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L’Umbria

Posizione geografica
L'Umbria è una regione dell'Italia centrale, con capoluogo Perugia. La regione
confina ad est e a nord-est con le Marche, a ovest e a nord-ovest con la Toscana;
a sud e sud-ovest con il Lazio. L’Umbria è l'unica regione non situata
ai confini politici o marittimi dello Stato. La regione offre un'ampia varietà di
caratteri geomorfologici e paesaggistici attraverso il susseguirsi di vallate, catene
montuose, altopiani e pianure, che costituiscono la caratteristica geografica
dominante. Il territorio è prevalentemente collinare e montuoso.

Clima

Il clima della regione è molto vario a causa delle differenze di altitudine. In pianura
e collina è di tipo sublitoraneo o temperato mediterraneo d'altitudine,
con siccità estiva, mentre nelle zone di montagna è di tipo temperato
subcontinentale e, sulle quote più elevate, temperato fresco,
con precipitazionispesso notevoli soprattutto in primavera ed autunno[6].
Le temperature medie annue dei centri più importanti sono generalmente comprese
fra gli 11,2 °C di Norcia ed i 15 °C di Terni passando per i 12,9 °C di Spoleto, i
13,1 °C di Perugia, per i 14,0 °C di Marsciano e i 14,2 °C di Foligno.
Primo piato: La cipollata umbra

La cipollata umbra è una zuppa calda nutriente e


saporita a base di pomodori, uova, parmigiano
grattugiato, un tocco di pancetta tritata, brodo e
naturalmente cipolle. Per un kilo avrete bisogno
della metà di pomodori e di di circa un litro di
brodo. La preparazione è facile e avviene
aggiungendo man mano gli ingredienti fino ad
ottenere una zuppa gustosa da servire con pane
casereccio tostato. A proposito di
cipollata, vogliamo anche suggerirvi di confrontare
questa ricetta con quella monferrina.

Ingredienti:

1 kg di cipolle affettate sottili

300 g di pomodori pelati

Basilico

4 cucchiai di parmigiano grattugiato

Sale

50 g di pancetta tritata

Un litro di brodo

2 uova

2 cucchiai di olio di olive

Preparazione:
Fate soffriggere la pancetta in una casseruola con l’olio, aggiungete le cipolle, salatele e
fatele cuocere con il coperchio a fuoco molto basso. Fatele cuocere senza colorirle.
Aggiungete i pomodori e il brodo bollente e fate bollire per una mezz’ora. In una
ciotola sbattete le uova insieme al parmigiano e il basilico tagliato a pezzetti. Versate
il composto di uova nella casseruola tolta dal fuoco e rimescolate per bene. Servite
accompagnata da fette di pane casereccio, magari tostato.
Dolce: La cicerchiata

La cicerchiata è un dolce che si realizza


tipicamente in Umbria, Abruzzo e Molise
durante il periodo di Carnevale oltre che in
quello natalizio. Questo buonissimo dessert
è molto simile agli struffoli napoletani e,
proprio come questi ultimi, si mangia in
tempi davvero brevi, una “pallina” dietro
l’altra! I piccoli “ceci” di impasto che
compongono questa preparazione, sono
legati tra di loro con il miele, che rende
ancora più dolce il loro gusto…vediamo
insieme come fare!

Ingredienti:

400 gr circa di farina, 1/2 bicchiere di mistral, 2 cucchiai d'olio, un pizzico di sale, 200
gr di miele, buccia grattugiata di 1 arancia, olio per friggere q.b., 4 uova, 2 cucchiai di
zucchero, qualche goccia di succo di limone, 150 gr di zucchero, buccia grattugiata di 1
limone , 100 gr di mandorle spellate e tostate.

