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Scale di auto-valutazione.

































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Indice.

Scala per la valutazione globale. Pag. 115

Test di auto-valutazione. Pag. 120

Scala per la valutazione del funzionamento sociale e lavorativo. Pag. 128

Scala per la valutazione del funzionamento delle relazioni. Pag. 131

Lista dei problemi. Pag. 136

Scala per la valutazione delle tendenze difensive. Pag. 141

Un piccolo aiuto finale al lettore. Pag. 151












































115
Scala per la valutazione globale.

Ora compila con cura le Scale di Auto-valutazione che il sito ti presenta, per vedere il tuo problema
da diverse angolature, prima di iniziare il tuo percorso di auto-aiuto.
Inizieremo con una scala che permette una valutazione complessiva del comportamento
e dellinserimento nella realt, la SCALA PER LA VALUTAZIONE GLOBALE,
creata da Jean Endicott, Robert L. Spitzer, Joseph L. Fleiss e Jacob Cohen.

Endicott, Jean - Spitzer, Robert L. - Fleiss, Joseph L. - Cohen, Jacob:
The global assessment scale: a procedure for measuring overall severity of psychiatric disturbance,
pagg. 766-771.

Questa Scala permette di dare un giudizio clinico sul livello di funzionamento globale.
un'informazione estremamente utile per pianificare il trattamento, misurare la sua influenza
e predire lesito. Permette di seguire le trasformazioni cliniche (sintomi, comportamento, visione di s)
in termini globali, utilizzando una misura singola. La Scala deve essere usata solo per il funzionamento
psicologico, sociale o lavorativo personale, escludendo limitazioni fisiche o ambientali.
Dovrebbe essere usata per stabilire il livello di funzionamento nel momento attuale
(il momento del test di verifica), perch tale momento attuale indica la necessit di trattamento
oppure il livello di risultato raggiunto dal lavoro terapeutico.

Pu essere utilizzata in ripetute occasioni, riferite a periodi di tempo diversi (con ragionevole
intervallo di tempo tra una verifica e laltra). Pu essere quindi adoperata come uno strumento
di controllo prezioso per valutare il miglioramento indotto dallauto-aiuto psicologico, rendendo
obiettiva la differenza tra la situazione interiore di un periodo di vita e quella di un altro.




Sir John Tenniel, Alices Adventures in Wonderland.
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Per spiegare meglio le ragioni che possono far utilizzare un simile strumento e descriverne aspetti
e caratteristiche di utilizzo, riporteremo ora le considerazioni che gli autori espongono allinizio
dellarticolo originale di presentazione della Scala e la descrizione della medesima. Queste spiegazioni
sono utili anche per comprendere le ragioni per cui sono presentate altre scale simili ed il loro utilizzo.

Due strategie alternative sono utilizzabili per descrivere i disturbi psichiatrici. Si possono descrivere
le caratteristiche particolari del disturbo in termini di sintomi o raggruppamenti di sintomi, come si fa
nelle Scale di valutazione multidimensionale psichiatrica comunemente usate.
Oppure si pu valutare direttamente la gravit globale del disturbo come una dimensione singola.
Lapproccio multidimensionale fornisce informazioni dettagliate che vanno perse in una singola
misurazione globale. Daltro canto, la misura della gravit globale ha il vantaggio di essere una sintesi
che permette alloperatore di combinare i diversi elementi della psicopatologia in un singolo indice
clinicamente significativo della gravit della malattia. In aggiunta, i numerosi studi sullefficacia
di un trattamento, le valutazioni globali dello stato mostrano di essere pi sensibili agli effetti
differenziali del trattamento rispetto ai metodi di misura di aspetti singoli della psicopatologia.


DESCRIZIONE DELLA SCALA PER LA VALUTAZIONE GLOBALE.

una Scala singola di misura che serve a valutare il funzionamento globale di un soggetto,
nel corso di uno specifico periodo, su un continuum che va dal disturbo psicologico o psichiatrico
fino alla condizione di buona salute. Il periodo di tempo che viene valutato generalmente
quello della settimana che precede la valutazione (sebbene, per studi particolari, possa essere
pi appropriato un periodo di tempo pi lungo). La Scala valuta una gamma da:

1 (che rappresenta lindividuo ipoteticamente pi malato),
a 100 (che rappresenta lindividuo ipoteticamente pi sano).

La Scala divisa in 10 intervalli eguali: da 1 a 10, da 11 a 20, e cos via fino a 81-90 e a 91-100.
Le caratteristiche di definizione di ogni intervallo di 10 punti costituiscono la Scala.

I due intervalli pi alti da 81 a 90 e da 91 a 100 sono per quegli individui eccezionalmente fortunati
che non solo sono privi di una particolare patologia psichica, ma hanno inoltre molte caratteristiche
spesso definite come sanit mentale positiva, come una capacit di funzionare di grado molto
elevato, unampia gamma di interessi, efficace capacit sociale, calda cordialit ed integrit.

Lintervallo successivo, da 71 a 80, per soggetti senza o con minima psicopatologia,
ma che non possiedono i tratti su citati di sanit mentale positiva.

Sebbene taluni soggetti classificati sopra i 70 possano ricercare alcune forme di assistenza
per problemi psicologici, la grande maggioranza dei soggetti in terapia verr valutata tra 1 e 70.
La maggior parte dei pazienti esterni avr una valutazione da 31 a 70,
la maggior parte dei pazienti ricoverati una valutazione tra 1 e 40.

Nel fare una valutazione, prima si deve selezionare lintervallo pi basso che descrive
il funzionamento del soggetto durante la settimana precedente.


Per esempio: il cui comportamento considerevolmente influenzato da delusioni
(fascia da 21 a 30) potrebbe avere una valutazione in questa fascia anche se ha
una marcata minorazione in parecchie aree (fascia da 31 a 40).
Al fine di determinare lesatto punto della Scala allinterno dellintervallo di 10 punti,
si esaminano le caratteristiche di definizione dei due intervalli adiacenti
(superiore e inferiore) per definire se il soggetto pi vicino alluno o allaltro.

Per esempio: un soggetto nella fascia da 21 a 30 che molto pi vicino alla fascia 11-20
che alla fascia 31-40 dovrebbe ricevere una valutazione intermedia, di 21, 22 o 23.
Un soggetto che sembra essere equidistante dalle due fasce adiacenti riceve
una valutazione di 24, 25, 26 o 27.

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Siccome le valutazioni sono per modi di funzionare globali durante uno specifico periodo
di tempo, importante che la valutazione sia basata sul grado di funzionamento e sui sintomi
durante tale periodo di tempo e non sia influenzata da considerazioni sulla prognosi,
sulla diagnosi preventiva o sulla presunta natura del disturbo sottostante.
In questo modo la valutazione non dovrebbe essere influenzata dal fatto che il soggetto stia ricevendo
o no dei farmaci o qualche altra forma di aiuto. Linformazione necessaria per fare la valutazione
pu venire da qualsiasi fonte, come un diretto colloquio con il soggetto od un suo diretto intervento,
un informatore attendibile o una raccolta di casi. Informazioni limitate possono essere necessarie
per fare una valutazione al livello inferiore finale della Scala.


Per esempio: la conoscenza del fatto che un soggetto ha fatto ripetuti tentativi di suicidio
e perci richiede un costante controllo, sufficiente - di per s - a giustificare
la valutazione di un paziente nella fascia da 1 a 10.


Daltro canto prima che un soggetto possa ricevere una valutazione veramente alta necessario
non solo determinare lassenza di patologia psichica e di qualsiasi seria minorazione nella capacit
di funzionare ma anche accertare la presenza di segni di salute mentale positiva.



SCALA per la valutazione globale


Usare codici intermedi, quando fossero pi adeguati, per esempio 45, 68, 72.


100
!
"
91
! Nessun sintomo. Funzionamento superiore alla norma in un ampio spettro di attivit,
i problemi della vita non sembrano mai sfuggire di mano, ricercato dagli altri
per il suo calore e la sua integrit.

90
!
"
81
! Possono manifestarsi sintomi transitori. Buon funzionamento in tutte le aree, interessato
e coinvolto in un ampio spettro di attivit, socialmente efficiente, in genere soddisfatto
della vita, nessun problema o preoccupazione oltre a quelli della vita quotidiana
che solo occasionalmente sfuggono di mano.

80
!
"
71
! Possono comparire sintomi lievi, ma niente di pi che una leggera inadeguatezza
nel funzionamento sociale. Vari gradi di preoccupazioni della vita quotidiana e di problemi,
che talora sfuggono di mano.


118

70
!
"
61
! Sintomi lievi (per es.: umore depresso e insonnia lieve), oppure alcune difficolt in molte aree
nel funzionamento sociale, lavorativo o scolastico. In genere funziona abbastanza bene e ha
relazioni interpersonali significative. I non addetti ai lavori non lo considererebbero malato.

60
!
"
51
! Sintomi moderati, oppure funzionamento sociale generalmente con qualche difficolt
(per es.: pochi amici e affettivit appiattita, umore depresso ed anormale, sfiducia in se stesso,
umore euforico e difficolt di parola, comportamento antisociale di moderata gravit).

50
!
"
41
! Alcuni sintomi gravi oppure serie inadeguatezze nel funzionamento sociale, di cui la maggior
parte dei medici penserebbe naturalmente che richiedano terapia o almeno attenzione
(idee o gesti suicidi, gravi rituali ossessivi, frequenti attacchi di ansia, grave comportamento
antisociale, tendenza compulsiva a bere alcolici).

40
!
"
31
! Gravi inadeguatezze in varie aree: lavoro, rapporti familiari, capacit di giudizio, pensiero
o umore (per es.: la donna depressa evita gli amici, trascura la famiglia, non riesce a fare
i lavori di casa) oppure qualche inadeguatezza nei test di realt o nella comunicazione (per es.:
linguaggio talora oscuro, illogico o irrilevante), oppure un singolo serio tentativo di suicidio.

30
!
"
21
! Incapace di funzionare in quasi tutte le aree (per es.: sta a letto tutto il giorno)
oppure il comportamento considerevolmente influenzato da deliri o allucinazioni,
oppure vi una seria inadeguatezza nella comunicazione (talora incoerente o non responsiva)
o nella capacit di giudizio (per es.: atti grossolanamente inappropriati).








119

20
!
"
11
! Richiede alcune forme di controllo per evitare che faccia del male a s o ad altri, oppure
per mantenere una minima igiene personale (per es.: ripetuti tentativi di suicidio spesso
violento; eccitamento maniacale; si sporca con le feci), oppure vi una grave inadeguatezza
nella comunicazione (per es.: largamente incoerente o muto).

10
!
"
1
! Richiede costante controllo per diversi giorni di seguito per prevenire che faccia
del male a se stesso o agli altri, oppure non fa nessuno sforzo per mantenere
una minima igiene personale.


