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9
2001
MIN ISTERO PER I BENI E LE ATTlVITÀ CULTURALI
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DEL PIEMONTE
REG IONE PIEMONTE
ClT rÀ DI MONDO vT
a cura di
M ari ca Venturino Ga mbari
Avvertenza
Sono state usate le seg uenti abb re viazion i: US: un ità slra1igra fica;
d.: d iamelro; L. : lunghezza; I.:!arghezz.a; ::i.: spessore. Q uando non
divc rs~lIncnte ind icato, i d isegn i delb (:<.::ntmic..":.1 so no in scala 1:3,
que lli d ei manufatti in p ietra c dci rep e rt i mct~lll ici in sca la 1:2.
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Lo scavo del 1995 nell'abside me ridio nale della Emanuele II , tra cui du e rea li zza ti con la stessa cop-
Pieve d i Santa Maria' , sul p ianoro d i Breolung i, ha pia di coni (infra, nn . 2 e 4, fig. 2). Il ti p o è quello
perm esso il recupero di un piccolo gruzzolo di mon e- con il b usto giovanile de l duca al di ritto, introdotto
te saba ude (fig. 135), per l'esattezza c inq ue, d e l XVI I per la prima volta nel J641' Il e attribuito a ll 'ini ziativa
secolo . Pe r quanto i tonde Ili n o n fossero sa ldati tra dei principi ribelli Maurizio e Tommaso ll , 1l1a i nOSU"j
loro , l'appa rte ne nza ad un unico complesso è fac il- esemplari sono pri vi cl eli a data 12 . Emi ss ioni dello ste s-
mente ipo tizzabile, data la provenienza da lla med esi- so 1641 e del 1642 presentano, invece, il p iù tradizio-
ma unità stratigrafica (us 101), un sottile strato d i te r- na le conio cie l d iritto con due C intrecciate''. Verreb-
ri ccio che ri empiva una lacuna nel pavilnento in coc- be da p ensare che queste s iano da attrib uire alla zec-
cio pesto post-roman ico (us 102). A f'.lfforzare tale ipo- ca di Chambé ry, riaperta ne l lugl io de l 1640 da Cri sti-
tesi viene anche l'osservazione che quattro esemplari na cii Francia riparata in Savoia '4 ; eia un conto della
so no uguali tra loro e due di essi, inoltre, sono stati g uardia Guglielmo Chano t sa ppiamo che questa zec-
prodotti con la medesima coppia d i conI. ca produsse a llo ra 1.141 marchi di mezzi soldi , e poi
L'uso cii nascondere gru zzol i monetali all 'interno di anco ra , tra il no vembre 1640 ed il lug lio 1642 , con il
chiese è raro , ma comunqu e attestato 2 . Resta in ogn i maestro Pietro Perrinet, altri 9.860 marchi l ').
caso il dubbio se no n s i tratti di un clo no votivo, piut- Pa re pill congru ente ipoti zzare, inoltre, che il tipo
tosto che un ripostiglio monetale in senso stretto; il con il busto , datato 164 1, faccia parte d e ll'emissione
fatto che s ia costitu ito da poche mone tine in big lione, d i J 5.000 marchi concorclata tra Cristi na ed i maestri
dal bassissitno val ore intrinseco e no tnin ale, non è d i zecca torinesi Loren zo Buggia , Gian Pietro Rotta e
comunque dirilnente. In ogn i caso, si è sfruttata una Sebastiano Virante,6, i quali ne l luglio d e l 1641 ebbe-
discontinuità ne lla seconcla pavimentazione de ll'edifi- ro concessi altri 300 marchi d i mezzi sold i, tutti a loro
cio , probabilmente basso- medieva le", pe r occultare utile , ecl il 9 sette mbre a ltri 450 , sempre come com-
l'in sieme, senza che rimanessero tra cce di un even- penso pe r d iffe renti battiture " .
