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Paolo Di Sacco

Facciamo
STORIA
Viaggio nella storia antica

LIBRO MISTO
Coordinamento editoriale: Anna Maria Battaglini
Progetto editoriale: Gianluca Tarabbia
Redazione: Maria Letizia Minsenti, Gianluca Tarabbia
Ricerca iconografica ed elaborazione immagini: Egidio Bonanno, Mario Morello, Gianluca Tarabbia
Consulenza didattica: Fabio Cioffi
Coordinamento tecnico: Francesco Stacchino
Progetto grafico: Piergiuseppe Anselmo
Impaginazione: Puntografica
Coordinamento tecnico iconografia: Mario Macchiorlatti
Disegni: Bluedit, Damiano Nembrini
Cartografia: Bluedit
Copertina: Piergiuseppe Anselmo
Foto in copertina: Alessandro Magno nella battaglia di Isso, particolare di un mosaico del II seco-
lo a.C. (Napoli, Museo Archeologico Nazionale)

Le immagini provengono dall’archivio SEI

© 2011 by SEI - Società Editrice Internazionale - Torino


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Prima edizione: 2011

Ristampa
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Vincenzo Bona - Torino

P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011


3

INDICE
Dalla preistoria al tardo impero 5

CAPITOLO 1: LA PREISTORIA 6

lezione 1: Le origini della vita 6


All’inizio, il big bang, 6 – I tempi della preistoria, 6

lezione 2: L’evoluzione umana 8


La teoria dell’evoluzione, 8 – Dagli omìnidi all’uomo di Neandertal, 8 – L’uomo
moderno, 9 – L’Homo sapiens popola la Terra, 10 – LA STORIA INSEGNA Le raz-
ze umane non esistono, 10
RIFLETTI E RISPONDI 11

CAPITOLO 2: IL NEOLITICO 12

lezione 3: I progressi tecnici: l’agricoltura e i metalli 12


L’agricoltura nella “Mezzaluna fertile”, 12 – Strumenti di metallo, 12

lezione 4: L’inizio della società 13


Nomadi e sedentari, 13 – La nascita delle città, 13 – L’invenzione della scrittu-
ra, 14
RIFLETTI E RISPONDI 15

CAPITOLO 3: LE ANTICHE CIVILTÀ 16

lezione 5: Le civiltà dei grandi fiumi 16


Agricoltura e civiltà, 16 – I popoli della Mesopotamia, 17 – LA STORIA INSEGNA
L’origine della società: insieme si progredisce, 17 – La storia millenaria dell’Egitto, 18
lezione 6: Le civiltà di terra 20
Gli Ebrei, il popolo del Dio unico, 20 – Assiri e Persiani, 21
lezione 7: Le civiltà di mare 22
I Fenici, 22 – Cretesi ed Achei, 22
RIFLETTI E RISPONDI 23

CAPITOLO 4: LA GRECIA ANTICA 24

lezione 8: La civiltà greca 24


La Grecia: un dono per la cultura europea, 24 – Un inizio difficile, 25 – L’espe-
rienza della pólis, la città-stato, 25 – Sparta e Atene, 26 – Le colonie greche, 26
– L’età “classica”, 27 – LA STORIA INSEGNA L’ideale della democrazia giorno per
giorno, 27

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INDICE
4

lezione 9: L’ellenismo 28
L’egemonia della Macedonia, 28 – L’avventura di Alessandro Magno, 28 – Le
monarchie ellenistiche, 29
RIFLETTI E RISPONDI 30

CAPITOLO 5: I PRIMI SECOLI DI ROMA 31

lezione 10: Le origini di Roma 31


L’Italia prima di Roma, 31 – Gli Etruschi, 31 – La nascita sui sette colli, 32 – L’età
dei re, 32
lezione 11: L’età della repubblica 33
Il passaggio alla repubblica, 33 – Le lotte sociali, 34 – Le vittorie di Roma e il
suo dominio, 35 – Alle radici dell’Europa, 35 – LA STORIA INSEGNA Roma, pa-
tria della cittadinanza, 36
RIFLETTI E RISPONDI 37

CAPITOLO 6: L’IMPERO ROMANO 38

lezione 12: Il tempo della “pace romana” 38


La svolta di Augusto: dalla repubblica al principato, 38 – I successori di Augu-
sto, 39 – L’impero si allarga ancora, 39 – La forza delle armi e quella delle leg-
gi, 40 – Luci e ombre della “pace romana”, 41 – LA STORIA INSEGNA Le leggi, la
vera forza di Roma, 41
lezione 13: Le origini del cristianesimo 42
Il bisogno di religione e le risposte di una nuova fede, 42 – LA STORIA INSEGNA
La rivoluzione del cristianesimo, 42 – Gli imperatori e i cristiani, 43
lezione 14: Il tardo impero 44
La fase dell’”anarchia militare”, 44 – Diocleziano e la tetrarchia, 45 – L’impero
cristiano da Costantino a Teodosio, 45
RIFLETTI E RISPONDI 46

Indice delle carte e dei glossari 47

P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011


Dalla preistoria
LINEA DEL TEMPO
al tardo impero
da 2 milioni
di anni fa
al 4000 a.C. ca.
Preistoria

3000 a.C. ca.


Sorge
la civiltà egizia

1200 a.C. ca.


I Fenici inventano
la scrittura alfabetica

Ottaviano Augusto, scultura


753 a.C. in marmo del I secolo d.C
(Città del Vaticano, Museo
Fondazione Chiaromonti).
di Roma

700-600 a.C. ca.


Nascita delle póleis
in Grecia

509 a.C.
Inizio del periodo
repubblicano a Roma

336-323 a.C.
31 a.C.- 98 d.C.- 313 d.C.
Anni di regno di 14 d.C. 114 d.C.
Alessandro Magno
Regno di Augusto: fine Regno di Traiano: massima Costantino porta a Bisanzio
della repubblica a Roma espansione dell’impero romano la capitale dell’impero romano
DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
6

1 LA PREISTORIA
lezione Le origini della vita
1 All’inizio, il big bang
Le teorie scientifiche più accreditate di-
I tempi della preistoria
Con la comparsa dell’uomo cominciò la
cono che all’inizio di tutto vi fu il big preistoria (“prima della Storia”): un
bang (“grande scoppio”): una grande periodo lunghissimo, chiamato anche
esplosione di energia e materia. Il big età della pietra. Gli uomini infatti non
bang avvenne in un’epoca imprecisata, conoscevano ancora l’uso dei metalli e
tra i 20 e i 10 miliardi di anni fa. potevano utilizzare solo la pietra o il le-
Lentamente i materiali lanciati nello gno per fabbricare i propri strumenti.
spazio si raffreddarono, dando vita alle Nella preistoria possiamo distinguere
stelle e ai pianeti. Tra questi la Terra, tre grandi epoche.
che è vecchia 5 miliardi di anni. • Il Paleolitico, o età della pietra
L’uomo apparve tra 1,5 e 2 milioni antica: da 2 milioni di anni fa, essa
di anni fa. Non l’uomo moderno, però, giunge fino a 12 mila anni fa. In que-
ma i suoi antenati, gli antichi omìnidi. sto lunghissimo periodo, l’uomo im-
L’uomo moderno, come vedremo, com- parò via via a raccogliersi in comunità
parve sul pianeta 150-100 mila anni fa. con i propri simili; cacciava i grandi

Lascaux, la Cappella Sistina della preistoria

In alcune grotte preistoriche della Fran-


cia e della Spagna sono stati ritro-
vati dipinti con scene di caccia. In
particolare va ricordata la grot-
ta di Lascaux, in Francia,
chiamata anche “la Cappella
Sistina della preistoria” (ri-
facendosi alla famosa cap-
pella affrescata a Roma da
Michelangelo e da altri
grandi artisti), perché sulle
pareti rocciose sono raffi-
gurate straordinarie figure
di animali (bufali, cervi, renne
e cavalli), realizzate circa
35 000 anni fa. L’immagine a
fianco ne è un esempio.

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IL RACCONTO STORICO 1. LA PREISTORIA
7

animali, viveva al riparo di caverne o nità umane si insediarono in villaggi


di capanne fabbricate con frasche, stabili e cominciarono a praticare le
seppelliva i morti. Il suo strumento prime forme di agricoltura. Cominciò
principale erano pietre scheggiate. insomma nel Neolitico quella trasfor-
Sul finire del Paleolitico, intorno a 25 mazione che, come vedremo, darà ori-
mila anni fa, nacque l’arte rupestre, gine alle più antiche civiltà.
pitture eseguite su rocce (rupi), spesso
a grandi profondità, per ritrarre scene
di vita e di caccia.
• Il Mesolitico, o età della pietra di
mezzo: essa va, all’incirca, da 12
mila a 10 mila anni fa. Le pietre
non erano più solo scheggiate, ma
levigate: gli uomini potevano così
praticare la pesca con la fiocina,
cacciare gli uccelli con i primi ar-
chi e raccogliere cereali selvatici.
• Il Neolitico, o età della pietra
nuova: iniziata circa 10 mila anni
fa, dura circa fino al 4000 a.C.
La pietra e l’osso venivano lavorati
ormai con grande maestria; si fabbri- Il disegno ri-
cavano ami, aghi, lame per tagliare, costruisce un
villaggio dell’epo-
recipienti ecc.; si cominciavano a rea-
ca neolitica.
lizzare vasi d’argilla. Numerose comu-

TRE GRANDI EPOCHE “PRIMA DELLA STORIA”

da 2 milioni strumenti:
Paleolitico età della pietra
di anni fa a 12 pietre
antica
mila anni fa scheggiate

da 12 mila
Mesolitico età della pietra strumenti:
a 10 mila
di mezzo pietre levigate
anni fa

da 10 mila strumenti: pietre


Neolitico età della pietra lavorate con
a 6 mila anni fa nuova
(4000 a.C.) grande maestria

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DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
8

lezione L’evoluzione umana


2 La teoria
dell’evoluzione
Dagli omìnidi all’uomo
di Neandertal
Lo scienziato inglese Charles Darwin Secondo la teoria di Darwin, prima del-
(1809-1892) elaborò, oltre un secolo fa, l’Homo sapiens la specie umana aveva
la teoria dell’evoluzione. Secondo tale conosciuto altri livelli.
teoria, ogni specie animale e vegetale si • Il primo fu l’australopitèco, un omì-
trasforma gradualmente, dalla forma nide vissuto circa 3 milioni di anni fa,
più semplice a una forma più comples- con un cervello molto piccolo: sa-
sa. Tale trasformazione è necessaria per rebbe lui il nostro più antico antenato.
adattarsi ai mutamenti dell’ambiente di Visse nell’Africa orientale, nella zona
vita sulla Terra. chiamata Rift Valley.
Anche l’uomo, secondo Darwin, co- • Gli australopitèchi si estinsero lenta-
nobbe tale evoluzione. Prima dell’uomo mente. Intanto nell’Africa orientale ap-
moderno, come lo conosciamo noi, esi- parve, 2 milioni circa di anni fa, un ge-
steva un mammifero, antenato comune nere diverso: l’Homo (“uomo” in
dell’uomo e della scimmia. Poi le fami- latino). La specie più antica di cui siano
glie di scimmie rimasero scimmie, men- state trovate tracce fu l’Homo habi-
tre l’uomo si è evoluto: è cioè profon- lis, l’uomo “abile” a lavorare la pietra
damente cambiato nel corso dei millen- e capace di costruire utensili per vivere.
ni. L’ultimo gradino di questa evoluzio- Egli però aveva il cervello ancora pic-
ne, secondo Darwin, siamo noi, appar- colo e non dominava il fuoco.
tenenti alla specie chiamata Homo • Comparve quindi l’Homo erectus
sapiens (in latino: “uomo intelligente”). (eretto), che visse da 1,5 milioni di

I nostri antenati
I disegni in queste due pagi- 1 2
ne ricostruiscono il possibi-
le aspetto di alcuni nostri
antenati. In ordine sono raf-
figurati l’australopitèco (1),
l’Homo habilis (2), con un
utensile di pietra da lui pro-
dotto, l’Homo erectus (3) e
l’uomo di Neandertal (4).
Nella fotografia (5), in-
vece, il fotografo tedesco
Thomas Ernsting posa in
mezzo alla ricostruzione di
alcuni antenati dell’uomo
moderno.

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IL RACCONTO STORICO 1. LA PREISTORIA
9

anni fa fino a circa 200 mila anni fa; L’uomo moderno


conosceva già l’uso del fuoco. Ap-
parve in Africa, ma alcuni gruppi emi- I neandertaliani si estinsero 30 mila an-
grarono dal continente, occupando ni fa, al tempo dell’ultima grande gla- nomadi
alcune zone temperate in Asia e in ciazione. Causata da un brusco calo di Il nomadismo è l’a-
Europa. temperatura sul globo terrestre, essa bitudine a spostarsi,
aveva profondamente trasformato la flo- senza stanziarsi in
• Dall’Homo erectus derivarono due
un territorio fisso.
specie, l’Homo neanderthalen- ra e la fauna. Anche l’uomo, così come
sis e l’Homo sapiens. La prima fu tutte le altre specie viventi, dovette adat- glaciazione
Lo sviluppo e l’e-
l’uomo di Neandertal (così si tarsi alle nuove condizioni ambientali.
spansione delle mas-
chiama la località tedesca dove fu- Quando infine i ghiacci si ritirarono, se di ghiaccio sulla
rono ritrovati i primi fossili); i nean- rimase solo l’uomo moderno, o Homo superficie terrestre.
dertaliani vissero in Europa da 200 sapiens, l’unico che aveva saputo at- La prima glaciazione
si verificò circa 1 mi-
mila a 30 mila anni fa circa. Erano traversare il grande freddo e progettare
lione di anni fa, per
un po’ più bassi e robusti degli uo- strategie per vincerlo. un raffreddamento
mini moderni, con il cranio schiac- Gli studi recenti sul DNA, resi possibili del clima.
ciato e allungato e l’arcata sopracci- dallo sviluppo della genetica molecolare e
gliare sporgente. Cacciavano in cominciati verso il 1995, ci dicono che
gruppo, spostandosi sul territorio l’Homo sapiens nacque circa 130 mila
(erano dunque nomadi), e si ritrova- anni fa. Era fisicamente più gracile ri-
vano intorno al focolare; seppelli- spetto all’uomo di Neandertal, ma assai
vano inoltre i loro morti. più intelligente: la fronte elevata e il
• Circa 150-100 mila anni fa comparve cranio alto, infatti, rendevano possibili
l’Homo sapiens, l’uomo moderno, forme di pensiero e di cultura molto più
che per un po’ convisse con i nean- elevate. Poiché i resti più importanti del-
dertaliani. Seppelliva i morti, lavorava l’Homo sapiens vennero ritrovati (nel
le pelli e l’osso, raccoglieva vegetali 1868) nella grotta di Crô-Magnon, in
commestibili e decorava le pareti delle Francia, esso è anche conosciuto come
grotte con belle pitture murali. “uomo di Crô-Magnon”.

