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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIUME/ RIJEKA

FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA

Corso di lingua e letteratura italiana

La vita e l’opera
-analisi poetica-
Giacomo Scotti

La letteratura istro-quarnerina

Relatore: dr. sc. Corinna Gerbaz Giuliano

Studente: Marija Komnenović

Anno Accademico: 2017/2018

Fiume/ Rijeka, 26 novembre 2017


INDICE

1. L' introduzione..................................................................................................................................... 3

2. La vita e l’opera................................................................................................................................... 4

3. La produzione poetica ......................................................................................................................... 5

3. L'analisi delle poesie .......................................................................................................................... 6

3.1. Il silenzio che canta .................................................................................................................. 6


3.2. Viaggiare nella vita................................................................................................................... 7
4. La conclusione..................................................................................................................................... 8

4. La bibliografia ..................................................................................................................................... 9

2
1. L' introduzione
Giacomo Scotti, uno dei maggiori scrittori appartenenti all'area istro-quarnerina, ha lasciato ai
suoi concittadini un'eredità preziosa, ovvero un vasto opus letterario con diversi saggi, racconti,
favole e raccolte poetiche che servono come testimonianza della sua fervida immaginazione e
dello spirito giovanile. Nelle pagine dei suoi saggi e nei versi di tantissime poesie, predominano
i temi della natura e del dolore, al quale è strettamente legato il concetto dell'esistenza. Giacomo
Scotti è un giornalista, scrittore, storiografo, critico letterario, saggista, traduttore ed egli stesso
tradotto in molte lingue.1

Per quanto riguarda la sua produzione poetica, la maggioranza delle poesie scottiane sono
caratterizzate dalla duplice appartenenza e dalla convergenza di due culture, croata e italiana. 2
Le sue poesie sono scritte nella contemporaneità autobiografica e sembrano di essere un vero e
proprio diario del poeta. Le poesie Viaggiare nella vita e il Silenzio che canta hanno come
tematica l’alienazione umana e sono frutto dei pensieri del poeta di fronte all’esodo fiumano e
istriano. Pur essendo caratterizzate dal dolore e dalla malinconia, in esse è presente la visione
positiva della vita.

1
N. Milani, R. Dobran, Le parole rimaste: guida alla letteratura italiana dell’Istria e del Quarnero nel secondo
Novecento, Edit, Fiume, 2001., p. 295
2
Idem

3
2. La vita e l’opera
Giacomo Scotti è nato il 1 dicembre 1928 a Saviano (Napoli) da una famiglia di contadini.
Visse dapprima a Ronchi dei Legionari, poi a Trieste per infine emigrare nel 1947 in Istria,
appena ceduta dall’Italia fascista alla Jugoslavia socialista. Stabilitosi nell’ex Jugoslavia, visse
dapprima a Pola e poi a Fiume, dove si stabilì nel dicembre dello stesso anno. Appena ventenne,
nel 1948 cominciò ad occuparsi di giornalismo, dedicandosi contemporaneamente alla
letteratura e alla poesia. Dal 1986 visse e lavorò sia in Italia che in Croazia. A Fiume lavorò in
qualità di correttore di bozze presso il quotidiano “La Voce del Popolo” e divenne redattore-
giornalista. Nel 1951 si trasferì a Pola, diventando redattore-responsabile della redazione
istriana de “La Voce del Popolo” e segretario organizzativo della Gioventù popolare. Ancora a
Pola, s’iscrisse nel Partito Comunista della Croazia. Nel 1956, però, venne espulso dal partito
ed entrò, per la seconda volta, in carcere. La ragione per la quale trascorse venticinque giorni
nel carcere jugoslavo è il fatto che tra le sue carte era stato trovato un articolo destinato a un
giornale di Milano, al quale non giunse mai, in cui scriveva che Fiume era stata “anche
italiana”.3 Uscito dal carcere, Scotti riprese la collaborazione con la redazione fiumana della
“Voce”. Quello che seguì furono gli anni più difficili della sua vita, caratterizzati da
trasferimenti punitivi, arresti, varie discriminazioni e persecuzioni e, infine, dal divieto di
pubblicare qualsiasi testo. Nel 1985 si trasferì in Italia, dove riprese la sua attività letteraria e
politica, sfortunatamente caratterizzata da nuove persecuzioni e perfino un attentato. Dal 1962
ha collaborato a parecchie pubblicazioni di cultura e letteratura in Italia, Svizzera, Argentina,
Spagna, Malta ed altri paesi. Ha pubblicato più di 150 racconti, poesie, saggi e traduzioni dei
testi letterari che sono presenti su antologie e libri di testo scolastici in Argentina, Bulgaria,
Bosnia- Erzegovina, Croazia, Ungheria, Macedonia, Turchia, Serbia, Slovenia eccetera. Per la
sua notevole produzione letteraria a Scotti vennero assegnati numerosi premi letterari, tra i quali
vale nominare quelli dell’Unione degli Italiani dal 1949 in poi. Fra gli altri premi letterari
bisogna menzionare i seguenti: Città di Fiume (1972), Istria Nobilissima (trenta volte),