CODICE DI PUNTEGGIO SCELTO = ! (scrivere il codice intermedio pi adeguato)



































120
Test di auto-valutazione.

Per ogni lettore del sito che voglia fare auto-aiuto psicologico, sapere:

da quale livello di problemi emozionali parte (diagnosi preliminare),
verificare, anche parecchie volte, come sta procedendo la terapia (monitoraggio lungo il percorso),
ed infine valutare i risultati dopo che si terminato il lavoro di auto-aiuto (follow-up catamnestico),
al momento o a distanza di tempo,

sono tre tipi di verifica che servono a chiarire se lauto-aiuto ha prodotto un miglioramento dei sintomi
iniziali e di quale entit. Proporremo ora ai lettori del sito tre test per ottenere questi risultati.
Tutti e tre possono essere auto somministrati ed auto valutati. E possono essere ripetuti a qualsiasi
distanza di tempo per verificare lavvenuto mutamento interiore, in modo che il lettore possa essere
non solo soddisfatto (Perbacco, quanto sono cambiato!), ma anche sicuro (Da qualche tempo
mi sentivo meglio. Ora so che dovuto al fatto che sono oggettivamente cambiato!).

Perch proponiamo questi tre test?
Semplicemente perch i problemi emozionali che essi consentono di valutare sono molto frequenti.
Molti esseri umani sono timidi. Tanti individui, nei vari momenti della loro vita, attraversano periodi
di ansia o di sconforto depressivo. I test possono quindi essere utili a molte persone.
Abbiamo scelto questi tre test perch sono di applicazione semplice e, riteniamo, completamente
comprensibili ed accessibili a tutti, nonostante la loro provenienza molto diversa.
La valutazione del livello di ansia o di depressione affidata a due Scale di auto-valutazione di livello
professionale specialistico ma estremamente chiare, non pubblicate in Italia sul piano della diffusione
commerciale (per quanto ci risulta). Le abbiamo ricavate dal volume Rating scales curato
da Enzo Codignola e Giovanna Mantovani e pubblicato dalla industria farmaceutica ESSEX ITALIA
nel 1976 e le proponiamo grazie alla cortese autorizzazione della ESSEX ITALIA di Milano.

Sono le scale:

SAS* = SCALA DI AUTOVALUTAZIONE DELLANSIA DI W. W. K. ZUNG
*(Self-rating Anxiety Scale)

(Il lavoro originario W. W. K. ZUNG, The measurement of anxiety, 1970).

SDS* = SCALA DI AUTOVALUTAZIONE DELLA DEPRESSIONE DI W. W. K. ZUNG
*(Self-rating Depression Scale)

(Il lavoro originario W. W. K. ZUNG, The measurement of depression, 1966).



Lidea della valutazione del grado di timidezza nata invece da una tipica lettura di attesa
nellanticamera di un dentista: larticolo della giornalista Amelia Beltramini
I Quattro livelli di timidezza pubblicato sul mensile FOCUS n 75, del 1999, pagg. 40-46.
La tabella per la valutazione della timidezza adattata da J. R. T., Davidson et Al.:
Journal of clinical psychiatry, 1991.





NOTA DEI CURATORI DEL SITO.
Abbiamo scelto intenzionalmente questi tre test per dare forma concreta ad un concetto.
Losservazione di partenza nasce dallesperienza comune. Gli articoli su pubblicazioni rivolte
al pubblico generico medio (in genere, si noti, mensili molto validi come professionalit giornalistica
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di informazione) hanno grande diffusione. Tuttavia forse non ricevono il credito di seriet tecnica
contenutistica che meriterebbero. Risultato: molto letti, arrivano capillarmente ma sono poco ascoltati
perch sono soltanto articoli di un mensile di informazione, ecc. Gli articoli o libri scritti da specialisti
psicologi per altri specialisti psicologi arrivano allo stesso risultato di fallimento percorrendo
la strada opposta. Sono sicuramente molto seri, documentati e verificati; ma restano confinati
negli scaffali delle biblioteche tecniche di universit o studi specialistici.
Il pubblico comune (il grande gruppo delle persone che hanno spesso problemi psicologici
pi o meno gravi, e che quindi avrebbero proprio bisogno di essere aiutate) non sa che questi testi
esistono e quindi non li cerca e non li legge. Se potesse leggerli probabilmente non li comprenderebbe
a causa del linguaggio oscuro con il quale sono scritti. Diretti solo agli specialisti, se non vengono
mediati e presentati ai pazienti da questi interpreti (il che presuppone sempre che un qualsiasi
paziente decida o possa rivolgersi ad uno specialista, evento invece non cos frequente!) risultano
in definitiva sterili perch non producono alcuno dei risultati positivi per cui essi erano stati
pensati e scritti. La condanna peggiore per una scienza che voglia portare sollievo a uomini sofferenti.
Abbiamo quindi voluto fare giungere ai lettori del sito questi esempi dei due filoni di studio
sui problemi emotivi, ponendoli sullo stesso piano, a parit di mezzi (linguaggio e canale
di comunicazione). Si noter anche che limpostazione dei test identica:
una serie di domande,
una Scala di punti di valutazione,
un punteggio finale inquadrabile in una ampia fascia dalla normalit alla patologia grave.

Nel test sulla timidezza desunto dal mensile manca probabilmente solo uno studio di convalida
statistica su un campione di qualche centinaia di soggetti. Questo elemento sicuramente presente
nella documentazione dei due test sullansia e sulla depressione perch cos richiede la procedura
specialistica.

Ma il risultato non muta:
Il prodotto finale che lutente si trova sotto gli occhi, impostato secondo lo stesso schema.
La modalit di utilizzo dei tre test per lutente identica.
Linformazione finale che egli ne ricaver su di s ha lo stesso impianto, espressa
negli stessi termini ed ha per lui lo stesso valore.

Nello spirito dellofferta del servizio, mettiamo quindi a disposizione dei lettori del sito questi test
perch possano ricavarne un beneficio personale nelle loro sofferenze.


TEST DELLA TIMIDEZZA: I 4 LIVELLI DI TIMIDEZZA IN PAROLE.


1. Timidezza normale.
Allinizio di un discorso in pubblico sei teso; poi sei contento di averlo fatto.
Al primo appuntamento con un estraneo ti sembra di non avere nulla da dire; poi ti rilassi
e trovi argomenti di conversazione. Al primo colloquio di assunzione hai i palmi delle mani sudate,
ma le tue domande e risposte sono sensate.

2. Forte timidezza.
Quando sai che gli altri ti stanno osservando diventi taciturno e il cuore accelera i battiti.
Tremi se devi prendere la parola davanti a unassemblea anche per dire come ti chiami.
Eviti di iniziare una conversazione per paura di dire cose inadeguate.

3. Ansia sociale specifica.
Faresti qualsiasi cosa, anche non andare a lavorare, per evitare di essere presentato a persone
nuove. Fai fatica a deglutire in pubblico e questo ti rende difficile sia cenare fuori sia andare
ad una festa. Hai la sensazione di non fare mai buona impressione e di essere un fallimento sociale.

4. Ansia sociale diffusa.
In presenza di altri sei sempre inquieto ed esiti a uscire di casa. Ti preoccupi costantemente
di essere messo in imbarazzo o di essere umiliato. Hai attacchi di panico e spesso abbandoni
la stanza per non fare conversazione.
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SCALA di autovalutazione dellansia di W. W. K. Zung*

*(Self-rating Anxiety Scale)


Per ognuno dei 20 sintomi descritti scegli il settore della frequenza pi adatta al tuo caso
e fai una croce sul punteggio indicato. (Attenzione: 5 sintomi hanno, come logico, il punteggio
al contrario). Al termine somma le 20 cifre e scrivi nella casella al fondo il tuo punteggio totale.


SINTOMI Raramente Qualche volta Spesso Quasi sempre

1. Sono pi ansioso del solito. 1 2 3 4

2. Ho paura senza motivo. 1 2 3 4

3. Mi sento turbato facilmente ed ho paura. 1 2 3 4

4. Sento che va tutto bene e che non succeder niente di male. 4 3 2 1

5. Mi sento a pezzi. 1 2 3 4

6. Mi tremano le gambe e le braccia. 1 2 3 4

7. Soffro di emicranie, mal di collo e mal di schiena. 1 2 3 4

8. Mi sento debole e mi stanco con facilit. 1 2 3 4

9. Mi sento calmo e riesco a stare seduto facilmente. 4 3 2 1

10. Sento il cuore battere forte. 1 2 3 4

11. Soffro di capogiri. 1 2 3 4

12. Mi sento svenire. 1 2 3 4

13. Respiro con facilit. 4 3 2 1

14. Sento intorpidimento e formicolio nelle dita. 1 2 3 4

15. Soffro di mal di stomaco e di cattiva digestione. 1 2 3 4

16. Devo spesso urinare. 1 2 3 4

17. Ho le mani di solito calde e asciutte. 4 3 2 1

18. Arrossisco facilmente. 1 2 3 4

19. Mi addormento facilmente e riposo bene. 4 3 2 1

20. Ho degli incubi. 1 2 3 4


PUNTEGGIO TOTALE = !








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SCALA di autovalutazione della depressione di W. W. K. Zung*

*(Self-rating Depression Scale)


Per ognuno dei 20 sintomi indicati scegli il settore di frequenza pi adatta a te e fai una croce
sul punteggio indicato. (Attenzione: 10 sintomi hanno, come logico, il punteggio al contrario).
Al termine somma le 20 cifre e scrivi nella casella al fondo il tuo punteggio totale.
Puoi usare la Scala di auto-valutazione della Depressione in diverse occasioni.
Per esempio allinizio: quando ti chiedi se sei depresso o no.
Poi puoi (certo solo orientativamente) avere unidea dellandamento del tuo umore
(Mi sembra di sentirmi pi gi di prima...) dopo un certo tempo.
Scegli intervalli di tempo ragionevolmente ampi, tanto da dare unindicazione significativa:
non certo 6-7 giorni, ma per esempio 30, 45 o 60 giorni.
Puoi cos valutare landamento del tuo umore.
Nello stesso modo puoi fare il test allinizio del lavoro di auto-aiuto psicologico e poi rifarlo
dopo 3 mesi e poi ancora dopo 6 mesi. Somma i punti ottenuti e verifica il risultato.



Punteggio compreso tra: 20 e 31 = ottimo 32 e 43 = buono 44 e 55 = discreto
56 e 67 = scarso 68 e 80 = grave



DOPO gg ....................... DOPO gg ....................... DOPO gg .......................