3 4

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DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
10

LA STORIA INSEGNA L’Homo sapiens


popola la Terra
Le razze umane non esistono La culla dell’Homo sapiens fu però l’A-
Gli studi sul DNA ci rivelano una grande verità: noi tutti deriviamo da frica, dove già erano apparsi i primi omì-
nidi. Da qui, l’uomo moderno giunse, nel-
un’unica popolazione umana di Homo sapiens, che partì dall’Africa
l’arco di circa 100 mila anni, a popolare
e nel giro di 100 mila anni circa colonizzò il pianeta. Oggi lo sappia-
la Terra: si insediò via via in Europa, in
mo con certezza: il nostro DNA, cioè il nostro codice genetico, è iden- Asia, nelle Americhe e nell’Oceania.
tico a quello dei nostri antichi progenitori. Alla fine di questa marcia, conclusasi
Certo, gli uomini non sono tutti uguali. Alcuni hanno la pelle scura, circa 15 mila anni fa, cominciò una fa-
altri chiara; alcuni hanno gli occhi a mandorla e altri no: ma queste se nuova nella storia umana.
sono solo differenze fisiche, risultato di una vita vissuta in luoghi e
ambienti diversi.
Per il resto non vi sono diversità tra gli uomini che popolano oggi
la Terra. Noi siamo un’unica “razza”. Abbiamo caratteri somati-
ci diversi, ma un unico patrimonio genetico.
Il razzismo, dunque, è un inganno: non solo non c’è una
razza migliore o più intelligente di un’altra, ma le “razze”
umane… non esistono proprio!

Il popolamento della Terra daHomo_sapiens.eps


parte dell’Homo sapiens

50 000-35 000
O C E ANO 30 000 O C E ANO
PAC I FIC O PAC I FIC O
60 000
AMERICA
25 000 SETTENTRIONALE 30 000
ASIA
EUROPA 40 000
0 -40 0
O C E ANO 00 0 0 OCEANIA
45

ATL ANTIC O
100 000

O C E ANO
15 000 AFRICA Rift IN DI ANO
Valley
AMERICA
MERIDIONALE
Linea di costa durante
le glaciazioni
Linea di costa attuale
25000

Direttrici e periodo
25000
presunto delle migrazioni

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IL RACCONTO STORICO 1. LA PREISTORIA
11

RIFLETTI E RISPONDI

1. Gli scienziati parlano di big bang. b) L’Homo erectus conosceva ..................................................


......................................................................................................................
a) Che cosa si intende con questa espressione?
......................................................................................................................
..................................................................................................................
Apparve in ................................................................................ ma
b) Quando si verificò? ...................................................................................................... .
..................................................................................................................
c) L’Homo sapiens (prosegui tu) ........................................
2. Si distinguono tre grandi epoche nella preistoria. ......................................................................................................................

......................................................................................................................
a) Il Paleolitico va da .................................................. di anni
fa a .................................................. di anni fa. 7. Illustra ora in breve le abitudini di vita dell’uomo
di Neandertal.
b) Il Mesolitico va da ................................................... di anni
.........................................................................................................................
fa a .................................................. di anni fa.
.........................................................................................................................
c) Il Neolitico va da ..................................................... di anni .........................................................................................................................
fa a .................................................. di anni fa. .........................................................................................................................

.........................................................................................................................
3. Quanto tempo fa comparvero i primi omìnidi?
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
4. Quando invece apparve l’uomo moderno?
.........................................................................................................................
8. Rifletti sulle glaciazioni.
a) Che cos’è una glaciazione?
5. Riassumi la teoria dell’evoluzione, rispondendo al-
......................................................................................................................
le seguenti domande.
......................................................................................................................
a) Quale scienziato la elaborò e quando? b) Quali effetti ebbero le glaciazioni sulla vita del
...................................................................................................................... nostro pianeta?
......................................................................................................................
b) Che cosa afferma tale teoria riguardo alle varie
......................................................................................................................
specie animali e vegetali?
...................................................................................................................... c) Quali conseguenze arrecò l’ultima glaciazione
...................................................................................................................... nella vita degli uomini?
......................................................................................................................
c) Che cos’è l’adattamento?
......................................................................................................................
......................................................................................................................

...................................................................................................................... 9. Esamina il fenomeno del popolamento della Terra


da parte di Homo sapiens.
d) Anche l’uomo, secondo questa teoria, si è evo-
a) Da dove partì?
luto? E come?
......................................................................................................................
......................................................................................................................

......................................................................................................................
b) Quando cominciò questo processo?
......................................................................................................................
6. Descrivi in breve le caratteristiche delle tre specie
c) Secondo te, si può dire che sia terminato?
di Homo.
E quando?
a) L’Homo habilis era in grado di ....................................... ......................................................................................................................

...................................................................................................................... ......................................................................................................................

...................................................................................................................... ......................................................................................................................

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DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
12

2 IL NEOLITICO
lezione I progressi tecnici:
l’agricoltura e i metalli
3 L’agricoltura nella Già da molto tempo gli uomini primiti-
vi conoscevano bacche e radici e il loro
“Mezzaluna fertile” valore nutritivo, e sapevano quanto tem-
Una delle invenzioni più importanti per po era necessario perché crescesse una
pianta con i frutti maturi. Tali preziose
la storia dell’umanità fu l’agricoltura: gra-
informazioni venivano quindi trasmesse
zie a essa, il cibo necessario a sopravvi-
di generazione in generazione. Un ulte-
vere poteva essere prodotto, non solo
riore passo in avanti venne fatto quando
raccolto nella foresta. In tal modo gli uo-
si cominciò a procurare la crescita di
mini, da semplici raccoglitori, comincia- queste piante nei terreni vicini ai villaggi,
rono a diventare agricoltori e quindi coltivati e seminati opportunamente.
produttori di cibo. Assieme alla domesticazione delle
L’agricoltura nacque circa 12 mila piante (grano, orzo, miglio, più avanti
anni fa nel Vicino Oriente, nella zona sesamo e ulivo) procedeva quella degli
detta della “Mezzaluna fertile” (tra Me- animali (asini, pecore, capre, cammelli).
sopotamia, Palestina ed Egitto); da qui, L’inizio dell’agricoltura segna l’in-
poi, si diffuse nelle aree circostanti. Po- gresso degli uomini nella fase storica
co dopo l’agricoltura si sviluppò in India chiamata dagli studiosi Neolitico, che
e Cina e, in modo autonomo, anche sarebbe durata circa 8 millenni, fino al
nell’America centro-meridionale. 4000 a.C. (cioè seimila anni fa).

Le prime aree di sviluppo dell’agricoltura


Mezzaluna_fertile.eps Strumenti di metallo
Alle necessità dell’agricoltura risultò uti-
Area della Mezzaluna fertile
lissima una nuova tecnologia: la lavo-
Area all’epoca ancora sommersa dal mare
razione dei metalli. Fino ad allora gli
uomini primitivi avevano scheggiato le
M
ES
O pietre; poi, verso il 5000 a.C. (settemi-
PO
TA la anni fa) si cominciarono a lavorare a
M
eo

Cipro
IA caldo lo stagno, il rame e gli altri me-
an

PALESTINA
rr

ite talli, che venivano trovati nelle pietre,


d Tig
Mar Me ri
sui fianchi delle montagne, nelle caver-
ufr ne. I metalli venivano portati, nei forni,
E

ate
EGITTO G
a temperature molto alte, quindi pla-
Perolfo
sico smati e infine raffreddati.
In tal modo ai vecchi arnesi in legno
Nil
o

e selce (zappe, aratri ecc.) si sostituirono


Ma
rR

strumenti molto più resistenti, utilissi-


o ss

mi per lavorare la terra, e anche per


o

combattere.
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IL RACCONTO STORICO 2. IL NEOLITICO
13

L’inizio della società lezione


Nomadi e sedentari
Gli agricoltori furono i primi gruppi
La nascita delle città
Un passaggio decisivo nella storia uma-
4
umani a vivere da sedentari. Abitava- na fu segnato dalla nascita delle città. Le
no in villaggi, costruiti con pietre, le- prime sorsero circa settemila anni fa: tra sedentari
Si dicono sedentarie
gna e mattoni d’argilla situati vicino a le più antiche ricordiamo Çatal Hüyük, quelle popolazioni
fiumi e laghi. In essi si attuò una prima nell’attuale Turchia, e Gerico, tuttora che hanno una di-
forma di governo: a prendere le deci- esistente in Palestina. mora stabile.
sioni era un’assemblea, o consiglio, di Prima delle città vi erano solo villaggi commercio
capifamiglia. agricoli, sparsi nel vasto territorio e qua- L’attività di comprare
Altri gruppi umani invece rimaneva- si senza rapporti fra loro. Man mano si e vendere merci, che
vengono così trasfe-
no nomadi e si occupavano di pasto- svilupparono centri più grandi, spesso rite da chi le produce
rizia; le loro dimore erano tende di pel- nelle vicinanze di fiumi o mari, che faci- a chi le consuma.
li, che si potevano facilmente smontare litavano il trasporto di persone e cose.
e spostare altrove. In città si scambiavano le merci prove-
La storia dell’età primitiva è segnata nienti dalla campagna: l’ambiente citta-
dalla rivalità tra nomadi e seden- dino incoraggiò dunque le prime forme
tari: di commercio.
• i primi si spostavano in cerca di pa-
scoli e terre migliori;
• i secondi difendevano le loro col-
tivazioni e il loro spazio vitale.
I contrasti fra i due gruppi erano
frequenti e portavano anche a
conflitti sanguinosi.

La città
senza strade
Il disegno raffigura la
città di Çatal Hüyük,
una delle più antiche
del mondo.
Questa città aveva una
caratteristica che la ren-
deva unica: non esisteva-
no, infatti, le strade e ogni
spostamento avveniva sui
tetti della città, a cui era pos-
sibile accedere tramite apposite
scale.

P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011


DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
14

gerarchia
Per regolare la vita in città, nacquero la loro quantità. Più tardi, con gli ideo-
sociale le prime forme di gerarchia sociale: ad grammi, diverrà possibile indicare i con-
È il rapporto che, in alcuni era riconosciuta un’autorità, e co- cetti astratti: gli ideogrammi più noti so-
una comunità, lega storo la esercitavano governando la no i geroglifici egizi. La scrittura che
individui e gruppi,
massa dei cittadini. usiamo noi, quella alfabetica, sarà in-
dal più importante
al meno importante. ventata molti secoli dopo dai Fenici, ver-
Chi sta in alto, nella
gerarchia, ha il com-
L’invenzione so il 1200 a.C.
L’invenzione della scrittura segnò l’in-
pito di guidare chi della scrittura gresso degli uomini nella Storia vera
sta più in basso.
La scrittura nacque per necessità pra- e propria:
ideogramma
Segno, a cui corri- tiche (registrare i raccolti, le merci ecc.). • prima della scrittura tutto si traman-
sponde una parola, All’inizio, si utilizzavano disegni molto dava a voce (oralmente);
che può indicare un approssimativi. Man mano, nel corso • poi, grazie alla scrittura, i fatti del
oggetto o un con-
cetto astratto. dei millenni, nacque in Mesopotamia la passato cominciarono a essere scritti
prima forma di scrittura, quella cu- e quindi ricordati per le generazioni
scrittura
alfabetica neiforme, così chiamata perché utiliz- future.
Si basa sul fonema zava segni a forma di cuneo. Nacque anche una nuova figura, mol-
(“suono”): a ogni se- Con i simboli della scrittura cuneifor- to prestigiosa: lo scriba, il professioni-
gno grafico (le lette- me si potevano indicare oggetti o cose e sta della scrittura.
re dell’alfabeto) cor-
risponde un suono.

NOMADI E SEDENTARI, DUE MODI DIFFERENTI DI VITA

pastori che si spostano


NOMADI
con le greggi

tendono a invadere
gli spazi agricoli

agricoltori che abitano difendono i propri spazi


SEDENTARI
in villaggi dai nomadi

alcuni villaggi
diventano CITTÀ

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IL RACCONTO STORICO 2. IL NEOLITICO
15

RIFLETTI E RISPONDI

1. Il Neolitico cominciò con l’invenzione dell’agricol- b) i sedentari erano soprattutto ......................................... ,


tura. i quali vivevano (dove?) .......................................................
............................................................................................................... .
a) Quando e dove nacque l’agricoltura?
.................................................................................................................. c) Perché i due gruppi spesso entravano in con-
.................................................................................................................. flitto?
..................................................................................................................
b) Rifletti sul termine “invenzione”: che cosa c’era
..................................................................................................................
prima dell’agricoltura? E quali novità comincia-
rono con essa? 5. Un momento decisivo fu la nascita delle città.
..................................................................................................................
a) Dove nacquero le prime città e quando?
..................................................................................................................
..................................................................................................................
c) Secondo te, che cosa può voler dire domesti- ..................................................................................................................
cazione degli animali?
..................................................................................................................
b) Quale nuova attività si praticava in città?
..................................................................................................................
..................................................................................................................
..................................................................................................................
2. Illustra con parole tue come avveniva la lavora-
zione dei metalli. c) Com’era regolata la vita in città?
..................................................................................................................
.........................................................................................................................
..................................................................................................................
.........................................................................................................................

