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M E T O D O L O G I A

SERGIO BARAGETTI, ENRICO SCARABOTTO,


PIERANGELO BRESCIANI, SIMONE MORI

PROGETTAZIONE DI BIELLE
PER MOTORI ENDOTERMICI (I)
La procedura sintetizza i criteri di progettazione
di bielle per motori endotermici.
Nella prima parte viene descritto il metodo analitico
basandosi sulla schematizzazione della distribuzione
di massa del componente

L
a biella e l’albero motore sono gli organi meccanica- mi elettronici e idraulici, dotazioni per il comfort e altro.
mente più sollecitati nei motori a scoppio veloci, sia- La biella in produzione era ricavata per stampaggio in
no essi a ciclo Diesel oppure Otto. Un loro cedimen- acciaio da bonifica C40; lo scopo del lavoro è stato quel-
to comporta danni gravissimi al motore, quindi si è soli- lo di verificare la possibilità di sostituire l’acciaio da bo-
tamente restii e molto cauti nella modifica di uno di que- nifica con un acciaio microlegato che permettesse:
sti componenti. Tuttavia a volte è indispensabile una nuo- - di separare il cappello per frattura invece che con lavo-
va progettazione per rispondere a mutate esigenze in razioni meccaniche;
termini di carichi o semplicemente per poter adottare un - di evitare il trattamento termico;
componente più leggero. - eventualmente di ridurre la massa del componente a
La biella oggetto dello studio è montata su una famiglia fronte di una maggior resistenza del materiale e di una
di motori diesel, denominata serie 1000 perché la cilin- più accurata progettazione.
drata unitaria è pari a 1000 cm3. Variando quindi il nu- Sulla base dell’esperienza maturata nello sviluppo di
mero di cilindri e la pressione di aspirazione si copre una questa biella, si vogliono fornire delle linee guida per
gamma di potenze da 44 a 150 kW. In particolare la ver- quanti dovessero affrontare la progettazione di una
sione più potente è un sei cilindri in linea con turbocom- biella per motori endotermici veloci. L’aver sviluppato i
pressore e intercooler, tre valvole per cilindro, iniezione metodi di calcolo e verifica per un motore diesel per trat-
diretta con pompe singole a controllo elettronico, raf- trice agricola, che, dato lo scarso regime di rotazione e
freddamento liquido-olio. La potenza massima di 150 kW l’enorme pressione di combustione, avrebbe potuto por-
(200 CV) è raggiunta a 2350 giri/min, mentre la coppia tare a qualche semplificazione, non toglie nulla alla ge-
massima è di ben 780 Nm a 1800 giri/min. neralità dei metodi proposti, che si possono applicare,
L’innovazione della macchina non è certo inferiore a magari con lievi modifiche, dalla biella di ciclomotore a
quella del propulsore: cambio a 27 rapporti reversibili a quella di un motore da competizione.
comando elettro-idraulico per velocità da 0,2 a 40 km/h,
frizione a 8 dischi in bagno d’olio, trazione integrale con LE MASSE
tre differenziali bloccabili, 4 freni a disco in bagno d’olio, Il primo problema da affrontare è quello della schema-
sollevatore e presa di potenza anteriori e posteriori, ca- tizzazione della massa della biella per calcolare gli sfor-
pienza serbatoio carburante 400 litri, massa complessiva zi dovuti alle forze d’inerzia: infatti l’accelerazione è di-
7100 kg, oltre ad un gran numero di servocomandi, siste- versa per ogni punto della biella e analiticamente sareb-

