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APRUTIUM Anno XVI 1998 Numero 1-2-3 Organo dell’Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche - Teramo IL COMUNE DI CROGNALETO NEL DRAMMA DEL BRIGANTAGGIO POSTUNITARIO, di Berardo Pio “Io Carmine Riccioni, sindaco, giuro fedelta e obbedienza a Vittorio ‘Emmanuele re tala e suo successor. Giuro di osservare e far osservare 10 ‘Statulo ed ogni altra legge dello Stato pel bene inseparable del re e della patria italiana”, Con questa formala, il 26 settembre del 1860, nella sede ccomumnale di Cervaro, il venticinquenne sindaco di Crognaieto giur, nelle rani del secondo eletto Eustachio Ridolfi, fedelti al nuovo sovrano di tun'Talia finalmente, e per buona parte, unita ‘Lamministrazione comunale nel Mezzogiomo d'Italia, cos} come si era cconfigurata dopo la restaurazione del 1815, ra guidata da um sindaco, affian- ccato da un primo eletto, responsabile della polizia urbana e rurale, da un secondo eletto che sostituiva il sindaco assente, da un canceliere responsi le dellarchivio, da un cassiere e dal decurionato, a cui composizione variae ‘va dagii otto ai renta membri secondo la grandezza del comune. Il decurio- rato si oceupava delle imposte, del bilancio, delle spese e i ttt gli afTari di publica mili ‘Al momento dell’annessione, il comune di Crognaleto cortava poco pil di cingvemila sbitant. Larmministrazione comunale era stata rinovata nei primi ior’ di agosto del 1860, in un momento di massima incertezza politica ed isti- tuzionale: Garibaldi, vittorioso in Sicilia, si apprestava a sharcare in Calabria & ‘marciare st Napoli; Francesco Il aveva ripristinato la costituzione del 1848 ed isttuito 1s guardia nazionale con Ja vana speranza di recuperare una situazione fatasiinsostenibile; i Savoia, per ora, sembravano restare alla neste, " ASTe,dtentenea borbunica, busta 542. Dopo Riccio Viner venive del annie nistraione comunale venne chiamato a rpetere Ia formula: giurarono cost Giosaat de Angelis primo eleto, Eustachio Ridoit secondo eletto, Carmine Possent cancolliese comunale e Gesualdo Forti soso cancellicre, Nei giom siccessivi fa Ta volta det smembri del decurionat > Alfonso Seiocoo, Dalla seconde restaurasione alla fine del Regno, in Stovia det 141 23 ottobre 1859 un numero varibile di assessoi al posto degli elt e wn com sigliocomunale al posto del decurionato, fu inuadotta nelle province napoetane cam i Aecreto del 2 genmaio 1861 del luogotenente generale del re Fai governed Aprizza Ulira Primo, 1861.9. | gennaio, pp. 6 ss i. Giomale det In questo cima arroventato e confuso, il sindaco di Montorio, Francesco Sebastiani, suggeri di sostituire Andrea d’Egidio, Giuseppangelo Francellini Vineenzo de Chicchis, rispettivamente sindaco, primo e secondo eletto del ‘comune di Crognaleto, con Carmine Riccion, Giosafatte de Angelis ¢ Pietro Possenti, Le nomine furona approvate il 3 agosto dallintendente della pro~ vincia di Apruzzo Ura Primo anche se, sul finite dello stesso mese, la carica i secondo eletto fu affidata ad Eustachio Ridolli, sarto di Cervaro, che, abi- tando nel paese sede dell'amministrazione, sarebbe stato in grado di garanti re una presenza costante nella eancelleria comunale ¢ quini sarebbe stato in ‘srado di “tovarsi pronto in tut i bisogni, vantagaio non rascurabile in una realta policentrica, quale era, ¢ per molt versi® tuttora, quella del comune di Crognileto, composto da un elevato numero di piccolt centri abitatt, distanti tra loro e collegati da strade non sempre praticabili e non certo agevoli’ “armine era figlio di Berardino Riccioni, propsietario domicilato in Alvi, e di Maria Domenica Moret, La sua era una famiglia di wrto riguardo: nel settembre del 1859 Giosafatte Riccioni, fratello maggiore del futuro sindaco, si apprestava a