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INCONTRO CON UN UOMO STRAORDINARIO - 26

tratto dal blog http://ilgrandeignoto.blogspot.com di Angelo Ciccarella

1.
Potenze primigene, prima razza madre, multidimensioni, esseri celesti, sono i punti chiave di
Scandurra. Una posizione centrale dei suoi insegnamenti, imprescindibile, riguardava l'ascesi o la
trasformazione alchemica, come la definiva lui.
Tuffi e immersioni in succulenti fondali fenomenologici: ecco il programma da noi seguito. Diventare
quello che siamo sempre stati: destare gli dèi in esilio.
Come primo passo verso la Via, dovevamo imparare a consultare l'oracolo; ma non nel senso
letterale e ordinario. Scrutare i segnacoli, le coincidenze, i nessi, che incontravamo ogni giorno. Tutto
il cosmo ci parlava, di continuo, eppure non ce ne accorgevamo. Dovevamo affinare i sensi per poter
ricevere l'energie del cosmo, ossia dei piani più sottili, sovrasensibili. Come? Attraverso un ricettore
d'energia lunisolare che dovevamo costruirci secondo un disegnino, un ankh, la chiave della vita, che
Scandurra con tratti infantili ci aveva messo a disposizione. L'obiettivo era quello di polarizzarci in
fluidi cosmici e utilizzare l'antenna ricettrice per immagazzinarli nel nostro corpo. Chiedemmo al
maestro che materiale usare per il ricettore. Ci rispose che avremmo trovato quello giusto per ognuno
di noi.
Parallelamente all'antenna ricevente, ci diede un altra consegna per la nostra asana. Seguire un
regime alimentare duro, per almeno quaranta giorni, evitando alcolici, caffé, carne. Ci dovevamo
cibare di frutta (ce la passava lui, di quella speciale), latte, verdure crude e acqua del sindaco, di
quella corrente. Era necessario questo regime perché favoriva l'esteriorizzazione del doppio, il corpo
eterico.
Trasmutare l'unità corpo-mente, per essere in grado di ricevere gli influssi cosmici; e per trasmutare
l'unità corpo-mente, c'era bisogno di captare gli influssi cosmici. Chiaro, no?
Per entrare nelle botole e oltrepassare la linea spazio-tempo, avremmo dovuto fare qualche sacrificio.
Estrarre la nostra essenza e trasformarla in quintessenza. Elementale, Watson...

2.
Chi ha studiato e praticato l'occultismo, è a conoscenza dei mezzi empirici utilizzati dagli stregoni per
riuscire a realizzare la propria volontà. Il maleficio è il mezzo più noto da sempre. Stregare qualcuno
vuol dire proiettarlo in un'immagine che lo rappresenta e, in virtù delle leggi magiche di analogia,
colpirlo indirettamente nella persona con atti esercitati su quell'immagine, il volt, in francese arcaico.
Nel volt l'operatore nasconde la sua volontà formulata. Secondo Scandurra la stregoneria è una
sopravvivenza corrotta di una raffinata scienza della mente. L'azione stregonesca non fa che
riprendere una prassi ascetica del pensiero condensato, dinamicizzato e poi proiettato.
Ovunque, a tutte le latitudini e in ogni epoca, gli uomini hanno costruito e poi eretto riproduzioni
scolpite, talvolta gigantesche, di esseri o di simboli misteriosi. Che queste riproduzioni siano di pietra
metallo legno, le immagini appartengono, nello stesso modo dell'arte piramidale, a una scienza

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universale applicata dagli uomini prima dell'ultimo diluvio. La loro destinazione originaria sfugge alla
cultura moderna. Vi è un legame che collega tra di loro le statue gigantesche dell'isola di Pasqua, gli
Atlanti del tempio di Tula eretti dai toltechi, i Totem dei nativi dell'America del Nord, gli Dèi dell'antico
Messico, i monoliti eretti dai celti e dagli ebrei, il Bafometto dei templari, i colossi dell'Anatolia, le
madonne nere adorate nelle cattedrali gotiche cristiane. Se cerchiamo il legame misterioso che tiene
unite queste diverse opere, scopriremo che le civiltà scomparse conoscevano e padroneggiavano una
forza della Natura, nascosta ma presente ovunque.
Gli alchimisti medievali e rinascimentali poterono ancora utilizzarne la potenza; nel XX° secolo invece,
i moderni apprendisti stregoni hanno ricercato il suo inverso, distruttivo e letale, spaccando atomi e
manipolando cellule, alla conquista di quel potere che presumono sia nascosto dentro la materia. È la
Luce Cosmica, energia di espansione e di separazione, libera dalla morte (la persona non muore),
permettendo al Sole di rinascere.
I maghi antidiluviani, guidavano il mondo; alcuni presiedono tuttora alla sua evoluzione; tutti hanno
avuto ed hanno ancora a loro disposizione una forza della quale i profani non conoscono la chiave.
Questa forza emana dall'uomo e circola liberamente nella Natura e mette la vita in movimento.

