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Ivano Giannini

Inserzione Aron
af
Dr
La misura della potenza elettrica nei
sistemi trifase

Marconi Institute Press – 2019


t
af
Dr
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indice

Introduzione 5
1 La potenza attiva 7
2 Misura della potenza reattiva 11
3 Simulazione con Qucs step by step 12

t
e l e n c o d e lle f igu re

af
1.1 Inserzione dei wattmetri in un circuito trifase
1.2 Diagramma tensioni-correnti. 9
7

3.3 Sistema trifase equilibrato e simmetrico. Il carico a comportamento


induttivo è collegato a stella. 12
3.4 Andamento delle tensioni e delle correnti relative ai due wattmetri. Si
noti il fenomeno del transitorio che, a partire da t = 0, cessa sicuramente
dopo un tempo pari a 5τ . 16
3.5 Totale del circuito trifase con Qucs. 19
Dr
Dr
af
t
i n t r o d u zion e

La misura della potenza elettrica su linee elettriche trifase può essere completamente
definita e determinata se sono note tutte le grandezze che, insieme, concorrono
nella formulazione della potenza in ciascuna delle tre fasi.
Tensione, corrente e sfasamento possono essere misurati per mezzo di strumenti

t
di misura come voltometri, amperometri e fasometri che, opportunamente inseriti
nei fili di linea che portano al o ai carichi, permettono di misurare e poi di calcolare,
la potenza totale come il prodotto tra tensione, corrente e coseno dell’angolo di
sfasamento.
af
Più concretamente vengono utilizzati adeguati strumenti, i wattmetri (o watto-
metri), al cui interno sono presenti i due circuiti voltometrico e amperometrico che,
opportunamente dimensionati, forniscono una coppia motrice (e quindi un momento
torcente) proporzionale alla potenza attiva assorbita dai carichi.
È poi bene precisare che l’equipaggio voltometrico assume come punto a potenzia-
le più alto, il morsetto che viene collegato in comune con l’ingresso dell’equipaggio
amperometrico e che è solitamente indicato con un “+/-”.
Uno dei metodi utilizzati per la misura della potenza elettrica è il metodo noto
Dr
con il nomeAron1 che permette di ricavare la potenza assorbita in un sistema trifase
utilizzando due soli wattmetri.
Il metodo Aron permette di misurare:
• la potenza attiva dei sistemi trifasi anche se dissimetrici nelle tensioni e squilibrati
nelle correnti;
• la potenza reattiva dei soli sistemi simmetrici ed equilibrati.

c o n v e n z ion i us ate ne l tes to

Si è deciso di indicare i vettori in grassetto come V o I e non in corsivo e sormontati


da una freccetta come V® , in modo da rendere più agevole e meno confusa la lettura,
specie in quelle equazioni dove compare anche il quoziente tra due o più vettori.
L’angolo tra due vettori, oltre ad essere indicato con una delle consuete lettere
greche come φ, β, ecc, viene composto in grassetto utilizzando le lettere dei vettori
sormontate dal simbolo “ b ”. Per esempio, l’angolo compreso tra il vettore di
tensione e quello di corrente, viene scritto come: VI.b

Buona lettura

1 Da Hermann Aron, fisico tedesco (Kępno, 1 ottobre 1845 – Berlino, 29 agosto 1913) che si occupò
principalmente di elettrotecnica.
Dr
af
t
1 l a p ot e nz a attiva

„ La potenza non consiste nel


colpire forte o spesso, ma nel
colpire giusto.

t
Balzac

L
o schema elettrico di figura 1.1 mette in evidenza i collegamenti dei due

af wattmetri utilizzati per la misura della potenza assorbita da un carico trifase.


Gli equipaggi amperometrici dei due strumenti sono posti rispettivamente
in serie con il filo di linea 1 (wattometro W13 ) e il filo di linea 2 (wattometro W23 ).
Gli equipaggi voltometrici sono invece collegati da un lato al proprio circuito
amperometrico e dall’altro, al terzo filo di linea che è quindi comune a entrambi gli
strumenti.

