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Ascanio Trojani
Si
vogliono
analizzare
in
for ma
sintetica
associazioni
comunque
complesse
di
scam biatori
di
calore,
quali
che
siano
l’arrangiamento
reciproco
dei
flussi
(equi-
corrente,
controcorrente,
incrociato)
e
la
particolare
classe
di
scambiatori
coinvolti
(tubi
e
mantello,
tdc,
a
piastre
e
via
elencando),
e
stabilire
condizioni
di
confronto
e
di
equivalenza
operativa
tra
distinte
associazioni.
Un
primo
approccio
può
essere
svolto
con
metodi
iterativi
che
tendono
ad
ottenere
relazioni
del
tipo
:
(form. 4.1) q = F U A ΔTequivalente
e
definendo
come
scam biatore
equivalente
alla
associazione
data
quello
che
scam-
bia
la
stessa
quantità
di
calore
q,
con
coefficiente
globale
di
scambio
termico
equi-
valente
U,
superficie
effettiva
di
scambio
A,
operante
tra
una
differenza
di
tempera-
tura
equivalente
ΔTequivalente.
Può
essere
opportuno
considerare
un
coefficiente
adi-
mensionale
di
correzione
-
F
-
a
sua
volta
funzione
più
o
meno
complessa
di
altri
parametri.
Risultati
di
magg iore
generalità
ed
applicabilità
si
possono
ottenere
introdu-
cendo
l’efficienza
dello
scambiatore
:
t1 t 0
(form.
4.2) E
T0 t 0
o della associazione di n scambiatori :
tn t0
(form.
4.2I) E
T0 t 0
dove
le
temperature
in
maiuscolo
(T)
sono
riferite
al
flusso
con
la
equivalenza
in
acqua
C sup
=
G
c p
più
elevata
(
G
portata
in
massa,
cp
calore
specifico
a
pressione
costante)
e
le
temperature
in
minuscolo
(t)
al
flusso
con
C inf
minore
;
i
deponenti
0
ed
1
od
n
sono
rispettivamente
riferiti
alle
caratteristiche
del
fluido
in
ingresso
ed
in
uscita
dal sistema.
In
aggiunta
alla
efficienza
E
dello
scam biatore
si
può
considera-
re
il
numero
di
unità
di
trasferimento
NUT
(
o
NTU,
secondo
l’uso
)
:
UA
(form.
4.3)
NTU C
inf
E’
possibile
svincolare
la
trattazione
dal
tipo
e
dalle
dimensioni
dello
scam-
biatore
implicite
nelle
for m.
4.1
e
form.
4.3,
limitandosi
ai
soli
parametri
E
ed
:
C inf (Gc p )inf
(form.
4.4)
R
Csup ( Gc p )sup
e [ϑn] = [Tn, tn] alle loro estremità.
Med iando
metod i
e
terminolog ia
dalla
teoria
del
Controllo
Automatico,
schematizzando
il
singolo
scambiatore
di
calore
come
una
scatola nera
,
il
suo
comportamento
potrà
essere
rappresentato
da
un
operatore
matematico
-
la
matrice
di
trasferimento
termico
stazionario,
[M]
-
che
trasforma
il
vettore
delle
temperatu-
re
in
ingresso
[ϑ0 ]
nel
vettore
delle
temperature
in
uscita
[ϑ1].
Dalle
relazioni
lineari
derivate
dalla
(form.
4.2)
e
dalle
relazion i
di
bilancio
termico
dello
scambiatore
di
calore
singolo
in
funzionamento
stazionario
si
ricavano
le
seguenti
(vedi
Figura
form.
6.A)
:
t1
=
E
T0
+
(
1
-
E
)
t0
(form.
4.5)
T1
=
(
1
-
E
R
)
T0
+
E
R
t0
che divengono, nella sintesi matriciale :
T1 1 E R E R T0
(form.