......................................................................................................................... 6. Quando e perché nacque la scrittura?


......................................................................................................................... .........................................................................................................................
......................................................................................................................... .........................................................................................................................
......................................................................................................................... .........................................................................................................................
......................................................................................................................... .........................................................................................................................
.........................................................................................................................
7. Descrivi le forme di scrittura più antiche.
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
3. Spiega inoltre: .........................................................................................................................

a) che cosa sono le leghe di metalli? .........................................................................................................................

.................................................................................................................. .........................................................................................................................

.................................................................................................................. .........................................................................................................................

.........................................................................................................................
b) quale utilità pratica ebbe la lavorazione dei me-
.........................................................................................................................
talli?
.........................................................................................................................
..................................................................................................................
.........................................................................................................................
..................................................................................................................
.........................................................................................................................
4. Chiarisci con parole tue: .........................................................................................................................

a) i nomadi erano soprattutto ............................................ , .........................................................................................................................

i quali vivevano (dove?) ....................................................... .........................................................................................................................

............................................................................................................... . .........................................................................................................................

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DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
16

3 LE ANTICHE CIVILTÀ
lezione Le civiltà dei grandi fiumi
5 Agricoltura e civiltà
L’agricoltura poté cominciare a svilup-


sulle sponde del Nilo, in Egitto;
nella valle dell’Indo, tra India e Paki-
stan;
parsi su larga scala intorno al 4500- • lungo il Fiume Giallo, in Cina.
4000 a.C. A quell’epoca, infatti, si per- L’agricoltura praticata in queste re-
fezionarono le grandi opere d’irriga- gioni garantiva una produzione assai
zione create dall’uomo. Bacini, dighe, superiore a quella di altre zone. La mag-
canali servivano a non disperdere le ac- giore ricchezza economica rese possi-
que e il prezioso limo, cioè lo strato fer- bile la crescita della popolazione e il suo
tile di detriti e argilla fangosa che le ac- benessere materiale.
que dei fiumi lasciavano quando si Il sistema agricolo fondato sull’irri-
ritiravano e che costituivano un prezioso gazione esigeva, inoltre, che sorgesse
concime per i terreni. un’autorità riconosciuta, in grado di di-
Le prime civiltà sorsero proprio vi- rigere i lavori per le acque. Nacquero
cino ai grandi fiumi: così le prime società organizzate, fon-
• presso il Tigri e l’Eufrate, in Meso- date su una precisa gerarchia:
potamia; • il re comandava, con l’aiuto dei sa-

Civilta_dei_fiumi.eps
Le civiltà dei grandi fiumi

Eu
Tig

fra
te
ri

Lagash
O C E ANO Uruk
ATL ANTIC O Ur

iume
F

MESOPOTAMIA
Giallo

VALLE DEL
Tig

Eu FIUME GIALLO
ri

fra
te
o
Ind

VALLE VALLE
DEL NILO DELL’INDO
Nilo

O C E ANO
IN DI ANO

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IL RACCONTO STORICO 3. LE ANTICHE CIVILTÀ
17

cerdoti, che tenevano i rapporti con ne dei primi racconti mitologici sulle mitologia
la divinità; origini del mondo. Insieme di leggende
• vi erano poi i nobili, possessori di ter- I Sumeri non erano organizzati in un (miti, da una parola
re, e i soldati, difensori della comunità; regno, ma in una serie di città-stato, greca che significa “di-
• infine gli artigiani, che fabbricavano l’una indipendente dalle altre, rette cia- scorso”, “racconto”)
scuna da un re-sacerdote. Le principali relative a dèi ed eroi.
gli strumenti utili alla vita quotidiana, All’inizio tali leggende
i mercanti e i contadini, che lavo- città sumere erano Ur, Uruk, Lagash. si tramandano oral-
ravano la terra. La regione mesopotamica fu poi abi- mente, poi vengono
tata da altri popoli: messe per iscritto.
• prima dagli Accadi, tra il 2500 e il
I popoli 2000 a.C.;
città-stato
Centri autonomi e
della Mesopotamia • poi dai Babilonesi: a loro si deve il indipendenti; ogni
primo codice di leggi, elaborato dal città-stato è gover-
La più antica civiltà conosciuta nacque re Hammurabi (che regnò su Babilo- nata da una propria
in Mesopotamia, la “terra tra i due fiu- nia tra il 1792 e il 1750 a.C. circa); autorità, emette leg-
mi” (il Tigri e l’Eufrate), corrispondente gi proprie ecc.
• infine dagli Hittiti, che provenivano
in parte all’odierno Iraq. Qui si stanzia- dall’Anatolia (la Turchia di oggi). Gli codice di leggi
rono, verso il 4000 a.C., i Sumeri, il Hittiti erano invincibili in battaglia gra- Una raccolta di leggi
primo popolo civile della storia. A loro si e norme emanate da
zie alle armi di ferro, il nuovo metallo
chi ha autorità (per
deve l’invenzione della ruota e della che essi lavorarono per primi intorno esempio il sovrano).
scrittura cuneiforme, e l’elaborazio- al 1800 a.C.

LA STORIA INSEGNA
L’origine della società: fango e dalle erbe, sorve-
insieme si progredisce gliare che l’acqua fosse
distribuita a tutti gli agri-
Le prime città nacquero intorno ai grandi fiumi: coltori…
il Nilo, il Tigri e l’Eufrate, l’Indo, il Fiume Giallo. In sostanza, c’era bisogno
La loro acqua dolce costituiva una preziosa ri- di qualcuno in grado di
sorsa, a patto che le acque fossero conservate dirigere i lavori, di fornire
e si evitassero le piene distruttive. Bisognava agli operai cibo, vestiti,
cioè costruire un complesso sistema di canali, abitazioni, strumenti ecc.
argini e dighe. Occorreva un’organizza-
A tale scopo non poteva bastare la piccola co- zione apposita, diretta dal
munità dei contadini del villaggio, in cui cia- re e dai suoi funzionari.
scuno faceva per sé. I lavori di canalizzazione Essa rappresentò un pas-
erano infatti lunghi e impegnativi: andavano so decisivo nella storia
quindi diretti da veri specialisti e svolti da un umana. Gli uomini impa-
Due funzionari su-
numero elevato di lavoratori; ma come con- rarono che quanto non
meri, rilievo in ma-
vincerli ad abbandonare i loro campi, come in- potevano fare singolar- dreperla del III mil-
quadrarli in squadre di lavoro, guidarli nello mente, diventava invece lennio a.C.: a loro
scavo ecc.? Occorreva un’organizzazione ben possibile cooperando tra era affidato il con-
trollo dell’organizza-
precisa ed efficiente; scavare canali, infatti, po- loro e perseguendo in
zione lavorativa nel-
teva anche essere semplice, il difficile veniva modo armonico un uni- la realizzazione delle
dopo: conservarli in uso, tenerli sgombri dal co scopo. opere pubbliche.

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DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
18

La storia millenaria La storia egizia durò circa 3000 an-


ni, fino alla conquista di Roma, avvenu-
dinastia dell’Egitto ta nel 30 a.C. I faraoni si trasmettevano
Serie di re o princi-
pi, provenienti da Intanto, verso il 3000 a.C., sorse, pres- il potere di padre in figlio; si succedette-
una stessa famiglia, so il delta del fiume Nilo, la civiltà del- ro ben 31 dinastie o famiglie regnanti.
che si succedono al Il momento di maggior splendore fu sot-
governo di un pae-
l’Egitto. La sua prosperità fu dovuta al
se. Di solito il potere grande fiume: i depositi di limo e fan- to il regno del faraone Ramses II, in-
viene trasmesso di go fertile lungo le rive del Nilo con- torno al 1250 a.C.
padre in figlio. sentivano infatti, per tutto l’anno, di pra- L’Egitto conobbe, talora, anche crisi e
popoli ticare un’agricoltura molto produttiva. dominazioni straniere: fu invaso verso il
del mare Gli Egizi furono il primo popolo a 1700 a.C. dagli Hyksos (“re pastori”) e
Popolazioni prove- strutturarsi come un vero e proprio Sta- nel 1200 a.C. circa dai cosiddetti “po-
nienti dal mare, pre- poli del mare”.
to: l’autorità centrale aveva potere su
sumibilmente dall’a-
rea dell’Egeo, le tutto il vasto territorio. Al vertice vi era Escludendo però queste parentesi, i
quali, verso il 1200 il faraone, ritenuto l’incarnazione del 30 secoli della storia egizia sono carat-
a.C. dilagarono nel dio Horus. Sotto di lui una gerarchia terizzati da una civiltà unitaria, resa
Mediterraneo orien- di funzionari e sacerdoti assicurava l’ob- tale da:
tale, mettendo in
bedienza del popolo, in gran parte com- • una struttura politica costante, cioè
crisi il regno egizio.
posto da contadini. l’autorità monarchica del faraone;

Antico_egitto.eps

L’antico Egitto

POPOLI
DEL MARE

Mar Mediterraneo
Piramidi di
Giza
BASSO
EGITTO HYKSOS
Menfi

Sahara
Ma

Tebe Luxor
rR
Nilo

ALTO
o ss

EGITTO
o

Invasione degli Hyksos


(1700 a.C. circa)
Nilo

Incursioni dei popoli del mare


(1200 a.C. circa)

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IL RACCONTO STORICO 3. LE ANTICHE CIVILTÀ
19

• una sola lingua, rappresentata per


iscritto da segni-parole, detti gerogli-
fici;
• una sola religione, politeista,
perché gli Egizi veneravano
molti dèi, tra i quali ricordiamo
il dio-Sole, Amon-Ra;
• una ricca cultura, che ela-
borò importanti conoscenze
di matematica, astronomia,
medicina, e fu alla base di
grandi opere di architettura,
tra cui le più note sono sicu-
ramente le piramidi.

Il disegno raffigura le tre imponenti pirami-


di di Cheope, Chefren e Micerino erette a Giza.

LA CIVILTÀ EGIZIA

L’EGITTO

30 secoli di storia

con varie fasi

MA con una civiltà unitaria:

per struttura per lingua per religione per cultura


politica

il culto conoscenze
il faraone regna i geroglifici
di molti dèi scientifiche, opere
di architettura ecc.

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DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
20

lezione Le civiltà di terra


6 Gli Ebrei, il popolo
del Dio unico
insediò in Palestina, la “terra promes-
sa” da Dio agli Ebrei. Dalla Palestina al-
cune tribù si spostarono in Egitto, dove
Gli Ebrei erano un piccolo popolo di rimasero per circa cinque secoli vivendo
pastori nomadi, divisi in tribù; ciascu- in condizioni di schiavitù.
na tribù obbediva a un capo anziano o Verso il 1250, all’incirca al tempo del
“patriarca”. faraone Ramses II, gli Ebrei ritornarono
Gli Ebrei rivestono grande importan- in Palestina; a guidarli fu Dio, per mezzo
za nella storia dell’umanità perché furo- di Mosè. Durante tale cammino o esodo
no il primo popolo a elaborare una re- (“uscita”) dall’Egitto, Dio diede al popolo
ligione monoteistica, basata cioè ebraico i Comandamenti della sua Legge.
sulla fede in un Dio unico: il suo nome Giunti in Palestina (all’epoca chiama-
era YHWH (si pronuncia Jahvè). ta “terra di Canaan”), gli Ebrei sconfis-
Nella Bibbia, il libro sacro degli sero le popolazioni locali e fondarono il
Ebrei, si legge che intorno al 2000 a.C. regno di Israele. Il suo massimo splen-
la tribù di Abramo, il primo patriarca, si dore si ebbe tra il 1000 e il 900 a.C.,
Ebrei_in_palestina.eps
Gli Ebrei in Palestina
Gli Ebrei in Palestina

Tiro
M a r M e d i t e rr a n e o
Samaria
Giordano

Gerico

Gerusalemme
Mar
Morto

EGITTO
Una ricostruzione del
Tempio di Salomone a
Nilo

Gerusalemme.

Percorso degli Ebrei


durante l’esodo
Massima estensione M. Sinai
del regno
Regno di Israele M a r R o ss o

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IL RACCONTO STORICO 3. LE ANTICHE CIVILTÀ
21

con i re Saul, Davide e Salomone. Cen- I Persiani diedero vita, infatti, a un im- impero
tro del regno ebraico era il Tempio di pero multinazionale, capace cioè di Un territorio esteso,
Jahvè, eretto sulla collina sacra della ca- integrare popoli e culture differenti in mo- costituito da zone, re-
pitale Gerusalemme. do abbastanza pacifico. Il “Gran Re” (il ti- gni e città differenti,
tolo attribuito al sovrano persiano) gover- ma unificato (spesso
grazie a una conqui-
Assiri e Persiani nava appoggiandosi sui nobili e sulla forza sta militare) sotto
dell’esercito. Un sistema molto efficiente un’unica autorità.
In seguito il piccolo regno d’Israele si di- di strade collegava le province (o satra-
vise in due parti, nord e sud, e venne pie) dell’impero. Dal punto di vista reli-
conquistato dai suoi potenti vicini. Nel gioso i sacerdoti persiani, o Magi, vene-
722 a.C. Israele cadde in mano agli ravano un dio del bene, Ahura-Mazda,
Assiri, un popolo di guerrieri prove- Il disegno raffigura il
che esortava gli uomini a essere giusti e
palazzo di Persepoli, la
niente dalla Mesopotamia, che fondò un generosi, opponendosi al male. cui costruzione iniziò
impero di breve durata ma molto vasto. Nel V secolo a.C. il grande impero per- sotto il Gran Re Dario I
Più avanti (nel 587 a.C.) Israele fu in- siano cercò, come vedremo, di assogget- tra il 519 e il 515 a.C.
vaso dai Babilonesi. Da questa domi- tare le città greche, ma
nazione fu liberato nel 539 a.C. dai senza successo. In segui-
Persiani, i quali, partendo dagli alto- to, come studieremo più
piani dell’odierno Iran, costituirono il avanti, tutta questa re-
primo impero “universale”, esteso su gione cadrà nelle mani
buona parte del mondo di allora. di Alessandro Magno.