1 W13
I1
Dr
V12
2
V13
W23
I2
M
V23 I3
3
3

Figura 1.1. Inserzione dei wattmetri in un circuito trifase

Le potenze misurate dai due strumenti sono quelle determinate dalle tensioni,
correnti e sfasamenti:
• wattmetro W13 : tensione V13 2 ,corrente di linea I 1 e sfasamento V
[ 13 I1 ;
• wattmetro W23 : tensione V23 , corrente di linea I 2 e sfasamento V
[23 I2 ;

Occorre dimostrare che la somma algebrica delle potenze lette sui due strumenti
rappresenta realmente la potenza totale assorbita dal carico trifase.
Siano quindi P 13 e·23 le potenze misurate:
P13 = V13I 1 cos(V
[ 13 I1 ) (1)

2 Non si confonda tale tensione con la reale tensione concatenata V31 , come già detto il wattmetro
misura la potenza prendendo come riferimento la tensione presente tra il punto in comune con
l’ingresso dell’equipaggio voltometrico e quello del filo di linea in comune con l’altro wattmetro,
vedi anche lo schema in figura 1.1.
8 1 . l a p ot e n z a at t i va

P23 = V23I 2 cos(V


[ 23 I2 ) (2)
Ricordando che il prodotto scalare tra due vettori qualunque è dato dal prodotto
dei loro moduli e il coseno dell’angolo convesso da essi formato3 la generica potenza
attiva P = V ·I ·cos φ può essere scritta come prodotto scalare V·I dei due vettori
tensione e corrente.

t
Le due potenze precedenti diventano quindi:

P13 = V13I 1 cos(V


[ 13 I1 ) = V 13 ·I 1 (3)
P23 = V23I 2 cos(V
[ 23 I2 ) = V 23 ·I 2 (4)
af Le due tensioni V 13 e V 23 possono essere scritte come differenza tra tensioni di
fase:

V 13 = E 1 − E 3 ; V 23 = E 2 − E 3

che sostituite nelle equazioni (3) e (4):


P13 = V 13 ·I 1 = (E 1 − E 3 )·I 1
Dr
P23 = V 23 ·I 2 = (E 2 − E 3 )·I 2
Sommando le due potenze P13 e P23 si ottiene:

P13 + P23 = (E 1 − E 3 )·I 1 + (E 2 − E 3 )·I 2 =


= E 1 ·I 1 − E 3 ·I 1 + E 2 ·I 2 − E 3 ·I 2
raccogliendo E 3 :
P13 + P 23 = E 1 ·I 1 + E 2 ·I 2 − E 3 ·(I 1 + I 2 ) (5)

Ricordando che in un sistema trifase la somma vettoriale delle tre correnti di linea
è nulla, ovvero che:

I1 + I2 + I3 = 0 ⇒ −(I 1 + I 2 ) = I 3

sostituendo la somma delle due correnti nella (5) si trova:

P13 + P23 = E 1 ·I 1 + E 2 ·I 2 + E 3 ·I 3

3 Se u e v sono due vettori e θ è l’angolo convesso formato dai due vettori, il loro prodotto scalare
vale:
u·v = ku k · kv k ·cos(θ )
1. la poten z a att i va 9

La somma delle potenze lette sui due wattmetri coincide quindi con la somma
delle potenze assorbite in ciascuna delle tre fasi. Ricordando poi che i tre prodotti
tensione–corrente sono prodotti scalari si ha:

Pt = P13 + P23 = E 1I 1 cos(Ed


1 I1 ) + E 2 I 2 cos(E
d 2 I2 ) + E 3 I 3 cos(E
d 3 I3 )

che per le (3) (4) si ottiene quindi:

t
Pt = P13 + P23 = V13I 1 cos(V
[ 13 I1 ) + V23 I 2 cos(V
[23 I2 ) (6)

af
Dr

Figura 1.2. Diagramma tensioni-correnti.


10 1 . l a p ot e n z a at t i va

Il diagramma vettoriale di figura 1.2 mette in evidenza le relazioni angolari tra le


correnti di linea e le tensioni concatenate e di fase. Posto quindi:

α = (V
[ 13 I1 ) ; β = (V
[ 23 I2 )

la potenza totale del sistema trifase (6) diventa:

t
Pt = P 13 + P23 = V13I 1 cos(α) + V23I 2 cos(β) (7)

Dal diagramma vettoriale si ricavano facilmente le relazioni angolari:


af α = 30 − φ 1 ; β = 30 + φ 2

che sostituite nella (7) e considerando che nei sistemi trifasi simmetrici le tensioni
di linea hanno lo stesso valore efficace permettono di scrivere:

