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SIDAMONEWS

Novembre 2017 - Ed.N62 - XXXIV anno dalla fondazione del gruppo


Amare la via della nostra personale santit, ognuno nel suo campo, ognuno nel suo ambiente dove vive, lavora, studia...
(Abba Sandro)

Un sogno comune di pi pratico? Pensi davvero che questa scuola sia quella pi
Qualcuno mi ha spifferato che avete tutti un unico sogno idonea per te, pi adatta al lavoro che andrai a fare per tutta
comune, un unico scopo che vi lega: ne siete sicuri? non che la vita?". Le mie parole l'hanno messo K.O. Mi ha raccontato
ogni tanto vi capita di perderlo per strada? Ma avete capito che lui in realt voleva studiare, sognava di iscriversi
qual ? Sono sicura che tanti di voi sono concentrati molto e all'universit e fare ingegneria ma l'esame gli andato male e
anche molto bene sulle attivit da portare avanti non potuto passare in undicesima. Allora avrebbe preferito
settimanalmente, che certamente sono vitali, ma perch? e fare automotive (il meccanico), ma preso alla sprovvista, con
soprattutto per chi? vorrei proprio chiederlo ai pi giovani: il termine dell'iscrizione imminente, senza nessuno a cui
per chi avete sgobbato tutto il giorno, per chi vi siete sporcati potersi rivolgere per fare domande... ha fatto uno sbaglio
le mani, stancati, per chi avete preso freddo? ve lo siete mai atroce, ICT, anche se da subito ha capito non essere la strada
chiesto? oppure se ci rivolgiamo a quelli un po' pi grandi di giusta per lui. Se ripenso a me alla sua et, anche io avevo tanti
voi: di certo lo sapete, se vi fermate a pensarci chiara la sogni nel cassetto; anche io avevo un'idea di cosa mi sarebbe
risposta, ma le persone che avete sicuramente gi incontrato
qui in Etiopia sono l nel vostro cuore ogni volta che vi
trovate per organizzare un campo, un incontro, un indirizzo?
o solo che al Sidamo ci si trova proprio bene: begli amici,
belle attivit, belle serate, belle opportunit di mettere a
frutto i propri talenti, ... tutto sommato nonostante la fatica,
anche i campi sono belli, non ti viene quasi la domanda "Ma
chi me l'ha fatto fare?" perch insieme agli altri in fondo ti
diverti. Forse sembrano le parole di una vecchia zitella
inacidita o forse sono solo le parole di chi a causa della
lontananza non pu vedere nei vostri cuori e vorrebbe vederci
meglio, vorrebbe sentirvelo dire che lo sapete, che per voi
importante il lavoro che tutti insieme stiamo portando
piaciuto diventare da grande. Poi da Adugna mi differenziano
avanti, chi in Italia, chi in Etiopia, sono le parole di chi
molte cose: la fortuna di vivere in Italia dove il percorso
vorrebbe incontrarvi pi spesso perch a qualcuno nato nel
scolastico lo puoi decidere tu e non te lo impone il governo;
cuore il desiderio di conoscere da pi vicino questo "per chi?"
avere una famiglia che mi ha dato la possibilit di credere nei
e magari ha deciso di potergli regalare qualche mese o anche
miei sogni; essere accompagnato da amici (qualcuno tra voi l
qualche anno, perch non la fine del mondo farlo, anzi
presente) che il mio sogno mi hanno aiutato a coltivarlo, dargli
l'inizio di un'avventura proprio bella ed un regalo che in
un nome... ed grazie a tutte questo insieme di fattori se io
primis facciamo a noi stessi. Quello che posso dirvi che
adesso posso dire di esser riuscito a concretizzare il mio
anche se non potete avere davanti agli occhi tutti i giorni le
sogno. C' una frase molto bella, di Antoine de Saint-Exupry
persone per cui vi date tanto da fare, noi possiamo essere i
che dice "fai della tua vita un sogno, e di questo sogno una
vostri testimoni oculari per cui non temete a scomodarci, a
realt" ed io quella frase l'ho fatta mia: il mio sogno, vivere in
scriverci, a chiederci, fateci sapere come vanno i campi, le
Etiopia, adesso diventato la mia vita! E voi, che della vostra
vostre attivit, i gruppi, gli incontri e chiedeteci come stanno
vita siete artefici, li seguite i vostri sogni? Non sto parlando
i ragazzi che magari avete incontrato qui in Etiopia, come
delle illusioni che ci facciamo da bambini, sul diventare
vanno i progetti, come stiamo noi; con i nostri tempi saremo
calciatore o veline. Sto parlando di sogni veri, quelli con la S
contenti di rispondervi!
maiuscola. Quei sogni che sono veri perch non si limitano a
(dalla lettera del campo di Oggiono di Laura da Addis Abeba)
noi stessi, ma influenzano le vite di altre persone. Quei sogni
Seguendo il proprio sogno che sono veri perch non portano beneficio e realizzazione
Nel progetto dove lavoro c' un ragazzo, Adugna, eterno solo alle nostre piccole vite, ma ci danno occasione di
indeciso. Ha finito la decima, ha fatto l'esame, e per sua ributtare i nostri talenti verso il mondo circostante, ci
sfortuna non riuscito ad entrare in undicesima. Si tanto permettono di aiutare gli altri, spendendosi per il prossimo,
interrogato a che scuola tecnica potesse andare, ed un giorno cos non tutto rimane chiuso in noi ma rientra in circolo in un
venuto nel mio ufficio per comunicarmi che si era iscritto ad modo che, fino ad un attimo prima, mai avremmo creduto
I.C.T., che sta per "computer e tecnologia"! Sono sbiancato. Ho possibile. Adugna ad ingegneria non ha potuto iscriversi, ma
provato a parlargli. "Adugna, ma sei sicuro che sia la scuola alla fine riuscito a cambiare scuola e luned comincer a
pi adatta a te? Sai usare un computer? Potrai mai studiare automotive. Me l' venuto a raccontare ieri
possederne uno? Hai pensato se sia facile o meno trovare pomeriggio con un sorriso negli occhi che non gli vedevo da
lavoro una volta che uscirai con quel diploma? In Etiopia una tanto tempo.
professione facilmente spendibile o sarebbe meglio qualcosa (dalla lettera per il campo di Vimercate di Snips da Addis Abeba)

