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ecoturismo

Un orto sinergico
a 3000 metri Di Antonio De Falco

In viaggio sulle Ande,


per portare l’agricoltura sinergica in un villaggio indio.

M
ollo Marka, 3316 metri sopra le nostre teste, domina l’inte- nità indio di Salka Wasi (casa selva-
d’altitudine, nel Canyon di ro paesaggio. tica). Sono qui per questo.
Paucartambo, a circa cento A farci da guida due personaggi
chilometri ad est di Cusco, Perù. fuori del comune: Americo Yabar, Tutto il villaggio a lavoro
Cinque ore di strada sterrata, in un sciamano del Munay (cuore), e Al nostro arrivo, diecine di persone
maggiolino bianco carico all’inve- Chaca Runa (uomo ponte tra le corrono esultanti verso l’auto, la
rosimile di bagagli. La strada, una diverse realtà), per me, poeta misti- maggioranza sono bambini, tanti,
curva dietro l’altra, è affacciata qua- co delle Ande e caro amico. Da tantissimi che si avvicinano nella
si sempre, ad uno dei lati, su preci- quando in Italia ha visitato il mio speranza di una «propina» (mancia).
pizi vertiginosi. orto in agricoltura sinergica, Ame- Esauriti i saluti e le feste ad Ameri-
La cima dell’Ausangate, avvolta in rico ha continuato a sognare di rea- co, la folla si fa carico dei nostri
un mare di nubi oltre 3000 metri lizzare un orto simile per la comu- bagagli, precedendoci in una festo-

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Americo distribuisce piccoli regali don Miquelito, guardiano e mago del


