.. .

tudGeopoltc
Ivano Giannini
af
Il male banale della
t
Dr
scuola italiana
Quando il caos organizzato diventa
istituzionale
.
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 Il male banale della
scuola italiana

theimpress.com studigeopolitici editore

2014
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indice

Introduzione v
Abbreviazioni vii

1 Una banalit del male della scuola 1

2 Tra Risorgimento e Unione Europea: centocinquantanni di scuola italiana in breve 5

2.1 Risorgimento e analfabetismo 9
2.2 Scienza, tecnologia e conoscenza: il vaccino della crescita 11
2.3 Il vaccino Risorgimentale contro lanalfabetismo 12
2.4 Governi, scuole, docenti, alunni, famiglie 14

3 La matematica italiana secondo lInvalsi 17

Bibliograa 19
Bibliograa citata nel testo 19
Bibliograa di approfondimento 20
Indice analitico 21
elenco delle figure

1.1 Gaussiane dei test Pisa 2012. 2

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 v

introdu z ion e

I test PISA e INVALSI sono, o dovrebbero essere, gli strumenti con cui misurare lo stato di
salute delle conoscenze scolastiche degli alunni europei. Stato di salute che, indirettamente,
fornisce anche indicazioni utili per esprimere una valutazione sui sistemi scolastici presenti nei
singoli paesi.
I due test possono essere pensati come la bussola o il nuovo orizzonte articiale tramite il
quale riallineare, eventualmente, non solo quei programmi scolastici che non rispondono a un
sistema di conoscenze ritenuto superato, ma anche i metodi dinsegnamento e le modalit di
valutazione che, occasionalmente, vengono erroneamente subordinati ad altre esigenze, come
per esempio il mantenimento del monte ore di particolari materie.
Linsieme dei saperi e delle conoscenze, che uniti includono tutti gli elementi con i quali
possibile formulare o dimostrare la validit o la debolezza delle teorie, che permettono di
immaginare nuove ipotesi, azzardare congetture, esplorare percezioni e coltivare pensieri1
anche complessi, stato costantemente svuotato sino a ridursi a una maldestra somma, neppure
cos omogenea, di soli obbiettivi e competenze.
Limpoverimento non solo delle strutture, ma anche dellintero sistema scolastico italiano
ha trasformato, contratto e in qualche modo paradossalmente semplicato, complice anche il
continuo erodere delle risorse tout court, la cultura, la formazione e listruzione che da troppo
tempo continua a funzionare, per cos dire, in un regime di sottrazione.
Sistema scolastico che, senza alcuna sorpresa, ha diviso la geograa dellistruzione italiana
nelle tre fasce territoriali di nord, centro e sud. Un nuovo tipo di geopolitica, quella che si occupa
di interpretare le relazioni che esistono tra territorio, istruzione, politica ed economia, fornisce
quindi gli strumenti con cui recuperare non solo il gap interno (nazionale), ma anche quello
esterno che separa gli Stati scolasticamente pi virtuosi dallItalia.
Determinare i fattori che rendono ineciente o inadeguato il sistema scolastico di un paese
complesso non solo per la particolare risonanza con cui istituzioni e cittadini si scambiano
richieste2 , ma anche a causa di quei fragili equilibri con cui leconomia di un paese incide
sullistruzione tanto e quanto listruzione incide sulleconomia.

1 La distinzione tra il concetto di pensiero e quello di percezione anche se sfuggente e sfumato non aatto casuale.
Le neuroscienze, la losoa, la psicologia, la pedagogia e altre scienze non hanno ancora ben chiaro il sistema di
relazioni che legano il pensiero e la percezione e, quindi, i processi cognitivi in grado di sfruttarle.
2 Per esempio lo Stato che chiede ai propri cittadini di contribuire al funzionamento del sistema didattico, e i cittadini
che chiedono allo Stato di fornire adeguati strumenti con cui erogare i relativi servizi.

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Questa pagina intenzionalmente bianca
 vii

abbre v i a z ion i

PISA Operation Enduring Freedom. il nome con cui il governo degli Stati Uniti ha
deciso di indicare alcune delle operazioni militari condotte dopo gli attentati dell11
settembre 2001.

INVALSI International Security Assistance Force. Missione di supporto al governo

dellAfghanistan che opera sulla base di una risoluzione dellONU.

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Questa pagina intenzionalmente bianca
 una banalit del male della scuola

C un solo bene: il sapere. E un solo male:

