Sei sulla pagina 1di 28

Coordinate: 54°N 2°W (Mappa)

Regno Unito
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il Regno Unito, ufficialmente Regno Unito di


Regno Unito
Gran Bretagna e Irlanda del Nord (in inglese:
United Kingdom of Great Britain and Northern
Ireland; abbreviato in UK, /juːkeɪ/), è uno stato
membro dell'Unione europea[7] situato nell'Europa
occidentale con una popolazione di circa 64,5 milioni
(dettagli) (dettagli)
di abitanti. Il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda
nacque con l'Atto di Unione del 1800 che univa il Dieu et mon droit
Regno di Gran Bretagna e il Regno d'Irlanda. Gran (Dio e il mio diritto)[1]
parte dell'Irlanda si separò poi nel 1922 costituendo
lo Stato Libero d'Irlanda (l'attuale Repubblica
d'Irlanda).

Il Regno Unito è uno Stato unitario, attualmente


composto da quattro nazioni costitutive (Home
Nations): Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del
Nord.[8][9] È governato da un sistema parlamentare.
La capitale e sede del governo è Londra. Spesso viene
impropriamente chiamato Gran Bretagna o
Inghilterra, quando in realtà con il termine Gran
Bretagna si indica un territorio geografico (l'isola Dati amministrativi
maggiore) e con il termine Inghilterra si indica solo
Nome Regno Unito di Gran Bretagna e
una delle quattro nazioni che compongono il regno.[9]
completo Irlanda del Nord
Il Regno Unito è situato al largo delle coste Nome ufficiale United Kingdom of Great Britain
occidentali dell'Europa settentrionale circondato a est and Northern Ireland
dal mare del Nord, a sud dal Canale della Manica e ad Lingue ufficiali Inglese
ovest dall'oceano Atlantico e dal mare d'Irlanda. Le
Altre lingue Gallese, irlandese, scozzese,
Isole del Canale e l'Isola di Man sono dipendenze
gaelico scozzese
della Corona britannica, ma non fanno parte del
Regno Unito.[10] Capitale Londra (8 615 246 ab. / 2015)
Politica
La Gran Bretagna è l'isola comprendente la maggior
Forma di Monarchia parlamentare
parte del territorio dell'Inghilterra, del Galles e della
governo costitutiva
Scozia. Le isole britanniche invece sono l'arcipelago
comprendente la Gran Bretagna, l'Irlanda, l'Isola di Regina Elisabetta II
Man, l'Isola di Wight, le isole Orcadi, le isole Ebridi, Primo ministro Theresa May
le isole Shetland, le Isole del Canale e altre isole
Proclamazione 1º gennaio 1801[2]
minori.
Ingresso 24 ottobre 1945
Il Regno Unito si compone anche di quattordici nell'ONU È membro permanente del Consiglio
territori d'oltremare che costituiscono i resti di Sicurezza[3]
dell'Impero britannico, quali Anguilla, Bermuda, il
Ingresso 1º gennaio 1973
Territorio Antartico Britannico, il Territorio
nell'UE
britannico dell'Oceano Indiano, le Isole Vergini
Superficie
britanniche, le Isole Cayman, le Isole Falkland,
Gibilterra, Montserrat, le Isole Pitcairn, Sant'Elena, Totale 242 521 km² (76º)
Ascensione e Tristan da Cunha, Georgia del Sud e % delle acque 1,3%
Isole Sandwich Meridionali, Akrotiri e Dhekelia e Popolazione
Turks e Caicos. Il Regno Unito è una monarchia
Totale 64.597.000 ab. (22º)
parlamentare e la regina Elisabetta II è il capo di
Stato di 16 paesi membri del Commonwealth delle
Densità 266,35 ab./km²
nazioni (cui il Regno Unito aderisce dal 1931): i reami Tasso di 0,765% (2015)[4]
del Commonwealth (tra i quali il Canada, l'Australia, crescita
la Nuova Zelanda e la Giamaica). Nome degli Britannici
abitanti
È stato il primo paese del mondo ad essere
Geografia
industrializzato[11], e ha costituito storicamente (dagli
inizi del XVIII secolo) il modello di democrazia Continente Europa
parlamentare moderna al quale si sono poi rifatti Confini Irlanda
quelli delle altre nascenti democrazie europee (Gibilterra con la Spagna;
occidentali. Fu una potenza di prim'ordine, Akrotiri e Dhekelia con
soprattutto durante il XVIII, il XIX e gli inizi del XX Cipro;Tunnel della Manica con la
secolo,[12], ma il costo economico delle due guerre Francia)
mondiali e il declino del suo grande impero coloniale, Fuso orario UTC (UTC+1 in ora legale)
nella seconda metà del XX secolo, segnarono un
Economia
chiaro ridimensionamento della sua influenza nel
mondo. Malgrado ciò, e in virtù della tenacia con la Valuta Sterlina britannica
quale combatté nella Seconda guerra mondiale sino PIL (nominale) 2 945 146[5] milioni di $ (2014)
alla vittoria contro le potenze dell'Asse, cosa che gli (5º)
valse l'attribuzione del seggio permanente con diritto PIL pro capite 45 653 $ (2014) (19º)
di veto nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, (nominale)
esso continua ad esercitare, a livello internazionale, PIL (PPA) 2 548 889 milioni di $ (2014)
una considerevole influenza in campo politico e (10º)
militare oltre che scientifico e finanziario.
PIL pro capite 39 510 $ (2014) (27º)
Con un PIL nominale stimato sui 3000 miliardi di (PPA)
dollari secondo il Fondo monetario internazionale, è ISU (2014) 0,892 (molto alto) (14º)
la quinta potenza economica mondiale, dopo Stati Fecondità 1,9 (2010)[6]
Uniti, Cina, Giappone, e Germania, e la seconda in
Varie
Europa (dopo la Germania)[5]. Il Regno Unito è un
paese con uno degli indici di sviluppo umano più Codici ISO GB, GBR, 826
elevati del mondo. È membro fondatore dell'ONU e 3166
della NATO, nonché membro dell'Unione europea dal TLD .uk, .eu (.gb, inutilizzato)
1973, del G8 e del G7. Non fa parte dell'unione Prefisso tel. +44
economica e monetaria dell'Unione europea, ovvero Sigla autom. GB (vedi targhe automobilistiche
non adotta la moneta unica, l'euro.
britanniche)

Inno nazionale God Save The Queen


Indice 0:00 MENU

Etimologia e terminologia Festa Trooping the Colour


Storia nazionale (festeggiamento ufficiale del
Geografia genetliaco del Sovrano)
Popolazione
Demografia
Etnie
Religione
Ordinamento dello Stato
Suddivisioni amministrative
Ordinamento scolastico
Università
Politica
Governo
Devolution ed amministrazioni locali
Giustizia
Relazioni internazionali
Forze armate
Economia
Storia
Materie prime
Settore secondario
Il terziario
Il turismo
Moneta
Cultura Evoluzione storica
Scienza Stato Regno Unito di Gran
Filosofia precedente Bretagna e Irlanda
Letteratura
Musica
Arti visive
Cinema e televisione
Sport
Ricorrenze nazionali
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Etimologia e terminologia
L'Atto di Unione del 1707 dichiarò che i regni d'Inghilterra e Scozia fossero "uniti sotto l'unico nome di regno di Gran
Bretagna" e pertanto in tutti gli atti che riguardarono il regno da quel momento in poi il dominio inglese venne
identificato come "Regno di Gran Bretagna", "Regno Unito di Gran Bretagna" e "Regno Unito".[13][14][nb 1] Ad ogni
modo, sebbene il termine "Regno Unito" sia trovato in uso corrente solo a partire dal XVIII secolo, raramente esso
viene indicato per esteso ma molto più facilmente viene definito veramente Gran Bretagna in forma
breve.[15][16][17][18][19] L'Atto di Unione del 1800 unì il Regno di Gran Bretagna ed il Regno d'Irlanda nel 1801,
formando così il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda. Il nome di "Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del
Nord" venne adottato in seguito all'indipendenza acquisita dalla Repubblica d'Irlanda nel 1922 che lasciò appunto solo
la parte settentrionale del paese alla Gran Bretagna.[20]

Anche se il Regno Unito, come Stato sovrano, rappresenta una nazione, Inghilterra, Scozia, Galles ed Irlanda del Nord
sono indicati come paesi, pur non essendo più Stati sovrani a sé stanti.[21][22] Scozia, Galles ed Irlanda del Nord hanno
sviluppato dei governi autonomi.[23][24] Il primo ministro britannico sul suo sito ha utilizzato la frase "paesi in una
nazione" per descrivere appunto il Regno Unito.[25] Alcuni risultati statistici hanno interpellato la popolazione inglese
sui termini da attribuire a Scozia, Galles ed Irlanda del Nord col risultato di apparire come "regioni" del Regno
Unito.[26][27] L'Irlanda del Nord è talvolta definita come "provincia".[28][29] Riguardo all'Irlanda del Nord, il nome
descrittivo utilizzato "può essere controverso, dal momento che la scelta spesso rivela le preferenze politiche o le
tendenze partitiche del singolo."[30]

Il termine Bretagna è utilizzato solitamente come sinonimo per il Regno Unito. Il termine Gran Bretagna, per
contrasto, fa riferimento convenzionalmente alle isole della Gran Bretagna, o politicamente alla combinazione di
Inghilterra, Scozia e Galles.[31][32][33] Ad ogni modo, esso è utilizzato talvolta come sinonimo per l'intero Regno
Unito.[34][35] GB e GBR sono i codici standard internazionali per il Regno Unito (vedi ISO 3166-2 e ISO 3166-1 alpha-
3) e quindi sono utilizzati dalle organizzazioni internazionali per indicare il Regno Unito. Inoltre, la squadra olimpica
del Regno Unito compete sotto il nome di "Gran Bretagna" o "Team GB".[36][37]

L'aggettivo britannico è comunemente utilizzato per qualcosa che si riferisce al Regno Unito. Il termine non ha una
connotazione legale definita, ma è utilizzato nel linguaggio legislativo del Regno Unito per definire la cittadinanza
nazionale.[38] La popolazione del Regno Unito utilizza solitamente molti termini tra loro differenti per descrivere la
propria identità nazionale: singolarmente si possono definire inglesi, scozzesi, gallesi, irlandesi del nord o
irlandesi;[39][40]

Nel 2006 è stato introdotto un nuovo disegno per un passaporto britannico. La prima pagina indica il nome dello
Stato per esteso scritto in lingua inglese, gaelico e scozzese.[41] In gallese il nome completo dello Stato è "Teyrnas
Unedig Prydain Fawr a Gogledd Iwerddon" con il termine "Teyrnas Unedig" utilizzato come nome breve sul sito del
governo.[42] (Ad ogni modo esso è solitamente abbreviato in "DU" per la forma mutata da "Y Deyrnas Unedig".) In
scozzese, la forma estesa è "Rìoghachd Aonaichte Bhreatainn is Èireann a Tuath" e la forma breve di "Rìoghachd
Aonaichte".

Storia
La Scozia e l'Inghilterra esistevano come entità separate già a partire dal X secolo. Il Galles passò sotto il controllo
dell'Inghilterra dal 1284, ed entrò a far parte del regno di Inghilterra tramite l'atto di Unione del 1536.

Il 1º maggio 1707 venne creato il Regno di Gran Bretagna,[43][44] dall'unione politica del Regno d'Inghilterra (che
comprendeva il Galles) e il Regno di Scozia. Questo evento fu il risultato dell'Atto di Unione che era stato concordato il
22 luglio 1706,[45] e successivamente ratificato dal Parlamento d'Inghilterra e dal Parlamento di Scozia. Quasi un
secolo più tardi, con l'Atto di Unione del 1800, il Regno d'Irlanda, che era stato messo sotto controllo inglese tra il
1541 e 1691, entrò a far parte del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda.[46] L'Inghilterra e la Scozia sebbene
separate prima del 1707, avevano già sperimentato l'Unione delle Corone nel 1603, quando Giacomo VI, Re di Scozia
aveva ereditato il trono del Regno d'Inghilterra e aveva trasferito la sua corte da Edimburgo a Londra.[47][48] Era
l'inizio della dinastia Stuart, che terminerà nel 1714.

L'immediato dopoguerra vide l'istituzione del Welfare State britannico, tra cui uno dei primi e più completi sistemi
sanitari pubblici, mentre l'economia della ricostruzione richiamò persone da tutto il Commonwealth of nations, che
contribuì a creare una società multietnica. Sebbene il nuovo dopoguerra avesse posto in chiaro i limiti del ruolo
politico della Gran Bretagna, confermati dalla crisi di Suez del 1956, la diffusione internazionale della lingua inglese
assecondò l'influenza della sua letteratura e della sua cultura.