4.6)
t1 E 1 E t0
ed in forma compatta :
Si
consideri,
ad
esempio,
una
associazione
di
scambiatori
qualsiasi
in
flusso
globalmente
parallelo
;
giacché
tutti
gli
scambiatori
in
oggetto
vengono
attraversati
consecutivamente
dalle
due
correnti,
a
C sup
ed
a
C inf
,
il
termine
R
sarà
costante
per
ognuno
di
essi.
Rappresentando
ognuno
dei
singoli
scam biatori
con
la
propria
-
in
generale
distinta
dalle
altre
-
matrice
di
trasferimento
termico
stazionario
[M i],
e
percorrendo
l’aggregato
a
partire
da
una
delle
sue
estremità
(schema
in
Figura
form.
6.E)
il
vettore
[ϑ0 ]
attraverso
la
matrice
[M1 ]
descrivente
il
primo
scambiatore
v iene
trasformato
nel
vettore
[ϑ1]
che
è
a
sua
volta
il
vettore
delle
temperature
in
ingresso
nel
secondo
scambiatore
;
proseguendo
l’operazione
fino
all’
n-simo
scam biatore
si
otterrà
il
vettore
[ϑn]
delle
temperature
in
uscita
dall’intero
aggregato.
Da
qui
si
de-
duce
immediatamente
che
l’intera
associazione
sarà
equivalente
ad
un
unico
scam-
biatore
rappresentato
da
una
matrice
di
trasferimento
termico
stazionario
eguale
alla
matrice
prodotto
delle
matrici
associate
ai
singoli
scam biatori
costituenti
(come
si
vedrà
in
dettaglio
nel
sottoparagrafo
seguente).
Sarà
poi
possibile
ricavare
tutti
gli
altri
parametri
caratteristici
dello
scambiatore
equivalente
;
il
prodotto
di
matrici
potrà
essere
infine
ridotto
ad
una
unica
espressione
semplice.
La
trattazione
nel
seguito
viene
svolta
seguendo
le
ipotesi
classiche
di
sta-
zionarietà
del
fattore
R
lungo
tutto
l’aggregato,
di
perfetto
rimescolamento
dei
flui-
di
all’ingresso
ed
all’uscita
di
ogni
scam biatore
componente,
di
adiabaticità
del
confine
esterno,
di
percorso
idraulico
isobaro.
Si
ricavano
ora
alcune
relazioni
utili
agli
sviluppi
successivi.
Dalla
Formula
form.
4.6I
ricaviamo
:
T0 1 1 E E R T1
(form.
4.7I)
t0 D E 1 E R t0
1 E ( R 1)
T1 ER T0
(form.
4.8) 1 E
t0 E 1 t1
che in forma compatta sarà :
riscontrabile
nello
schema
di
Figura
form.
6.C.
Dalla
totale
inversione
della
matrice
[N]
otteniamo
invece,
con
riferimento
allo
schema
riportato
in
figura
form.
6.D
:
1 ER
T0 1 ER 1 ER T1
(form.
4.9)
t1 1 1 E R 1 t0
1 ER 1 E R
Altre quantità di interesse potranno ricavarsi dalle relazioni :
1−ER
(form.
4.12)
P
=
1−E
Dalla
(form.
4.10)
:
D J1
1−
(form.
4.13)
D J0 1−D
E= =
R1 1R
e
dalla
(form.
4.11)
:
d J 1
1−
d J 0 P−1
(form.
4.14) E= =
d J 1 P−R
R−
d J 0
Si
considerino
n
scam biatori
di
calore,
ognuno
caratterizzato
dai
propri
para-
metri
Ei ,
M i ,
Pi,
D i
;
R
si
è
già
detto
essere
assunto
costante
per
tutto
l’aggregato.
Detti
n
scambiatori
siano
arrang iati
secondo
lo
schema
di
Figura
form.
6.E
,
deno-
minato
come
a flusso globalmente in equicorrente.
Assegnato il vettore delle temperature in ingresso si avrà quindi la successione :
[ϑ1]
=
[M1]
[ϑ0 ]
[ϑ2]
=
[M 2]
[ϑ1]
=
[M1]
[M 2]
[ϑ0 ]
(form.
