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Indipendenza americana

Introduzione

Alla fine della guerra dei sette anni, nel corso del XVII secolo si definirono le tre grandi aree nordamericane in cui
erano inserite le tredici colonie inglesi: quella meridionale, dominata dai latifondisti agricoli; quella centrale in cui si
sviluppò il commercio navale e quella settentrionale, cuore della colonizzazione inglese. Secondo la logica del
colonialismo, le colonie dovevano servire gli interessi della madrepatria, non farle concorrenza. Tuttavia i
commercianti nordamericani fecero fortuna, a scapito dei loro colleghi britannici. Di conseguenza la borghesia
britannica chiese al governo di intervenire per porre fine allo sviluppo commerciale ed economico delle sue colonie.

Cause

Per far fronte ad ingenti debiti di guerra e allo sviluppo economico delle sue colonie, la gran Bretagna emanò delle
leggi coloniali che limitavano la libertà degli scambi commerciali frenando l economia delle colonie. Nel 1765 il governo
inglese impose una nuova tassa sul bollo che la popolazione americana rifiutò di pagare causandone la ritirata. Alcuni
anni dopo il governo impose alcuni dazi sulle merci. I coloni si ribellarono spaventando la gran Bretagna che fu
costretta a ritirare tutte le tasse. Per arrivare ad una rivoluzione occorreva un movimento politico di supporto
promulgato da Thomas Jefferson e Benjamin Franklin.

Inizio della guerra

Nel dicembre del 1773 a Boston, un gruppo di popolani gettò in mare un carico di tè proveniente dalla Gran Bretagna
per protestare sulla tassa sul tè. Il parlamento britannico dichiarò la chiusura del porto di Boston e nelle singole
colonie si formarono i comitati dei partiti democratici. Venne stabilito di sospendere il commercio con l’Inghilterra
fino alla restaurazione degli antichi diritti. Il governo adottò misure di punizione contro la città ed in risposta i
patrioti americani riunirono i rappresentanti di tutte le coloni a Philadelphia nel settembre del 1774 nel primo
Congresso continentale per stabilire una linea d'azione comune e definire i diritti delle terre d'America e i limiti
dell'autorità del Parlamento di Londra. Inutilmente Benjamin Franklin tentò di far recedere il parlamento britannico
alle sue decisioni. Nell'aprile 1775 un contingente britannico si scontrò a Lexington con un gruppo di 70 volontari.
Non si sa quale delle due parti abbia scatenato la battaglia, ma gli otto coloni morti nello scontro furono i primi caduti
della guerra d'indipendenza americana. Questi sviluppi determinarono, da parte dei coloni la costituzione di un
esercito che venne posto sotto il comando di George Washington.Tuttavia, tra i delegati era ancora prevalente una
volontà di riconciliazione con la Gran Bretagna ed infatti essi riaffermarono la lealtà al Re, chiedendogli però di
ritirare le truppe. Intanto gli inglesi asserragliati a Boston avevano conseguito una netta vittoria sugli americani che
non servì tuttavia a rompere l'assedio della città. Dopo la sanguinosa battaglia di Bunker Hill, le truppe inglesi
dovettero evacuare Boston, facendo di New York la base delle loro operazioni. Senza prendere in nessuna
considerazione le richieste dei coloni il Re, Giorgio II dichiarò guerra ai ribelli. In risposta alle decisioni inglesi il
Congresso continentale emanò la Dichiarazione d'indipendenza (4 luglio 1776).

Dichiarazione di indipendenza

Nel giugno 1776, mentre la lotta armata contro la Gran Bretagna era in corso già da un anno, un comitato composto da
Thomas Jefferson, Benjamin Franklin, John Adams, Robert Livingstone e Roger Sheman fu incaricato di preparare il
testo di una dichiarazione d’indipendenza. La stesura fu presentata al congresso che l’approvò il 4 luglio. Costa di tre
parti:
- affermazione dei principi illuministici: uguaglianza, diritto alla libertà, alla vita, ed al perseguimento della felicità,
governo basato sul consenso dei governanti
- elenco degli abusi di re Giorgio III
- proclamazione di indipendenza dalla madrepatria inglese.

La pace di Versailles

Il tre settembre 1783 fu firmato a Versailles un trattato di pace in cui si riconosceva l’indipendenza degli Stati
Uniti. Coloro che avevano perso quasi tutte le battaglie vincono ora la guerra. Questo accade perché dalla parte degli
americani avevano giocato due forze decisive:
- gli americani furono abili a sfruttare la competizione tra le potenze colonialiste, internazionalizzando il conflitto
- inoltre, gli americani erano un popolo insorto, che combattevano tanto per degli ideali, quanto per la difesa della
loro casa

Conseguenze

Per la Gran Bretagna è la prima sconfitta dal tempo della guerra dei cent’anni; nonché il crollo dell’impero
commerciale atlantico. La Francia ha accumulato nuovi debiti di guerre sule finanze già dissestate. Il Nord America,
dopo la morte di 70.000 uomini, ha ottenuto l’indipendenza esterna. I lealisti rimasti emigrano nel Canada inglese. Lo
stato federale costituitosi minaccia di disgregarsi per vari motivi.

Il ruolo delle donne nella Rivoluzione Americana

Durante la Rivoluzione Americana migliaia di donne hanno avuto un ruolo attivo sia negli eserciti americani che in
quelli britannici. Esse erano, soprattutto, le mogli o le figlie di ufficiali o soldati e, data la loro pressoché costante
presenza nei campi militari, erano conosciute come “aiutanti di campo". Dal momento che non svolgevano rilevanti
funzioni militari, i loro nomi non sono mai stati registrati nei bollettini giornalieri e, quindi, sono a noi sconosciute. È
stato anche difficile determinare esattamente i loro compiti come “seguaci di campo”. Si può ipotizzare che le
attività delle donne consistessero principalmente nella cottura dei cibi, nel rammendo, lavanderia e cura dei malati. La
loro presenza, quindi, era fondamentale, benché agissero “nell’ombra”; ciò è confermato dal fatto che veniva versato
loro un piccolo salario ed assicurata una mezza razione di cibo. La maggior parte dei libri tende a trascurare il ruolo
delle donne nell’Indipendenza americana, ma anche le donne l’hanno vissuta e combattuta, sia per la nascente patria,
che per la loro emancipazione. Molte, infatti, furono spie, mentre è da ricordare la grande attività di molte donne
durante le proteste contro la madrepatria e le merci inglesi. Si può, quindi, affermare a buon titolo che l’America
non avrebbe potuto essere la potente nazione indipendente che è oggi senza il grande aiuto delle sue donne.

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