H
anna Arendt 1 era convinta che
il male iniziasse ad essere bana-
le nellistante in cui, persa quella
natura perda, diabolica e mali-
gna che solitamente gli si attribuisce, si tra-
sforma nellasettica natura di una pratica bu-
rocratica. Il male evocato dallArendt era quin-
di orrendamente e naturalmente scale, forma-
le e pedante. Quasi amministrativo. Era il do-
lore provocato da un male che prese corpo e
divenne norma con la soluzione nale nazista
della seconda guerra mondiale e che annull,
annient, intere generazioni di ebrei. Era la
norma che banalizz, burocratizzandolo, il
concetto di eliminazione sica e di sterminio.
Il paradigma arendtiano di un male che or-
rendamente diventa banale, ovviamente solo
un modo e un pretesto per tracciare una delle
tante linee attraverso cui un male in s si tra-
sforma in una banalit quasi apatica, cinica e
indierente. La disintegrazione dei corpi con
cui si tenta di cancellare la memoria e lesi-
stenza di un popolo certamente pi brutale,
mostruosa e ripugnante dellimpoverimento
culturale che ferisce listruzione scolastica e
che, a vario titolo e ragione, coinvolge e rende
corresponsabili, insegnanti, famiglie, studenti,
lignoranza
Socrate
1
istituzioni scolastiche e governo.
Che cos quindi la banalit? E listruzio-
ne praticata nella scuola secondaria pu vera-
mente trasformarsi in un male declinato se-
condo regole tanto banali da diventare pratica
comune? Secondo quale riessione linsegna-
mento segue non un percorso strutturato e
interdisciplinare, ma un metodo che con pa-
ziente e burocratica costanza, annichilisce sa-
peri e conoscenze e introduce, al loro posto,
obiettivi e competenze tarati per fornire so-
luzioni da settimana della snge? la Dresda
dellistruzione e della cultura?
Lattuale male dellistruzione secondaria
lo spasimo determinato da uno scollamento
tra una realt che si credeva immutabile e re-
plicabile per norma, e una realt che, proprio
perch concretamente tangibile, mutabile e
mai replicabile.
La societ educante di Dewey cessa di esse-
re tale perch le capacit personali vengono
spesso compresse in progetti didattici privi di
una vera e propria via di sfogo. Progetti che
si sono immolati alla cucina gourmet di un
paese che sembra trincerarsi dietro tradizioni
culinarie, comunque n uniche n tipiche, o
che tentano di fagocitare lm di autore tan-

1 Hanna Arendt, storica, losofa e scrittrice tedesca poi naturalizzata statunitense, lautrice del libro La banalit del
male in cui la ricostruzione del processo contro il criminale nazista Adolf Eichmann celebrato in Israele anche
loccasione per per ricostruire la natura di un male che acquista in banalit quello che invece perde in capacit di
pensiero.
2 Scuole medie e ancora pi tristemente scuole secondarie aprono progetti curriculari basati su concetti gastronomici
primordiali, murales privi di senso, edizioni giornalistiche scolastiche auto-da-f senza futuro ecc. Gli esempi di
2 Una banalit del male della scuola

0.005

Nord Ovest
0.004
Nord Est

Centro
0.003
Sud

Sud Isole
0.002

0.001

0.000
300 400 500 600 700 800

(a) Gaussiana relativa al test Pisa in matematica in Italia. Dati elaborati da theimpress.com.

0.005
Danimarca Finlandia Austria
Belgio
Estonia Danimarca
Estonia
Finlandia
Francia
0.004 Germania
Irlanda
Islanda
Italia
Lettonia
Paesi Bassi
Polonia
0.003 Portogallo
Regno Unito
Rep . Ceca
Rep . Slovacca
Slovenia
Spagna
Svezia
0.002

0.001

300 400 500 600 700 800

(b) Confronto con altri paesi europei. La gaussiana relativa allItalia quella in colore giallo. Dati elaborati da
theimpress.com.

Figura 1.1: Gaussiane dei test Pisa 2012.

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 Una banalit del male della scuola 3

to, quanto e come la banalit del male fantoz- ne mal gradita o una iniziativa che, in ogni
ziano celebrava e reinterpretava La corazzata caso, deve comunque giungere direttamente
Potmkin di Sergej Ejzentejn2 . dallistituzione scolastica.
La scuola ha cessato di sperimentare se stes- Si tratta di una nuova specie di denizione
sa nellistante in cui i tanti e opposti governi circolare altro male banale in s in cui ognu-
che si sono alternati, hanno deciso che listru- no degli aspetti professionali, sociali, culturali
zione poteva e doveva essere un fondo cassa e occupazionali, viene denito non tramite un
dal quale prelevare risorse con cui coprire al- capitale umano da valorizzare e promuovere,
tri tipi di spese. E i test Invalsi e Pisa [Inv12a; ma secondo la schizofrenia di parametri, spes-
Inv12b] (vedi g. 1.1a-1.1b a pag. 2), dimostrano so distorti, in cui quello stesso capitale uma-
tristemente che il trend negativo delle perfor- no viene morticato e ridotto a puro termine
mance scolastiche degli studenti italiani pu aleatorio per il quale non prevista n una
essere invertito solo con una decisa volont vera forma di controllo, n un protocollo di
politica, un impegno che si protrae negli anni verica n, quindi, un formale provvedimento
e per un tempo certamente non breve. in grado di sanzionare non solo gli eventuali
E se il rendimento degli studenti declina abusi, ma impedire anche che si ripetano4 .
verso la paludosa sovrastima di risultati poco
credibili, quello dei docenti sembra seguire,
anche se con frequenza e natura dicilmente
identicabili, un destino che si intreccia con
quello degli studenti. Un destino, che buro-
cratizzando linsegnamento, banalizza chi lo
esercita e chi, in quella stessa banalit, non
riesce a cogliere quel particolare male teso a
proteggere pi le rendite di posizione acqui-
site che il sapere, listruzione e la cultura tout
court.
Le barricate culturali che si formano allin-
terno della scuola, non consentono neppu-
re di aggiornare quello che facilmente e con
poca fatica potrebbe essere quantomeno ri-
visto, discusso e, almeno in parte, sostituito.
Lautoregolazione dellapprendimento3 , che do-
vrebbe facilitare la gestione autonoma del
processo di preparazione e di aggiornamento
professionale di ogni individuo, percepita
spesso come una imposizione, una disposizio-

criminalit culturale sono ancora molti.