Dopo un periodo di rallentamento economico mondiale e le lotte operaie degli anni ‘70, gli anni ‘80 videro un periodo
di crescita, aiutato dalle entrate derivanti dalle estrazioni petrolifere del Mare del Nord. Il governo di Margaret
Thatcher segnò un significativo cambiamento di direzione nella politica e nell'economia del periodo post-bellico; un
percorso che continuò sotto il nuovo governo laburista di Tony Blair e Gordon Brown dal 1997.

Il Regno Unito fu uno dei 12 membri fondatori dell'Unione europea al suo lancio nel 1992 con la firma del Trattato di
Maastricht. In precedenza, era stato un membro della Comunità economica europea (CEE), a partire dal 1973.

Il 23 giugno 2016 nel Regno Unito si è svolto un referendum consultivo sulla permanenza del Regno Unito
nell'Unione europea; il 51,9% dei votanti si è espresso a favore dell'uscita dall'Unione. A seguito del risultato
referendario, il 29 marzo 2017 il governo britannico ha notificato al Consiglio europeo l'intenzione di uscire
dall'Unione europea; i negoziati per l'uscita sono iniziati nel mese di giugno 2017.

Geografia
Il Regno Unito è uno stato insulare dell'Europa Occidentale, che si
sviluppa sull'intera isola di Gran Bretagna e su un sesto dell'isola
d'Irlanda. È diviso in quattro nazioni, conosciute in patria come Home
Nations, ossia "nazioni interne". Il Regno Unito è bagnato sia a nord che
a sud ovest dall'Oceano Atlantico mentre a est si affaccia sul mare del
nord e a sud sul Canale della Manica.

L'unica nazione che confina col Regno Unito è la Repubblica d'Irlanda.

La maggior parte del territorio d'Inghilterra è caratterizzato da colline e


pianure divise da est a ovest da alcune catene collinari. I fiumi principali
sono il Tamigi, il Severn, il Trent, l'Humber e il Tyne. Città principali
sono Londra, Birmingham, Manchester, Sheffield, Liverpool,
Nottingham, Leeds, Bristol e Newcastle upon Tyne.

Il Galles è principalmente montuoso, a nord-ovest si elevano i monti di


Snowdonia che raggiungono la massima altezza del Galles con il monte
Snowdon. Nella regione centrale si elevano i monti Cambrici ed a sud-est
Arctocephalus tropicalis. Le isola
quelli del Brecon Beacons. A nord del Galles si trova l'isola di Anglesey.
Gough e Inaccessibile furono
dichiarate Patrimonio dell'Umanità Capoluogo e città principale è Cardiff situata nella parte meridionale del
per l'UNESCO in 1995. paese.
Il territorio della Scozia è contraddistinto da pianure nelle parti meridionale e orientale e da montagne, tra le quali il
Ben Nevis, e altopiani nelle parti settentrionali e occidentali. Vi sono numerosi laghi e profondi fiordi. La Scozia
comprende un vasto numero di isole situate al largo delle coste occidentali e settentrionali: le Ebridi, le Orcadi e le
Shetland. Il capoluogo scozzese è Edimburgo ma la più grande città è Glasgow.

L'Irlanda del Nord, situata nella parte nord-orientale dell'isola irlandese, è principalmente collinare. Il suo capoluogo
è Belfast.

Nel Regno Unito non si parla un'unica lingua. Sebbene la più parlata, di fatto, sia l'inglese, tuttavia la Carta Europea
delle lingue regionali ha ufficialmente riconosciuto come lingue autoctone e regionali il gallese, il gaelico scozzese, il
gaelico irlandese, il cornico, lo scots e lo Ulster Scots.

Popolazione
Un censimento della popolazione viene svolto ogni dieci anni in ogni parte del Regno Unito.[49] L'Office for National
Statistics è responsabile per la raccolta dei dati in Inghilterra e Galles con
il General Register Office for Scotland e il Northern Ireland Statistics
and Research Agency responsabili per i censimenti nei rispettivi
paesi.[50]

Demografia
Al censimento del 2001 la popolazione totale del Regno Unito
ammontava a 58.789.194 abitanti, il terzo paese più popolato dell'Unione
europea (dopo la Germania e la Francia), il quinto del Commonwealth e il
22° del mondo. A metà del 2007 la stima era cresciuta fino a 60.975.000
di abitanti.[51] L'attuale crescita della popolazione è dovuta
principalmente al saldo migratorio netto, ma anche a un aumento del
tasso di natalità e all'aumento della speranza di vita.[52] Il 2007 ha
segnato anche il sorpasso del numero di persone in età pensionabile sul
numero di abitanti al di sotto dei 16 anni.[53]

A metà 2007 l'Inghilterra contava una popolazione stimata a 51,1 milioni


Cartina topografica del Regno Unito.
di persone.[54] Rappresenta una delle aree più densamente popolate del
mondo con 383 persone residenti per chilometro quadrato a metà del
2003, con una particolare concentrazione nella regione di Londra e nel
Sud-Est del paese.[55] Sempre nel 2007 le stime rivelavano come la Scozia
possedesse una popolazione di 5,1 milioni di abitanti, il Galles 3 milioni e
l'Irlanda del Nord 1,8 milioni di abitanti,[54] tutte con una densità di
popolazione di gran lunga più bassa rispetto all'Inghilterra. Si contano
142 abitanti/km² in Galles, 125 abitanti/km² nell'Irlanda del Nord e solo
65 abitanti/km² in Scozia (a metà del 2003).[55]
Evoluzione demografica del Regno
Nel 2007, il tasso di fecondità medio nel Regno Unito era di 1,90 figli per Unito (1961-2003).
donna.[56] Si stima che nel 2008 la fertilità nel Regno Unito sia salita a
1,91 figli per donna,[57] cifra che rimane comunque al di sotto del tasso di
sostituzione che è di 2,1, ma comunque superiore al minimo registrato nel 2001 di 1,63. Inghilterra e Galles hanno
tassi di natalità rispettivamente di 1,92 e 1,90. La Scozia presenta la più bassa fertilità, con soli 1,73 figli per donna,
mentre l'Irlanda del Nord il tasso più elevato, con 2,02 figli.[56] I tassi di fertilità più elevati si rilevarono negli anni
sessanta durante il 'baby-boom', con un massimo di 2,95 figli per donna nel 1964.[56] Il tasso di natalità è più elevato
tra le donne straniere, rispetto a quelle nate in Gran Bretagna.[56]

I cittadini dell'Unione europea hanno il diritto di soggiornare e lavorare


nel Regno Unito[58].

Similmente ad altri paesi europei, l'immigrazione sta contribuendo in


maniera significativa all'aumento della popolazione,[59] rappresentando
circa la metà dell'aumento tra il 1991 e il 2001. Le cifre ufficiali hanno
dimostrato che 2,3 milioni di migranti si sono trasferiti in Gran Bretagna Acquisto di cittadinanza per paese
dal 1997,[60][61] l'84% delle quali provenienti da fuori Europa,[62] e d'origine (2006)

ulteriori 7 milioni sono previsti per il 2031.[63] Le ultime cifre ufficiali


(2006) mostrano un saldo migratorio netto verso il Regno Unito di
191.000 persone, a fronte di 185.000 nel 2005.[64][65][66] Uno su sei
proviene dai paesi dell'Europa orientale.[67] L'immigrazione dal
Subcontinente indiano, alimentato principalmente dal ricongiungimento
familiare, ha rappresentato i due terzi della crescita in materia di
immigrazione. A causa dell'emigrazione, almeno 5,5 milioni di inglesi
Cittadini nati all'estero e residenti nel
vivono all'estero, principalmente Australia, Spagna, Francia, Nuova Regno Unito (periodo aprile 2007-
Zelanda e Stati Uniti.[68][69] marzo 2008)

Tuttavia la percentuale di popolazione nata da cittadini stranieri nel


Regno Unito resta leggermente inferiore rispetto a quella di altri Paesi europei.[70] Si stima che la popolazione
immigrata in Gran Bretagna raddoppierà nei prossimi due decenni, raggiungendo i 9,1 milioni di cittadini.[71]

Nel 2004 il numero di persone che sono diventate cittadini britannici ha toccato la cifra record di 140.795, un
aumento del 12% rispetto all'anno precedente. Questo numero è salito drasticamente dal 2000. La grande
maggioranza dei nuovi cittadini proviene da Africa (32%) e Asia (40%), e i principali paesi sono Pakistan, India e
Somalia. Nel 2006, ci sono state 149.035 domande di cittadinanza, il 32% in meno rispetto al 2005. Il numero di
persone a cui è stata concessa la cittadinanza nel corso del 2006 è stato 154.095, il 5% in meno rispetto al 2005. Il
gruppo più numeroso a cui è stata concessa la cittadinanza britannica sono i cittadini provenienti da India, Pakistan,
Somalia e Filippine.[72]

Il 21,9% dei bambini nati in Inghilterra e in Galles nel 2006 sono nati da madri che sono nate al di fuori del Regno
Unito, (146.956 dei 669.601 bambini nati) in base alle statistiche ufficiali pubblicate nel 2007, che mostrano anche i
più alti tassi di natalità da 26 anni.[73]

Etnie
La popolazione del Regno Unito discende da diversi popoli, Precelti (conosciuti come Pitti), Celti (nella parti di
estremo occidente del paese), Anglosassoni (ceppo prevalente), e Normanni. Dei 58.791.177 abitanti 54.153.898
(92,1%) sono bianchi, 677.117 (1,2%) sono di etnia mista, 1.055.411 (1,8%) sono Indiani, 747.285 (1,3%) Pakistani,
283.063 (0,8%) Bengalesi, 247.644 (0,4%) altri asiatici, 565.876 (1,0%) caraibici, 485.277 (0,8%) africani, 97.588
(0,2%) altri neri, 247.403 (0,4%) Cinesi, e il restante 230.615 (0,4%) appartengono ad altre etnie.

Gli oriundi Italo-britannici sono circa mezzo milione, concentrati soprattutto nell'area centro-meridionale del Regno
Unito (i cittadini italiani erano 170.927 nel 2007, secondo l'Anagrafe degli italiani residenti all'estero).[74]
La seguente tabella riporta la composizione etnica del Regno Unito (censimento del 2001):[75]

Gruppo Etnico Popolazione % del totale*

Bianchi 54.153.898 92,1%


Etnia mista 677.117 1,2%
Indiani 1.053.411 1,8%

Pakistani 747.285 1,3%


Bengalesi 283.063 0,5%

Altri asiatici (non


247.644 0,4%
cinesi)

Bianchi africani 565.876 1,0%

Neri africani 485.277 0,8%

Altri neri 97.585 0,2%

Cinesi 247.403 0,4%

Altri 230.615 0,4%


* % sulla popolazione totale del Regno Unito

Origine delle varie etnie:


Pos. Cittadinanza Popolazione % del totale*

1 Regno Unito

2 India più di 1.600.000 2,7%

3 Pakistan più di 900.000 1,5%

4 Stati Uniti più di 150.000

5 Sudafrica 550.000 1%

6 Australia 400.000 0,5%

7 Nigeria 800.000-3 milioni 1,3%-5%

8 Polonia 1.000.000 1,6%

9 Turchia 400.000 0,5%

10 Iran 250.000-300.000 0,42%-

11 Filippine 200.000 0,3%

12 Iraq 250.000-450.000 0,42%-0,75%

13 Brasile 200.000-300.000 0,3%-0,5%

14 Russia 300.000 0,5%

15 Afghanistan 200.000 0,3%

16 Colombia 130.000-160.000

17 Lituania 200.000 0,3%

Religione
La libertà religiosa è largamente garantita dallo Stato, sebbene la Chiesa anglicana sia considerata culto ufficiale. Essa
è divisa in due arcidiocesi (York e Canterbury) e 43 diocesi. Con il Moment Act of Union del 1707 in Scozia è
considerata religione ufficiale quella della Chiesa di Scozia (presbiteriana). Questa e gli altri gruppi protestanti
rappresentano il 10% della popolazione. Al cattolicesimo aderisce circa il 9% dei britannici, nonostante la conversione
di massa avvenuta nel Cinquecento con la Riforma Anglicana. Dopo essere stato bandito, fu restaurato in Inghilterra e
Galles nel 1850 e in Scozia nel 1878 ed è da sempre molto forte nell'Irlanda del Nord. Tra le numerose comunità
straniere prevalgono le religioni di origine: soprattutto l'Islam con il 4,5%, Induismo, Buddhismo, Sikhismo, eccetera.
Gli ebrei sono circa 267.000 e rappresentano la maggiore comunità dell'Europa occidentale subito dopo quella
francese.

