- il corpo politico il corpo caleidoscopico di Berlusconi è un corpo inteso come costrutto sociale, ossia come prodotto dell’interrelazione tra le costruzioni e le rappresentazioni sociali del corpo; costruzioni che sono orientate verso una sorta di privatizzazione della produzione, declinate cioè in una produzione fai-da-te che le rende particolarmente esposte all’incertezza. - il corpo mediale i mezzi di comunicazione di massa non hanno abolito la soglia tra scena e retroscena: hanno contribuito a creare un terzo spazio, uno “spazio intermedio” dove alcune attività che appartenevano al privato vengono esposte sulla scena pubblica. I nuovi media elettronici mostrano il retroscena della vita sociale, è l’aspetto espressivo degli individui a essere mostrato, cioè l’aspetto direttamente legato a quando di “corporeo” vi è nell’interazione quotidiana, quindi relegato “dietro le quinte”. La realtà televisiva è una “quasi realtà”, l’interazione nello “spazio intermedio” della Tv è una “quasi interazione mediata. Berlusconi ha un corpo che nella sua inadeguatezza alle più banali e comuni regole del galateo mostra la sua grandezza. Definire le politiche della rappresentanza del leader sub spiecie mediata. Il suburbio è uno strano ibrido tra natura e cultura, cosi come il corpo politico rappresentato dai media (come quello di Berlusconi). Lo stesso corpo di Berlusconi andrà a confondersi con quello stesso ambiente suburbano; all’indomani della prima vittoria elettorale il corpo di Berlusconi si lega al corpo della città quanto al corpo elettronico, quello dei nostri televisori. La vittoria di Berlusconi appartiene alla cultura dei media. Berlusconi ha agito all’interno della società italiana, egli ha individuato la nascita della modernità, e cioè sfruttando il meccanismo che lega lo sviluppo dei media a quello della formazione delle “comunità immaginate” nazionali. Lo sviluppo delle televisioni del Cavaliere ha di fatto contribuito a formare presso il pubblico italiano la percezione di appartenere a un determinato tipo di comunità, dove si accompagnano tratti premoderni e tradizionali come il richiamo ai valori della famiglia. Come sostiene Sgarbi: “Berlusconi è senz’anima, dal momento che è tutto, e il contrario di tutto”. Nelle strategie di presentazione di sé dei politici ai loro pubblici/elettori, Berlusconi è un maestro. La politica è rappresentativa nel duplice senso del termine: “i cittadini sono rappresentati da pochi scelti, e la politica è rappresentata al pubblico attraverso i vari mezzi di comunicazione. Lo spazio politico rappresentativo è fatto letteralmente di immagini – esse costituiscono lo spazio pubblico”. I leader politici sono diventati personaggi televisivi, e il pubblico è abituato a conoscere e ricordare le caratteristiche fisiche, il linguaggio e le battute dei politici. Il politico è preda dei paparazzi come le più grandi star dello spettacolo, dello sport, della moda e del glamour. L’interazione tra media e politica ha sortito tra i suoi principali effetti quello della spettacolarizzazione e quello della personalizzazione. La spettacolarizzazione della politica, dovuta alla sua mediatizzazione significa che nessun politico può ormai fare a meno dei codici della comunicazione di massa, che sono quelli dello spettacolo e dell’intrattenimento. A questo “spettacolo della politica” si legano anche gli effetti della personalizzazione e della leaderizzazione (personalizzazione della leadership); i media elettronici hanno portato tali fenomeni a dimensioni e caratteristiche del tutto inedite. Il leader è rappresentante delle istanze dei suoi elettori; la fisicità del leader è anche la sua storia, la sua narrazione. Silvio Berlusconi ne è un esempio, ci sono due pamphlet elettorali: “Una storia italiana” e “La vera storia italiana”, dove Berlusconi fa corredo a una lunga narrazione, e descrive la storia del nostro paese. Il corpo del leader diviene “effetto drammaturgico” nel senso dello svolgimento narrativo delle azioni compiute e delle passioni subite. La “logica dei media” indica l’influenza dei media sulla rappresentazione degli eventi di quella che consideriamo la “realtà”. La logica dei media è la combinazione di numerosi elementi tecnologici, organizzativi e culturali. L’elemento principale è quello commerciale; adotta una particolare modalità di presentazione degli eventi, cioè quella della narrazione. Ci sono 2 elementi: spettacolo e narrazione che combinati tra loro portano alla “spettacolarizzazione della narrazione”. Le narrazioni dei media mostrano la realtà mediante l’uso di personaggi che ricoprono un ruolo all’interno della narrazione. La “fenomenologia mediatica di Berlusconi” incontrerà sulla sua strada la love story, il romanzo d’appendice, l’avventura, il