3 Self-Regulated Learning secondo la letteratura scientica internazionale.
4 Ci si riferisce in particolare al caso delle graduatorie di IIIa fascia (non abilitati) e IIa fascia (abilitati), in cui i servizi
prestati, e quindi punteggi poi attribuiti, sono praticamente una dichiarazione del docente che dovr scegliere un
massimo di venti scuole presso cui candidarsi.

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 tra risorgimento e unione europea: centocinquan-
tanni di scuola italiana in breve
indic e c a p i t ol o
2.1 Risorgimento e analfabetismo
2.3 Il vaccino Risorgimentale contro lanalfabetismo
9
2.2 Scienza, tecnologia e conoscenza: il vaccino della crescita
2.4 Governi, scuole, docenti, alunni, famiglie
C
on lunificazione dellItalia che
inizia nel 1861, che prosegue nel
1866 con lannessione del Veneto
e di Venezia e che termina nel 1870
con quella del Lazio e di Roma, i problemi poli-
tici, economici, sociali, agricoli e manifatturie-
ri vengono ora spalmati su lintera supercie
italiana.
Lo Stato, anzi gli stati, diventavano ora una
nazione che veniva declinata attraverso luni-
cit di elementi etnici, linguistici, culturali e
religiosi. Ma la nazione appena nata fu orfana
di uno Stato che non riusc mai a consolida-
re nei propri cittadini appena aggregati, quel
senso per le istituzioni che rendono la diade
stato-nazione funzionale al proprio sviluppo.
LItalia era unicata per decreto ma non
per coscienza. Come scrive Alberto Mario
Banti [Ban09] in Il Risorgimento italiano
. . . sentimenti municipalistici inclinano ancora
molti a privilegiare le ragioni della piccola patria
1 Gli storici Simonetta Soldani e Gabriele Turi attribuiscono la paternit della frase fatta lItalia, bisogna fare gli italiani
non a Massimo dAzeglio, ma a Ferdinando Martini nel suo Fare gli italiani. Scuola e cultura nellItalia contemporanea.
12
11
2
14
Viviamo sotto un governo di uomini e di
giornali del mattino
Wendell Phillips
cittadina o regionale, ignorando del tutto quelle
della nazione italiana . . .
Era quindi nata una nazione il cui popolo
non riconosceva, come sperato e dovuto, la
presenza di uno Stato al quale venivano sot-
tratti quei sentimenti che, per converso, appa-
rivano ancora fortemente legati al territorio
pi prossimo.
E non quindi un caso se Massimo
dAzeglio nelle sue memorie scrive [dA67,
pag. 7]1
Ma a fare il proprio dovere, il pi delle vol-
te fastidioso, volgare, ignorato, ci vuol forza di
volont, e persuasione che il dovere si deve adem-
piere non perch diverte o frutta, ma perch
dovere; e questa forza di volont, questa persua-
sione, quella preziosa dote che con un solo vo-
cabolo si chiama carattere, onde, per dirla in una
parola sola, il primo bisogno dItalia che si for-
mino Italiani dotati dalti e forti caratteri. E pur
troppo si va ogni giorno pi verso il polo oppo-
sto: pur troppo s fatta lItalia, ma non si fanno
glItaliani.
 6 Tra Risorgimento e Unione Europea: centocinquantanni
di scuola italiana in breve

Gli italiani allora chi sono? Il Risorgimen-
to italiano a chi si rivolge e come viene
raccontato e accolto?
Un tentativo di risposta pu essere dato
analizzando il tasso di alfabetismo della popo-
lazione allindomani della proclamazione del
Regno dItalia. Dalla tabella 2.1 (cfr. [Vec11]) si
ricava che a fronte di un 27% circa di italiani
che sapeva leggere, lalfabetismo di quella stes-
sa Europa coeva era spalmato, tranne alcune
scontate eccezioni, su valori mediamente pi
alti.
Svezia e Olanda sono gli Stati dove, con il
loro 90%, lalfabetismo indica e segna una net-
ta distanza tra i sistemi istituzionali di quei
due paesi, evidentemente avanzati per i ca-
noni di allora, e la nascente nazione italiana
ancora in cerca, se non proprio di unidentit,
almeno di una speranza.
Tassi di alfabetismo ancora elevati si riscon-
trano inoltre in Prussia e in Svizzera (80%), in
Inghilterra (70%) e in Austria e Francia (60%).
Il Belgio raggiunge un onorevole 55% di alfa-
betismo, mentre quella della Spagna (25%)
praticamente comparabile con quello italiano.
Oltre lAtlantico e nelloceano Pacico si
trovano invece le due nazioni in cui si riscon-
trano elevati tassi di alfabetismo: gli Stati Uni-
ti con un lodevole 80% e il Giappone con
quel 64% destinato ad aumentare piuttosto
rapidamente.
Il tasso di alfabetismo, che nel caso italia-
no (o spagnolo) potrebbe e forse dovrebbe
essere interpretato attraverso il suo opposto
lanalfabetismo, sinterseca in qualche modo
con il racconto letterario e contestatario che
precede lunicazione dellItalia.
Tra il 1815 sino allunicazione il romanti-
cismo italiano fu lipotesi con la quale alcuni
scrittori e musicisti (come anche pittori) ten-
tarono di dare una nuova e inedita voce alla
battaglia civile e politica del Risorgimento.
Giacomo Leopardi con il canto AllItalia,
Domenico Guerrazzi con il romanzo Lasse-
dio di Firenze, la lirica delle Poesie di Giovanni
Berchet, il romanzo storico dellEttore Fiera-
mosca di Massimo DAzeglio, il Marco Visconti
di Tommaso Grossi, le memorie che celebra-
no Le mie prigioni di Silvio Pellico, la canzone
incompiuta Il proclama di Rimini di Alessan-
dro Manzoni con cui esprime il sostegno al
proclama di Gioacchino Murat alla lotta per
lindipendenza, o la ode Marzo 1821 composta
credendo nellintervento armato di Carlo Al-
berto di Savoia2 deniscono i termini di una
narrazione che aronta, in modo pi o meno
netto, velato o evidente, la volont di essere
nazione tra le nazioni.
A volte senza una chiara e specica vo-
lont, si cimentano nella narrazione storico-
rivoluzionaria anche musicisti come Giusep-
pe Verdi con il Nabucco, i I Lombardi alla lo-
ro prima crociata e lErnani 3 , Giacomo Rossini
con il Guglielmo Tell 4 , Vincenzo Bellini con la