SINTOMI

1. Mi sento depresso e triste. 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4

2. E al mattino che mi sento meglio. 4 3 2 1 4 3 2 1 4 3 2 1

3. Mi viene da piangere o come se ne avessi voglia. 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4

4. Ho difficolt ad addormentarmi. 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4

5. Mangio come prima. 4 3 2 1 4 3 2 1 4 3 2 1

6. Sento sempre gli stimoli sessuali. 4 3 2 1 4 3 2 1 4 3 2 1

7. Sento che sto perdendo peso. 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4

8. Ho problemi di stipsi. 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4

9. Soffro di tachicardia. 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4

10. Mi stanco senza ragione. 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4

11. Ho la stessa chiarezza di mente di prima. 4 3 2 1 4 3 2 1 4 3 2 1

12. Mi riesce facile fare le cose che facevo prima. 4 3 2 1 4 3 2 1 4 3 2 1

13. Sono agitato e non riesco a calmarmi. 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4

14. Sono ottimista. 4 3 2 1 4 3 2 1 4 3 2 1


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15. Sono pi irritabile del solito. 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4

16. Mi riesce facile prendere delle decisioni. 4 3 2 1 4 3 2 1 4 3 2 1

17. Mi sento utile e necessario. 4 3 2 1 4 3 2 1 4 3 2 1

18. La mia vita abbastanza piena. 4 3 2 1 4 3 2 1 4 3 2 1

19. Sento che se fossi morto gli altri starebbero meglio. 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4

20. Mi va sempre di fare le cose che facevo prima. 4 3 2 1 4 3 2 1 4 3 2 1


PUNTEGGIO TOTALE = !



































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TAVOLA di conversione dei punteggi in un indice basato su 100


Poich lindividuo normale non dovrebbe avere nessun sintomo (punteggio scala totale vicino a 0),
il soggetto ansiosissimo risponder quasi sempre (= 4) a tutte le 20 domande.
Essendo ansioso al 100% raggiunger quindi un punteggio scala totale di 80 punti.
Con laiuto della tabella seguente calcola (partendo dal tuo punteggio scala totale) il tuo indice
percentuale di ansia e scrivine il valore nella casella al fondo.

Punteggio Indice percentuale Punteggio Indice percentuale Punteggio Indice percentuale
scala di ansia scala di ansia scala di ansia

20 25 40 50 60 75

21 26 41 51 61 76

22 28 42 53 62 78

23 29 43 54 63 79

24 30 44 55 64 80

25 31 45 56 65 81

26 33 46 58 66 83

27 34 47 59 67 84

28 35 48 60 68 85

29 36 49 61 69 86

30 38 50 63 70 88

31 39 51 64 71 89

32 40 52 65 72 90

33 41 53 66 73 91

34 43 54 68 74 92

35 44 55 69 75 94

36 45 56 70 76 95

37 46 57 71 77 96

38 48 58 73 78 98

39 49 59 74 79 99

80 100


PUNTEGGIO TOTALE = !






126
TEST per la valutazione della timidezza

PARTE PRIMA: PAURA ED EVITAMENTO.


Sono presentate 7 situazioni di difficolt emotiva. Valuta il tuo disagio da 0 a 4, con due valutazioni:

1. Quanta paura provi (per esempio) a parlare in pubblico?
2. Quanto eviti di esporti a questa situazione?


PUNTEGGIO PAURA EVITAMENTO

0 Nessuna Mai
1 Leggera Raramente
2 Moderata Talvolta
3 Molta Spesso
4 Estrema Sempre


Le situazioni.
Per ognuna delle seguenti 7 situazioni segna due volte, separatamente,
le caselle PAURA (Lo temo) ed EVITAMENTO (Lo evito) scegliendo il punteggio adeguato.

0 1 2 3 4

# Lo temo ! ! ! ! !
1. Parlare in pubblico davanti agli altri.
# Lo evito ! ! ! ! !

# Lo temo ! ! ! ! !
2. Parlare con persone che hanno autorit.
# Lo evito ! ! ! ! !

# Lo temo ! ! ! ! !
3. Parlare con estranei.
# Lo evito ! ! ! ! !

# Lo temo ! ! ! ! !
4. Trovarsi in situazioni imbarazzanti o umilianti.
# Lo evito ! ! ! ! !

# Lo temo ! ! ! ! !
5. Essere criticati.
# Lo evito ! ! ! ! !

# Lo temo ! ! ! ! !
6. Trovarsi in riunioni sociali.
# Lo evito ! ! ! ! !

# Lo temo ! ! ! ! !
7. Fare qualcosa sotto lo sguardo degli altri.
# Lo evito ! ! ! ! !


Somma i 7 valori parziali separatamente per PAURA ed EVITAMENTO e scrivili nel riepilogo totale.

RIEPILOGO TOTALE = ! PAURA ! EVITAMENTO
127
TEST per la valutazione della timidezza

PARTE SECONDA: SINTOMI FISICI.


Quando ti trovi in una situazione che comporta un contatto con altre persone provi qualcuno
dei seguenti sintomi? Valuta il disagio con il punteggio:

0 = assente
1 = leggero
2 = moderato
3 = forte
4 = estremo

Per ognuna delle 4 voci scegli e segna il punteggio adeguato.

0 1 2 3 4

Rossore al volto. # ! ! ! ! !

Palpitazioni. # ! ! ! ! !

Tremori. # ! ! ! ! !

Sudorazioni. # ! ! ! ! !


Ora somma i 4 valori per SINTOMI FISICI e scrivili nel riepilogo totale.

RIEPILOGO TOTALE = !



Somma i 3 punteggi preliminari e scrivi il tuo punteggio totale.


PAURA !

EVITAMENTO !

SINTOMI FISICI !


PUNTEGGIO TOTALE = !




Punteggio compreso tra:

0 e 20 = ottimo 20 e 30 = buono 30 e 40 = discreto
40 e 50 = scarso 50 e 60 = grave 60 e 72 = gravissimo


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Scala per la valutazione
del funzionamento sociale e lavorativo.

Pu essere interessante, per il lettore del sito, valutare il proprio stato interiore anche in rapporto
al modo con cui integrato nel mondo sociale e nellambiente lavorativo.
Proponiamo unaltra scala globale, a punteggio unico ed auto valutabile, la Scala di valutazione
del funzionamento sociale e lavorativo.

La scala stata presentata da:
Goldmann, H. H. - Skodol, A. E. - Lave, T. R.:
Revising Axis V for DSM-IV: a review of measures of social functioning,
The American Journal of Psychiatry, 149, (per lesattezza la scala riportata a pagg. 1155-1156).

una Scala in 100 punti che valuta insieme il grado di funzionamento sociale e lavorativo, andando
da un livello superiore ad un livello di grossolana inadeguatezza: il punteggio pi alto indica
il funzionamento pi adattato. Viene utilizzata solitamente per valutare il funzionamento attuale (cio
al momento della valutazione), ma interessante tenere presente che pu essere utile per valutare il
funzionamento in altri periodi di tempo precedenti, per formulare ipotesi di spiegazione di disturbi.
Per esempio il soggetto pu adoperarla (magari dopo 1-2 anni di auto-aiuto) per valutare
il funzionamento medio nellanno o nei due anni precedenti, quando stava male. La Scala non viene
direttamente influenzata dalla gravit globale dei sintomi psichici del soggetto. Invece tiene conto
di situazioni di compromesso funzionamento sociale e lavorativo dovuto ad una eventuale condizione
medica generale. Ci importante da tenere presente in alcuni casi, in quanto una persona
pu restare disoccupata e senza contatti con altri esseri umani anche per lungo tempo, non perch
non abbia voglia di lavorare o perch sia un asociale, ma a causa di una grave malattia fisica.


SCALA per la valutazione del funzionamento sociale e lavorativo


Considerare il funzionamento sociale e lavorativo su un ipotetico continuum che va da un livello
eccellente ad un livello grossolanamente deficitario di funzionamento. Includere le alterazioni
del funzionamento dovute a limitazioni fisiche, allo stesso modo di quelle dovute a limitazioni mentali.
Per essere considerato, il deficit deve essere una conseguenza diretta di un problema di salute mentale
o fisica; non vanno presi in considerazione gli effetti di una mancanza di opportunit
(per es.: disoccupazione da fallimento del datore di lavoro) o di altre limitazioni ambientali
(per es.: isolamento sociale per lavoro di notte o abitazione in posti isolati).
Utilizzare il livello di funzionamento pi alto nel corso dellanno precedente (per almeno diversi mesi
durante lanno trascorso). Usare il pi possibile codici intermedi unitari (per es.: 45, 68, 72, ecc).


100
!
"
91
! Funzionamento superiore in una vasta gamma di attivit.

90
!
"
81
! Funzionamento buono in tutte le aree, efficace nel lavoro e nei rapporti sociali,
interessato e coinvolto in unampia gamma di attivit.

129

80
!
"
71
! Niente di pi che una lieve inadeguatezza nel funzionamento sociale e lavorativo
(per es.: di rado si trova in grossi guai o perde limpiego) o scolastico
(per es.: insuccesso temporaneo nel risultato scolastico).

70
!
"
61
! Alcune difficolt nel funzionamento sociale e lavorativo (per es.: frequenti assenze dal lavoro,
lavoro occasionalmente incompleto o valutato non secondo gli standard) o scolastico
(per es.: occasionali assenze o furti domestici), ma in generale funziona abbastanza bene.
Ha diverse relazioni interpersonali significative.

60
!
"
51
! Difficolt moderate nel funzionamento sociale, lavorativo o scolastico
(per es.: pochi amici, conflitti con i compagni o con i colleghi di lavoro.
Non riesce a completare i lavori assegnati, esecuzione del lavoro insoddisfacente).

50
!
"
41
! Seria inadeguatezza del funzionamento sociale, lavorativo o scolastico
(per es.: nessun amico, incapacit di lavoro ai livelli richiesti o che aveva prima).

40
!
"
31
! Grave inadeguatezza in numerose aree, come lavoro o scuola, rapporti familiari o capacit
di giudizio (per es.: un adulto depresso evita gli amici, trascura la famiglia e non riesce
a lavorare; un bambino picchia frequentemente i bambini pi piccoli, ha comportamenti
di sfida in famiglia e va male a scuola).

30
!
"
21
! Incapacit di funzionare in quasi tutte le aree (per es.: il soggetto sta tutto il giorno a letto;
non ha lavoro, casa o amicizie).


130

20
!
"
11
! Occasionalmente mostra incapacit di mantenere ligiene personale minima;
non in grado di funzionare autonomamente.

10
!
"
1
! Persistente incapacit di mantenere ligiene personale minima. Non in grado di funzionare
senza far danni a s stesso o agli altri, oppure senza un consistente supporto esterno
(per es.: cure infermieristiche e sorveglianza).


CODICE DI PUNTEGGIO SCELTO = ! (scrivere il codice intermedio pi adeguato)























131
Scala per la valutazione
del funzionamento delle relazioni.

unaltra finestra attraverso la quale il lettore pu guardare gi nelle profondit della sua vita
interiore, sia nella prima forma di traccia lasciata dalla famiglia di origine
(A casa dei miei cera questa situazione...)
sia nella maniera con la quale il soggetto capace di stabilire delle relazioni
(Che rapporti riesco ad avere con le persone che mi sono vicine?).