Pt = P 13 + P23 = V ·I 1 cos(30 − φ 1 ) + V ·I 2 cos(30 + φ 2 )

I coseni degli angoli presenti nella (8) forniscono importanti indicazioni:


(8)
Dr
• se il carico è induttivo i due angoli φ 1 e φ 2 sono positivi, per cui:

cos(30 − φ 1 ) > cos(30 + φ 2 )

Posto quindi che l’indicazione del primo wattmetro è maggiore di quella del secondo,
i due strumenti vengono detti wattmetro maggiore e wattmetro minore;
• se φ 2 = 60 allora cos(30 + φ 2 ) si annulla e il wattmetro segnerà zero. Ciò significa
che l’intera potenza assorbita dal sistema trifase verrà esclusivamente misurata dal
wattmetro P 13 ;
• se l’angolo φ 2 > 60, allora β = 30 + φ 2 > 90 e il coseno assumerà valori negativi.
L’indice del wattmetro tenderà quindi a ruotare verso sinistra e non verso destra
come ci si aspetta. Per avere la corretta indicazione occorrerà invertire la corrente
entrante nella bobina voltometrica e considerare come negativa la potenza misurata
dal wattmetro;
• se il carico è invece capacitivo, le indicazioni dei due wattmetri si scambiano: ad
essere negativo sarà infatti il wattmetro maggiore (P 13 ).

Si nota poi che se il sistema trifase oltre a essere simmetrico è anche equilibrato,
le correnti avranno moduli e sfasamenti uguali. Si potrà quindi scrivere:

V12 = V23 = V31 = V ; I1 = I2 = I3 = I ; φ1 = φ2 = φ3 = φ


1. la poten z a att i va 11

Sostituendo nell’equazione (8) della potenza totale si ha quindi:

Pt = P13 + P23 = V I cos(30 − φ) + V ·I cos(30 + φ) =


= V I [cos(30 − φ) + cos(30 + φ)] (9)

Sviluppando con le formule di addizione e sottrazione del coseno si arriva alla:

t
Pt = P13 + P23 = V I [cos 30 cos φ + 
sin30 sinφ + cos 30 cos φ − 
sin30 sinφ]
 
 
Pt = P13 + P23 = V I [cos 30 cos φ + cos 30 cos φ] = 2V I cos 30 cos φ

af
essendo cos 30 = 3/2 si ottiene:

Pt = P13 + P23 = 2V I


2
3 √
cos φ = 3 V I cos φ

L’equazione (10) dimostra quindi che la somma delle misure dei due wattmetri è,
nel caso di sistemi trifase equilibrati e simmetrici, esattamente pari alla potenza
(10)

assorbita da un sistema trifase che lavora in quelle stesse condizioni di equilibrio e


simmetria.
Dr
2 m i s u r a de lla pote nz a r eattiva

Le letture fornite dai due wattmetri possono essere utilizzate per misurare la potenza
reattiva Qt del sistema trifase che deve però essere necessariamente simmetrico ed
equilibrato.
Siano quindi P13 e P 23 le letture fornite dai due strumenti e, tenendo conto della
(8) e dei moduli di tensione e corrente che per ipotesi non variano (il sistema si
suppone come già detto equilibrato e simmetrico), si sottragga la seconda dalla
prima:

P13 − P23 = V I cos(30 − φ 1 ) − V I cos(30 + φ 2 ) =


= V I [cos(30 − φ 1 ) − V I cos(30 + φ 2 )]
dalle formule di addizione e sottrazione si ricava:
P13 − P23 = V I [( cos(30
((cos
(( φ + sin 30 sin φ − (cos(30 cos
(( ((φ + sin 30 sin φ] =
= 2V I sin 30 sin φ
tenendo conto che sin 30 = 1/2 si ottiene:
1
P13 − P23 = 2V I sin φ = V I sin φ
2 √
Moltiplicando entrambi per 3 si arriva alla:
√ √
3(P 13 − P23 ) = 3 V I sin φ = Qt (11)
12 2 . m i s u r a d e l l a p ot e n z a r e at t i va

Tale equazione prova che sottraendo


√ una lettura dall’altra, si ottiene una potenza
reattiva e che moltiplicando per 3 si ottiene la potenza reattiva totale di un sistema
trifase simmetrico ed equilibrato.
Si può quindi affermare che la potenza reattiva Qt di un sistema trifase che sia
simmetrico ed equilibrato vale, con Aron:

Qt = 3((P13 − P 23 ) (12)

t
Anche per la potenza reattiva valgono le considerazioni fatte per quella attiva:
• essendo una differenza algebrica tra potenze, se la potenza misurata da uno dei due
strumenti è negativa, ovvero l’indice tende a spostarsi verso sinistra, occorre inver-
af tire la corrente entrante nella bobina voltometrica e calcolare la (12) considerando
il segno algebrico della potenza negativa;
• se è il secondo wattmetro a fornire una misura negativa (P 23 ), il carico trifase è
fortemente induttivo;
• se a dare un’indicazione negativa è il primo wattmetro, il carico è invece capacitivo.

3 simu laz ione con qcs step by step


Dr
Occorre premettere che Qucs4 non offre strumenti per la misura diretta di potenza,
consente però di costruirne di nuovi e offre strumenti che permettono comunque di
analizzare in dettaglio ogni aspetto del circuito.
V13 W13
e1

1
EA I1
U=127 V R1
Phase=90 R=Ru

L1
V23 W23 L=Lu
e2
R3 L3 L4 R2
O R=Ru L=Lu L=Lu R=Ru
2
EB I2
U=127 V
Phase=-30

e3

3
EC
U=127 V
Phase=-150

Figura 3.3. Sistema trifase equilibrato e simmetrico. Il carico a comportamento


induttivo è collegato a stella.

Verranno usati un voltometro e un amperometro per misurare la tensione e la


corrente, si sfrutterà poi la possibilità di conoscere in quali istanti le due grandezze

4 Qucs, acronimo di Quite Universal Circuit Simulator, è un software open source per la simulazione
dei circuiti elettrici ed elettronici (http://qucs.sourceforge.net/).
3. simulaz i o ne c o n qc s s t e p by s t e p 13

assumono i rispettivi valori massimi, per conoscere lo sfasamento di una rispetto


all’altra.
Sia quindi il carico trifase di figura 3.3 collegato a stella e composto da resistenze
e induttanze collegate in serie. L’alimentazione è fornita da una terna di generatori
di tensione alternata sinusoidale EA, EB ed EC anche questi collegati a stella.
Lungo i fili di linea 1 e 2 sono collegati i due wattmetri W13 e W23 con cui verranno

t
misurate potenza attiva e reattiva.
Si inizia con l’impostare i valori di tensione, frequenza e fase dei tre generatori.
Per farlo occorre cliccare due volte sul simbolo del generatore EA5 e configurarlo

1
2
3
4
af
come segue (i parametri non elencati vanno lasciati come appaiono di default):

f:
Qucs: Finestra Modifica Proprietà Componente

Nome :
U:

Phase :
EA
127 V
50 Hz
90

Per inserire il tipo di simulazione da eseguire, occorre cliccare sulla scheda


Dr
verticale Componenti che si trova nel pannello di sinistra e poi scegliere, nel menù
a tendina che si trova poco più in alto dello stesso pannello, la voce Simulazione.
Nel pannello delle simulazioni si clicca quindi su Simulazione transitorio (icona
in alto a destra), per poi inserirla, cliccando semplicemente con il tasto sinistro del
mouse, in un qualunque punto del foglio di lavoro.
Cliccando due volte nel box appena inserito o da menù contestuale (vedi nota 5),
compare la finestra delle proprietà che va configurata come segue:

Qucs: Finestra Simulazione transitorio

1 Parametro Scansione : time


2 Tipo : lineare
3 Inizio : 1 0 ms
4 Fine : 40 ms
5 Numero : 10000

Si inserisce ora una prima equazione dove vengono raccolti i dati utili. Si clicca
sulla quintultima icona che si trova nella barra in alto e si posiziona il box delle
equazioni in un qualunque punto del foglio di lavoro.