tuale contenito re in material e deperibil e 4 . A conforto di ta li ipo tes i concorre il fatto che le
L' esempla re più antico è un qua rto di solcio di Car- nuove coniazioni , certamente della zecca della capita-
lo Emanuele I cii Savoia (in/ra, n . 1): Dome nico Pro- le, sotto la p ie na au torità di Carlo Eman ue le li dive -
mis' lo attribuisce allo zecchiere G iova nni Matteo To- nuto maggiore nne (1648-1650), ripre nclano il tipo con
razza, appaltatore della zecca di Torino a partire clal il busto al diritto ll" mentre precedentemente , ancora
20 maggi o 1621, che ne avrebbe prodotti , dall '8 ago- sotto la reggenza di Madama Reale, si erano battuti a
sto 1622 s ino a l fe bbraio 1624, pe r 11.019 marc hi"- La Torino me zzi soldi con al cl iritto il no clo o lo scudo
moneta appare ritagliata in forma quad ran golare, con coronati (1646-1 647)' 9 Sarebbero all ora fa cilme nte as-
un'as portazione di circa clue qu inti del metallo origi- segnab ili a lle battitu re de l 1648-1650 g li esemplari di
nale' ; l'opera zione potrebbe essere spiegata in fo rme questo ripostiglio, facendo li risalire alle Le tte re Patenti
diverse: una tosanl ra , per ricavare tnateri a prima , ma d i Carlo Emanuele Il del 14 luglio 1648, con le qu ali
il guadagno sw-ebbe stato infimo, trattand osi di lega com mandiamo a tulli li sudditi et habitanti de' nOSlri
di rame a bassissimo tenore d'argento, oppu re una ri - Stati, di qualunque grado e conditione, di jXJrtare u
duzio ne d i peso , per mante nere il rapporto p reciso far portare alta nostra zecca, esistente in questa città,
con le a ltre mo ne te de l gruzzolo (meZZi soldi ci i Ca rlo tutti i m ezzi soldi (. .. ), ove da esperti (. .. ) saranno di-
Ema nue le ll), portanclo ne il peso a c irca la metà. In slinli e riconosciuti i buoni da ' falsi, li quali si faran -
e ffeni , il quarto di so ldo non fu p iù banuto dai duch i no ristampare ( .. .) per segno di sua bontà, et i falsi
success ivi a Carl o Emanuele 18 . li sistema mon etari o saranno tagliati per mezzo, et tanto gli u ni che gli al-
di rife rime nto è que llo clelia riforma d i Ema nue le Fili- tri verranno restitu.iti a ' suoi padroni C... )20, se non
berto de l 1561-1562, con caposaldo costituito dalla li- fosse che tra H 1655 ecl il 1664 si conoscono a ltri nu-
ra d 'arge nto , di visa in 20 soldi e 240 de nari (battuti in Inerosi o rdini ci i battitura per mezzi soldi , senza che
mistura)9. siano conservate mo nete datate a quegli anni 21 . C'è
il resto de l ripostiglio è composto, co me si è detto, dunque ei a chiedersi se gli esemplari privi di data non
cla quattro esemplari uguali di mezzi sold i di Carlo appartengan o a questo periodo, o agli an ni ancora
170 LA CULTURA MATEHl A LE
Fig. 136 Mondovì, fraz. I3rcolu ngi. Rijx)stiglio monct:llc escal:1 2:1).
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172 UN RIPOSTIGLIO MONETALE DEL XVIl SECOLO
NO'Il:
• Soprintend enza Archeologica ciel Pie m o nte, Torino. p rodu rre mezzi soldi a '170 pezzi per marco, )xml;, den. l , ed il 20 luglio
seguente rid ussero il titolo a 18 gnmi con 150 pezzi per marco, mn la Ca-
I crr. GrARETI'I el (If. , L'indagine archeologica, supra. mera dei Conti si oppose, per mancanz.<L d i coni e di carbone per j forni:
! Una rassegna d i rin ven ime nti di questo genere in Svizze .....J in FREY Kup- le monete non dove ttero dunque essere prodotte, non risultando d ai regi-
PER DUBurs 1993 : in parti cola re 5 monete medievali dalla ch iesa eli SI. stri di zecca, anche perché il 20 senembre 1:1 città fu ripresa da i fmm.."'Csl.