La Scala permette infatti di formulare un giudizio globale sul funzionamento di una famiglia in quanto
entit o struttura, o comunque si voglia definirla, che stabilisce relazioni di un qualche tipo
con altri esseri umani, oltre che tra i suoi stessi membri.
La Scala permette, ovviamente, di studiare anche il tipo di relazione che una coppia ha,
al proprio interno o con lambiente esterno.
Infatti una coppia senzaltro un'entit, una struttura che stabilisce relazioni, anche se -
ancora pi ovviamente - una struttura pi semplice.
Poich la famiglia unentit relazionale molto complessa (nei fattori e nei valori che sono in gioco)
e con numero di membri non solo variabile da caso a caso, ma anche elevato, si comprende
come la Scala che ne valuta le relazioni abbia una gamma di misura un po meglio dettagliata di altre.
Per esempio la Scala di valutazione globale del funzionamento, essendo riferita al singolo individuo,
considerato di per se stesso, pu presentare fasce di misura sottilmente differenziata per la possibilit
di una descrizione fortemente analitica nelle sue diverse sfumature.

Cos si comprende come, per andare

dalla situazione # possono comparire sintomi lievi, ma niente di pi che una leggera
inadeguatezza nel funzionamento sociale,

alla situazione # in genere funziona abbastanza bene ed ha relazioni interpersonali
significative. La maggior parte della gente non addetta ai lavori
non lo considererebbe malato,


la Scala individuale utilizza ben 20 punti suddivisi in due sole fasce per discriminare
differenze di rapporti abbastanza lievi.

La Scala che valuta il funzionamento delle relazioni di una famiglia non pu avere misurazioni
cos precise, per le ragioni gi accennate.
Ogni fascia ha quindi una gamma di 20 punti, perch il soggetto abbia unampia libert
di scegliere il livello di appartenenza ed il punteggio pi adatto alla sua situazione.
bene cercare di definire tale punteggio nel modo pi preciso possibile come valore numerico
(per es. 43, 67, 75, ecc.). Se proprio non si riesce a dare un valore preciso, adoperare
i valori di mezzo delle cinque fasce, cio 90, 70, 50, 30, 10.
La Scala, come gi le altre simili, serve per quantificare il livello di funzionamento della relazione
al momento della valutazione, ma pu essere usata anche per altri periodi di tempo
(valutando periodi di almeno qualche mese in anni precedenti).
Come si comprender facilmente appena si leggeranno le diverse fasce della Scala,
essa mira a valutare in una famiglia tre aree di elementi:


1. Capacit della famiglia di risolvere i problemi dei membri.

2. Organizzazione strutturale interna.

3. Atmosfera emotiva in famiglia.



132
Ogni area prende in considerazione diversi sottoelementi:


A. Capacit di risolvere i problemi: la famiglia:

riesce a contrattare scopi, regole e attivit usuali,
ha un buon adattamento agli stress,
possiede una buona comunicazione,
riesce a risolvere i conflitti.

B. Organizzazione strutturale interna: la famiglia:

ha ruoli e confini precisi tra i membri e riesce a mantenerli,
sa utilizzare i benefici dellordine gerarchico,
sa distribuire in buona armonia il potere, il controllo e le responsabilit.

C. Atmosfera emotiva: la famiglia:

riesce ad esprimere una ricca gamma di sentimenti vivi e vitali,
ha buone capacit di prendersi cura dei membri bisognosi, c partecipazione e calda empatia.

I membri hanno tra loro attaccamento e sanno di potersi affidare ad un altro,

sa condividere i valori dei singoli membri,
ha calore affettivo tra i vari membri, ma ognuno sa conservare rispetto e riguardo verso gli altri.

D. Laddove sia il caso (per es. tra genitori) c una buona qualit di relazione sessuale.




Presentiamo ora la Scala nei suoi cinque livelli. Per ogni livello abbiamo scelto una frase tipo,
per definire sinteticamente i diversi stili di adeguamento della famiglia ai bisogni dei suoi vari membri.



100 $% 81 LIVELLO 1: La famiglia che vorrei avere.



80 $% 61 LIVELLO 2: In casa si respira tensione, si cammina sempre sulle uova.



60 $% 41 LIVELLO 3: Una famiglia rigida e soffocante.



40 $% 21 LIVELLO 4: Tirannia durissima. E abbandono.



20 $% 1 LIVELLO 5: Allo sfascio completo.




133
SCALA per la valutazione del funzionamento delle relazioni


Fai una croce nelle caselle la cui descrizione si adatta alla tua situazione.
Al termine dei 5 livelli della Scala scrivi il codice di punteggio scelto.



LIVELLO 1: La famiglia che vorrei avere.
100 $% 81

A.
! 1. In famiglia ci sono abitudini nate con lassenso di tutti i membri che rispondono
ai bisogni di tutti. Insieme si fanno programmi che vanno mediamente bene per tutti.
E poi tutti rispettano i loro impegni verso gli altri.
! 2. Se succede un fatto imprevisto o anche solo diverso dal solito, la famiglia
in grado di dare una risposta nuova ed efficace.
! 3. Se ogni tanto in casa c un conflitto, o qualcuno attraversa una fase difficile,
si riesce tuttavia a parlarsi ed insieme si trova una soluzione al problema.

B.
! 1. I ruoli tra le diverse persone, ed i compiti relativi, sono stabiliti
con comprensione e di comune accordo.
! 2. Per i diversi settori e problemi della vita, si decide insieme
che cosa fare concretamente.
! 3. Tutti i livelli individuali (anche i bambini) hanno le loro caratteristiche
ed i loro diritti, ben riconosciuti e rispettati.

C.
! 1. In famiglia c unatmosfera serena e ottimista (anche se c seriet quando il caso).
! 2. Tutti si sentono liberi di vivere ed esprimere unampia gamma di sentimenti.
! 3. In casa c calore, c attenzione reciproca ed i valori di ciascuno
sono condivisi dagli altri.

D.
! 1. Tra gli adulti ci sono relazioni sessuali ed affettive soddisfacenti.




LIVELLO 2: In casa si respira tensione, si cammina sempre sulle uova.
80 $% 61

A.
! 1. In famiglia ci sono alcune abitudini, ma non tutti sono daccordo su di esse
n le trovano utili per s. Non si fanno frequentemente programmi comuni.
! 2. Dinanzi ad una difficolt o ad un problema imprevisti, non sempre la famiglia
allaltezza, n trova subito la soluzione.
! 3. Ci sono tensioni conflittuali non dichiarate, anche se non ci si scontra apertamente.

B.
! 1. I vari membri della famiglia sono spesso tesi per lo sforzo di esercitare
un controllo luno sullaltro.
! 2. Tuttavia le decisioni della famiglia per lo pi risultano ancora adeguate.
! 3. I rapporti tra i diversi membri sono fissati piuttosto rigidamente,
e cos i ruoli e le caratteristiche che definiscono ogni individuo.
Ciononostante alcuni membri sono sottovalutati o sono sceltI come capro espiatorio.

134

C.
! 1. In casa c una netta atmosfera di blocco emotivo ed anche di tensione.
! 2. Nessuno libero di esprimere apertamente i sentimenti che prova.
! 3. In famiglia non si pu dire che non ci siano calore e attenzioni.
Ma leffetto fortemente disturbato da irritabilit di qualche membro
e dalle sue reazioni alla frustrazione.

D.
! 1. Per quel che risulta la vita sessuale tra i partner adulti pu essere scarsa
o avere dei problemi.




LIVELLO 3: Una famiglia rigida e soffocante.
60 $% 41

A.
! 1. Non ci sono abitudini familiari che sostengano i vari membri.
La routine di ogni giorno spesso disturbata gravemente da conflitti irrisolti.
! 2. La famiglia ha grosse difficolt ad adattarsi ad imprevisti e novit,
ed assorbire le fasi di cambiamento normale dei suoi membri.
! 3. In famiglia si comunica poco, a causa dei conflitti irrisolti.

B.
! 1. Nella famiglia i rapporti tra i membri sono eccessivamente rigidi.
Tuttavia la famiglia manca fortemente di una valida strutturazione.
! 2. Spesso le decisioni della famiglia non risultano n adeguate n efficaci.
! 3. I bisogni emotivi di alcuni membri sono spesso soffocati o da un singolo
altro membro o da una coalizione tra diversi membri ai danni della vittima.

C.
! 1. Latmosfera emotiva in famiglia tristemente e pesantemente negativa
per la rigidit terrorizzante e il clima soffocante che si respirano.
! 2. Molti membri della famiglia vivono spesso in una condizione di sofferenza
o di rabbia impotente, o di spegnimento emotivo.
! 3. Anche se c (raramente ma - quel che peggio - casualmente, in maniera
imprevedibile) un certo calore e qualche forma di supporto per i vari membri
della famiglia, tuttavia calore e supporto non sono distribuiti con giustizia,
ma privilegiando alcuni membri e privando altri di loro diritti naturali.

D.
! 1. Spesso tra gli adulti esistono difficolt sessuali.




LIVELLO 4: Tirannia durissima. E abbandono.
40 $% 21

A.
! 1. La famiglia funziona proprio male, e lo si vede chiaramente.
Le abitudini che ci sono in casa non rispondono ai bisogni emotivi dei membri,
specie quelli pi giovani. Le richieste dei figli sono soddisfatte controvoglia,
oppure vengono apertamente ignorate.
! 2. La famiglia non in grado di assorbire avvenimenti nuovi (se qualche membro
della famiglia va per la sua strada oppure se nasce qualche bambino) esplodono
conflitti dolorosi. La famiglia fallisce nello sforzo di cercare una soluzione ai problemi.
135
! 3. In casa nessuno riesce a comunicare con gli altri (o non si forza di farlo).

B.
! 1. Le decisioni sono traumatiche, prese soltanto dagli adulti ed imposte brutalmente.
! 2. Inoltre spesso sono del tutto inefficaci.
! 3. Lindividualit dei vari membri (con i bisogni relativi) trascurata. Oppure addirittura
ignorata ad opera di coalizioni tra alcuni altri familiari. Queste coalizioni patologiche
possono essere rigide oppure, allopposto, confuse ed in continuo mutamento.

C.
! 1. Raramente in casa ci si gode qualcosa insieme.
! 2. Alcuni membri spesso sono lontani da casa, oppure tengono posizioni apertamente
ostili. Le due cose indicano che in famiglia ci sono conflitti gravi e dolorosi
che restano irrisolti.
! 3. Nessuno capace di aprirsi alla minima comunicazione autentica con gli altri.

D.
! 1. Tra gli adulti ci sono spesso problemi sessuali.




LIVELLO 5: Allo sfascio completo.
20 $% 1

A.
! 1. La famiglia talmente problematica da essere completamente sbandata.
Non riesce a far vivere nei suoi membri sentimenti di contatto e di attaccamento
continui. Non ci sono programmi comuni; non ci sono orari comuni di pasti,
di sveglia o dellandare a dormire. Spesso i membri della famiglia non sanno
dove sono gli altri, o quando torneranno a casa o quando usciranno.
! 2. Non si parla neanche di possibilit che la famiglia affronti unita
ed efficacemente fatti nuovi ed imprevisti.
! 3. Nessuno comunica agli altri la minima cosa per lui importante.