3.
La luce di Atlantide fu proiettata sulla terra nera bagnata dal grande fiume. La civiltà egiziana è la sola
che abbia saputo costruire con la coscienza dell'eternità, della lotta contro il tempo. Queste
costruzioni fanno parte degli accessori sconosciuti dell'antica sapienza atlantidea.
I sacerdoti dei santuari di Heliopolis e di Menphi non ignoravano nessuno dei segreti della vita
universale. Sapevano maneggiare la Luce Cosmica designata col vocabolo di Nahash nel Sepher
Bereshit di Mosè. Tale potenza doveva rimanere nascosta, dimenticata, avvolta necessariamente
nella leggenda: era più facile far credere che fossero solo fantasticherie di popoli primitivi e
superstiziosi...
Questi segreti risiedono in qualcosa di semplice, come tutto ciò che è grande. La verità è nella
semplicità. La dinamizzazione del pensiero vivente e la sua proiezione, modificano le correnti della
Luce Cosmica modellandole. L'idea trasformata in materia, unita all'esatta conoscenza delle correnti
telluriche, permette di ottenere risultati prodigiosi. Il Nahash, sottoposto al pensiero vivente, si
condensa e si accumula. I sapienti egiziani accumulavano grani di energia, immagini dei loro desideri
e della loro volontà, all'interno di monoliti incisi e scolpiti. Tutti quelli che ritroviamo oggi appartengono
a quella scienza che fu maledetta dai mercanti di religione. Queste immagini svolgono ancor oggi, il
ruolo che migliaia di anni fa assegnarono loro i sacerdoti che le eressero.

4.
L'arte gotica nasconde la chiave della quarta dimensione e i misteri di una scienza sacra che gli
iniziati si sono trasmessi dall'origine del mondo ad oggi.
Dalla grande piramide di Cheope alle cattedrali, esiste una stretta correlazione. Quella di Strasburgo è
alta 124metri. Il metro è la decimilionesima parte del quarto del meridiano terrestre. Per la geometria
di questa cattedrale è stata utilizzata un'altra unità di misura, anch'essa basata su una delle

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dimensioni del nostro pianeta, e che dà delle operazioni senza resto. L'unità in questione è stata
impiegata nella costruzione di Cheope, del Partenone e di alcune cattedrali francesi. Quella di
Strasburgo ha una torre unica al mondo: la sua altezza è uguale all'altezza della sua base in rapporto
al livello del mare.
Il suo orologio astronomico, secondo un computo ecclesiastico dà l'ordine dell'anno nel ciclo lunare,
permettendo così di conoscere le date precise nelle quali cadranno le lune nuove dell'anno. Questo è
il numero aureo ecclesiastico, da non confondere con il numero aureo degli antichi.
Poco distante dalla cattedrale, si trova il museo dell'Opera di Notre-Dame con la sala dei Massoni. Il
monumento fu terminato il 1439, e da quella data si insediò la Loggia Suprema dei Massoni del Sacro
Impero Germanico, possessori del vero numero aureo, chiave dell'antica architettura e base
dell'armonia e delle proporzioni. Si dice che i massoni di quella Loggia avrebbero posseduto il Graal,
nascosto ai profani da una rampa a campo magnetico di trasferimento, l'interruttore è situato in un
altra cattedrale, quella di Colonia.
La geometria e il simbolismo del monumento alsaziano, ci conducono verso rapporti tra le sue
dimensioni e quelle di Cheope. Un esempio su tutti, il suo rosone a sedici petali che ha per centro un
pentagono. Questi elementi disseminati nella cattedrale, si spiegano con l'applicazione del numero
aureo, cioè la sezione aurea che è la divisione di una lunghezza, tale che il rapporto tra il segmento A
e il più piccolo segmento B sia uguale a quello tra la lunghezza totale A+B e il segmento A. Questo
rapporto, il cui valore universale è di 1,618 (una cifra tanto importante quanto il fattore pi greco), non è
solo primordiale per il suo aspetto matematico, ma anche per il suo aspetto geometrico, a causa delle
triangolazioni che ne derivano. Questo fattore fu applicato da pittori eccelsi per tracciare i loro quadri
su canovacci geometrici. È la chiave dei grandi maestri dell'architettura.
La cattedrale gotica è l'enorme reliquiario delle grandi tradizioni della geometria esoterica, che collega
la dimora filosofale (così Fulcanelli) a un sapere nato all'alba del mondo e nascosto dopo l'ultimo
cataclisma. In ogni cattedrale gotica c'è un punto dove è sufficiente appoggiare un dito per far sì che
l'intera costruzione crolli. Non mi risultano crolli, quindi il segreto è ben custodito. E vi è pure un altro
punto sul quale una semplice pressione dopo aver pronunciato una parola vibrata, provoca l'apertura
verso un mondo parallelo. A tale proposito, mi risulta invece che centinaia di persone dal medioevo ad
oggi, hanno tentato di trovare il punto di accesso. Qualcuna ci sarà riuscita? Il segreto dei Templari e
dei mastri tagliatori di pietra, riguardava la conoscenza dell'esistenza di altre dimensioni e il modo per
accedervi. Sappiamo come andò a finire.

