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S NUOVE TECNOLOGIE

• P O S S I B I L I A P P L I C A Z I O N I D I U N A T E C N O L O G I A A N C O R A P O C O C O N O S C I U TA

Trigenerazione, fare freddo


con il calore di scarto

Un impianto di trigenerazione,
di combustibile in un impianto di co-
generazione, si ottengono circa 30 unità
di energia elettrica e 55 unità di energia
oltre a produrre energia elettrica, termica; per ottenere la stessa quantità
di energia prodotta utilizzando impian-
recupera in parte o totalmente
ti convenzionali, che generano separata-
l’energia termica generata per mente tali energie, sarebbero necessarie
trasformarla in energia frigorifera

circa 61 unità di combustibile per la pro-
duzione di calore e 91 per la produzione
di elettricità, per un totale di 152 unità
di combustibile. Il sistema cogenerativo,
in questo caso, consente quindi di rispar-
di Mario Baldini, miare 52 unità di combustibile.
Patrizia Simeoni, La trigenerazione, detta anche Chcp
Alessandro Mattiussi (Combined heating, cooling and power

P
generation), rappresenta un particolare
er cogenerazione, denominata sviluppo dei sistemi di cogenerazione nei
anche Chp (Combined heat and quali viene recuperata, per mezzo di cicli
power), si intende la produzio- frigoriferi, quota parte o la totalità del-
Con apparecchiature
ne contemporanea di energia l’energia termica generata per la produ- come gli assorbitori a bromuro di litio
elettrica e calore, considerati entrambi zione di energia frigorifera (figura 2). è possibile condizionare gli edifici
effetti utili, partendo da una sorgente di a partire dal calore dei generatori
energia primaria mediante un unico si- Sistemi di trigenerazione
stema (figura 1). In altre parole la coge- funzionamento (sistemi di dissipazione,
nerazione consiste nell’impiego utile del Gli elementi fondamentali di un siste- strumentazione di regolazione e control-
calore scaricato da un ciclo di potenza, ma di trigenerazione, che ritroviamo in lo dell’impianto, sistemi di antinquina-
che risulterebbe altrimenti inutilizzato. tutte le soluzioni impiantistiche, sono mento e di insonorizzazione, ecc.).
La riduzione di tale refluo termico con- sostanzialmente due:
sente la sostanziale diminuzione, a pa- • il motore primo che attua la conver- Motori primi
rità di servizio reso all’utenza, dei con- sione dell’energia termica introdotta in
sumi di energia primaria. L’entità del ri- energia meccanica, accoppiato a un ge- I motori primi utilizzati per la cogene-
sparmio varia a seconda delle tecnologie neratore elettrico che trasforma l’energia razione o trigenerazione possono essere
impiegate e delle condizioni di utilizzo meccanica in energia elettrica; suddivisi in due classi.
dell’energia elettrica e del calore prodot- • una macchina frigorifera che attua la A un grado di libertà. Per i mo-
ti. In via approssimativa tale risparmio conversione dell’energia termica prodot- tori primi a un grado di libertà, la defi-
può essere stimato attorno al 35-40%. ta in energia frigorifera. nizione della potenza elettrica fissa ne-
Chiariamo i concetti appena esposti con A questi va aggiunta una serie di im- cessariamente anche la potenza termica
un esempio. Se si utilizzano 100 unità pianti ausiliari che ne consente il corretto (o viceversa). Tra questi si annoverano

Gas di scarico: 15 unità


Gas di scarico: 15 unità Energia elettrica:
Calore: 30 unità Carichi
Generatore
Calore + gas Caldaia 55 unità Carichi Combustibile: elettrici
termici 100 unità Macchina
di scarico: 70 unità a recupero
produzione
energia
igorifera: Carichi
Combustibile: Macchina Energia fr nità
100 unità per la produzione Energia elettrica: Calore: 25-3 u
0 termici
di energia 30 unità Carichi 55 unità Assorbitore
Generatore Perdite:
elettrici
15-20 unità
FIGURA 1 - Comparazione tra cogenerazione e sistema FIGURA 2 - Schema di produzione energetica
di produzione di energia convenzionale della trigenerazione

