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luglio-agosto 2012
La Roma
4 BIMESTRALE PERIODICO UFFICIALE
DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA ALLENATORI CALCIO
di Zeman
PRIMO PIANO
ALBERTO DE ROSSI
“I GIOVANI,
(conv. in 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Firenze 1 - I.P.
LA MIA VOCAZIONE”
PREPARAZIONE TECNICA
COME PARARE UN RIGORE
poste italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003
Proprietà
ASSOCIAZIONE ITALIANA ALLENATORI CALCIO
Roma: una squadra di corsa… 6
Autorizzazione Tribunale di Firenze n. 5245 del 24 Il lavoro dei giallorossi e le proposte
Febbraio 2003 Spedizione in Abb. Postale – 50%
tecnico-tattiche di Zeman
Editore di Massimo Lucchesi allenatore sul campo
EDIZIONI POLISTAMPA - FIRENZE
via Livorno 8/32 - Tel. 055 737871
L’allenamento del difensore moderno 14
allenatore sul campo
Direttore Responsabile
di E. Longo e M. Aquino
Renzo Ulivieri
tutto il materiale inviato non verrà restitui- Caso Conte: quello che dicono le regole 46
dalla Segreteria
to e resterà di proprietà dell’Editore. Lette-
re, articoli firmati, nonché le inserzioni
pubblicitarie, impegnano solo la responsa-
bilità degli autori e degli inserzionisti.
Allenatore dilettante: intesa LND-AIAC 47
dalla Segreteria
Chiuso in tipografia il 22/09/2012 ASSOCIAZIONE ITALIANA
AIAC, garantire il futuro
di Renzo Ulivieri
editoriale
a nuova stagione che è appena nale. io qui userò con voi le parole
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allenatore sul campo
l’ allenatore
Roma: una squadra di corsa…
Il lavoro dei giallorossi e le proposte tecnico-tattiche di Zeman
di Massimo Lucchesi
P precampionato della Roma. Dopo aver illustrato il lavoro dei giallorossi di Luis Enri-
que (vedi n. 5-2011) approfondiamo in questo contributo le metodologie seguite e le
esercitazioni effettuate dalla squadra del maestro boemo.
La Roma ha soggiornato a Riscone di Bruni- laboratore tecnico Modica e dal preparatore atle-
co dal 5 al 17 luglio, periodo nel quale i gioca- tico Ferola sono stati convocati i seguenti gioca-
tori hanno iniziato la preparazione in vista della tori (il cui numero varierà in funzione delle ope-
stagione 2012-13. A disposizione di Zeman e del- razioni di mercato effettuate dalla società nel
lo staff composto dal secondo Cangelosi, dal col- frattempo).
6
allenatore sul campo
l’ allenatore
GIOVEDÌ 5 LUGLIO GIOVEDÌ 12 LUGLIO
mattina: partenza della comitiva, mattina: allenamento misto
da roma, in aereo (tecnico-tattico e atletico)
pomeriggio: lavoro atletico pomeriggio: riposo
1/a-1
1/a-2
IL LAVORO COL PALLONE
l’ allenatore
b. palla avanti – palla indietro – palla nello spazio per c. palla appoggiata a un compagno – mi siedo – mi
il giocatore che si inserisce e che riceve sulla corsa rialzo e ricevo correndo e attaccando lo spazio
1/b-1 1/c-1
1/b-2 1/c-2
1/b-3 1/c-3
1/b-4 1/c-4
9
Le fasi dell’esercizio 1-b. Le fasi dell’esercizio 1-c.
allenatore sul campo
l’ allenatore
Esercizio 2
i giocatori sviluppano l’esercizio correndo al- 2/a-4
l’interno di corridoi lunghi 55 metri circa (da metà
campo fino alla linea di fondo e viceversa) e larghi
una decina di metri.
Questa la progressione del lavoro:
2/b
2/a-2
2/a-3
Le esercitazioni di finalizzazione
così come visto per la fase di riscaldamento,
anche le esercitazioni di conclusione prevedono
che i giocatori giungano al tiro, indipendentemente
dal ruolo, a seguito di una delle tipiche combina-
zioni sviluppate dalla roma. Anche in queste cir-
costanze appare chiara l’idea del tecnico di de-
10 strutturare la complessità delle azioni offensive in
sviluppi specifici e circoscritti alla conclusione.
allenatore sul campo
l’ allenatore
nelle sequenze fotografiche a seguire sono espo-
sti due esempi. F/b-1
F/a-1
F/b-2
F/a-2
F/b-3
F/a-3
F/b-4
F/a-4
F/b-5
12
Partita a tema in sovrapposizione.
allenatore sul campo
l’ allenatore
Partita a tema in pressing con i portieri a fungere da riferimenti.
di avversari, fattore per altro comune anche alla l’avversario. nella filosofia di zeman c’è l’idea di
roma della scorsa stagione. mantenere la squadra corta e lontana dalla pro-
Anche da un punto di vista difensivo le diffe- pria porta con l’obiettivo di limitare i pericoli e
renze tra le due filosofie di organizzazione sono non concedere occasioni potenzialmente perico-
marcate ma, anche in questo caso, con un punto lose agli avversari. tali tracce di gioco sono tra-
in comune rappresentato dal fatto che comunque sferite ai giocatori attraverso partite in pressing
la fase di non-possesso è, per entrambi i tecnici, come quella descritta.
subordinata a quella di possesso.
nell’idea di luis enrique c’era l’obiettivo di Preparazione atletica
riuscire, attraverso il palleggio, a creare sul campo
una superiorità numerica posizionale che poteva in relazione ai diversi ritmi di gioco che la ro-
e doveva essere sfruttata sia per gli sviluppi offen- ma della scorsa stagione e quella attuale cercava-
sivi sia per recuperare celermente la palla una vol- no e cercano di esprimere, variano il volume e il
ta che gli avversari fossero riusciti ad intercettarla. dispendio fisico e in relazione a ciò sono tarate le
obiettivo peraltro rimasto solo potenziale, in esercitazioni a secco: estremamente limitate per
quanto per riuscire a essere incisiva la roma della ciò che concerne luis enrique, molto più fre-
scorsa stagione doveva comunque allungarsi e al- quenti e consistenti invece per ciò che riguarda la
zare i ritmi e ciò aveva influenze negative sulla ca- preparazione di zeman.
pacità della squadra nel rimanere corta, con ovvie ciò non significa a mio avviso che, a prescin-
conseguenze nell’interpretare le transizioni nega- dere, un metodo sia migliore o peggiore dell’al-
tive come avrebbe voluto il tecnico. tro. due allenatori che hanno una filosofia e idee
la roma di zeman si muove attivamente an- diverse usano le strade e i metodi ritenuti più ido-
che in fase di non possesso e cerca di utilizzare le nei e quindi obbligatoriamente dissimili, per rag-
armi del ritmo e dell’aggressività per prevalere sul- giungere il proprio scopo.
Massimo Lucchesi
nato a Viareggio il 25 gennaio 1968.
Allenatore di base. Autore di numerosi libri e dVd inerenti gli aspetti tecnico-tattici del gioco del calcio tra-
dotti e pubblicati anche in inglese, tedesco, russo, greco e croato. editore e direttore del sito www.allenato-
re.net e della omonima casa editrice. Ha partecipato come relatore a numerosi seminari, prevalentemente 13
all’estero.
allenatore sul campo
l’ allenatore
L’allenamento del difensore moderno
di Emilio Longo e Michele Aquino
• palla
• porta
• compagni
• avversari.