5.
Quando si parla della forma di un oggetto noi pensiamo allo spazio che occupa, facendo astrazione
dalla materia di cui è composta. Lo spazio non è definito unicamente dalla grandezza dell'oggetto,
cioè le distanze che separano le sue diverse parti; si tiene anche conto delle relative direzioni e della
curvatura delle superfici.
Tre dimensioni determinano la forma dell'oggetto: lunghezza, larghezza, altezza. Il segreto della arte
occulta consiste nel calcolare, per mezzo del numero aureo, la forma di un oggetto a tre dimensioni
nel quadro dell'armonia universale. Lo spazio che occupa allora questo oggetto, e la sua forma

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particolare, aprono la porta che dà sulla quarta dimensione. Ne diventa lo strumento vettore che
permette di entrarvi.
L'esperienza, mostra che nel nostro spazio a tre dimensioni i volumi sono proporzionali ai cubi delle
lunghezze. Partendo da questa constatazione possiamo capire che in certi casi la forma e il volume di
un corpo, calcolati con l'aiuto della geometria e della matematica ermetiche, fanno di questo corpo un
passaporto per un universo parallelo. Fondamentale, quindi, è la conoscenza dei rapporti esistenti tra
il mondo degli effetti e quello delle cause.
Le stesse iniziazioni, alludevano alla possibilità di far percepire al neofita la dimensione che gli è
nascosta dall'imperfezione dei suoi sensi e dalla sua sordità alle realtà superiori. I libri di Fulcanelli,
uno dei pochi, genuini alchimisti del ventesimo secolo, sono manuali operativi che permetterebbero la
trasmutazione animico-energetica del discepolo, e usufruendo dei punti di comunicazione tra due
mondi – le cattedrali e le spolette - l'uomo nuovo potrebbe dispiegare le sue ali e viaggiare oltre il
tempo e lo spazio. Pochi crederanno a quanto affermo, e sono quei pochi che hanno tentato
l'impresa. Grazie a Scandurra e al duro lavoro, ho potuto sperimentare l'immersione in varchi
interdimensionali, passando da un universo ad un altro.
Il passaggio si effettua grazie all'azione di un campo di energia sottile ma diffusa, Luce del Mondo
secondo gli alchimisti, una spoletta, un comune oggetto (ve ne sono al mondo alcune migliaia) ma
non per questo meno nobile, che è la chiave e l'innesto, che è un processo mentale.

Chi possedesse questo pericoloso segreto, potrebbe apparire senza lasciare tracce in luoghi lontani o
dimensioni aliene, per poi scomparire all'istante.
Scandurra riteneva che i padroni del mondo impiegavano risorse e mezzi considerevoli per scoprire il
segreto del trasferimento dimensionale. Alchimisti, ermetisti, sciamani e salta-fossi scandurriani,
hanno trovato la chiave di accesso e se la sono tenuta ben stretta. Minacciati, imprigionati, torturati,
piuttosto si son lasciati morire; qualcuno è riuscito ad adoperare quel potere per sgattaiolare via, dove
nessun tiranno potrebbe mai trovarlo.
Il segreto tecnico dell'apertura della botola che si affaccia su dimensioni tangenti, lo si trova negli
insegnamenti interni di confraternite di regolarità millenaria, oggi in sonno. Ma pure presso uomini
incredibili, che scelgono di rimanere nell'ombra, nell'attesa di incontrare una persona degna e pura di
cuore, per trasmettere il dono. Già, perché di dono si tratta, senza prezzo.