Le statistiche rivelano una crescita dell'ateismo e dell'agnosticismo a scapito soprattutto della chiesa anglicana.
Secondo il British Social Attitudes Survey, al 2008 la popolazione britannica è così ripartita a seconda dell'affiliazione
religiosa o irreligiosa:[76]

Cristiani: 48,07%

Anglicani/Chiesa d'Inghilterra: 20,87%


Non-denominazionali: 9,94%
Cattolici: 9,26%
Presbiteriani/Chiesa di Scozia: 2,89%
Metodisti: 1,90%
Battisti: 0,77%
Protestanti generici: 1,56%
Congregazionali: 0,30%
Presbiteriani Liberi di Ulster: 0,02%
Brethren: 0,10%
Altri cristiani: 0,46%
Atei e Agnostici: 43,19%
Musulmani: 4,5%
Indù: 1,50%
Ebrei: 1,03%
Sikh: 0,37%
Altro 2,87%

Ordinamento dello Stato

Suddivisioni amministrative
Il Regno Unito è una monarchia parlamentare retta dalla casa dei Windsor. Il parlamento è diviso in due Camere
(Houses): la Camera dei lord (House of Lords), non elettiva e di fatto senza alcun potere, e la Camera dei Comuni
(House of Commons), a cui spetta il potere legislativo. In entrambi i rami del parlamento vi sono rappresentanti
dell'Inghilterra, della Scozia, del Galles e dell'Irlanda del Nord. Le due camere si ritrovano insieme solo durante
un'occasione speciale: Lo "State Opening of Parliament".

Il Regno Unito comprende inoltre alcune dipendenze d'oltremare, talvolta in regime post coloniale:

Anguilla
Bermuda
Territorio Antartico Britannico
Territorio britannico dell'Oceano Indiano
Isole Cayman
Isole Falkland (dette anche Isole Malvine o Isole Malvinas)
Georgia del Sud e Isole Sandwich Australi
Gibilterra
Montserrat (isola)
Isole Pitcairn
Sant'Elena, Ascensione e Tristan da Cunha
Isole Turks e Caicos
Isole Vergini britanniche
Basi militari di Akrotiri e Dhekelia a Cipro
L'isola di Man, a dispetto di quanto credono molte persone, non fa parte del Regno Unito ma è una Dipendenza della
Corona britannica, mentre le Isole del Canale (Isole Anglo-Normanne) hanno uno status simile appartenendo al re
d'Inghilterra in qualità di duca di Normandia. Le Isole Orcadi e Shetland, invece, fanno semplicemente parte della
Scozia.

Ordinamento scolastico
L'istruzione nel Regno Unito è regolata dal National Curriculum per quanto riguarda l'Inghilterra, il Galles e l'Irlanda
del Nord. Invece l'istruzione in Scozia ha un proprio regolamento. In tutto il Regno Unito l'obbligo scolastico dura dai
5 ai 16 anni.

Università
La più antica università inglese e di tutto il mondo anglosassone è l' Università di Oxford, tra le più prestigiose
università esistenti, fondata circa nell'anno 1096. Quando, nel 1167, Enrico II d'Inghilterra proibì agli studenti inglesi
di apprendere gli studi all'Università di Parigi, indusse molte personalità inglesi a tornare in patria, dando così slancio
al rapido sviluppo dell'Università stessa.

Politica
Il Regno Unito ha rapporti politici e commerciali con numerose altre
nazioni del Commonwealth. Esso si presenta come uno Stato unitario
sotto la reggenza di una monarchia parlamentare. Elisabetta II è il capo di
stato del Regno Unito così come il monarca degli altri 15 paesi
componenti il Commonwealth. Il sovrano ha "il diritto di essere
consultato, di incoraggiare e di avvertire [i rappresentanti della politica
nazionale]"[77] La Costituzione del Regno Unito non è codificata e
consiste in gran parte in una collezione di risorse scritte disparate, tra cui
statuti, giudizi legislativi oltre alle diverse convenzioni costituzionali.[78]
Pur non essendoci alcuna differenza tecnica tra statuti ordinari e "legge
costituzionale", il parlamento del Regno Unito può creare una "riforma
costituzionale" semplicemente approvando un Act of Parliament
(decisione parlamentare), conservandosi quindi il potere di abolire
praticamente quasi tutti gli elementi scritti e non scritti della costituzione.
Di conseguenza, nessun parlamento potrà mai varare una legge che un
futuro parlamento non possa cambiare un domani.[79] La regina Elisabetta II è il capo di
stato del Regno Unito.

Governo
Il Regno Unito ha un governo parlamentare basato sul Sistema Westminster che è stato altrove anche emulato da altri
governi, talvolta come eredità diretta dell'Impero britannico. Il parlamento del Regno Unito si riunisce nel Palazzo di
Westminster e dispone di due camere: l'elettiva Camera dei Comuni e la nominata Camera dei Lords. Tutte le leggi
devono avere l'assenso regio prima di divenire legge.

La posizione del primo ministro,[nb 2] il capo del governo del Regno Unito,[80] appartiene quasi sempre alla camera dei
comuni di cui è una persona di rilievo (solitamente il capo di un partito o di una coalizione di partiti). Il primo
ministro sceglie un gabinetto di ministri che poi vengono formalmente nominati dal monarca per formare il "Governo
di Sua Maestà". Per convenzione, il sovrano rispetta le decisioni del primo ministro in materia di scelta dei
ministri.[81]

Il gabinetto dei ministri è tradizionalmente prescelto tra i membri del partito del primo ministro o della coalizione a
cui esso appartiene e tutti sono solitamente membri della camera dei comuni anche se possono esservi ammessi anche
membri della Camera dei Lords. Il potere esecutivo è esercitato dal primo ministro e dal suo gabinetto di ministri, i
quali sono tutti membri di diritto del Consiglio Privato del Regno Unito e divengono pertanto "ministri della corona".
L'attuale primo ministro è Theresa May, entrata in carica l'13 luglio 2016.[82] May è la leader del Partito Conservatore.
Per le elezioni alla Camera dei Comuni il Regno Unito è suddiviso in 650 costituenti,[83] ciascuna con la facoltà di
eleggere un membro del parlamento (abbreviato in MP) con sistema di pluralità semplice. Le elezioni generali
vengono convocate dal monarca alla scadenza del mandato del primo ministro. Sulla base degli atti parlamentari del
2011, le elezioni devono essere convocate non più tardi del termine di
cinque anni.[84]

Il Partito Conservatore, il Partito Laburista e i Liberal Democratici


(formalmente Partito Liberale) sono considerati nei tempi moderni i tre
principali partiti politici del Regno Unito,[85] rappresentanti
Il Palazzo di Westminster, sede di
rispettivamente del conservatorismo, del socialismo e del social entrambe le camere del Parlamento
liberalismo. Ad ogni modo, alle elezioni generali del 2015 lo Scottish del Regno Unito
National Party si è qualificato come il terzo più grande partito della
politica inglese, superando in seggi i liberal democratici. Gli altri partiti
minori sono Plaid Cymru (forte in Galles), oltre al Democratic Unionist Party, Ulster Unionist Party, Social
Democratic and Labour Party ed al Sinn Féin (forte nell'Irlanda del Nord).[86]

Devolution ed amministrazioni locali


Scozia, Galles ed Irlanda del Nord dispongono ciascuna di un proprio
governo o esecutivo, guidato da un primo ministro (o, nel caso
dell'Irlanda del Nord, da una diarchia composta dal primo ministro e dal
suo vice). L'Inghilterra, il più grande paese per estensione del Regno
Unito, non dispone di un proprio parlamento e le sue esigenze sono
discusse direttamente dal parlamento del Regno Unito. Questa situazione
ha nel tempo dato origine alla cosiddetta Questione del West Lothian
secondo la quale i membri dei parlamenti di Scozia, Galles e Irlanda del
Nord possono votare, talvolta in maniera decisiva,[87] su materie che
prettamente riguardano l'Inghilterra.[88] La commissione McKay ha
riportato questa problematica già dal marzo 2013 richiedendo che le leggi
La struttura del parlamento scozzese che avessero effetto solo in Inghilterra necessitassero della maggioranza
a Holyrood è sede del Parlamento dei membri inglesi del parlamento del Regno Unito per essere
scozzese.
approvate.[89]

Il governo ed il parlamento scozzesi hanno poteri notevoli per tutto


quanto non concerne la legislazione del Regno Unito ma riguarda prettamente la Scozia come nel caso
dell'educazione, della sanità, della legge, e del governo locale.[90] Alle elezioni del 2011 in Scozia lo Scottish National
Party è stato rieletto ottenendo la maggioranza al parlamento scozzese, col suo leader, Alex Salmond, nominato Primo
ministro della Scozia.[91][92] Nel 2012, il governo scozzese e quello del Regno Unito hanno siglato l'Accordo di
Edimburgo per stabilire i termini di un referendum sull'indipendenza della Scozia votato poi nel 2014 e dove l'ideale
indipendentista uscì sconfitto al 45% contro il 55% a favore degli unionisti.

Il governo gallese e l'Assemblea Nazionale del Galles hanno poteri molto più limitati di quanti non abbiano la loro
controparte scozzese.[93] L'Assemblea è in grado di legiferare su materie locali senza chiedere prima il consenso alle
camere di Westminster. Alle elezioni del 2011 la vittoria è stata assegnata al laburista Carwyn Jones.[94]
L'esecutivo e l'Assemblea dell'Irlanda del Nord hanno poteri simili a quelli in Scozia. Il potere esecutivo è però qui
guidato da una diarchia rappresentata da membri dell'Assemblea appartenenti uno agli unionisti ed uno ai
nazionalisti. Dal settembre 2015 Arlene Foster (Democratic Unionist Party)[95] e Martin McGuinness (Sinn Féin) sono
rispettivamente primo ministro e vice primo ministro in Irlanda del Nord.[96] Il governo dell'Irlanda del Nord coopera
il più possibile con quello della Repubblica d'Irlanda in materia di politiche nazionali, interessando queste
geograficamente anche l'Irlanda del Nord, ma non in materia di governo locale per cui l'Irlanda del Nord è dipendente
dal Regno Unito.

Come si è già detto, il Regno Unito non ha una costituzione codificata, (anche se ci si può riferire a una serie di leggi e
principi: Costituzione del Regno Unito) e come tale i poteri costituzionali sono devoluti tra Scozia, Galles e Irlanda del
Nord oltre che Inghilterra. Sotto la dottrina della sovranità parlamentare, il Parlamento del Regno Unito, in teoria,
potrebbe abolire sia il parlamento scozzese che l'assemblea gallese o quella irlandese.[97][98] Nel 1972, il Parlamento
del Regno Unito unilateralmente decise di prorogare il Parlamento dell'Irlanda del Nord, creando un precedente
rilevante nelle attuali istituzioni parlamentari inglesi.[99] In pratica, ad ogni modo, oggi sarebbe impossibile per il
Parlamento del Regno Unito abolire i parlamenti di Scozia, Galles ed Irlanda del Nord senza prima un referendum
popolare.[100] Ovviamente i contrasti politici sull'influenza del parlamento inglese su quelli locali risultano accentuati
nel caso di quello dell'Irlanda del Nord, rendendo quindi necessaria una cooperazione col governo irlandese.[101]

Giustizia
Il Regno Unito non ha un sistema legale singolo, come il Treaty of Union
del 1706 testimonia all'articolo 19 dove si stabilisce la continuazione del
sistema legale separato per la Scozia.[102] Attualmente il Regno Unito
dispone di tre distinti sistemi legislativi: la Legge inglese, la Legge
dell'Irlanda del Nord e la Legge scozzese. Una nuova Corte suprema del
Regno Unito è stata costituita nell'ottobre del 2009 per rimpiazzare
l'Appellate Committee of the House of Lords, una prerogativa un tempo
spettante alla Camera dei Lords.[103][104] La Judicial Committee of the
Privy Council, che include i medesimi membri della Suprema Corte, è il La Royal Courts of Justice
più alto tribunale d'appello per molti dei paesi che ancora oggi d'Inghilterra e Galles
compongono il Commonwealth e le dipendenze territoriali inglesi.[105]

Sia la legge inglese, che viene applicata in Inghilterra ed in Galles, che quella dell'Irlanda del Nord sono basate sui
principi della common law.[106] L'essenza della common law è che, soggetta a statuto, la legge è sviluppata dai giudici
nei tribunali i quali, applicando le normative di stato, creano essi stessi i principi di legge sulla base delle sentenze
emesse (stare decisis).[107] I tribunali di Inghilterra e Galles sono capeggiati dalle Senior Courts of England and
Wales, che consistono in una core d'appello, nella High Court of Justice (per casi civili) e la Crown Court (per casi
criminali). La Suprema Cote è il più alto tribunale sia in ambito civile che penale in Inghilterra, Galles e Irlanda del
Nord, con valore globale delle proprie decisioni.[108]