Fig. 1. Difensore in marcatura vicino alla porta.
il difensore si muoverà quindi rispetto alla posi-
zione della palla, della propria porta, della posizio-
ne dei compagni e successivamente dell’avversario.
con questa tattica difensiva si è quindi responsabi-
li di una zona di campo assegnata a seconda del pro-
prio ruolo. in questa zona di campo si marcano tut-
ti gli avversari che vi entrano. si può quindi definire
tale marcatura come marcatura a uomo “non bat-
tezzata”, ossia che non avviene sempre sullo stesso
avversario. infine si collabora con le zone adiacenti
in modo da garantire ai propri compagni le coper- Fig. 2. Difensore in copertura lontano dalla porta.
ture che avvengono con le giuste scalate. Per una
corretta formazione dei propri giocatori bisogna por-
re l’attenzione proprio sul concetto di marcatura. Vantaggi della difesa a zona
negli ultimi anni il concetto di zona ha fatto allen- • si è autonomi e quindi indipendenti dall’av-
tare le maglie difensive, rendendo troppo spesso ta- versario
le tattica alibi per i difensori poco inclini a utilizza- • i calciatori si sentono maggiormente coinvolti
re quei mezzi che per anni avevano dato al nostro • equa distribuzione del carico di lavoro
calcio i migliori interpreti del ruolo al mondo. Bi- • maggiore spirito collaborativo
sogna inoltre ricordare che esiste una proporziona- • la distribuzione dei calciatori sul campo per-
lità inversa tra marcatura e copertura: infatti più si mette ripartenze veloci
marca e meno si copre e più si copre e meno si mar- • si ottimizzano posizioni e assetto di squadra
ca. il concetto sopra esposto è esplicitato nelle figu- • è facile costruire il lato forte.
re 1 e 2. nella figura 1 è riprodotto l’esempio di un
difensore che privilegia la marcatura a discapito del- Svantaggi della difesa a zona
la copertura. egli si trova all’interno dell’area di ri- • i difensori stentano a marcare e contrastare.
14 gore e la vicinanza alla propria porta gli fa scegliere Abuso di azione ritardatrice o temporeggia-
di marcare più da vicino l’avversario. nella figura 2 mento
allenatore sul campo
l’ allenatore
• ci vuole molto lavoro per organizzare il repar- Il portiere o il difensore centrale devono esse-
to a fare scelte univoche re tempestivi nel dare le informazioni ai propri
• bisogna responsabilizzare il singolo e il repar- compagni, al fine di potersi opporre alle soluzio-
to. Spesso dopo un goal si tende a non ritener- ni avversarie velocemente ed efficacemente. La co-
si responsabili della segnatura subita municazione verbale deve avvenire con voce chia-
• creazione di spazi intermedi che risultano pe- ra ad alto volume. In allenamento si deve abituare
ricolosi. sia il portiere sia la squadra a utilizzare lo stesso to-
no di voce utilizzato in gara. Anche esercitazioni
Un esempio si ha quando in zona centrale si for- banali possono svolgersi con un maggiore coin-
ma la piramide difensiva: si è spesso così densi che volgimento se effettuate con una comunicazione
si consentono passaggi appoggiati laterali in una por- funzionale.
zione di campo pericolosa. Da questa posizione si La comunicazione può essere anche visiva. Si
concede un tiro che può impensierire il nostro nu- pensi a un portiere che gioca alto rispetto alla por-
mero uno. ta. Egli trasmette ai compagni sicurezza, li aiuta a sta-
re più tranquillamente alti e non aver l’assillo di scap-
L’importanza della comunicazione pare indietro, perché sanno che il loro numero uno
Nel gioco a zona, che prevede di pensare e muo- in casi di palla alle loro spalle darà loro una mano.
versi collettivamente, la comunicazione tra i mem- Differente è se un portiere mantiene una posi-
bri del reparto difensivo è una componente molto zione più bassa: il difensore si sente meno tranquil-
importante. Il principale protagonista è quasi sem- lo perché ha più spazio da difendere alle sue spalle.
pre il portiere, ma talvolta anche uno dei due di-
fensori centrali, soprattutto se esperto, può essere in Ricordiamoci che i giocatori pensano, parlano e
determinati contesti il “regista” della situazione. agiscono. La differenza di valore tra un giocatore e
Parliamo di regista perché chi dirige la squadra un altro la farà il minor dispendio di tempo che si
è colui che si prende la responsabilità di ordinare e ha tra la lettura della situazione e l’esecuzione della
coordinare i movimenti dei compagni di reparto. risposta che può essere verbale (comando) o moto-
La comunicazione deve essere allenata alla stes- ria (movimento o intervento).
sa stregua delle situazioni tattiche. Deve essere de- Aiutiamo i nostri giocatori a pensare.
finito un certo numero di parole che siano ben com-
prensibili.
I vocaboli scelti devono essere: PROGRESSIONE DIDATTICA
• condivisi Per insegnare a difendere a zona bisogna eserci-
• brevi tarsi e conoscere la progressione didattica. Dall’e-
• secchi sperienza diretta abbiamo così suddiviso il nostro
• distinti (ad es. l’utilizzo di “Mia!” e “Via!” de- lavoro per la linea difensiva:
ve essere evitato per un ovvio rischio di errore).
1. orientamento
Quando il regista col suo comando aiuta i com- 2. diagonali e triangoli difensivi
pagni deve rendersi comprensibile senza essere guar- 3. palla coperta e palla scoperta
dato. Perciò comandi come “vai di qua”, “attento 4. uno più uno contro uno
là” ecc. costringono il compagno a guardare per 5. uno più due contro due
comprendere dove sia il “qua” o il “là”. Questi sug- 6. uno più quattro contro quattro
gerimenti devono essere sostituiti con comandi com- 7. difesa su cross e traversoni
prensibili acusticamente, perciò “scala a destra”, “co- 8. ripristino dell’equilibrio difensivo
pri a sinistra” sono formule facilmente e velocemente 9. situazioni di superiorità numerica
interpretabili. I comandi non devono essere troppi 10. situazioni d’inferiorità numerica
e devono prevedere tutti i possibili movimenti ri- 11. coperture preventive 15
chiesti alla linea difensiva. 12. costruzione della manovra – giochi di reparto.
allenatore sul campo
l’ allenatore
in questo nostro contributo presentiamo una se-
rie di esercitazioni svolte in spazi delimitati (box)
che hanno l’obiettivo di allenare l’orientamento dei
difensori e la collaborazione difensiva in forma si-
tuazionale.
riteniamo questa metodologia di lavoro in gra-
do di stimolare adeguatamente l’analisi e le conse-
guenti risposte tecnico-tattiche del difensore facili-
tandone l’apprendimento e l’assimilazione del giusto
atteggiamento.
Fig. 4. Situazione di 2 contro 1.
Box “Marco e copro, no passaggio filtrante” Variante recuperata palla i difensori devono su-
perare la linea contrastati dalla coppia posta davan-
Spazio box metri 12×8 con base posizionata a 25 ti ad essi, di fatto, si crea un 2vs2.
metri dalla porta
Calciatori utilizzati 8 (6vs2)
l’ allenatore
saggi centro-laterali. in questa esercitazione si cerca l’esercitazione è proposta alla linea difensiva per
di ottimizzare il concetto di marcatura e copertura allenare in fase di non-possesso la formazione di
dello spazio. spesso i giocatori zonisti sono molto diagonali e piramidi. Particolare attenzione viene
densi in zona-palla. Questo fa rischiare di subire pas- prestata a non subire passaggi filtranti. i sei calcia-
saggi in zone centro-laterali molto pericolose. tori posti sul perimetro effettuano un possesso-pal-
i sei calciatori posti sui lati del rettangolo devono la finalizzato a muovere la linea avversaria e a infi-
cercare di ottenere un punto trasmettendo per mez- larla con passaggi filtranti (fig. 8). Guadagneranno
zo di un passaggio filtrante la palla ai compagni posti un punto a ogni filtrante pervenuto ai calciatori sul
sul lato opposto. ottengono un punto anche quan- lato opposto. la linea difensiva realizza un punto a
do servono il compagno esterno nel corridoio deli- ogni intercetto, due punti se dopo l’intercetto rie-
mitato (fig. 6). il passaggio fuori dal corridoio non dà sce a portare palla oltre la linea difesa dalla coppia
punti ma il solo mantenimento del possesso-palla. che ha perso il possesso. in questo modo abituia-
i difensori ottengono un punto dopo intercetto mo i nostri difensori alla transizione positiva. il pos-
e transizione positiva con superamento di un av- sesso-palla è eseguito solo con passaggi radenti. l’e-
versario, se l’intercetto è avvenuto per un passaggio sercitazione ha una valenza anche sull’orientamento
laterale (fig. 7), due punti se l’intercetto e il supera- collettivo e sulla capacità di sapersi adeguare al nuo-
mento dei due avversari avviene su palla filtrante. vo fronte d’attacco, visto che il campo è bifronte.
il portiere lavorando sul perimetro del box accre-
sce le proprie capacità tecniche e migliora nella va-
lutazione tattica dei compagni di reparto.
l’ allenatore
taccanti interni di ricevere palla e di scaricare (fig. Variante è consentito ai calciatori esterni al box
12). in questo esercizio si forza il concetto di aggres- di tirare in porta. in questo caso la lettura tattica del
sività e marcamento. i difensori otterranno un pun- portiere diventa fondamentale.
to a ogni intercetto e superamento della meta del-
l’avversario che ha sbagliato il passaggio. Gli attaccanti
otterranno un punto a ogni filtrante e due punti a ogni Box a 4 “evitare il corto-lungo e l’aggiramento laterale”
scarico riuscito da parte dai giocatori interni.