6.
Le teste d'uovo della NASA, sono convinti che l'astronautica non ha un gran futuro, al di là della
propaganda per le masse. Il Pentagono, che è il vero grand commis della Nasa, ha pianificato un
progetto avveniristico, alla luce di un ovvio e quasi banale convincimento: è oneroso e poco
produttivo, il viaggio a bordo di astronavi per andare da un pianeta ad un altro. La soluzione è il
“teletrasporto”, noto grazie ad una fortunata serie di telefilms, Star Trek, saga fantascientifica che ha
avuto inizio nel 1966 e ideata da Gene Roddenberry. Il Pentagono ha investito valanghe di dollari sul
teletrasporto alla Star Trek, in cui un corpo umano verrebbe "scomposto", trasferito in un altro punto
dello spazio, e quindi "ricostruito". Gli scienziati a stelle e strisce avrebbero così analizzato una cavia

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umana (perché di cavia si deve parlare) da teletrasportare, atomo per atomo, memorizzandone
completamente la configurazione (ammesso che sia possibile farlo). Avrebbero poi fatto viaggiare
questa informazione in un altro punto dello spazio, dove una quantità di atomi identica a quella iniziale
è stata assemblata per riprodurre fedelmente la cavia di partenza. Il teletrasporto sarebbe simile ad
una telescrivente olivetti, che trasmette messaggi di testo attraverso la rete telegrafica: l'informazione
contenuta nel messaggio che scriviamo sul nostro dispositivo telex viene inviata e ricostruita da chi la
riceve. Quello che viaggia è l'informazione, non la materia.
Diversi e serissimi sono i problemi quando il messaggio da inviare è l'uomo:

-come estrarre tutte le informazioni contenute in un uomo;


-è per ora impossibile conoscere velocità e posizione di una particella secondo la fisica quantistica;
-non si conoscono le dinamiche della coscienza del viaggiatore durante il teletrasporto;
-non si è sicuri se l'uomo teletrasportato sia effettivamente lo stesso della partenza o un duplicato;
-l'io del teletrasportato potrebbe essere diviso.

Credete che queste domande se le siano poste quelli del governo-ombra made in USA?. La posta in
palio è più importante di una vita, che è come ben sapete, sacrificabilissima quando ci sono in ballo le
ragioni di stato e la leadership mondiale.
Cosa è successo? Ebbene, alcune decine di cavie umane sono scomparse chissà dove, altre, invece,
sono state ritrovate nel posto di assemblaggio, ma trasformate in una poltiglia di carne irriconoscibile.
Orrore allo stato puro. Da dove ho attinto queste notizie? Teletrasporto, Scotty!
Gli scienziati non sanno una cosa che un fruttarolo viterbese ha da sempre sostenuto e dimostrato:
quello che si rompe non ritorna più com'era prima. Passare da una dimensione ad un altra, è come
trovare un guado per andare da una riva all'altra di un fiume. Difatti, l'accesso ai piani
interdimensionali così come ce lo ha insegnato il maestro, non si avvale di ipotetici macchinari
teletrasportatori, ma dell'insieme di fattori necessari: portali collocati in luoghi ove la barriera spazio-
tempo è più sottile (l'acqua bassa), spolette e processi mentali speciali. Si varcano così i mondi.

7.
Sin dalla Seconda Guerra Mondiale, i governi alleati, l'Urss e il III°Reich, ufficiosamente, hanno
investito capitali ingenti al fine di studiare e sviluppare le facoltà latenti dell'uomo. Sensitivi, maghi,
medium, sono stati vagliati, selezionati e utilizzati per spionaggio, sabotaggio e condizionamento
psichico dell'avversario.
Non contenti, i governi alla fine della guerra hanno orientato verso altri obiettivi le loro ricerche psi.
L'ossessione dominante americana e sovietica era ed è rappresentata dal viaggio dimensionale, con
strumenti e uomini in grado di spostarsi da un universo ad un altro. Oltre all'uso fallimentare di
teletrasporti tecnologici, come ho accennato sopra, le èlites politico-militari hanno sviluppato
programmi sulla medianità, la vecchia ma sempre misteriosa modalità dell'anima che, in determinate
condizioni, produrrebbe fenomeni di trasferimento di corpi nello spazio e nel tempo. I risultati, allo
stato attuale delle cose, sono più lusinghieri di quelli tecnologici. Al contrario delle apparecchiature per

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il teletrasporto, le energie che si innestano durante lo stato medianico, sembrano non costituire
rilevanti contro indicazioni per il sensitivo. Le èlites però non si faranno certo degli scrupoli, pur di
conseguire gli obbiettivi.