Le leggi scozzesi provengono invece da un sistema ibrido basato sia sulla common law sia sui principi della civil law. I
tribunali supremi sono la Court of Session, per cause civili,[109] e la High Court of Justiciary, per cause penali.[110] La
Suprema Corte del Regno Unito è sempre la sovrana corte d'appello anche in Scozia per cause civili e penali.[111] Le
cosiddette Sheriff courts sono invece i tribunali locali civili e penali che si basano sull'uso di una giuria.[112] Il sistema
legale scozzese ha tre possibilità di verdetto per una causa penale: colpevole, non colpevole, non provato. Sia non
colpevole che non provato hanno come risultato la non condanna dell'imputato.[113]
I crimini in Inghilterra e Galles sono aumentati in maniera vertiginosa tra il 1981 ed il 1995 giungendo al 48% rispetto
al passato[114] secondo quanto riportato dalle statistiche di stato. La popolazione carceraria nel medesimo periodo è
raddoppiata giungendo a 80.000 detenuti dando così a Inghilterra e Galles il più alto tasso di incarcerati dell'Europa
occidentale, con un valore di 147 detenuti ogni 100.000 abitanti.[115] Il Her Majesty's Prison Service, che gestisce gran
parte delle prigioni d'Inghilterra e Galles. ha riportato che nel 2009/10 la Scozia ha invece raggiunto il 10% di
criminalità, il tasso più basso degli ultimi 32 anni.[116] Al momento la popolazione carceraria scozzese è pari a 8.000
detenuti,[117] Lo Scottish Prison Service gestisce tutte le carceri della Scozia.[118]

Relazioni internazionali
Il Regno Unito è membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
Unite, nonché membro della Nato, del Commonwealth, del G7 (già G8), del G20,
dell'OECD, del WTO, del Parlamento europeo, dell'OSCE e dell'Unione europea. Il
Regno Unito è ritenuto avere "relazioni speciali" con gli Stati Uniti ed una stretta
collaborazione con la Francia — la cosiddetta "Entente cordiale" — e condivide le
tecnologie nucleari con entrambi i paesi.[119][120] Il Regno Unito è anche
strettamente collegato alla Repubblica d'Irlanda; i due paesi hanno definito una
Common Travel Area e cooperano attraverso la British-Irish Intergovernmental
Conference ed il British-Irish Council. La presenza globale del Regno Unito è
La High Court of Justiciary legata alle sue relazioni commerciali, all'assistenza allo sviluppo ed ai
— il supremo tribunale coinvolgimenti militari in campo internazionale.[121]
criminale della Scozia.

Forze armate
Le forze armate del Regno Unito - ufficialmente Her Majesty's Armed Forces—
consistono in tre branche di servizio professionale: la Royal Navy ed i Royal
Marines (che formano il Naval Service), il British Army e la Royal Air Force.[122]
Le forze sono guidate dal Ministero della Difesa e controllate dal Defence Council,
presieduto dal Segretario di Stato per la Difesa. Il comandante in capo è il sovrano
inglese, attualmente Elisabetta II, a cui le forze militari giurano fedeltà.[123] Le
forze armate sono incaricate di proteggere il Regno Unito ed i suoi territori
oltremare, promuovendo la sicurezza del Regno Unito nell'interesse globale e
supportando le missioni pacificatrici internazionali. Esse sono partecipanti
regolari ed attivi della NATO, tra cui il Allied Rapid Reaction Corps, così come il
Five Power Defence Arrangements, RIMPAC ed altre coalizioni internazionali.
Truppe a cavallo dei Blues
Punti di appoggio delle forze armate britanniche oltremare si trovano nelle
and Royals durante la
Ascension Island, in Belize, nel Brunei, in Canada, a Cipro, a Diego Garcia, nelle cerimonia del Trooping the
Falkland, in Germania, a Gibilterra, in Kenya, nel Qatar ed a Singapore.[124][125] Colour nel 2007

Le forze armate britanniche hanno avuto un ruolo chiave nella costituzione


dell'Impero britannico come potenza dominante dall'inizio del XVIII secolo all'inizio del XX secolo. Attraverso la loro
storia unica, le forze armate britanniche hanno conosciuto azioni di guerra nei principali conflitti del mondo, dalla
Guerra dei Sette anni alle Guerre napoleoniche, alla Guerra di Crimea sino alla prima e seconda guerra mondiale, oltre
che in molti conflitti coloniali. Risultando vittoriose in molti di questi conflitti, gli inglesi furono spesso in grado di
influenzare eventi mondiali. Dalla fine dell'Impero britannico, il Regno Unito è rimasta comunque una delle principali
potenze militari al mondo. Con la fine della Guerra Fredda, la politica di difesa ha previsto l'entrata in azione in
collaborazione con altre forze internazionali.[126] Ad eccezione dell'intervento militare in Sierra Leone, tutte le
operazioni di guerra recenti del Regno Unito in Bosnia, Kosovo, Afghanistan, Iraq e, ultimamente, in Libia, hanno
seguito questo approccio. L'ultima volta nella quale le forze armate inglesi hanno combattuto sole è stato nel 1982
nella Guerra delle Falkland.

Secondo varie fonti tra cui lo Stockholm International Peace Research Institute e l'International Institute for Strategic
Studies, il Regno Unito è il quinto paese al mondo per spese militari nel mondo. La spesa militare assorbe attualmente
ogni anno il 2.4% del prodotto interno lordo del paese.[127][128]

Economia
L'economia del Regno Unito è costituita, in ordine decrescente di
grandezza, delle economie di Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del
Nord. L'aggregato, sulla base dei tassi di cambio, fa sì che quella del
Regno Unito sia la sesta più grande economia del mondo e la seconda più
grande in Europa dopo la Germania. Nel 2014 il PIL a prezzi correnti
ammontava a circa 2945 miliardi di $[5]. Il Regno Unito risente molto
dell'attuale crisi. Londra è il principale centro
finanziario d'Europa, e il terzo del
Il Regno Unito ha un ruolo trainante fra le economie occidentali sia sotto mondo dopo New York e
l'aspetto finanziario sia sotto quello commerciale. Negli ultimi due Tokyo.[129][130]
decenni il paese ha fatto fronte a un intenso processo di privatizzazione.
L'agricoltura è di tipo estensivo e altamente meccanizzata e la produzione
copre circa il 60% del fabbisogno interno.

Il Regno Unito è ricco di riserve di carbone, gas e petrolio. La maggior parte del Prodotto Interno Lordo viene dal
terziario; banche, assicurazioni e servizi finanziari mentre la parte di PIL dell'industria è in costante declino. Con oltre
9 milioni di visitatori all'anno il turismo è uno dei settori più importanti: il Regno Unito è il sesto paese più visitato al
mondo.

Il Regno Unito è uno Stato membro dell'Unione europea e l'Europa rappresenta un importante mercato per il paese.
Dell'economia si occupa il Chancellor of the Exchequer, il Cancelliere dello Scacchiere, titolo storico col quale viene
designato il Ministro dell'economia e delle finanze britannico. Negli ultimi anni l'economia britannica è stata gestita in
conformità con i principi di liberalizzazione del mercato e bassa tassazione e regolamentazione. Dal 1997 la Banca
d'Inghilterra è stata responsabile della fissazione dei tassi di interesse per conseguire l'obiettivo generale di inflazione
fissato dal Cancelliere ogni anno, in modo totalmente indipendente dal Governo, in ottemperanza alle disposizioni
comunitarie sulla autonomia delle banche centrali nazionali. Il governo scozzese, previa approvazione del Parlamento
scozzese, ha la facoltà di variare il tasso di base dell'imposta sul reddito dovuta in Scozia di 3 pence per sterlina, anche
se questo potere non è ancora stato esercitato.

Il Regno Unito è tra i paesi più industrializzati del mondo. In termini di prodotto nazionale lordo (PNL) è il sesto
paese – seguito da Francia, Italia, Russia e Brasile – dopo Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania. Nel 2012 il prodotto
interno lordo nominale del paese fu di 2.476.665 milioni di dollari USA, pari a un PIL pro capite di 39.161 dollari.

A partire dal secondo dopoguerra il paese ha dovuto affrontare numerosi problemi economici quali la pressione
valutaria, il deficit della bilancia totale dei pagamenti, l'inflazione e, fino a poco tempo fa, una scarsa capacità
produttiva. Durante la recessione verificatasi nel 1974, la situazione si fece ancor più critica: il numero di disoccupati
superò il milione, vi fu un declino della produttività, i salari aumentarono e la moneta toccò minimi storici. Nel luglio
1975 il governo adottò severe misure anti-inflazione, con l'appoggio del mondo economico e dei sindacati, in modo da
contenere gli aumenti salariali e l'inflazione.

Verso la fine degli anni settanta la scoperta di giacimenti di petrolio nel Mare del Nord consentì un'importante
riduzione del deficit nella bilancia dei pagamenti. A partire dal 1979 la politica economica del paese ha promosso una
maggior delega al settore privato, mettendo un freno alla spesa pubblica e ai servizi statali. Obiettivo prioritario
rimaneva il contenimento dell'inflazione, a costo però di un tasso di disoccupazione storicamente elevato. Intorno alla
metà degli anni ottanta vi erano nel paese oltre tre milioni di lavoratori senza impiego e dieci anni dopo ne
rimanevano ancora circa 2,6 milioni. Il deficit di bilancio annuo all'inizio degli anni novanta era pari a circa l'1,1% del
prodotto interno lordo. Nel gennaio del 1973 il Regno Unito aderì alla Comunità Europea (ora Unione europea).

La struttura del lavoro è oggi significativamente cambiata. Nel 2002 la forza lavoro ammontava complessivamente a
29.602.654 lavoratori. Nel settore dei servizi è attualmente impiegato l'82% dei lavoratori, mentre nel 1955 lo era solo
un terzo della forza lavoro. L'industria, che rappresentava un tempo il settore principale in termini di occupazione
(42% della forza lavoro nel 1955), assorbe oggi solo il 17% della popolazione attiva. Il problema della disoccupazione è
oggi meno grave che in passato: il tasso di disoccupazione del paese ha raggiunto infatti il 5,1% (2002).

Storia
La rivoluzione industriale iniziò proprio nel Regno Unito concentrata inizialmente su industrie pesanti come la
cantieristica, l'estrazione del carbone, la produzione di acciaio e fibre tessili. L'esistenza di un impero coloniale
contribuì alla creazione di un mercato di sbocco oltremare dei prodotti britannici, permettendo al Regno Unito di
dominare il commercio internazionale nel XIX secolo. Tuttavia, come per altri paesi industrializzati, il periodo
compreso fra le due guerre mondiali segnò un'epoca caratterizzata dal declino economico, in cui il paese perse
progressivamente il proprio vantaggio competitivo e l'apporto dell'industria pesante andò diminuendo lungo tutto il
corso del XX secolo. Il settore manifatturiero rimase una parte significativa dell'economia, ma nel 2003 contribuiva
solamente ad un sesto della produzione nazionale.

Materie prime
Il paese possiede materie prime energetiche fondamentali per la sua economia, quali carbone e riserve di gas naturale
e petrolio, sebbene in continuo declino. Sono stimate oltre 400 milioni di tonnellate di riserve di carbone, e nel 2004 il
consumo totale (comprese le importazioni) è stato di 61 milioni di tonnellate.

Settore secondario
L'industria automobilistica britannica era una parte significativa di questo settore, anche se la sua importanza è
andata diminuendo con il crollo del MG Rover Group e il passaggio in mano straniera di una parte cospicua del
settore. La produzione di aeromobili ad uso civile e militare è guidata dalla più grande azienda aerospaziale del Regno
Unito, la BAE Systems, e dalla ditta europea EADS, proprietaria dell'Airbus. Rolls-Royce detiene la principale quota
del mercato dei motori aerospaziali. L'industria chimica e farmaceutica è forte nel Regno Unito, con la seconda e la
sesta più grande azienda farmaceutica (GlaxoSmithKline e AstraZeneca).

Il terziario
Il settore dei servizi è cresciuto notevolmente, e rappresenta circa il 73% del contributo al PIL. Il settore dei servizi è
dominato da servizi finanziari, in particolare dal settore bancario e assicurazione. Londra è il più grande centro
finanziario con il London Stock Exchange, il London International Financial Futures and Options Exchange, la Lloyd's
of London che hanno base in questa città. Londra è un importante centro
per il commercio internazionale ed è tra i leader direzionali dell'economia
mondiale (insieme a New York e Tokyo). Possiede la più grande
concentrazione di filiali di banche estere di tutto il mondo. Molte società
multinazionali hanno aperto una loro filiale a Londra. La capitale
scozzese, Edimburgo, è al contempo uno dei grandi centri finanziari
d'Europa ed è sede della Royal Bank of Scotland Group, una delle più
grandi banche del mondo. Nel 2007 il debito pubblico del Regno Unito
era pari al 44% del PIL. L'industria legata alla creatività ha rappresentato
il 7% del PIL nel 2005, con una crescita media del 6% su base annua tra il
La Banca d'Inghilterra, la banca 1997 e il 2005. Per contro il settore agricolo rappresenta solo lo 0,9% del
centrale del Regno Unito, con sede a
PIL del paese.
Londra.