B.
! 1. Non c definizione alcuna delle responsabilit tra genitori e figli
n per i singoli membri.
! 2. Addirittura non ci sono linee precise di definizione delle caratteristiche dei singoli
individui: tutto confuso, non si sa chi genitore e chi figlio.
I bisogni dei figli non sono quasi neanche presi in considerazione.
! 3. Alcuni membri della famiglia (pi spesso i giovani) sono talmente trascurati
ed allo sbando che corrono pericoli fisici o subiscono aggressioni o sono vittime
di violenza sessuale.
C.
! 1. In famiglia c unatmosfera di disperazione e di cinismo.
! 2. Nessuno si interessa emotivamente agli altri.
! 3. Non vi nessun senso di attaccamento affettivo agli altri, nessuno sente
di potersi affidare ad un altro, e nessuno fa nulla per il benessere comune.



CODICE DI PUNTEGGIO SCELTO = ! (scrivere il codice intermedio pi adeguato)




136
Lista dei problemi.*

* Vedi la nota pi avanti, alla fine della sezione (Un piccolo aiuto finale al lettore).
Data la sua lunghezza, la nota (che in realt una aperta dichiarazione di ammirazione
per il grande psicoterapeuta statunitense Sheldon B. Kopp) viene riportata alla fine della sezione.

Sar ora presentata una proposta di valutazione dei possibili problemi psico sociali/ambientali.
Non una Scala come le altre rating scales, e non consente quindi una valutazione diagnostica
a numero fisso. una semplice lista di controllo, un elenco di voci da controllare.
Fornisce per preziosi suggerimenti per inquadrare elementi di sofferenza e di problematica
nella propria situazione psico sociale ed ambientale.
Certamente linquadramento generico, nel senso che il soggetto ha semplicemente
un quadro globale pi preciso di quanto stata difficile la situazione ambientale nella sua infanzia
(per problemi abitativi, economici, sanitari, di istruzione, di difficolt con la legge, ecc.).
Tuttavia questi elementi si aggiungono al panorama dellatmosfera emozionale in famiglia
descritta dalla Scala di valutazione delle relazioni (questa descrive sostanzialmente,
come si detto, latmosfera emotiva presente in famiglia lasciando un po in ombra la presenza
di difficolt con lambiente che possono anche essere drammatiche).
In tal modo il lettore potr sapere - per cos dire obiettivamente, numericamente - quante
e quali difficolt ha avuto nella sua infanzia a causa di fattori ambientali.
E la differenza tra una condizione e laltra pu essere rilevante.

Infatti una cosa poter dire:
Ho avuto 9 o 10 lievi problemi ambientali nella mia infanzia;

unaltra cosa dover riconoscere:
Ho avuto quasi una trentina di difficolt di gravit media e 7-8 problemi di elevata gravit.
Posso obiettivamente dire che la mia infanzia trascorsa in un inferno.

Ma per quanto possa essere doloroso vedere chiaramente lorrore del proprio passato, noi riteniamo
che un auto-aiuto psicologico - per essere efficace - debba partire da una conoscenza pi chiara,
precisa ed obiettiva possibile della propria situazione nellinfanzia.

Presentiamo perci ora la lista dei problemi, che stata scritta in forma di tabella e per semplicit
di utilizzo da parte del lettore abbiamo esemplificato quattro gruppi di risposte:

Livello di gravit 0 = assenza del problema nellinfanzia del soggetto.
Livello di gravit 1 = gravit lieve.
Livello di gravit 2 = gravit media.
Livello di gravit 3 = gravit estrema.

Ripetiamo per che questa non una vera e propria Scala convalidata da una sperimentazione
statistica. Il lettore ne ricaver quindi semplicemente tre dati numerici dei quali potr fare senzaltro
buon uso, ma empiricamente limitato al suo caso, senza deduzioni diagnostiche generali.


Le istruzioni per il lettore del sito sono le seguenti:
Gruppo per gruppo, ad ogni singola voce spunta la casella del livello di gravit
che ti sembra adeguato al tuo caso.
Scorri tutto lelenco delle 8 categorie, degli 8 gruppi generali, voce per voce.
Al termine somma i punteggi riportati per ogni livello di gravit e scrivi i totali
di ognuno nelle apposite caselle.

Ci auguriamo che (nellambito di una visione di speranza e di precisi supporti tecnici
come la metodica di auto-aiuto che presentiamo) il conoscere quante e quali difficolt hai avuto
nella tua infanzia non ti sia fonte di scoramento, bens costituisca un forte sprone ad affrontare
lo sforzo del tuo lavoro psicologico.

137
LISTA dei problemi

# LA FAMIGLIA Livello di gravit # 0 1 2 3

morto un familiare. ! ! ! !

Familiari malati. ! ! ! !

Genitori separati/divorziati. ! ! ! !

Un genitore se ne andato via di casa. ! ! ! !

Un genitore ha rinunciato alla propria paternit/maternit non riconoscendo il figlio. ! ! ! !

Un genitore si risposato. ! ! ! !

Percosse ricevute in famiglia. ! ! ! !

Abuso sessuale subito dal soggetto. ! ! ! !

Genitori soffocanti per iperprotezione. ! ! ! !

Genitori trascuranti i figli. ! ! ! !

Nessuna guida educativa. ! ! ! !

Liti con fratelli/sorelle. ! ! ! !

Gelosia/sofferenza per la nascita di un fratellino. ! ! ! !

Il soggetto stato allontanato da casa sua. ! ! ! !

Sentirsi ospite nella casa dei propri genitori. ! ! ! !




# GLI ALTRI Livello di gravit # 0 1 2 3

Si perso o morto un amico (o parecchi). ! ! ! !

Isolamento sociale. ! ! ! !

Il soggetto deve vivere da solo. ! ! ! !

Difficolt di inserimento culturale tra gli altri. ! ! ! !

Discriminazione sociale subita. ! ! ! !

Difficolt di adattamento ai mutamenti di vita. ! ! ! !




# LA SCUOLA Livello di gravit # 0 1 2 3

Non sa leggere n scrivere (il soggetto o un genitore). ! ! ! !

A scuola non rende nello studio. ! ! ! !

138

Contrasti con gli insegnanti. ! ! ! !

Liti o tensioni con compagni di classe. ! ! ! !

Lambiente della scuola inadeguato. ! ! ! !





# IL LAVORO Livello di gravit # 0 1 2 3

Senza lavoro. ! ! ! !

In cassa integrazione. ! ! ! !

Orario e ritmo di lavoro molto pesanti. ! ! ! !

Ambiente e tipo di lavoro disagevole, duro, tossico. ! ! ! !

Lavoro insoddisfacente. ! ! ! !

Cambiamento frustrante di lavoro. ! ! ! !

Disaccordi o tensioni con capi o colleghi. ! ! ! !





# LA CASA Livello di gravit # 0 1 2 3

Senza abitazione. ! ! ! !

Alloggio in vari modi disagevole. ! ! ! !

Quartiere pericoloso. ! ! ! !

Liti o difficolt con vicini o padrone di casa. ! ! ! !

Sentirsi ospite nella casa del coniuge. ! ! ! !





# I SOLDI Livello di gravit # 0 1 2 3

Miseria vera e propria in famiglia. ! ! ! !

Sempre problemi con il denaro. ! ! ! !

Assistenza pubblica inadeguata. ! ! ! !






139

# LA SALUTE Livello di gravit # 0 1 2 3

Servizi sanitari insufficienti o non validi. ! ! ! !

Mancano i mezzi pubblici di trasporto verso medico o ospedale. ! ! ! !

Copertura sanitaria insufficiente per i gravi bisogni singoli. ! ! ! !





# LA LEGGE Livello di gravit # 0 1 2 3

Arresto del soggetto o di un familiare. ! ! ! !

Incarcerazione prolungata. ! ! ! !

Beghe legali. ! ! ! !

Trauma da crimine subito (rapina, violenza). ! ! ! !






CODICE DI PUNTEGGIO SCELTO = ! LIEVE ! MEDIA ! ELEVATA








NOTA A PROPOSITO DEL TITOLO LA LISTA DEI PROBLEMI.
Chiunque abbia un po di familiarit con libri scritti da psicoterapeuti, avr sentito nel nostro titolo
leco delle toccanti pagine dello psicoterapeuta statunitense Sheldon B. Kopp.
Ci riferiamo al drammatico epilogo (Kopp lo scrisse quando era gi stato operato una volta
per tumore cerebrale ed era cosciente di dover ripercorrere ancora lo stesso calvario) del libro:

Kopp, Sheldon B.:
Se incontri il Buddha per la strada, uccidilo. Il pellegrinaggio del paziente nella psicoterapia,

Nel libro citata (pagg. 197-199 delledizione italiana) la Lista della biancheria sotto il lungo titolo:
Un elenco escatologico della biancheria: un elenco parziale delle 927 (o sono 928?) verit eterne.
(The laundry list - Lelenco della biancheria - comparve originariamente in:
Voices 6, n 2, del 1970, pag. 29).

Ovviamente The laundry list non per nulla un elenco di biancheria da portare
alla lavanderia a gettoni, ma una serie di pensieri nei quali Sheldon Kopp distilla parte
della sua esperienza di rapporto con esseri umani sofferenti ma in pellegrinaggio psicoterapico
alla ricerca del proprio S. Occorre qualche esempio per confermare questa affermazione
(e spiegare perch abbiamo chiamato LA LISTA DEI PROBLEMI il test che abbiamo appena proposto
ai lettori del sito? Eccoli (op. citata pagg. 197,198,199, passim):

140

7. Non puoi avere nulla a meno che non lasci la presa.

8. Puoi conservare soltanto ci che dai via.

10. Il mondo non necessariamente giusto.
Lessere buoni spesso non viene ricompensato e non c alcuna ricompensa per la sventura.

11. Nondimeno hai la responsabilit di fare il tuo meglio.

12. un universo casuale a cui noi apportiamo significato.

21. Ogni parte di te ha il suo valore, se solo laccetti.

22. Il progresso unillusione.

23. Il male pu essere spostato ma mai cancellato,
dal momento che tutte le soluzioni generano nuovi problemi.

24. Tuttavia necessario continuare a lottare verso una soluzione.

25. Linfanzia un incubo.

26. Ma cos difficile essere un adulto indipendente, autosufficiente, consapevole di dover badare
a se stesso poich non c nessun altro a farlo.