Spazio box metri 25×20 più due corridoi latera-
li di metri 5×45 (fig. 14)
Calciatori utilizzati 11 (4 esterni più 4 contro 2
interni più il portiere)
Spazio box metri 18×20 realizzato a 25 metri dal Fig. 14. Box a 4: “evitare il corto-lungo e l’aggiramento laterale”.
centro-porta
Calciatori utilizzati 8 (3 esterni e 2 contro 2 in- i quattro giocatori nel perimetro cercano di ser-
terni più il portiere) vire i due attaccanti alle spalle dei difensori per man-
darli in goal. Vale il fuorigioco. inoltre gli attaccanti
i tre giocatori (posti come in fig. 13) si passano cercano di servire i compagni nel corridoio laterale.
la palla cercando di servire i due attaccanti alle spal- se ciò avviene, da quel momento si ingaggia un 6vs4
le dei difensori per fare goal. Vale la regola del fuo- per il goal (fig. 15): i difensori devono essere razio-
rigioco. i due difensori, oltre a non farsi prendere nali nella formazione delle diagonali e nel triango-
alle spalle con un movimento corto-lungo, non de- lo, riuscendo a non subire passaggi centro-laterali
vono permettere lo scarico agli attaccanti interni. pericolosi. importante il ruolo del portiere, sia nel-
recuperata palla, i difensori devono transare por- la comunicazione sia nella lettura preventiva del pas-
tando la palla in zona-meta. il portiere deve parte- saggio alle spalle della linea difensiva. il portiere de-
cipare con una posizione attiva che gli consenta d’in- ve partecipare con una posizione attiva che gli
tercettare la rifinitura degli attaccanti. consenta d’intercettare la rifinitura degli attaccanti.
l’ allenatore
“I giovani, la mia vocazione”
di Patrizio Bisanti
iciotto anni di roma, dieci alla guida del- lega nella bacheca giallorossa. in diciotto anni di
d la Primavera. e complessivamente
vent’anni tra i ragazzi. Alberto de rossi
chiudeva una lunga carriera in serie c e comincia-
roma ci sono da aggiungere altri due scudetti (uno
Giovanissimi e un altro Primavera), un mucchio
di finali e di ragazzi portati tra i professionisti: più
va ad allenare i piccolini. Quella di allora – ce lo di venti in serie A! Alberto de rossi è un signore
spiegherà in questa lunga chiacchierata – era l’esi- di cinquantacinque anni che interpreta il suo lavoro
genza forte di restare ancorato al campo di gioco. con il sorriso sulle labbra, con signorilità in cam-
nel tempo è diventata qualcosa di diverso, più pre- po. educa davvero. e forma giocatori. e vince. ma-
cisamente un lavoro. Ancor più, una vocazione da gari ci spiega come si fa...
vivere con passione. oggi de rossi è il decano del-
la categoria: lazio, Juventus, inter, milan, Fio-
rentina, napoli, hanno tutte cambiato la guida tec-
nica; lui ha trovato casa a trigoria, qualcosa di più
di un luogo comune. Un luogo di famiglia, la pa-
lestra da cui sfornare talenti consegnati al profes-
sionismo come probabilmente nessuno. ma que-
sto lo dicono gli altri analizzando i risultati del suo
lavoro, che tra il 2011 e il 2012 ha portato uno
scudetto, una coppa italia e una supercoppa di
esordire non vale nessun altro In tutto questo, cosa rappresenta la Roma?
Lavorare nella Roma l’ha, diciamo così, age-
lavoro per me. volata?
E quel risultato non può essere credo che sia importante poter fare il mio la-
voro in una realtà come la roma, al di là del fatto
solo tuo: va diviso con tutto che rappresenti i colori del cuore della mia fami-
glia: ma questo diventa un fatto privato. la roma
il settore giovanile. mi ha fatto sentire in sintonia con un programma
che è quello da sempre, perché io qui sono stato
Questo è il lavoro di équipe” calciatore fino alla Primavera, prima di andare a
Alberto De Rossi, c’è una ricetta per questo La formazione della Roma Primavera, detentrice della
successo? Coppa Italia di categoria, che battendo per 2-1 l’Inter
a Busto Arsizio con reti di Bumba e Frediani ha arric-
difficile dirlo. Anzi, posto così, dico che il que- chito la bacheca giallorossa di una meritata Supercop-
sito merita una riflessione, è stimolante: ma io una pa. La formazione della Roma Primavera, scesa in
ricetta non ce l’ho, nel senso che le ricette mi fan- campo col 4-3-3: Svedkauskas; Rosato, Calabresi, Car-
no pensare a qualcosa di preparato, studiato. io di boni, Yamnaine; Lucca, M. Ricci (81’ Somma), Citta-
dino (64’ Mazzitelli); Frediani, Ferrante, Bumba. A
preparato e studiato posso aver messo le mie co-
disposizione Zonfrilli, Sammartino, Di Gioacchino,
Ferri, Minicucci, Pagliarini, Ricci, Terriaca, Gonza-
lez, Romano.
22
primo piano
l’ allenatore
giocare in c. e ricordo casaroli, Bacci, Ugolotti, ponenti di uno staff del settore giovanile di un club
Faccini, quanti ne salivano. Accogliere i giovani deve poter dire di aver contribuito a quel succes-
senza pressarli, senza esasperare nulla. sì, è vero, hai so. l’esaltazione del lavoro di équipe.
la maglia della roma addosso, ma sei qui per pro-
vare a vivere tutto questo per quello che è, uno Lei allena i giovani per passione, per voca-
sport. io mando questo messaggio ai miei ragazzi. zione. Ha detto chiaramente più di una volta
Alla roma c’è sempre stato un qualcosa di più per di non ritenere questo un passaggio della sua
i giovani, al di là del credo “se sei bravo vai”. Que- vita professionale: un passaggio che possa por-
sta è la nostra forza. tarla ad allenare i grandi. Il suo mondo è
quello dei giovani. Noi siamo convinti che non
E la forza sta nei numeri, nei giocatori por- sia un limite, se lei lo spiega a qualche suo col-
tati tra i professionisti. Una ricerca di qualche lega giovane il suo potrebbe diventare un mes-
anno fa del settore tecnico della FIGC metteva saggio importante. Le va?
il vivaio della Roma al livello di quelli di Bar-
cellona e Real Madrid...
Posso capirlo e dico che quella ricerca era veri- Il direttore sportivo
tiera, al di là del fatto che poi si vive di cicli e fiam- della Roma, Walter
mate del tutto particolari: penso al Barcellona... Sabatini: piena
Però la roma con i giovani ha ottenuto risultati im- sintonia tra
portanti da diversi anni a questa parte. Posso par- De Rossi e Sabatini
che ha voluto
lare dei miei anni, qui i giovani sono sempre arri- inserire Primavera
vati in prima squadra o tra i professionisti, non ci e Allievi Nazionali
siamo solo riempiti la bocca. l’incidenza è stata nell’organizzazione
clamorosa, anche per necessità oltre che per scel- della prima squadra.
ta, ai tempi di luciano spalletti, quando in setti-
Perché?
