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Lo Zazen

Gassho
Unite palmi e dita appena sotto il vostro
mento.
Gassho e' un'espressione del rispetto,
della fede e della devozione allo zazen. Le
due mani (dualita') unite rappresentano
l'unita' di pensiero ("one-mind").

Shashu
Mettere il pollice della vostra mano sinistra
nel mezzo del palmo e formate un pugno
intorno ad esso. Disponete il pugno davanti al
vostro torace. Coprite il pugno con la destra
in modo da formare con gli avambracci
anteriori una linea retta. Mantenete le mani
leggermente distanti dal vostro corpo

Rin'i-monjin
Per prima cosa , vicino al vostro cuscino,
fate un inchino rivolti al lato principale
dell'aula o della stanza.

Taiza-monjin
Voltatevi con il saluto verso il lato opposto,
ruotando lentamente.
Kekka-fuza
Sedetevi sul cuscino (vedete in seguito
come) e incrociate le gambe come nella
figura con il piede sinistro incrociato sopra
al destro.

Hanka-huza
Se non riuscite a prendere questa posizione
poiche' siete agli inizi e il vostro corpo
insieme alla vostra mente non e' rilassata,
prendete la posizione piu' semplice con il
piede sinistro appoggiato sopra al destro.

Sedersi sullo Zafu


Sedete appoggiandovi sul cuscino in modo
da avere la schiena perpendicolare al
suolo. State dritti e non spostatevi a
sinistra o a destra.

Hokkai-jouin
Assumete ora la posizione di base delle mani:
le dita della destra sotto quelle della sinistra.
I due pollici in linea retta a sfiorarsi con le
punte. Braccia rilassate.
Lo sguardo
Mantenete rilassati gli occhi, socchiusi.
Portate lo sguardo verso il pavimento
assumendo un angolo ideale di 45°. Non
focalizzatevi su nulla, mantenetevi la
visione ampia sulla stanza. Se i vostri
occhi durante l'esercizio si chiuderanno
allora potrete raggiungere la meditazione
o il sogno in un sonno leggero.

Kanki-issoku
La respirazione. Espirate completamente e
prendete un respiro. Fate lente respirazioni.
Aprite leggermente la bocca ed espirate
lentamente. Cercate di spingere fuori l'aria
comprimendo gli addominali e la pancia.
Chiudete poi la bocca ed inspirate lentamente
tramite il naso. Durante l'inspirazione con il
naso appoggiate la lingua sul palato e tenete
la bocca chiusa. Potete seguire le regole di
respirazione che trovate nella
sezione BREATHING di questo sito.

Sayu-youshin
Lasciate il vostro centro (la spina dorsale)
sulla meta' del cuscino (ZAFU). Oscillate
ora lentamente a destra e sinistra piu'
volte. Partite la prima volta con una
oscillazione massima poi nelle volte
successive riducete l'angolo sino a
ritornare immobili sul centro.

Consapevolezza (Kakusoku)

La mente non si deve concentrare su alcun


oggetto particolare e non deve tentare di gestire o guidare il vostro pensiero.
Quando assumete una posizione adeguata e la respirazione e' profonda , la vostra
volonta' si rilassa naturalmente. Quando i vari pensieri si presentano nella vostra mente
in questi momenti non sentite piu' il bisogno di affrontarli, seguirli o lottare con loro. Li
lascerete solo affiorare e quindi allontanarsi da voi dimenticati. La cosa più essenziale nel
fare ZAZEN è raggiungere la consapevolezza (Kakusoku) da uno stato di pensiero
distratto dalle preoccupazioni e ottuso nell'affrontare cio' che affiora nella vostra mente.

La campana zen

La campana e' il segnale dell'inizio e della fine dello zazen.


Quando lo zazen inizia, la campana suona 3 volte (download Shijyosho).
Quando il KINHIN (la camminata finale) inizia la campana suona 2 volte
(download Kinhinsho) e quando termina suona 1 volta (download Chukaisho) .
Anche quando lo Zazen finisce la campana suona 1 volta (download Hozensho)

I tempi sono i seguenti:


1) inizio dello Zazen (download Shijyosho).
(50 minuti)
2) inizio del Kinhin (download Kinhinsho)
(10 minuti)
3) fine del Kinhin (download Chukaisho)
3) ritorno al ciclo 1) piu' volte
4) fine dello zazen (download Hozensho)

Kyousaku
Fate un leggero inchino quando il JIKIDO
(leader) appoggia regola il KYOSAKU
(bastore cerimoniale) sulla vostra spalla.
Dopo che il JIKIDO appoggia il Kyusaku sulla
vostra spalla, ripetete l'inchino. Anche il
JIKIDO si piega verso di voi per il saluto
tenendo il bastone con entrambe le mani.
Questo e' il segnale che dovete passare alla
camminata ZAZEN.

Kinhin
Mantenete le mani nella
posizione Shashu ed effettuate la
camminata indicata nel disegno. Un passo
per ogni respiro.

Quando terminate lo ZAZEN,


piegate le mani nella
posizione gassho ondeggiare il vostro corpo
alcune volte,prima di poco poi in modo
sempre piu' ampio. Poi fermatevi , prendete
un respiro profondo. Allargate i piedi e
alzatevi lentamente. Sistemate il vostro
ZAFU, e andate verso l'uscita della stanza.

COSTRUIRE UNO ZAFU

Lo zafu è un cuscino tondo, in origine fatto d'erba.


Si è evoluto sino alla forma attuale, che potete voi stessi preparare seguendo
queste semplici istruzioni.
Materiale necessario:
Tessuto esterno: cotone o ancora meglio velluto nero a coste strette
Imbottitura: kapok (la trovate da tappezzieri o materassai)
Misure
Ci sono due misure :
Misura A (quella che seguiremo nelle istruzioni): un rettangolo di stoffa di 130x45 cm circa da
suddividere in
un rettangolo di 130x18cm e due cerchi di 25 cm di diametro

Misura B : un rettangolo di stoffa di 220x50 cm circa da suddividere in


un rettangolo di 220x17cm e due cerchi di 30cm di diametro

Istruzioni
Formate e imbastite le pieghe (fig.1) della striscia di tessuto rettangolare che costituira il lato
del cuscino
Con il filo per imbastire fate pieghe di 2 cm per ogni 5 cm di stoffa della striscia da entrambi i
lati, avendo cura
di lasciare ai bordi 1cm di orlo.
Unite la striscia ai due cerchi (sopra e sotto dello zafu) facendo le cuciture al rovescio. E'
consigliabile passare le cuciture a macchina per una tenuta piú sicura e durevole.
Togliete le imbastiture e rivoltate lo zafu.
Riempitelo di kapok, cercando di farvene entrare il piú possibile e in maniera uniforme.
Chiudete il cuscino e sul fianco apponete una striscia (3x8cm) di cotone bianco con su scritto il
vostro nome.
Poiché lo zafu tende ad appiattirsi con l'uso, sarà necessario aggiungere il kapok dopo qualche
tempo.
L'altezza dello zafu va regolata in proporzione alla persona che lo usa.

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