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Le mie tante maschere a Zway inglese, per decorare il Tokuma e anche a provare a fare
Questa mattina sono andata in banca. Alluscita, gi salita sul scatole di carta pesta. E io, spagnola dei Pirenei, so fare pizza
Bajaj (un Ape trasformato in taxi, n.d.r.) per rientrare in progetto, lho e focacce. E mi vengono anche buone. Essere qua, essere
visto: da qualche mese che gira i negozi in torno alla banca. tutto quello che siamo qua, un privilegio enorme. Esserlo
Avr in torno agli 8 anni: magrino ma vestiti non sporchissimi. nella modalit e nellottica degli Amici del Sidamo anche una
da qualche mese che lo incrocio, un po sempre nella stessa responsabilit e un dono grande. Alle volte vero, che tanta
zona. Gira da solo, magari perch nessuno si vuole avvicinare. gente ti vede solo come la frenji che aiuta le persone. Ma se
Il viso di questo bambino completamente distrutto, sa Dio riusciamo a essere quello per davvero, sempre... non sarebbe
per quale malattia. La pi brutta maschera mai vista. Dico a gi abbastanza? Essere conosciuti per la capacit di aiutare le
Addisu, il nostro autista, di fermarsi, di chiedergli dove abita. persone che incontriamo? Essere conosciuta come mamma
di...? A qualcuno sembrer incompiuto come ritratto. Troppo
riduttivo. Troppo semplice. E invece a me piace essere la frenji
che aiuta le persone e che cresce una bimba abesha. Magari
perch molto di pi di quanto avrei sognato di essere.
(dalla lettera per il campo di Lizzano Teresa da Zway)

I gruppi si presentano: Mi.S.A.


