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t
Ivano Giannini
Inserzione Aron
af
Dr
La misura della potenza elettrica nei
sistemi trifase
Introduzione 5
1 La potenza attiva 7
2 Misura della potenza reattiva 11
3 Simulazione con Qucs step by step 12
t
e l e n c o d e lle f igu re
af
1.1 Inserzione dei wattmetri in un circuito trifase
1.2 Diagramma tensioni-correnti. 9
7
La misura della potenza elettrica su linee elettriche trifase può essere completamente
definita e determinata se sono note tutte le grandezze che, insieme, concorrono
nella formulazione della potenza in ciascuna delle tre fasi.
Tensione, corrente e sfasamento possono essere misurati per mezzo di strumenti
t
di misura come voltometri, amperometri e fasometri che, opportunamente inseriti
nei fili di linea che portano al o ai carichi, permettono di misurare e poi di calcolare,
la potenza totale come il prodotto tra tensione, corrente e coseno dell’angolo di
sfasamento.
af
Più concretamente vengono utilizzati adeguati strumenti, i wattmetri (o watto-
metri), al cui interno sono presenti i due circuiti voltometrico e amperometrico che,
opportunamente dimensionati, forniscono una coppia motrice (e quindi un momento
torcente) proporzionale alla potenza attiva assorbita dai carichi.
È poi bene precisare che l’equipaggio voltometrico assume come punto a potenzia-
le più alto, il morsetto che viene collegato in comune con l’ingresso dell’equipaggio
amperometrico e che è solitamente indicato con un “+/-”.
Uno dei metodi utilizzati per la misura della potenza elettrica è il metodo noto
Dr
con il nomeAron1 che permette di ricavare la potenza assorbita in un sistema trifase
utilizzando due soli wattmetri.
Il metodo Aron permette di misurare:
• la potenza attiva dei sistemi trifasi anche se dissimetrici nelle tensioni e squilibrati
nelle correnti;
• la potenza reattiva dei soli sistemi simmetrici ed equilibrati.
Buona lettura
1 Da Hermann Aron, fisico tedesco (Kępno, 1 ottobre 1845 – Berlino, 29 agosto 1913) che si occupò
principalmente di elettrotecnica.
Dr
af
t
1 l a p ot e nz a attiva
t
Balzac
L
o schema elettrico di figura 1.1 mette in evidenza i collegamenti dei due
1 W13
I1
Dr
V12
2
V13
W23
I2
M
V23 I3
3
3
Le potenze misurate dai due strumenti sono quelle determinate dalle tensioni,
correnti e sfasamenti:
• wattmetro W13 : tensione V13 2 ,corrente di linea I 1 e sfasamento V
[ 13 I1 ;
• wattmetro W23 : tensione V23 , corrente di linea I 2 e sfasamento V
[23 I2 ;
Occorre dimostrare che la somma algebrica delle potenze lette sui due strumenti
rappresenta realmente la potenza totale assorbita dal carico trifase.
Siano quindi P 13 e·23 le potenze misurate:
P13 = V13I 1 cos(V
[ 13 I1 ) (1)
2 Non si confonda tale tensione con la reale tensione concatenata V31 , come già detto il wattmetro
misura la potenza prendendo come riferimento la tensione presente tra il punto in comune con
l’ingresso dell’equipaggio voltometrico e quello del filo di linea in comune con l’altro wattmetro,
vedi anche lo schema in figura 1.1.
8 1 . l a p ot e n z a at t i va
t
Le due potenze precedenti diventano quindi:
V 13 = E 1 − E 3 ; V 23 = E 2 − E 3
Ricordando che in un sistema trifase la somma vettoriale delle tre correnti di linea
è nulla, ovvero che:
I1 + I2 + I3 = 0 ⇒ −(I 1 + I 2 ) = I 3
P13 + P23 = E 1 ·I 1 + E 2 ·I 2 + E 3 ·I 3
3 Se u e v sono due vettori e θ è l’angolo convesso formato dai due vettori, il loro prodotto scalare
vale:
u·v = ku k · kv k ·cos(θ )
1. la poten z a att i va 9
La somma delle potenze lette sui due wattmetri coincide quindi con la somma
delle potenze assorbite in ciascuna delle tre fasi. Ricordando poi che i tre prodotti
tensione–corrente sono prodotti scalari si ha:
t
Pt = P13 + P23 = V13I 1 cos(V
[ 13 I1 ) + V23 I 2 cos(V
[23 I2 ) (6)
af
Dr
α = (V
[ 13 I1 ) ; β = (V
[ 23 I2 )
t
Pt = P 13 + P23 = V13I 1 cos(α) + V23I 2 cos(β) (7)
che sostituite nella (7) e considerando che nei sistemi trifasi simmetrici le tensioni
di linea hanno lo stesso valore efficace permettono di scrivere:
Posto quindi che l’indicazione del primo wattmetro è maggiore di quella del secondo,
i due strumenti vengono detti wattmetro maggiore e wattmetro minore;
• se φ 2 = 60 allora cos(30 + φ 2 ) si annulla e il wattmetro segnerà zero. Ciò significa
che l’intera potenza assorbita dal sistema trifase verrà esclusivamente misurata dal
wattmetro P 13 ;
• se l’angolo φ 2 > 60, allora β = 30 + φ 2 > 90 e il coseno assumerà valori negativi.