trasferiee nelle campagne romane 55 varche, 150 capre © 1900 pecore, A distanza di un anno Giantommaso Riccioni, altro figlio di Rerardino, condurra ai pascoli invernali dello Stato pontiicio 66 vacehe, 200 ‘capre e ben 2000 pecore*. Si noti come fa transumanza verso la campagna romana determinasse Massenza di una parte eonsistente della popotazione ‘maschile dai paesi del comune di Crognaleto per tuta la stagione invernale: membri delle famiglie che possedevano molti armenti si spostavano nell ‘Stato pontificio per curare gli interessi economic’ della famigtia; i membri delle famiglie povere per lavorare come pastori o come braccianti.T posses- sori di piccoli greggi, invece, alla pratica della transumanza preferivano 2 AS'Te, Itendenca burbonica, busta 542 4 ASTe, Jatenderca borbonie, bust 1223. In entrabe i casitaumero deel smal ei Riciomsuperava di gran Tunya quello degli ake proprietarde\comunt della moat ‘gna teramana che tansitavano da Citti Ducale dtetti vero | pascolt dea campagna Fomana. Nel 1861 il quarantaguattenne Grosifatte ui Berardino Rieconi, chiamato a festimoniaresull'ativita del compaesano Giovanni Palombier, ise cli avere solo note rie di seconda mana, essende rieneato da pochi gioen dal’ aro romano; eff, ASTe, Corie d’Assie, busta 60. Nel 1876 Giantommaso del fu Becarding Rccion gua nella Tste dei ghurati Jel mandamento di Montoro per Pano Successvo come persona si ima condetta si polities che mone» cr. ASTe, Questra, busta. © A pi riprese,nellsgosto del 1860, il sindaco Riccioni sepnaloallintendente di “Terumo le dicot incontate i Cita Ducale dai proprietai di greggl nel far transite i mul usati come cavaleotre; eft, ASTe, dntendence borbonica, Busta 1223, 6 quella della monticazione: cosi, ad evempio, i pastori di Poggio Umbricchio nei periodi caldi si spostavano sui pascoli del versante teramano del Gran ‘Sasso, sopra Isola, e nel periodo invernale rientravano in pacse Nell’assumere la earica di sindaco, il nove agosto del 1860, Carmine Riccioni aveva scalzato il famigerato Andrea d’Egidio, acceso borbonico che ccontinueri ad esercitare per diversi anni la sua nefasta inflvenza sul 'amni- nistrazione comunale come assessore. Lattivita amministrativa quotidiana del nuovo gruppo dirigente non si istaccd molto da quella delle vltime amministrazioni borboniche: fu ultima to il ponte di Tottea sul rio Fucino, “tanto indispensabile non solo per il Comune ma anche e molto piil pel commercio delle dae previncie di Aguila € Teramo”; furono portati a termine i lavori di accomodo della strada di Poggio Umbricehio, progettati nel 1858; fu commissiomata la realizzazione di una nuova “valigia” per la posta con i fond tolti dal capitolo per il ehirur- ‘20 condotto, visto che Ia condotta era vacanie € che le due valigie della cori spondenza erano state bate dai brigantine! dicembre 1860 ‘Va detto che Pazione amministrativa, pesantemente ritardata dalla quoti= diana presenza di bande armate filoborboniche in pitt punti del territorio comunale, risentiva pure di una disastrosa situazione finanziaria che on poteva essere risanata mediante le imposte poiché, come ebbe modo di ccostatare il decurionato nell’aprile del 1861, “i eitading st novano coll’asso- Ito bisogno del necessario alimento, stante due anni di pessima raccolta & tutti gli straordinari derivati dai brigantic dalle truppe italiane, cui si& dovu- to somministrare quel che ¢’era”. In altti termini ~ sottolineava il decuriona- to nel comune di Crognaleto “regna la vera miseria non solo della cass ‘comunale, ma anche di tutte le familie particolari™ Jn un momento di passaggio, pieno di pericolie di incertezze, si cercd — con ogni probabiliti di navigare a vista, gestendo lordivaria amministra- Zigne e rincorrendo i piccoli problemi dellatvitd quotidiana. Sembra