Il turismo

Il turismo è un settore molto importante per l'economia britannica. Con oltre 27 milioni di turisti arrivati nel 2004, il
Regno Unito è classificato come il sesto polo di destinazione turistica del mondo. Londra, con un margine
considerevole, è la città più visitata al mondo con 15,6 milioni di visitatori nel 2006, precedendo Bangkok (10,4) e
Parigi (9,7 milioni).

Moneta
La moneta del Regno Unito è la sterlina inglese, rappresentata dal simbolo £. La Banca d'Inghilterra è la banca
centrale, responsabile per il rilascio di valuta. Il Regno Unito ha scelto di non aderire all'euro al lancio della moneta, e
il Primo Ministro britannico ha escluso l'adesione nell'immediato futuro. Nel 2005 più della metà (55%) degli abitanti
del Regno Unito erano contrari all'adozione della moneta unica, mentre il 30% era a favore.

Cultura
La cultura del Regno Unito è stata influenzata da diversi fattori tra i quali spicca lo status di isola della nazione; la sua
storia come democrazia liberale occidentale e una delle maggiori potenze, nonché dall'essere un'unione politica di
quattro paesi ciascuno con elementi diversi e tradizioni indipendenti. L'Impero britannico e l'influenza che gli inglesi
hanno esercitato nel mondo si può osservare nella lingua, nella cultura e nel sistema legale di molte delle ex colonie
tra cui l'Australia, il Canada, l'India, l'Irlanda, la Nuova Zelanda, il Pakistan, il Sudafrica e gli Stati Uniti. L'influenza
culturale del Regno Unito è stata descritta "superpotenza culturale".[131][132]

Scienza
Il Regno unito è la patria di importanti scienziati e matematici quali Isaac Newton, Robert Hooke, George Atwood,
Nepero, Colin Maclaurin, Oliver Heaviside, Edmond Halley, Henry Cavendish, Charles Darwin, Michael Faraday,
John Dalton, Ada Lovelace, Charles Babbage, Isaac Barrow, John David Barrow, Thomas Bayes, James Clerk Maxwell,
James Prescott Joule, Paul Dirac, Lewis Carroll, Elizabeth Blackwell, Thomas Young, William Henry Bragg, William
Lawrence Bragg, James Chadwick, Alan Turing, Stephen Hawking, Roger Penrose, Peter Higgs ecc...
Filosofia
Notevole anche la tradizione filosofica con Francesco Bacone, Tommaso Moro, Thomas Hobbes, David Hume, John
Locke, Guglielmo di Ockham, Adam Smith, John Stuart Mill, Thomas Robert Malthus, Herbert Spencer, David
Ricardo, John Maynard Keynes, Bertrand Russell, Gregory Bateson ecc..

Letteratura
Col termine "letteratura inglese" ci si riferisce appunto alla letteratura associata al
Regno Unito, all'Isola di Man ed alle Isole del Canale. Gran parte della letteratura
inglese è in lingua inglese. Nel 2005 circa 206.000 libri sono stati pubblicati nel
Regno Unito e pertanto lo Stato si è aggiudicato il primato di maggior pubblicista
nel mondo.[133]

Lo scrittore e poeta inglese William Shakespeare è ritenuto uno dei maggiori


drammaturghi di tutti i tempi,[134][135][136] e i suoi contemporanei Christopher
Marlowe e Ben Jonson hanno continuato l'opera nel solco da lui creato. Altri
personaggi di spicco della letteratura inglese di epoche più recenti sono Alan
Ayckbourn, Harold Pinter, Michael Frayn, Tom Stoppard e David Edgar che
hanno combinato elementi surreali, realistici e radicali. Il Ritratto Chandos, che si
ritiene rappresenti William
Tra gli scrittori inglesi di maggiore rilievo nell'epoca pre moderna e moderna Shakespeare
troviamo Geoffrey Chaucer (XIV secolo), Thomas Malory (XV secolo), Sir Thomas
More (XVII secolo), John Bunyan (XVII secolo) e John Milton (XVII secolo). Nel
XVIII secolo Daniel Defoe (autore di Robinson Crusoe) e Samuel Richardson furono i pionieri della novella moderna.
Nel XIX secolo ulteriori innovazioni vennero introdotte da Jane Austen, dalla scrittrice neogotica Mary Shelley, dallo
scrittore per bambini Lewis Carroll, dalle sorelle Brontë, da Charles Dickens, dal naturalista Thomas Hardy, dal
realista George Eliot, dal poeta visionario William Blake e dal romantico William Wordsworth. Tra gli scrittori di
maggior rilievo del XX secolo in Inghilterra citiamo H. G. Wells; gli scrittori per bambini Rudyard Kipling, A. A. Milne
(il creatore di Winnie-the-Pooh), Roald Dahl e Enid Blyton; il controverso D. H. Lawrence; la modernista Virginia
Woolf; il satirico Evelyn Waugh; il profetico George Orwell; W. Somerset Maugham e Graham Greene; la scrittrice di
gialli Agatha Christie (una delle maggiori scrittrici di best sellers di tutti i tempi);[137] Ian Fleming (il creatore di
James Bond); i poeti T.S. Eliot, Philip Larkin e Ted Hughes; i fantasisti J. R. R. Tolkien, C. S. Lewis e J. K. Rowling; i
fumettisti Alan Moore e Neil Gaiman.

Per i contributi scozzesi citiamo Arthur Conan Doyle (il creatore di Sherlock Holmes), il romantico Sir Walter Scott, lo
scrittore per bambini J. M. Barrie, l'epico Robert Louis Stevenson ed il poeta Robert Burns. Tra gli scrittore più
recenti citiamo Hugh MacDiarmid e Neil M. Gunn che hanno contribuito al cosiddetto Rinascimento scozzese. Nel
campo horror e thriller citiamo Ian Rankin e Iain Banks. La capitale della Scozia, Edimburgo, fu la prima Città della
Letteratura prescelta dell'UNESCO.[138]

Il più antico componimento poetico in inglese giunto sino a noi, Y Gododdin, venne composto in Yr Hen Ogledd (The
Old North), attorno al VI secolo. Esso venne scritto in cumbrico o antico gallese e contiene i primi riferimenti noti a
Re Artù.[139] A partire dal VII secolo la leggenda arturiana conobbe un notevole sviluppo grazie anche all'opera di
Goffredo di Monmouth.[140] Il poeta medievale gallese più celebrato è indubbiamente Dafydd ap Gwilym (fl.1320–
1370) che incentrò i suoi temi letterari sulla natura, sulla religione e soprattutto sull'amore. È riconosciuto come uno
dei più grandi poeti europei della sua epoca.[141] Sino alla fine del XIX secolo la letteratura gallese fu essenzialmente
in lingua gallese e di carattere religioso. Daniel Owen è riconosciuto uno dei primi moderni scrittori in gallese, col suo
Rhys Lewis del 1885. Noto fu anche Dylan Thomas che divenne famoso a metà del
XX secolo per la poesia "Do not go gentle into that good night, oltre al nazionalista
R. S. Thomas che fu in nomination per il Premio Nobel della letteratura nel 1996.
Tra gli scrittori gallesi del XX secolo citiamo Richard Llewellyn e Kate
Roberts.[142][143]

Autori di altre nazionalità, provenienti in particolare dal Commonwealth,


dall'Irlanda e dagli Stati Uniti, hanno vissuto e lavorato nel Regno Unito. Tra
questi citiamo Jonathan Swift, Oscar Wilde, Bram Stoker, George Bernard Shaw,
Joseph Conrad, T.S. Eliot, Ezra Pound, Kazuo Ishiguro e Sir Salman
Rushdie.[144][145]
Una fotografia di epoca
vittoriana dello scrittore
Charles Dickens Musica
Molti e vari sono gli stili musicali popolari nel
Regno Unito, dalla musica folcloristica
indigena inglese, scozzese, gallese e irlandese sino all'heavy metal. Tra i musicisti
classici nati e vissuti in terra inglese citiamo William Byrd, Henry Purcell, Sir
Edward Elgar, Gustav Holst, Sir Arthur Sullivan (famoso per aver lavorato col
librettista Sir W. S. Gilbert), Ralph Vaughan Williams e Benjamin Britten, pioniere
dell'opera moderna in inglese. Sir Peter Maxwell Davies è uno dei maggiori
compositori viventi. Il Regno Unito è inoltre rinomato a livello internazionale per
le sue orchestre sinfoniche e per i suoi cori tra cui la BBC Symphony Orchestra ed
The Beatles furono la band
il London Symphony Chorus. Tra i maggiori direttori d'orchestra citiamo Sir
inglese più acclamata
Simon Rattle, John Barbirolli e Sir Malcolm Sargent. Tra i maggiori compositori di commercialmente e dalla
colonne sonore per film citiamo John Barry, Clint Mansell, Mike Oldfield, John critica, con vendite che
Powell, Craig Armstrong, David Arnold, John Murphy, Monty Norman ed Harry superarono i miliardi di
Gregson-Williams. George Frideric Handel fu naturalizzato cittadino inglese e per copie.[146][147][148]
lo Stato scrisse l'inno per le incoronazioni, noto come il Messiah, che fu appunto
scritto in lingua inglese.[149][150] Andrew Lloyd Webber è un prolifico compositore
di musica da teatro. I suoi lavori hanno dominato l'ultima parte del XX secolo e sono divenuti successi
internazionali.[151]

The Beatles sono la band che più in assoluto ha rappresentato l'emergere della cultura inglese in campo musicale, con
vendite di dischi sopra ogni aspettativa ed una diffusione globale dei loro successi.[146][147][148][152] Tra gli altri gruppi
e solisti di rilievo nel panorama musicale inglese si ricordano The Rolling Stones, Queen, Pink Floyd, Led Zeppelin,
Deep Purple, Bee Gees, Genesis, Sex Pistols, The Clash, Jethro Tull, Dire Straits, Iron Maiden, Depeche Mode, Simply
Red, Muse, Skunk Anansie, Wham, Eurythmics, John Lennon, Elton John, George Michael, Phil Collins, Sting, Brian
Eno, Boy George e Peter Gabriel.[153][154][155][156][157][158] I Brit Awards sono dei premi annuali concessi dalle
industrie discografiche britanniche e sono stati vinti nel corso degli anni dai personaggi che maggiormente hanno
rappresentato il panorama musicale inglese tra cui The Who, David Bowie, Eric Clapton, Rod Stewart e The
Police.[159] Tra i musicisti più recenti citiamo i Radiohead, Pet Shop Boys, Jamiroquai, gli Oasis, i Blur, i Take That, i
5ive, le Spice Girls, Robbie Williams, Dido, Coldplay, Amy Winehouse, One Direction, Ed Sheeran e Adele.[160]

Un gran numero di città del Regno Unito sono conosciute per la loro musica. Liverpool è la città che vanta il primato
del maggior numero di canzoni scritte in loco.[161] Il contributo di Glasgow alla musica venne riconosciuto nel 2008
quando venne nominata dall'UNESCO Città della Musica, una delle tre città nel mondo ad aver ottenuto questo
onore.[162]

Arti visive
La storia delle arti visuali inglesi è parte della storia dell'arte occidentale. Tra gli
artisti britannici di maggior successo citiamo i romantici William Blake, John
Constable, Samuel Palmer e J.M.W. Turner; i ritrattisti Sir Joshua Reynolds e
Lucian Freud; i paesaggisti Thomas Gainsborough e L. S. Lowry; il pioniere
dell'Arts and Crafts Movement William Morris; il figurativo Francis Bacon; gli
artisti della pop culture Peter Blake, Richard Hamilton e David Hockney; il duo
Gilbert and George; l'astrattista Howard Hodgkin; e gli scultori Antony Gormley,
Anish Kapoor e Henry Moore. Tra gli anni ottanta e novanta del XX secolo la
Galleria Saarchi di Londra ha posto l'attenzione del pubblico londinese su un
nuovo genere multiforme di artisti noti come "Young British Artists": Damien
Hirst, Chris Ofili, Rachel Whiteread, Tracey Emin, Mark Wallinger, Steve
Autoritratto di J. M. W. McQueen, Sam Taylor-Wood e i fratelli Chapman.
Turner, olio su tela, c. 1799
La Royal Academy of Arts a Londra è una delle organizzazioni chiave per la
promozione delle arti visuali nel Regno Unito. Tra le principali scuole artistiche il
Regno Unito vanta sei scuole alla University of the Arts London, tra cui il Central Saint Martins College of Art and
Design ed il Chelsea College of Art and Design; la Goldsmiths, University of London; la Slade School of Fine Art (parte
dell'University College London); la Glasgow School of Art; il Royal College of Art e la The Ruskin School of Drawing
and Fine Art (parte dell'University of Oxford). Il Courtauld Institute of Art è uno dei centri principali per
l'insegnamento della storia dell'arte. Importanti gallerie d'arte come la National Gallery, la National Portrait Gallery,
la Tate Britain e la Tate Modern (le più visitate gallerie d'arte al mondo, con circa 4,7 milioni di visitatori all'anno)
hanno sede nel Regno Unito.[163]

