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SCHEMI MOTORI E POSTURALI

TEORIA E METODOLOGIA MOVIMENTO UMANO

Fattori della motricit

Sistema senso motorio

Schemi motori posturali

Capacit coordinative Capacit condizionali

Abilit e Prestazioni motorie

Componenti e strutture del movimento

Il movimento umano composto dalle seguenti Unit fondamentali:


LE POSTURE
GLI SCHEMI POSTURALI
GLI SCHEMI MOTORI O ATTI MOTORI GLOBALI

ATTEGGIAMENTI

ATTEGGIAMENTI DEL BUSTO


ATTEGGIAMENTI DEGLI ARTI

ATTITUDINI

Schemi motori statici o posturali


Coinvolgono una sola parte del corpo.
Sono solitamente costruiti e non usuali.
Sii prestano ad unaccurata costruzione cinesiologica.
Vengono definiti in relazione al piano in cui si svolgono ed allasse di rotazione.

Schemi posturali
Gli schemi posturali, insieme agli schemi motori di base, sono gli elementi strutturali pi semplici del
movimento volontario e finalizzato o unit motorie di base.
Sono statici / statico-dinamici e tridimensionali, si collocano cio nelle tre dimensioni spaziali (lunghezza -
larghezza - altezza).
I diversi segmenti corporei conservano un rapporto fra di loro.

Schemi posturali pi utilizzati


flettere - estendere
elevare - abbassare
piegare estendere
addurre - abdurre
inclinare
oscillare
ruotare e circondurre
slanciare

SCHEMI MOTORI DI BASE


Sono le forme di coordinazione pi semplici
Sii tratta di spostamenti globali a corpo libero, senza adattamenti spazio-temporali specifici
Il loro esercizio tende a suscitare un piacere funzionale, una distensione dinamica e a favorire
lautomatizzazione e larricchimento degli stessi.
Compaiono spontaneamente nello sviluppo psicomotorio.
A 4 anni circa il bambino con uno sviluppo psicomotorio normale li possiede tutti.

GLI SCHEMI MOTORI E POSTURALI


Sono le unit di base, lespressione spontanea del movimento, leffettiva base su cui costruire le abilit
complesse quali il camminare, il correre, il saltare, il lanciare, lafferrare, lo strisciare, larrampicarsi Ogni
schema motorio riconducibile allinterazione delle aree del Sistema Nervoso Centrale (sensitiva, motoria
e premotoria, visiva, uditiva e del linguaggio) e presuppone anche la rappresentazione mentale del
movimento stesso. Gli schemi motori devono essere padroneggiati, utilizzati, variati, combinati tra loro,
riutilizzati con attrezzi ed oggetti diversi.

(camminare, correre, saltare, strisciare, rotolare, equilibrarsi, scivolare, appendersi, arrampicarsi,


dondolarsi, lanciare, mirare, afferrare, schivare, colpire, parare, tenere, tirare, spingere, opporsi, orientarsi,
capovolgersi, combattere, ecc.)

Schemi motori di base

LOCOMOTORI NON LOCOMOTORI


Strisciare Afferrare
Rotolare Lanciare
Gattonare Colpire
Camminare Calciare
Correre Atterrare
Saltare
Arrampicarsi
Scavalcare superare

E di STABILITA

Locomotori: sono legati alla capacit di muoversi dinamicamente nellambiente con tutto il corpo
(camminare, correre....)

Non locomotori: riguardano i movimenti propulsivi e di definizione di traiettorie di oggetti


(lanciare, colpire ...)

Di stabilit: principalmente legati alla capacit di controllo delle forze di gravit


(rotolare, appendersi....)

Si sviluppano secondo un processo ben definito di stadi nel corso del quale ogni stadio include quello
precedente e lo schema motorio diventa sempre pi intenzionale, pi complesso, pi controllato.

Anche nuotare, avanzare nellacqua e scivolare su superfici diverse in ambiente naturale o al coperto

ROTOLARE E STRISCIARE
Si sviluppano nei bambini con una certa precocit e costituiscono uno dei primi mezzi di movimento
prima dellacquisizione della stazione eretta.
Generano divertimento, piacere cinestesico se inseriti in un contesto di gioco.
In et scolare possono costituire schemi non usuali e, specialmente per il rotolare, sono fonte di paure,
apprensioni e inibizioni. Fondamentale la vigile e assidua presenza dellinsegnante durante le attivit.
Il rotolare legato a tutti quei processi percettivi che stimolano le sensazioni vestibolari, tattili e
cinestesiche.
Non tutti i bambini sono portati spontaneamente ad attuare tali schemi motori: perci rotolamenti
semplici, per esempio attorno allasse longitudinale del corpo, devono precedere quelli pi complessi come
la capovolta avanti.

CAMMINARE
E il primo degli schemi motori che il bambino esegue dopo aver conseguito la stazione eretta, ed una
delle pi naturali espressioni del comportamento motorio.
Lesecuzione di questo schema e la sua osservazione pu aiutare leducatore a comprendere meglio i vari
livelli della motricit individuale: dagli eventuali ritardi nello sviluppo al profilo di personalit.
Al termine della scuola dellinfanzia il bambino acquisisce una buona padronanza di questo schema che
costituisce la base di partenza delle prime esperienze motorie.

SVIILUPPO DEL CAMMIINO

COSA CE DI SPECIALE NEI PRIMI PASSI DEL BAMBINO?


Sistema muscolo-scheletrico e SNC non a completa maturazione.
COME VIENE PERCEPITO IL PESO CORPOREO?
QUALE IL SUO RUOLO NEL CONTROLLO MOTORIO? (uscendo dallacqua percepiamo il nostro corpo pi
pesante).
I piccoli di 2 mesi possono sostenere solo il 30% del loro peso su di una gamba ( non per debolezza
muscolare ma per mancanza di controllo del tono).