mistery, il noir, e poi ancora la fiction come il reality show, il talk show come l’infotainment. Per mediatizzazione si intende qualcosa di molto simile a una “contaminazione” della società con i contenuti dei media, veicolati secondo la magic logic. È proprio dall’incontro tra i media e la politica che è nato l’ibrido della “politica-spettacolo”. Il “corpo mediale di Berlusconi” è un corpo debole, fragile, docile; la sua doppiezza è negata perché la televisione impedisce di vedere doppio. È un corpo poco credibile, svalutato, “trasparente”. Il corpo mediale del leader è un “telecorpo”, è un corpo spettacolarizzato perché deve sedurre e non ha più quella doppiezza che lo aiuta nella rappresentanza di sé. Uno dei risultati della spettacolarizzazione mediale del corpo del leader è che quello è divenuto una sorta di bene di consumo, scelto e proposto al pubblico di cittadini/consumatori mediante operazioni di marketing politico. “personalizzazione della leadership” significa che il leader ha un corpo; questo corpo però è dissacrato e desacralizzato. Ha perduto quell’aura di inviolabilità che lo contraddistingueva. - la politica del corpo politico la “politica del corpo” ha a che fare con la presa di coscienza della “politicità dei corpi”. Significa “l’incorporamento della sorveglianza”; questo incorporamento si compie anche nel caso del leader, in cui la sua gestione della separazione tra scena e retroscena è difficile, vi è una sorta di “governamentalità” del corpo del leader. Altri aspetti della personalità di Berlusconi ricadono in una “medicalizzazione mediatica” che appare tutti questi tratti come qualcosa di naturale e qualcosa di patologico. Capitolo 2: dall’evento mediatico all’evento medico - la malattia di Berlusconi e il suo uso politico la malattia del leader è stigmatizzazione ed esclusione, “tragedia sociologica” che va gestita con grande accuratezza. Un leader politico indebolito significa l’indebolimento del progetto, equilibrio o dinamica politica che passa attraverso quel leader, e attraverso il suo corpo come mero vettore materiale. il rapporto tra il corpo mediale di Berlusconi e la malattia è paradigmatico già al livello che potremmo definire “preventivo”, connesso cioè a tutte quelle tecniche legate alla “cura del sé” grazie alle quali la malattia possa venire scongiurata. I media italiani sono pieni di immagini che ritraggono il leader del centrodestra impegnato in attività improntate alla più stretta e attenta disciplina della cura del corpo. Essi spesso fanno riferimento alle diete di Berlusconi. La sua cura del corpo ha inaugurato una cura del corpo della politica italiana in generale. È arrivata a “incarnarsi” nello stesso duello politico con Prodi. Il legame tra cura del corpo e propaganda politica è evidente in ogni occasione pubblica del Cavaliere; il “doppio registro” con cui la malattia del Cavaliere viene trattata: da una parte si conferma il carattere segreto e privato del male, dall’altro esso viene inserito in quella che è la politica spettacolo, ai confini del divismo, i cui retroscena sono mostrati e spettacolarizzati. La notizia era stata tenuta segreta da Berlusconi perché gli avversari avrebbero potuto strumentalizzare la malattia, infierendo sul leader in precario stato di salute. La capacità di Berlusconi nella gestione dei media ha effettivamente ottenuto il successo sperato. La “tragedia sociologica” del male di Berlusconi viene stemperata soprattutto dalla messa in chiave tipicamente spettacolare. La malattia cambia, modificando radicalmente il leader che ne è stato colpito. Berlusconi è presentato come “unto del Signore” (antico rituale connesso all’idea di sacralità della politica; rito di guarigione mediante il tocco delle mani). C’è davvero un rimedio a tutto, questo è ciò in cui crede Berlusconi e che emerge in questa fenomenologia mediatica. C’è un rimedio persino all’avanzare del tempo, grazie alla chirurgia estetica. Berlusconi non è solo immortale: è anche uomo che non si perde d’animo, come un vero leader deve saper fare. Capitolo 3: il lifting politico -poli/tuck anche il corpo di Berlusconi si è prestato all’estetica del “giovane per sempre”; parlare del corpo di Berlusconi significa parlare di un fenomeno fondamentale nell’attuale politica mediatizzata. Il corpo del leader si trasforma in una sorta di bene di consumo, scelto e proposto al pubblico di cittadini/consumatori mediante operazioni di marketing politico. Si ha una spettacolarizzazione e personalizzazione del leader come “oggetto di consumo”. Berlusconi è divenuto il corpo televisivo e il corpo del consumo della società italiana degli anni ’90. Questo processo è avvenuto grazie a un passaggio cruciale: quello della politica/spettacolo alla politicizzazione dello spettacolo