2 I versetti 31 e 32 della ode contengono uninteressante denizione del concetto di nazione: Una darme, di lingua,
daltare,/Di memorie, di sangue e di cor.
3 Anche se lErnani non possiede la retorica nazional-patriottica di altre opere del tempo, alcune sue parti esprimevano
comunque una valenza risorgimentale. Come la parte in cui Elvira invoca la salvezza e che il pubblico interpreta e
immagina come il richiamo dellItalia che deve essere salvata dal tiranno austriaco che la opprime.
4 Lopera di Rossini interseca la visione patriottica italiana nella lotta per lindipendenza degli svizzeri dagli austriaci
(XIV secolo).
5 Quando nel 1859 a Milano il coro inizi a cantare Guerra! Guerra! il pubblico italiano, eccitato dalla potenza
di quelle parole, inizi ad applaudire assennatamente. Di contro, gli uciali austriaci che assistevano allopera,
iniziarono allora ad urlare e inveire contro quella platea pericolosamente tumultuosa. La preoccupazione delle
autorit austriache fu tale che, da quel giorno, al coro de la Norma fu proibito di cantare quel brano.

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 Tra Risorgimento e Unione Europea: centocinquantanni 7
di scuola italiana in breve

Tabella 2.1: Tasso di alfabetismo presente in Italia, in alcuni stati europei e in USA e
Giappone nel 1861 circa.
ITALIA EUROPA
Stato, regno, ducato alfabetismo Stato alfabetismo
(%) (%)
Piemonte 50,6 Svezia 90
Regno di Sardegna Liguria 34,9 Olanda 90
Sardegna 10,8 Prussia 80
Lombardia 48,7 Svizzera 80
Regno Lombardo Veneto Inghilterra 70
Veneto 36,3
Austria 60
Ducati Parma e Piacenza 22,0 Francia 60
Ducati Modena e Reggio 25,0 Belgio 55
Granducato di Toscana 27,9 Spagna 25
USA 80
Romagna 24,2 Giappone 64
Marche 18,5
Stato Ponticio
Umbria 17,9
Lazio 34,8
Abbruzzi-Molise 13,0
Campania 18,2
Puglia 14,6
Regno delle due Sicilie
Basilicata 11,0
Calabria 12,1
Sicilia 12,7
italia (valore medio) 27,0

Norma 5 o Gaetano Donizetti ne Gli esiliati in
Siberia e nella Gemma di Vergy 6 .
Dierente invece il caso della pittura a
tema risorgimentale. Si tratta di dipinti qua-
si epici dove i soggetti erano i campi di bat-
taglia o i personaggi pi o meno noti che si
battevano per lunit dItalia.
I testimoni che a quei fatti davano forma e
colore erano spesso i pittori soldato che si uni-
vano alle truppe come Gerolamo Induno7 che
si arruol come volontario per difendere Ro-
ma assediata dai francesi, Eleuterio Pagliano8
che nel 1848 partecip alle Cinque giornate
di Milano, il macchiaiolo Giovanni Fattori9

6 I versi di questopera mi togliesti e core e mente/Patria, Numi e Libert accesero la amma risorgimentale nel pubblico
del teatro Carolino di Palermo.
7 Dipinge per esempio La battaglia della Cernaia commissionato da Vittorio Emanuele II, La battaglia di Magenta (anche
se del 1861), La partenza del garibaldino.
8 Lo sbarco di Garibaldi e dei suoi cacciatori delle Alpi a Sesto Calende il 23 maggio 1859.
9 Il campo italiano alla battaglia di Magenta, Soldati francesi del 59