L’impero persiano Impero_persiano.eps

n
Do

o Lago
Danubi d’Aral
Ma

Mar Nero
r Ca

TRACIA
SOGDIANA
spio

Sardi
LIDIA ARMENIA
Atene IONIA
Sparta Mileto
CILICIA ASSIRIA BATTRIANA
MESO Ninive
P
PALESTINA OTAMIA
Tig

Mar Mediterraneo Sidone Eu MEDIA


ri

Tiro fra
Gerusalemme
te
Babilonia Susa
Persepoli ARACOSIA
Golf

PERSIA do
Nilo

In
oP

rsi
e

co

Territorio d’origine Mare


dei Persiani Arabico

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DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
22

lezione Le civiltà di mare


7 I Fenici
Nel frattempo, sulle sponde del Mar Me-
diterraneo, fiorivano diverse civiltà ma-
1200 a.C. la prima scrittura alfabe-
tica, poi perfezionata dai Greci. A ogni
suono corrisponde un segno, cioè una
lettera dell’alfabeto: combinando questi
rinare, che prosperavano grazie ai com- segni si possono formare infinite paro-
merci a lunga distanza. le. L’alfabeto fenicio comprendeva 22
La prima di queste civiltà, sorta nella lettere, tutte consonanti; in seguito sarà
terra di Canaan, cioè tra l’attuale Liba- ripreso e perfezionato dai Greci.
no e la Palestina, fu quella dei Fenici. Le
loro città, tra cui Tiro, Sidone e Biblos, Cretesi ed Achei
non costituirono mai uno Stato unitario e
furono perciò politicamente deboli. Parallelamente, sull’isola di Creta, pon-
I Fenici erano i più abili navigatori del te in mezzo al Mediterraneo fra Europa
colonia mondo antico; la loro rete commerciale e Asia, si sviluppava la raffinata civiltà
Centro fondato da si estendeva su tutto il Mediterraneo. Qui, cretese (o minoica, dal nome di Mi-
un gruppo, di solito lungo le coste, fondarono numerose co- nosse, mitico re dell’isola). Anche i Cre-
proveniente da un’al- lonie, città nate come approdi per il tesi erano abili navigatori e commer-
tra città o madrepa-
tria. Le colonie ven-
commercio e che in seguito si sviluppa- cianti. La loro civiltà crollò verso il 1400
gono fondate per rono autonomamente. La colonia fenicia a.C., forse a causa di un disastroso ter-
creare nuovi inse- più famosa fu Cartagine, fondata intor- remoto. Poco dopo, da nord, Creta fu
diamenti e per sfrut- no all’800 a.C., che in seguito sarebbe di- invasa dagli Achei (chiamati anche Mi-
Cretesi_micenei_Fenici.eps
tare le risorse del venuta la grande rivale di Roma. cenèi, dal nome della loro città-fortezza
nuovo territorio.
Furono i Fenici a inventare verso il principale, Micene).
O C E ANO
ATL ANTIC O
Le civiltà del Mediterraneo
Mar Nero
SPAGNA
ITALIA
Baleari
Sardegna
Ba

Cadice Tharros Troia


Mar
lca

ASIA MINORE
E geo
ni

Sulcis Mozia
GRECIA
Sicilia Micene Ugarit
Cartagine Rodi Cipro
Cnosso Biblos
Mar Creta
Espansione e colonie M e d i t e rr a n e o Sidone
dei Fenici Tiro
Rotte cretesi
Rotte dei Micenei ARABIA
Rotte dei Fenici EGITTO
Territori cretesi
M
ar
Territori micenei Ro
ss o

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IL RACCONTO STORICO 3. LE ANTICHE CIVILTÀ
23

Gli Achei diedero vita a una civiltà guerriera, Intorno al 1200 a.C., i Micenei vennero
anche se aperta agli scambi commerciali. Ver- però spazzati via dai Dori, un popolo prove-
so il 1230 a.C. essi distrussero la città rivale di niente dai Balcani, che s’insediò nella peniso-
Troia. la ellenica.

RIFLETTI E RISPONDI

1. Considera questi tre fenomeni: 16. Quale legame esiste tra la storia egizia e il
Nilo?
a) lo sviluppo dell’agricoltura su larga scala;
...............................................................................................................
b) la nascita delle prime civiltà; ...............................................................................................................
...............................................................................................................
c) l’origine di una gerarchia sociale.

Spiega con parole tue il perché essi si collegano 17. Illustra la civiltà egizia nei seguenti aspetti:
l’uno all’altro. a) struttura politica e sociale
.......................................................................................................................... ...............................................................................................................

.......................................................................................................................... ...............................................................................................................

.......................................................................................................................... b) elementi culturali


...............................................................................................................
2. Elenca in ordine i nomi delle civiltà: ...............................................................................................................

a) di fiume c) religione
.................................................................................................................. ...............................................................................................................
...............................................................................................................
b) di terra
.................................................................................................................. 18. Quale grande novità portò il popolo ebraico nel-
c) di mare la Storia antica?
......................................................................................................................
..................................................................................................................
..........................................................................................................................

3. Dov’è la Mesopotamia e perché si chiama così?


19. Riassumi brevemente le vicende storiche del re-
..........................................................................................................................
gno d’Israele.
..........................................................................................................................
......................................................................................................................
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................

4. Quale fu il primo popolo della storia a costruire 10. Considera adesso l’impero persiano. Illustra con
città? Illustra in breve le caratteristiche di questa parole tue:
civiltà.
a) perché fu un impero multinazionale
..........................................................................................................................
...............................................................................................................
..........................................................................................................................
...............................................................................................................
..........................................................................................................................
b) la religione persiana
5. Quali popoli si succedettero nel controllo della re- ...............................................................................................................

gione mesopotamica? ...............................................................................................................

.......................................................................................................................... c) il suo incontro/scontro con la Grecia


.......................................................................................................................... ...............................................................................................................
.......................................................................................................................... ...............................................................................................................

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DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
24

4 LA GRECIA ANTICA
lezione La civiltà greca
8 La Grecia: un dono
per la cultura europea
• la filosofia, cioè l’arte di ragionare
alla ricerca delle cause;
• una letteratura, cioè una serie di testi
scritti da grandi autori e incentrati sui
I Greci erano uno dei tanti popoli stan-
temi universali della vita umana (l’a-
ziati sulle sponde del Mediterraneo. Abi-
more, il destino, la paura della fine
tavano la penisola ellenica, una piccola ecc.);
area periferica nel grande mare, non • lo stile “classico”, fatto di equili-
particolarmente ricca. Eppure, in pochi brio, misura, senso delle proporzioni,
secoli, riuscirono a dar vita a una splen- sia in scultura sia in architettura;
dida civiltà, la cui eredità è ancora og- • l’invenzione del teatro, lo spazio su
gi viva intorno a noi. cui rappresentare le vicende del mito
I Greci infatti recarono al mondo oc- antico o le grandi questioni civili.
cidentale alcune straordinarie novità. Queste cose, tutte ben vive nella cultura
Ne ricordiamo cinque, in particolare: europea, sono il dono che ci proviene
• la partecipazione politica dei cit- dalla Grecia antica (l’Ellade, come la
tadini alla vita dello Stato (la demo- chiamavano i suoi abitanti) e dal suo pic-
crazia); colo, grande popolo.

Il tempio greco
Per i Greci il tempio era la casa
degli dèi. Ogni tempio era dedi-
cato a un dio e aveva una cella
interna, chiamata naos, alla
quale potevano accedere solo i
sacerdoti incaricati del culto.
In questa cella si trovava an-
che la statua della divinità.
Le persone invece si raccoglie-
vano all’esterno del tempio
dove si tenevano le funzioni
religiose.
L’elemento più caratteristico
del tempio era il colonnato,
che circondava tutto l’edificio.
La facciata era dominata dal
frontone, generalmente ab-
bellito con sculture.

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IL RACCONTO STORICO 4. LA GRECIA ANTICA
25

Un inizio difficile del mondo greco: la pólis, cioè la


“città”. La Grecia non fu infatti mai
Prima che nascesse la sua straordinaria organizzata in uno Stato unitario: ogni
civiltà, la Grecia passò attraverso un pe- città era sovrana sul proprio territorio,
riodo “buio”: alcuni secoli di difficoltà che includeva anche la campagna cir-
e di confusione, chiamati “Medioevo el- costante. Aveva inoltre leggi proprie,
lenico”. Fu la fase che seguì il crollo dei un suo esercito ecc., ed era gelosis-
Micenei e l’invasione dei Dori e che sima dell’autonomia raggiunta: ecco
durò, all’incirca, dal 1200 all’800 a.C. perché le città greche erano città-
Quella vita, primitiva e guerriera, viene stato.
raccontata nell’Iliade e nell’Odissea, Tale divisione in tante città-stato ri-
i due poemi di Omero, punto di parten- vali incoraggiò la competizione cultu-
za della letteratura europea. rale e artistica tra i vari centri del mon-
A dominare la società dorica, in que- do ellenico. Fu però sempre causa di
sta fase, erano le famiglie di aristocra- lotte interne alla Grecia e si tra- aristocrazia
tici, i grandi proprietari terrieri, che vi- sformò, alla lunga, in debolezza po- La parola deriva dal
vevano raggruppati in clan, o ghénoi. litica. greco áristoi, “i mi-
Mancava una figura forte di re: ciò co- Tuttavia, in alcuni momenti, i Greci gliori”: indica la clas-
stituiva una netta differenza rispetto agli se sociale dei cittadi-
seppero trovare la loro unità e salva-
altri popoli del mondo di allora. ni più nobili, quasi
guardare così l’indipendenza dell’Ellade. sempre anche i più
In particolare, tra il 480 e il 479 a.C., le ricchi.
L’esperienza della pólis, città greche, capeggiate da Atene, si al-
learono contro il potente invasore per-
la città-stato siano e gli inflissero due memorabili
Intorno al 700-600 a.C. cominciò a sconfitte rispettivamente a Salamina e a
emergere l’elemento più caratteristico Platea (in Grecia).

UN MONDO DI CITTÀ-STATO

la PÓLIS

è un piccolo mondo a sé

geloso della propria


autonomia

grande splendore MA: continue LOTTE


culturale con le altre città

debolezza politica
della Grecia

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DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
26

Sparta e Atene mocrazia ateniese rappresentò per il


mondo antico un’enorme novità, tale da
Le due maggiori città-stato (al plurale imprimere un’orma profonda nella storia.
póleis) furono Sparta e Atene.
Sparta era sede di un governo ari- Le colonie greche
stocratico: una minoranza di nobili (gli
spartiati) dominava la massa dei perie- L’esperienza della città-stato fu esporta-
ci e degli iloti. ta dai Greci anche in molte colonie, sor-
I perieci erano soprattutto artigiani e te sulle rive del Mediterraneo, sia a
abitavano nei villaggi intorno a Sparta. Oriente sia a Occidente.
Non godevano di alcun diritto politico: Le più antiche colonie greche venne-
non potevano votare, essere eletti ecc. ro fondate in Asia Minore, sulle coste
Ancora peggio stavano gli iloti, che la- dell’attuale Turchia: qui nacquero città
voravano la terra in una condizione di importanti, come Efeso e Mileto.
schiavitù. Altre colonie sorsero in Italia meri-
L’altra grande pólis greca era Atene, dionale (Napoli e Crotone per esem-
considerata la culla della democrazia, pio) e in Sicilia (Siracusa e Agrigento
cioè di un governo in cui le decisioni era- fra le altre). In quest’area si sviluppò la
no prese dall’assemblea (in greco eccle- civiltà della Magna Grecia (“grande
sía) dei liberi cittadini. Dall’assemblea, a Grecia”), considerata dagli antichi im-
dire il vero, erano esclusi le donne, gli portante come la madrepatria greca, sia
stranieri, gli schiavi. In ogni caso la de- per la sua ricchezza sia per la cultura.
Regioni_della_Grecia.eps
Regioni_della_Grecia.eps

Le regioni della Grecia, le póleis e la Magna Grecia

ATTICA
ATTICA Regioni
Regioni storiche
storiche

MACEDONIA
MACEDONIA

EPIRO
EPIRO
TESSAGLIA
TESSAGLIA
ETOLIA
ETOLIA M a r E g e o EOLIDE
EOLIDE
Mar FOCIDE
FOCIDE
Ionio EUBEA
EUBEA
BEOZIA
BEOZIA IONIA
IONIA
ACAIA
ACAIA ATTICA
ATTICA
ELIDE Efeso
Efeso
ELIDE Atene
Atene
Cuma ARGOLIDE
ARGOLIDE Mileto
Cuma
ARCADIA Mileto
ARCADIA
Napoli
Napoli Poseidonia
Poseidonia
(Paestum)
(Paestum) Taranto
Taranto MESSENIA
MESSENIA
Metaponto Sparta
Sparta DORIDE
DORIDE
Metaponto
Mar Sibari
LACONIA
LACONIA
T i rr e n o Sibari Rodi
Rodi

Crotone
Crotone
Messina
Messina
Cnosso
Cnosso
Panormos
Panormos Locri
Locri
Segesta
Segesta Tyndaris
Tyndaris Reggio
Reggio Creta
Creta
Selinunte
Selinunte Mar
Agrigento
Agrigento
Ionio
Gela
Gela
Siracusa
Siracusa M a r M e d i t e rr a n e o

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IL RACCONTO STORICO 4. LA GRECIA ANTICA
27

L’età “classica” si combatterono nella “guerra del Pe-


loponneso” (430-404 a.C.): Sparta
L’“età classica” per la Grecia, e in par- prevalse, ma a duro prezzo e solo con
ticolare per Atene, fu il V secolo a.C. l’aiuto della Persia.
Sotto l’illuminato governo di Pericle, ri- Poco dopo, fra il 371 e il 362 a.C., si
spettoso della democrazia e dell’assem- ebbe un breve periodo di egemonìa, cioè
blea, si sviluppò enormemente la vita di prevalenza, della città-stato di Tebe.
culturale, in particolar modo le arti, il Sebbene la Grecia fosse ormai politi-
teatro e la filosofia. camente debole, la fioritura di arte, filo-
Tuttavia la rivalità tra Atene e sofia, letteratura e teatro ne facevano l’e-
Sparta indebolì la Grecia. Le due città picentro culturale del mondo di allora.