14 supplemento a L’Informatore Agrario • 40/2008


NUOVE TECNOLOGIE
S
i motori alternativi, le turbine a gas, le ALCUNI ESEMPI bitore, un condensatore, un generatore e
turbine a vapore a contropressione e i dispositivi di pompaggio e controllo. Il
cicli combinati con turbina a vapore a Campi fluido refrigerante del ciclo è una misce-
contropressione. la: generalmente acqua (solvente/refrige-
A due gradi di libertà. Per i moto- di applicazione rante) e bromuro di litio (soluto), oppu-
ri primi a due gradi di libertà il rappor- Le applicazioni per l’impianto di trige- re ammoniaca (solvente/refrigerante) e
to elettricità/calore generato può variare nerazione sono le stesse della cogenera- acqua (soluto).
entro un campo molto ampio. In questo zione, con particolare riferimento a quel- La scelta del liquido refrigerante viene
caso, potenza elettrica e termica generate le utenze dove è costante il fabbisogno di effettuata in base all’applicazione: l’ac-
possono essere fissate, entro certi limiti, energia in tutte le sue forme (calore, elet- qua-ammoniaca è impiegata nel caso di
indipendentemente l’una dall’altra. Tra tricità, freddo), richieste energetiche che refrigerazione industriale con tempera-
questi ricordiamo le turbine a vapore a possono presentarsi sia separatamente, ture di evaporazione al di sotto di 0 ºC,
condensazione e spillamento, i cicli com- per esempio in relazione ai cicli stagio- mentre la coppia acqua-bromuro di litio è
binati con turbina a vapore a spillamento nali, sia contemporaneamente. Alcuni usata per applicazioni di condizionamen-
e le turbine a gas a iniezione di vapore. esempi di utenze di questo tipo spazia- to in cui le temperature richieste sono più
Ciascuna tipologia di impianto è carat- no dal settore civile e terziario (utenze elevate. L’efficienza di una macchina fri-
terizzata da un suo specifico campo di ap- residenziali, ospedali, aeroporti, centri gorifera ad alimentazione termica viene
plicazione, all’interno del quale si realiz- commerciali, ecc.) al settore industriale misurata attraverso il coefficiente termico
zano i massimi rendimenti termodinami- (settore alimentare, ecc.). • di prestazione (Cop), definito come rap-
ci e/o la massima convenienza economica. porto tra il calore assorbito dal ciclo fri-
Le principali caratteristiche tecniche sono gorifero attraverso l’evaporatore e il ca-
riportate in tabella 1; vantaggi e svantaggi tori sono 4: gas di scarico, acqua di raf- lore richiesto per far funzionare il ciclo
sono esposti nel riquadro a pag. 16 freddamento del motore, olio di lubrifi- stesso. Le macchine standard, qualora
Fra queste macchine, i motori alter- cazione e aria di sovralimentazione. Le vengano sfruttate tutte le opportunità di
nativi costituiscono la tecnologia a oggi caratteristiche di temperature e i possi- recupero del calore, presentano un coef-
dominante nel campo delle piccole po- bili recuperi in termini percentuali so- ficiente di prestazione pari a circa 0,7 per
tenze grazie alla loro flessibilità, affida- no riportati in tabella 2, dalla quale si il sistema acqua-bromuro di litio e intor-
bilità, modularità e grazie ai buoni ren- desume che il calore recuperabile a bas- no a 0,6 per il sistema ammoniaca-acqua.
dimenti elettrici. La classificazione più sa temperatura si aggira attorno al 25% Il coefficiente termico di prestazione può
naturale di questi motori dipende dal dell’input termico, a fronte del 30-35% essere significativamente migliorato uti-
tipo di ciclo termodinamico realizzato. disponibile nei gas di scarico. lizzando i sistemi bistadio che hanno il
Si distinguono i motori a ciclo otto (ad coefficiente termico di prestazione pari a
accensione comandata), nei quali la fase Macchine frigorifere 1,1-1,2. La differenza è spiegata dal fatto
di combustione avviene in seguito all’in- ad assorbimento che mentre i gruppi monostadio funzio-
nesco di combustibile, e i motori diesel nano ad acqua calda a 90-95 °C (o vapor
(ad accensione spontanea), nei quali la Il gruppo frigorifero, ovvero l’apparato saturo 0,5 bar), quelli bistadio necessita-
fase di combustione avviene a pressione che produce freddo utilizzando il calore no di vapore a 8 bar a 170 °C.
senza necessità di innesco. del processo di cogenerazione, costitui-
Indipendentemente dal ciclo che rea- sce una parte fondamentale dell’impian- Vantaggi
lizzano, le possibilità di recupero di ca- to di trigenerazione. Nella sua forma più
lore potenzialmente impegnabile per la semplice una macchina ad assorbimento Il ricorso alla pratica trigenerativa con-
cogenerazione e trigenerazione nei mo- è costituita da: un evaporatore, un assor- sente di ottenere i seguenti vantaggi.