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 8 Tra Risorgimento e Unione Europea: centocinquantanni
di scuola italiana in breve

che pur non potendo arruolarsi come volon-
tario a causa del diniego iperprotettivo dei
genitori, collabor comunque con il Partito
dAzione. Da citare anche lopera di Francesco
Hayez noto soprattutto per Il bacio che sep-
pur ambientato in epoca medievale, evoca la
partenza di un patriota per la guerra contro
gli austriaci. Altro quadro importante I pro-
fughi di Parga che per i patrioti rappresenta lo
specchio della realt italiana del tempo10 .
Ci che rendeva (e che sostanzialmente ren-
de ancora) la pittura dierente dalle altre for-
me darte, la mancanza di un esteso tessuto
sociale al quale il pittore poteva rivolgersi. Si
trattava infatti di opere in gran parte com-
missionate da mecenati e da una borghesia in
grado di apprezzarne almeno istintivamente
il signicato.
Opere che venivano anche esposte in mo-
stre a cui, per, la parte pi povera e analfabeta
della popolazione non aveva accesso.
Diverso invece il caso della poesia, della
prosa in generale, del romanzo storico in par-
ticolare come anche del documento politico,
che seppur compresi e accessibili da appena il
27% della popolazione alfabetizzata, venivano
letti, commentati, tramandati e propaganda-
ti dai rivoluzionari pi istruiti presso quel-
le vaste masse di popolazione (per esempio i
contadini) dove la mancanza di istruzione era
endemica quanto le febbri che infestavano le
campagne.
Del resto non un caso che proprio nel-
le aree urbane, dove leducazione viene spal-
mata anche se in modo disomogeneo tra gli
strati sociali appartenenti alla borghesia, alla
nobilt liberale, agli artigiani e agli operai, la
propaganda rivoluzionaria funzioni meglio
che nelle campagne dove, appunto, il tasso di
analfabetismo sorava percentuali prossime
all80%.
In una lettera rivolta a Tommaseo, lo stesso
Mazzini ammette[PCM12, pp. 499]:
quanto al parlare al popolo, avete ragione e par-
lerei: ma le vie mancano; ed erriamo per entro a
un cerchio senza inoltrare. Il popolo non pu leg-
gere, o non sa leggere dove lapostolato verbale
trova la forca, non sono a sperare apostoli. Dun-
que, tentiamo della claque, che intende far coi
discorsi e con lentusiasmo una leva per giungere
sino al popolo. Sorgiamo, e lo educheremo.
a dire quanto la propaganda e il proselitismo
fossero non solo pi rischiosi nelle campagne
che nelle citt, ma come lo stato dellistruzio-
ne fosse cos drammatico da compromettere
il Risorgimento che si stava compiendo.
Dierente, ma non per questo singolare,
invece il caso dellopera lirica, una forma dar-
te in grado di essere compresa, almeno a li-
vello emozionale e istintivo, anche dalle classi
culturalmente meno preparate e che, per quel-
la caratteristica quasi ancestrale che propria
del canto e della musica, non implicava neces-
sariamente capacit scolastiche basilari come
la lettura e la scrittura.
Il pubblico dellopera ascolta, si commuove,
applaude, canta insieme ai cori, ripete nelle
vie, nelle case, nei mercati e nelle botteghe le
arie che risuonano come un canto patriottico.
una nuova forma di ribellione il cui mezzo
di trasmissione e di infezione sono le opere
di Verdi, Rossini o Donizetti.
Lopera ottocentesca italiana quindi mes-
saggio ma anche vettore di un agente virale

10 Da citare anche La congiura dei Lampugnani dove i congiurati sono assimilati ai cospiratori carbonari.
11 Eric J. Hobsbawm [Hob06] parla per esempio del periodo tra il 1848 e il 1870 come la primavera dei popoli e di
asserzione di nazionalit (rivali). Il regno dei Savoia stabilisce lunicazione dellItalia, mentre quello di Prussia
decreta quella della Germania; il Regno di Ungheria ottiene una certa autonomia grazie al Ausgleich (sterreichisch
Ungarischer-Ausgleich, Compromesso Austro-Ungarico) del 1867; il 24 gennaio 1859 la Romania si fa invece Stato

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 Tra Risorgimento e Unione Europea: centocinquantanni 9
di scuola italiana in breve

inatteso e sconosciuto. la nuova ed enne-
sima primavera11 europea con cui si intende
celebrare la volont di un popolo di farsi na-
zione e stato. Le idee risorgimentali vengono
raccontate attraverso la metafora di storie di
un passato medievale, rinascimentale e latino.
Laspetto storico-culturale e quello politico
si intrecciano e generano, forse anche scien-
temente, una nuova economia, un mercato al
quale si prestano molti artisti. E il successo
evidente, immediato, consolidato e anche
ripetuto.
Ma non si tratta del solito pubblico che trat-
ta lopera darte scritta, suonata o dipinta in
modo neutro, ovvero priva di legami e relazio-
ni con la societ. Si tratta di un pubblico che
risponde allarte con la ribellione. Larte, in
un modo o nellaltro, diventa una bussola con
la quale tracciare e indicare cosa nazione e
come farla diventare Stato.
Alberto Banti in Il Risorgimento italia-
no [Ban09], sostiene che gli intellettuali ita-
liani contribuirono alla formazione di quella
idea aatto imprecisa del discorso nazional-
patriottico, utilizzando la metafora della
parentela.
Cos la patria si fa madre, glie e glie so-
no fratelli e sorelle, i leader sono padri (a vol-
te fondatori) della patria. Discorso che verr
ripreso e ampiamente utilizzato appena set-
tanta anni dopo. E sar il ventennio fascista
a intimare una nuova forma di risorgimento
con la quale predicare la nazione italiana in
nome di Benito Mussolini12 .
Il sangue, come prosegue Banti, diventa
quindi il vincolo necessario che riesce a te-
nere unit una comunit che ancora non com-
prende come lingua, passato e fede possa
trasformarla in nazione.
Ma qual la relazione che lega il Risor-
gimento, larte, la nazione e lo Stato con
listruzione dalla quale si partiti?
2.1 risorgimento e analfabetismo
Allindomani dellunicazione milioni di ita-
liani si ritrovarono (quasi) improvvisamente
popolo di una sola nazione e cittadini di un
solo Regno. Ma lunicazione riguardava gli
Stati e le istituzioni in quanto tali. Il popolo,
ancora separato tra le maglie di una lingua
che si moltiplicava in dialetti spesso incom-
prensibili e limpossibilit di eliminare trami-
te listruzione i picchi linguistici di una lingua
che doveva essere una e una sola, continuava a
rimanere ancorato alla vecchia idea comunale
e provinciale dellItalia del 1948.
Gli occupanti erano stati scontti, ma la-
nalfabetismo rischiava di spaccare e stratica-
re un paese ancora privo di istituzioni mature.
Esisteva quindi lItalia unita. Ma gli italiani
dove e chi erano?
Il paese era fondamentalmente e profonda-
mente rurale. La modernizzazione in senso
sociale ed estesa a tutti gli italiani, era osta-
colata dal conservatorismo della destra stori-
ca, elitista e nobiliare, ancora concentrata e
strutturata su uneconomia basata molto sul
latifondo e poco sullindustria.
Linsegnamento elementare era adato al-
le poche nanze dei comuni che si trovarono
improvvisamente compressi tra limmigrazio-