3
N. Milani, R. Dobran, Le parole rimaste: guida alla letteratura italiana dell’Istria e del Quarnero nel secondo
Novecento, Edit, Fiume, 2001., p. 296

4
“Večernji list”, David-Donatello, Poesia in Piazza. A questi premi si aggiungono altri
riconoscimenti quali il Sigillo d’oro e cittadinanza onoraria della città di Monfalcone (ottobre
2005) Premio internazionale Solidarietà e pace (2009) della città di Cassino e Personaggio
dell’anno e Premio “Istriana” (2011).4

3. La produzione poetica
L’espressione “difficile facilità”, spesso usata per definire la poesia di Umberto Saba, in un
certo modo offre una chiave di lettura per la comprensione del complesso percorso poetico di
Giacomo Scotti. Essendosi pur dedicato con successo alla saggistica e alla narrativa, Scotti
viene indubbiamente chiamato poeta. Tra le diverse raccolte poetiche pubblicate da Scotti vale
nominare le seguenti: “Un altro mare un altro giorno” (1969), “Ghe voio ben al mar” (in
vernacolo fiumano, 1971), “Rabbia e amore” (1985), “Il cuore della vita” (Napoli, 1992), “Versi
di una vita” (antologia poetica in due volumi, Fiume, 2010).5 Nei suoi versi Scotti esplora le
vie della fantasia e del cuore, creando una lirica allo stesso tempo antica e moderna. L’amore
per la parola e per la poetica nacque in lui già durante la sua adolescenza, quando come studente
decise di mettere in carta i suoi primi pensieri politici. Nei versi di alcune poesie sono presenti
luoghi e figure del mondo autobiografico che creano in Scotti angoscia, un progressivo distacco
dall’esistenza e l’accettazione del dolore. Scotti però spesso riflette sull’esistenza dolorosa
universale e critica l’attuale società degradata e priva di valori. Al tema autobiografico è
strettamente collegato il motivo del mare, ovvero l’elemento marino dal quale Scotti trae la sua
forza creativa. Nella vasta produzione poetica di Giacomo Scotti, perciò, il tema più comune è
indubbiamente quello autobiografico, collegato alle riflessioni sul destino della città di Fiume
e dell’Istria. Scotti considera questi paesi un vero e proprio gemma culturale, linguistico e
storico in quanto al loro interno vengono mescolate le lingue, le culture e le etnie diverse. 6

4
Cfr
N. Milani, R. Dobran, Le parole rimaste: guida alla letteratura italiana dell’Istria e del Quarnero nel secondo
Novecento, Edit, Fiume, 2001., p. 295 – 297
AA. VV., La battana, numero 190, Edit, Fiume p. 93-94
5
AA. VV., La battana, numero 190, Edit, Fiume p. 96
6
Cfr
N. Milani, R. Dobran, Le parole rimaste: guida alla letteratura italiana dell’Istria e del Quarnero nel secondo
Novecento, Edit, Fiume, 2001., p. 298
Visintini, I., I Versi di una vita di Giacomo Scotti, in ''La voce del popolo in più. Cultura”, n. 50, 2010, p. 2

5
3. L'analisi delle poesie

3.1. Il silenzio che canta


La poesia intitolata Il silenzio che canta appartiene alla tematica autobiografica presente nella
maggioranza delle poesie di Scotti. La poesia è ricca di descrizioni e di simboli della natura
attraverso i quali Scotti lamenta la situazione in cui si è trovata la città di Fiume. Con la
rappresentazione del paesaggio fiumano lo scrittore esprime i propri sentimenti riguardanti la
situazione dell'esodo: l'arrivo di nuove persone crea in Scotti un certo allontanamento dalla sua
città. La poesia comincia con la descrizione della costa e del mare fiumano, sul quale ribollono
le acque risorgive. L’uso dell’aggettivo risorgive per descrivere l’acqua ovvero il mare fiumano
serve a descrivere l’arrivo di nuove persone e il risorgimento della città, il mutamento della
quale è caratterizzato dalla venuta di una cultura e lingua diverse da quelle che una volta erano
presenti. Queste acque risorgive, ovvero la nuova cultura presente nella città di Fiume, sono
secondo il poeta vere sorgenti del silenzio che in me (lui) canta e nelle mie (sue) preghiere. In
altre parole, il poeta, apparentemente silenzioso e vulnerabile di fronte al cambiamento presente
nella sua città, sembra di tenere in sé nascosti tanti pensieri e opinioni che non vedono l’ora di
essere sentiti o letti. Le preghiere sono mute in quanto il poeta è per ora incapace di parlare e di
descrivere i propri pensieri, ovvero di trasmetterli in un foglio di carta. Le preghiere sono inoltre
rivolte all’alto monte in piedi alle mie (sue) spalle, alle sue pietre ossute. L’alto monte al quale
le sue preghiere sono rivolte potrebbe in realtà essere il Monte Maggiore. Le sue pietre sono
ossute in quanto oramai non presentano più i ricordi delle giornate trascorse nel Monte
Maggiore. In altre parole, la cultura italiana, scomparsa con l’arrivo di una nuova cultura, ha
portato con sé i ricordi di Fiume di un tempo.