per il Natale a tutti i bimbi (sono luogo. I convenevoli sono partico-
proprio tanti e bellissimi, un po’ larmente lunghi e complessi, come
sporchi, ma felici). richiede il cerimoniale del luogo. I
Io ne approfitto per conoscere e saluti si concludono con la rituale
parlare al presidente della comuni- masticazione delle foglie di coca;
tà e ai numerosi contadini presenti. mentre io spiego loro la forma e le
Così, mi portano a vedere i campi dimensioni dell’aiuola che ho in
della comunità. Inevitabilmente il mente di realizzare e le ragioni del-
discorso cade sull’agricoltura siner- l’agricoltura sinergica. Sono tutti cu-
gica, dei vantaggi che essa compor- riosi e attenti al mio castigliano un
ta ed infine dell’idea di realizzare po’ maccheronico. Poi, all’improvvi-
nel villaggio un orto sperimentale. so, come se qualcuno avesse lanciato
Tutti i presenti sembrano incredi- un muto segnale, si inizia a lavorare.
bilmente aperti ed interessati e mi I giovani, a gruppi di tre, mordono
assicurano il loro aiuto. Si parla di le grosse zolle di terra, compattate
ayni, termine difficile da tradurre in dalle radici di gramigna. È incante-
italiano, ma che ha un significato vole osservare i tradizionali picconi
molto vicino a parole come: «siner- che si muovono quasi sempre all’u-
gia, aiuto reciproco, scambio di nisono.
conoscenze, capacità, ricchezze». Dietro loro, gli uomini di mezza età
battono le zolle per far cadere la ter-
Picconi, pale e machete ra imbrigliata nelle radici; mentre i
Sempre parlando, facciamo un so- più anziani e i ragazzi si limitano a
pralluogo nel campo che dovrebbe raccogliere le gramigne, ripulite dal-
essere destinato all’orto sinergico. la terra, in tessuti di plastica che poi
Ci scambiamo opinioni, faccio loro accatastano al bordo inferiore del
molte domande sul clima, sui tempi campo, formando così un cumulo
di semina, sulle difficoltà che incon- allungato che velocemente s’innalza.
sa processione che ci accompagna trano nella coltivazione. Le princi- Terminato di zappare una striscia di
lungo il ripido e fangoso sentiero pali colture del villaggio sono pata- terreno si siedono e aspettano che il
che porta a Salka Wasi. ta e mais, delle quali possiedo cen- pezzo sia stato ripulito dalle erbac-
Mollo Marka è un luogo incante- tinaia di varietà, credo le più buone ce per ricominciare il loro duro pic-
vole. Un piccolo villaggio con i del mondo. Tutto il resto degli ali- conare. Una squadra di ragazzi mi
muri di mattoni di fango e paglia e i menti arriva oramai dalla valle. aiuta a recuperare materiale e a
tetti realizzati con pali di eucalipto, L’inizio dei lavori è fissato per il costruire un compost e una spirale
canne e paglia sottilissima. giorno dopo. Le condizioni sono di pietre per le piante aromatiche.
Sotto di noi un boschetto di alberi particolarmente favorevoli. Mi dico- Due bimbi, cui il giorno prima ave-
secolari, campetti di papas e mais e, no che siamo incappati, in quello vo insegnato a costruire e a suonare
mille metri più giù, ma molto vicino, che qui chiamano «veranillo», ossia un kazoo di canna, improvvisano
lo Wato ’Oqto, un fiume che scorre in una serie di 4/5 giorni senza piog- una stridula colonna sonora. Le
impetuoso dall’Ausangate. Nel vil- gia. Siamo proprio fortunati! donne distribuiscono «chicha mora-
laggio non c’é luce elettrica, né alcun Approfittiamo della mezza giorna- da», una bevanda ottenuta da pan-
tipo di riscaldamento. Di giorno, ta libera che ci resta prima dell’ini- nocchie di mais nero, bollite insieme
quando splende il sole, la temperatu- zio dei lavori, per godere delle bel- a frutta varia, zucchero e spezie.
ra si avvicina ai 30 gradi, ma appena lezze del luogo. È un paesaggio In breve, un’ampia area di terreno
si annuvola e piove, o di sera il ter- mozzafiato. A sera torniamo nella viene lavorato e liberato dalle erbac-
mometro cala molto vicino allo zero. piccola e buia cucina del nostro ce. Spiego che in agricoltura sinergi-
ospite, dove Avelino prepara una ca, una volta avviato l’orto, non è
Un fornello d’argilla calda zuppa di «choclo» (un mais più necessario ricorrere alle lavora-
Siamo ospiti di Avelino e della sua con chicchi bianchi, grandi come zioni. Basta seguire alcune semplici
numerosa famiglia. Ci accoglie tut- ciliegine schiacciate, teneri e dolci). indicazioni:
ti, stretti stretti, nella piccola cucina La mattina successiva, alla buon ora, - non pressare il terreno;
dove, al fuoco di un simpatico e una trentina di uomini e ragazzi si - tenere il terreno sempre coperto e
pratico fornello di argilla e paglia e presentano muniti di picconi larghi e occupato con piante di diverse
alla luce di due candele attaccate rastrelli, qualcuno impugna un ma- specie;
(letteralmente) al muro, il capofa- chete e qualcun altro una pala. A rin- - non apportare sostanze esterne sia
miglia ci prepara una calda e gusto- forzare la compagnia ci sono anche chimiche che naturali;
sa zuppa di quinoa. due tori neri, intenti a brucare i ce- - lasciare sul terreno, in superficie, i
Il giorno dopo, troviamo tutto il spugli intorno. A guidare questo ete- residui di vegetali e tutto ciò che
villaggio ad attenderci nel cortile. rogeneo drappello di giardinieri è non serve per alimentarsi.

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ecoturismo

Tutti sembrano molto contenti. La


contentezza raggiunge la gioia quan-
do, al suono di un gong, Avelino ar-
riva con il suo pentolone di zuppa di
papas e l’immancabile salsina di «ro-
coto» (un peperone piccante smi-
nuzzato con cipolle rosse, pomodo-
ri, succo di limone e sale) aggiunta
dai locali ad ogni pietanza e capace di
farti alitare come un drago.