5 È possibile eseguire la stessa operazione puntando il box per poi cliccare con il tasto destro del
mouse. Dal menù contestuale si sceglie poi la voce Proprietà.
14 3. simulazione con qcs step by step

Come già fatto per gli altri strumenti, occorre aprire con il doppio click la finestra
delle proprietà in modo da poter inserire dati ed equazioni:

Qucs: Finestra Modifica Proprietà Componente

1 Nome : Dati
2 f: 50

t
3 Ru : 30
4 Lu : 0.1
5 XLu 2 ∗ p i ∗ f ∗ Lu
6 z: Ru+ j ∗ XLu

af
7
8
Z:
phi :
mag ( z )
phase ( z )

Il significato delle varie voci, anche se intuitivo, è il seguente:


• Nome: è il nome assegnato al box delle equazioni impostato a “Dati”;
• f: dato della frequenza che vale naturalmente 50 (notare che per i dati e per ogni
altro valore, dato o formula inserito nei box delle equazioni non occorra inserire
l’unità di misura);
Dr
• Ru: valore in ohm della resistenza;
• Lu: valore in Henri dell’induttanza;
• XLu: calcolo della reattanza induttiva. pi rappresenta il numero π e è una costante
interna al programma;
• z: impedenza complessa composta dalla parte reale resisteva e dalla parte
immaginaria induttiva. Notare l’uso della lettera minuscola6 ;
• Z: con la funzione interna di Qucsmag(<numero_complesso>), viene calcolato il
modulo dell’impedenza complessa z. Notare, in questo caso, l’uso della lettera
maiuscola;
• phi: nome dell’angolo caratteristico dell’impedenza z. Viene calcolato rapidamente
grazie alla funziona interna di Qucsphase(<numero_complesso>) che restituisce il
valore espresso direttamente in gradi;
• t1, t2: sono i due tempi utilizzati come finestra temporale(range) entro cui calcolare
i valori massimi di tensione e corrente e il loro sfasamento relativo. La necessità
nasce in considerazione del fatto che nell’istante t = 0, ovvero il momento in cui
il carico inizia ad essere alimentato, il circuito è sottoposto al transitorio RL che
impedisce alla corrente di assumere quel valore che raggiungerà poi a regime (vedi

6 Il programma fa distinzione tra lettere minuscole e maiuscole. In termini informatici si dice che il
programma è case sensitive.
3. simulaz i o ne c o n qc s s t e p by s t e p 15

figure 3.4 a pag. 16). Se non si escludesse tale primo istante di tempo, la valutazione
dei valori massimi verrebbe influenzata anche da quei valori che la corrente assume
durante il transitorio.
Il tempo t1 viene quindi valutato prendendo come riferimento il τ di un circuito
RL sottoposto a transitorio τ = Ru Lu
e, assumendo come valore di regime, il tempo
t = t1 = 5τ = 5 Ru .
Lu

t
Il tempo t2 è invece calcolato sommando il tempo t1 e il periodo T1 : t2 = t1 + T1 .
Una volta salvato il circuito, la simulazione può essere avviata velocemente con
il tasto funzione F2 o cliccando sulla terzultima icona posta sulla barra superiore.

1
af
Se la simulazione va a buon fine7 , è possibile inserire immediatamente i grafici di
figura 3.4 a pag. 16 cliccando sull’icona Cartesiano del pannello a sinistra. È anche
possibile inserire due tabelle relative ai dati inseriti precedentemente, in modo da
capire la consistenza e l’attendibilità dei risultati (il look and feel è stato volutamente
scelto simile a quello di Qucs):
number XLu
31.42
Z
43.4
phi
46.32

Si inseriscono le equazioni che permetteranno di calcolare:


number
1
t1
0.016667
t2
0.036667
Dr
• i tempi in cui tensione e corrente raggiungono i rispettivi valori massimi nel range
di tempo t 1 –t 2 ;
• lo sfasamento tra la tensione applicata al wattmetro e la corrente che lo attraversa;
• i valori massimi di tensione e corrente assunti nel range di tempo t 1 –t 2 ;
• le potenze lette sui due wattmetri;
• la potenza totale attiva e reattiva calcolate con le note forme canoniche;
• la potenza totale attiva e reattiva con Aron (utilizzando quindi la misura dei due
wattmetri)
Anche in questo caso si cercherà di mantenere un look and feel il più fedele
possibile a quello di Qucs(per il foglio di lavoro completo fare riferimento alla
figura 3.5 a pag. 19):
Equazione
tempi_V13_e_I1_max
t_V13_max = xvalue(V13.Vt, max(V13.Vt, range(t1,t2)))
t_I1_max = xvalue(I1.It, max(I1.It, range(t1,t2)))