tutta via che Ja nomina di Carmine Riccioni Josse stata accolta tut altto che di buon grado da una parte della popolazione. Questa almeno era la sensazione riferita da Francesco Sebastiani al governatore della provincia il 20 nover- bre del 1860, “Nel riformarsi il personale amministrative dei comunt AST, Intndenca borbonien, busta 447, letra dl {e del? otobre (560, ? ST, Imenedenza borbonico, sia 668. Nel eoes0 dal 1860 per due giort i sind cc accomipagnd I forza publica sulle montagne di Frattoli, Alvi e Tattea pe reprimere ‘danni asi bosch ei tag abusv. * ASTe, Itendenca borbonico, busta 1586, Fascicolo «Crognaleto 1806-1863», clettoB, Ridot al intend a ve infatt il sindaco di Montorio ~ io dietro incarieo superiore proposi fra altro a sindaco del comune di Crognaleto il sig. Carmine Riccioni, Ora il modesimo con tale publica qualita ha fatto accrescere zleune ire private ecvitando un malcontento tr” suoi amministrati e ei® potendo esser causa di deplorevoli inconvenient mi trovo costretto a proporle di rimpiazzarlo con qualche altro soggetto che potrehbe essere il sig. Eustachio Ridolfi, ora 2° eletto,o il sig. Vitantonio Possenti che potrebhero far tomare una perfetta ccalma agli animi di quel comune”. Nel frattempo, perd. la situazione generale de] Mezzogiomo stava preci pitando: nellottebre una banda filoborbonica aveva assaltato Ta citt2 di Tsernia © massacrato i fautori del nuovo regime; Garibaldi invid sul posto Francesco Nullo con lobiettivo di riprendere il controllo della situazione ma Ja colonna di Nullo venne, a sua volta, assalita e dispersa, Lo sconcerto pro- vvocato nel campo garibaldino dalle prime azioni delle bande & tutto nelle pparole di Giuseppe Cesare Abba: “20 ottobre, Pettorano, Carpinone, Isernia, imeritereste che sn voi non venisse pid né pioggia né rugida, fin che durerd Ja memoria dei nostri, ingannati ¢ messi in caceia e uccisi 2ei vostei campi e pei vostri bosehi! Torano gli avanzi della colonna di Nullo; non si regge ai Joro racconti; non sanno dite che morti, mort, mort! Par lor davere ancora intoo Morgia di villani, di soldati, dt frati che uccidevann al grido di Viva Francesco secondo e Viva Maria Mentre il vessillo borbonico sventola ancora sulle foriezze assediate di Gaeta, Messina e Civitella del Tronto, gruppi di soldati sbandati, comtadini, ccclesinsici, Fautori della dinastia sconfita, danno vita ad un fenomeno com: plesso, multiforme nelle sue cause e nelle sue espressioni, comungue tragico nei suoi effetti, fenomeno che prende il nome di brigantazeio che per un decennio metter a dura prova le struture del nuovo Stato unitari. ‘Nell’ Abruzzo teramano, il brigantaggio prospera a ridesso della fortezza «li Civitella del Troato e sembra avere come obiettivo primario l'esigenza di allentare la morsa dell’esercito italiana sulla piazzatorte aysediata. Ma fin allinizio il raggio di azione delle bande investe sopratttto Mintera fascia ‘montana ¢ eollinare ‘Sul fenomeno brigantesco ¢ sui suoi obiettivi, eriminali piuttosio che politici, il sostituto procuratore generale del re presso ln Corte di Assise dell’Aquila, A. Grumeli, il primo lugtio 1863, nel pronunciare Matto di aaccusa contro un nutito gruppo di briganti, non semibra avere dubbi: » ASTe, Imondenza borbuniea, busta 542 Ginseppe Cesate Abba, Da Quarto al Volneno, Bologn 1960, p. 238. 