LA STORIA INSEGNA
L’ideale della democrazia giorno
per giorno
La culla della civiltà greca fu Atene, la grande città che aveva, di fatto,
sconfitto i Persiani. Fu qui, ad Atene, che maturò l’esperienza della de-
mocrazia: una realtà nuova per il mondo antico e destinata a rimanere
irripetibile per molti secoli.
Il culmine della democrazia ateniese fu raggiunto al tempo di Pe-
ricle, che governò la città fra il 461 e il 426 a.C., senza mai esser-
ne il re: non si può avere un re, in democrazia!
Le varie cariche pubbliche erano sorteggiate fra tutti i cittadini,
purché fossero maschi, liberi, nati da madre ateniese. Solo la ca-
rica di stratego, il supremo comandante militare, non veniva sor-
teggiata. Inoltre, poiché l’arte di governo richiede tempo, s’intro-
dusse un salario giornaliero, che spettava agli eletti per tutto il
tempo della loro carica. Infine, ognuno poteva intervenire nel-
l’assemblea, l’ekklesía, che si radunava sulla collina della Pníce.
Pericle riuscì a rendere i suoi concittadini orgogliosi di questa
straordinaria esperienza. Tutti gli Ateniesi si sentivano coinvolti in
un grande progetto, fieri di appartenere alla città.
E come in una vera democrazia, neppure ad Atene mancava-
no le critiche. Pericle e gli altri governanti venivano presi in
giro soprattutto nelle commedie, recitate a teatro davanti al-
la folla che giungeva ad Atene da tutta l’Attica, nei giorni di fe-
sta e di mercato. A teatro ognuno poteva riconoscersi parte vi-
va della città, protagonista del suo vivere civile.

Il disegno raffigura una seduta dell’assemblea, l’ekklesía. Le vo-


tazioni erano di solito precedute da una discussione.

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DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
28

lezione L’ellenismo
9 L’egemonia
della Macedonia
Divenuto re nel 336 a.C., a soli vent’an-
ni, nel 334 a.C. decise di dichiarare
guerra al grande impero persiano. Il
Nel IV secolo a. C. stava già emergendo suo scopo, diceva, era vendicare l’ag-
la potenza della Macedonia: questo era gressione subita dai Greci al tempo del-
uno Stato periferico, in cui si parlava la le guerre persiane. In realtà Alessandro
lingua greca, ma che i Greci disprezza- era mosso da spirito d’avventura, da de-
vano. siderio di conquista, da una straordina-
Nell’anno 340 a.C. il re Filippo di ria curiosità verso il nuovo.
Macedonia sconfisse i Greci a Cheronea Nel giro di pochi anni, con una leg-
e pose fine per sempre alla libertà delle gendaria avanzata dalle coste mediter-
loro città-stato: esse vennero, di fatto, ranee fino al cuore dell’Asia, Alessandro
poste sotto il controllo macedone. sconfisse il “Gran Re” persiano, Dario:
la battaglia decisiva si svolse a Gauga-
L’avventura mela, sul fiume Tigri, nel 331 a.C. Il re
macedone si ritrovò in tal modo padro-
di Alessandro Magno ne dell’intero mondo medio-orientale, fi-
Il figlio di Filippo, Alessandro detto no all’Iran e all’India attuali.
“Magno”, cioè “il Grande”, si rese pro- Alessandro non si ricorda solo per le
tagonista di una memorabile impresa. vittorie militari. Altrettanto memorabile

La falange macedone
Uno dei motivi dei successi mili-
tari di Alessandro fu la falange
macedone. Questa era un blocco
compatto di fanti corazzati, ognu-
no dei quali era armato con una
lancia lunga più di quattro metri,
detta sarissa.
Gli uomini disposti nelle prime file
tenevano in avanti le lance, che
formavano così una barriera quasi
impenetrabile. I fanti disposti al
centro e in fondo allo schieramen-
to, invece, alzavano le sarisse,
pronti comunque ad abbassarle
qualora i compagni nelle prime fi-
la avessero avuto la peggio. I fian-
chi della formazione erano invece
protetti dalla cavalleria.

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IL RACCONTO STORICO 4. LA GRECIA ANTICA
29

fu il suo governo, improntato a tolle- In tutti questi regni si parlava il greco ellenismo
ranza e integrazione tra i diversi po- (la koiné, cioè “lingua comune”); le leg- Il termine (da elle-
poli del suo immenso regno. gi erano greche, così come greci erano nikós, “greco”) indi-
i modi di vita. La piccola Grecia, in- ca la diffusione della
civiltà greca in tutto
Le monarchie somma, aveva unificato con la propria
il mondo mediter-
cultura il mondo orientale.
ellenistiche Sarà con questo mondo “ellenizzato”
raneo, resa possibi-
le dalla conquista di
Alessandro Magno morì però giovane, nel che si confronterà Roma, la futura do- Alessandro Magno.
323 a.C. A quel punto scoppiarono lotte minatrice di tutta l’area mediterranea.
tra i suoi generali e governatori; alla fine
sorsero diversi regni, detti ellenistici:
• il regno di Macedonia;
• il regno di Pergamo;
• il regno d’Egitto, retto da Tolomeo,
uno dei generali di Alessandro;
• il regno d’Asia, che comprendeva
la Mesopotamia e la Persia;
• il regno della Battriana, il più
orientale.

Alessandro Magno, particolare de La


battaglia di Isso, mosaico del III-II secolo
a.C. (Pompei, Museo archeologico nazionale).

Regni_Ellenistici.eps

I regni ellenistici
Lago
d’Aral
Mar

REGNO Mar Nero


DI MACEDONIA
Caspio

Pella
Pergamo
REGNO
DI PERGAMO
Atene
Antiochia Battra
Tigri

Eu REGNO
M a r M e d i t e rr a n e o frat
e D’ASIA REGNO
Alessandria DELLA
Persepoli BATTRIANA
REGNO
D’EGITTO
Go
lfo

Pe
Mar

do

rsi n
Nil

co
I
o

R o ss

Mare
Arabico
o

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DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
30

RIFLETTI E RISPONDI

1. Elenca le cinque importanti novità che caratteriz- 17. Molte città greche, le cosiddette colonie, sorsero
zarono la civiltà greca. anche al di fuori dei confini della Grecia.
a) .................................................................................................................. a) In quali zone vennero fondate?
b) .................................................................................................................. ...................................................................................................................

...................................................................................................................
c) ..................................................................................................................
d) .................................................................................................................. b) Elenca le colonie principali.
...................................................................................................................
e) .................................................................................................................. ...................................................................................................................

2. Che cosa fu il “Medioevo ellenico”? In che periodo


18. Quale importanza ebbe la Macedonia nella sto-
si verificò?
ria della Grecia?
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................

3. Descrivi con parole tue che cosa si intende con il ..........................................................................................................................

termine pólis.
19. Rifletti ora sull’impresa di Alessandro Magno.
..........................................................................................................................

.......................................................................................................................... a) Quali territori conquistò?


...................................................................................................................
4. Ora riassumi: ...................................................................................................................
a) i vantaggi che la pólis recò alla Grecia ...................................................................................................................
...................................................................................................................
b) Nel giro di quanti anni si compì?
...................................................................................................................
...................................................................................................................
b) gli svantaggi ...................................................................................................................
...................................................................................................................
c) Da quale scopo era mosso Alessandro?
...................................................................................................................
...................................................................................................................

5. Le due maggiori città-stato greche erano Sparta e ...................................................................................................................


Atene. ...................................................................................................................

a) Sparta era sede di un governo di tipo ................ d) Infine: come governò il suo regno?
.................................................................... , in cui ............................ ...................................................................................................................
................................................................................................................... ...................................................................................................................

b) Atene era sede di un governo di tipo ............... ...................................................................................................................

.................................................................... , in cui ............................


10. Dopo la morte di Alessandro Magno sorsero al-
...................................................................................................................
cuni regni. Come sono chiamati?
6. A un certo punto Atene e Sparta si fecero guerra. ..........................................................................................................................

..........................................................................................................................
a) Quando avvenne?
...................................................................................................................
11. Che cos’è l’ellenismo?
b) Quali conseguenze derivarono alla Grecia? ..........................................................................................................................

................................................................................................................... ..........................................................................................................................

................................................................................................................... ..........................................................................................................................

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IL RACCONTO STORICO 5. I PRIMI SECOLI DI ROMA
31

5 I PRIMI SECOLI DI ROMA


Le origini di Roma lezione
L’Italia prima di Roma
Nel II millennio a.C. l’Italia era abitata da
arti divinatorie e il culto dei morti, che
trovò una splendida manifestazione nel-
la costruzione di tombe a cupola.
10
popoli di svariate origini. Nel Nord del- Dal punto di vista sociale va rilevata
la penisola vi erano i Liguri e i Veneti; al l’importanza del ruolo delle donne: in
centro si trovavano diversi popoli, tra molte sculture funerarie, infatti, marito
cui ricordiamo gli Etruschi, i Latini, i e moglie sono rappresentati come per-
Sanniti. Al Sud invece vanno menzio- sone di pari dignità.
nati i Messapi, i Lucani e i Bruzi. La mancanza di un’unità politica alla
Nelle isole maggiori risiedevano inve- lunga indebolì le città etrusche, che ini-
ce i Siculi (Sicilia) e i Sardi (Sardegna). ziarono a decadere, soprattutto a causa
Questi ultimi in particolare diedero vita dell’espansione di Roma. Tuttavia la ci-
a una civiltà, la cosiddetta cultura nu- viltà etrusca non sparì: venne ingloba-
ragica, così chiamata perché al centro ta in quella romana, che conservò alcu-
dei loro villaggi gli abitanti costruivano i ni suoi aspetti caratteristici, come l’uso
nuraghi, torre circolari formate da dell’arco a volta in architettura.
grandi pietre.

Gli Etruschi I popoli italici


Popoli_italici.eps

Gli Etruschi furono un popolo che se-


Insediamenti fenici
gnò profondamente la storia della no-
VENETI Etruschi e loro aree di espansione
stra penisola. Tra l’VIII e il VI secolo a.C.
Villanova Area della colonizzazione greca
la civiltà etrusca si diffuse in diversi ter- LIGURI Insediamenti delle popolazioni italiche
ritori della penisola italica (Emilia Ro- Bologna

magna, Toscana, Lazio, Umbria e par- Arezzo M


ar
te della Campania). Populonia ETRUSCHI Ad
Abili lavoratori di metalli, gli Etru- Elba ria
Tarquinia Velo tic
schi intrattennero rapporti commerciali o
Roma
con i Greci e i Fenici; le testimonianze li LATINI SANNITI
Capua
accreditano anche come ottimi artigia- Cuma
Napoli
MESSAPI
ni, contadini e ingegneri idraulici. Fon- LUCANI Taranto
SARDI
darono le prime città italiche, solida- Mar
Tirr eno
mente costruite e difese da mura Crotone
possenti. BRUZI
Messina
Dal punto di vista politico, ogni città Reggio Calabria
Mar
SICULI Ionio
era autonoma e governata da un re-sa-
Agrigento Siracusa
cerdote (lucumone); i legami tra le città
erano prevalentemente di tipo religioso.
Timorosi dei propri dèi, praticarono le
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DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
32

La nascita sui sette colli L’età dei re


Roma fu la civiltà più duratura del mon- All’inizio Roma fu retta dai re: sette, se-
do antico. condo la leggenda. Il primo fu Romolo.
Secondo la tradizione, la città (l’“Urbe”, A lui seguirono Numa Pompilio, Tullo
dalla parola latina urbs) fu fondata nel Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco,
753 a.C., in una felice posizione sul fiu- Servio Tullio; l’ultimo re fu Tarquinio
me Tevere, quasi alla foce sul mare. Poi- detto “il Superbo”. Quest’ultimo ven-
ché il fondovalle era acquitrinoso, i primi ne cacciato in quanto sovrano etrusco;
villaggi sorsero su alture, i cosiddetti sette apparteneva cioè a quel misterioso po-
colli (il nucleo originario della città sorse polo che aveva a lungo dominato l’Italia
sul colle Palatino). Tale posizione facilita- centrale.
va inoltre i traffici commerciali di Roma. Quindi, i re governarono Roma fino
Fu così che ben presto Roma si tra- al 509 (o 510) a.C, che a quell’epoca
sformò da un piccolo villaggio in una ve- era divenuta una città-stato forte e
ra e propria città; nessuno, però, avreb- temibile per i suoi vicini: una città con
be potuto prevedere che quella piccola sue leggi, un suo esercito, una sua mo-
città-stato laziale era destinata a domi- neta ecc. Era in tutto simile, dunque,
nare l’intero mondo allora conosciuto, alle póleis che, proprio in quei decen-
né che sarebbe durata, in quella posi- ni, si stavano affermando nella peniso-
zione preminente, per oltre 10 secoli. la greca.