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be impossibile procedere. Per questo biella. In questo modo si ottiene - l’azione assiale è variabile lungo
nei testi di costruzione di macchine un’asta a sezione linearmente varia- l’asse della biella perché si tiene
[2,3] è riportato un metodo assai bile lunga quanto l’interasse della conto della massa distribuita del
semplice, ma che è stato utilizzato biella, ma di massa notevolmente in- fusto;
per decenni, che consiste nel genera- feriore a quella della biella, non es- - il valore del momento flettente ge-
re due modelli per la distribuzione sendo considerate le due teste. Suc- nerato dall’inerzia è più accurato
della massa, il primo da utilizzare cessivamente si moltiplica l’accelera- in quanto si considera anche l’in-
per le forze assiali, il secondo per zione in un punto per la massa della fluenza della massa delle teste.
quelle trasversali (figura 1). sezione in quel punto e
integrando si ottengono
le reazioni vincolari e
quindi le azioni interne
[3,4].
Si è optato per un meto-
do diverso che potesse
dare risultati più accura-
ti utilizzando un solo
modello (figura 2): il fu-
sto della biella, nella zona dove la 3. Andamento temporale dell'azione
sezione varia linearmente, resta im- assiale sul fusto della biella.
mutato; le parti restanti, ovvero le
teste, sono rappresentate da un pun- Per contro presenta:
to materiale posizionato nel loro ba- - la necessità di conoscere baricentri,
1. Metodo tradizionale di ricentro con massa e momento d’i- masse e momenti d’inerzia con
discretizzazione della massa nerzia equivalenti. precisione, dati resi disponibili da
della biella.
Si calcola l’accelerazione in ogni un modellatore solido parametri-
punto dell’asse della biella nelle due co, per esempio SolidEdge® [5];
Per le forze d’inerzia longitudinali si direzioni longitudinale e trasversale, - una enorme mole di calcoli e dati,
concentrano i 2/3 della massa totale arrestandosi al primo ordine se le ve- che possono essere gestiti solamen-
della biella nel centro dell’occhio di locità non sono alte, oppure consi- te con l’utilizzo di codici di calcolo
biella, il restante 1/3 nel centro del derando anche le componenti del automatici, come Matlab® [6].
piede di biella; queste masse, molti- secondo ordine se si desidera mag- Abbiamo implementato questo mo-
plicate per la rispettiva accelerazio- gior precisione. Alle forze d’inerzia dello come descritto e abbiamo vi-
ne, danno l’entità dello sforzo assia- proprie della biella bisogna anche sualizzato i risultati in forma grafica.
le nel fusto della biella e, ovviamen- aggiungere quelle del sistema spi- In figura 3 è riportato l’andamento
te, lo sforzo che si ottiene è costante notto-pistone-fasce ela-
lungo tutto il fusto, appunto perché stiche e la forza dovuta
non si tiene in considerazione la alla pressione di combu-
massa distribuita lungo l’asse del fu- stione, valutata rispetto
sto stesso. alla posizione angolare
Per le forze trasversali, invece, si pro- dell’albero a gomiti e al
lunga linearmente la sezione del fu- regime di rotazione. A
sto fino ai centri di rotazione della questo punto si possono
integrare le forze d’iner-
zia per calcolare le rea- 4. Andamento dell'azione
zioni vincolari e quindi le azioni in- di massima compressione lungo
terne. Gli integrali che si ottengono il fusto della biella.
sono di semplice soluzione, ma mol-
to ingombranti. Questo va fatto per dell’azione assiale nella sezione più
ogni angolo di manovella e le azioni sollecitata. Il picco negativo indicato
interne vanno calcolate in ogni pun- dalla freccia è dovuto alla pressione
to dell’asse, con un costo compu- di combustione, che è massima in
tazionale non indifferente. quel punto. L’altra freccia indica in-
I vantaggi di questo metodo sono: vece la massima forza di trazione,
- un solo modello per entrambe le che si ha al punto morto superiore
direzioni delle inerzie; nella fase di incrocio. Tale forza di
- una maggior accuratezza data dal trazione è dovuta solo all’inerzia del
2. Metodo proposto per la fatto che la massa delle teste che si sistema pistone e del piede di biella.
discretizzazione della massa della utilizza è quella reale, invece del In figura 4 è riportato l’andamento
biella.
semplice rapporto 1/3-2/3; dell’azione assiale massima lungo il