1 j | fattori che nel 1860 scorrevano Ie strade pubbliche e Ie campagne del ‘Teramano togliendo a pretesto un fine politico si smascheravano sul fire di quell’anno, nel 1861 ¢ 1862 svelando il vero scopo della loro associazione, quello di attentare alle persone ed alle propriet2. Guidat. dal famigerato Bernardo Stramenga ed altri capi ed acquistando man mano nuovi proseliti, ora riuniti ed ora divisi in piceole bande facean segno alle loro eccedenze i ‘mardamenti di Montorio e Tossicia e qualche altro della limitrofa provincia i Aquila’ I testitorio del comune di Crognaleto, tanto per Te sve carateristiche nnaturali quanto per le simpatie floborboniehe mutrite da larghi strati della popolazione, si prestd facilmente alle innumerevoli scorrerie delle bande. Fin dal gennaio del 1861 i brigant capitanati da Lorenzo Massi detto Zappone, avevano preso di mira la cancelleria comunale lacerando ed asportando una moltitudine di carte, gettando alla rinfusa libri e document e ordinando al secondo eletto Eustachio Ridolf “di non pit aprze Ia cancellerin, né di seri- vere o leggere le carte che verranno dal atuale regime sotto pena di morte” Minacce simili avevano costretto ala fuga il cancelliere, peraltro sospeso, ed il sostituto cancelliere vittima di ripetute ruberic. Inoltre, saputo che nella chiesa di Cervaro ere stato appeso un quadro di Vittorio Emanuele I i bri sganti minaceiarono di scardinarne Ia porta e,ottenntane Mapertura, asportara- no il quadio del sovrano. Infine sequestrarono il secondo eto che fu ripetu- tamente percosso e tenuto prigioniero per otto giorni. Solo cope aver inviato pil riprese viveri ¢ denaro alla banda Ia moglieriusc} ad ettenere Ia libera- ione di Ridolfi, colpevole tra V'altr, secondo i briganti, di aver dato a suo figlio il nome di Vittorio Emmanuele" beni e la casa di Berardin Riccioni, padre del sindaco e proprietatio di primo piano, furono ripetutamente saccheggiati nel dicemtre del 1860, nel gennaio e nel febbraio det 1861 da una banda capitanata Ua Nicola Cerrone Fiorangelo Cacchione'* Per contrastare l'azione delle bande una colonna mobile dell'esercito fu. islocata in diversi punti del comune e vi rimase dal 31 marzo al 10 aprile; ' ASTe, Corte d’Assise, busta 1, fssieolo 4 e busta 10 fesccolo 6 ® ASTe, Intendenca borbonca, busta 668, Jeera di E. Rott al governatore della provincia, 21 gennsio 1861; ASTe, Polizia borbonica, busta 2, tase. 50; ASTe, Corte Asis, busta 10, fasciolo 64 'S ASTe, Registro 13° del passageio de’ process dalla Procura Generale del Re alla Cancellerta della Gran Corte Criminal e viceverst, 1860-1882, » 889; ASTe, Corte Asis usta, fascicol0 43, con ‘aiuto degli eletti, dei parroci e dei proprietar fr necessario procurare vito ed alloggio alle ruppe. Cost la presenza di truppe itsliane, unica solu- zione capace di garantire la tranquillita nei paesi montani, produceva uno ‘quilibrio notevole nelle easse comunali costrette ad antcipare Je somme necessarie per alloggiare le truppe ¢ per assicurare i collegamenti tra i vari distaecamenti dislocati nelle diverse ville™ ‘All'alba del 12 giugno i briganti assalirono di: nuovo la cancelleria comu- nale, sfasciando porte, rubsndo carte, calaai e strumenti per serivere: Ie poche carte rimaste erano lacerate, sconvolte, confuse. Fu rubato anche il nuove sigillo con lo stemma dei Savoia, La banda che comprendeva Florangelo Cacchione, Angelo Florio e Giovanni Palombier, si reed quindl a Frattoli, Qui i briganti sorpresero nella easa di Vincenzo Possent il siudice regio del circondario di Montorio, Fiorindo d’Uva, che riusci a sfuggire alla ccattara, in maniera rocambolesca, nascondendosi in un soppalco. I suo can. celliere, invece, fu catturato da Felice Andrea Angelini e portato al cospetto i Bernardo Stramenga il quale, con uno det suoi solitie teatralt gesti di magnanimita, Jo laid libero". (Uno dei bersagli preferiti dai briganti era Nicodemo de Angelis, fabbro di Cesacastina, comandante della guardia mobilizzata del comune di Crogna- eto, unico ad aver accettato il grado di ufficiale in un comune in cui per diversi anni sara impossibile organizzare la euardia nazionale. Contempora- eamente all'ennesimo assallo alla cancelleria comunale e al tentativo di