Il nostro gruppo del Misa il pi giovane degli Amici del
Sidamo sia per quanto riguarda l'et dei componenti, sia
perch un gruppo adulto appena formatosi: eppure di
volont di servizio ce n' da vendere! Non manca inoltre n
l'esperienza n la testimonianza: sono tanti infatti sia quelli
tra noi tornati dall'Etiopia, sia coloro che hanno deciso di
mettersi in gioco come disponibili per partire. Insieme ci
ritroviamo la sera circa due volte al mese e, nonostante gli
Lo guardo in faccia. Occhi infetti, labbro mezzo disfatto dal
pus. Mi viene la nausea. Sorrido. Scherziamo con lui, parliamo
con la gente intorno: ha i genitori, non lontano, non va a
scuola, nessuno sa se prende medicine o meno. Lo
accompagniamo a casa, troviamo mamma e pap. Tenteremo
di inserire la mamma nel Tokuma. Il pap, guardiano in un
albergo di basso livello, lo accompagner luned allAlert,
dove sono gi stati una volta, ad Addis, insieme a una sorella
pi piccola, che comincia anche lei a avere segni della stessa
malattia. Quando guarir, sicuramente penseremo a un
percorso con il gruppo de ragazzi che vengono ogni giorno al
Don Bosco. Io, qua, a Zway, sono la frenji (donna bianca, n.d.r.) che
aiuta le persone. Sono anche la frenji che di solito sa cosa fare,
quali passi seguire. Torno al progetto, e oggi c la
distribuzione del grano per le donne del Tokuma. Visto che
non c la Yeshi, io e Tenaye (la contabile) ci prendiamo cura
della distribuzione: fare i gruppi, dividere i sacchi, pensare a impegni universitari di tutti, cerchiamo di riuscire a tenere in
portarlo a quelle che non riescono a venire a prenderlo. Oggi piedi questa nuova esperienza, fissandoci puntualmente ad
sono pure la frenji che distribuisce il bokol (mais). Torna Yabi ogni riunione degli obiettivi lavorativi e dei campi a cui
da scuola. Mama-y!, mi chiama. E gi. Sono anche sua partecipa il gruppo unito. Il Misa la testimonianza di come,
madre. Sua madre frenji. Sono anche donna. Donna che vive attraverso l'impegno e la tenacia, sia possibile non solo
nellOromia. Quello condiziona tutte le interazioni che vivo realizzare un progetto vivo e concreto, ma creare un insieme
nella giornata. Sono giudicata, vista, valutata, come donna e di persone che remano verso un unico scopo: aiutare i nostri
come frenji. Credo siano quelle le mie caratteristiche fratelli meno fortunati.
principali nello sguardo degli altri: a Zway, io sono la frenji che Vedrai che bello!
lavora in un progetto per donne, e che cresce una bimba Bussare alle porte, raccogliere viveri, vendere calendari, fare
abesha (abissina, n.d.r.). Sono anche Amica del Sidamo, e questo sgomberi. Azioni un po strane. Leggendole qualcuno
mi mette sui passi di chi mi ha preceduto. Responsabilit potrebbe non capirne il nesso, qualcun altro si dir che sono
condivisa in un percorso di cui, umilmente, mi sento fiera di cose che non far mai, ma i pi, di chi sta leggendo queste
far parte. Tutte queste cose, che non sento come maschere, righe, ha gi capito cosa colleghi tutte queste cose. Gli pure
ma parti di me stessa, son cose, ruoli, che svolgo qua in spuntato un sorriso. Un sorriso fatto di ricordi, condivisione,
Etiopia. Che adesso fanno parte di me, ma che prima non lo fatica ma soprattutto di gioia. Gioia quella vera, per, che
facevano. Scrivevo poco tempo fa che, al di l dellEtiopia, nasce dal donare tempo e fatica a chi pi povero. Gioia che
quando uno va via, gli manca la persona che era qua. Perch nasce direttamente dalle parole del Vangelo, dallesempio di
lEtiopia ci da questa enorme possibilit di reinventarsi, di maestri che ci hanno preceduto, dalla nostra esperienza
sviluppare parti di noi stessi che non avremmo mai pensato giornaliera che ci sottolinea come ci sia sempre pi gioia nel
di avere. E cos adesso Chicca si offerta per insegnare donare che nel trattenere. Chi sorride, allora, sar ancor pi