grazie allunione dei due Principati danubiani di Moldavia e Valacchia.

12 La consanguineit vera o presunta, letterale o evocativa dellItalia soprattutto contemporanea, riesce a sfatare la
teoria dei sei gradi di separazione (http://it.wikipedia.org/wiki/Sei_gradi_di_separazione). Tutti sono
famiglia anche ne malaare e nella criminalit organizzata, tutti possiedono un conoscente in grado di garantirgli un
favore o prestare un servizio che per spesso o a discapito di altri oppure palesemente disonesto. Linterpretazione
italiana della vicinanza di sangue e della parentela innita , in questo caso, addirittura maniacale.

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 10
ne che ingrossava senza controllo le citt e
svuotava le campagne, il miraggio di una fa-
se espansiva in grado di introiettare nuove
economie e la necessit, piuttosto urgente, di
rimodellare e rinnovare i canoni sociali (oggi
si direbbe welfare state).
Il dibattito intorno al diritto allistruzione
era stato appena aperto, ma gli ostacoli da ab-
battere erano ancora molti. Le dicolt da su-
perare erano spesso legate sia alla particolare
natura di quei lavori comunque mal retribuiti,
faticosi e pericolosi, sia alle esigenze delle fa-
miglie pi povere costrette in qualche modo
non solo a far lavorare i loro giovani gli e
glie, ma addirittura a cederli in cambio di
denaro o altro tipo di beni.
Il lavoro infantile era cosa comune e non ve-
niva regolamentato da nessuna norma o legge.
Inutile dire che le risorse necessarie al lavoro
toglievano quelle necessario allo studio. Basti
solo pensare che nel 1876, quindici anni dopo
dallinizio dellunicazione e a sei anni dal suo
completamento, fu presentato un progetto di
legge sul lavoro minorile con cui veniva sta-
bilita let minima, il numero massimo di ore
lavorative e la tipologia dei lavori consentiti.
La dura ed energica levata di scudi degli
industriali e delle Camere di commercio af-
fond velocemente il progetto di legge che fu
abbandonato in attesa di tempi migliori.
Per avere una legge che in qualche modo
riconosca e tuteli il lavoro dei minori occor-
rer attendere il 1886. A ridosso del ventesi-
mo secolo la legge stabiliva infatti che nove
anni potevano essere considerati let adatta
per un lavoro ritenuto non pericoloso, mentre
quindici anni fu let che stabiliva limpiego
in attivit ritenute rischiose.
13 Lesercito italiano che combatt a Custoza era comandato dai tre generali Alfonso La Marmora, Enrico Cialdini e
Giuseppe Salvatore Pianell, la otta navale italiana che a Lissa si scontr con quella austriaca era invece comandata
dallammiraglio Carlo Pellion di Persano. Lissa unisola dellAdriatico che si trova al largo di Spalato.
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Tra Risorgimento e Unione Europea: centocinquantanni
di scuola italiana in breve
Quella del 1886 fu per una legge resa zop-
pa e debole dai tanti difetti che la rendevano
quasi inutile. Tra et minime troppo basse e
la fascia di applicazione che colpiva i soli set-
tori industriali, si estendeva infatti unampia
zona grigia che escludeva alcuni settori mani-
fatturieri come lartigianato e lagricoltura e
ometteva di specicare le condizioni minime
dimpiego minorile nellambito commercia-
le. Le sanzioni inoltre erano piuttosto basse,
mentre un corpo di ispettori ministeriali in-
suciente rendeva i controlli quasi inesisten-
ti. Inutile dire che, in quella legge, il diritto
allistruzione era un capitolo fantasma.
Interessante la considerazione che Pa-
squale Villari[Pastt, pag. 31] fa allindomani
della scontta subita il 24 giugno del 1866 dal-
lesercito italiano a Custoza e della disfatta na-
vale del 20 luglio subita nelle acque antistanti
lisola di Lissa13 :
Bisogna per che lItalia cominci col persua-
dersi, che v nel seno della nazione stessa un ne-
mico pi potente dellAustria, ed la nostra co-
lossale ignoranza, sono le moltitudini analfabete,
i burocratici macchina, i professori ignoranti, i
politici bambini, i diplomatici impossibili, i ge-
nerali incapaci, loperaio inesperto, lagricoltore
patriarcale, e la retorica che ci rode le ossa. Non
il quadrilatero di Mantova e Verona che ha potuto
arrestare il nostro cammino; ma il quadrilatero
di 17 milioni di analfabeti e 5 milioni di arcadi.
Losservazione di Villari notevole non so-
lo per la forza delle parole, ma anche e so-
prattutto perch fotografa una realt italiana
che in troppi, in passato, avevano trascurato,
e che in molti, nel presente, continuavano a
ignorare.
Si tratta di una realt che non lascia dubbi:
lanalfabetismo destruttura le nazioni e disar-
ma gli Stati rendendoli passivi e impotenti. E
Tra Risorgimento e Unione Europea: centocinquantanni
di scuola italiana in breve
se vero che un esercito di analfabeti perico-
loso quanto il nemico contro cui chiamato