L’indice del wattmetro tenderà quindi a ruotare verso sinistra e non verso destra
come ci si aspetta. Per avere la corretta indicazione occorrerà invertire la corrente
entrante nella bobina voltometrica e considerare come negativa la potenza misurata
dal wattmetro;
• se il carico è invece capacitivo, le indicazioni dei due wattmetri si scambiano: ad
essere negativo sarà infatti il wattmetro maggiore (P 13 ).
Si nota poi che se il sistema trifase oltre a essere simmetrico è anche equilibrato,
le correnti avranno moduli e sfasamenti uguali. Si potrà quindi scrivere:
t
Pt = P13 + P23 = V I [cos 30 cos φ +
sin30 sinφ + cos 30 cos φ −
sin30 sinφ]
Pt = P13 + P23 = V I [cos 30 cos φ + cos 30 cos φ] = 2V I cos 30 cos φ
√
af
essendo cos 30 = 3/2 si ottiene:
2
3 √
cos φ = 3 V I cos φ
L’equazione (10) dimostra quindi che la somma delle misure dei due wattmetri è,
nel caso di sistemi trifase equilibrati e simmetrici, esattamente pari alla potenza
(10)
Le letture fornite dai due wattmetri possono essere utilizzate per misurare la potenza
reattiva Qt del sistema trifase che deve però essere necessariamente simmetrico ed
equilibrato.
Siano quindi P13 e P 23 le letture fornite dai due strumenti e, tenendo conto della
(8) e dei moduli di tensione e corrente che per ipotesi non variano (il sistema si
suppone come già detto equilibrato e simmetrico), si sottragga la seconda dalla
prima:
t
Anche per la potenza reattiva valgono le considerazioni fatte per quella attiva:
• essendo una differenza algebrica tra potenze, se la potenza misurata da uno dei due
strumenti è negativa, ovvero l’indice tende a spostarsi verso sinistra, occorre inver-
af tire la corrente entrante nella bobina voltometrica e calcolare la (12) considerando
il segno algebrico della potenza negativa;
• se è il secondo wattmetro a fornire una misura negativa (P 23 ), il carico trifase è
fortemente induttivo;
• se a dare un’indicazione negativa è il primo wattmetro, il carico è invece capacitivo.
1
EA I1
U=127 V R1
Phase=90 R=Ru
L1
V23 W23 L=Lu
e2
R3 L3 L4 R2
O R=Ru L=Lu L=Lu R=Ru
2
EB I2
U=127 V
Phase=-30
e3
3
EC
U=127 V
Phase=-150
4 Qucs, acronimo di Quite Universal Circuit Simulator, è un software open source per la simulazione
dei circuiti elettrici ed elettronici (http://qucs.sourceforge.net/).
3. simulaz i o ne c o n qc s s t e p by s t e p 13
t
misurate potenza attiva e reattiva.
Si inizia con l’impostare i valori di tensione, frequenza e fase dei tre generatori.
Per farlo occorre cliccare due volte sul simbolo del generatore EA5 e configurarlo
1
2
3
4
af
come segue (i parametri non elencati vanno lasciati come appaiono di default):
f:
Qucs: Finestra Modifica Proprietà Componente
Nome :
U:
Phase :
EA
127 V
50 Hz
90
Si inserisce ora una prima equazione dove vengono raccolti i dati utili. Si clicca
sulla quintultima icona che si trova nella barra in alto e si posiziona il box delle
equazioni in un qualunque punto del foglio di lavoro.
5 È possibile eseguire la stessa operazione puntando il box per poi cliccare con il tasto destro del
mouse. Dal menù contestuale si sceglie poi la voce Proprietà.
14 3. simulazione con qcs step by step
Come già fatto per gli altri strumenti, occorre aprire con il doppio click la finestra
delle proprietà in modo da poter inserire dati ed equazioni:
1 Nome : Dati
2 f: 50
t
3 Ru : 30
4 Lu : 0.1
5 XLu 2 ∗ p i ∗ f ∗ Lu
6 z: Ru+ j ∗ XLu
af
7
8
Z:
phi :
mag ( z )
phase ( z )
6 Il programma fa distinzione tra lettere minuscole e maiuscole. In termini informatici si dice che il
programma è case sensitive.
3. simulaz i o ne c o n qc s s t e p by s t e p 15
figure 3.4 a pag. 16). Se non si escludesse tale primo istante di tempo, la valutazione
dei valori massimi verrebbe influenzata anche da quei valori che la corrente assume
durante il transitorio.
Il tempo t1 viene quindi valutato prendendo come riferimento il τ di un circuito
RL sottoposto a transitorio τ = Ru Lu
e, assumendo come valore di regime, il tempo
t = t1 = 5τ = 5 Ru .
