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COSCIENZA RUSTICANA PIRIPO’!!!!

Il fatal flaw è un tratto che in quella specifica storia è modificabile per poter vincere e che allo stato
attuale impedisce al personaggio di farcela. Se non puoi modificarlo, non è un fatal flaw, ma una
caratteristica qualsiasi. Se il personaggio è privo di entrambe le braccia, l’assenza delle braccia non è
un fatal flaw che gli impedisce di diventare un campione di tennis. Come l’incapacità di sopravvivere
nel vuoto dello spazio senza una tuta spaziale non è il fatal flaw di un’astronauta. Non ha molto senso
aspettarsi che il primo giochi benissimo a tennis o che il secondo esca senza tuta.

Se il personaggio è brutto e questo tratto è modificabile, bisogna domandarsi cosa la sua bruttezza
significhi dentro di lui. È brutto perché non si cura? È grasso, coi capelli unti, ha pure i brufoli e veste
male? Forse il suo fatal flaw è non capire l’importanza dell’impressione che si dà sugli altri, fino a dare
un valore negativo a chi cura il proprio aspetto. Il nostro personaggio è bloccato dalla propria visione
della vita perché agli altri non importa che sia la persona migliore del mondo se sembra un barbone
pazzo a cui hanno pisciato sopra e puzza così forte di merda che la gente vomita. Stanno scappando ben
prima di scoprire che dentro di sé è una persona fantastica.

Capire l’importanza dell’aspetto esteriore, e non solo dei “contenuti interiori”, gli permetterà di
ricostruire un equilibrio in cui esterno ed interno collaborano nella sua vita sociale. Arrivare a capire
che l’aspetto esterno non è “il male”, può portarlo a capire che alcune persone che disprezzava perché
belle, atletiche, ben vestite e con acconciature curate, non erano “vuoti bambolotti” come li
considerava, ma ottime persone. Chiaro come esempio?

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