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Il disastro di Černobyl’ tra realtà e immaginazione in Cernobyl.

La Zona: Le fonti
scientifiche

di Giuseppe Vitale

Introduzione
Il 26 aprile 1986, all’1.23, il Reattore Numero 4 della centrale nucleare di Černobyl' esplose, dando
inizio ad una serie di eventi a catena che, per molti anni, avrebbero rappresentato la più grande
catastrofe nucleare della storia dell’uomo.

L’inchiesta ufficiale portò all’arresto e all’espulsione di numerosi colpevoli dal partito comunista,
tutti funzionari di alto rango della centrale nucleare o responsabili del settore durante la notte
dell’incidente. Inchieste successive stabilirono che il reattore era già instabile ed era stato progettato
contenendo gravi errori che avrebbero potuto portare a conseguenze imprevedibili. Stabilire con
certezza se l’errore fu umano, strutturale o un misto delle due cose è praticamente impossibile anche
al giorno d’oggi.

Conviveremo con le conseguenze ecologiche di questo disastro per decine di migliaia di anni e
l’Ucraina non si riprenderà, neanche dal punto di vista socioeconomico, per i prossimi decenni. Nel
corso degli ultimi trent’anni innumerevoli artisti sono stati ispirati dal terrore di questo disastro
ecologico, dal sacrificio dei liquidatori, i volontari che si immolarono per cercare di contenere la
catastrofe, e dalle conseguenze a breve e lungo termine del disastro. Le opere d’arte e di
intrattenimento sul tema sono centinaia, spaziando tra tutte le possibili forme dell’arte, dalle sculture
ai videogiochi, dai film ai giochi di ruolo. In questo breve saggio ne analizzeremo una in particolare:
Cernobyl. La zona, di Francisco Sànchez e Natacha Bustos, con particolare attenzione alla
ricostruzione delle fonti scientifiche che sono state alla base della sua realizzazione.

Dopo una breve presentazione dell’opera in quanto tale descriverò le tre parti nelle quali è divisa e
citerò, atto per atto, le fonti scientifiche utilizzate per corroborare la narrazione, dedotte sulla base
delle interviste agli autori e dei riferimenti, più o meno espliciti, presenti all’interno dell’opera stessa.

L’opera
Si tratta di un fumetto, edito nel 2011 ma tradotto in italiano solo nel 2016, che ripercorre le vite di
tre diverse generazioni1 della stessa famiglia, una famiglia fittizia ma verosimile, e il modo in cui
questa catastrofe ha cambiato per sempre il loro modo di vivere in maniera imprevedibile e spesso
terribile. I punti di vista sono intrecciati da relazioni di sangue e le loro storie possono essere viste in
maniera completa solo dopo averle lette tutte: frammenti di personaggi protagonisti sono sparsi
ovunque all’interno della narrazione, non solo durante i loro punti di vista, ma anche e soprattutto
durante i punti di vista delle persone a cui sono legati. La semplicità e il realismo dell’opera vuole
colpire al cuore e sensibilizzare il lettore. La pubblicazione avviene subito dopo un’altra terribile
tragedia, quella che ha coinvolto la centrale nucleare di Fukushima, in Giappone, rafforzando così il
suo voler raccontare vite di persone di tutti i giorni in una metafora valida per qualsiasi tempo e

1
JM Anguas (2011) Francisco Sánchez / Natacha Bustos - Entrevista - Chernóbil. La Zona: Partís vuestra historieta en
dos partes muy diferenciables. Por un lado la historia de los padres, personas mayores que aceptan su destino, pero con
un vínculo muy fuerte con su tierra, quizás lo único que tienen. Por otro lado, la historia de los jóvenes, que no aceptan
la tragedia como algo divino y buscan interrogantes
generazione2.

Leonid e Galia
La narrazione del fumetto effettua salti temporali piuttosto vistosi. Il primo punto di vista, quello dei
due membri più anziani della famiglia, comincia anni dopo il disastro quando Leonid e Galia
decidono di tornare nella loro fattoria per morire dignitosamente nella propria terra natale, coltivando
la terra, piuttosto che morire di fame in città3. Questo controesodo, avvenuto alla spicciolata, ha
coinvolto qualche centinaio di persone, che attualmente vivono una vita piuttosto precaria all’interno
della zona di Esclusione. Nel corso di questa struggente narrazione Leonid vedrà partorire la sua
vecchia cavalla, ancora viva, che darà alla luce un cavallo reso deforme dalle radiazioni 4 e sarà alla
fine obbligato a seppellire la moglie, avvelenata dai funghi raccolti nel bosco5, ma non prima di essere
andato a recuperare alcuni dei ricordi dei loro figli, serbati ancora all’interno di una spettrale Pryp"jat,
per mostrarli un’ultima volta alla sua compagna di vita.

