peso: 1/4 di compressa degli adulti
da 21 a 30 kg di peso: 1/2 compressa degli adulti
da 31 a 40 kg di peso: 3/4 di compressa degli adulti
oltre 40 kg dose degli adulti.
Vaccini
Ci sono attualmente molti progetti per lo sviluppo di un vaccino efficace, ma
nessuno ancora disponibile e impiegabile in larga scala.[81] Molte associazioni
sono nate con il preciso scopo di individuare un vaccino che possa ostacolare
efficacemente la malaria,[82] o sono state incaricate di farlo,[83] ma secondo la
ricerca scientifica lo sviluppo di un vaccino dovrebbe essere accompagnato da un
impegno parallelo per migliorare gli strumenti diagnostici e la loro disponibilit�
nelle zone a rischio.[84] Molte discussioni di carattere economico nascono attorno
allo studio della malaria, fra le tante alcune di esse affermano che con lo stesso
importo che si sta utilizzando per la ricerca dell'AIDS si potrebbero avere pi�
benefici per la popolazione africana se tali entrate venissero dirottate verso lo
studio del paludismo.[85] Fra i metodi alternativi si sta studiando la possibilit�
di sterilizzare gli insetti, in tali casi serve un'applicazione continua e rapida.
Vi sono stati dei risultati, ma bisogna confrontare i dati rapportandoli ad un
progetto di pi� lunga durata.[86]. Particolarmente promettenti appaiono due filoni
di ricerche nell'ambito della tecnica CRISPR Cas: uno che mira alla scomparsa delle
specie di zanzara tramite la diffusione di maschi geneticamente modificati per dare
una progenie esclusivamente maschile, portandole all'estinzione in circa 6
generazioni, e un altro che induce nei loro sistemi immunitari la produzione di un
anticorpo anti plasmodio.
Una tenda antizanzare, utile per evitare il contatto con il vettore della malaria
Il sistema migliore per non ammalarsi di malaria � evitare di essere punti dalla
zanzara vettore.
Prognosi
Attesa di vita corretta per disabilit� per la malaria per 100.000 individui nel
2004
nessun dato
<10
0�100
100�500
500�1000
1000�1500
1500�2000
2000�2500
2500�2750
2750�3000
3000�3250
3250�3500
=3500
Nella letteratura
La malaria viene spesso citata nella letteratura, spesso correlata ad ambientazioni
esotiche, come nei romanzi di Emilio Salgari, ma anche in contesti occidentali,
come nelle Novelle rusticane di Giovanni Verga (1883)[93]. La malattia compare
anche come morbo endemico nel libro di Carlo Levi, Cristo si � fermato a Eboli:
l'autore, in quanto medico, cura i malati del piccolo paese in cui trascorre il
confino a causa della sua avversione al fascismo. Celebre, inoltre, � la
descrizione dell'arrivo a Matera della sorella dello scrittore, a cui si fanno
incontro i bambini della citt� chiedendo il Chinino, uno dei farmaci pi� efficaci
di allora contro la malaria.[94] La malattia � riportata anche nel libro Ebano del
reporter polacco Ryszard Kapuscinski, sia per l'esperienza personale sia per la
descrizione, in poche righe ma estremamente vivida, di persone in fase terminale in
un villaggio africano. Dante Alighieri mor� di malaria dopo avere attraversato le
zone paludose delle Valli di Comacchio mentre stava andando a Ravenna
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Voci correlate
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