7 Nel caso in cui sia stato riscontrato uno o più errori, leggere attentamente i messaggi e cercare di
correggerli. Molto spesso si tratta di virgole inserite al posto dei punti decimali, di nomi di variabili
che in un punto compaiono scritte in un modo e in altri, per esempio in minuscolo o maiuscolo, di
accenti, di spazi presenti nei nomi delle equazioni, simboli errati ecc. . .
16 3. simulazione con qcs step by step

Dopo aver editato un nuovo elemento come una equazione, conviene simulare
nuovamente il circuito, in modo da capire se tra una simulazione e l’altra vengono
riscontrati errori che è possibile correggere con relativa facilità.
Il significato delle funzioni interne di Qucsxvalue(<n>,<m>) e max(<n>,<r>) è il
seguente:

t
• max(<n>,<r>) ritorna il malore massimo della grandezza <n> nell’intervallo di
tempo t1–t2;
4

af 200

100
time: 0.016667
0.016666
I1.It: -0.83394
time: 0.036667
0.036668
I1.It: -0.81861

I1.It
V13.Vt

0 0

-100
-2
Dr
-200

-4
0 0.005 0.01 0.015 0.02 0.025 0.03 0.035 0.04
t
(a) Andamento tensione V13 –corrente I 1 .
4
time: 0.036667
0.036668
time: 0.016666
200 I2.It: -2.0217
I2.It: -2.0013

2
100
I2.It
V23.Vt

0 0

-100
-2

-200

-4
0 0.005 0.01 0.015 0.02 0.025 0.03 0.035 0.04
t
(b) Andamento tensione V23 –corrente I 2 .

Figura 3.4. Andamento delle tensioni e delle correnti relative ai due wattmetri. Si noti
il fenomeno del transitorio che, a partire da t = 0, cessa sicuramente dopo un tempo
pari a 5τ .
3. simulaz i o ne c o n qc s s t e p by s t e p 17

• xvalue(<n>,<m>) ritorna un valore dell’ascissa della grandezza <n> (nel caso parti-
colare della tensione V13.Vt e della corrente I1.It) quando quella stessa grandezza
assume un valore (quindi un’ordinata) specifico. L’equazione non fa quindi altro che
valutare in quale istante di tempo quella tensione e quella corrente raggiungono i
rispettivi valori massimi nell’intervallo di tempo che da t1 arriva sino a t2.

t
Nel circuito si includono anche le equazioni riguardanti il wattmetro W2 :
Equazione
tempo_V23_e_I2_max

1
aft_V23_max = xvalue(V23.Vt, max(V23.Vt, range(t1,t2)))
t_I2_max = xvalue(I2.It, max(I2.It, range(t1,t2)))
Una volta lanciata la simulazione e riscontrata l’assenza di errori si introducono
le due tabelle dove visualizzare i tempi appena calcolati:

number t_V13_max
0.021662
t_I1_max
0.022574

Equazioni e tabelle degli sfasamenti:


number
1
t_V23_max
0.024998
t_I2_max
0.029239
Dr
Equazione
number alfa
sfasamento_V_13_I1
1 16.4
alfa = 360*f*abs(t_I1_max - t_V13_max
Equazione
number beta
sfasamento_V_23_I2
1 76.3
beta = 360*f*abs(t_I2_max - t_V23_max
Equazioni e tabelle dei valori massimi delle tensioni e delle correnti a cui i due
wattmetri sono sottoposti:
Equazione
valori_massimi_V13_I1 number V13_max I1_max
V13_max = max(V13.Vt, range(t1,t2)) 1 220 2.9218
I1_max = max(I1.It, range(t1,t2))
Equazione
valori_massimi_V23_I2 number V23_max I2_max
V23_max = max(V23.Vt, range(t1,t2)) 1 220 2.9245
I2_max = max(I2.It, range(t1,t2))
Potenze “lette” dai due wattmetri:
Equazione
number P13
Potenza_P13
1 616.6
P13 = V13_max*I1_max*cos(deg2rad(alfa))
18 3. simulazione con qcs step by step

Equazione
number P23
Potenza_P23
1 152.1
P23 = V23_max*I2_max*cos(deg2rad(beta))
Una volta note le potenze lette dai due wattmetri, è possibile verificare l’esattezza
del metodo Aron, confrontando i risultati con quelli ottenuti applicando diretta-
mente le canoniche equazioni per il calcolo della potenza attiva e reattiva di una

t
sistema trifase equilibrato e simmetrico (P = V I cos φ e Q = V I sin φ).
Potenze calcolate:
Equazione

af Potenze_trifase
Pt = sqrt(3)*V13_max*I1_max*cos(deg2rad(phi))
Qt = sqrt(3)*V13_max*I1_max*sin(deg2rad(phi))
number
1
Pt
768.9