27. Ciascuno di noi in definitiva solo.

28. Le cose pi importanti, ciascun uomo deve farle da s.

29. Lamore non basta, ma certamente aiuta.

30. Abbiamo soltanto noi stessi, e la fratellanza che ci unisce gli uni agli altri.
Forse non molto, ma non c altro.

31. Che strano che tanto spesso, tutto sembri valer la pena.

32. Dobbiamo vivere nellambiguit di una libert parziale, di un potere parziale
e di una conoscenza parziale.

33. Tutte le decisioni importanti devono essere prese sulla base di dati insufficienti.

34. Tuttavia siamo tutti responsabili di tutti i nostri atti.

35. Nessuna scusa sar accettata.

36. Puoi fuggire, ma non puoi nasconderti.

37. importantissimo trovarsi senza pi capri espiatori.

38. Dobbiamo imparare la forza di vivere con la nostra impotenza.

43. Impara a perdonare te stesso, pi e pi e pi e pi e pi volte...






141
Scala per la valutazione
delle tendenze difensive.

Se un essere umano in ansia, o si trova dinanzi un pericolo, oppure ha un conflitto sia in s stesso
sia con lambiente, il suo animo certamente sarebbe stretto dalla sofferenza, probabilmente
valuterebbe male la situazione, forse resterebbe bloccato e non riuscirebbe a reagire ad essa.
La natura della mente lo protegge facendo scattare automaticamente in azione certi processi
psicologici (i meccanismi di difesa).
Il soggetto non si accorge quasi mai del momento in cui sono entrati in azione i meccanismi
di difesa e, spessissimo, nemmeno del fatto stesso che essi sono appunto entrati in azione.
Ma questi meccanismi protettivi cambiano il suo modo di sentire, di vedere le cose, di rispondere
alle situazioni. Luomo quindi, senza neanche rendersene conto, affronta meglio i conflitti emozionali,
supera pi facilmente lansia che nasce dallambiente o dal suo stesso animo.
E se rimane un certo grado di problematica, non solo non risolvibile ma soprattutto troppo dolorosa
da sopportare, luomo riesce a dimenticarsene, a nasconderla alla sua consapevolezza costante
(la rimuove). Facciamo qualche esempio?




Dueinuno, Identit fragile. 2004
Illustrazione fatta a mano, elaborata al computer. Cm 12 x 15.




142
Chi non ha usato la RAZIONALIZZAZIONE
(Ma s! Meglio cos, mi godo dieci minuti di aria fresca...)
per superare il disappunto di avere mancato per un soffio lautobus su cui volevamo salire?

A tutti capitato di usare intenzionalmente la SOPPRESSIONE
quando non volevamo pensare ad un problema disturbante.
bastato dare corpo ad un semplicissimo Adesso non voglio pensarci....

E se abbiamo sentito qualcuno dire
Ai funerali di entrambi i miei genitori non ho versato nemmeno una lacrima...,
ci stato chiaro che questa persona istintivamente aveva usato la NEGAZIONE
per resistere ad un dolore altrimenti insopportabile.

Infine tutti conosciamo persone che sotto la spinta del meccanismo
della SUBLIMAZIONE COMPENSATORIA portano il loro altruismo al sacrificio di s, pur di risolvere
i problemi ed i bisogni degli altri, ed in questa attivit (certamente di per s molto meritoria)
trovano per anche un equilibrio interiore con pacificazione di conflitti di per s insolubili.


Abbiamo detto che i meccanismi di difesa sono procedimenti psicologici automatici che proteggono
lindividuo dallansia e dallinsopportabile presa di coscienza di conflitti insolubili.
Questi non si accorge n del momento in cui questi procedimenti sono entrati in azione, n - spesso -
del puro e semplice fatto che essi sono entrati in azione.
quindi difficile per una persona rendersi conto di questo funzionamento istintivo, spontaneo,
inconscio, della sua mente. Tuttavia, proprio perch nascono dallinconscio
(e quindi possono rivelare dati preziosi sulla struttura e sul funzionamento del mondo emozionale
profondo di una persona) ogni soggetto dovrebbe, nella sua ricerca interiore su di s,
sforzarsi anche di diventare cosciente dei meccanismi di difesa che scattano istintivamente in lui.
Poi, con un successivo passo di maggiore ampiezza, dovrebbe cercare di intuire lo stile generale
di relazione emotiva agli stress ed ai conflitti.
Questo stile difensivo globale prevalente pu essere definito come livello di difesa dinanzi
a conflitti ed a situazioni stressanti. Descriveremo ora una serie di stili di difesa, raggruppandoli
in sette livelli di difesa. Partiremo dal livello che indica la minore necessit di ricorso a meccanismi
di difesa (il livello pi normale, pi adattato, pi serenamente inserito nellambiente).
Scendendo sempre pi in basso come capacit di tranquillo, soddisfatto e positivo adeguamento
della personalit alle difficolt e conflitti, arriveremo al livello di difesa pi intenso, profondo,
patologico e sofferente. Allinterno di ogni singola fascia (livello o stile di difesa) sono elencati
in ordine progressivamente crescente di difficolt e di inadeguatezza, vari meccanismi
di difesa, dal pi adeguato e lieve al pi grave e disadattato.
Alla fine della descrizione viene presentato un elenco schematico dei singoli meccanismi di difesa
che costituiscono le modalit del livello esaminato.
Il lettore deve contrassegnare la casella relativa ogni volta che riconosce in s la presenza
di un singolo meccanismo di difesa. Se, oltre a riconoscersi dipinto prevalentemente
da un livello di difesa con la presenza di tutti i singoli meccanismi tipici di questo livello,
riconosce in s anche la presenza di un singolo meccanismo proprio del successivo
e pi grave livello, ne contrassegni la casella relativa.
Questo importante per conoscere lampiezza di escursione dei propri meccanismi di difesa.
Come nel termometro a minima e massima: la posizione del segnale inferiore
indica in assoluto la temperatura minima raggiunta, anche se al momento attuale essa risalita.










143
! LIVELLO 1: ALTA ADATTABILITA.

! 1. Anticipazione.
! 2. Auto-osservazione.
! 3. Auto-affermazione.
! 4. Ironia.
! 5. Affiliazione.
! 6. Altruismo.
! 7. Sublimazione.
! 8. Soppressione.


Il soggetto ha una struttura di personalit valida. Riesce quindi ad avere un adattamento ottimale
delle situazioni difficili o stressanti, grazie allintervento di meccanismi di difesa lievi, socialmente
accettabili, ed efficaci senza alto costo emotivo, anzi con la massima gratificazione.
Questi meccanismi di difesa (per cos dire normali) consentono al soggetto da un lato di prendere
coscienza dei suoi pensieri, emozioni, intenzioni ed azioni (nonch delle relative conseguenze),
dallaltro gli permettono di non avere conflitti n verso di s n verso lambiente.
Per esempio, dinanzi ad un conflitto emotivo o una situazione stressante, il soggetto (conoscendosi)
in grado di sapere quali reazioni emozionali avr dinanzi ad avvenimenti futuri.
Oppure in grado di prevedere le conseguenze di questi avvenimenti e prende in esame risposte
o soluzioni realistiche (utilizza cio il meccanismo difensivo della anticipazione).
Questo perch in grado di riflettere sui propri pensieri, sentimenti, motivazioni e comportamenti
ed capace di reagire adeguatamente (buon uso del meccanismo di auto-osservazione).
Inoltre non tende a drammatizzare i conflitti o le situazioni stressanti, ma ne sottolinea gli aspetti
divertenti o ridicoli (usa il meccanismo dellironia).
In caso di conflitti o situazioni stressanti riesce comunque ad esprimere i propri sentimenti
e pensieri in modo diretto, senza essere verso gli altri impositivo o manipolatore
(normale capacit di auto-affermazione).
Non solo non si impone e non manipola, ma non resta nemmeno isolato in se stesso.
Se la ragionevolezza lo consente, egli affronta i conflitti anche chiedendo aiuto e sostegno agli altri,
ma non scaricando su di loro la responsabilit dei problemi, bens condividendoli limpidamente
con gli altri (usa il meccanismo della affiliazione).
Frequente comunque la situazione nella quale, in caso di conflitti o situazioni stressanti interne
o esterne, il soggetto va incontro ai bisogni degli altri.
Tuttavia non arriva mai al sacrificio di s (come avviene nel meccanismo della formazione reattiva,
proprio del 2 livello) perch incassa gratificazioni o in modo sostitutivo, o grazie alla risposta
degli altri (utilizza quindi il meccanismo sano dellaltruismo).
Questo anche perch dispone, nei conflitti, di una buona capacit di incanalare sentimenti
o impulsi negativi/distruttivi, verso forme di comportamento socialmente accettate o apprezzate
(utilizza il meccanismo di una sana sublimazione).
E, in definitiva, non essendo un santo e nemmeno un eroe ma semplicemente un essere umano,
quando si trova in difficolt insuperabili, problemi irrisolvibili, esperienze paralizzanti
e grovigli insolubili di emozioni, evita di pensarci intenzionalmente quando non serve a nulla
o non strettamente necessario (si protegge con luso del meccanismo della soppressione).















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! LIVELLO 2: INIBIZIONI PSICHICHE.

! 1. Intellettualizzazione.
! 2. Rimozione.
! 3. Annullamento.
! 4. Formazione reattiva.
! 5. Spostamento.
! 6. Isolamento dellaffetto.
! 7. Dissociazione.


Il soggetto ha qualche problema nella sua personalit e le ripercussioni sullo stile di vita che conduce
sono percettibili. Ci sono difficolt di adattamento in alcune situazioni e tipi di relazione.
Queste situazioni e rapporti creano nel soggetto reazioni emotive fonte di un certo grado
di sofferenza, dalla quale egli deve proteggersi.
Paga perci alcuni prezzi nel mettere istintivamente in azione meccanismi di difesa
che gli consentono di vivere decorosamente ma con certi limiti.
Ma alcuni tratti della sua personalit restano bloccati e se ne sviluppano compensatoriamente altri,
che mirano a raggiungere un compromesso (ecco perch si parla di inibizioni psichiche
e di formazioni di compromesso).
Non in grado di conoscere se stesso a fondo. La sua visione della realt alterata dalla proiezione
sulle cose e sulle situazioni di sue paure e difficolt. Inoltre - troppo preso da queste difficolt emotive
di origine interiore - il soggetto non molto in grado di anticipare i fatti e le reazioni, prevedere
gli sviluppi e prevenirne le conseguenze grazie ad azioni che siano efficaci come autodifesa.
Teso, perch concentrato a resistere contro difficolt emotive sue interne, non certo n caldo
n sciolto n allegramente ironico, bens un po serioso, un po contratto, tendenzialmente chiuso
in s stesso, con difficolt ad esprimere ci che pensa, sente, desidera, necessita.
Se entra in contatto con gli altri come risucchiato dalla necessit compensatoria di soddisfare
i loro bisogni, e si spinge al sacrificio di se stesso.
Tendenzialmente troppo preoccupato per il futuro e le difficolt che pu riservargli.
Globalmente parlando si pu dire che non in buon contatto con il mondo delle sue emozioni
qualora esse siano appena appena un po intense.
Tutto il suo funzionamento mentale centrato sullo scattare automatico di certi meccanismi
di difesa che dovrebbero tenere fuori dalla sua coscienza idee, sentimenti, desideri, paure, ricordi,
che possano turbarlo. In generale cerca di minimizzare o controllare le emozioni disturbanti
utilizzando il pensiero astratto o ricorrendo spesso a generalizzazioni (usa il meccanismo
dellintellettualizzazione). Spesso ricaccia istintivamente nelle profondit della sua psiche
aspetti emozionali disturbanti (pensieri, desideri, ricordi) in quanto sono fonte di ansia.
Questi contenuti emotivi sono quindi automaticamente eliminati dalla sfera cosciente
( il meccanismo della rimozione, il meccanismo di difesa per eccellenza).