sequestrare il giudice regio i briganti catturarono De Angelis e, dopo averlo rmalmenato € legato, lo trasportarono sulla montagna di Fratioli con Vinten- Zione di fucilarlo; lo Tiberarono solo dapo che ebbe conseynato i tucili della guardia mobilizzata di Crognaleto, Nel frattempo gli stesi briganti cercava~ no il sindaco “conten ai cui si voleva scagliare la loro vende 130 giugno 1861 Carmine Riceioni era appensa rientrao nella casa pater- ‘na di Alvi quando un gruppo di briganti, proveniente dal bosco di Fucino, da dove era stato scacciato dalla guardia nazionale di Amatrize, citcond® la sua abitazione. 1 particolari dell'episodio furono riferiti dalle stesso sindaco al "+ ASTe, fntendenca borbonice, busta O68. A sepuito di tale squlbvio it 14 aprile 1861 E, Biol chiese al govematore una dilazione nel pagaraento cella tass fonda, "© ASTe, Polizia borbonica, busts 3, feseicolo 1. I) 24 agosto 1861 i beni di Nicodemo de Angelis in Cesacastina farono saceheggiat ¢ devstai dally baad di (Cacehione, Ferric e Palin 'SASTe. Policia borbomica, busta 2, ise $0, De Angelis venme malmenato e derubato ‘ei pochi nie deli avez da fabbeo; soa moglie ~ seconde la testimonianaa del sind ancora. Infine ali portarovo vie il cappello, la giacca, il gilet ed uma sola Scarpa. visto ehe Valtra era stata bucata da uno det proictli. Il cadavere fu rinvenvto legato, ‘con gli occhi bendati, privo degli indumenti, con quattro ferite nel torace, alire erie sulla gamba destea ed altre ancora sulla testa, framumata ¢ semi- bruciata” Alle veutidue dello stesso giomo i due pastori presenti al fatto, Antonio Zaccagnini di Tottea e Luca Francellini di Frattoli, comunicarono la morte del ventiseienne sindaco al secondo eletto Eustachio Ridolfi,che provvide a stendere Matto di morte e comunicd il “fatto barbaro” al govematore della provincia: “Il sindaco Carmine Riccioni, andando oggi nella montagna ove vi sono gli armenti di sua famiglia, disgraziatamente ha inconteato per strada j briganti che forse lo cercavano. Lo hanno artestato e condotto pit oltre nelle montagne ove Jo hanno fucilato e lasciato il cadavere alla diserezione della sorte” All'indomani. il giudice regio di Momtorio comunicd il fato allo stesso governatore: “Signore, al momento mi perviene Vinfausta natizia che iert i Driganti reazionari, che disgraziatamente infesiano queste contrade, seque- strarono il sindaco di Crognaleto, Carmine Riccioni, ed a colpi di fucile bat= baramente Io misero a morte, Altsi particolari furono comunicati dal sin- daco di Montorio: “Da due giovanotti i Cesacastina, braccianti del Comune 2 ASTe, Corte dAsise busta I fascicoo 4 Caognateto, busta 892, anni 1860-1861; Interenc Borbunica, letra del 25 luglio #861, . 355. % ASTe, Quesra, busta 38, eters del 26 luglio 1861 3 «8 Crognaleto, mi si fa exedere che ier circa le ore 20 vari brigantis"impos- sessarono della persona di quel sindaco nella montagna di Frattoli ove reca- vasi a vedere la muasseria armentizia ¢ lo fucilarono, vendicando in tal modo Ja morte de! massar0 di Polit”. Contemporaneamente il delegato di pub- biica sicurezza disponeva “che una competente forza armata fosse spedita sopra lunge per dar la caccia a quei malfattor Grande fu lo scoramento del governatore della provircia nel constatare cche una banda composta da una sessantina di briganti fosse riuscita ad “ope- rare guasti e danni incaleolabli”. “I paesi montant di quests provincia ~ con- fessava amaramente il govemnatore all'indomani della morte di Riecioni ~ sono piccoli e distanti tra loro per cui facil cosa si rende, sebbene in piceol ‘numero, a quei scellerati di compiere i loro perversi disegni senza trovar resistenza, Non ¥"2 gicmo in cui un’onesta famiglia, un patriota non abbia « sofirire ruberie e spoliazioni d’ogni maniera, Le case