Pe terinsel a Tw a nn (ibidem, p. 173), 21 monete medieva li dalla c hiesa d i I~ Al medesim o an no il CNl I, p. 337 n. 9 2, ascrive un tipo senz<J c!al<l e
SI. Martin ::l Wimmis (Ibidem, p. 174), 36 monete medievali da lla chiesa di sen z:.\ cerchio intorno a lla cmce, ma con u n fiore all'inizio delta legend a
SI. Michael di BeromO ns ter (ibidem, p. 176) , 29 monete moderne dalla dci RI, esattamente come il tipo d i p . 351 n . 100, senza che sia compren-
chiesa di St. Kolumba n di Ande rma n' (ihidem, p. "1 78), 38 moner!;! moder- s ibile la d ifTe renza tm i due.
ne da lla Fridolinskapelle di Breitenbach (ihidem, p. 186) . 1.\ CN I I, pp. 337 nn . 93-96, 338 n. 103, che le auribuisce alla zecca d i Bid-
.1 L'ultima pavimcntazione, che obli te ra questo p iano, è del 1928 c irca : cfr. la o Ivrea , sotto l'autorità dei princ ipi Maurizio e To m maso .
GrAltE'lTI ef al., L 'indagille arch<./o!ogica, supra. Il Così PnOM IS '184 1, pp. 270-271, lav . XLIIl ,5 - CN I l, p. 336 n. 89 (zecca
I il rin venime nto di due pi<.:coli s pilli in bron zo potrebbe far ip o lizzare u n di Torino).
involucro in stoffa o in a lita, ma ques to non ha comunque hlsciato im- I~ PnOMlS 1841, p. 271; DUBOIN ] 85 1, p. '1270. Da un regislro dell a stessa
pronte s ulle patine di ossidazio n e delle mone te. 7,.Ccca risulta no ci fre leggenlleme d iffe re nti: per la precisione, tr.l 16 m a rzo
~ PROMIS 1841 , pp. 22&-229, tav. XXXVII ,58. SIMONET!1 19(18, p. 86 n. 46, lo 1640 e 21 aprile p e r 1140 ma rchi e 7 o nce (192 pezzi per m.), tra il 24
assegnn, invece, a Carlo Emanuele II , identifica ndolo con la moneW d i gennn io 164 1 e il 30 apri le 1642 per 1 1.53J ma rch i e l ancia, il 27 ago slO
questo va lo re c he risu lta e messa, tm 1648 e 1675, per 69.346 marchi ; 1642 per 578 marchi (210 p e zzi per nl. ). E po i a ncora il 19 febbraio 1649
l'Autore, tuttavia, no n tiene conto del fatt o c he la legcnda del DI, in tutta pe r 257 m a rch i (202 5/ 4 pezzi per m .) ed il 4 marm 1649 a ltri 150 marc hi
la monetazio nc pOSf 1648 di questo Duca, sb CAR EM(A N) 11. .. , con .......lris- (20 1 pezzi per m.): DU130IN 185 1, pp. 1270-127 1.
si me eccez io ni. L'esemplare SIMONf.,"TTI 1%8, p . 65 n. 45 appa rtiene, Ilo crr. nota 9.
su ll'evide nz:l della rotografia, allo stesso,li po di moneta. 17 PROMIS 184], p . 272.
" Il marco d i Piemonte equivale a g 24 5,896 (SIMONETIl 1967, p. 7 ). l'CI' IH CNI I, p p. 338-341, nn. ]-4, 17- 18, 25-26. E.,i.o;le un ordine del gennaio
una moneta da poco più di un grammo di peso s ig nifica o llre due milioni de l 1648 di Ma dama Rea le al maestro Rotl,l per la battitura d i 4 1.000 m a r-
di pezzi. Nella sua trattazio ne gene ra le delle monele snbaude il Simo netti c hi d i mezzi soldi, dci quali solo 24.000 ru rono con iati, d ata la racilità a
esclude però questo tipo, ritenendo c hc: l'a ppa lto del 162'1 e l'ordi nanza falsifica rl i: non è chiaro di q ua le tipo si tratti (PROMIS 184 1, p. 274).