Per far capire come sono arrivato per gradi a
maturare la convinzione che costruire il talento sa-
pendo aspettare è qualcosa che non ha eguali. sa-
pete i giocatori o i progetti che io ho atteso sei me-
si? Quando mai potresti aspettare sei mesi nel
professionismo? mai, si brucia tutto e subito. Al-
lora io dico: facciamo crescere i ragazzi, prendia-
mo coscienza del talento che hanno, non rovi-
niamolo. e non voglio fare il maestro, o criticare
chi allena i giovani aspirando un giorno a un’al-
24
primo piano
l’ allenatore
no, nessuno mi ha mai chiesto espressamente si trovano gli stimoli? Parlo di lei, non dei ra-
questo alla roma. o meglio, capitò una sola vol- gazzi, visto che loro dovranno averne...
ta, nel breve periodo in cui è stato a trigoria ce- io sono un curioso per natura, quindi gli stimo-
sare Prandelli: lui sì, mi chiamò e mi disse che li li trovo sempre. Un esempio: insieme ad Alessan-
avrebbe gradito uniformità tattica. rapporti con dro toti, che più che un secondo è un amico, uno
tutti gli allenatori, ma questo no. Poi sono il pri- straordinario compagno professionale d’avventura,
mo a dirvi che se mi accorgo di avere giocatori adat- studiamo sempre esercitazioni nuove per proporre
tabili al modo di giocare della prima squadra sono ai ragazzi concetti che potrebbero essere simili, per
io il primo a uniformarmi, per il bene dei ragazzi, scongiurare il rischio di annoiarli. e questo dà stimoli.
per una facilità d’inserimento nel gruppo dei gran- e poi c’è questo gruppo, che stimola, perché addos-
di quando dovesse capitare l’occasione. so gli era stata messa un’etichetta scomoda. Apro una
parentesi: attenzione alle etichette coi ragazzi, per-
Le piace il progetto delle seconde squadre ché assorbono tutto e creiamo loro condizionamen-
per riformare definitivamente il campionato ti ingenerosi. Quando abbiamo vinto la supercop-
Primavera? pa, un mio giocatore intervistato ha detto che era
molto. e aggiungo che con l’abbassamento del- contento, perché quel gruppo non aveva vinto mai
l’età di un anno, fare questo esperimento, sulla nulla. Benissimo, intanto quel tabù è abbattuto. ora
scorta di quello che è già stato fatto all’estero e che li ho visti scuri in volto quando il napoli ci ha bat-
ha dato risultati, aiuterà ulteriormente i nostri ra- tuto 3-0. come se l’incubo riaffiorasse. ce lo toglie-
gazzi nell’inserimento. remo insieme, io credo che questo gruppo possa pro-
vare a vincere dopo aver già vinto. riuscirci lo
Con questo gruppo che ha alzato il trofeo sappiamo che è un attimo, ma il successo sarà lotta-
della Supercoppa siete ripartiti a zero. Come re per... e poi vediamo chi arriva in fondo.
25
preparazione tecnica
l’ allenatore
Allenare l’intensità mentale nel calcio
di Massimo Lucchesi
seconda parte
l’ allenatore
si a difendere (in particolare gli attaccanti) in fase
di non possesso.
la squadra in possesso-palla ha l’obiettivo di se-
gnare il goal, avvalendosi del jolly che agisce in po-
sizione di centrocampista centrale basso e garanti-
sce una situazione di superiorità numerica. i sette
difendenti hanno invece l’obiettivo di recuperare
la palla e verticalizzare sul jolly per trasformarsi a
loro volta in attaccanti. il tentativo di immediata
verticalizzazione dovrà tuttavia essere ostacolato
dagli avversari che, una volta persa la palla, do-
vranno immediatamente intercettarla per evitare di
trasformarsi in difendenti.
se il tentativo va a buon fine si assiste all’im-
mediata transizione delle squadre (i difendenti si
trasformano in attaccanti e viceversa). se vicever-
sa i difendenti, una volta recuperata la palla, non
riescono a innescare il jolly l’esercitazione prosegue
senza cambiamento dei compiti.
esercizio 2.
Difendo, apro e finalizzo
Descrizione: gli otto elementi della squadra in Obbiettivi: marcatura, anticipo, apertura, inseri-
possesso-palla si dispongono in maniera ordinata mento, finalizzazione
sul campo. i giocatori sono nei ruoli consueti in fa- Misure: metri 35×60 – doppia area di rigore
se offensiva, mentre devono adattarsi e impegnar- Numero calciatori: 8 + 4 sponde e 2 portieri
Un’esercitazione è funzionale quando stimola nel giocatore risposte che lo inducono a migliorare gli specifici aspetti per i quali so-
no state finalizzate.
27
preparazione tecnica
l’ allenatore
Al termine del tempo stabilito, ruotare le sponde
con i compagni all’interno.
esercizio 3.
Conquisto e apro
l’ allenatore
Descrizione: l’esercitazione viene sviluppata in due Descrizione: le squadre sono schierate. ognuna
settori e vede impegnate due squadre di sei elemen- di esse ha l’obiettivo primario di fare goal. se i di-
ti ciascuna, coadiuvate, in fase di possesso palla, dai fendenti recuperano palla nella metà campo of-
quattro jolly (giocatori laterali). ogni settore è pre- fensiva l’azione può essere finalizzata con il goal.
ventivamente assegnato a una delle due squadre. i se invece il recupero della palla avviene nella metà
difendenti sono impegnati a pressare e intercettare campo difensiva è obbligatorio verticalizzare ver-
la palla in possesso degli avversari che, coadiuvati so il portiere avversario (anche con un lancio lun-
dai quattro jolly laterali, si dispongono sul campo go immediato) prima di poter imbastire una nuo-
secondo il modulo di gioco preordinato. Una vol- va azione a partire dal proprio portiere. i difendenti
ta recuperata la sfera, i difendenti aprono verso i jol- possono intercettare il tentativo di verticalizzazio-
ly laterali adiacenti al settore libero e, dislocandosi, ne avversaria solo con attaccanti e centrocampisti
vanno a occupare tale spazio con l’obiettivo di fare e non con i difensori.
possesso. l’esercitazione prosegue nel nuovo setto-
re con le squadre che si sono invertiti i compiti. Vin- esercizio 5.
ce la squadra che nel complesso riesce a mantenere Intercetto, imposto e contrattacco
più a lungo la sfera nel proprio settore di competenza.
Obbiettivi: intercetto, verticalizzazione, possesso e
esercizio 4. contrattacco
Riconquisto ed attacco (partendo dal portiere) Misure: campo intero suddiviso in 2 metà campo
Numero calciatori: 22
Obbiettivi: intercetto e ripartenza (alta o bassa)
Misure: metri 70×60 Descrizione: l’esercitazione ha inizio in una metà
Numero calciatori: 20 + 1 jolly – squadre schiera- campo e viene poi sviluppata nella successiva. nel-
te col jolly che gioca esclusivamente con la squa- la metà campo difensiva sono disposte due squa-
dra in possesso-palla. dre numericamente impari. la squadra difenden-
Varianti: 22 giocatori (senza utilizzo del jolly) te è composta da soli sette elementi e ha l’obiettivo
29
preparazione tecnica
l’ allenatore
d’interdire la manovra avversaria, intercettare pal- A seguito di tale evento i tre attaccanti debbo-
la e verticalizzare verso il portiere per poter inver- no sviluppare, in situazione di tre contro tre, un
tire il ruolo (da difendenti ad attaccanti) con gli contrattacco nella metà campo offensiva. se inve-
avversari. la squadra che attacca è invece compo- ce, come precedentemente anticipato, i difenden-
sta da undici elementi; i tre attaccanti giocano però ti dovessero riuscire a recuperare la palla, a segui-
solo di sponda e a un tocco. to della riuscita verticalizzazione verso il portiere,
nell’altra metà campo sono invece disposti tre la situazione si rovescia.
giocatori (della stessa squadra dei difendenti) schie- difensori, centrocampisti e attaccanti delle due
rati oltre la linea tratteggiata. squadre si scambiano rapidamente i compiti e le po-
l’esercitazione prende il via dal portiere che ri- sizioni e il gioco prosegue con una nuova rimessa
mette in gioco la palla a favore della squadra chiamata del portiere.
a offendere in situazione di undici contro sette. l’o-
biettivo è riuscire a innescare, con un passaggio ra- il presente contributo è tratto dalla pubblicazione
soterra, uno degli attaccanti (o centrocampisti late- Allenare aggressività ed intensità mentale di massi-
rali, a seconda del modulo) che riceve, orientato verso mo lucchesi, edizioni www.allenatore.net.
la porta avversaria, oltre la linea di metà campo.