stesso. Il “tele/corpo” di Berlusconi è un corpo buono per ogni rappresentazione, è la stessa figura di Berlusconi a essere complessa, eterogenea e caleidoscopica. In quanto il leader è oggetto di consumo anche l’operazione di chirurgia estetica diviene elemento essenziale e necessario, infatti il volto ricopre un’importanza fondamentale, ed è questo il motivo della cura dedicatagli. Il “volto rifatto” del leader di centro destra non sarà solo il suo ma della politica stessa, “ritocco” al corpo politico e alla stessa politica del premier. -il nuovo volto della politica il frame principale che incornicia il lifting di B. è quello della sovrapposizione del corpo fisico del premier e del corpo politico, come se il lifting avesse interessato la politica berlusconiana almeno quanto le parti fisiche del leader del c entro destra sottoposte alla chirurgia estetica. Questo framing si suddivide in ulteriori cornici secondarie che si differenziano a seconda che ci si riferisca la rapporto tra riforma della politica/restauro del corpo, al rifacimento fisico come elemento di una propaganda politica giocata sull’apparire e sulla spettacolarizzazione o infine all’operazione chirurgica come metafora di uno stile di governo e di concezione della politica e della leadership da parte di B. il corpo rifatto della politica primo frame: relativo al lifting come operazione che interessa tanto il corpo del Capo quanto la politica in generale. L’operazione chirurgico politicasecondo frame: quello che potremmo chiamare “l’operazione chirurgica come operazione politica”;il lifting di B. come campagna elettorale, come operazione di propaganda, un lifting non solo al corpo ma anche alla sua politica. Il lifting dei comunisti terzo frame: che incornicia il lifting come una metafora della “visione del mondo politico” di B. -il corpo malato la malattia del leader è stigmatizzazione ed esclusione, una crisi della rappresentanza che va gestita con grande accuratezza. Nel caso dell’operazione di chirurgia estetica Berlusconi mostra alle telecamere le “ferite” dopo l’operazione. -il mistero un altro frame all’interno del frame del corpo malato è quello relativo al mistero; che riguarda il fatto che il premier era stato assente dalla scena pubblica per diverse settimane, alimentando dubbi, perplessità e timori. Questo frame è importante per un paio di ragioni: 1- è legata alla logica narrativa normalmente associata a tale cornice che è quella del “sospetto”. La vicenda è circondata da un mistero ed è quindi lecito sospettare che ci sia qualcosa sotto. 2- è legata ad un aspetto della rappresentanza del leader politico sui media, quello del “re nascosto”. La scomparsa di B. dalla scena è una variazione di questo tema, esso è un essere soprannaturale capace di miracoli e di imprese mirabili, per questo motivo colpisce il popolo che ne attende il ritorno. -il prima e il dopo il frame che accumuna l’intera stampa italiana all’interno del framing del corpo malato è quello del paragone tra il “prima”e il “dopo” la cura. - l’eterna giovinezzal’intervento di chirurgia estetica è incorniciato con il frame dell’ “eterna giovinezza” e della sua disperata ricerca. Il corpo di B. nel momento in cui incontra il bisturi che lo allontanerà dalla vecchiaia e poi dalla morte, viene raccontato dai media come un corpo malato, per la “malattia del nostro tempo”: l’immaturità. L’immaturità è oggi straripata dal corpo rifatto del leader, e si è estesa a tutta la politica mediatizzata e all’elettorato. - body art B. è il futurista della televisione e il suo corpo ha qualità “artistiche”, perché anche il lifting viene considerato come una performance artistica. B. è un artista della provocazione, incarnazione delle istanze rivoluzionarie del futurismo, del cabaret e di tutte le avanguardie storiche. B. è opera d’arte oggetto artistico egli stesso. EPILOGO -Il re è nudo i media sono divenuti oggi un’arma a doppio taglio: utile strumento di propaganda politica o pericoloso distruttore della “presentazione di sè” dei protagonisti della politica. Si è visto un esempio nel corpo malato di B. e nel suo corpo rifatto. L’utilizzo di internet e l’uso maldestro delle risorse on line porta alla parodia la campagna elettorale di Forza Italia. I nuovi media persentano una caratteristica, non è più ONE TO MANY ma MANY TO MANY, il che assicura la possibilità di codifica dei messaggi a un numero alto di persone. -“un impegno preciso: panem et circenses”su internet sono stati creati finti manifesti della campagna elettorale e di B., rielaborati, ricodificati secondo di codici dell’ironia, della parodia e della satira. Il volto stesso di B. diviene un elemento della cultura popolare, si compie una vera e propria manipolazione, anche digitale, del corpo del cavaliere.