NEL CAMMINO SULLA TERRA SI USA IL MECCANISMO PENDOLARE QUESTO MECCANISMO E PRESENTE NEL
BAMBINO CHE MUOVE I PRIMI PASSI? LASSENZA DEL MECCANISMO PENDOLARE DURANTE I PRIMI PASSI
RIFLETTE IMMATURITA DI BASE DEGLI ASPETTI COORDINATIVI (Cheron et al. Exp. Brain Research, 2001).

Quale strategia usano i bambini durante i primi passi?


Il pattern mostrato dai bambini durante i primi passi ha in comune diverse caratteristiche fondamentali
con il cammino sul posto. Leffetto dato dallinstabilit posturale (Lejune et al.,1998). Anche con supporto
(mano) il cammino nel bambino non cambia (Ivanenko, 2005).

Nelle cosiddette condotte primitive motorie il maggior controllo avviene con i piedi e la percezione del
terreno fondamentale. (Dominici N. et al. J. Neurophysiology, 2007).
I piccoli messi per la prima volta davanti a degli ostacoli da superare hanno bisogno di sostenersi (mentre
possono camminare anche senza dare la mano).
Il meccanismo pendolare non sembra essere presente allinizio del cammino indipendente e il peso
corporeo implicato nel consolidamento dello schema.( Yuri Ivanenko, 2007).

CORRERE
Il modo di correre del bambino di 5-6 anni caratterizzato in genere da sbandamenti laterali, dai piedi
sventolanti in diverse direzioni, da unandatura poco armonica e scarsamente economica, fatta di passi
irregolari, molto frequenti e di limitata ampiezza.
I bambini in questa fascia di et tendono a correre sempre al massimo delle loro possibilit, per una
tendenza competitiva quasi fisiologica.
Nel bambino normodotato verso i 9-10 anni si affina tale schema motorio in quanto migliorano le
capacit coordinative speciali (differenziazione cinestesica, equilibrio e orientamento spazio-temporale), e
si sviluppano le capacit condizionali.

SALTARE
Lacquisizione di questo schema presuppone acquisizione un certo livello di coordinazione dinamica e di
controllo.
A 7-8 anni i movimenti degli arti risultano poco coordinati, specialmente nei momenti, anche se brevi, di
volo.
Occorre dapprima utilizzare unattivit ludica che preveda il saltare in basso, prima del saltare in alto o in
lungo. Questo permette ai bambini di superare eventuali blocchi psicologici presenti sia nella fase di volo
che nella fase di atterraggio (altro schema motorio di base).
In presenza di tali difficolt i momenti aerei devono essere brevi e assistiti dallinsegnante attentamente.
Giochi che prevedano il saltare in basso sul materassino o altre superfici morbide sono utili per attenuare
limpatto sulla superficie pi dura.
La corretta combinazione del correre con il saltare risulta generalmente carente tra i 6 e gli 8 anni, dopo i
9 anni questa capacit migliora notevolmente, consentendo al bambino di misurarsi con se stesso e con i
compagni in attivit ludiche in cui sia presente il salto e la rincorsa in successione. Salto in basso.

AFFERRARE, LANCIARE E CALCIARE


Sin dai primi mesi di vita il bambino esercita la prensione o atto dellafferrare come movimento riflesso
sia palmare che plantare.
Con la crescita latto diventa cosciente e volontario.
Lafferrare e i lanciare sono schemi afferrare motori che si sviluppano con lincremento dei processi
coordinativi generali, legati in particolare al rapporto tra campo visivo e motricit delle mani.
Soltanto intorno agli 8 anni il lanciare diviene uno schema coordinato e fine, sia per precisione che per
fluidit.
E utile sottolineare che lo schema dellafferrare non legato semplicemente ai movimenti di prensione
delloggetto, ma, come nel caso del gioco della palla, dipende dallorientamento del corpo nello spazio e
dalla capacit di anticipazione nel tempo.
Quanto detto vale anche per il calciare, schema popolarissimo sin dalla tenera et e sicuramente
utilizzato pi degli altri nel gioco della palla.

COLPIRE
E LA CAPACITA DI PRODURRE UN IMPATTO BREVISSIMO CON UNO DEI DUE ARTI SUPERIORI O INFERIORI
PER ALLONTANARE DA SE UN ATTREZZO.

ATTACCARE DIFENDERE

SCAVALCARE SUPERARE
Abilit di superare un ostacolo senza effettuare tempo di volo e con possibilit di contatto con esso (dai 3
anni).

TRASLOCARE IN QUADRUPEDIA
(PRONA-SUPINA-LATERALE) A PARTIRE DAL 9-12MESE
ARRAMPICARSI
Come il rotolare e lo strisciare, larrampicarsi uno schema che nella prima infanzia precede la conquista
della stazione eretta.
Se esercitato nel corso della crescita esso pu costituire per il bambino un mezzo di rafforzamento
psichico, di miglioramento del senso di coraggio e di sfida, che facilita il superamento di eventuali situazioni
inibenti.
Lacquisizione delle tecniche di arrampicata rappresenta molto spesso una scoperta e conquista
personale del bambino.
Nelle fasi iniziali di insegnamento, lallievo deve essere assecondato nei suoi movimenti e tranquillizzato
dallassistenza diretta dellinsegnante.
Laffinamento di tale schema pu essere realizzato utilizzando panche, spalliere, scale, sempre con
lausilio di materassi per le cadute.

PER FINIRE PROVIAMO AD ANALIZZARE QUESTA FIGURA

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