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felice nel sapere che nel week end del 28/29 ottobre, circa siamo stati in giro tutto il giorno, per sono contento che il
150 ragazzi hanno sperimentato a Vimercate che lo sbattersi ricavato andr ai poveri. una esperienza che ripeter alla
per i poveri, come ci ha insegnato Ges, molto meglio di prossima occasione. (Luca - 1 media)
tante altre cose che spesso riempiono i nostri momenti liberi.
Se a ci si aggiunge una serata giocosa e allegra alla scoperta
che chi ci vicino una risorsa e non uno ostacolo e che
donare tempo agli altri, inseguendo un sogno, non buttar
via tempo ma volare alto come unaquila, abbiamo fatto
centro. 150 ragazzi, di quella generazione che molti dicono
vittima dellindividualismo, si sono ritrovati provenendo da
strade diverse. Chi dal gruppo Caritas Giovani di Vimercate,
chi dalloratorio della Comunit Pastorale sempre di
Vimercate, chi dal gruppo degli Amici del Sidamo si sono dati
appuntamento alloratorio di Velasca, piccola frazione di
Vimercate. Nella due giorni si sono raccolti viveri per il
magazzino Caritas, ferro, carta e stracci, fatto sgomberi e Insieme al gruppo di catechismo sono andato a Velasca per
venduto calendari, passando di casa in casa, bussando e fare la raccolta viveri. Abbiamo prima pranzato insieme e poi
suonando tutti i campanelli per chiedere qualcosa per chi sta ci hanno divisi in gruppi. Ogni gruppo doveva distribuire i
peggio. Lesperienza stata bella e redditizia. Solo di viveri si calendari del Sidamo e anche fare la raccolta porta a porta dei
sono raccolti pi di 2000 kg di generi alimentari. Siamo stati viveri. A me personalmente piaciuto molto non solo il fatto
bene insieme e alla fine ce ne siamo tornati a casa nostra che ero insieme ai miei amici ma anche lidea di poter dare
portando con noi un piccolo pezzo di puzzle per ricordarci che una mano e fare del bene per quelli meno fortunati di noi che
solo insieme si possono costruire grandi cose. In fondo lo ha non possono permettersi ci che noi a volte diamo per
detto anche don Luca, durante la messa: il bene fa bene e scontato. Abbiamo continuato fino a sera quando poi ci hanno
siamo destinati tutti al paradiso, l dove la gioia appena recuperato dalle varie parti di Velasca e riportato in oratorio.
assaggiata nellesperienza del dono sar totale e piena. E Poi i ragazzi del Sidamo ci hanno preparato la cena e dopo
allora grazie a tutti quelli che sono diventati pezzi di puzzle aver giocato ci hanno portato in una sala sotto loratorio in cui
e che mettendosi insieme hanno reso possibile questo ci hanno divisi squadre di diversi colori. Ogni squadra aveva
campo. Grazie a chi ci ha aperto e a chi non lo ha fatto. un sacchetto e doveva completare degli obbiettivi cercando
Attraverso le porte chiuse e i rifiuti ci siamo sentiti umilmente degli oggetti. Per poter raggiungere lobiettivo le squadre
vicini a quei missionari che in terre lontane spendono la vita potevano scambiarsi gli oggetti che avevano a disposizione:
per il Vangelo pagando anche di persona. Grazie a chi ci ha questo gioco servito per stimolare il reciproco aiuto e mi
accolto e ha deciso di prendere un calendario portandosi in piaciuto molto perch insegna (o almeno io lo ho interpretato
casa non solo un pezzo di Etiopia ma anche un pezzo del in questo modo) che se si aiuta qualcuno quando tu avrai
sogno di un mondo un po pi giusto. Grazie a chi si bisogno, troverai qualcuno disposto ad aiutarti. Dopo ci
occupato della cucina. Grazie agli Amici del Sidamo, a Caritas hanno radunati e siamo andati a dormire. La mattina ci hanno
Giovani e al gruppo pre-ado di Vimercate che hanno svegliato e ci hanno nuovamente diviso in gruppi. Ogni
scommesso su quello che unisce. (un educatore della CARITAS) gruppo aveva un compito: cera chi portava via i materassini,
Noi ragazzi di prima media, siamo andati a fare la raccolta chi alle bancarelle ecc Il mio gruppo doveva pulire la palestra
viveri per la Caritas e a distribuire i calendari degli Amici del in cui avevamo dormito. Dopo aver dato una mano il Don ci
Sidamo a Velasca e Oreno. stata una esperienza interessante ha chiamati per la Messa e dopo la Messa i nostri genitori
e divertente. Mi piaciuto stare con i miei amici e vedere le sono venuti a prenderci. Per me stata unesperienza nuova
reazioni della gente quando suonavamo alle loro porte: e molto significativa, mi piaciuta e la rifarei sicuramente.
cerano persone generose; alcune impreparate ed altre (Claudio - 2 media)
neanche ci hanno aperto. stato un po stancante perch
Lo sapete che
A Bosco Children i ragazzi si allenano a calcio ogni sabato pomeriggio. I loro allenatori sono Samy,
che anche il social worker, e Dereg, un ex della nazionale etiope. Da soli gestiscono una settantina
di ragazzi. Non per nulla facile, lo ancora meno se pensate che hanno a disposizione pochi
materiali. Non tanto di palloni, che servono sempre, e che con le spedizioni estive riusciamo a
rifornire, quanto al materiale
per gli esercizi come birilli,
asticelle, coni e anche una
cartelletta tattica. Gi,
perch la squadra dei Bosco
Children quando gioca lo fa sul serio e spesso vince.
Acquistare il materiale di qualit in Etiopia proibitivo
per se qualcuno qui in Italia conosce o ha la possibilit
di recuperare per farne dono sarebbe un aiuto non
indifferente. Per info e contatto scrivete pure a
vinci.patr1@gmail.com