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moltissimo la pressio- VERIFICA A FATICA
ne di combustione, Il fusto della biella è sottoposto cicli-
che è identica nei due camente a compressione e trazione,
modelli. oltre che a flessione; le fibre esterne
Sono però i valori del saranno quindi quelle che sentiranno
momento flettente la maggior escursione dello sforzo,
che riservano le mag- essendo caricate sia dalle azioni as-
giori sorprese: la visto- siali che da quelle di flessione. Una
sa disparità è dovuta volta ricavato l’andamento dello
al fatto che il metodo sforzo in dette zone è sufficiente ap-
5. Andamento temporale tradizionale trascura completamente plicare i criteri della verifica a fatica,
del momento flettente.
l’effetto della massa delle teste; in- con i consueti coefficienti. Il coeffi-
fatti, la parte di queste ultime che si ciente d’intaglio a fatica Kf può inve-
fusto della biella. La coordinata s in- trova oltre l’asse di rotazione contri- ce essere approssimato con il coeffi-
dica la distanza dal bottone di mano- buisce a ridurre il momento flettente ciente d’intaglio teorico, ottenibile
vella. Con il metodo tradizionale non sul fusto della biella, come è intuiti- dall’analisi agli elementi finiti.
si potrebbe apprezzare questo anda- vamente rappresentato in figura 6.
mento, perché l’azione assiale sareb- Poiché l’elevata pressione di combu-
be risultata costante. In questo caso stione e l’inerzia del sistema pistone
la pressione di combustione è molto non permettono di apprezzare le dif-
alta e il regime di rotazione contenu- ferenze nei valori dello sforzo assia-
to, quindi come si può notare la dif- le, si annullano questi contributi e si
ferenza di compressione non è signi- porta il regime di rotazione a 18.000
ficativa. giri/min, mantenendo invariati tutti
In figura 5 è visualizzato l’andamen- gli altri parametri (tabella 2).
to temporale del momento flettente Si nota che i valori delle azioni assia-
nella zona in cui questo è massimo. Si li ottenuti con i due metodi sono di- 6. Comportamento di un'asta
può notare la periodicità di 360° per- versi, anche se di quantità percen- sottoposta ad accelerazione nel caso
di due diverse distribuzioni di massa.
ché il momento flettente non è in- tualmente modeste. Si noti riguardo
fluenzato dalla pressione in camera al metodo proposto la ragguardevo-
di combustione, che invece in un le variazione dell’azione di trazione VERIFICA
quattro tempi ha periodo di 720° [1]. lungo l’asse della biella, a causa della ALL’INSTABILITÀ
Si vedono bene le componenti di pri- massa distribuita del fusto. Per il mo- ELASTICA
mo e secondo ordine, che sono state mento flettente valgono le stesse La biella è un componente che lavora
considerate nell’analisi. considerazioni dell’esempio prece- prevalentemente con un carico assia-
Sono stati confrontati i valori delle dente. le di compressione, quindi il proble-
azioni interne ottenuti con il metodo A questo punto si possono svolgere ma dell’instabilità è sentito: per que-
proposto rispetto a quelli che si sa- tutte le verifiche del caso, che sono sto le sezioni del fusto delle bielle
rebbero ottenuti con il metodo tradi- principalmente quella a fatica e al- non sono mai semplici, ma hanno
zionale. Questi dati sono gli stessi l’instabilità elastica. quasi sempre sezione ad H.
Per lo studio la biella è stata schema-
tizzata con un’asta di sezione unifor-
METODO TRADIZIONALE METODO PROPOSTO me pari a quella minima del fusto, a
Tabella 1. Confronto favore di sicurezza. Per quanto ri-
Nmax [N] 6387 5858 dei valori delle azioni
interne ottenuti con guarda i vincoli, nel piano frontale si
Nmin [kN] -122,2 -122,4 / -122,8
i due metodi, riferiti tratta senza dubbio di cerniera-car-
al motore diesel
in produzione. rello (figura 7), nell’altro piano
Mf [Nm] 11,7 6,2 usualmente si utilizzano vincoli inca-
stro-carrello oppure incastro-pattino
(figura 8).
presentati nei grafici e si riferiscono
al motore diesel oggetto dello studio
(tabella 1). L’azione di massima tra- METODO TRADIZIONALE METODO PROPOSTO
Tabella 2. Confronto dei valori
zione valutata con il metodo propo- delle azioni interne ottenuti
Nmax [kN] 159 142,2 / 106,1
con i due metodi, nel caso
sto è minore di circa il 9%, fatto da di pressione di combustione
imputare ad una diversa distribuzio- Nmin [kN] -86,3 -82,6
nulla e massa del pistone nulla
ne delle masse del piede e dell’oc- a 18.000 giri/min, applicati
Mf [Nm] 1175 623
alla stessa biella dell'esempio
chio. Per l’azione di massima com- precedente.
pressione la differenza è poco mar-
cata, perché in questo caso influisce