Vladimir e Anna
I loro punti di vista servono a raccontare la vita nella città nelle ultime ore prima del disastro e il
disastro stesso, con la conseguente evacuazione. Vladimir è un membro del personale della centrale
nucleare e sarà uno di quei 286 a morire per avvelenamento da radiazioni, nei giorni successivi
all’esplosione, nel tentativo di contenere i danni. La storia segue poi le vicende dell’evacuazione dal
punto di vista di Anna, donna incinta terrorizzata per gli effetti delle radiazioni sulla sua futura figlia.
La narrazione si sofferma molto sulle sue paure, anche se la figlia verrà fortunatamente risparmiata
da questo destino, differentemente da centinaia di nati nel 19867. È in questa parte che si accenna
anche al sacrificio dei liquidatori, molti dei quali verranno poi dimenticati dallo stato malgrado il loro
tremendo spirito di abnegazione8. Memorabile la scena nella quale un vecchio, durante l’evacuazione,
è convinto che l’Unione Sovietica sia sotto attacco e chiede contro chi bisogna imbracciare le armi,
solo per sentirsi dire che questo nemico è invisibile e non può essere combattuto.9 Questo arco
narrativo si conclude con la fine dell’evacuazione e con l’abbattimento di tutti gli animali domestici,
che vennero eliminati perché considerati vettori di radiazioni.10

Yuri e Tatiana
Tutta l’opera è composta da viaggi: dal ritorno di Leonid e Galia all’evacuazione di Anna, fino ad
arrivare al viaggio di Yuri e Tatiana, figli di Anna. Il loro non è un viaggio intrapreso per restare,

2
Pero, lejos del tremendismo y las cifras contundentes que llevan aparejadas estas tragedias, Sánchez (guionista) y
Bustos (dibujante) han preferido aproximarse a la devastación desde el respeto, poniendo el punto de vista en los ojos
de los miembros de tres generaciones de una familia, ficticia, pero totalmente verosímil - RTVE.es/EFE (2011)
'Chernóbil. La Zona', una historia oportuna, no oportunista
3
Francisco Sànchez, Natacha Bustos (2016) Cernobyl. La zona, Tunué, pp.165
4
Per un’idea dell’effetto delle radiazioni sulla fauna locale questo studio sugli uccelli e sulle mutazioni genetiche che
hanno subito nel corso degli ultimi anni è un ottimo punto di partenza: Andrea Bonisoli-Alquati, Mousseau, T.A.,
Møller, A.P., Caprioli, M., Saino, N. (2010) Increased oxidative stress in barn swallows from the Chernobyl region., in
Comparative Biochemistry and Physiology A, vol. 155, pp.127
5
D. Kinley III (2006) Chernobyl's Legacy: Health, Environmental and Socio-Economic Impacts and Recommendations to
the Governments of Belarus, the Russian Federation and Ukraine, a cura di Chernobyl Forum, IAEA International
Atomic Energy Agency pp.24-25
6
D. Kinley III (2006) Chernobyl's Legacy pp.12
7
D. Kinley III (2006) Chernobyl's Legacy pp.15
8
JM Anguas (2011)
9
Sànchez, Bustos (2016) Cernobyl. Pp. 115
10
Sànchez, Bustos (2016) Cernobyl. Prefazione di Alvaro Colomel
come quello dei loro nonni, ma per conoscere e ricordare ciò che fu e che non è più. I due si ritrovano
ad affrontare una lunga escursione all’interno della zona, insieme ad una guida professionista assunta
tramite un’agenzia di viaggi11. Visiteranno i dintorni12 della città e torneranno nella casa dell’infanzia
di Yuri, che Anna non ha mai potuto vedere. In un momento molto struggente Yuri ritrova un suo
disegno, fatto in preparazione della festa dei lavoratori del 1986, e ricorda la figura, ormai lontana,
dell’affettuoso padre.13Il viaggio termina nella casa dei nonni, Leonid e Galia, quando i due scoprono
della morte di Leonid, avvenuta ormai anni prima, dai nuovi occupanti della casa, altre persone
anziane che avevano preferito fare ritorno all’interno della zona di esclusione piuttosto che vivere
lontano dai loro luoghi natali.

