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Introduzione
Una fonte di energia inesauribile, sicura, non inquinante
Il problema dell'ignizione della fusione nucleare
Fusione a confinamento magnetico
Fusione a confinamento inerziale
Un po' di storia della fusione nucleare
Sarebbe possibile accelerare i tempi?
Introduzione
La fusione nucleare ci offre la possibilità di poter disporre di una
illimitata fonte di energia. Essa consiste appunto nella fusione
nucleare dei nuclei leggeri, gli isotopi dell'Idrogeno. Il processo è
simile a quello che avviene nel sole e nelle altre stelle. Quando
due nuclei atomici sono forzati a stare molto vicini, la forza
nucleare di attrazione supera la forza di repulsione ( la forza di
Coulomb) e i due nuclei si fondono in un unico nucleo. Fondendo
insieme i nuclei di un atomo di Deuterio e uno di Trizio viene
prodotto un nucleo di un atomo di Elio e un neutrone. La massa
totale dei prodotti della reazione è minore di quella dei reagenti.
Precisamente per ogni reazione viene liberata una quantità di
energia di 17,6 MeV, che è l'esatto corrispondente della massa
che è diminuita (E=mc2) nella reazione di fusione tra Deuterio e
Trizio.
m(D)+m(T)=m(He)+m(n)+(17.6MeV)
Una fonte di energia inesauribile, sicura, non inquinante.
La fusione nucleare e' destinata a risolvere i problemi energetici
che oggi affliggono l'umanità. In un litro di acqua di mare sono
facilmente estraibili 33 mg di Deuterio, il Trizio si può ricavare
invece dal Litio (un metallo largamente disponibile sulla crosta
terrestre). Il Litio attualmente è usato anche per le batterie che
alimentano i computer portatili e i telefoni mobili.
Fondendo in un reattore a fusione nucleare 33 mg di
Deuterio ricavati da un litro di acqua di mare con 50 mg di
Trizio, facilmente ottenibile da 5 grammi di minerale di Litio,
si produce una energia equivalente alla combustione di 360
litri di benzina. Come si vede il combustibile necessario per la
fusione nucleare e' di facile reperibilità e estrazione e disponibile
sulla terra in quantità tali da garantire la produzione di energia
necessaria all'umanità per milioni di anni.
I reattori a fusione nucleare inoltre hanno anche notevoli vantaggi
per quanto riguarda la sicurezza, l'inquinamento e lo smaltimento
delle scorie.
Il 90% delle scorie della fusione nucleare hanno una bassa
radioattività che si esaurisce in soli cento anni. Si elimina quindi
anche il problema sociale e politico dello stoccaggio. Rimane il
fatto che la reazione D-T produce un neutrone con più di ¾
dell'energia emessa che dal nocciolo del reattore arriva al
"mantello " (blanket) producendo una certa quantità di sostanze
radioattive. Uno dei principali elementi della reazione di fusione
e' il Trizio, che ha una vita media di solo 12,36 anni e emette
radiazione ß (bassa energia). Il Trizio non si trova in quantità
apprezzabili in natura, deve essere prodotto a partire dal Litio
bombardandolo proprio con i neutroni della reazione di fusione.
Nel futuro reattore a fusione i neutroni che provengono dalla
reazione di fusione, che avviene nel nocciolo del reattore,
vengono assorbiti da un mantello contenente Litio posto intorno
al nocciolo del reattore stesso. E' nel mantello che il Litio si
trasforma in Trizio ed Elio secondo le reazioni:
Un limite a detto
riscaldamento ohmico è dato dal fatto che la resistività del
plasma decresce al crescere della temperatura e la massima
temperatura ottenibile nel plasma, è di alcuni milioni di gradi.
Per raggiungere le temperature richieste per la fusione
termonucleare è necessario, quindi, ricorrere ad un
riscaldamento supplementare, che si può realizzare:
- per assorbimento nel plasma di onde elettromagnetiche,
iniettate mediante guide d'onda o antenne che trasferiscono ad
esso energia elettromagnetica (1 in figura);
- per iniezione di atomi neutri di elevata energia cinetica che
attraversano il campo magnetico, vengono ionizzati e
trasferiscono per collisione la loro energia al plasma (2 in figura);
- per compressione adiabatica del plasma, ottenuta spostando il
plasma verso regioni a campo magnetico più forte, con
conseguente riscaldamento (3 in figura).
Una volta che nel plasma sono state raggiunge le condizioni di
ignizione si ottiene la fusione nucleare e quindi si produce
energia.
E' importante osservare che in un reattore a fusione nucleare
l'energia prodotta per la fusione viene depositata dai neutroni
uscenti dal plasma in una struttura detta mantello (blanket), e
quindi recuperata sotto forma di calore. Questo calore va poi
convertito in elettricità, mediante una normale turbina a vapore,
con un rendimento che potrà aggirarsi sul 40%. Fusione a
confinamento inerziale
Nella fusione a confinamento inerziale potenti raggi laser
vengono focalizzati omogeneamente sulla superficie sferica dal
diametro di qualche millimetro di una "pasticca" (pellet) di
combustibile nucleare, una miscela di deuterio e trizio. Il
combustibile nucleare è accelerato verso il centro della sfera
(implode) dal plasma ad alta pressione creato sulla superficie
della pellet di combustibile. In questo processo la sferetta di
combustibile viene compressa ad una densità di diverse
centinaia di volte superiore a quella della normale materia solida.
Per creare un stato di alta temperatura e alta densità è
fondamentale ottenere una implosione altamente uniforme. Oltre
alla compressione della pellet ad altissima densità durante
l'implosione si irraggia il combustibile con un impulso laser molto
breve (un miliardesimo di secondo) e molto intenso (1015 Watt)
in modo da scaldare ulteriormente il plasma e arrivare
all'ignizione della reazione di fusione.
Questo metodo, chiamato il "fast-ignition", permette di ottimizzare
sia l'implosione ad alta densità e il processo di riscaldamento
autonomo con impulsi laser ad alta energia. E' così possibile
ottenere una maggiore efficienza e una migliore resa delle
reazioni di fusione.
In pratica la fusione a
confinamento inerziale prevede l’innesco di microesplosioni, dello
stesso tipo della bomba all’idrogeno, anche se molto più piccole,
in modo tale che gli effetti siano contenuti in una camera di
reazione. Le microesplosioni sono ripetute in successione, tanto
frequentemente da dare un flusso continuo di energia. Il principio
e' simile al funzionamento del motore a scoppio.