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Le Terre di Mezzo cuori, possano fermarsi per condividere pezzetti di vita. E,
Terre di mezzo non il nome di un luogo mistico, esotico, soprattutto, per camminare insieme per comprendere cosa
fantasy. Eppure, in qualche modo, un luogo fantastico. il fare sidamo comporti nelle nostre vite. Da soli?
Innanzitutto perch non ha fissa dimora, ma trova casa Assolutamente no. Una delle pi belle e importanti
facilmente e diventa casa di tutti. un luogo che si crea testimonianze che abbiamo nella vita sono le famiglie e gli
nelle interazione tra amici, compagni di viaggio, "colleghi" adulti che rispondono con entusiasmo alle nostre richieste
di lavoro e responsabilit. Due anni fa di fronte alla presenza (ci scrivete un messaggio su questo? Venite a parlarci di
del "ritiro giovani" calendarizzato, ci siamo chiesti il senso di quest'altro? Ma se condividessimo la serata?) E cos le Terre
quel week end. Era solo un altro impegno da mettere in di Mezzo diventano di tutti. Senza responsabili/formatori
agenda? Ma non si pu fare un week end in pace? Eppure fissi, ma continuamente in vita grazie a chi dice: "questa
Le Terre di Mezzo sono diventate la "casa dove trovar pace". volta do una mano io, ci metto la testa!" Non serve neanche
Il luogo di incontro dove i giovani che vivono responsabilit dirlo: come tutti i luoghi fantastici ...c' spazio per tutti! E
e impegni nel sidamo, quelli che ci mettono testa-mani- cos, non c' modo pi bello per camminare insieme.

Foto dai campi

minicampo legna a Varese 1 campo Oggiono

Campo Arese Workshop missionario a Milano

Il fine settimana a Pugnido cacciatori o pescatori. Siamo vicini a due Campi Profughi,
[]nel week end? Partenza allalba per visitare le cappelle, le dove ci sono circa 60 mila rifugiati in questi due campi. Stare
piccole chiese che in diversi anni sono sorte, nei villaggi nel campo profughi oppure abitare nel villaggio di Pugnido
lontano da Pugnido, e sono ben 11, e i 2 campi profughi non fa molta differenza, anzi nel campo sei pi aiutato,
attaccati a Pugnido. Cos a turno, ogni 15 giorni, passiamo in almeno nellavere del cibo. La vita di questa gente sembra
ciascuna cappella, visitando la comunit per la S.Messa, non cambiare mai, ma ci fa cambiare noi che siamo qui, per
vedendo come sta la gente, incoraggiando i nuovi arrivi. La camminare insieme, per far maturare qualche cosa insieme,
gente povera qui vive in capanne di legno, fango e paglia, certi che Qualcuno, Colui che tutti cerchiamo, ci camminer
vicino o in mezzo alla foresta perch sono soprattutto accanto. (Abba Filippo dal Gambela)

Prossimamente
21 novembre: matrimonio Diego di Vimercate con Cecilia 2-3 dicembre: campo a Cernusco S.N. (MI)
25-26 novembre: campo a Jolanda di S. (FE) 5 dicembre: coordinamento a Parma
1 dicembre: incontro partenti a tempo lungo (ZTL) 7-9 dicembre: ritiro Terre di mezzo (zona Lecco)
e-mail a cui inviare articoli, lettere o fotografie per il SidamoNews: vinci.patr1@gmail.com e/o ipatracci@gmail.com

L'ultima parola a
Ci dovrebbe essere la fila di gente che parte per 1 o 2 anni per fare un regalo alla propria vita (Giacomo)

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