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preparazione tecnica
l’ allenatore
Tecnica, tattica e psicologia:
come si para un rigore
di Alessandro Carta
uali sono le “armi” a favore del portiere 1. Il portiere non ha niente da perdere
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preparazione tecnica
l’ allenatore
posizionamento del corpo prima della rincorsa, pie- l’adeguata risposta motoria può darsi solo a se-
de d’appoggio e angolazione dell’anca) potrebbero guito di un preciso segnale esterno: la palla arriva
indurre il portiere ad anticipare la parata alla sua si- rasoterra, mi butto rasoterra; la palla arriva a mezz’al-
nistra. tezza, mi butto a mezz’altezza… ma a meno che il
rigore non arrivi a velocità particolarmente bassa, il
portiere che si butta casualmente scegliendo un la-
2. Devo confidare nei miei mezzi to non ha la possibilità di dare un’adeguata rispo-
sta motoria e tecnica su un rigore calciato da appe-
il portiere non può affidarsi al caso per parare un na undici metri di distanza. Al contrario, se il
rigore, ma dovrà allenarsi a pararlo unitamente al pre- portiere si prepara con calma a un’adeguata rispo-
paratore dei portieri nelle sta motoria immediata-
sedute di lavoro specifico e Parare un calcio di rigore mente dopo la partenza del
insieme alla squadra nelle tiro, confidando nei pro-
proposte dell’allenatore. non è poi così impossibile. pri mezzi e non muoven-
confidare nei propri mez- dosi prima, allora sì che
zi significa sapere di poter
La probabilità che ciò potrà analizzare la linea
parare un rigore, ovvero avvenga dipende innanzitutto d’attacco della palla e at-
avere autostima elevata e fi- tuare un tentativo di para-
ducia in se stessi. dalla forza di volontà e dalla ta tecnicamente corretto.
Per parare un calcio di dagli undici metri una
rigore il portiere deve sape- fiducia che il portiere deve palla tirata con precisione,
re che la possibilità di pa- a una velocità di venti/ven-
rarlo dipende attivamente avere nei suoi mezzi tidue metri al secondo,
dalla sua forza di volontà e raggiunge lo specchio del-
che non deve mai subire la porta in poco più di
passivamente gli eventi. mezzo secondo. Al portie-
re, che ha in media un
tempo di reazione di tre
3. Non mi devo muovere decimi di secondo, rima-
prima ne dunque il tempo per
un’adeguata risposta mo-
la percentuale di rigori toria e tecnica (in due de-
parati scende notevolmen- Tutti ricordano l’impresa di Francesco Toldo agli Europei cimi di secondo si possono
te quando ci si muove pri- del 2000, quando salvò la porta azzurra per ben quattro percorrere di slancio anche
ma e ci si affida al caso. la volte, una durante i novanta minuti e ben tre nella lotte- più di due metri, copren-
percentuale di rigori parati ria finale dei rigori. do il 72% circa del lato
dai portieri che aspettano della porta).
la battuta stando fermi e vanno dove va la palla con Per impedire la parata al portiere con certezza
adeguata risposta motoria in linea è pari al 33%. di matematica, ovvero per superare i tempi di reazio-
contro, la percentuale di rigori parati dai portieri che ne del portiere, l’attaccante dovrebbe calciare a ve-
si muovono anticipatamente è inferiore al 15%. locità superiori ai 28 metri al secondo. in questo ca-
Questo importantissimo dato statistico (La scien- so, infatti, il tempo che rimarrebbe al portiere non
za nel pallone, zanichelli) conferma che muoversi pri- sarebbe sufficiente a intercettare la palla.
ma e scegliere un angolo non equivale ad avere il 50% il portiere deve sapere che per battere un calcio
di possibilità per parare un calcio di rigore. infatti se di rigore imparabile un attaccante deve coniugare
pure muovendomi prima dovessi indovinare il lato, velocità e precisione (mirando preferibilmente agli
la domanda successiva è: “Bene, ho indovinato (a ca- angoli sotto l’incrocio dei pali): ma questi due fat-
32 so) il lato di arrivo della palla, ma quale linea d’attacco tori, come sappiamo, non vanno molto d’accordo
devo seguire... bassa, alta o a mezz’altezza?”. tra loro.
preparazione tecnica
l’ allenatore
sul campo i dati dicono che la probabilità di se- mosse dell’avversario piuttosto che rimanere fer-
gnare dal dischetto si aggira intorno al 70%. Più mi sul posto.
che imparabile, secondo le leggi della fisica il rigo- in realtà, come abbiamo visto, nel caso di un cal-
re è imprevedibile. ma anche l’imprevedibilità può cio di rigore, la lotta, almeno per via teorica, sareb-
diventare statisticamente be meno impari di quanto
prevedibile. solitamente si pensi se non
se si divide la porta in entrassero in gioco gli
tre fasce orizzontali, il 57% aspetti psicologici della
dei rigori viene indirizza- particolare situazione di
to rasoterra, il 30% a gioco.
mezz’altezza, il 13% nella
fascia più alta. suddivi-
dendo la porta in tre fasce Gli aspetti psicologici
verticali, invece, si è evi-
denziata una leggera pre- “eravamo sotto di 2 a 1
Professionisti o dilettanti, a qualsiasi livello nel momento
ferenza dei tiratori per la quando l’arbitro ci ha as-
in cui l’attaccante mette la palla sul dischetto il portiere
fascia posta alla destra del deve mantenere la massima calma e fiducia in se stesso. segnato un rigore… deci-
portiere. la ricerca, frutto si di tirare col piede destro,
di un ampio studio stati- il mio più debole, perché
stico condotto da ricerca-
Se c’è un momento in cui sapevo che mi aveva visto
tori dell’università israe- il portiere deve fare calciare i rigori col sinistro.
liana Ben Gurion di eilat, e ho segnato!” decidere di
analizzando i video di 286 attenzione allo sguardo calciare un rigore col pie-
rigori battuti tra europa e de “peggiore” può sem-
sudamerica, ha evidenzia- dell’avversario che si accinge brare bizzarro. tutto di-
to che i portieri hanno pa- venta più chiaro quando si
rato un terzo dei penalty a battere, questo è l’attimo legge la conclusione del
quando nell’istante del ti- racconto: “Ho ingannato
ro sono rimasti al centro
immediatamente successivo Yashin!”. lev Yashin, uni-
della porta senza tuffarsi a quando il tiratore posa co portiere ad aver con-
anticipatamente, mentre la quistato il Pallone d’oro,
percentuale dei rigori in- la palla sul dischetto è considerato il miglior
tercettati è scesa al 12,6% portiere del novecento,
e al 14,2% quando i portieri si sono tuffati rispet- davanti all’inglese Gordon Banks e al nostro miti-
tivamente a destra o a sinistra. co dino zoff. il russo lev Yashin ha chiuso la car-
la scelta migliore sembrerebbe quindi aspetta- riera con 150 rigori parati all’attivo, esempio mira-
re prima di muoversi: eppure nel 93,7% dei casi i coloso di carisma e psicologia “al contrario”, visto
portieri scelgono di tuffarsi prima di poter osser- che, sfatando il luogo comune che vorrebbe il por-
vare chiaramente la direzione in cui andrà il tiro. tiere psicologicamente già battuto, era il “ragno ne-
Perché si tuffano prima? (contravvenendo, tra l’al- ro” sovietico a porre gli attaccanti in situazione di
tro, a una delle leggi fondamentali della dinamica massimo rispetto e inferiorità.
enunciate da newton: “A ogni azione corrispon-
de una reazione uguale e contraria”). Qui entra in
gioco un fattore psicologico, una sorta di precon- “Nessuno potrà mai giudicarvi inferiori, se non siete
cetto molto umano, secondo cui di fronte a un pe- voi a permetterglielo”
ricolo l’azione è sempre meglio dell’inazione. in
altre parole, il 93,7% dei portieri pensa erronea- il portiere, dunque, dovrà sempre ritenersi in con-
mente che è meglio subire un goal su calcio di ri- dizione di poter parare un calcio di rigore: e questa 33
gore dopo aver tentato di opporsi anticipando le grande forza, fatta di sguardi e di saldezza psicolo-
preparazione tecnica
l’ allenatore
gica, l’attaccante dovrà percepirla e subirla. il por- anche la propensione a parare i calci di rigore con
tiere non dovrà avere predisposizioni psicologiche specifiche proposte didattiche?
insicure, vittimistiche, deboli e d’inferiorità al co-
spetto dell’avversario. la regola più importante do-
vrà essere una soltanto: “Prepararsi adeguatamente Proposta didattica per neutralizzare i calci di rigore
e non lasciare niente al caso”. e per non lasciare
niente al caso il preparatore dei portieri deve alle- Per neutralizzare un rigore, come abbiamo vi-
stire un’adeguata seduta preparatoria specifica per sto, l’aspetto psicologico è dominante, più della
aiutare i suoi portieri a elevare la percentuale di ri- tecnica e delle statistiche. ma le statistiche vanno
gori parati. rispettate e ascoltate.