L’inizio di Roma 1
La carta qui a fianco (1) mostra l’u-
bicazione dei sette colli di Roma,
mentre l’immagine (2) raffigura
un’urna cineraria a forma di capan-
na, simile alle prime abitazioni sor-
te sul colle Palatino.

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IL RACCONTO STORICO 5. I PRIMI SECOLI DI ROMA
33

L’età della repubblica lezione


Il passaggio
alla repubblica
due: ciò serviva a impedire che qual-
cuno di loro avesse la tentazione di
diventare re.
11
Allontanati gli Etruschi, i Romani si La repubblica a Roma non era un
repubblica
diedero un nuovo sistema di governo: vero e proprio sistema democratico: Il termine deriva dal
dalla monarchia passarono alla repub- dobbiamo però considerare che la de- latino res publica,
blica. L’assemblea dei cittadini (o mocrazia, così come la conosciamo “Stato”, nel senso di
noi, era un bene sconosciuto nel mon- “cosa che appartie-
cives, in latino) eleggeva sia i consoli (i
do antico. ne a tutti”, “cosa co-
magistrati più importanti, a cui spet- mune”. Il potere vie-
tava anche il comando militare) sia gli Donne, schiavi, stranieri erano esclu- ne esercitato non da
altri magistrati (pretori, questori, tri- si dal voto; a detenere i diritti politici era un sovrano, ma dal
buni). Ciascun magistrato rimaneva in solo una minoranza di cittadini, i più no- popolo, attraverso
bili, coloro cioè che discendevano dai funzionari eletti dal
carica solo per un tempo prestabi-
patrizi fondatori della città. popolo stesso.
lito (normalmente un anno). Inoltre
tutte le magistrature erano collegiali, magistrati
Funzionari pubblici
a partire dai consoli che erano sempre (a Roma erano elet-
ti dal popolo), a cui
spetta il compito di
fare rispettare e ap-
plicare le leggi.
La toga
patrizi
L’indumento che identificava Dal latino patres,
il cittadino romano era la to- “padri”, nel senso di
ga, una grande pezza di lana antenati, fondatori.
grezza che copriva dalle spal- Indicava i cittadini
più importanti della
le ai piedi e che si indossava Roma antica, pro-
sopra una tunica in cotone, li- prietari di terre. È un
no o seta. sinonimo di nobili.
Indossarla non era semplice:
solitamente bisognava farsi
aiutare. Era necessario, infat-
ti, piegarla in due, adagiarla
sulle spalle, e lasciare che il
lembo appoggiato sulla de-
stra fosse lungo almeno il
doppio dell’altro, in modo da
farlo passare sotto il braccio
destro e poi farlo ricadere
sulla spalla sinistra.

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DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
34

oligarchia Le lotte sociali si allearono. Insieme, essi formarono


In greco “governo di un’oligarchia: il potere rimaneva in ma-
pochi”. Essa si diffe- All’inizio i patrizi erano gli unici a se- no a poche persone, non più solo i no-
renzia dall’aristocra- dere in senato, l’assemblea che pren- bili ma anche i plebei più facoltosi.
zia perché non tutti deva ogni decisione (fare le leggi, di- Costituivano quindi un blocco sociale
coloro che fanno
chiarare guerra, giudicare i reati ecc.). fortissimo: dominavano le assemblee
parte dell’oligarchia
sono nobili. Man mano che la città cresceva, au- che eleggevano i magistrati e si tra-
mentava però anche la forza dei plebei smettevano, così, il potere politico da
blocco
sociale (cioè i non nobili), molti dei quali si sta- una generazione all’altra.
Alleanza di gruppi vano arricchendo con i commerci. La maggioranza della popolazione
sociali diversi, ma I plebei, gradualmente, cominciaro- era esclusa da questi privilegi; molti si ri-
che perseguono le no a reclamare gli stessi diritti dei pa- ducevano a essere clienti dei patrizi e
stesse finalità; essi trizi: chiedevano la possibilità di votare dei plebei ricchi, si ponevano cioè al lo-
premono con forza
per difendere i loro
per eleggere i magistrati, di essere elet- ro servizio, ricavandone il necessario
interessi. ti ecc. per vivere.
Iniziarono quindi dure lotte civili e so- Tuttavia l’oligarchia romana, compo-
ciali; verso l’anno 300 a.C., i plebei ot- sta da patrizi e plebei ricchi, seppe
tennero il riconoscimento dei loro dirit- esprimere uomini capaci di governare.
ti e poterono entrare in senato e nelle La città, così, si ingrandì e prosperò sia
altre magistrature. sul piano militare sia su quello econo-
A quel punto, i patrizi e i plebei ricchi mico e culturale.

LA SOCIETÀ ROMANA

patrizi =
all’inizio dominio dei patrizi
nobili proprietari di terre

dure lotte sociali: i plebei


poi plebei: i non nobili
reclamano i diritti politici

le leggi riconoscono pari diritti in teoria è il popolo


infine politici a patrizi e plebei a governare la repubblica

Roma NON è una vera


MA democrazia:

infatti il potere oligarchia: gruppo ristretto,


è nelle mani di un’oligarchia composto da nobili patrizi
alleati ai plebei ricchi

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IL RACCONTO STORICO 5. I PRIMI SECOLI DI ROMA
35

Le vittorie di Roma sono dette “puniche” le tre guerre tra


Roma e Cartagine. La prima iniziò nel
e il suo dominio 264 a.C., l’ultima terminò nel 146 a.C.;
Inizialmente Roma conquistò il Lazio, a tutte si conclusero con la vittoria di Ro-
danno dei popoli confinanti (Etruschi, ma.
Volsci, Equi). Poi il dominio romano si Memorabile fu anche la conquista del-
allargò su tutta l’Italia meridionale, la Gallia (la Francia di oggi), portata a
grazie alle vittorie prima sui Sanniti, e termine da Giulio Cesare tra il 58 e il
poi sulle città della Magna Grecia, come 52 a.C.
Taranto (sconfitta nel 275 a.C.) e Sira-
cusa (sconfitta nel 212 a.C.). Alle radici dell’Europa
Infine, uno dopo l’altro, Roma scon-
fisse le popolazioni che si affacciavano Come mai Roma ebbe tanto successo?
sul mondo mediterraneo, dalla Spa- Come spiegarci la rapidità e la solidità
gna alla Siria: queste vennero così in- delle sue conquiste?
globate tra i possedimenti romani. La ragione principale fu questa: quan-
Le guerre più dure vennero combat- do i diversi popoli venivano conquista-
tute contro Cartagine. Quest’ultima ti, essi entravano a far parte del sistema
città, fondata anticamente dai Fenici romano: venivano cioè integrati.
nell’attuale Tunisia, era abitata dai Pu- Roma stabiliva con gli ex nemici dei
ni, come li chiamavano i Latini: perciò patti, spesso diversi da popolo a popo-

L’espansione di Roma Espansione_di_Roma.eps


Reno

O C E ANO
ATL ANTIC O GALLIA

GALLIA
GALLIA CISALPINA
NARBONENSE Rubicone
Danubio Mar Nero
ILLIRIA
SPAGNA ON TO
ULTERIORE SPAGNA Roma Bisanzio
A EP
CITERIORE MACEDONIA INI
BIT
ASIA
Cartagine Tarso
ACAIA Antiochia

NUMIDIA Cipro SIRIA


Creta
Mar Mediterraneo
Alessandria
Nilo

EGITTO
Impero romano Ma
rR
o ss
o

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DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
36

lo. Lasciava libere le varie popolazioni A tali popoli vanno aggiunti i Greci.
di seguire la loro religione e le loro usan- I Romani se li trovarono all’inizio come
ze. Esigeva però che i popoli sottomes- avversari, quando combatterono contro
si fornissero i soldati richiesti in caso di Taranto, Siracusa e le altre città della
guerra e pagassero regolarmente i tri- Magna Grecia. Poi Roma si allargò sul
buti, cioè le tasse. Guai a ribellarsi: Ro- Mediterraneo, occupando la Grecia e
ma premiava la fedeltà e puniva dura- tutto il vasto mondo ellenistico, in pre-
mente la ribellione e l’infedeltà. cedenza conquistato da Alessandro Ma-
Furono soprattutto i Galli (gli attuali gno. A quel punto i Greci, per Roma,
Francesi e i Belgi) e gli Ìberi (gli attuali divennero maestri di cultura e di civiltà.
Spagnoli) a “romanizzarsi”: la loro Tale integrazione di popoli realizzata
cultura si fuse cioè, gradualmente, con da Roma costituisce la lontana base del-
quella di Roma. la nostra Europa.

LA STORIA INSEGNA
Roma, patria meno da madre o padre romano, né dal colo-
della cittadinanza re della pelle. Ad Atene, per esempio, era citta-
dino solo chi fosse nato da madre ateniese; in
Come poté una piccola città-stato del Lazio non Grecia vigeva dunque una concezione biologi-
solo conquistare, ma anche tenere unito e con- ca della cittadinanza. Non a caso Atene non riu-
servare un dominio tanto esteso? scì a costruire uno Stato che andasse oltre le
Ci riuscì in parte con le armi, in parte con un mura cittadine. A Roma, invece, per essere cit-
ideale nuovo, quello della cittadinanza. tadini romani bisognava obbedire alle leggi.
Diversamente dalle al- All’inizio i Romani concessero la cittadinanza
tre realtà antiche, a solo a poche città, o ai più ricchi e nobili al lo-
Roma la cittadi- ro interno. Poi però la allargarono: prima (89
nanza, ovvero il a.C.) a tutti gli abitanti della penisola, poi, nel
diritto di esse- 212 d.C., con un editto dell’imperatore Cara-
re considerato calla, a tutti gli abitanti dell’impero, senza di-
cittadino ro- stinzioni.
mano, non di- Divenire cittadini romani era un buon affare: si
pendeva dal- partecipava alla spartizione delle terre conqui-
l’essere nati o state o degli schiavi, si entrava in un mondo di
doveri, ma anche di diritti politici.
Era la vittoria di un’idea nuova di cittadinanza,
un’idea giuridica e non più biologica. È la stes-
sa idea che, ancora oggi, ispira la nostra civiltà
occidentale.

Busto che raffigura l’imperatore Caracalla: a lui si deve


l’estensione della cittadinanza a tutti gli abitanti del-
l’impero romano.

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IL RACCONTO STORICO 5. I PRIMI SECOLI DI ROMA
37

RIFLETTI E RISPONDI

1. Quali fatti storici si collegano a ciascuna di queste 5. L’antica Roma presentava


date? a) alcuni aspetti democratici: infatti
a) 509 a.C. ...................................................................................................................
...................................................................................................................
...................................................................................................................
b) 753 a.C. b) altri aspetti non democratici: infatti
...................................................................................................................
...................................................................................................................
c) 300 a.C. circa
...................................................................................................................
...................................................................................................................

d) 146 a.C. 6. Le vittorie militari di Roma furono conseguite in


................................................................................................................... diverse aree, cioè:
e) 52 a.C. a) nella penisola italica: contro chi furono ottenute?
................................................................................................................... ...................................................................................................................

...................................................................................................................
2. Spiega con parole tue che cosa significò, per Ro-
ma, il passaggio dalla monarchia alla repubblica. b) nel mondo mediterraneo: contro chi furono ot-
..........................................................................................................................
tenute?
...................................................................................................................
..........................................................................................................................
...................................................................................................................
..........................................................................................................................

.......................................................................................................................... 7. Rifletti ora sull’integrazione dei vari popoli realiz-


.......................................................................................................................... zata da Roma:
a) Che cosa richiedeva Roma e che cosa invece
3. Illustra le caratteristiche delle magistrature ro-
permetteva ai popoli vinti?
mane:
...................................................................................................................
a) erano temporanee, cioè ..................................................... ,
...................................................................................................................
allo scopo di ...................................................... .
...................................................................................................................
b) erano collegiali, cioè ............................................................ ,
allo scopo di ...................................................... . b) Quali popoli, soprattutto, si “romanizzarono”?
...................................................................................................................
4. Definisci in breve le varie classi sociali dell’antica
...................................................................................................................
Roma.
...................................................................................................................
a) i patrizi erano
................................................................................................................... 8. Rileggi con attenzione la scheda Roma, patria della
b) i plebei erano cittadinanza. Riassumila poi in 5 righe al massimo.
................................................................................................................... ..........................................................................................................................

..........................................................................................................................
c) l’oligarchia al potere era composta da
................................................................................................................... ..........................................................................................................................

d) i clienti erano ..........................................................................................................................

................................................................................................................... ..........................................................................................................................