Cinema e televisione
Il Regno Unito ha avuto una considerevole influenza nella storia del cinema.
Registi del calibro di Alfred Hitchcock, il cui film Vertigo è considerato da alcuni
critici come il miglior film di tutti i tempi,[165] e David Lean sono acclamati dalla
critica di tutti i tempi.[166] Altri importanti registi sono Charlie Chaplin,[167]
Michael Powell,[168] Carol Reed[169], Ridley Scott[170] e Stanley Kubrick
(naturalizzato). Molti attori britannici hanno avuto successi internazionali tra cui
Julie Andrews,[171] Richard Burton,[172] Michael Caine,[173] Charlie Chaplin,[174]
Sean Connery,[175] Vivien Leigh,[176] David Niven,[177] Laurence Olivier,[178] Peter
Sellers,[179] Kate Winslet,[180] Anthony Hopkins,[181] e Daniel Day-Lewis.[182]
Molti successi commerciali di film sono stati girati nel Regno Unito (come la serie
Alfred Hitchcock è
di Harry Potter e James Bond).[183] Gli Ealing Studios sono gli studi di presentato spesso come il
produzione di film più antichi al mondo.[184] maggiore tra i registi
britannici di tutti i tempi.[164]
Malgrado i molti successi, la critica è da tempo impegnata a riscoprire nella
filmografia inglese influenze ora europee ora americane dal momento che molti
attori tra l'altro sono compartecipi di produzioni internazionali. I film ispirati a storie scritte da autori inglesi
includono Titanic, Il Signore degli Anelli, Pirati dei Caraibi. Famosa in tutto il mondo è inoltre l'emittente televisiva
BBC.
Sport
Lo sport più seguito nel Regno Unito è il calcio, ma hanno valore
anche cricket, rugby, ippica, polo e ciclismo su pista. Fa parte della
cultura inglese anche la famosa caccia alla volpe.

Il campionato calcistico più importante è la Premier League (il


campionato inglese, conosciuto fino alla stagione 2015/2016 come
Barclays Premier League per ragioni di sponsorizzazione). I
maggiori club per blasone sono l'Arsenal, il Liverpool, il Manchester
United e il Chelsea.

Per quanto riguarda gli sport automobilistici la Formula 1 è molto


Wembley, lo stadio dove si giocano le
seguita dagli appassionati britannici. Attualmente sono 2 i piloti partite della nazionale di calcio
inglesi vincitori di almeno un titolo iridato a correre in F1: Lewis
Hamilton (2008 con McLaren, 2014 e 2015 con Mercedes) e Jenson
Button (campione nel 2009 con la Brawn GP). Altri campioni britannici della F1 sono: Sir Stirling Moss
soprannominato "l'eterno secondo" (a causa di essere arrivato in seconda posizione per 4 volte nella storia del
mondiale); Mike Hawthorn, mondiale con la Ferrari 246 nel 1958; Jim Clark, considerato uno dei più veloci piloti di
sempre, bicampione con la Lotus nel 1963 e 1965; John Surtees, primo ed unico campione sia sulle due (7 volte) che
con le quattro ruote (1 volta, nel 1964, con la Ferrari 158 F1); Graham Hill, campione con la British Racing Motors,
nota come BRM, nel '62 e nel '68 con la Lotus; Jackie Stewart, 3 volte campione del mondo, nel 1969 con la Matra ee
nel 1971 e nel 1973 con la Tyrrell; James Hunt campione nel 1976 con la McLaren M23; Nigel Mansell,
soprannominato "Il Leone d'Inghilterra" per la sua aggressività al volante, campione su Williams nel '92 e Damon
Hill, mondiale nel 1996, sempre su Williams, figlio di Graham.

Non si può non ricordare il tennis. In Inghilterra si svolge il Torneo di Wimbledon, la cui 1ª edizione risale al 1877,
facendone cosí la più antica manifestazione tennistica ufficiale del mondo Campioni in questo sport sono stati Greg
Rusedski e Andy Murray.

Da menzionare anche l'evento sportivo che coinvolge i paesi del Commonwealth: i Giochi del Commonwealth