Ad esempio, un modo
molto valido per avvan-
“La strada da percorrere taggiare il proprio portie-
per diventare dei Grandi re è renderlo edotto su co-
Portieri è la stessa che con- me calciano i rigoristi
duce a diventare dei Gran- avversari. oggi le televi-
di Uomini” sioni, pubbliche e private,
i giornali specializzati e
Per diventare grandi tutti i media si divertono
portieri servono tantissime a elaborare statistiche su
doti, caratteriali, fisiche, Euro 2012, quarti di finale: Gigi Buffon blocca con sicu- tutto. nel calcio, in occa-
rezza il rigore di Ashley Cole. Sommata all’errore di Ash-
tecniche, comportamen- ley Young, la mancata realizzazione costa ai britannici sione dei calci di rigore, di
tali, umane, che possiamo l’eliminazione per 4 tiri realizzati a 2. ogni specialista si sa la per-
brevemente riassumere: centuale di realizzazione e
quante volte ha tirato a de-
1. coraggio Se il portiere prepara con stra o a sinistra. si sa ad
2. personalità adeguata al esempio che totti tira pre-
ruolo calma un’adeguata risposta feribilmente alla destra del
3. impostazione tecnica portiere, qualche volta fa il
di base motoria immediatamente cucchiaio al centro, poche
4. tecnica applicata alle volte a sinistra. Questo, a
diverse situazioni
dopo la partenza del tiro, lungo andare, ha fatto di
di gioco senza muoversi prima, potrà totti un rigorista preve-
5. comportamento tatti- dibile e molti portieri si
co adeguato analizzare la linea d’attacco possono vantare di aver
parato un rigore al pur
tutto è allenabile e della palla e attuare bravissimo Francesco. co-
perfezionabile. sì come è ormai noto che
si possono migliorare un tentativo di parata Hernanes indirizza la pun-
qualità caratteriali impor- ta del piede d’appoggio (il
tantissime per il ruolo del tecnicamente corretto sinistro) verso la sinistra
portiere, portando ogni del portiere e all’ultimo
allievo a percorrere con serenità la strada che con- con l’anca destra rotea completamente la gamba
duce ad accrescere il coraggio e adattare la propria calciante, girando il tiro alla destra del portiere. ma
personalità al ruolo dell’estremo difensore. si può queste statistiche, che riguardano il calcio profes-
persino allenare ad adeguare il tono della voce a un sionistico, non sono di facile reperibilità a livello
ruolo come quello del portiere, dove le qualità da giovanile e dilettantistico. Anche se sapere dove e
34 “condottiero” sono elevate all’ennesima potenza. come calciano i rigoristi avversari sarebbe il primo
ma allora perché non allenare adeguatamente vero vantaggio.
preparazione tecnica
l’ allenatore
“dammi retta… stai fermo sino all’ultimo e to il piede ci fosse una molla, come se dal terreno
confida sulle tue capacità di reazione. se stai fer- sottostante scaturisse una fiamma o partisse una scos-
mo l’avversario s’innervosisce e così lo obblighi a sa elettrica. il nostro stesso corpo è percorso da cor-
tirare forte e angolato, ma spesso forza e precisio- rente elettrica, i nostri muscoli sono innervati elet-
ne non si coniugano. se non tira forte e angolato, tricamente dal sistema nervoso centrale e periferico,
tu con un passo e spinta pari il rigore, perché hai i nostri muscoli sono elastici e, come degli elastici,
il tempo per parare. inoltre hai la possibilità di sa- possono accorciarsi e allungarsi lanciando il corpo
pere verso quale lato dovrai andare e che gesto tec- a distanze superiori al doppio della sua lunghezza.
nico dovrai fare, ovvero se buttarti rasoterra, a
mezz’altezza o verso l’alto. scegliere un lato non ti
dà il 50% di probabilità di parata, ma molto me- Metodologia
no. Addirittura i rigori parati scegliendo un ango-
lo a caso sono meno del 15%!”. Per allenare la predisposizione a parare un rigore
chissà quante volte i miei allievi avranno sentito bisogna seguire la seguente procedura:
questi miei consigli, salvo poi spesso disattenderli in
partita (soprattutto a inizio stagione, ma quasi mai 1. guardare la palla e stare fermi sino all’ultimo
alla fine). non a caso la stragrande maggioranza dei 2. confidare nelle proprie capacità di reazione
portieri – il 93,7%, l’abbiamo detto – sceglie di muo- 3. attaccare la palla con passo e spinta
versi prima: e pochi ricordano che il portiere ha un 4. proiettare e lanciare il corpo in linea
vantaggio, seppur esiguo, per poter parare un rigore, in corrispondenza del lato di arrivo della palla
il che rende il suo compito meno difficile.
se il motivo per cui un portiere si ritiene con- Per aiutare il portiere a incrementare la reatti-
dannato a non parare i rigori è legato alla tempisti- vità e la propensione a parare un rigore con un pas-
ca, allora alleniamolo a ridurre i tempi di reazione so e spinta, un’adeguata proposta didattica preve-
ed effettuare rapidamente i tentativi di parata con de che il preparatore dichiari anticipatamente da
rapidi passi e spinte, con contatti della punta del quale lato tirerà la palla (senza specificare se la traiet-
piede sul terreno più rapidi ed efficaci, come se sot- toria sarà bassa, a mezz’altezza o alta).
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preparazione tecnica
l’ allenatore
ceversa se alzo all’ultimo il braccio sinistro tirerò al-
la tua destra!”.
l’ allenatore
per loro, continuando a guardare per terra, oltre a tate leggi fisiche e interessantissimi dati statistici
dimostrare nervosismo e insicurezza, rischiano di e inoltre si consiglia al rigorista, quale strategia
ridurre notevolmente la loro possibilità di realizza- ottimale, di fissare un punto e tirare verso quello,
zione. riguardatevi i rigori sbagliati dai calciatori in- ignorando l’azione del portiere. ma la nostra
glesi contro l’italia agli ultimi europei 2012. in por- esperienza c’insegna che spesso gli attaccanti, veri
ta non ci sarà stato lev Yashin, ma pur sempre un e propri strateghi assimilabili a giocatori di
certo Gigi Buffon che quanto a carisma e a supe- poker, sono maestri del bluff e tirano dove meno
riorità psicologica non ha nulla da invidiare al cele- te lo aspetti: e spesso, in occasione dei rigori,
bre portierone russo. proprio dal lato diametralmente opposto al loro
l’influenza dell’ansia da prestazione sul rigori- sguardo.
sta è stata analizzata nel 2009 dai ricercatori dell’u- ludwig e Guerrerio hanno osservato che “per
niversità britannica di exeter, facendo tirare calci quanto riguarda le modalità di tiro, i dati statisti-
di rigore a calciatori che indossavano particolari oc- ci indicano che una rincorsa breve, lunga dai
chiali in grado di registrare i movimenti degli occhi quattro ai sei passi, assicura risultati migliori ri-
al momento del tiro, dato che il controllo dello spetto a una rincorsa di dieci metri e più. l’even-
sguardo e quello della coordinazione dei movimenti tuale angolazione della rincorsa pare invece non
sono abilità collegate tra loro. avere un’influenza significativa”. mi trova decisa-
l’ansia da prestazione del rigorista è ben descritta mente concorde il fatto che una rincorsa curvili-
da Alex del Piero nel suo ultimo libro Giochiamo nea non possa dare segnali particolari al portiere,
ancora: “sono istanti senza ritorno, a nessuno vie- in quanto consente al calciatore di tirare tanto a
ne concessa una seconda occasione. ci sei tu, c’è il destra quanto a sinistra. ma nel caso di una rin-
pallone e c’è la domanda decisiva: ‘Ale, cosa vuoi fa- corsa rettilinea e frontale, i segnali possono essere
re?’. devi decidere in fretta: come tirare, dove tira- più evidenti e facilmente analizzabili in tempi
re, quanto forte tirare. senza dubbi, senza debolez- utili per capire verso quale lato arriverà la palla.
ze, vincendo l’umanissima paura di sbagliare”. infatti, su rincorsa rettilinea-frontale, un destro
ed è proprio in quell’istante, con l’umanissima calcerà verosimilmente alla destra del portiere.
paura di sbagliare, che anche i campioni conosco- ma se il nostro battitore destro deciderà all’ulti-
no, che il portiere dovrà inserirsi con coraggio e at-
teggiamento fermo e carismatico.