a combattere, anche vero che larte del co-
mando esige quella che Sun Tzu, ne Larte della
guerra, individua in esatte virt:
Il Comando riguarda chi esercita lautori-
t. Il comandante deve possedere le virt della
conoscenza, della sincerit, della saggezza, della
credibilit, della benevolenza, del coraggio, della
fermezza e della rettitudine morale.
Leredit del Risorgimento si un paese -
nalmente unito, ma anche uno stato frantu-
mato dallanalfabetismo. La visione risorgi-
mentale della nuova nazione italiana viene
sconfessata da quella olistica del suo stesso
Stato che non coincide con la somma delle
sue antiche parti.
Gli stati e i suoi abitanti rendono quella
somma dierente da quella ipotizzata da Ca-
vour, Mazzini, Garibaldi o dAzeglio. E quel
nuovo insieme reso minore proprio dalla
diusa mancanza di unistruzione che viene
sostituita dal ricordo ancora presente dei fa-
sti del rinascimento di trecento anni prima
e da quelli dellimpero romano che ancora
sopravvivono nei monumenti delle citt.
E quella strana convinzione la pretesa, che
sopravvive ancora oggi, che per un Michelan-
gelo, un Galileo o un Leonardo da Vinci, lin-
tera popolazione italiana nessuno escluso
sia il prodotto geneticamente tramandato di
padre in glio, del genio di quegli uomini
raccontati nei libri di storia, di scienza e di
arte.
E quel genio che fu eccellenza e anche gusto
in quel passato secolare, sopravvive in questo
presente che li sfrutta declinandoli con lenfasi
di chi crede in una mitosi data per scontata.
Il Risorgimento segnava paradossalmente
un punto di rottura tra la volont di essere
qualcosa di nuovo e diverso, e la realt di un
11
paese che, da troppo tempo, appariva immuta-
to e orgoglioso, legittimamente, di un passato
sul quale simbastiva il presente.
Un presente imbastito su un passato che,
forse, Hannah Arendt avrebbe descritto trami-
te lanomalia di un male in grado di banalizza-
re ogni presente e ogni futuro. Del resto cosa
c di pi maledettamente banale di uneco-
nomia basata sui sapori della cucina italiana,
sugli areschi dipinti in epoche remote e su
unarchitettura diventata monumento?
2.2 s c i e n z a , t e c nol o g i a e
c ono s c e n z a : i l vac c i no de l l a
c r e s c i ta
ricchezza e povert delle nazioni
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Nel 1995, Il ministro DOnofrio (UDC allea-
ta con forza italia e parte dello schieramento
di centro destra polo delle libert al gover-
no nel 1994) abolisce gli esami di riparazione
a settembre e introduce listituto del debito
formativo
Riforma Berlinguer (1997) - Questa riforma
sar poi abrogata, nel 2003, dalla Riforma Mo-
ratti, per cui rimasta sostanzialmente inap-
plicata, se si eccettua la riforma dellesame di
maturit, denominato sinteticamente con Ber-
15
linguer Esame di Stato, che prevedeva, come
oggi, tre prove scritte e un colloquio orale plu-
ridisciplinare mentre la commissione, presie-
duta da un presidente esterno, composta per
met da professori interni. - Intendeva sosti-
tuire la tradizionale suddivisione del sistema
scolastico (Scuola elementare, media e supe-
riore) con una struttura basata su due cicli:
primario, o di base, per i bambini dai 6 ai 13
anni e secondario per i ragazzi dai 13 ai 18 an-
ni. - Ha elevato lobbligo scolastico a 15 anni. -
Nella scuola superiore, prevedeva un biennio
e un triennio di specializzazione.
Riforma Moratti (2003) - Come detto pre-
cedentemente abroga la riforma Berlinguer
anche se mantiene la struttura dellEsame di
Stato, modicandolo in alcune parti: le com-
missioni, eccettuato il presidente, sono for-
mate da professori interni. - Anche la rifor-
ma Moratti sar poi parzialmente inapplicata
perch viene bloccata lattuazione dei provve-
dimenti per la scuola secondaria di secondo
grado dal governo Prodi. Tuttavia si manten-
gono, tuttoggi, le denominazioni di Scuola
dellinfanzia, di Scuola primaria, Scuola se-
condaria di primo e secondo grado, che so-
stituiscono rispettivamente Scuola materna,
elementare, media e superiore. - Abolisce le-
same di Licenza elementare e i programmi di
storia, geograa e scienze subiscono una deci-
sa variazione: la storia romana, lo studio delle
regioni italiane e del corpo umano sono gli ar-
gomenti che concludono quel corso di studi. -
Nella Scuola primaria introduce il cosiddetto
portfolio, oggi abrogato, un fascicolo che do-
cumentava le esperienze, scolastiche ed extra-
scolastiche, dellalunno. - Scompare sia nella
Scuola primaria che nella Scuola secondaria
di primo grado il tempo prolungato. - La scuo-
la secondaria di secondo grado prevedeva 8
indirizzi liceali, uno ad indirizzo tecnico, e
la formazione professionale, gestita dalle Re-
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16 Tra Risorgimento e Unione Europea: centocinquantanni
di scuola italiana in breve