Per quanto riguarda i valori stilistici della poesia, è ovvio che la stessa è piena di simboli e di
parole ricche di significati diversi.

Accanto al tema autobiografico legato alla città di Fiume, nella lirica è presente la tematica del
mare e del dolore.

6
3.2. Viaggiare nella vita
Nella poesia Viaggiare nella vita Scotti analizza il ciclo vitale di ogni essere umano,
collegandolo alla propria esistenza. All’inizio della poesia Scotti definisce la vita come un
dolore (Viaggiare nella vita e subire il dolore della propria presenza non richiesta). Scotti in
questo modo ritiene che il dolore umano è presente sin dalla nascita, ovvero è innato in quanto
gli esseri umani nascono senza chiederlo. La poesia continua affermando che viaggiare nella
vita e vivere tenacemente avvinti all’albero doloroso che amiamo dal primo istante,/ nonostante
il pianto. L’albero doloroso potrebbe rappresentare la nostra patria alla quale siamo legati sin
dalla nascita e la quale amiamo nonostante il pianto, ovvero il dolore che spesso crea in noi. In
questo modo Scotti nuovamente ripercorre la tragica storia dell’Istria e della città di Fiume, il
passato tormentoso, l’esodo e i traumi legati alle vicende storiche. Nei seguenti versi è presente
una certa paura della minaccia della morte, che però non viene vista come una resa: Raramente
sgomento/ ora che arrivo al termine del giro,/ ignaro se uscirò nella luce o affonderò/ nel tunnel
del nulla. Non essendo più giovane e pieno di vita, Scotti ammette di non sentire più quel timore
che caratterizzava il suo animo negli anni seguenti l’esodo. Ora invece rivisita le cicatrici della
memoria e benedice il dolore che gli strappò il silenzio e lo rese fecondo. In altre parole, Scotti
ora trascorre le giornate tornando a quello che gli è restato dei ricordi (le cicatrici della
memoria) e glorifica il dolore, grazie al quale è riuscito a rompere il silenzio ed a creare un
vasto opus letterario. La poesia si conclude con i seguenti versi: E gioisco al ricordo/ degli
attimi felici del passato. / Sian lodati la vita e il suo dolore. Al poeta ora non resta nulla tranne
che godere del resto della vita ricordandosi delle giornate felici del passato.

7
4. La conclusione

Dalle prime pubblicazioni poetiche fino all’ultima raccolta intitolata La vita stracciata del
2012,7la poesia di Giacomo Scotti viene considerata un vero e proprio diario della sua vita e
della storia dell’area istro-quarnerina. Finora Scotti ha creato versi caratterizzati da elementi
autobiografici, legati al reale storico, attraverso diversi simboli e metafore. Le più importanti
caratteristiche della poesia scottiana sono sicuramente l’analisi della vita umana, il rapporto tra
l’uomo e la realtà che lo circonda e il concetto dell’esistenza e della memoria. Attraverso la sua
attività politica, giornalistica e letteraria Scotti ha lasciato a noi e a tantissime altre generazioni
un vero e proprio patrimonio culturale. Nelle poesie analizzate lo scrittore riesce, attraverso una
miriade di simboli e descrizioni, a esprimere i propri sentimenti e atteggiamenti verso la
situazione in cui l’Istria e la città di Fiume si sono trovate dopo la seconda guerra mondiale.

7
AA. VV., La battana, numero 190, Edit, Fiume p. 97

8
4. La bibliografia

 AA. VV., La battana, numero 190, Edit, Fiume


 I. Visintini, Versi di una vita di Giacomo Scotti, in ''La voce del popolo in più. Cultura”, n.
50, 2010,
 N. Milani, R. Dobran, Le parole rimaste: guida alla letteraturaitaliana dell’Istria e del
Quarnero nel secondo Novecento, Edit, Fiume, 2001.

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