coleniche arse e deru- bate, le strade mal sicure,¢ lo scoramento s°@ impacironito di tutti quei miseti uoghi che si rivolgono a me chiedendo soecorso, To ho disposto di tutte le guardie mobili, ma esse non bastano. Stanno a San Giorgio e i briganti si presentano a Cortino e Crognaleto ¢ quando esse accorrono altto non trovano che desolazione””. ‘Aleuni paticolari molto interessant sull’episodio vennero forniti dal bri- ante Nicola di Giorgio detto Caldararo. Questi,originario di Colleatterrato © arruolatosi nella guardia mobile di Torricella, nella notte di Natale del 1860, _mentre si trovava di sentinella, abbandond il posto di guardia e si uni ai bri- _ganti fino 29 gennaie del 1862, quando venme arrestato in Torticella dai cara binieri della Stazione di Teramo. “Il sindaco di Crognaleto ~ afferm® i bri- ‘zante — fu fucilato da Marcello Scalone, da Marcello Focosi di Notaresco, da Pio Ferretti [corrige Ferrucci] di Cerqueto, da Domenico di Benedetto di Poggio delle Rose © per istigazione di don Silvestre de Pauls, parroco di Nerito comune di Crognaleto, come anche per insinuaziore di don Celestina Possenti del detto comune, non che del cancelliere Carmine Possente, che non solo dicevano a” briganti di doversi fucilare il Riecioni, ma anche Nicodemo de Angelis ed il parroco di Cesacastina don Donato 4’ Antona”. Secondo Nicola di Giorgio, ogni volta che i briganti pasavano per uno di % ASTe, Questura, busta 39, lettera del 26 luglio 1861. L'uozo autor che vcorda epsoio sembra essere Giacinto De Sivo, Storia dele Due Scie dal 1847 al 1861, vol. 1, Trieste, 1968, p. 437: «moschetarono il Sindaco di Crognaleo nel Teramano. % ASTe, Quesmura busta 39, eter dl 27 luglio 1861 © ASTe, Polina borbonic, bust 3, fascial 2, «quei paesi ricevevano dal parroco, ma pid! ancora dal cancelliere, “premure © jstanze” per la fucilazione dei tre personaggi detti. Le rivelazioni del brigante sul presunti mandant del delito probabilmen- te non furono rtenute attendibili. La Gran Corte Criminale istui un processo contro Bemardo Stramenga di Civitella, individuato come “eapo” della comitiva, Marcello Scalone di Teramo, Giovanni de Angelis di Campotosto, Francesco Canzi di Capitignano, Marcello Focosi di Notaresvo, Pio Fesrucei di Cerqueto, Giovanni Palombieri di Alvi, Fiorangelo Cacch one di Macchia da Sole, Angelo Florio di Isola ed altre nove imputati. Laccusa proposta fu “omicidio premeditato eseguito a colpi di fucile da una banda armata ad oggetto di distruggere la forma di governo, devastazione ¢ saccheggio in danno di Carmine Riccioni, sindaco di Crognaleto, ciscondatio di Monto- rio, Vedremo in seguito come solo nel 1864 si riuscira a sicosteuire com- piutamente il delitto ed a condannare in modo esemplare i colpevoli. Nel frartempo la banda di Bemardo Stramenga continud ad operare sul teritorio del comune di Crognaleto con una certa facili Nell’agosto del 1861 una banda di briganti si impadroni, per Vennesima, volta, della cancelleria comunale, distrusse una quantita di carte © rub) tut sli oggetti per scrivere, ribadend il solito divieto di accedere nei locali della ‘cancelleria. II secondo eletto i il eancelliere Fuggirono ma la casa del primo venne saccheggiata®. Ricoveratosi a Montorio, Eustachio Ridalfi, espose lo svolgimento degli ultimi fatti al sindaco di quel comune: alle ore venti del 6 ‘agosto una banda composta da una ventina di brigand capitarati da Bernardo Stramenga e proveniente da Tota si era portata nella villa di Cervaro dove ‘aveva catturato un certo Giuseppe Olivieri con 'intenzione dh fucilarlo aven- : la condinna fu confermata in appeli il 14 aprile 1866; eff, ASTe, Tribune penal, sta 46, ase. 1528. © ASTe, Prefermra, Gabinetio, busta 2, fascicolo 28. © nua piccolo fogicto volante conservato negli tt della prefetura i legge Pietro Posen sarebbe designato dalla pubblifca}opinione a sindseo di Crognaleto, ‘dopo oi fi Francesco Baldassari» ASTe, Prefer. Gbinetio, bust 27, faseicoo 28. 