Si verifica e si dimostra ora la correttezza del metodo Aron sommando e


sottraendo le potenze P13 e P23:
Equazione
Potenze_con_Aron
Pt_aron = P13 + P23
number
1
Pt_aron
768.7
Qt
805.2

Qt_aron
804.6
Dr
Qt_aron = sqrt(3)*(P13 - P23)
Si nota immediatamente quanto le potenze calcolate con il metodo Aron, siano
praticamente uguali a quelle calcolate utilizzando le equazioni della potenza attiva
e reattiva di un sistema trifase che sia però equilibrato e simmetrico.
È possibile dimostrare l’esattezza del metodo Aron, passando da un carico a
comportamento induttivo a uno a comportamento capacitivo.
3. simulaz i o ne c o n qc s s t e p by s t e p 19

V13

e1
simulazione
transitorio
1
TR1
Type=lin
EA I1
R1 Start=0
U=127.02 V Stop=40 ms
R=Ru
Phase=90 Points=10000

L1
V23 L=Lu

e2 R3 L3 L4 R2
R=Ru L=Lu L=Lu R=Ru
O 2 Equazione

t
Dati
EB I2 f=50
U=127.02 V Ru=30
Phase=-30 number XLu Z phi
Lu=0.1
1 31.42 43.4 46.32 XLu=2*pi*f*Lu
z=Ru+j*XLu
Z=mag(z)
phi=phase(z)
number t1 t2

af
200

100
EC
U=127.02 V
Phase=-150

time: 0.016666
I1.It: -0.83394
e3

time: 0.036668
I1.It: -0.81861
4

2
I1.It

200

100
1 0.016667

time: 0.016666
I2.It: -2.0013
0.036667
t1=5*Lu/Ru
t2=t1+1/f

time: 0.036668
I2.It: -2.0217
4

I2.It
V13.Vt

V23.Vt

0 0 0 0
Dr
-100 -100
-2 -2

-200 -200

-4 -4
0 0.005 0.01 0.015 0.02 0.025 0.03 0.035 0.04 0 0.005 0.01 0.015 0.02 0.025 0.03 0.035 0.04
t t
Equazione Equazione

tempo_V13_e_I1_max tempo_V23_e_I2_max
t_V13_max=xvalue(V13.Vt, max(V13.Vt, range(t1,t2))) t_V23_max=xvalue(V23.Vt, max(V23.Vt, range(t1,t2)))
t_I1_max=xvalue(I1.It, max(I1.It, range(t1,t2))) t_I2_max=xvalue(I2.It, max(I2.It, range(t1,t2)))

number t_V13_max t_I1_max number t_V23_max t_I2_max


1 0.021662 0.022574 1 0.024998 0.029239

Equazione Equazione
number alfa number beta
sfasamento_V13_I1 sfasamento_V23_I2
alfa=360*f*abs(t_I1_max-t_V13_max) 1 16.4 beta=360*f*abs(t_I2_max-t_V23_max) 1 76.3

Equazione Equazione

valori_massimi_V13_I1 valori_massimi_V23_I2
V13_max=max(V13.Vt, range(t1,t2)) V23_max=max(V23.Vt, range(t1,t2))
I1_max=max(I1.It, range(t1,t2)) I2_max=max(I2.It, range(t1,t2))

number V13_max I1_max number V23_max I2_max


1 220 2.9218 1 220 2.9245

Equazione Equazione

Potenza_P13 Potenza_P23
P13=V13_max*I1_max*cos(deg2rad(alfa)) P23=V23_max*I2_max*cos(deg2rad(beta))

number P23
number P13
1 152.1
1 616.6 Risultati

Equazione Equazione

Potenze_trifase Potenze_con_Aron
Pt=sqrt(3)*V13_max*I1_max*cos(deg2rad(phi)) Pt_aron=P13+P23
Qt=sqrt(3)*V13_max*I1_max*sin(deg2rad(phi)) Qt_aron=sqrt(3)*(P13-P23)

number Pt_aron Qt_aron


number Pt Qt
1 768.7 804.6
1 768.9 805.2

Figura 3.5. Totale del circuito trifase con Qucs.


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