Fattori importanti:
posizionamento del corpo
La rincorsa del tiratore
dell’avversario e traiettoria
negli attimi che precedono il calcio di rigore
il portiere dovrà dunque concentrarsi, confidare di rincorsa, piede d’appoggio
sulle proprie capacità di reazione, verificate e al-
lenate durante la settimana col preparatore e con e angolazione dell’anca
la squadra, osservare il tiratore e saper cogliere da
quale lato guarda non appena risolleva il capo mo di non tirare alla destra del portiere o al cen-
dopo aver posato la palla sul dischetto. ma non tro, dovrà svelare le proprie intenzioni con una
tutti i tiratori guardano la porta o il portiere. più lenta e palese comunicazione non verbale (al-
rimangono altri due fattori importanti da largamento laterale del piede d’appoggio sinistro
analizzare nella comunicazione non verbale che il e apertura dell’anca destra verso la sinistra del
tiratore giocoforza effettua (è infatti impossibile portiere), consentendo così a un portiere saggio,
non comunicare!) prima di battere un rigore: po- che sa stare fermo sino all’ultimo e confidare sul-
sizionamento del corpo e traiettoria di rincorsa, la propria capacità di reazione, di avere il tempo
piede d’appoggio e angolazione dell’anca. per analizzare la situazione e con molta probabi-
nel citato libro la scienza nel pallone, di ni- lità di parare il calcio di rigore con un passo e 37
cola ludwig e Gianbruno Guerrerio, vengono ci- spinta.
preparazione tecnica
l’ allenatore
Piede d’appoggio e angolazione dell’anca corsa rettilinea e frontale hai un vantaggio in più,
perché se all’ultimo allarga il piede d’appoggio e
Ben più difficile avere la certezza di dove l’avver- apre l’anca, l’abbiamo visto, non incrocerà il tiro,
sario tirerà il rigore limitandosi unicamente, come ma tirerà dal tuo lato opposto rispetto al piede cal-
peraltro ahimè molti consigliano, a osservare dove e ciante (destro alla tua sinistra, sinistro alla tua de-
come indirizza la punta del piede d’appoggio. Ab- stra).
biamo visto infatti che è assai più importante, al li- 5. lànciati verso il lato di arrivo della palla con un ra-
mite, osservare l’apertura o meno dell’articolazione pido passo e spinta in linea con la traiettoria della
dell’anca. ma fermo restando che il portiere dovrà palla. non muoverti prima, il tuo tempo di rea-
principalmente guardare la palla e soprattutto stare zione – pari a tre decimi di secondo – ti dà due de-
fermo sino all’ultimo, non è facile e non vi sono i cimi di vantaggio rispetto al tempo d’arrivo della
tempi necessari per guardare la punta del piede d’ap- palla (mezzo secondo dal dischetto allo specchio
poggio e la palla contemporaneamente, in quanto a della porta).
quel punto la palla è già bella che calciata verso la
porta. Parare un rigore non è poi così difficile…
dunque, riepilogando, per parare un calcio di ri-
gore segui questi semplici consigli: ricordati: “se stai fermo sino all’ultimo hai il 33%
di probabilità di parata. se ti muovi prima parerai
1. confida nei tuoi mezzi, sulla tua capacità di reazione meno del 15% di rigori. le zone della porta impos-
e sulla tua forza psicologica. sibili da raggiungere su un rigore calciato forte e an-
2. guarda sempre la palla e stai fermo sino all’ultimo golato sono appena il 28%. il restante 72% è alla tua
(anche perché il rigore potrebbe essere forte ma portata”.
centrale).
3. cogli il primo sguardo del tiratore non appena ri- Parare un rigore non è impossibile.
solleva il capo dopo aver posato la palla sul di- credici.
schetto.
4. analizza il posizionamento del corpo del tiratore e Alessandro Carta
la traiettoria della sua rincorsa. su rincorsa curvi- preparatore dei portieri professionista
linea può tirare a destra come a sinistra. su rin- Iscritto all’Albo Speciale della FIGC
38
medicina dello sport
l’ allenatore
Il progetto “Piede e Sport”
dalla Redazione
a podologia è un ramo della medicina che • assistere, anche ai fini dell’educazione sanitaria,
L’esame baropodometrico con pedana pressoria in fase statica e dinamica consente di studiare la funzionalità del piede nello speci-
fico gesto sportivo.
l’ allenatore
L’elogio del riposo
di Giorgio Galanti
principio universalmente condiviso che la de concentrazione sia in gara che durante l’allena-
opo aver virgolettato le “sofferenze” dei crificio di un agnello. coinvolgere l’aldilà nelle ga-
l’ allenatore
Giovanni Trapattoni, commissario tecnico azzurro dal 2000 Romeo Anconetani, vulcanico padre-padrone del Pisa dal
al 2004. L’abitudine del Trap di bagnare il campo con ac- 1978 al 1994, oltre a costringere i propri giocatori a este-
qua benedetta fu immortalata dalle telecamere durante il nuanti pellegrinaggi, era noto per cospargere scaramantica-
Mondiale nippocoreano del 2002. mente il campo di sale prima di ogni incontro.
per “dannare” la squadra avversaria, che negativo c’è chi sta per ore connesso con l’iPad; nello spo-
per neutralizzarlo. di questo repertorio fa parte l’u- gliatoio ci sono altre ritualità e scaramanzie indi-
so di animali per attaccare o difendersi dalla mala- viduali, per esempio massaggi, unguenti, bende,
sorte: il gatto nero, l’aquila, la gallina, da noi in Um- specchiarsi, bagnarsi, oppure a coppie di giocato-
bria si sono visti spesso maiali e conigli. ri – spogliarsi insieme, ripetersi le solite frasi – o
i riti a loro volta sono stimolati dalle grandi adu- ancora di gruppo: il silenzio, i canti, i motti. si ri-
nate collettive, la spettacolarizzazione surriscalda le corre a parole pseudomagiche tipo “vincere”, “fa-
masse e amplifica gli effetti: al- me” e simili, qualcuno va ol-
tri invece restano individuali, La psicologia considera tre con pozioni altrettanto
alcuni sono intimi, non si ma- “magiche” (vedi stupefacen-
nifestano esternamente: si par- questi fenomeni salutari ti vari).
la dentro di sé, si toccano tutto si fa per affrontare
amuleti in tasca eccetera… Al- per l’uomo odierno, meglio un evento la cui im-
tri, sebbene personali, si ma- portanza viene esasperata e
nifestano all’esterno, come
perché allentano quindi per tenere entro una
quando il mister in panchina le catene del pensiero soglia sopportabile le ultra-
bacia la medaglietta, butta del sollecitate emozioni, avendo
sale, carezza un corno. Quan- logico-razionale, tecnico, la consapevolezza (auspicabi-
do un gesto “strano” che ha le) che nel mondo ci sono ben
solo una sincronia emotiva normativo e matematico altre “guerre”.