9 botboniche fin troppo evidenti, tanto & vero che in un documento del 1864 viene cost descritio: “i affezionato alla dinastia borbonica ¢ guarda in ccagnesco le presenti istituzioni governative, Attaccato molto agli interessi propri e trascurato in quelli de! comune, di talché si assents dal paese spesse fiate per recarsi a Bascianella, lasciando il earico del enmune affidato al segretario ed al famigerato Andrea d’Exidio, soggetto notissimo per attinen- ze borboniche e che forma l'andazzo di guel municipio. Ha molta influenza in pacse © mediocre capaciti amministrativa © possiede in beni di fortuna circa trentamila lie Andrea dEgidio, proprietario nbitante a Cervaro, che rella citata relazio- ne viene deseritto come anima nera del comune di Crognaleto, era un amministratore di veechia data, lo si incontra come secondo eletto dal 1855 al 1857, sindaco dal 1858 al 1560, assessore dal 186 Lal 1864 Diamo un’occhiata, in conchisione, al destino dei prinsipali briganti che abbiamo incontrato nel corso di questa breve ricostruzione, La carriera malavitosa di Lorenzo Massi detto Zappone fin miseramente il 14 aprile del 1861 in una casa rurale nei pressi di Schiaviano, Dal rapporto i Berardo Bernardi Patrizi, comandante della prima compagnia della euat- dia nazionale di Montorio, apprendiamo che “fu arrestato armato di carabina con una donna anche imputata di reitd, it famoso capo brigante Lorenzo Mazza detto Zappone, a cui fu ovata indosso Ta ista della sua compagnia, che fu rimessa all’autorita competente, Costui per aver fatto resistenza fu uucciso nella misehia™®, “Morto Zappone, emerge indiscussa la figura di Bemardo Stramengg il cui ‘nome compare, insieme con quello di alti famosi capibanda, in un bando a © ASTe, Questura, busta 84, «1864, Cenni biografit. Sindasi della Provincia di ‘Tecamos. Sono qualficai come bothonic, ole al sindaco di Cragnilet, i sindaci di Isola (Nicola Lucci), Caring (Stefano de Fabis), 8. Egidio (Emitio Rana), Nereta (Giovanni Di Francesco) c Castel Castagna. I sindaco di Piewacamela viene definita superstcioso ¢indiferente: quell di Montoro, Gaspare Sebastian diferente prima ‘del "60 qui ariaecav at govern. Berardo del tu Giambattista Nis, possidete, snd ‘9 di Fano Adriano, pur appartenendo al una faiglia eonestiscim ¢ Hbcrale .. invisa a govemo Barbone per avero un fratllo Pat quae attendee condannate poset ai lavoriforzatie, viene desert come indifferente edi nun calor Quanto & Pieto Nis, Sappiamo ehe nel 1850 compare in wn elence di persone emigsat per motivi politi insieme con un alo tanese, Loreto De Laurentis Nii, eft: AST, Polisia borbonica, busta 343, fscicolo 10. © ASTe, Jntondenan borbonica, bute 447, S42 1586: Tribumate penae, busta 46, ase. 1528; Sato civil, Crognateto, busta 893, * ASTe, Prefetura, acca 1 fsciolo 4, rapporo datato Monteio 29 geanaio 1862 40 | | | | | | stampa dell"1] ottobre 1861 in cui si promette una cospicua taglia in cambio della sua cattura’, Bernardo, originario di Villa Passo di Civitella del Tronto, cra uno dei capibanda pid famosi che operavano in provincia di Teramo. Il 24 ottobre 1860 si segnald nella furibonda invasione del conune di Campli {quando “un'orda di gendarmi, artiglieri, veterani e contadini ... invadevano il comune di Campli ed in poche ore metteva tutto a ruta ed a saeco”, Nell‘autunno del 1861 it 41° Reggimento di Fanteria arestd nel terrtorio di Civitella moglie, suocera, padre e quattro figli i Bemardo, nonche il fratello Davide con la moglie etre figli® ‘Molti dei briganti pit famosi che operavano nel teramana vennero arte- stati 0 uecisi nel corso det 1861 e del 