gioni. Essa doveva essere divisa in due bienni umane. Nei due indirizzi liceali si studieran-
e un quinto anno che preparava allesame di no due lingue straniere. I settori e gli indirizzi
Stato. * Nel 2006, il nuovo ministro della P.I. degli Istituti tecnici passano da 10 settori e 39
Fioroni modica listituto del debito formati- indirizzi a due settori (economico e tecnologi-
vo, imponendo che questo venga recuperato co) e 11 indirizzi. Lorario settimanale scende a
entro linizio del nuovo anno scolastico, pena 32 eettive. Aumentano le ore di laboratorio e
la non ammissione alla classe successiva. Ri- vengono aumentate le ore dellinsegnamento
pristina, allEsame di Stato, la commissione della lingua inglese. Lultimo anno sono previ-
mista. sti stage e tirocini. I settori e gli indirizzi degli
Riforma Gelmini (2008) - Con la legge 6 ago- Istituti professionali passano da 5 settori e 27
sto 2008, n. 133, si riformano la Scuola primaria indirizzi a 2 settori (servizi e industria e arti-
e secondaria. La riforma contenuta nella leg- gianato) e 6 indirizzi. Godranno di maggiore
ge caratterizzata da un criterio economico autonomia rispetto alle altre scuole. Lorario
che mira ad un taglio della spesa nellistru- settimanale scende a 32 eettive. Aumentano
zione, dato che si riducono sensibilmente gli le ore di laboratorio e sono previsti stage. Gli
insegnanti. - Vengono reintrodotte le ore di Istituti darte saranno assimilati dai Licei arti-
60 minuti, lo studio, in tutto il sistema scola- stici e dagli Istituti professionali. - La laurea
stico, dellEducazione civica (Cittadinanza e in Scienze della formazione primaria titolo
Costituzione). - Si possono adottare libri di abilitante allinsegnamento nella Scuola del-
testo, per i quali leditore simpegna a non pub- linfanzia e nella Scuola primaria. - I docenti
blicare edizioni nuove prima dei 5 anni nella migliori potranno ricevere un premio di pro-
Scuola primaria e secondaria di 1 grado e 6 duttivit per una cifra che non pu superare
anni della Scuola secondaria di 2 grado. - Nel- 7.000 euro.
la Scuola dellinfanzia possibile anticipare
liscrizione a 2 anni e mezzo. - Nella Scuola
primaria, viene reintrodotto il maestro uni-
co, quindi scompare il modulo composto da
3 insegnanti. - Vengono reintrodotte le valu-
tazioni numeriche decimali sia nella Scuola
primaria che in quella Secondaria di 1 gra-
do. - Opzione, nella Scuola secondaria di 1
grado, di poter fruire di 2 ore in pi dinsegna-
mento della lingua inglese o dItaliano per gli
studenti stranieri. - Viene riordinata la Scuola
secondaria di 2 grado. Sostanzialmente ven-
gono modicate le vecchie denominazioni e
ridotte le ore settimanali di lezione, ad ecce-
zione del Liceo classico, in cui si registra un
aumento. Il Liceo delle scienze umane sosti-
tuisce il Liceo socio-psicopedagogico e il Li-
ceo delle scienze sociali, che diventa lindiriz-
zo economico-sociale del Liceo delle Scienze

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la matematica italiana secondo linvalsi

C un solo bene: il sapere. E un solo male:

lignoranza
Socrate
3
H
anna Arendt

nf
n f + np
iop =
nf
Questa pagina intenzionalmente bianca
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//amazon.com/o/ASIN/014311557X/.

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indice analitico

A
Ahmed Rashid, 21
B
Banti, Alberto M., 5, 9, 21
Brzezinski, Zbigniew, 22
C
Caruana, S., 8, 21
D
dAzeglio, Massimo, 5, 21
E
Eric Schmitt and Thom Shaker, 21
F
Fergusson, James, 21
Fukuyama, Francis, 22
G
Germano Dottori, 22
H
Hobsbawm, Eric J., 9, 21
I
Icos Report, 21
Invalsi, 2, 22
L
Limes, 21
M
Mazzon, G., 8, 21
P
Pasquale Villari, 11, 22
Putzu, I., 8, 21
R
Rashid, Ahmed, 22
Ryan, Mike, 21
V
Vecchi, Giovanni, 6, 21
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