La spirale prende forma


Un giro ancora di foglie di coca e si
riprende il lavoro. Il presidente mi
chiede quando ci sarà la semina. Il
mio programma – spiego – è di con-
cludere la preparazione dell’aiuola
per la sera e l’indomani seminare,
trapiantare e coprire il tutto di pa-
glia. Intorno a me vedo numerosi
volti delusi; molti non possono re-
stare un giorno e quindi vorrebbero
vedere tutto il lavoro finito. Che fa- fatta la nomina. Parlano tutti in noi c’è anche Vincente, un bambino
re? Propongo di non continuare con Quechua e non capisco niente di sui 10 anni che ha aspettato tutta la
la preparazione del campo e di inco- quello che dicono. Ma ad un certo mattina nel cortile perché voleva
minciare a tracciare i camminamen- punto mi presentano il prescelto lavorare in orto.
ti e le aiuole rialzate. Spiego loro la che accetta la carica con un lungo Avelino ci assicura che avrà cura del-
forma che deve assumere l’aiuola a discorso. Nel bel mentre della ceri- l’orto. Non la smette più di ringra-
spirale e inizio a darmi da fare. monia improvvisata, mi viene chie- ziarci e di manifestare la propria ap-
Dapprima, mi sembrano perplessi, sto, senza tanti giri di parole, un provazione per quello che abbiamo
ma via via che la spirale comincia a aiuto economico per portare l’ac- fatto. La moglie, Maria, curandera
prendere forma, si entusiasmano e qua potabile nella comunità. Sono del villaggio, dice che ricorda che i
proseguono ad una velocità incre- sufficienti 300 Soles (circa 80 euro), nonni facevano qualcosa di molto
dibile. per loro è una cifra enorme. Decido, simile e che a quei tempi c’era tanta
La forma dell’aiuola è davvero bel- insieme ad Americo, di condividere abbondanza d’ortaggi. Aiutato da
la, anche se le misure originarie non la spesa: mi sembrano i soldi meglio Kristian, metto giù un elenco delle
sono state rispettate in pieno (di spesi di tutto il viaggio. cose da fare e di consigli per conti-
conseguenza il camminamento è an- nuare ad avere cura dell’orto.
dato man mano restringendosi). Tempo di semina Mi sembra tutto così incredibile,
D’altra parte, non c’è tempo per Nel frattempo i lavori vengono quasi un sogno, eppure, l’orto e lì –
realizzare l’aiuola in maniera per- completati: è tempo di pensare alla bello ed amato.
fetta, si farà meglio la prossima vol- semina. Donne e bambini si unisco- Stiamo per rientrare al calduccio
ta. Ogni tanto s’interrompe il lavo- no al gruppo. Faccio fatica a segui- della cucina quando arriva il presi-
ro per una piccola pausa. È l’occa- re così tante persone insieme e a dente con una pentola di «cuy»
sione opportuna per guardare l’a- spiegare a tutti cosa e come fare. (porcellino d’india) e papas al forno
vanzamento dei lavori e fare qual- Annarita e Kristian mi aiutano ed in che la comunità ha preparato per
che riflessione. breve l’orto è pieno di piante e semi. noi.
Dall’incredibile cucina arriva della La luce del giorno cala giù veloce- Mi sento emozionato e felice… che
«Chicha fermentata», una bevanda, mente e ci salutiamo con calorosi bella storia. l
questa volta alcolica, ottenuta con abbracci e reciproci ringraziamenti.
un altro tipo ancora di mais, una Per tutta la notte e la mattina dopo,
varietà a chicchi gialli, fatti germo- una lieve ma costante pioggia prov-
per saperne di più
gliare e fermentare con frutta matu- vede a bagnare in maniera impecca- Per contattare i curatori della
ra e zucchero (il sapore ricorda bile i semi e le piantine appena mes- rubrica:
vagamente il Kefir che un po’ di se in terra. Incredibile! Fortunato Fabbricini
anni fa circolava in Italia). Approfittiamo del caldo e soleggia- (Associazione Kanbio, Chiaves, To,
Il presidente del villaggio mi comu- to pomeriggio del giorno seguente tel. 0123.42153, kanbio@libero.it);
nica che hanno deciso di nominare per completare con calma la semina, Antonio De Falco
un responsabile dell’orto e che si i trapianti e la pacciamatura. Questa (defalcoa@virgilio.it – Associazione
accingono a fare un cerchio per volta, ad aiutarci è un gruppetto Basilico – marizap@supereva.it).
decidere la persona. In breve viene ristretto di donne e ragazzi. Con

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