1862, Angelo Florio di Tsola fx ueciso con un colpo di pistola da un contadino il 19 setiembre 1861 a Cesa di Francia®. Antonio de Luca di Garrano venne fucilato a Campi il 14 dicembre 1861 ‘Nicola di Giorgio, alias Calderale, di Collatterrato fu arrestato dai carabi- nieri nel gennaio 1862 ¢ riport® numerose condanne: dapprima a 20 anni di lavori Forzati pili 5 anni di sorveglianza por furto ¢ associnzione a banda farmata; quindi per estorsione e peril sequestro di don Beniamino Fioravanti, parroco di Crognaleto, la pena gli venne aumentata a trenta anni”. Suo fra tello Angelo venne fucilato presso Tevere di Rocca Santa Maria il 6 gennaio 1862". Francesco Canzi di Capitignano fu ucciso in Cermignano dalla famiglia Ontolani™ Fiorangelo Cacchione venne eatturato a Ceraso di Valle Castellana nella notte del 10 agosto 1863 e subito fucilato nel Piano dell’ Annunziata da mili- tari di un distaccamento del 41° fanteria® Giovanni de Angelis di Campotosto, detio Comtiere, “contadino miserabi ec, quasi stupide’ i ai briganti capitanati da Stramenga nel luglio det © ASTe, Polizia borbonica, busta 3, fase, 3, Alive talie erano greviste per Felice Andrea Angelini di Provenisea, pee sl brigante soprannominato Lo Swizzero, per Giovanni Piecianee peri gio di quest ukimo, * ASTe, Polizia Borbonia, busta 14, fescieolo 15, ASTe, Polizia borbonica, busta 3, fasciola 2 S ASTe, Asive, Sentenze,n. Idol 1862€n. 61 dt 186. © ASTe, Questa, busta 181 © Testimonianza tesa il 26 luglio 1862 davanti al giudice di Montereale da Bernardino Cian cit. ASTe, Core d’Assise, busta 60, fascieolo 433, ASTe, Quesnura, busta 4 fasccoli 20¢ 21. 41 1861 perché temeva le ritorsioni di aleuni militari che Tui aveva insultato perché gli avevano devastato Ia casa, venne arrestato in prossimit del conti- ne pontificio dai earabinieri di Carsolt il 16 luglio del 1866 e fu rinehiuso ne] ccarcere di Teramo. Accusato di associazione a malfatiori, estorsione, grassa- Zioni, incendio volontario, sequestro di persona e dell"amicidio di Raffaele Baiocchi e di Carmine Riceioni fu condannato il 23 maggio 1868 alla pena di morte ed al sisarcimento dei danni verso gli eredi degli uecisi dalla corte i assise di Teramo, Nel dichiararst innocente dei reatt aserittigli sostenne che ta i 1860 ed il 1865 era stato a Roma al servizio de’ principe Borghese. La pena di morte venne confermata dalla Cassazione nell! agosto del 1869, 111864 nell”Abruzzo teramano fu P’anno dei processi per i reat di brigan- taggio. Nel processo principale, una sorta di maxiprocesso anve listeran, furono valutate le accuse contro oltre cento individul per un numero impres- sionante di eapi d’accusa che vanno dalla comitiva armata, alla grassazione, dalVestorsione alla “aggressione aecompagnata da omicidio volomtario in persona di Carmine Riccioni sindaco di Crognaleto”. In particolare, per ‘quest’ultimo reato vennero riconosciuti colpevoli Bemardo Stramenga, Francesco Canzi, Giovanni de Angelis ¢ Marcello Focosi detio Martino Martella, tut condannati alla decapitazione. “La pruova specifica ~ si lege nella sentenza ~ ha messo in chiara che quell'omiciio fu ordinato dal capo della comitiva Bernardo Stramenga al otto suoi dipendenti i quali, prese le ‘opportune misure, catturazong il Riveioni ad un miglio éa Alvi e poco dopo Jo freddarono con varie scariche di fucile, depredandolo della giacca, pan- ciotto, del cappello e d’una scarpa, Non si pud dubitare della colpabilit dello Stramenga come manduate ¢ degli autori materiali dei crimint in cesame, perciocché vien confessata da uno di costory ebe fa Marcello Scalone, defunto, con tale precisione circostanziata da trovar pieno risconteo nelle deposizioni di molti altri testimoni, che riferiscono i varii moment

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