A voi che mi foste fratelli protendo il mio sguardo sperando in un atto d’amore;
I vostri occhi erano puri, casti, incontaminati e nella gioia di bere la Luce vi scordaste
di me.
Io caddi giù nella materia e più non mi alzai: anch’io di voi mi dimenticai.
Ora che vedo l’astro lucente del Sole i ricordi si fanno più vivi e rimembro quei tempi
Ma io non ero più nella Luce, già le tenebre avvolgevano il mio corpo di carne.
Adesso scorgo nei cieli segni divini che guizzano simili a lampi di luce:
saranno i miei fratelli che hanno spinto la loro ricerca ai confini del regno delle
tenebre?
Allora la gioia riprende il mio cuore nella speranza che l’eco del mio dolore venga,
attraverso le ali del vento, raccolto da mani pietose e deposto sull’altare dell’Amore.
Io non dispero, sono sicuro che un giorno voi udrete la mia voce tornata potente,
- SALVATORE PALADINO -