Ricorrenze nazionali
Data Nome Significato

Giorno del compleanno di Sua Maestà celebra il compleanno della Regina


21 aprile
Regina Elisabetta II Elisabetta II

secondo sabato di
Trooping the Colour varie ricorrenze
giugno

Giornata della Lingua Inglese nelle Nazioni


23 aprile celebra la lingua inglese nel mondo
Unite

commemorazione della Battaglia di


21 ottobre Trafalgar Day
Trafalgar, del 1805

celebra il fallimento della Congiura delle


5 novembre Bonfire Night o Guy Fawkes Night
Polveri, nel 1605

Note
1. ^ British Royal Coat of Arms and Motto (http://resources.woodlands-junior.kent.sch.uk/customs/questions/motto.h
tml) Archiviato (https://web.archive.org/web/20160719022913/http://resources.woodlands-junior.kent.sch.uk/custo
ms/questions/motto.html) il 19 luglio 2016 in Internet Archive.
2. ^ Il Regno Unito esisteva già di fatto quando il Regno d'Irlanda e il Regno di Gran Bretagna, quest'ultimo
composto nel 1707 dal Regno di Scozia e dal Regno d'Inghilterra (compreso il principato del Galles), erano sotto
la stessa corona. Nel 1801 fu formalmente creato uno Stato unico che comprendeva tutti i territori elencati.
L'attuale Stato, inoltre, è il risultato dell'indipendenza del 1922 dello Stato Libero d'Irlanda.
3. ^ È uno dei 51 Stati membri che nel 1945 diedero vita all'ONU.
4. ^ (EN) Population growth rate, su CIA World Factbook. URL consultato il 28 febbraio 2013.
5. ^ a b c Dati dal Fondo monetario internazionale, aprile 2015, su imf.org.
6. ^ Tasso di fertilità nel 2010, su data.worldbank.org. URL consultato il 12 febbraio 2013.
7. ^ Il 29 marzo 2017 il governo britannico ha notificato al Consiglio europeo l'intenzione di uscire dall'Unione
europea.
8. ^ (EN) The Countries of the UK, su www.statistics.gov.uk. URL consultato il 10 ottobre 2008.
9. ^ a b (EN) CGP Grey, The Difference between the United Kingdom, Great Britain and England Explained, su
YouTube, 21 dicembre 2012. URL consultato l'11 luglio 2016.
10. ^ (EN) Key facts about the United Kingdom, Directgov. URL consultato il 26 luglio 2008.
11. ^ Rivoluzione industriale, su ace.mmu.ac.uk. URL consultato il 27 aprile 2008 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2008).
12. ^ Niall Ferguson, Empire, The rise and demise of the British world order and the lessons for global power, Basic
Books, 2004. ISBN 0-465-02328-2
13. ^ Treaty of Union, 1706, Scots History Online. URL consultato il 23 agosto 2011.
14. ^ Barnett, Hilaire e Jago, Robert, Constitutional & Administrative Law, 8th, Abingdon, Routledge, 2011, p. 165,
ISBN 978-0-415-56301-7.
15. ^ See Art. 1 dell'Act of Union del 1707.
16. ^ "Dopo l'unione politica di Inghilterra e Scozia nel 1707, il nome ufficiale della nazione è divenuto Gran Bretagna,
The American Pageant, Volume 1, Cengage Learning (2012)
17. ^ "Dal 1707 al 1801 Gran Bretagna fu la designazione ufficiale dei regni d'Inghilterra e Scozia". The Standard
Reference Work: For the Home, School and Library, Volume 3, Harold Melvin Stanford (1921)
18. ^ "Nel 1707, l'unione con la Scozia, fece divenire "Gran Bretagna" il nome ufficiale del regno inglese, e questo
continuò sino all'unione con l'Irlanda nel 1801". United States Congressional serial set, Issue 10; Issue 3265
(1895)
19. ^ Gascoigne, Bamber, History of Great Britain (from 1707), History World. URL consultato il 18 luglio 2011.
20. ^ Cottrell, P., The Irish Civil War 1922–23, 2008, p. 85, ISBN 1-84603-270-9.
21. ^ S. Dunn e H. Dawson, An Alphabetical Listing of Word, Name and Place in Northern Ireland and the Living
Language of Conflict, Lampeter, Edwin Mellen Press, 2000.
«Un problema specifico, in entrambi i sensi, è conosciuto per l'Irlanda del Nord: essa in senso generale non è
un paese o una provincia, ma si potrebbe definirla uno "staterello": la parola sembra controversa ma è
giuridicamente la definizione più appropriata.».
22. ^ Changes in the list of subdivision names and code elements (PDF), su ISO 3166-2, International Organization
for Standardization, 15 dicembre 2011. URL consultato il 28 maggio 2012.
23. ^ Population Trends, Issues 75–82, p.38 (https://books.google.com/?id=gPkDAQAAIAAJ), 1994, UK Office of
Population Censuses and Surveys
24. ^ Life in the United Kingdom: a journey to citizenship, p. 7 (https://books.google.com/?id=2u8rD6F-yg0C&pg=PA7
), United Kingdom Home Office, 2007, ISBN 978-0-11-341313-3.
25. ^ Countries within a country, Prime Minister's Office, 10 gennaio 2003. URL consultato l'8 marzo 2015.
26. ^ Statistical bulletin: Regional Labour Market Statistics (XML), su ons.gov.uk. URL consultato il 5 marzo 2014 (archiviato
dall'url originale il 24 dicembre 2014).
27. ^ 13.4% Fall In Earnings Value During Recession, su gmb.org.uk. URL consultato il 5 marzo 2014.
28. ^ Dunn, Seamus; Dawson, Helen., An Alphabetical Listing of Word, Name and Place in Northern Ireland and the
Living Language of Conflict, Lampeter, Edwin Mellen Press, 2000, ISBN 978-0-7734-7711-7.
29. ^ Murphy, Dervla, A Place Apart, London, Penguin, 1979, ISBN 978-0-14-005030-1.
30. ^ John Whyte e Garret FitzGerald, Interpreting Northern Ireland, Oxford, Clarendon Press, 1991, ISBN 978-0-19-
827380-6.
31. ^ Guardian Unlimited Style Guide (London), Guardian News and Media Limited, 19 dicembre 2008. URL consultato
il 23 agosto 2011.
32. ^ BBC style guide (Great Britain), in BBC News, 19 agosto 2002. URL consultato il 23 agosto 2011.
33. ^ Key facts about the United Kingdom, su Government, citizens and rights, HM Government. URL consultato l'8
marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2012).
34. ^ Merriam-Webster Dictionary Online Definition of ''Great Britain'', Merriam Webster, 31 agosto 2012. URL
consultato il 9 aprile 2013.
35. ^ Secondo il New Oxford American Dictionary: "Gran Bretagna: Inghilterra, Galles e Scozia sono considerate
come una unità. Il nome è utilizzato talvolta per riferirsi all'intero Regno Unito."
36. ^ Great Britain, International Olympic Committee. URL consultato il 10 maggio 2011.
37. ^ John Mulgrew, Team GB Olympic name row still simmering in Northern Ireland, in Belfast Telegraph, 2 agosto
2012. URL consultato il 9 marzo 2015.
38. ^ Bradley, Anthony Wilfred e Ewing, Keith D., Constitutional and administrative law, vol. 1, 14th, Harlow, Pearson
Longman, 2007, p. 36, ISBN 978-1-4058-1207-8.
39. ^ Which of these best describes the way you think of yourself?, su Northern Ireland Life and Times Survey 2010,
ARK – Access Research Knowledge, 2010. URL consultato il 1º luglio 2010.
40. ^ Schrijver, Frans, Regionalism after regionalisation: Spain, France and the United Kingdom, Amsterdam
University Press, 2006, pp. 275–277, ISBN 978-90-5629-428-1.
41. ^ Ian Jack, Why I'm saddened by Scotland going Gaelic, in The Guardian (London), 11 dicembre 2010.
42. ^ Ffeithiau allweddol am y Deyrnas Unedig, Directgov – Llywodraeth, dinasyddion a hawliau. URL consultato l'8
marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2012).
43. ^ Atto d’unione, www.parliament.uk. URL consultato il 7 ottobre 2008.
44. ^ THE TREATY or Act of the Union, www.scotshistoryonline.co.uk. URL consultato il 27 agosto 2008.
45. ^ Articles of Union with Scotland 1707, www.parliament.uk. URL consultato il 15 ottobre 2008.
46. ^ The Act of Union, Act of Union Virtual Library. URL consultato il 15 maggio 2006.
47. ^ David Ross, Chronology of Scottish History, Geddes & Grosset, 2002, p. 56, ISBN 1-85534-380-0.
48. ^ Jonathan Hearn, Claiming Scotland: National Identity and Liberal Culture, Edinburgh University Press, 2002,
p. 104, ISBN 1-902930-16-9.
49. ^ Geografia del censimento, www.statistics.gov.uk. URL consultato il 10 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 7 giugno
2002).
50. ^ Censimento, www.ons.gov.uk. URL consultato l'11 -10-2008.
51. ^ Stima della popolazione: Il Regno Unito sale a 60.975.000 abitanti, Office for National Statistics. URL consultato il
23 agosto 2008.
52. ^ Crescita della speranza di vita, The Guardian. URL consultato il 25 -08-2006.
53. ^ Sorpasso dei pensionati sui giovani (Travis Alan), The Guardian. URL consultato il 23 agosto 2008.
54. ^ a b Stima della popolazione (PDF), Office for National Statistics. URL consultato il 28 agosto 2008.
55. ^ a b Population: UK population grows to 59.6 million, Office for National Statistics. URL consultato il 20 agosto 2008.
56. ^ a b c d Fertilità, crescita continua nel Regno Unito, Office for National Statistics. URL consultato il 23 agosto 2008.
57. ^ La popolazione è cresciuta a quasi 61 milioni, The Guardian (Alan Travis). URL consultato il 2008-20-15.
58. ^ Diritti dei cittadini europei e dei loro familiari (http://europa.eu/scadplus/leg/en/lvb/l33152.htm) Archiviato (https:/
/www.webcitation.org/66hn8NNel?url=http://europa.eu/scadplus/leg/en/lvb/l33152.htm) il 5 aprile 2012 in WebCite
europa.eu, accesso:6 novembre 2008
59. ^ Immigrazione e nascita in Gran Bretagna (http://www.thisislondon.co.uk/news/article-23542455-details/Immigrat
ion+and+births+to+non-British+mothers+pushes+British+population+to+record+high/article.do), Londra, 22
agosto 2008
60. ^ Boom in Gran Bretagna con 2,3 milioni di migranti (http://www.dailymail.co.uk/news/article-1023512/Third-World
-migrants-2-3m-population-boom.html), Daily Mail, 3 giugno 2008
61. ^ Tories call for tougher control of immigration (http://www.thisislondon.co.uk/standard/article-23575160-details/To
ries+get+tough+on+immigration+after+Labour's+U-turn/article.do), 20 ottobre 2008
62. ^ Immigration: Phil Woolas admits Labour responsible for string of failures (http://www.telegraph.co.uk/news/news
topics/politics/labour/3230463/Immigration-Phil-Woolas-admits-Labour-responsible-for-string-of-failures.html),
Telegraph, 21 ottobre 2008
63. ^ Minister rejects migrant cap plan (http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/7602526.stm), BBC News, 8 settembre
2008
64. ^ Mezzo milione di migranti in Gran Bretagna, su dailymail.co.uk.
65. ^ International migration: Net inflow rose in 2004, Office for National Statistics. URL consultato il 22 novembre 2006.
66. ^ International migration 2005: Net inflow 185,000, Office for National Statistics. URL consultato il 22 novembre 2006.
67. ^ Emigration soars as Britons desert the UK, su telegraph.co.uk.
68. ^ Indians largest group among new immigrants to UK, su aol.in. (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2008).
69. ^ Spain attracts record levels of immigrants seeking jobs and sun, The Guardian. URL consultato il 20 aprile 2007.
70. ^ Europa: Populazione e migrazione nel 2005 (Rainer Muenz), Migration Policy Institute. URL consultato il 2 aprile
2007.
71. ^ La crescita dell’immigrazione, Daily Telegraph.
72. ^ John Freelove Mensah, Persons Granted British Citizenship United Kingdom, 2006 (http://www.homeoffice.gov.
uk/rds/pdfs07/hosb0807.pdf) Archiviato (https://web.archive.org/web/20090324212128/http://www.homeoffice.gov.
uk/rds/pdfs07/hosb0807.pdf) il 24 marzo 2009 in Internet Archive., Home Office Statistical Bulletin, accesso: 21-
09- 2007
73. ^ Fertility rate highest for 26 years (http://www.statistics.gov.uk/cci/nugget.asp?id=369) National Statistics,
accesso: 13-04-2008
74. ^ Mappa distribuzione Italiani in Inghilterra (http://news.bbc.co.uk/1/shared/spl/hi/uk/05/born_abroad/countries/ht
ml/italy.stm)
75. ^ United Kingdom population by ethnic group (XLS), su United Kingdom Census 2001, Office for National
Statistics, 1º aprile 2001. URL consultato il 28 aprile 2010.
76. ^ Religion by year (http://www.britsocat.com/BodySecure.aspx?control=BritsocatMarginals&var=RELIGION&Surv
eyID=221) British Social Attitudes Survey, 2008, Retrieved on 16 September 2010
77. ^ Bagehot, Walter (1867). The English Constitution. London: Chapman and Hall. p. 103.
78. ^ Carter, Sarah, A Guide To the UK Legal System, University of Kent at Canterbury. URL consultato il 16 maggio 2006
(archiviato dall'url originale il 27 maggio 2012).
79. ^ Parliamentary sovereignty, UK Parliament, n.d.. (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2012).
80. ^ The Government, Prime Minister and Cabinet, su Public services all in one place, Directgov. URL consultato il 9
marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2012).
81. ^ Brown is UK's new prime minister, in BBC News, 27 giugno 2007. URL consultato il 23 gennaio 2008.
82. ^ David Cameron is UK's new prime minister, in BBC News, 11 maggio 2010. URL consultato l'11 maggio 2010.
83. ^ Elections and voting, UK Parliament. URL consultato il 14 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2010).
84. ^ The Parliament Acts, UK Parliament. (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2010).
85. ^ James Cornford e Daniel Dorling, Crooked Margins and Marginal Seats (PDF), in Charles Pattie, David Denver,
Justin Fisher e Steve Ludlam (a cura di), British Elections and Parties Review, Volume 7, London, Frank Cass,
1997, p. 85.
86. ^ Election 2015: Results, su BBC News, n.d.. URL consultato il 13 giugno 2013.
87. ^ Scots MPs attacked over fees vote, in BBC News, 27 gennaio 2004. URL consultato il 21 ottobre 2008.
88. ^ Brian Taylor, Talking Politics: The West Lothian Question, in BBC News, 1º giugno 1998. URL consultato il 21
ottobre 2008.
89. ^ England-only laws 'need majority from English MPs', in BBC News, 25 marzo 2013. URL consultato il 28 aprile 2013.
90. ^ Scotland's Parliament – powers and structures, in BBC News, 8 aprile 1999. URL consultato il 21 ottobre 2008.
91. ^ Salmond elected as first minister, in BBC News, 16 maggio 2007. URL consultato il 21 ottobre 2008.
92. ^ Scottish election: SNP wins election, in BBC News, 6 maggio 2011.
93. ^ Structure and powers of the Assembly, in BBC News, 9 aprile 1999. URL consultato il 21 ottobre 2008.
94. ^ Carwyn Jones clinches leadership in Wales, in WalesOnline, Media Wales, 1º dicembre 2009. URL consultato il 1º
dicembre 2009.
95. ^ (EN) Stormont in crisis as Northern Ireland's first minister Peter Robinson resigns, in The Guardian.com, 10
settembre 2015.
96. ^ Devolved Government – Ministers and their departments, Northern Ireland Executive. (archiviato dall'url originale il
22 agosto 2007).
97. ^ N. Burrows, Unfinished Business: The Scotland Act 1998, in The Modern Law Review, vol. 62, nº 2, 1999,
pp. 241–60 p. 249, DOI:10.1111/1468-2230.00203.
«Il Parlamento è sovrano ed il Parlamento Scozzese gli è subordinato. Il parlamento scozzese non è visto
come un riflesso della volontà della popolazione scozzese bensì come una manifestazione della sovranità
popolare subordinata all'autorità superiore legalmente costituita- Seguendo la logica di questa argomentazione, il
potere del parlamento scozzese potrebbe essere rovesciato o surclassato...».
98. ^ M. Elliot, United Kingdom: Parliamentary sovereignty under pressure, in International Journal of Constitutional
Law, vol. 2, nº 3, 2004, pp. 545–627 pp. 553–554, DOI:10.1093/icon/2.3.545.
«Non vi sono sostanziali differenze tra gli schemi, a il fattore importante è che il Parlamento del Regno Unito
non ha rinunciato alla propria sovranità legislativa relativamente alle altre tre nazioni che compongono lo stato. Ad
esempio il Parlamento Scozzese [...] ha il proprio "potere devoluto" direttamente dal potere legislativo del
Parlamento di Westminster... In teoria, quindi, Westminster potrebbe legiferare sul parlamento scozzese in
qualsiasi momento lo voglia...».
99. ^ G. Walker, Scotland, Northern Ireland, and Devolution, 1945–1979, in Journal of British Studies, vol. 39, nº 1,
2010, pp. 124 & 133, DOI:10.1086/644536.
100. ^ A. Gamble, The Constitutional Revolution in the United Kingdom, in Publius, vol. 36, nº 1, pp. 19–35 p. 29,
DOI:10.1093/publius/pjj011.
«Il parlamento britannico ha il potere per abolire quello scozzese e quello gaelico con la semplice
maggioranza di entrambe le camere, ma sarebbe politicamente difficile fare tutto ciò senza un voto popolare
favorevole a questa idea.».
101. ^ E. Meehan, The Belfast Agreement—Its Distinctiveness and Points of Cross-Fertilization in the UK's Devolution
Programme, in Parliamentary Affairs, vol. 52, nº 1, 1999, pp. 19–31 p. 23, DOI:10.1093/pa/52.1.19.
«Il coinvolgimento di due governi nella gestione dell'Irlanda del Nord crea non pochi problemi. Se questo
potesse essere risolto con un trattato, si potrebbe pensare ad una distribuzione dei poteri tra Westminster e
Belfast come nel caso degli stati federali...».
102. ^ The Treaty (act) of the Union of Parliament 1706, Scottish History Online. URL consultato il 5 ottobre 2008.
103. ^ UK Supreme Court judges sworn in, in BBC News, 1º ottobre 2009.
104. ^ Constitutional reform: A Supreme Court for the United Kingdom (PDF), Department for Constitutional Affairs,
July 2003. URL consultato il 13 maggio 2013.
105. ^ Role of the JCPC, Judicial Committee of the Privy Council. URL consultato il 28 aprile 2013.
106. ^ Andrew Bainham, The international survey of family law: 1996, The Hague, Martinus Nijhoff, 1998, p. 298,
ISBN 978-90-411-0573-8.
107. ^ Adeleye, Gabriel; Acquah-Dadzie, Kofi; Sienkewicz, Thomas; McDonough, James, World dictionary of foreign
expressions, Waucojnda, IL, Bolchazy-Carducci, 1999, p. 371, ISBN 978-0-86516-423-9.
108. ^ The Australian courts and comparative law, Australian Law Postgraduate Network. URL consultato il 9 marzo 2015
(archiviato dall'url originale il 14 aprile 2013).
109. ^ Court of Session – Introduction, Scottish Courts. URL consultato l'8 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 31 luglio
2008).
110. ^ High Court of Justiciary – Introduction, Scottish Courts. URL consultato il 9 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 12
settembre 2008).
111. ^ House of Lords – Practice Directions on Permission to Appeal, UK Parliament. URL consultato l'8 marzo 2015
(archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2013).
112. ^ Introduction, Scottish Courts. URL consultato il 9 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2008).
113. ^ Samuel Bray, Not proven: introducing a third verdict, in The University of Chicago Law Review, vol. 72, nº 4,
2005, p. 1299. URL consultato il 30 novembre 2013.
114. ^ Police-recorded crime down by 9%, in BBC News, 17 luglio 2008. URL consultato il 21 ottobre 2008.
115. ^ New record high prison population, in BBC News, 8 febbraio 2008. URL consultato il 21 ottobre 2008.
116. ^ Crime falls to 32 year low, Scottish Government, 7 settembre 2010. URL consultato il 21 aprile 2011.
117. ^ Prisoner Population at Friday 22 August 2008, Scottish Prison Service. URL consultato il 28 agosto 2008.
118. ^ What Governs the Scottish Prison Service, Scottish Prison Service. URL consultato il 7 luglio 2015.
119. ^ Swaine, Jon (13 January 2009). "Barack Obama presidency will strengthen special relationship, says Gordon
Brown" (http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/barackobama/4226246/Barack-Obama-presidency-will-stren
gthen-special-relationship-says-Gordon-Brown.html). The Daily Telegraph (London). Retrieved 3 May 2011.
120. ^ Kirchner, E. J.; Sperling, J. (2007). Global Security Governance: Competing Perceptions of Security in the 21st
century. London: Taylor & Francis. p. 100. ISBN 0-415-39162-8
121. ^ The Committee Office, House of Commons, DFID's expenditure on development assistance, UK Parliament, 19
febbraio 2009. URL consultato il 28 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2013).
122. ^ Ministry of Defence, Ministry of Defence. URL consultato il 21 febbraio 2012.
123. ^ Speaker addresses Her Majesty Queen Elizabeth II, UK Parliament, 30 marzo 2012. URL consultato il 28 aprile
2013.
124. ^ House of Commons Hansard, UK Parliament. URL consultato il 23 ottobre 2008.
125. ^ House of Commons Hansard Written Answers for 17 Jun 2013 (pt 0002), Publications.parliament.uk. URL
consultato il 4 marzo 2015.
126. ^ UK 2005: The Official Yearbook of the United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland. Office for National
Statistics. p. 89.
127. ^ The 15 countries with the highest military expenditure in 2013 (table) (PDF), Stockholm International Peace
Research Institute. URL consultato il 14 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2015).
128. ^ The Military Balance 2014: Top 15 Defence Budgets 2013 (http://www.iiss.org/en/about%20us/press%20room/p
ress%20releases/press%20releases/archive/2014-dd03/february-0abc/military-balance-2014-press-statement-52
d7) (IISS)
129. ^ "World's Most Economically Powerful Cities"., Forbes.com, 15 luglio 2008. URL consultato il 26 febbraio 2011.
130. ^ Worldwide Centres of Commerce Index 2008 (PDF), Mastercard.
131. ^ "The cultural superpower: British cultural projection abroad" (http://www.britishpoliticssociety.no/British%20Politi
cs%20Review%2001_2011.pdf). Journal of the British Politics Society, Norway. Volume 6. No. 1. Winter 2011
132. ^ Sheridan, Greg, Cameron has chance to make UK great again, in The Australian (Sydney), 15 maggio 2010.
URL consultato il 20 maggio 2012.
133. ^ Goldfarb, Jeffrey, Bookish Britain overtakes America as top publisher, in RedOrbit (Texas), Reuters, 10 maggio
2006. (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2008).
134. ^ William Shakespeare (English author), Britannica Online encyclopedia. URL consultato il 26 febbraio 2006.
135. ^ MSN Encarta Encyclopedia article on Shakespeare. URL consultato il 26 febbraio 2006 (archiviato dall'url originale il 9
febbraio 2006).
136. ^ William Shakespeare, Columbia Electronic Encyclopedia. URL consultato il 26 febbraio 2006.
137. ^ Mystery of Christie's success is solved, in The Daily Telegraph (London), 19 dicembre 2005. URL consultato il 14
novembre 2010.
138. ^ Edinburgh, UK appointed first UNESCO City of Literature, Unesco, 2004. URL consultato il 9 marzo 2015 (archiviato
dall'url originale il 28 maggio 2013).
139. ^ Early Welsh poetry, BBC Wales. URL consultato il 29 dicembre 2010.
140. ^ Lang, Andrew, History of English Literature from Beowulf to Swinburne, Holicong, PA, Wildside Press, 2003
[1913], p. 42, ISBN 978-0-8095-3229-2.
141. ^ Dafydd ap Gwilym, su Academi website, Academi, 2011. URL consultato il 3 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il
27 maggio 2012).
«Dafydd ap Gwilym is widely regarded as one of the greatest Welsh poets of all time, and amongst the leading
European poets of the Middle Ages.».
142. ^ True birthplace of Wales's literary hero (http://newsalerts.bbc.co.uk/1/low/wales/551486.stm). BBC News.
Retrieved 28 April 2012
143. ^ Kate Roberts: Biography (http://www.bbc.co.uk/wales/northwest/halloffame/arts/kateroberts.shtml) a
www.bbc.co.uk Errore: URL di servizio di archiviazione sconosciuto (archiviato 20071015000000*). BBC Wales.
Retrieved 28 April 2012
144. ^ Swift, Jonathan; Fox, Christopher, Gulliver's travels: complete, authoritative text with biographical and historical
contexts, critical history, and essays from five contemporary critical perspectives, Basingstoke, Macmillan, 1995,
p. 10, ISBN 978-0-333-63438-7.
145. ^ Bram Stoker. (PDF), in The New York Times, 23 aprile 1912. URL consultato il 1º gennaio 2011.
146. ^ a b 1960–1969, EMI Group. URL consultato il 9 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2014).
147. ^ a b Paul At Fifty, in Time (New York), 8 giugno 1992.
148. ^ a b Most Successful Group (https://books.google.com/?id=rdU1xtIWJz0C) The Guinness Book of Records 1999,
p. 230. Consultato il 19 marzo 2011.
149. ^ British Citizen by Act of Parliament: George Frideric Handel, UK Parliament, 20 luglio 2009. URL consultato il 9
marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2010).
150. ^ John Andrews, Handel all'inglese, in Playbill (New York), 14 aprile 2006. URL consultato l'11 settembre 2009.
151. ^ Citron, Stephen, Sondheim and Lloyd-Webber: The new musical, London, Chatto & Windus, 2001, ISBN 978-1-
85619-273-6.
152. ^ Beatles a big hit with downloads, in Belfast Telegraph, 25 novembre 2010. URL consultato il 16 maggio 2011.
153. ^ British rock legends get their own music title for PlayStation3 and PlayStation2, EMI, 2 febbraio 2009. URL
consultato il 9 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2014).
154. ^ Urmee Khan, Sir Elton John honoured in Ben and Jerry ice cream, in The Daily Telegraph (London), 17 luglio
2008.
155. ^ Richard Alleyne, Rock group Led Zeppelin to reunite, in The Daily Telegraph (London), 19 aprile 2008. URL
consultato il 31 marzo 2010.
156. ^ Floyd 'true to Barrett's legacy', in BBC News, 11 luglio 2006.
157. ^ Kate Holton, Rolling Stones sign Universal album deal, in Reuters, 17 gennaio 2008. URL consultato il 26 ottobre
2008.
158. ^ Tim Walker, Jive talkin': Why Robin Gibb wants more respect for the Bee Gees, in The Independent (London),
12 maggio 2008. URL consultato il 26 ottobre 2008.
159. ^ "Brit awards winners list 2012: every winner since 1977" (http://www.guardian.co.uk/news/datablog/2012/feb/22/
brit-awards-winners-list-2012). The Guardian (London). Retrieved 28 February 2012.
160. ^ Corner, Lewis, Adele, Coldplay biggest-selling UK artists worldwide in 2011, in Digital Spy, 16 febbraio 2012.
URL consultato il 22 marzo 2012.
161. ^ Mark Hughes, A tale of two cities of culture: Liverpool vs Stavanger, in The Independent (London), 14 gennaio
2008. URL consultato il 2 agosto 2009.
162. ^ Glasgow gets city of music honour, in BBC News, 20 agosto 2008. URL consultato il 2 agosto 2009.
163. ^ Stephen Bayley, The startling success of Tate Modern, in The Times (London), 24 aprile 2010. URL consultato il 19
gennaio 2011. Template:Subscription required
164. ^ "The top 21 British directors of all time" (http://www.telegraph.co.uk/culture/film/starsandstories/3664474/The-to
p-21-British-directors-of-all-time.html). The Daily Telegraph. Retrieved 19 June 2015
165. ^ Vertigo is named 'greatest film of all time', in BBC News, 2 agosto 2012. URL consultato il 18 agosto 2012.
166. ^ The Directors' Top Ten Directors, British Film Institute. (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2012).
167. ^ Chaplin, Charles (1889–1977), British Film Institute. URL consultato il 25 gennaio 2011.
168. ^ Powell, Michael (1905–1990), British Film Institute. URL consultato il 25 gennaio 2011.
169. ^ Reed, Carol (1906–1976), British Film Institute. URL consultato il 25 gennaio 2011.
170. ^ Scott, Sir Ridley (1937–), British Film Institute. URL consultato il 25 gennaio 2011.
171. ^ Andrews, Julie (1935–), British Film Institute. URL consultato l'11 dicembre 2010.
172. ^ Burton, Richard (1925–1984), British Film Institute. URL consultato l'11 dicembre 2010.
173. ^ Caine, Michael (1933–), British Film Institute. URL consultato l'11 dicembre 2010.
174. ^ Chaplin, Charles (1889–1977), British Film Institute. URL consultato l'11 dicembre 2010.
175. ^ Connery, Sean (1930–), British Film Institute. URL consultato l'11 dicembre 2010.
176. ^ Leigh, Vivien (1913–1967), British Film Institute. URL consultato l'11 dicembre 2010.
177. ^ Niven, David (1910–1983), British Film Institute. URL consultato l'11 dicembre 2010.
178. ^ Olivier, Laurence (1907–1989), British Film Institute. URL consultato l'11 dicembre 2010.
179. ^ Sellers, Peter (1925–1980), British Film Institute. URL consultato l'11 dicembre 2010.
180. ^ Winslet, Kate (1975–), British Film Institute. URL consultato l'11 dicembre 2010.
181. ^ Anthony Hopkins, in The Guardian (UK). URL consultato il 21 gennaio 2015.
182. ^ "Daniel Day-Lewis makes Oscar history with third award" (http://www.bbc.co.uk/news/entertainment-arts-21570
142)'. BBC News. Retrieved 15 August 2013
183. ^ Harry Potter becomes highest-grossing film franchise, in The Guardian (London), 11 settembre 2007. URL
consultato il 2 novembre 2010.
184. ^ History of Ealing Studios, Ealing Studios. URL consultato il 9 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2013).