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DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
38

6 L’IMPERO ROMANO
lezione Il tempo della “pace romana”
12 La svolta di Augusto:
dalla repubblica
al principato
Infine, nel 31 a.C., con la battaglia navale
di Azio, Ottaviano sconfisse Antonio e la
sua alleata, la regina egiziana Cleopatra,
rimanendo l’unico padrone di Roma.
La repubblica, a quel punto, era fi-
Il I secolo a.C., l’ultimo della repubblica,
nita. Troppo esteso il dominio (in latino
era stato funestato dalle guerre civili.
In breve tempo, infatti, ne furono com- imperium) di Roma, troppi i problemi da
battute tre: affrontare per organismi politici (il senato
• la prima fra i due generali Mario e e le magistrature) pensati per una città-
Silla (85-82 a.C.); stato del Lazio. Enormi erano anche gli
• la seconda fra altri due generali, Pom- interessi economici in gioco per il gover-
peo e Cesare (49-48 a.C.); no (e lo sfruttamento) delle province.
• la terza fra Ottaviano e Antonio, i Occorreva adesso un’autorità capace
due eredi politici di Cesare. di impedire nuove guerre civili e di coor-

DALLA REPUBBLICA AL PRINCIPATO

durante la repubblica dopo il 31 a.C.

le cariche politiche le cariche politiche

erano attribuite duravano sono riunite nelle non hanno


dal voto dei un anno mani di Augusto scadenza
cittadini soltanto
governo
governo collegiale monarchico
= esercitato = di uno solo
da molti
ma Augusto si fa chiamare prìncipe
(= “il primo”)

nasce il PRINCIPATO

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IL RACCONTO STORICO 6. L’IMPERO ROMANO
39

dinare in modo efficiente l’azione di go- I successori di Augusto


verno. Ottaviano detto “Augusto” as-
sicurò a Roma tale autorità. Fu lui a fon- Augusto morì nel 14 d.C. I suoi primi
dare l’impero, anche se i suoi contem- successori erano membri della sua fa-
poranei quasi non se ne accorsero. Ge- miglia o imparentati con essa: da Tibe-
losi della loro repubblica non avrebbero rio a Caligola, da Claudio a Nerone.
mai accettato un re. Perciò lo chiama- Quest’ultimo nel 68 d.C. si uccise du-
vano prìncipe, parola che, in latino, si- rante una rivolta.
gnifica solo “il primo, il cittadino più au- Dopo un periodo di grande confusio-
torevole”. Ottaviano regnò da semplice ne, salirono al governo tre prìncipi del-
cittadino: si limitò a riunire nelle proprie la famiglia Flavia: Vespasiano, Tito e
mani le funzioni principali dei magistra- Domiziano, che governarono, uno do-
ti repubblicani. Assunse un potere asso- po l’altro, tra il 69 e il 96 d.C. Il loro ti-
luto, ma lo fece con grande discrezione; tolo era e rimaneva quello di prìncipe;
seppe riorganizzare Roma e il suo do- meno utilizzato era il termine impera-
minio, dandogli basi solidissime. tor, parola che in latino significava “co-
Sotto Augusto la cultura e l’arte mandante, generale”.
raggiunsero vertici altissimi, anche per-
ché il prìncipe proteggeva e ricompen- L’impero si allarga ancora
sava letterati e artisti. Simbolo della ci-
viltà augustea è l’Eneide, il poema di Poco alla volta, però, il “principato” co-
Virgilio, che narra le lontane origini del- minciava ad assomigliare a una vera mo-
la città al tempo dell’eroe troiano Enea. narchia. Ciò divenne chiaro al tempo di

Il disegno ricostruisce
una zona della Roma
imperiale, quella dei
Fori.

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DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
40

Traiano, che governò dal 98 al 114 d.C. era indispensabile: solo la forza delle ar-
Traiano fu il primo imperatore provin- mi poteva mantenere l’ordine, garantire
ciale: proveniva infatti non dall’Italia, ma l’obbedienza alle leggi, reprimere le ri-
dalla Spagna, che era una delle “provin- volte che talvolta scoppiavano, o re-
ce” dell’impero, insieme alla Gallia (l’attuale spingere i nemici, come i bellicosi Parti
Francia), all’Acaia (Grecia), all’Asia Mino- (Persiani) o i Germani, che cominciava-
re, alla Giudea (Palestina), all’Egitto, all’A- no a premere sui confini dell’impero. Le
legione frica (Mauritania, Numidia) ecc. legioni, però, organizzate, disciplinate
L’unità maggiore del- Con Traiano l’impero raggiunse la sua ed efficienti, erano perfettamente in
l’esercito romano. massima estensione. In particolare egli grado di controllare la situazione.
Contava circa 6000 conquistò la Dacia, l’attuale Romania. I Tuttavia l’impero di Roma non si reg-
uomini perfettamen- Rumeni parlano ancora oggi una lingua geva solo sulle armi. Ai popoli e alle
te armati e addestra-
ti. La legione, co-
derivata dal latino, il rumeno che, come città del suo dominio, Roma imponeva
mandata dal tribuno, l’italiano, il francese, lo spagnolo ecc., è le proprie leggi, uguali per tutti. Grazie
si suddivideva a sua infatti una lingua neolatina o roman- a esse, quei popoli potevano godere di
volta in 10 coorti. za. È un altro segno dell’impronta lascia- una giustizia che non avevano mai co-
ta da Roma sul presente in cui viviamo. nosciuto prima di allora. L’impero era
quindi un mosaico di popoli governato
La forza delle armi con equità e tolleranza: grazie a ciò poté
rimanere unito per altri tre secoli e mez-
e quella delle leggi zo. I veri problemi, per lo Stato, non ve-
Traiano era un generale: ormai l’eser- nivano da lontano, dalle province, ma
cito decideva su chi, a Roma, dovesse dalla capitale, dove spesso si scatenava-
comandare. Del resto, un esercito forte no lotte per il potere.
Massima_espansione_impero.eps

L’impero romano al tempo di Traiano


Reno

O C E ANO
ATL ANTIC O M
REZIA Danubio
GALLIA NORICO ar
PANNONIA Ca
DACIA sp
io
MESIA M a r N e r o
ARMENIA
SPAGNA ILLIRIA TRACIA
Roma CAPPADOCIA
MACEDONIA ASIA
ASSIRIA ig
MINORE
T

Eufrate ri
MAURITANIA ACAIA SIRIA MESOPOTAMIA
NUMIDIA Mar
Medite
rr a n e o GIUDEA

CIRENAICA ARABIA
PETREIA
Territorio romano Conquiste di Vespasiano EGITTO
alla morte di Augusto e Domiziano
M

Conquiste di Tiberio Conquiste di Traiano


ar
Nilo

Ro

Conquiste di Claudio
ss o

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IL RACCONTO STORICO 6. L’IMPERO ROMANO
41

Luci e ombre centro di una ricca rete di rapporti com-


merciali con le province. In tale conte-
della “pace romana” sto, anche la cultura fiorì. Non tutti
I primi due secoli dell’impero, quel- sapevano leggere e scrivere, ma l’alfa-
li che giungono fino a Marco Aurelio betizzazione era comunque assai diffusa
(morto nel 180), furono, nel complesso, e questo rappresentava un grande se-
i più prosperi e felici della lunga sto- gno di civiltà. L’arte, la letteratura, la fi-
ria di Roma. I Romani si erano abituati losofia di quei secoli costituiranno la ba-
a obbedire a un uomo solo, anche se se del sapere insegnato nelle scuole per
non rinunciarono mai al senato, alle as- i secoli successivi.
semblee e agli altri segni dell’antica re- A dire il vero, difficoltà e ombre non
pubblica. Gli imperatori, però, governa- mancavano. Nell’impero vi erano anco-
vano con un’autorità forte e stabile, e ra molti poveri; non sempre i contadi-
ciò rendeva saldo il dominio di Roma ni evitavano carestie, debiti ecc. Gli
anche nelle province. schiavi, infine, sebbene fossero dimi-
Questa fu l’epoca della pax Romana, nuiti di numero, rimanevano sempre
la “pace di Roma”. La vita economica moltissimi: l’agricoltura, infatti, conti-
prosperava: Roma e l’Italia erano al nuava a reggersi sul loro duro lavoro.

LA STORIA INSEGNA
Le leggi, la vera forza di Roma
Roma è nota come la patria, o la culla, del diritto: ed
è una fama meritata. Le leggi, è vero, esistevano an-
che prima dei Romani: i Greci le avevano e, prima an-
cora, i Babilonesi e gli Hittiti avevano inventato i codici,
cioè delle raccolte di leggi.
Il merito di Roma però consiste in questo: mentre le leggi ba-
bilonesi o greche valevano solo per i Babilonesi o i Greci, le leggi
romane regolavano una realtà molto più vasta. Era tutto il mondo
romano a essere regolato dal diritto.
Frammento di ta-
Il diritto romano crebbe nel tempo, si modificò, ma su un punto non cambiò vola in bronzo su
mai: chi riceve un torto, può appellarsi alla legge; e lo Stato interviene, con i suoi cui è incisa una
magistrati, assegnando i torti e le ragioni sulla base appunto delle leggi. legge risalente al
II secolo a.C. (Na-
Mentre le società primitive erano regolate dalla forza (il più forte prevale), il mondo romano era
poli, Museo Ar-
regolato dal diritto. La prepotenza e l’arbitrio potevano essere puniti, a Roma così come nel più cheologico nazio-
sperduto angolo del suo dominio. Ovunque c’erano magistrati che giudicavano nel nome di Ro- nale).
ma. Chiunque poteva appellarsi alla legge e tutti erano soggetti a essa.
Naturalmente anche nella storia romana si ebbero casi di soprusi e di disobbedienza alla legge.
Roma però ha insegnato all’Europa che:
• esiste un principio di uguaglianza (tutti siamo uguali di fronte alla legge);
• esso vale sempre.

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DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
42

lezione Le origini del cristianesimo


13 Il bisogno di religione
e le risposte
A queste domande la religione uffi-
ciale di Roma, con i suoi culti e riti
pubblici, non dava risposte adeguate. Le
di una nuova fede dottrine filosofiche, come lo stoici-
smo, potevano dare serenità ai dotti,
Gesù di Nazareth, il fondatore del ma non riuscivano a soddisfare quegli
cristianesimo, morì in croce, a Gerusa- interrogativi. Non ci riuscivano neppure
lemme sotto il regno dell’imperatore i misteri, cioè i culti orientali (in onore
Tiberio. della dea egizia Iside, del dio persiano
Gesù (in ebraico Yeshua) visse in una Mitra ecc.), all’epoca molto diffusi a Ro-
regione piccola e marginale del grande ma e in tutto l’impero: i loro riti celebrati
impero romano, la Palestina (all’epoca in segreto promettevano la salvezza so-
chiamata Giudea). Era ebreo di nascita, lo a pochi fedeli iniziati.
ma predicò una dottrina in gran parte Fra tutte le religioni diffuse nel gran-
nuova: Dio è amore, e gli uomini sono de impero, solo il cristianesimo pote-
chiamati ad amarsi gli uni gli altri. va rispondere al bisogno, così diffuso, di
Il suo messaggio attecchì in un’epoca spiritualità e di salvezza individuale. Il
in cui uomini e donne di tutte le classi messaggio di Gesù di Nazareth non si li-
sociali erano in cerca di risposte ai gran- mitava a predicare l’amore; offriva an-
di interrogativi dell’esistenza: perché che speranze di giustizia, verità e libertà,
siamo al mondo? Da dove viene la vita? e parlava, infine, di vita dopo la morte.
Che cosa c’è oltre la morte? Inoltre, il cristianesimo non faceva alcu-

LA STORIA INSEGNA
La rivoluzione del cristianesimo gativi: Gesù morì crocifisso, un supplizio che i Romani ri-
servavano ai banditi di strada e agli schiavi fuggitivi. Infine i
Gesù era un predicatore particolare: rifiutava gli onori, si ri-
suoi seguaci non avevano potenza, ricchezze, cultura.
volgeva agli umili invece che ai potenti, annunciava amore
e perdono senza limiti. Anche la sua morte avvenne in mo-
do strano: accusato, rinunciò a difendersi davanti al prefet-
to romano, Ponzio Pilato, l’unico che avrebbe potuto ri-
mandarlo libero.
La nuova fede, inoltre, era nata in un angolo sper-
duto del grande impero, in un ambiente ostile (l’e-
braismo era severo con quelli che giudicava falsi
profeti) e fu accompagnata all’inizio da segni ne-

Gesù buon Pastore, mosaico del V secolo


(Ravenna, Mausoleo di Galla Placidia).

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IL RACCONTO STORICO 6. L’IMPERO ROMANO
43

na distinzione tra uomini e donne, tra si (come aveva fatto Augusto) quali sem-
individui di diverse nazioni, nascita e plici cittadini. Esigevano culti e riti in
condizione: il suo messaggio era dav- proprio onore: si presentavano insom-
vero rivoluzionario. ma come divinità, e i cristiani non era- religione
Per tutti questi motivi la nuova fede si no disposti ad adorare come un dio di Stato
diffuse rapidamente: raggiunse an- l’imperatore romano. Professavano ob- La religione che uno
che le persone colte e socialmente im- bedienza all’imperatore, ma in quanto Stato riconosce co-
portanti, ma prima di tutto conquistò i me propria, pratica-
uomo: la fede in Gesù riconosce infatti
ta da tutti i cittadini
semplici, i poveri, gli schiavi. un solo Dio. (a volte obbligati
Domiziano lanciò nel 95 d.C. una con la forza).
Gli imperatori persecuzione contro i cristiani. In segui- persecuzione
to ne furono scatenate altre, le più gravi Ricerca organizzata e
e i cristiani dall’imperatore Decio, nel 250 d.C., e punizione di indivi-
poi da Diocleziano (303 d.C.). Questa dui e gruppi che lo
Inizialmente i cristiani non vennero per- Stato giudica perico-
seguitati: il dominio di Roma si era però fu l’ultima, perché una grande svol- losi. Tra le persecu-
sempre caratterizzato per la sua tolle- ta si stava preparando. zioni, vi sono anche
ranza religiosa. Roma aveva la sua re- Nel 313 d.C., infatti, l’imperatore quelle contro coloro
Costantino concesse libertà di culto che professano una
ligione di Stato, ma rispettava i culti dei
religione non gradita.
popoli vinti e consentiva loro di aprire ai cristiani in tutto l’impero. Trascorso
templi persino nella stessa capitale del- qualche decennio, nel 380 d.C. l’impe- libertà
di culto
l’impero. ratore Teodosio dichiarò il cristianesi- La possibilità di pro-
La situazione cambiò sul finire del I mo, fino a poco prima religione proibi- fessare liberamente
secolo, prima con Nerone (nel 65 d.C.), ta o tollerata, “religione di Stato”, una religione, di ce-
e poi, soprattutto, con l’imperatore Do- cioè religione ufficiale dell’impero ro- lebrare i suoi riti
ecc., senza essere
miziano. A quel tempo, ormai, gli im- mano. Si apriva un’era nuova per la sto-
puniti dalle autorità.
peratori avevano cessato di presentar- ria della fede cristiana.