4.15)
[
.
.
.
.
]
[ϑn]
=
[M1]
...
[M n]
[ϑ 0]
=
[M T]
[ϑ0 ]
(form.
4.16) [MT]
=
[ 1−ℜT
ET
ℜT
1−E T ]
(form.
4.17)
D T
=
1
-
ET
(R
+
1)
DT = 1 - ET (R +1) = [ 1 - E1 (R + 1)] [ 1 - E2 (R + 1)] .... [ 1 - En (R + 1)] =
n
=
∏1 [ 1−E i R1 ]
e dalla For mula form. 4.13 :
che nel caso di E eguale per tutti gli scambiatori costituenti l’aggregato :
E’ interessante il limite per n delle relazion i form. 4.20 / 21 :
1
(form.
4.22)
lim E T =
n ∞ 1R
che
altri
non
è
che
l’efficienza
di
uno
scambiatore
con
superficie
di
scam bio
infini-
ta,
del
tutto
indipendente
dalle
singole
Ei.
(form.
4.23)
[ ]
Tn
t0
T
[ ] [ ] T
=[ N 1 ][ N 2 ] K [ N n ] 0 =[ N T ] 0
tn tn
nella quale :
[ ]
1−E T R1 ET R
1−E T 1−E T
(form.
4.24) [NT]
=
ET 1
−
1−E T 1−E T
δ(ϑn) = P1 P2 .... Pn δ(ϑ0) = PT δ(ϑ0)
e quindi :
(form.
4.26) ET
=
P T −1
=
∏1
n 1−E i R
1−E i
−1
∏
P T −R n 1−E i R
−R
1 1−E i
valida
per
R
1,
e
dalla
quale
è
possibile
costruire
la
matrice
[NT],
tenendo
conto
della
ipotesi
di
R
costante.
Nel
caso
di
E
eguale
per
tutti
gli
scambiatori
assemblati
:
n
1−ER
−1
1−E
(form.
4.27) ET =
n
1−ER
−R
1− E
Entrambe
le
precedenti
relazioni
risultano
indeterminate
per
R
=
1
;
appli-
cando
la
regola
di
de
l’Hôpital
per
R
1
,
si
ottiene
la
:
n Ei
1−∑1
1−E i
(form.
4.28) E TI =
n Ei
1∑1
1−E i
valida per R = 1, e che per E eguale per tutti li elementi dell’aggregato diviene :
E
1−n
1−E i
(form.
4.29) E TI =
E
1n
1−E i
Resta in ogni caso valida la :
come
per
un
unico
scambiatore
di
calore
in
controcorrente
con
superficie
di
scam-
bio
A
infinita
;
ovvero
:
infiniti
scam biatori
di
calore
con
area
di
scambio
finita
una
volta
assemblati
rendono
l’area
di
scam bio
totale
‘infinita’.
Giova
sottolineare
ulteriormente
che
tutta
la
trattazione
finora
svolta
è
basa-
ta
sulla
assunzione
vincolante
di
poter
considerare
ogni
scambiatore
(o
aggregato
di
scambiatori
)
come
una
entità
identificata
esclusivamente
ed
esaurientemente
dai
parametri
E
ed
R
(Figura
for m.
7)
e
sulla
quale
non
si
fanno
ulteriori
ipotesi
oltre
quelle,
invero
assai
limitanti
per
alcune
conseguenze,
di
mescolamento
ideale
dei
fluidi
coinvolti
e
di
invarianza
del
fattore
R,
a
sua
volta
conseguenza
della
ipotizza-
ta
costanza
dei
parametri
termotecnici
fondamentali
lungo
lo
scam biatore.
Il
com-
portamento
del
sistema
così
definito
si
limita
quindi
alla
trasformazione
dei
vettori
delle
temperature
dei
due
fluidi
secondo
le
relazioni
definite
nelle
Formule
II.4.5.