(Mentre la rimozione considerata un processo automatico di allontanamento dalla coscienza
di contenuti sgradevoli o intollerabili, alcuni definiscono repressione lo sforzo CONSAPEVOLE
di allontanare dalla coscienza contenuti sgradevoli o intollerabili grazie al fatto di richiamare
coscientemente alla mente pensieri piacevoli).

Gli impulsi emotivi rimossi rimangono comunque attivi nellinconscio.
Talora il meccanismo della rimozione risulta parzialmente inadeguato al suo compito protettivo.
Gli impulsi rimossi possono in tal caso riaffiorare nella sfera dellIo, il quale - sotto leffetto dellansia,
segnale anticipatore di una minaccia - deve dar vita a sintomi isolati ( il ritorno del rimosso)
per proteggersi con la sia pur fragile impalcatura nevrotica.
Il materiale rimosso conserva la tendenza a rientrare nella coscienza (o durante il sonno,
o per aumento della carica degli impulsi come per es. nella pubert, o perch le esperienze attuali
sono affini al materiale rimosso).
Se la difesa della rimozione insufficiente il soggetto pu retrocedere ad un livello di nevrosi
pi profonda, come la nevrosi ossessiva. In essa pu adoperare certe modalit tipiche
di funzionamento mentali le quali consentono per es. di affrontare i conflitti emozionali
mediante luso dellannullamento.
Esso un meccanismo di difesa che tramite pensieri, parole o azioni cerca di rendere
145
non esistenti pensieri, sentimenti o azioni non accettabili, cerca di cancellarli simbolicamente
con un ritualismo magico o di fare per essi simbolica ammenda (per es. ad idee/azioni negative
contrappone idee/azioni positive). Oppure (solitamente insieme alluso della rimozione)
il soggetto sostituisce questi pensieri, sentimenti e comportamenti inaccettabili con altri
e diametralmente opposti pensieri, sentimenti e comportamenti socialmente accettabili:
fa uso cio della formazione reattiva (per es. altruismo illimitato per negare
un sottostante egoismo; una eccessiva mitezza pu nascondere unaggressivit profonda
del tutto rifiutata coscientemente dal soggetto).
Si sviluppa cos un tratto di carattere che ne nasconde un altro di tipo opposto.
Se lanimo continua ad essere turbato dalle emozioni profonde legate ad un conflitto,
il soggetto pu usare il meccanismo di difesa dello spostamento.
Trasferisce, sposta cio unemozione da un oggetto interno e non conscio ad un altro esterno
e conosciuto nonch meno minaccioso (per es. avendo problemi gravi con un genitore terrorizzante,
il soggetto pu spostare il timore inconscio dal genitore temuto ad un animale, o sul buio,
o sul fulmine, che sono tutti pericoli noti ed esterni).
Se questo meccanismo di difesa non protegge abbastanza il soggetto da ansie profonde,
egli pu ricorrere ad un meccanismo di difesa pi costoso in termini di equilibrio nel funzionamento
mentale. Si tratta del meccanismo dellisolamento dellaffetto: il soggetto istintivamente
separa le idee dai sentimenti che originariamente vi erano associati.
Pur restando consapevole degli aspetti di conoscenza (per es. i dettagli di un fatto) egli perde
i contatti con le emozioni legate ad un certo fatto (per es. le emozioni vissute durante un trauma).
In sostanza lIo tenta di rinforzare la rimozione vacillante sotto i colpi degli impulsi emergenti,
catalizzando lenergia psichica su unidea ossessiva parassita.
Se nemmeno ci bastasse il soggetto ricorre ad unalterazione ancora pi profonda
del funzionamento della sua mente e scatta in lui il meccanismo della dissociazione.
Egli separa cio dissocia il significato emotivo specifico da unidea, da una situazione, da un oggetto,
dalla memoria, dalla percezione di s o dellambiente, dal comportamento senso-motorio.
































146
! LIVELLO 3: DISTORSIONE LIEVE DELLIMMAGINE.

! 1. Idealizzazione.
! 2. Svalutazione.
! 3. Onnipotenza.


Il soggetto ha problemi di personalit di una certa gravit, i quali non gli consentono
di raggiungere un buon adattamento alle situazioni difficili e stressanti.
Deve quindi adottare (e molto frequentemente) meccanismi di difesa piuttosto pesanti,
nel senso che dovendo proteggerlo in grado elevato dalla realt, alterano il suo contatto con essa.
Il soggetto non vede quindi le cose come sono, non riesce bene a prevedere gli sviluppi
di una situazione ed anticipare le proprie mosse.
Non sa quali reazioni presumibilmente avr, non riesce quindi ad avere facilmente
risposte comportamentali adeguate. Non certo aperto, socialmente adattato ed integrato;
non riesce ad esprimere apertamente e direttamente pensieri e sentimenti.
Il suo centro di stabilit emotiva assolutamente tenuto rigidamente dentro di s senza possibilit
di vivere serenamente il momento di contatto con la realt e di espansione in essa.
Comunque, anche cos, ha gravi difficolt nel mantenere un adeguato livello di autostima
in caso di conflitti interpersonali (con gli altri) ed anche solo intrapersonali (dentro di s).
In questo secondo caso, per esempio, se il soggetto ha un conflitto interiore tra due impulsi
inconciliabili e non riesce non solo a risolverlo ma nemmeno ad accettare di averlo,
pu avere la tendenza a svalutare gravemente se stesso per questo fatto.
I meccanismi di difesa attraverso i quali (in caso di conflitto con lambiente o con se stesso)
pi o meno sostenuta lautostima sono espressione di una tendenza (che in realt una necessit)
a distorcere limmagine del proprio Io, del proprio corpo e degli altri.
Con una siffatta tendenza facile comprendere che la realt non sia vista com ma in modo falsato;
e che il soggetto abbia con le cose, le situazioni e le altre persone rapporti difficili e sofferenti,
anche perch non vede neppure se stesso com in realt.
Ha infatti bisogno di ricorrere frequentemente a tre meccanismi di difesa (che, come gi detto,
gli alterano la visione di s e degli altri). Questi meccanismi sono:

1. Lidealizzazione:

partendo da una qualit positiva (fisica o morale) di una persona, di una ideologia o di un oggetto
(persino dellimmagine di s) il soggetto trasfigura in senso totalmente positivo tale persona,
od oggetto, o ideologia (o se stesso) esagerando tali qualit positive, con unalterazione
della realt che non viene pi vista com.

2. La svalutazione:

tendenza inconscia a svalutare (attribuendo qualit esageratamente negative) se stessi,
un oggetto di desiderio, una persona amata, una condizione ambientale, o persino unidea.
Lo scopo difensivo: si tratta di sfuggire allansia conseguente alla impossibilit del soggetto
di ottenere ci che desidera, ovvero mantenere ci che al momento possiede.
Come facilmente si comprende esso spesso un meccanismo di difesa che deve inconsciamente
essere messo in atto quando le pretese della idealizzazione diventano impossibili da soddisfare.

3. Lonnipotenza:

il soggetto si sente come se avesse poteri speciali e capacit elevatissime ed agisce come mosso
da una sua convinzione intima di essere superiore agli altri, con una forte impronta di pensiero
magico (lui pu tutto, ed in particolare il suo pensiero pu tutto).
evidente che questo meccanismo di difesa, distorcendo fortemente la visione
che il soggetto ha di s e della realt, mira a proteggerlo da una grave angoscia che lo afferra
quando la realt gli farebbe toccare con mano quanto sia limitato lui, il suo potere
e il suo bagaglio di qualit.


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! LIVELLO 4: DISCONOSCIMENTO.

! 1. Negazione.
! 2. Razionalizzazione.
! 3. Proiezione.


La problematica di personalit del soggetto abbastanza grave, tanto che la realt comune gli crea
forti problemi ed intense sofferenze, dalle quali deve difendersi.
Il suo adeguamento alla realt scadente, la visione delle cose non riesce ad essere obiettiva,
con tutti gli inconvenienti che ci comporta. Senza dilungarci troppo oltre (ci auguriamo
che nessuno dei lettori del sito abbia problemi di questo livello) diamone soltanto una definizione
generale della caratteristica globale di funzionamento mentale.
Il nostro scopo infatti fornire spunti utilizzabili da chiunque per una verifica auto-diagnostica
in una luce di scrupolo tranquillizzante, non scrivere un manuale tecnico di psichiatria psico dinamica.
La caratteristica principale del funzionamento mentale a questo livello la tendenza generale,
frequentissima, a sforzarsi di tenere fuori dalla sfera della coscienza tutte le realt psicologiche
che sono stressanti o spiacevoli (impulsi, idee, sentimenti, obblighi).
Questo pu avvenire sia attribuendo in modo erroneo questi fattori psichici negativi
a cause esterne, sia che questa attribuzione non avvenga. I meccanismi di difesa che scattano
automaticamente nella mente del soggetto per garantirgli questa pur limitata protezione sono:

1. La razionalizzazione:

ricordiamo prima che lintellettualizzazione, gi descritta come difesa del secondo livello,
la tendenza istintiva a minimizzare o controllare le emozioni utilizzando il pensiero astratto
o ricorrendo a generalizzazioni. Ma il collegamento causa-effetto, disturbo-spiegazione
resta su un piano di ragionamento corretto, accettato anche dagli altri.

Nella razionalizzazione invece il soggetto nasconde a se stesso le motivazioni reali e profonde
dei propri pensieri, sentimenti ed azioni, e giustifica il suo comportamento (guidato da intenti
non particolarmente nobili o razionali). Tuttavia lo giustifica elaborando spiegazioni che rassicurano
e soddisfano solo lui (e non gli altri, che trovano tali spiegazioni assurde o egoistiche),
ma sono fuori di uno schema consueto di ragionamento che tenga conto del comune modo
di vedere il rapporto causa-effetto.

2. La negazione:

meccanismo difensivo che mira a diminuire lansia derivante da un conflitto o da un senso
di inadeguatezza, negando uno degli elementi costitutivi, un qualche aspetto doloroso della realt
esterna o dellesperienza interiore, aspetto di per s evidente e riconosciuto da tutti. In tal modo
la coscienza disconosce realt psichiche sgradevoli, per esempio regole contraddittorie o proibizioni,
oppure qualche pensiero, o un desiderio, un bisogno, ecc. Non si dimentichi per che questo
meccanismo di difesa, sicuramente piuttosto primitivo, comunque nei bambini considerato
normale tanto frequente allo scopo di aiutarli a disconoscere la loro inadeguatezza o debolezza.