con l’attore si collega a una vit- si fanno gli scongiuri per
toria esso tende ad essere ri-
dominante non farsi male prima fisica-
petuto. Un’altra gamma di simbolismi appartiene a mente (infortuni) e poi psicologicamente: la scon-
varie parti del corpo, con feticismi propiziatori per- fitta vuol dire indebolimento della fiducia in se stes-
sonalizzati: barba, baffi e capelli, indumenti, ma- si e nella squadra, squilibri affettivi tra abbattimento
gliette con dediche speciali, numeri portafortuna e e rabbia. con la vittoria si rammentano le parole, i
così via. Per non dire dei tatuaggi. gesti e gli oggetti che sono stati evocati prima. se si
Vi sono azioni scaramantiche come per esem- perde si cambiano. la psicologia, nell’osservare
pio entrare sempre per ultimi in campo, toccare quanto accade nel laboratorio calcistico, da un lato
l’erba, non pestare le linee bianche. in situazioni guarda questi fenomeni “sportivamente”, almeno
ad alta tensione si bacia la sfera, la pelata del com- per quanto mi concerne, come salutari per l’uomo
pagno, ci si toglie la maglia pur sapendo che si verrà odierno, perché allentano le catene del pensiero lo-
ammoniti (censura francamente grottesca nel con- gico-razionale, tecnico, normativo e matematico do-
testo del grande teatro dell’irrazionalità), si sputa minante. il pallone più di ogni altro sport offre le 43
in tutte le direzioni e via dicendo. nel prepartita opportunità di scaricare le pressioni e gli istinti più
psicologia dello sport
l’ allenatore
profondi, consente di negare la realtà, di manife- “stranezze” sopprime. il ricorso poi al materialismo
stare le contraddizioni. il comportamento “strano” degli amuleti, anche quelli modernissimi elettro-
esprime un compromesso tra l’accumulo di tensio- nici, e al narcisismo dell’io corporeo nelle sue proie-
ni interne ed esterne e le capacità di gestirle. messo zioni di fisicismo, atletismo e tecnicismo, non fa al-
in mezzo ai conflitti tra piacere e dispiacere, tra si- tro che togliere spazio a tutto ciò che è immateriale,
curezze e insicurezze, l’io ovvero psicologico: il noi,
non riesce a farvi fronte, il gruppo, le interazioni ec-
per cui l’autocontrollo cetera. come in altri aspet-
emotivo e ogni morale so- ti del nostro sistema italia,
ciale saltano. rivediamo sprechi di
il ricorso a queste stra- “energie” psicologiche (e
nezze non è solo appan- altre) in prassi (magie ecc.)
naggio di calciatori e alle- che non incidono affatto
natori, ma è diffuso anche sui risultati, anzi peggio-
tra i presidenti e i dirigen- rano il prodotto finale ov-
ti, senza escludere gli arbi- vero la cultura. l’irrazio-
Il cappellino con cui Serse Cosmi siede in panchina è da
tri. la risultante critica di nale, l’inconscio, i sogni,
considerarsi un capo d’abbigliamento o un talismano? os-
tali fenomeni sta nelle di- servare un rituale aiuta ad attenuare la pressione del pre- le passioni, la fantasia e
mensioni (una galassia), partita e dell’incontro. l’intuizione non vengono
sia qualitative che quanti- “allenati” (vedi il mio libro
tative, e nella persistenza esaltata tanto di riti col- Allenare testa e cuore), ma messi sistematicamente
lettivi che di fissazioni individuali. noi italiani sia- fuorigioco da “difese” troppo “arretrate” (supersti-
mo tra i primi in classifica nelle spese per magie zioni e magie).
varie, compresi i giochi d’azzardo. il messaggio da la soluzione, più volte da me auspicata, è quel-
ascoltare e meditare ci vie- la di fare scendere sul ter-
ne dalla sproporzionata Bisogna “allenare” reno la Psicologia (prepa-
quantità di denaro e di ratori esperti e non falsi),
tempo che si devolvono a l’irrazionale, l’inconscio, che il pallone – anche con
queste pratiche, conside- le sue “stranezze” – recla-
rando il grado di cultura sogni, passioni, fantasia ma implicitamente. solo
che ci si attende diffuso dopo potremmo vedere ri-
nello sport e in generale,
e intuizione dotti a livelli fisiologici le
dopo tanta storia alle spalle. il dato ultimo e cru- papere, le amnesie, le assenze, i sensi di colpa, le
ciale (per me ovvio) è l’accantonamento sistemati- violenze e gli imbrogli vari, e riderci su. chi può
co della scienza psicologica e scienze affini, tanto nel negare che calciopoli, scommettopoli e tutto il re-
generale che nello sport in particolare. ora, passa- sto di “strano” del calcio siano il prodotto diretto
re dall’allenamento pratico sul campo al sopranna- del sistema sopra configurato?
turale, senza accorgersi delle scienze umane che stan-
no nel mezzo e fungono da collegamento tra la zerbinialdo@virgilio.it
pratica e la teoria e da raccordo con l’etica e la filo- www.giocontatto.tk
sofia del gioco, denota ignoranza. si ha l’impres-
sione di cavarsela mettendo in scena l’entrata in
campo tenendo per mano i bambini (rito contro i
sensi di colpa), oppure il “tutti abbracciati” (siamo
un gruppo unito) in mezzo al campo, ripe-
tendo vuote espressioni orecchiate a sfon-
do psicologico, che in fondo esprimono un
44 bisogno di conoscenza della materia, un bi-
sogno che tuttavia proprio la montagna di
dalla Segreteria
l’ allenatore
Assemblee elettive 2012
di Giuliano Ragonesi
i ricorda a tutti i colleghi, associati e non, l’Assemblea dei dilettanti sarà costituita dai de-
da ragioni che nulla hanno a che fare col mestie- I tecnici colpiti da squalifica non possono
re o la professione di allenatore, ci preme qui ri- svolgere, per tutta la durata della stessa, alcuna
cordare a tutti, iscritti e non, cosa stabilisce il attività inerente alla disputa delle gare; in parti-
codice di Giustizia sportiva federale a proposito colare sono loro preclusi, in occasione delle ga-
dell’applicazione della sentenza. È un piccolo re, la direzione con ogni mezzo della squadra,
contributo di chiarezza al confronto in corso, ri- l’assistenza alla stessa in campo e negli spoglia-
cordando che la linea dell’AiAc resta quella del toi, nonché l’accesso all’interno del recinto di
rispetto delle regole esistenti. gioco e degli spogliatoi.
46
dalla Segreteria
l’ allenatore
Allenatore dilettante: intesa LND-AIAC
dalla Segreteria
Comunicato ufficiale n. 72
Stagione sportiva 2012-2013
la lega nazionale dilettanti, d’intesa con l’AiAc, previa condivisione con la FiGc e ferme restan-
do le titolarità in materia del consiglio Federale e del settore tecnico,
• visto il comunicato Ufficiale lnd n. 201 del 22 maggio 2012 in merito alle norme in materia di
rapporti tra società dilettantistiche e allenatori per la stagione sportiva 2011-2012;
• visto il comunicato Ufficiale lnd n. 1 del 1° luglio 2012, con il quale, al punto 14, si rendevano
note le disposizioni riguardanti la regolamentazione dei rapporti tra le società della lnd e gli Alle-
natori per la stagione sportiva 2012-2013;
• ritenuto che, in attesa del riordino complessivo della materia, con particolare riguardo all’entrata a
regime – attraverso il completamento dell’organizzazione dei necessari corsi – della normativa con-
cernente l’istituzione del titolo abilitativo per “Allenatore dilettante”, occorra provvedere a disci-
plinare in via transitoria, per la stagione 2012-2013, i rapporti di tesseramento delle società dilet-
tantistiche con i loro allenatori,
Delibera
quanto segue:
• i tecnici tesserati entro il 15 settembre 2012 con società partecipanti ai campionati di Prima ca-
tegoria e di seconda categoria potranno allenare, in deroga, senza possedere l’abilitazione “UeFA B”
e con l’obbligo di partecipare al primo corso utile per il conseguimento dell’abilitazione ad “Alle-
natore dilettante”;
• i tecnici delle società partecipanti ai campionati di terza categoria e al campionato regionale Ju-
niores potranno comunque allenare in deroga, con l’obbligo di partecipare al primo corso utile per
il conseguimento dell’abilitazione ad “Allenatore dilettante”.
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l’ allenatore