Gesù con gli Apostoli, pittura murale del IV secolo


(Roma, Catacomba di Domitilla).

Come poté, allora, il cristianesimo diffondersi in po-


chi anni in tutto il Mediterraneo, per diventare poi
protagonista nel futuro dell’Europa e del mondo?
Una risposta è che il tempo in cui il cristianesimo
attecchì aveva un gran bisogno di interiorità e profon-
dità di vita. Nel messaggio di Gesù trovò risposte adeguate.
La nuova fede, però, non dava risposte solo spirituali. Da- Un messaggio rivoluzionario, in un mondo abituato ad ascol-
va voce alle attese di riscatto dei poveri, dei semplici, de- tare solo i potenti, i ricchi, e dove la povertà e la sconfitta
gli schiavi. Per la prima volta nel mondo antico, una dot- erano vergogne da fuggire.
trina predicava che gli umili, i poveri, i lebbrosi sono La lezione che ci viene dalla Storia è che talvolta i grandi
preziosi agli occhi di Dio. Affermava che Dio non ha ver- ideali riescono a imporsi, ribaltando gerarchie e previsioni.
gogna di loro, anzi, si è fatto uno di loro. Smuovono il mondo, senza usare le armi o il denaro.

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DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
44

lezione Il tardo impero


14 La fase
dell’“anarchia militare”
dalle truppe che li avevano eletti. Inol-
tre, poiché il candidato proposto da una
legione spesso veniva rifiutato dalle al-
Dopo la morte dell’imperatore Marco tre, nascevano frequenti rivolte, sia al-
Aurelio, avvenuta nel 180 d.C., Roma l’interno dell’esercito sia con il senato.
cominciò ad attraversare una grave cri- Per tale motivo si dice che questo fu
anarchia si storica e politica. Erano infatti co- il periodo dell’anarchia militare.
Dal greco anarkía, minciate le prime, insistenti invasioni Approfittando della debolezza dello
che significa “senza di popoli germanici oltre il confine Stato, alcune regioni e città cercarono
comando”. dell’impero, stabilito sui fiumi Reno e in più momenti di staccarsi dall’impero;
Danubio. tali rivolte furono represse a gran fati-
Nel III secolo d.C., per cinquant’an- ca dall’esercito. Quest’ultimo doveva
ni si susseguirono continue lotte per il inoltre tenere a bada la pressione dei
potere. In questo periodo salirono sul popoli germanici sul Reno e sul Danu-
trono ben 28 imperatori: tutti proveni- bio; da sud-est, invece, premevano i
vano dalle file dell’esercito, e tutti, in Parti, discendenti degli antichi Persiani.
pratica, vennero nominati dalle legioni. La crisi, però, non fu solo politica e
L’elezione imperiale (ufficialmente, militare: fu anche una crisi economi-
era il senato a designare il prìncipe) di- ca, che colpì i contadini e le città. La
pendeva, nella maggioranza dei casi, dai moneta cominciò a circolare sempre di
benefici che i soldati strappavano ai meno e i prezzi delle merci salirono:
nuovi imperatori; molto spesso questi ul- pian piano finirono per impoverirsi an-
timi finivano per essere uccisi proprio che i ceti benestanti dell’impero.

Il palazzo di Diocleziano
Il disegno ricostruisce il pa-
lazzo-fortezza dell’impera-
tore Diocleziano a Spala-
to, dove si ritirò negli
ultimi anni della sua vita.
Più che un palazzo era
una vera e propria for-
tezza: era infatti delimi-
tata da una cinta di mura,
munita di torri. Il palazzo
comprendeva gli edifici più
diversi: un tempio dedicato a
Giove, le terme, gli appartamen-
ti imperiali, ambienti per le ceri-
monie ufficiali ecc.

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IL RACCONTO STORICO 6. L’IMPERO ROMANO
45

Diocleziano no, pochi decenni dopo (nel 380 d.C.)


l’imperatore Teodosio dichiarò il cri-
e la tetrarchia stianesimo religione di Stato: nasceva,
Questo periodo di anarchia militare si di fatto, l’impero cristiano.
concluse nel 284 d.C., quando salì sul La fase tra Costantino e Teodosio
trono di Roma un imperatore molto (praticamente, l’intero IV secolo) fu per
energico e capace, Diocleziano. Co- Roma un periodo ancora prospero. La
stui era un generale originario della cultura cristiana diede nuovo impulso
alle ricerche di scrittori e intellettuali,
Dalmazia e riportò l’ordine nell’impe-
tra i quali sant’Agostino, primo gran-
ro, alleandosi con altri ufficiali. Re-
de filosofo e teologo del cristianesimo
spinse le rivolte sui confini e prese im-
in Occidente.
portanti provvedimenti economici per
L’esercito riusciva ancora a conte-
fronteggiare la crisi in atto.
nere le minacce portate sui confini dagli teologia
Per rendere più stabile il potere cen-
invasori (Germani e Parti, come abbia- È la scienza che stu-
trale, Diocleziano associò al governo un
mo visto). Gran parte delle risorse sta- dia Dio; da una pa-
secondo imperatore, Massimiano, a cui tali erano impegnate nella difesa milita- rola greca che signi-
assegnò il governo della parte occiden- re, ma Roma seppe reggere l’urto dei fica “discorso su
tale dell’impero. Diocleziano tenne per Dio”.
“barbari” ancora per alcuni decenni.
sé l’Oriente. Fu anche stabilito un si-
stema di successione al trono: i due
imperatori, chiamati “augusti”, veniva-
no affiancati da due “cesari”, i quali, al-
CRISI E RIPRESA DI ROMA
la morte dei primi, avrebbero ereditato
pacificamente il trono.
Era un sistema complesso, chiamato debolezza politica,
III secolo d.C.
tetrarchia (“governo dei quattro”). anarchia militare
Purtroppo non resse alla prova dei fat-
ti: prima ancora che Diocleziano moris-
se si scatenarono violente lotte per suc-
cedergli al potere. Ne emerse come
vincitore il giovane Costantino, figlio 284 d.C.: arresta la crisi,
di uno dei due “cesari”. Diocleziano restituisce forza
imperatore a Roma
L’impero cristiano
da Costantino
a Teodosio IVsecolo d.C.: l’impero
Costantino e diviene cristiano
Costantino nell’anno 313 si rese pro-
Teodosio e si rinvigorisce
tagonista di una svolta davvero storica:
come abbiamo visto, concesse libertà
di culto ai cristiani, facendo così cessa-
re le persecuzioni. In seguito Costanti-
no fondò una nuova capitale per l’im-
nuova fioritura
pero, Bisanzio (l’odierna Istanbul),
culturale e civile
sulle rive del Bosforo, spodestando Ro-
ma da questo ruolo.
Proseguendo sulla linea di Costanti-
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DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
46

RIFLETTI E RISPONDI

1. Nell’ultimo periodo della repubblica vennero com- 10. La forza di Roma, nell’età imperiale, si reggeva:
battute tre guerre civili: a) sulle armi: in che senso?
a) la prima fra ........................................ e ........................................ ...............................................................................................................
b) la seconda fra ..................................... e ..................................... b) sulle leggi: in che senso?
c) la terza fra ........................................ e ........................................ ...............................................................................................................

2. La repubblica romana non poteva non finire, a un 11. Nei primi due secoli dell’impero la civiltà roma-
certo punto: spiega perché con parole tue. na conobbe la sua massima fioritura. La situa-
3. Ottaviano detto “Augusto” pose fine alla repubblica zione, tuttavia, presentava luci e ombre:
e fondò l’impero usando un modo particolare. a) le luci erano costituite da
a) Quale modo? ...............................................................................................................
................................................................................................................... b) le ombre erano costituite da
b) Per quale motivo scelse questa linea? ...............................................................................................................
...................................................................................................................
12. Inizialmente i cristiani non furono perseguitati
4. Elenca i successori di Augusto, fino a Traiano. dagli imperatori: perché?
.......................................................................................................................... ...................................................................................................................

5. Metti a confronto la cartina di p. 40 con un atlan- 13. Poi però la situazione cambiò.
te moderno; elenca quali Stati attuali coprono l’a- a) Perché?
rea dell’antico impero romano. ...............................................................................................................
..........................................................................................................................
b) Quali imperatori perseguitarono i cristiani?
..........................................................................................................................
...............................................................................................................
6. Spiega in breve il significato delle seguenti espres- c) Quando cessarono le persecuzioni?
sioni: ...............................................................................................................
a) prìncipe: ..............................................................................................
b) lingue romanze: ......................................................................... 14. Spiega la differenza tra “libertà di culto” e “reli-
c) pax romana: .................................................................................. gione di Stato”. ...................................................................................
d) anarchia militare: ....................................................................... a) Ora rispondi: quale imperatore concesse la li-
e) tetrarchia: ......................................................................................... bertà di culto ai cristiani, e quando?
...............................................................................................................
7. Quando visse Gesù e in quale regione?
b) Quale imperatore proclamò il cristianesimo
..........................................................................................................................
religione di Stato, e quando?
8. Il cristianesimo ebbe fortuna e diffusione nella sua ...............................................................................................................
epoca.
15. La fase dell’anarchia militare costituì un periodo:
a) A quali esigenze rispondeva la nuova fede?
...................................................................................................................
a) di debolezza politica, perché
...............................................................................................................
b) Quali classi sociali raggiunse?
................................................................................................................... b) di debolezza militare, perché
...............................................................................................................
9. Riassumi il messaggio del cristianesimo:
c) di debolezza economica, perché
a) sul piano religioso:
...............................................................................................................
...............................................................................................................
b) sul piano sociale: 16. Riassumi gli interventi di Diocleziano.
............................................................................................................... ...................................................................................................................

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INDICE DELLE CARTE E DEI GLOSSARI
47

rsiano.eps INDICE DELLE CARTE


1 Il popolamento della Terra da parte dell’Homo sapiens 10

Lago2 Le prime aree di sviluppo dell’agricoltura 12


d’Aral
Ma

3 Le civiltà dei grandi fiumi 16


r Ca

4 L’antico Egitto 18
SOGDIANA
spio

5 Gli Ebrei in Palestina 20


ARMENIA
6 L’impero persiano 21
BATTRIANA
inive 7 Le civiltà del Mediterraneo 22
MIA
Tig

MEDIA 8 Le regioni della Grecia, le póleis e la Magna Grecia 26


ri

at e
Babilonia
9 I regni ellenistici 29
Susa
Persepoli ARACOSIA
10 I popoli italici 31
Golf

PERSIA do
11 I sette colli di Roma
In 32
oP

rsi
e

co 12 L’espansione di Roma 35
13Mare
L’impero romano al tempo di Traiano 40
Arabico

INDICE DEI GLOSSARI


A G O
anarchia, 44 gerarchia sociale, 14 oligarchia, 34
aristocrazia, 25 glaciazione, 9
P
B I patrizi, 33
blocco sociale, 34 ideogramma, 14 persecuzione, 43
impero, 21 popoli del mare, 18
C
città-stato, 17 L R
codice di leggi, 17 legione, 40 religione di Stato, 43
colonia, 22 libertà di culto, 43 repubblica, 33
commercio, 13
M S
D magistrati, 33 scrittura alfabetica, 14
dinastia, 18 mitologia, 17 sedentari, 13
E N T
ellenismo, 29 nomadi, 9 teologia, 45
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
Paolo Di Sacco

Facciamo
STORIA

978-88-05-07110-4 978-88-05-07111-1 vol. 2 978-88-05-07112-8 vol. 3


vol. 1 + Cittadinanza e Costituzione
in alternativa:
978-88-05-07229-3 vol. 1
volume 1 volume 2 volume 3
Unità 1 L’inizio del Medioevo Unità 1 Il mondo si allarga Unità 1 I fragili equilibri di fine
Unità 2 L’islam Unità 2 Il Cinquecento Ottocento
Unità 3 L’alto Medioevo Unità 3 L’età dell’assolutismo Unità 2 Un difficile avvio per il XX secolo
Unità 4 Il feudalesimo Unità 4 Riforme e rivoluzioni Unità 3 La Prima guerra mondiale
Unità 5 L’Europa dopo il Mille Unità 5 La Rivoluzione francese Unità 4 Il primo dopoguerra
Unità 6 La Chiesa e l’impero, i regni e Napoleone Unità 5 Il tempo dei totalitarismi
e le città Unità 6 L’età della Restaurazione Unità 6 La Seconda guerra mondiale
Unità 7 L’apogeo del mondo Unità 7 Il Risorgimento italiano Unità 7 Europa, USA e URSS
medievale Unità 8 L’Italia, l’Europa e il mondo Unità 8 L’Italia contemporanea
Unità 8 Dal Medioevo all’Umanesimo intorno al 1860 Unità 9 Il mondo attuale

Facciamo Storia è un testo che rende coinvolgenti l’attività didatica e l’apprendimento della Storia.
Il manuale, per ottenere questo risultato, punta su due aspetti:
sUNAFORTEOPERATIVITÌ
sUNGRANDENUMERODIAIUTIALLOSTUDIO Cittadinanza e Costituzione
è disponibile anche autonomamente:
codice per l’adozione
978-88-05-07230-9
LIBRO + MULTIMEDIA
tradizione e innovazione

Quest’opera è integrata, secondo le disposizioni di legge, da materiali multimediali


utilizzabili anche per la didattica su LIM (Lavagna Interattiva Multimediale)

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t Cartine interattive
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