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QUATTRO PROPOSITI DIDATTICI PER UN ANNO TUTTO DA SPERIMENTARE

In didattica passare dalla teoria alla pratica significa mettersi in gioco insieme ai nostri studenti. Da dove cominciare? Ecco il primo di una serie di
percorsi per fare educazione linguistica in classe con tutti. Di Stefania Ferrari.

Un nuovo anno scolastico inizia e come ogni


settembre noi insegnanti rinnoviamo la nostra lista di
buoni propositi didattici. Per i post di quest’anno,
ispirandomi alle Indicazioni Nazionali, ne ho
selezionati quattro, da mettere in pratica, mese per
mese, con task didattici mirati allo sviluppo delle
competenze linguistiche di base:
- incoraggiare l’apprendimento collaborativo;
- promuovere consapevolezza rispetto al
proprio modo di apprendere;
- favorire l’esplorazione e la scoperta
promuovendo il gusto per la ricerca di nuove
conoscenze;
- realizzare attività didattiche in forma di
laboratorio.

Come passare dalla teoria alla pratica e


trasformare in fatti didattici il nostro elenco? Il modo migliore è cominciare a piccoli passi, senza porsi l’obiettivo troppo ambizioso di cambiare tutto e subito. A partire
dalla sperimentazione di brevi attività, dandosi il tempo di vedere che risultati si ottengono e che risposta abbiamo dai nostri allievi, possiamo migliorare il nostro modo di
lavorare, integrando alle vecchie abitudini didattiche nuove routine di lavoro. La regola è semplicemente una: provare, osservare e lasciarsi sorprendere dai risultati. In
fondo si fa sempre in tempo a tornare indietro, o magari si finisce con il trasformare una modalità sperimentale in una nuova abitudine.
Ecco allora in questo articolo un primo percorso didattico. Si tratta di un task per esercitare le abilità narrative. La proposta è una traccia, che ciascun docente
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potrà adattare sulla base dell’età, dei bisogni e delle competenze dei propri allievi. L’importante è mantenere gli elementi essenziali dell’attività: da un lato il ruolo degli
apprendenti, che prima in gruppo, poi individualmente, mettono in gioco le loro competenze, si confrontano, si valutano e integrano le loro produzioni anche attraverso
la lettura di un testo letterario, dall’altro il ruolo del docente, che scandisce i ritmi e guida gli allievi nella scoperta di modalità più efficaci di narrare, aiutandoli a integrare
elementi linguistici nuovi.

Una storia a puzzle


L’attività che si propone di seguito è un task di produzione di un testo narrativo. Ciascun bambino ha a
disposizione una parte diversa di un racconto e insieme ai compagni deve ricostruire la storia originale e dare un titolo
al testo. Il task può essere dedicato allo sviluppo delle competenze narrative orali o scritte o entrambe. La scelta viene
lasciata al docente. Nell’illustrare l’attività pertanto si impiega il termine testo per indicare sia la produzione scritta che
orale degli allievi. Il percorso si realizza nell’arco di due-tre lezioni, la prima dedicata al task vero e proprio, quelle
successive alle attività di riflessione linguistica.
Per preparare l’attività, il docente dovrà selezionare un breve racconto scritto e suddividerlo in 4-5 sezioni. La
suddivisione non deve forzatamente rispettare le macro sequenze narrative, ma deve essere fatta in modo che:
- le parti siano di una lunghezza adeguata per i propri allievi, poiché una parte del compito richiederà loro di leggere,
memorizzare e ripetere ai compagni il testo letto;
- non sia scontato riordinare le parti del testo.
Per il mio gruppo di studenti ho scelto queste pagine, ma ciascun docente può optare per il testo che preferisce. Se il task si rivolge a bambini della classe prima, si può
utilizzare una storia illustrata, richiedendo agli alunni di lavorare sulle immagini e sulla narrazione orale.
Prima di entrare in aula il docente, dopo aver scelto il testo e averlo suddiviso in 4-5 parti, dovrà fare un numero di copie sufficiente delle diverse sezioni della storia,
avendo cura di riportarle su fogli separati. Nella fase di preparazione al task, a ciascun bambino viene infatti affidata una sola parte del racconto e viene richiesto di
leggerla, comprenderla, memorizzarla e prepararsi per ripeterla ai compagni. Se lo ritengono utile, in questa fase gli alunni possono prendere qualche appunto o
annotare le parole importanti, poiché durante il task non hanno a disposizione il testo scritto. Per lo svolgimento del task vero e proprio, la classe viene invece
organizzata in gruppi costituiti da alunni che hanno letto parti diverse del racconto stimolo. Ciascun gruppo ha il compito di ricostruire oralmente o per iscritto il testo,
dare un titolo al racconto e prepararsi per illustrare alla classe la propria versione della storia.
Concluso il task, i diversi gruppi presentano il loro racconto ai compagni. Durante l’esposizione orale o la proiezione dei testi scritti, la classe valuta il lavoro dei vari
gruppi. È importante guidare questa fase, in modo che i bambini non si limitino a giudizi vaghi – mi piace o non mi piace –, ma provino sia a trovare punti forti nella
narrazione dei compagni rispetto a elementi strutturali quali chiarezza del testo, completezza delle informazioni, ricchezza del lessico, ecc. sia a dare suggerimenti per
migliorare la narrazione. Al termine dell’attività la classe sceglie il testo ritenuto più efficace e su questo l’insegnante costruisce alcune attività di riflessione linguistica da
svolgere nelle lezioni successive. Se il task viene dedicato alla produzione orale, è bene registrare le narrazioni dei gruppi. Le trascrizioni del parlato possono poi
essere svolte dal docente o affidate come compito a casa o in aula ai bambini.