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rapporto tra le snellezze è circa 0,5 i nerzia e c è la distanza della fibra più
vincoli sul piano laterale sono stati esterna dall’asse neutro. Questa ec-
considerati pattino-incastro, se è cir- centricità genera un momento pa-
ca 0,7 saranno incastro-carrello. rassita che è dato dalla forza per
Bisogna ricordare che valori di snel- l’eccentricità. Nel caso della biella il
lezza tipici per le bielle si aggirano carico è esattamente centrato, però
intorno a 10-20, quindi non è utiliz- si può calcolare un’eccentricità equi-
zabile la formula di Eulero, che vale valente che generi lo stesso momen-
solo per aste di notevole snellezza. to flettente dovuto alle inerzie.
Per aste “intermedie” (figura 9), co- È comunque assai raro trovare coef-
me nel caso in esame, non ci sono ficienti di sicurezza molto grandi
teorie, ma solo formule empiriche, (maggiori di 2), ma si può stare tran-
come per esempio quella qui utiliz- quilli perché:
zata, che è la formula di Johnson [7]: - la snellezza è piuttosto bassa, tanto
7. Piano frontale, che usualmente non si esegue nep-
1  R λ
2
i vincoli sono cerniera-carrello.
σ cr = RP 0.2 −  P 0.2  pure la verifica;
E  2π  - si è considerato anche il momento
A nostro avviso, però, la scelta mi- dove λ è la snellezza e RP0.2 il carico di flettente, quindi la condizione di-
gliore per la biella oggetto dello stu- snervamento del materiale. namica (che richiederebbe coeffi-
dio è quella di cerniera-carrello an- Finora si è trascurata la presenza del cienti di sicurezza ben maggiori) è
che nel piano laterale perché: ricondotta ad una di ti-
- l’incastro nel bottone di manovella po statico.
è tutt’altro che perfetto a causa dei Avendone la possibilità
giochi; è consigliabile, soprat-
- così facendo si è certamente a favo- tutto per applicazioni
re di sicurezza; critiche, eseguire una
- si deve evitare che in esercizio i cu- prova di instabilità con
scinetti della biella debbano funge- gli elementi finiti, co-
re da incastri, che renderebbero me vedremo nel relati-
vo capitolo. L’analisi
numerica può tener
conto di tutti i fattori
che si sono dovuti ap-
prossimare, come la va-
riazione di sezione, la
presenza delle teste e
9. Sforzo critico al variare della snellezza per un la reale distribuzione
acciaio con carico di snervamento di 700 MPa. del momento flettente.

