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Zeno Cosini non e tanto diverso dal mondo in cui vive ed e in tutto degno
di tale mondo, poiche possiede l'ironica consapevolezza della sua
inconsistenza e della sua precarieta. La concezione della vita, emergente
nella Coscienza di Zeno, non punta piu sul desiderio di essere ammirato,
anzi al contrario, e incentrata sul riconoscimento dell'inevitabile
mediocrita dell'esistenza. La''diversita'' di Zeno, la sua ''malattia'',
funziona da strumento straniante nei confonti dei cosidetti sani e normali:
il padre, il suocero, la moglie, Ada, Guido e tutti gli altri borghesi che si
affollano sullo sfondo della vicenda. La''malattia'' che impedisce a Zeno di
coincidere interamente con la sua parte borghese, porta alla luce
l'inconsistenza della pretesa ''sanita'' degli altri, che in quella parte vivono
perfettamente soddisfatti, incrollabili nelle loro certezze e Zeno, nella sua
imperfezione di inetto e inquieto e disponibile alle trasformazioni, a
sperimentare le piu carie forme dell'esistenza, mentre i sani sono
cristallizzati in una forma rigida, immutabile. L'inettudine adesso non e piu
considerata un segno d'inferiorita che condanna a un'irrimediabile
inadattabilita al mondo e a un'inevitabile sconfitta esistenziale, ma una
condizione aperta, disponibile a ogni forma di sviluppo, valutata in
un'accezione positiva:
Cio equivale a dire che ogni pessimismo tragico e ogni ingenuo ottimismo,
cioe ogni posizione angustamente passionale o polemica, e annullato e
superato da un'idea assai diversa della realta, dalla consapevolezza
amara, disincantata e obiettiva che la vita e una ridicola farsa, in cui tutto
si manifesta come un oscuro enigma, un caos dove tutto puo accadere ed
ogni uomo ha una parte da recitare.
La vita umana, essendo tale nella sua intima essenta, somiglia un poco
alla malattia come procede per crisi e lici ed ha i giornalieri miglioramenti
e peggioramenti. Ma a differenza delle altre malattie la vita e sempre
mortale. Non sopporta cure. Sarrebe come voler turare i buchi che
abbiamo nel corpo credendoli delle ferite. Morremmo strangolati non
appena curati.
Zeno ha capito che noi non controlliamo le nostre puslioni e che la pretesa
comune di dirigerle verso un qualche fine e originale, poiche la vita e
malata, e solo facendo esplodere il mondo, sara forse possibile ipotizzare
un nuovo ciclo vitale.
La sua vita e la vita di un uomo che e in bilico tra il realtivo e la ricerca di
assoluto. Sul piano del relativo riesce a realizzarsi: buon padre di famiglio,
uomo d'affari di successo, ama la moglie, durante la guerra diventa ricco,
cio, su tutti i piani e vincitore. Ma sul piano dell'assoluto non e cosi, non e
possibile guarire la sua coscienza, lui ha capito che la vita e
irreparabilmente malata e non vi e scampo ne per il singolo individuo, ne
per l'umanita. Lui si rende conto, che la vita e contaminata alle radici,
visto che il progresso della scienza impedisce la selezione naturale,
facendo sovrappopolare la terra. La legge darwiniana della selezione
naturale funziona ancora solo per le bestie, visto che l'uomo ha
rimpiazzato la natura, facendo una selezione in cui sopravvivono i
campioni peggiori, coloro che hanno la forza di sostituire gli altri: l'uomo
produce ordigni che creano malattia.
La storia sembra dar concretezza alle ipotesi che nel 1920 Freud aveva
pubblicato in Al di la del principio del piacere: il conflitto psichico sarebbe
riconducibile al conflitto originario tra Eros e Thanatos, le forze della vita e
del movimento e le forze dell'inerzia e della morte. L'uomo stretto tra
Basedone e l'edema polmonare che possesso e che autorita puo ricercare?
Altro che complesso di Edipo, come ''ingenuamente'' il dottor S. Aveva
diagnosticato a Zeno: e la pulsione di morte quella che sembra ormai aver
soggiogato il genere umano nel suo complesso. La spinta verso lo stato
originario della materia coincide se non con la possibilita della salute, con
la fine di quella malattia che e la vita: l'eros della conoscenza ha scoperto
che la malattia puo estinguersi solo con thanatos, il principio di realta.