3. La proiezione:

grazie ad essa il soggetto si difende da un conflitto attribuendo erroneamente ad un altro individuo
le parti della propria personalit che svaluta o rifiuta, i propri impulsi, sentimenti o pensieri
inaccettabili e quindi rifiutati per preservare la propria autostima. (Per esempio in un litigio spesso
ciascuno attribuisce allaltro i propri difetti che rifiuta recisamente di ammettere in se stesso).







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! LIVELLO 5: DISTORSIONE GRAVE DELLIMMAGINE.

! 1. Fantasie autistiche.
! 2. Identificazione proiettiva.
! 3. Scissione.


Le problematiche psicologiche del soggetto sono ancora pi gravi, estese e coinvolgenti in profondit
tutta la personalit. Lequilibrio psichico quindi abbastanza labile, la mente spesso turbata
da sintomi gravi e disturbanti; la visione della realt molte volte alterata da proiezioni che nascono
dallinconscio del soggetto, il cui adattamento alla realt esterna quindi abbastanza mediocre.

Lo stile generale di funzionamento della psiche caratterizzato da due tratti:
una grossolana distorsione dellimmagine di s e degli altri,
una erronea attribuzione di elementi psicologici (in realt propri del soggetto) a cause esterne.

Comprensibilmente i meccanismi di difesa impiegati diventano sempre pi lontani da quelli
che utilizzano le persone normali. Essi sono:

1. Luso eccessivo di fantasie autistiche:

per affrontare conflitti esterni ed interni il soggetto utilizza massicciamente sogni ad occhi aperti,
che sono controllati solo parzialmente dalla mente cosciente.
Tali fantasie sono necessarie per limitare leffetto negativo delle frustrazioni ambientali
e dei bisogni insoddisfatti. Rappresentano un sostituto di relazioni umane inesistenti
e vengono vissute dal soggetto al posto di comportamenti pi efficaci di quelli che riesce
a tenere ed al posto di soluzioni che egli non sa costruire.

2. Lidentificazione proiettiva:

il soggetto cerca di risolvere i conflitti emozionali attribuendo erroneamente agli altri
i propri pensieri, sentimenti, impulsi inaccettabili.
A differenza della proiezione semplice (nella quale il soggetto non sente pi come nascenti
da se stesso certi impulsi o sentimenti poich li ha proiettati sullaltro) nellidentificazione proiettiva
il soggetto continua ad essere consapevole dei propri affetti o impulsi, ma li considera reazioni
giustificabili che ritiene siano prodotte dall'azione dellaltro.

3. La scissione:

se espellere proiettivamente unemozione da se stesso scaricandola sugli altri non basta,
il soggetto nel caso di un conflitto emotivo istintivamente scinde, tiene separati gli stati emotivi
ed affettivi opposti. Questo indica la sua impossibilit ad avere unimmagine unica di s e degli altri,
integrando le qualit positive (di s o degli altri) alle negative.
La causa limpossibilit di sentire simultaneamente ogni stato affettivo doppio
(sia positivo sia negativo). L'effetto che il soggetto non arriva mai ad avere un punto di vista
equilibrato su di s e sugli altri. Quindi le visioni di s, degli altri, delle cose, oscillano
da un estremo di positivit assoluta (forza, saggezza, gentilezza, bont) allassoluta opposta
negativit (cattiveria, distruttivit, rifiuto, assenza di valore).











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! LIVELLO 6: AZIONE SCARICANTE.

! 1. Messa in atto (acting out).
! 2. Aggressione passiva.
! 3. Lamentele con rifiuto dellaiuto altrui.
! 4. Ritiro apatico.


Il livello di problematica del soggetto profondo: egli non pi in grado di gestire i conflitti emotivi
o le situazioni stressanti grazie ad una forma qualsiasi di natura psichica, quindi astratta, incorporea.
Per fare fronte ai conflitti deve utilizzare sempre delle azioni, sia che le compia sia che si rifiuti di agire.
Utilizza quindi strumenti concreti come il corpo ed il comportamento tenuto verso gli altri.
I meccanismi di difesa tipici di questo stile sono quindi:

1. La messa in atto, l'azione scaricante (acting out):

il soggetto affronta i conflitti non per mezzo della ragione o delle emozioni, ma attraverso azioni.
Le emozioni (per esempio di attaccamento, di aggressivit, ecc.) sono espresse in forma di azione.
Lagire ripete antichi desideri, fantasie, conflitti, che sono stati rimossi e quindi sono rimasti irrisolti.
In sostanza si tratta di un vero e proprio linguaggio del comportamento, il quale esprime attraverso
un agire nevrotico gli elementi di un conflitto profondamente rimosso.
LIo cosciente del soggetto non prende parte allappagamento delle emozioni nellagire.
Quindi lindividuo continua ad ignorare i suoi impulsi inconsci ed il fatto che li ha espressi
nelle sue azioni. Non ne ha coscienza, non ne ricava beneficio, n ricordo,
n stimolo per una evoluzione.

2. Laggressione passiva:

un meccanismo di difesa contro conflitti emotivi grazie al quale il soggetto esprime aggressivit
verso gli altri, ma in modo nascosto, sotterraneo, indiretto, che mascherato da una facciata
compiacente. Esso scatta istintivamente quando al soggetto viene richiesto di essere indipendente
(e lui non vuole o non pu esserlo) oppure non stato soddisfatto un suo desiderio
di essere dipendente. Anche se molti penserebbero ad un grado estremo del normale
atteggiamento di opposizione/resistenza passiva di una persona che non pu che esser sottoposta,
laggressione passiva non un cattivo comportamento volontario, perch al di sotto c sempre
un conflitto emozionale inconscio.

3. Le lamentele con rifiuto dellaiuto altrui:

un meccanismo di difesa costituito dal fatto che il soggetto, per far fronte ai suoi conflitti emotivi,
si lamenta in continuazione con gli altri (a proposito di difficolt della vita o di disturbi fisici
o psichici) e/o fa agli altri continue richieste di aiuto. Laspetto conflittuale inconscio profondamente
rimosso si esprime poi (in rapporto a sentimenti profondi e sepolti di aggressivit verso gli altri,
di ostilit e di ripulsa verso di essi) con il fatto che rifiuta - sia a parole sia nei fatti - i consigli,
suggerimenti ed aiuti pratici che gli altri gli hanno offerto.

4. Il ritiro apatico:

lapatia la mancanza di reazioni emotive di fronte a situazioni che di norma suscitano interesse
o comunque coinvolgimento. Il ritiro apatico (allopposto dellattivit aggressiva) lestremo
meccanismo di difesa in risposta ad una insostenibile frustrazione da stress.
caratterizzato da un ritirarsi dellindividuo di fronte allo stimolo/ostacolo.
Se lo si pensa associato (come spesso avviene) ad un disinteresse generale e ad un chiudersi
in se stessa della vita mentale, si comprende come il ritiro apatico costituisca per il soggetto
una difesa estrema proprio perch un globale isolarsi in se stesso staccandosi dalla realt.




150
LIVELLO 7: DIFESE DISORGANIZZATE.


La situazione di problematica interiore del soggetto cos grave che le situazioni esterne provocano
in lui reazioni estremamente intense, dolorose, scomposte. Ogni organizzazione psichica,
definibile in qualche modo normale ed utilizzante i meccanismi di difesa precedentemente
descritti nei vari livelli, fallisce. La mente del soggetto costretta a funzionare nel modo del delirio
(un disturbo del processo ideativo caratterizzato dalla comparsa di false convinzioni
le quali non vengono abbandonate bench siano contraddette dallesperienza dei fatti)
e delle allucinazioni (percezioni di qualcosa che non esiste e che tuttavia viene considerato reale)
e vi in lui una serie di grossolane alterazioni nella percezione della realt.
Non forniremo la descrizione dei relativi meccanismi di difesa perch la loro definizione
di stretta competenza psichiatrica, ed esce dai limiti e scopi di queste nostre spigolature
psicologiche utili a soggetti con problemi psicologici, ma in una fascia ancora normalmente
problematica. Necessitano invece tassativamente di cura e assistenza psichiatrica,
dopo adeguata diagnosi medica, soggetti con difese disorganizzate tipo:

proiezione delirante,
negazione psicotica,
distorsione psicotica.






































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Un piccolo aiuto finale al lettore.

Per aiutare il lettore ad applicare a se stesso la scala delle tendenze difensive faremo ora riferimento
ad una sintesi estremamente interessante che parla dei diversi stili di difesa.
il testo di David Shapiro: Neurotic Styles.

Il libro presenta una serie di acute osservazioni psicologiche, che riescono a rendere affascinante
largomento, apparentemente statico, della caratterologia illustrando il peso dei diversi stili di difesa.
Per stile nevrotico Shapiro (citazione riassuntiva da pag. 9 delledizione italiana) intende una forma,
un modo di comportamento identificabile attraverso una gamma di atti specifici.
Questo modo caratteristico delle varie condizioni nevrotiche e si esprime attraverso particolari modi
di pensare e di percepire, in generale di provare le emozioni, sia come tipo di esperienza soggettiva,
sia come forma di azione collegata. I quattro stili nevrotici pi importanti sono:
lossessivo compulsivo, il paranoide, listerico e limpulsivo (con le due varianti: il caratttere psicopatico
ed il carattere passivo-debole).

Lasciamo al lettore il piacere di entrare direttamene in contatto approfondito con laffascinante
descrizione caratterologica psichica di Shapiro. Diciamo soltanto che tale lettura fa meglio
comprendere il pensiero di molti psichiatri che oggi tendono a considerare le nevrosi in base
alla natura dei meccanismi di difesa prevalenti in ognuna. Il lettore pu trovare certi tratti di se stesso
(tratti che pu esser per lui importante riconoscere) in una serie di osservazioni che collegano forme
cliniche (che tutti conoscono nei loro sintomi) ai meccanismi di difesa pi frequenti in esse.

Cos:

# nella nevrosi isterica c un impiego massiccio della rimozione,

# i meccanismi dellisolamento dagli affetti e quello della formazione reattiva
sono tipici della nevrosi ossessiva,

# lincorporazione (o introiezione) il meccanismo presente in ogni manifestazione depressiva,

# le reazioni fobiche si basano su un utilizzo combinato dei meccanismi della sostituzione,
dello spostamento e della proiezione.


Del resto anche per le psicosi si pu dire che:

# la dissociazione distintiva della schizofrenia,

# la proiezione sistematizzata si riscontra nel delirio paranoico.




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Se non ti senti stanco, puoi proseguire con il punto 4 del percorso del sito,
relativo a Non solo psicoterapia ma diritti umani.

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