Explicit – Il tema di Yuri


L’opera si chiude con un tema scritto da Yuri, presumibilmente in età scolare, che racconta quanto
accaduto alla sua città, spiegando in maniera molto semplice quelle che nel resto del fumetto sono
lasciate come semplici immagini destinate a lasciare un’impressione forte ma senza una spiegazione
chiara e immediata. Si sofferma anche sullo stato degli altri reattori, che hanno continuato a
funzionare fino al 2000, quando anche l’ultimo reattore rimasto attivo nella centrale – tenuto in
funzione per molti anni a causa dei problemi energetici dell’Ucraina – è stato finalmente spento. Nelle
ultime righe racconta del decadimento del Sarcofago costruito dai liquidatori durante i primi soccorsi
e della necessità di costruire una struttura di contenimento più moderna e più solida14. Il New Safe
Confinement è stato finalmente inaugurato il 29 novembre 2016, ed è destinato a durare, secondo i
calcoli dei creatori, per altri cento anni15. Un’inezia in confronto ai centomila anni che saranno
necessari prima che la radioattività nella zona ritorni a livelli normali.

11
Questa parte dell’opera è ispirata dal vero viaggio che Sànchez ha compiuto nel 2009 all’interno della zona di
esclusione, per vedere con i suoi occhi gli effetti del tempo e delle radiazioni sulla zona coinvolta dal disastro. Lo
scrittore si dichiarerà colpito nel profondo da questo viaggio, che per primo è riuscito davvero a mostrargli la portata di
ciò che avrebbe poi immortalato nella sua opera, più di tutti i documenti che aveva analizzato fino a quel momento.
François Boudet (2011) Plus que le phénomène de l’énergie nucléaire, ce qui me fait peur ce sont les intentions et les
décisions de ceux qui nous gouvernent
12
Parte dell’ispirazione al viaggio nei dintorni di Pryp"jat è dovuta all’evocativo film Stalker (1979) di Andrej Tarkovskij,
non basato su fatti scientifici ma ispirazione di numerosissime altre opere, tra le quali il famoso videogioco
S.T.A.L.K.E.R. Shadow of Cernobyl - François Boudet (2011)
13
Sànchez, Bustos (2016) Cernobyl. Pp. 161-62
14
Sànchez, Bustos (2016) Cernobyl. Pp. 170-173
15
Uno dei molti articoli sull’inaugurazione, con un video in time-lapse della costruzione:
https://www.wired.it/attualita/ambiente/2016/11/29/chernobyl-sarcofago-centrale/
Bibliografia

Francisco Sànchez, Natacha Bustos (2016) Cernobyl. La zona, Tunué

Piers Paul Read (1994) Catastrofe. La vera storia di Chernobyl, Sperling & Kupfler

D. Kinley III (2006) Chernobyl's Legacy: Health, Environmental and Socio-Economic Impacts and
Recommendations to the Governments of Belarus, the Russian Federation and Ukraine, a cura di
Chernobyl Forum, IAEA International Atomic Energy Agency
(https://www.iaea.org/sites/default/files/chernobyl.pdf)

Andrea Bonisoli-Alquati, Mousseau, T.A., Møller, A.P., Caprioli, M., Saino, N. (2010) Increased
oxidative stress in barn swallows from the Chernobyl region., in Comparative Biochemistry and
Physiology A, vol. 155

JM Anguas (2011) Francisco Sánchez / Natacha Bustos - Entrevista - Chernóbil. La Zona


(http://autoresenobras.blogspot.com/2011/06/francisco-sanchez-natacha-bustos.html)

François Boudet (2011) Plus que le phénomène de l’énergie nucléaire, ce qui me fait peur ce sont les
intentions et les décisions de ceux qui nous gouvernent
(http://www.actuabd.com/Natacha-Bustos-Plus-que-le)

RTVE.es/EFE (2011) 'Chernóbil. La Zona', una historia oportuna, no oportunista


(http://www.rtve.es/noticias/20110418/chernobil-zona-recuerda-25-aniversario-coincidiendo-
accidente-fukishima/425596.shtml)

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