La
seconda
di
queste
relazioni
è
ottenuta
dal
bilancio
energetico
elementare
del
sistema
considerato
in
assenza
di
perdite
e
dissipazioni,
altra
ipotesi
non
realisti-
ca
della
quale
è
necessario
tener
conto
in
sede
di
applicazione
pratica
di
quanto
fi-
nora
ricavato.
Le
relazioni
form.
4.5
possono
essere
adimensionalizzate
rapportan-
dole
alla
t0
:
tn T
=E 0 1−E
t0 t0
(form.
4.31)
Tn T0
= 1−ER ER
t0 t0
Queste
relazioni
lineari
sono
diagrammate
nelle
Figure
form.
8
e
II.9
per
i
parametri
E,
R
ed
n
variabili
entro
valori
realistici
per
gli
scambiatori
a
tdc
attual-
mente
in
commercio
[2 3].
L’efficienza
totale
ET
dell’aggregato
di
scambiatori
definita
nella
form.
4.2
e
qui
specializzata
nei
deponenti
per
un
aggregato
di
n
scam biatori,
è
la
quantità
:
t n−t 0
(form.
4.32)
E T =
T 0 −t 0
che
non
è
oltretutto
di
generale
accettazione
e
diffusione,
potendo
essere
diversa-
mente
definita
o
rilevando
implicazioni
con
i
principi
della
Termodinamica
che
in
questa
contingenza
non
occorre
sottolineare.
Il
significato
fisico
delle
II.4.31
è
co-
munque
facilmente
identificabile
nel
rapporto
dell’energia
fornita
al
fluido
minimo
rispetto
a
quella
disponibile.
Nelle
Figure
form.
10,
11,
12
sono
diagrammate
per
varie
com binazion i
di
parametri
le
relazioni
form.
4.21
e
for m.
4.27,
che
forniscono
E T
per
aggregati
di
scambiatori
in
serie
con
flussi
globalmente
in
equicorrente
o
controcorrente.
Da
una
analisi
som maria
delle
Figure
si
possono
con fermare
facilmente
tutte
le
considera-
zion i
seguenti
al
confronto
tra
scambiatori
in
equicorrente
ed
in
controcorrente
già
ricavate
secondo
i
metodi
elementari.
Le
Formule
form.
4.20
e
form.
4.26
suggeriscono
tra
l’altro
la
perfetta
com-
mutatività
nel
posizionamento
dei
singoli
scam biatori
nella
schiera,
nel
senso
che
l’efficienza
globale
viene
ad
essere
indipendente
dalla
disposizione
relativa
di
scambiatori
con
diversa
efficienza
;
ciò
risulta
in
contrasto
con
i
risultati
sperimen-
tali
e
può
ritrovarsi
per
via
teorica
affinando
l’analisi
introducendo
la
considerazio-
ne
delle
perdite
termodinamiche
in
una
analisi
di
secondo principio.
L’origine
del
problema
è
facilmente
identificabile
nella
rigidità
delle
ipotesi
di
base
già
ripetuta-
mente
evidenziata.
Altro
aspetto
da
considerare
nell’applicazione
delle
Formule
form.
4.21
e
form.
4.27
è
l’effettiva
rispondenza
alla
ipotesi
di
eguaglianza
di
E
per
tutta
la
schiera
;
scam biatori
strutturalmente
identici
al
variare
del
campo
di
temperature
esibiranno
nella
realtà
valori
diversi
della
efficienza,
come
detto
poc’anzi
a
proposi-
to
del
rispetto
delle
ipotesi
fondamentali
fatte.
Ciò
non
impedisce,
invero,
di
assem-
blare
la
schiera
con
scam biatori
strutturalmente
difformi,
in
modo
da
avere
per
ognuno
di
essi
quel
valore
di
E
proprio
dell’intervallo
di
temperature
in
cui
ognuno
di
questi
si
trova
ad
operare
;
oppure
di
ritenere
E
accettabilmente costante
nella
particolare
applicazione,
considerando
trascurabili
gli
spostamenti
dalla
condizione
di
idealità.