Spunti per attività di riflessione linguistica


Sulla base delle produzioni realizzate dagli allievi è possibile svolgere una ricca varietà di attività di riflessione linguistica, qui ci limitiamo a indicare una delle possibilità,
dedicandoci alla revisione dei testi prodotti dai gruppi.
Per questa fase è bene riorganizzare la classe in coppie. Nella prima attività, l’insegnante distribuisce alle coppie uno dei testi narrativi prodotti nel task, chiedendo ai
bambini di annotare cosa potrebbero migliorare nel testo, ma senza richiederne una riscrittura. E’ bene precedere questa attività con un momento di brainstorming in
cui il docente guida gli allievi a individuare gli aspetti strutturali del testo su cui portare l’attenzione. Ad esempio, l’ordine delle informazioni, la loro completezza, il lessico
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utilizzato, la correttezza formale, la lunghezza delle frasi e la punteggiatura. Sulla base del livello di competenza dei singoli e della classe, l’insegnante stabilisce su
quanti e quali aspetti concentrare l’attività. Le proposte di revisione di ciascuna coppia sono poi condivise con la classe e l’insegnante annota alla lavagna le riflessioni
interessanti che emergono. Nella seconda attività, le coppie devono invece confrontare il testo con il racconto originale, facendo un elenco delle differenze che riescono
a individuare. Di nuovo l’insegnate guida i bambini a considerare a uno a uno aspetti strutturali del testo – ripartendo dagli elementi già analizzati nell’attività
precedente, eventualmente aggiungendone di nuovi – evitando di concentrarsi esclusivamente sul numero e tipo di informazioni. In entrambe le attività è importante che
i bambini abbiano occasione di confrontarsi liberamente con il testo, mettendo a fuoco ciò che notano, anche in modo non strutturato. Sarà poi cura del docente
ricondurre di volta in volta le osservazioni spontanee sui fatti di lingua a riflessioni più strutturate, quando necessario introducendo anche il metalinguaggio necessario.
Nella terza e ultima attività, a ciascun bambino viene richiesto di riscrivere (o registrare) una versione individuale della storia, cercando di tenere in considerazione le
riflessioni fatte insieme durante le varie attività di riflessione linguistica. I diversi testi, eventualmente accompagnati da illustrazioni, possono essere esposti e condivisi
con la classe.
Al termine del percorso, è utile riflettere con gli allievi sul lavoro svolto, invitandoli a condividere considerazioni su ciò che hanno fatto, su ciò che hanno imparato, su
come sono riusciti a lavorare in gruppo e individualmente o su come possono migliorare sia rispetto alla produzione di un testo che alle loro modalità di collaborare con
gli altri.

Approfondimenti
Il testo impiegato per realizzare questo task è tratto dal Test per la rilevazione delle competenze di lettura e scrittura rivolto a bambini di 2-3 elementare prodotto da
Stefania Ferrari e Giovanna Masiero

Per approfondire il tema della didattica per task ecco un precedente post.

Consultare il sito www.insegnareconitask.it.

Stefania Ferrari: 13 Settembre 2017

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