8.
Il mio maestro conosceva le botole, antiche porte di accesso interdimensionali, disseminate un po'
ovunque, ma non illimitate. Conosceva su dove affacciavano e la strada per il ritorno.
Non si tratta di scomporre trasferire e ricomporre un corpo umano, come ipotizzato dagli scienziati. È
la struttura stessa della dimensione a farsi più sottile, più permeabile, permettendo il passaggio da un
universo ad un altro senza effetti collaterali per il viaggiatore. Non è poco, non credete? Qualcuno si
domanderà, che se è vero quanto vado affermando, mi troverei in serio pericolo, anzi, sarei già 'terra
per ceci'. Dovete sapere una cosa; quando conobbi Scandurra, il 1971, mostrò a me e agli altri i suoi
poteri pazzeschi, con facilità e semplicità. A noi dell'anonima talenti chiese solo un piacere: di
adoperarli soltanto per i compiti specifici interdimensionali, in considerazione del fatto che qualsiasi
altro uso avrebbe comportato il risucchio del trasgressore nel baratro senza fondo.
Il 1978 fu avvicinato da agenti governativi di paesi stranieri, facile capire di quali, che avevano
ricevuto informative su questo tipo strano e povero (la sua condizione sociale ed economica, destava
curiosità e sconcerto). Scandurra, riuscì a defilarsi con semplicità, come? Li accompagnò presso
alcuni punti di accesso genuini (fossi naturali e leghe di acqua salmastra, per lo più) e indicò loro
come fare per attraversarli. Nessuno di questi agenti ebbe lo stomaco di immergersi in un fosso
melmoso, puteolente, e che sembrava tutto meno che una porta verso l'infinito. La pratica “Scandurra”
fu chiusa.
Il suo segreto rimane inviolato non perché ben custodito, ma perché è buon senso ritenerlo
impossibile, una fantasticheria generata da una mente disturbata. Immersioni in varchi
interdimensionali? Dentro un fosso malsano? Puah, è così poco esoterico e anti-scientifico...

VERSO LO SCALO INTERDIMENSIONALE: TERRANUSI 2


Il salone fu spazzato via da un vento gelido che emetteva un rombo spaventoso, come un ruggito.
Insieme al rumore fortissimo, il vento trasportò verso tutti noi una fiumana di cose, pezzi di stoffa
colorata, erbaccia, semi, spezzoni di specchi, residui molli come gelatina, ossa di animale o di uomo.
Roberto ed io, istintivamente, ci gettammo per terra, a pancia sotto, coprendoci la testa con le mani.
Cercai di dire qualcosa, ma il suono era così assordante da non permetterci nemmeno di comunicare
fra noi. Non capivo cosa succedeva. Era così inaspettato tutto questo che mi bloccava ogni capacità
di pensare.
La mia visione globale, compariva e spariva, come un falso contatto. Che cosa potevo fare?
Roberto mi toccò sulla spalla e mi invitò ad alzarmi. Con la testa abbassata e incurvato, lo seguii. Di
tutta fretta ci avvicinammo ad una porta poco lontana, verso l'interno del palazzo. Arrivati davanti,
essa si aprì automaticamente; immetteva in un montacarichi, così grande che poteva starci
tranquillamente un camion. Entrammo senza indugi ulteriori. Dopo qualche secondo, il tempo di

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riprendere fiato, che mi resi conto della preoccupazione di Roberto. Gliela si poteva leggere in volto.
“Quel vento non era naturale. Abbiamo attraversato uno spazio esmerico, pregno di cose e forme-
pensiero di chissà quale popolo. Sembrerebbe che qualcuno non abbia gradito la tua visita. Ci sono
esseri ostili”.
Mosse delle piccole leve da un quadrante posto ad altezza-uomo sulla parete. Leve, corone, ganci e
incavi, non davano esattamente l'impressione di un aggeggio elettrico, ma meccanico. Non notai
alcun movimento del montacarichi. Passarono una decina di secondi. Roberto mi diede una pacca
sulla spalla.
“Bene, siamo arrivati, Angelo, al sicuro da interferenze psichiche indebite. Ci troviamo ad alcuni
kilometri sotto terra. Ora vedrai la grandezza degli ingegneri cosmici. Terranusi deve ancora svelare le
sue meraviglie”.

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