TABELLA 1 - Caratteristiche tecniche delle tipologie d’impianto


Turbina a vapore Motore diesel Motore a gas naturale Turbina a gas Microturbina
Efficienza energetica (%) 15-38 35-50 25-35 15-35 18-27
Efficienza globale (%) 80 70-80 80-85 70-85 65-75
Efficienza elettrica effettiva (%) 75 70-80 70-80 50-70 50-70
Taglie tipiche (MWe) 2-80 0,05-50 0,05-10 1-500 0,03-0,35
En. elettrica/en. termica 0,1-0,3 0,5-1,0 0,7-1,0 0,5-1,0 0,4-0,7
Funzionamento carico parziale possibile buono possibile scarso possibile
Disponibilità (%) circa 100 90-95 92-97 90-98 90-98
Costo di installazione (dollari/kWe) 300-900 900-1.500 900-1.500 800-1.800 1.300-2.500
Costo di gestione (dollari/kWhe) < 0,004 0,005-0,015 0,007-0,02 0,003-0,0096 0,01
Tempo di avviamento 1 ora-1 giorno 10 secondi 10 secondi 10 minuti-1 ora 1 minuto
Pressione combustibile (psi) – <5 45-75 120-500 40-100
gas naturale, biogas, gas naturale, biogas, propano, gas naturale, biogas,
Combustibili utilizzabili tutti diesel, oli esausti
propano, gas di discarica olio combustibile propano, olio combustibile
Rumorosità alta alta alta moderata moderata
vapore a bassa acqua calda, vapore acqua calda, vapore acqua calda o surriscaldata, acqua calda o surriscaldata,
Utilizzi dell’energia termica
o alta pressione a bassa pressione a bassa pressione vapore a bassa o alta pressione vapore a bassa pressione
Densità energetica (kW/m2) > 100 35-50 35-51 20-500 5-70

40/2008 • supplemento a L’Informatore Agrario 15


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Vantaggi e svantaggi delle diverse tipologie d’impianto


Vantaggi Svantaggi Taglie disponibili
• elevata efficienza globale, può utilizzare qualsiasi combustibile • avviamento lento
Turbina a vapore da 50 kW a 250 MW
• alta affidabilità e tempi lunghi di esercizio • basso rapporto en. elettrica/en. termica
Motori alternativi • elevata efficienza associata a flessibilità di parzializzazione del carico • emissioni relativamente alte alte velocità
a ignizione diretta • costi di investimento relativamente ridotti • cogenerazione limitata ad applicazioni a bassa (1.200 rpm) < 4 MW
• tempi di avviamento molto brevi temperatura
Motori alternativi • utilizzabili in modo isolato con buone capacità di inseguimento • necessità di smaltire il calore quando questo
ad accensione del carico non è recuperato basse velocità
per compressione • possono essere revisionati in loco dai normali operatori • elevati costi di manutenzione (60-75 rpm) < 0,5 MW
diesel • operano con gas a bassa pressione • alti livelli di rumorosità alle basse temperature
• numero ridotto di parti in movimento • costi elevati
• dimensioni compatte e basso peso • efficienza meccanica relativamente bassa
Microturbina da 30 kW a 350 kW
• ridotte emissioni • cogenerazione limitata ad applicazioni a bassa
• sistemi di raffreddamento non necessari temperatura
• alta affidabilità
• basse emissioni • richiesta di gas ad alta pressione
Turbina a gas da 500 kW a 400 MW
• calore disponibile ad alta temperatura • basse efficienze a basso carico
• sistemi di raffreddamento non necessari