momento flettente, che potrebbe se- LE TESTE


riamente peggiorare la situazione; Conoscere lo stato di sforzo nelle te-
in effetti si può continuare a trascu- ste è stato oggetto di molti studi che
rarlo per regimi inferiori ai 3000- però hanno portato a pochi risultati
5000 giri/min, oltre è d’obbligo te- immediatamente impiegabili [8]; per
nerne conto. Affrontare il problema questo l’aiuto degli elementi finiti,
8. Piano laterale, i vincoli dipendono dal punto di vista analitico è piutto- come vedremo, è indispensabile.
dalle scelte del progettista. sto complesso, anche se fattibile; per Si è voluto comunque svolgere una
questo si è preferito seguire una breve valutazione analitica, per ave-
stabile la biella, perché ciò porte- strada diversa. re un termine di confronto con il
rebbe ad una pressione di contatto È disponibile in letteratura la formu- metodo numerico.
non uniforme sul cuscinetto stesso, la della secante [7] che è la soluzione Se si considerano le teste come degli
con usura eccessiva. analitica al problema dell’instabilità anelli sottili si può trascurare il mo-
Con questa ipotesi, quindi, la snellez- quando il carico assiale è decentrato mento flettente e immaginare che ci
za sui due piani deve essere simile, rispetto al baricentro della sezione sia solo sforzo circonferenziale, esat-
oppure, nelle bielle molto veloci, leg- della trave: tamente come una corda che si av-
germente maggiore sul piano fronta- RP volge attorno a un cilindro. Se tiria-
le a causa del momento flettente. Se, σ cr = mo entrambe le estremità della cor-
 ec   le σ cr 
invece, ci si imbatte in una biella esi- 1 +  2  sec  da con una forza F, in assenza d’at-
 ρ   ρ 4E 
stente, è facile constatare quale sia trito tutta la corda sarà sollecitata
stata la scelta del progettista: se il dove e è l’eccentricità, ρ il raggio d’i- dalla forza F.

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Perciò, calcolata la forza massima, strina forata, che si trova su qualsiasi l’affaticamento del bullone perché si
2F, di trazione che la biella esercita manuale. Per l’occhio di biella la par- assume che tutta la variazione di ca-
sulla testa, l’anello vedrà una forza te critica è la bullonatura, nel caso di rico sia assorbita dalle flange; ciò è
di trazione F che è la metà di quella biella scomponibile. Lo studio di ammissibile per flange di area molto
totale. In questo modo si può con- questa bullonatura è del tutto iden- maggiore di quella del bullone, op-
durre la verifica a fatica per l’anello; tico a quello di una qualsiasi flangia pure nel caso di bulloni sottoposti ad
nel piede lo sforzo massimo si con- bullonata. un precarico molto elevato; sotto
centrerà in prossimità del foro di lu- Il carico che agisce sulle flange è queste ipotesi la componente alter-
brificazione, il cui coefficiente d’in- però pulsante dallo zero, ma usual- nata a carico del bullone non arriva
taglio è identico a quello di una pia- mente si trascura il fenomeno del- che a qualche percento del carico
medio.
Se, invece, l’area della flangia è con-
BIBLIOGRAFIA frontabile con quella di nocciolo del-
la vite, che è il caso della biella, tale
[1] G. Ferrari, Motori a combustione interna, Edizioni il Capitello, Torino. variazione non è più trascurabile e le
[2] Davoli, Vergani Beretta Guagliano Baragetti, Costruzione di macchine I, viti devono essere verificate anche a
Mc Graw-Hill, Milano, 2003. fatica.
[3] Mario Guagliano, Laura Vergani, Esercitazioni di costruzione di macchine,
Edizioni CUSL, 2000.
[4] Appunti di meccanica applicata alle macchine, Edizioni Spiegel, 1998. Lo spunto per questo studio è stato
[5] Solid Edge, Manuale per l’utente, Versione 12. fornito dall’ufficio tecnico Ricerca
e Sviluppo Motori della Same
[6] Delores M. Etter, David C. Kuncicky, Introduzione a Matlab, Apogeo. Deutz-Fahr Group Spa, azienda
di livello internazionale nella
[7] Robert L. Norton, Machine design, Prentice Hall. progettazione e realizzazione
di trattrici agricole.
[8] R. Giovannozzi, Costruzione di macchine, vol. 2, Patron editore, 1964.
[9] COSMOS/DesignSTAR 3.0 Basic user’s guide. S. Baragetti, P. Bresciani, S. Mori,
Università degli Studi di Bergamo,
[10] Antonio Bertin, Mario Poli, Antonio Vitale, Fondamenti di meccanica, Facoltà di Ingegneria, Dipartimento
Progetto Leonardo, Bologna. Progettazione e tecnologie.
E. Scarabotto, Same Deutz-Fahr
Group Spa.

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