del 1622 si rireriscano al q uarto di g rosso (ibidem, pp. 45 1-452 , 471-472, l') CN1 I, pp. 332-333, nn. 55, 58-61. Quesl e emissioni vanno imputate a l
nn. 80-81): non si capisce comc l'autore pensi di gi ustificare talc asserto a maestro Fe derico Rotta , che e b be l'appa lto il 7 d icembre 1646 per, l ......1
fronte d i coni di q uest'ultima monel'a con sole date dal 158 '1 al I 594! l'a ltro, 40.000 march i di mezzi soldi; nd lug lio dell 'an no Sllccessivo I:J. co-
- 1 pesi degli esempklri descriui dal CNI 0, p. 3 11 , no. 547-548) sono d i g niazio ne di q uesto nom ina le ven ne sospesa circ.! :l metfl della quanlità
1,47, g 1,32 e gl ,3D. preventivata (PHOMIS 1841, p. 274). Un .. moneta con indicazione d i va lore
~ Ad eccezio ne di un 'uni ca emissione durante bo reggenza di Cristina di 6 (de na rO, datata 1642, potre bbe essere s ia la emessa :I To rino da Cristina:
Francia ( 1638-1<J48): CNl I, p. 335 n . 79. reca al d iritto lo stemma coronato e al rovescio le croci dei Santi Maurizio
» Per la riforma: UARE\.W 1999, p. 445, note 29-30, con bibliografia e rife ri - e Lazzaro (CNI l, p. 331 n. 52 - SIMONETTl 1968, p. 58 n. 32): fa forse pa r-
menti documentnli. le dei 1000 marchi accordal i come compe nso agli zecchieri il 4 febbraio
1(> Sa ppi:llllO ( PROM IS 1841, p. 272) c he alla zecca di Tori no i maestri Bug- d i q uell'a nno (PROMIS 1841, p. 273). Non sappiamo, invece, d i qua le tipo
gia , Ho ua e Vimnle concorda rono, 1'11 marzo di quel l'anno, la pnx.Iuzione fossero i mezzi solcli ordinati all a zecca torinese il '15 fcbbr.l io 161\3, per
di 15.000 Ill<lrchi di mC7..zi sold i, che il Promis ritie ne appartenga no a l ti po 10.000 march i ( PROMlS 1841, p. 274).
con scudo coronalo al d iritto e croce maurizia na e di S. L lzza ro a l rove- lO PROMlS 184 1, p. 275; DunOIN 1852, pp. 360-362.
scio (ibidem, tav . com pI. I, Il, con data 164 1) , nolo tuttavia a l CNl con 00- l i PRO~JS 1841, pp. 277-283.
l:t data 1647 (p. 332 11 . 58). Un esempbre con clata 1641 è segna lato da !! Promis stima tra 1648 e 1675 la battitura d i 200.692 march i di mo ne te da
SIMONE1T! 1968, p. 57 n. 30/1, nella collezione Mazza d i Milano. And rebbe mezzo soldo ( PIlOMIS 1841, pp. 285-286).
vc rifi.c.110 se la d<l la pil' antica non sia, piuttOSto, un ermre di lel1 uTa . I I DUBOIN '1852, p. 636 n . 3.
I l CNI l, p. 337 n. 91 .. $IMONE1TI 1968, p. 68 n. 8. Carlo Emanuele Il ave- l ,' Ibidem, pp. 638-640.
va allora seile ann i. L'assegnazio ne alla zecca di Bie lla o d i Ivrea, ipotizza- l ' Ibidem, pp . 63 1-63 2.
ta da l CNI c accetlata acriticamente dal Simonelli, non è rondata s u alcu n .l(, PROM lS 1841, p . 281.
dalO documentale, ma in parallelo alle battilli re d i pezzi da 4 e 1 soldo ivi l 7 Per il conio a tenagli'l vero e proprio, con im p ronle fisse: F1NETTl 1987,
a vvenule nd 1642 (PRO ....lIS 1841, p . 270). Sa ppiamo c he il 15 g iugn o del pp. 48-49. Un esempio cinquecentesco a coni mobi li è noto a Colo nia
1640 i Principi, Maurizio c Tomma so, ordinarono alla zecca di Torino di (ibidem, p. 51, fig. 8b).