1. ^ Si veda la sez. 1 anche dell'Act of Union del 1800 dove si legge: iRegni di Gran Bretagna e Irlanda dovranno...
essere uniti in un unico regno, ed avrà nome di "Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda"
2. ^ Dal momento che dall'inizio del XX secolo il primo ministro ha avuto anche l'incarico di First Lord of the
Treasury, negli anni recenti ha avuto anche l'incarico di Minister for the Civil Service.

Voci correlate
Sovrani del Regno Unito
Guerra dei tre regni
Guerra civile inglese
Gloriosa rivoluzione
Guerra d'Indipendenza Americana
Guerra anglo-americana
Allargamento della zona euro
Linea di successione al trono britannico
Commonwealth of Nations
Reame del Commonwealth
Regno Unito all'Eurovision Song Contest
Terminologia delle Isole britanniche
Unione europea
Bandiera del Regno Unito
Polizia del Regno Unito
Città postali del Regno Unito
Gioielli della Corona inglese
Simboli del Regno Unito, delle Isole del Canale dell'Isola di Man
Brexit

Altri progetti
Wikiquote contiene citazioni di o su Regno Unito
Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Regno Unito»
Wikinotizie contiene notizie di attualità su Regno Unito
Wikimedia Commons (https://commons.wikimedia.org/wiki/?uselang=it) contiene immagini o altri file su
Regno Unito (https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:United_Kingdom?uselang=it)
Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Regno Unito

Collegamenti esterni
Giornali da Regno Unito (http://www.newspaperindex.com/it/giornale/Regno+Unito) Newspaper Index
VisitBritain (http://www.visitbritain.it) - Sito ufficiale dell'Ente Nazionale Britannico per il Turismo
Visitare la Gran Bretagna (http://www.viaggiarenelmondo.it/info_user.php?id=28) - Scheda curata dall'Ente
Nazionale per il Turismo Britannico
Scheda del Regno Unito dal sito Viaggiare Sicuri (http://www.viaggiaresicuri.mae.aci.it/?regno_unito) - Sito curato
dal Ministero degli Esteri e dall'ACI
VIAF: (EN) 127756949 (http://viaf.org/viaf/127756949) · ISNI: (EN) 0000 0001 2248
3427 (http://isni.org/isni/0000000122483427) · LCCN: (EN) n79023147 (http://id.loc.g
Controllo di ov/authorities/names/n79023147) · GND: (DE) 4022153-2 (http://d-nb.info/gnd/40221
autorità 53-2) · BNF: (FR) cb11872746v (http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb11872746v)
(data) (http://data.bnf.fr/ark:/12148/cb11872746v) · NLA: (EN) 35142153 (https://nla.g
ov.au/anbd.aut-an35142153)

Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Regno_Unito&oldid=94421816"

Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 3 feb 2018 alle 23:28.

Il testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono
applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le condizioni d'uso per i dettagli.

Potrebbero piacerti anche