Preparazione:

Su di un piano precedentemente infarinato, disponete la farina a fontana e aggiungete


le uova, due cucchiai di zucchero,il mezzo bicchiere di mistrà, l’olio, un pizzico di sale e
qualche goccia di limone. Aiutandovi con le mani incominciate ad impastare il tutto fino
ad ottenere un composto morbido. Gettate un po’ di farina sul piano di lavoro e con
l’impasto realizzate dei rotolini molto sottili, durante questo passaggio cercate di
realizzare lo spessore in base alla grandezza che decidete di dare alle vostre palline.
Tagliate il rotolino in tante piccole parti e successivamente modellate la pasta con le
mani fino ad arrotondarle. Versate in una padella molto ampia ed antiaderente un po’ di
olio di semi per la frittura, portatelo ad ebollizione e successivamente friggete le palline
girandole spesso. Non appena i “piccoli ceci” saranno dorati allora scolateli con
una schiumarola e lasciateli su un piatto ricoperto di carta assorbente così da
eliminare l’olio in eccesso. All’interno di un altro tegame piuttosto largo, lasciate
sciogliere 150 gr di zucchero e il miele; mantenendo il fuoco molto basso incorporate
per bene i due ingredienti. Raggiunto questo risultato, togliete il tegame dal fuoco e
aggiungete le palline, le mandorle tostate, la scorza di limone e quella di arancia. Con
l’aiuto di un cucchiaio di legno mescolate bene il tutto e molto velocemente per evitare
che lo zucchero caramellato si raffreddi. Disponete il tutto su di un vassoio
realizzando un cerchio (appunto da qui il nome cicerchiata) e, se volete decorare il
tutto, utilizzate qualche codette colorata.
Secondo piato: Pasta al tartufo di Norcia

E’ un classico della cucina umbra,


la pasta al tartufo di Norcia, un
prodotto della terra così particolare e
unico e soprattutto raro (specialmente
il bianco) e costoso. Inutili le mezze
misure, questo fungo sotterraneo col
suo profumo forte, aromatico e
persistente o si ama o si odia!
Qualcuno si chiederà come si pulisce
il tartufo, ebbene il mio consiglio è di
non pulirlo fino a che non serva in
qualche preparazione, procedendo
direttamente sotto l’acqua corrente
con l’ausilio di uno spazzolino per
arrivare in profondità tra le pieghe e
togliere tutti i residui di terra. Il
tartufo è molto delicato e deperisce
presto, quindi va utilizzato il più presto
possibile dopo averlo acquistato.

Ingredienti:

400 gr di pasta fresca lunga, 30 gr di burro, 1 spicchio di aglio, 100 gr di tartufo nero di
Norcia, sale q.b.

Preparazione:

Pulisci bene il tartufo di Norcia spazzolandolo sotto l’acqua. Grattugialo o taglialo in


sottilissime fettine aiutandoti con un pelapatate. Metti in una padella l’aglio in camicia
con un poco di burro. Fallo cuocere a fiamma bassa per una decina di minuti. Poi a
fuoco spento aggiungi il resto del burro che deve sciogliersi senza cuocersi e regola di
sale. Cuoci nel frattempo la pasta che hai scelto, scolala e condiscila con il sughetto al
tartufo.
Bevanda: Il vin santo

Il vin santo (o vinsanto)


è un tipo
di vino da dessert. Questo
vino
tradizionale toscano e umbr
o è fatto con uva di
tipo Trebbiano e Malvasia.
Spesso si tratta di un vino
dolce. Può essere anche
prodotto con
uve Sangiovese e in questo
caso si parla di vinsanto
occhio di pernice. Molto
spesso viene servito
coi cantucci.

Produzione:
Nella produzione moderna, si tende a usare esclusivamente contenitori in legno nuovo o
relativamente nuovo e a innescare la fermentazione con l'inoculo di lieviti selezionati
adatti alle alte concentrazioni zuccherine. Moltissimi produttori, comunque, aggiungono
una minima quantità di madre per ricreare lo spettro dei sentori tradizionali.

Consumo:
È comune fare "cantucci e vin santo"; un bicchiere di vin santo servito con cantucci.
Questi biscotti possono essere inzuppati nel vino per ammorbidirli e accentuarne il
sapore. In Umbria il consumo è associato alle fave dei morti, biscotto di pasta di
mandorle tipico del periodo della Commemorazione dei Defunti, alla ciaramicola (dolce
tipico della Pasqua) e al ciambellone (o torcolo).

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