• Un miglioramento dei rendimenti glo- bile, a causa delle seguenti circostanze: riguarda la rete di distribuzione del ca-
bali di utilizzo e quindi una diminu- • le utenze assorbono energia elettrica, lore e del freddo;
zione dei consumi (a parità di poten- calore e freddo con leggi sostanzialmente • la cogenerazione si presenta vantag-
za) delle fonti energetiche tradizionali indipendenti e, considerando che l’elet- giosa quando la domanda di calore è a
(idrocarburi), limitando la dipenden- tricità non è praticamente accumulabile e bassa temperatura, vantaggio di entità
za dei Paesi industrializzati dai Paesi il calore e il freddo lo sono solo per brevi tanto maggiore quanto più bassa risulta
esportatori di petrolio meglio conosciuti periodi, la trigenerazione è proponibile tale temperatura. Tali vantaggi vengono
come Opec (Organization of the petro- solo quando le domande di energia sono a mancare quando le temperature del
leum exporting countries), dipendenza contemporanee; vettore energetico termico sono relati-
che in questi ultimi anni, dato il costo • poiché, a seconda della soluzione im- vamente elevate (il limite di tali tempe-
sempre crescente dei combustibili de- piantistica adottata, i massimi rendi- rature dipende dal sistema cogenerativo
rivati dal petrolio, si è rivelata partico- menti di un impianto cogenerativo-tri- adottato);
larmente pesante. generativo si attuano intorno a un de- • il sistema cogenerativo si dimostra eco-
• Un maggior utilizzo, in termini di ore, terminato valore del rapporto energia nomicamente e tecnicamente vantaggio-
dell’impianto: il recupero del calore per elettrica/energia termica/energia frigo- so solo se la potenza richiesta dall’uten-
la produzione di freddo consente un au- rifera, è necessario che la domanda di za supera una determinata soglia mini-
mento delle ore di funzionamento an- elettricità e calore da parte dell’utenza si ma, variabile con la tipologia costruttiva
nue, e, con queste, crescono notevol- collochi all’interno del campo di valori dell’impianto stesso. Da ciò discende la
mente anche i risparmi conseguibili, del rapporto caratteristico della macchi- necessità di eseguire preliminarmente
mentre si riducono i tempi di recupero na impiegata; un’accurata analisi del sistema energeti-
dell’investimento. • sotto il profi lo logistico, affi nché si co in esame, l’individuazione dell’entità
• Una maggiore salvaguardia ambienta- realizzi una convenienza economica per e della variabilità dei prelievi, la distri-
le: visto che con i sistemi trigenerativi, a l’impianto, le utenze termiche, elettri- buzione delle utenze.
parità di energia utile ricavata, si impie- che e frigorifere devono trovarsi nelle Al di là delle limitazioni di natura tec-
ga una minore quantità di combustibile, vicinanze del sistema di generazione nica, la diff usione dei sistemi cogenera-
le emissioni di CO2 in atmosfera vengo- energetica, in particolare per quanto tivi, e ancor più di quelli trigenerativi, è
no notevolmente ridotte, contribuendo stata finora ostacolata soprattutto dagli
ad adempiere alle riduzioni imposte dal TABELLA 2 - Temperatura alti costi iniziali di impianto imputabili
protocollo di Kyoto. e recupero di calore dei fluidi alla maggiore complessità di tali siste-
• La riduzione dell’impatto ambientale operativi mi, se confrontati con i costi dei sistemi
e dei costi dovuti alle realizzazione della Temperatura tradizionali.
centrale tecnologica. Fluido operativo Calore (%) Da questo punto di vista la complessi-
(°C)
• La riduzione delle perdite di distribu- tà dell’impianto è tanto più insostenibile
Gas di scarico 30-35 400-500
zione dell’energia elettrica, termica e fri- quanto minore è la potenzialità dell’im-
Acqua di raffreddamento
gorifera resa possibile dalla vicinanza
motore
10-20 75-89 pianto stesso. •
dei luoghi di produzione con quelli di Mario Baldini
utilizzo della stessa. Aria di sovralimentazione Dipartimento di scienze agrarie
(nel caso di motori 13-25 130-150 e ambientali
turbocompressi)
Svantaggi Università di Udine
Olio di lubrificazione 4-7 75-85 baldini@uniud.it
L’applicazione pratica del concetto ap- Patrizia Simeoni
Il calore recuperabile a bassa
parentemente semplice di cogenerazio- temperatura si aggira attorno al 25% Alessandro Mattiussi
ne può diventare difficoltosa (e ancor dell’input termico, a fronte del 30-35% Dipartimento di energetica e macchine
più la trigenerazione), se non impossi- disponibile nei gas di scarico. Università di Udine

16 supplemento a L’Informatore Agrario • 40/2008

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