Lu
t
Il tempo t2 è invece calcolato sommando il tempo t1 e il periodo T1 : t2 = t1 + T1 .
Una volta salvato il circuito, la simulazione può essere avviata velocemente con
il tasto funzione F2 o cliccando sulla terzultima icona posta sulla barra superiore.
1
af
Se la simulazione va a buon fine7 , è possibile inserire immediatamente i grafici di
figura 3.4 a pag. 16 cliccando sull’icona Cartesiano del pannello a sinistra. È anche
possibile inserire due tabelle relative ai dati inseriti precedentemente, in modo da
capire la consistenza e l’attendibilità dei risultati (il look and feel è stato volutamente
scelto simile a quello di Qucs):
number XLu
31.42
Z
43.4
phi
46.32
7 Nel caso in cui sia stato riscontrato uno o più errori, leggere attentamente i messaggi e cercare di
correggerli. Molto spesso si tratta di virgole inserite al posto dei punti decimali, di nomi di variabili
che in un punto compaiono scritte in un modo e in altri, per esempio in minuscolo o maiuscolo, di
accenti, di spazi presenti nei nomi delle equazioni, simboli errati ecc. . .
16 3. simulazione con qcs step by step
Dopo aver editato un nuovo elemento come una equazione, conviene simulare
nuovamente il circuito, in modo da capire se tra una simulazione e l’altra vengono
riscontrati errori che è possibile correggere con relativa facilità.
Il significato delle funzioni interne di Qucsxvalue(<n>,<m>) e max(<n>,<r>) è il
seguente:
t
• max(<n>,<r>) ritorna il malore massimo della grandezza <n> nell’intervallo di
tempo t1–t2;
4
af 200
100
time: 0.016667
0.016666
I1.It: -0.83394
time: 0.036667
0.036668
I1.It: -0.81861
I1.It
V13.Vt
0 0
-100
-2
Dr
-200
-4
0 0.005 0.01 0.015 0.02 0.025 0.03 0.035 0.04
t
(a) Andamento tensione V13 –corrente I 1 .
4
time: 0.036667
0.036668
time: 0.016666
200 I2.It: -2.0217
I2.It: -2.0013
2
100
I2.It
V23.Vt
0 0
-100
-2
-200
-4
0 0.005 0.01 0.015 0.02 0.025 0.03 0.035 0.04
t
(b) Andamento tensione V23 –corrente I 2 .
Figura 3.4. Andamento delle tensioni e delle correnti relative ai due wattmetri. Si noti
il fenomeno del transitorio che, a partire da t = 0, cessa sicuramente dopo un tempo
pari a 5τ .
3. simulaz i o ne c o n qc s s t e p by s t e p 17
• xvalue(<n>,<m>) ritorna un valore dell’ascissa della grandezza <n> (nel caso parti-
colare della tensione V13.Vt e della corrente I1.It) quando quella stessa grandezza
assume un valore (quindi un’ordinata) specifico. L’equazione non fa quindi altro che
valutare in quale istante di tempo quella tensione e quella corrente raggiungono i
rispettivi valori massimi nell’intervallo di tempo che da t1 arriva sino a t2.
t
Nel circuito si includono anche le equazioni riguardanti il wattmetro W2 :
Equazione
tempo_V23_e_I2_max
1
aft_V23_max = xvalue(V23.Vt, max(V23.Vt, range(t1,t2)))
t_I2_max = xvalue(I2.It, max(I2.It, range(t1,t2)))
Una volta lanciata la simulazione e riscontrata l’assenza di errori si introducono
le due tabelle dove visualizzare i tempi appena calcolati:
number t_V13_max
0.021662
t_I1_max
0.022574
Equazione
number P23
Potenza_P23
1 152.1
P23 = V23_max*I2_max*cos(deg2rad(beta))
Una volta note le potenze lette dai due wattmetri, è possibile verificare l’esattezza
del metodo Aron, confrontando i risultati con quelli ottenuti applicando diretta-
mente le canoniche equazioni per il calcolo della potenza attiva e reattiva di una
t
sistema trifase equilibrato e simmetrico (P = V I cos φ e Q = V I sin φ).
Potenze calcolate:
Equazione
af Potenze_trifase
Pt = sqrt(3)*V13_max*I1_max*cos(deg2rad(phi))
Qt = sqrt(3)*V13_max*I1_max*sin(deg2rad(phi))
number
1
Pt
768.9
Qt_aron
804.6
Dr
Qt_aron = sqrt(3)*(P13 - P23)
Si nota immediatamente quanto le potenze calcolate con il metodo Aron, siano
praticamente uguali a quelle calcolate utilizzando le equazioni della potenza attiva
e reattiva di un sistema trifase che sia però equilibrato e simmetrico.
È possibile dimostrare l’esattezza del metodo Aron, passando da un carico a
comportamento induttivo a uno a comportamento capacitivo.
3. simulaz i o ne c o n qc s s t e p by s t e p 19
V13
e1
simulazione
transitorio
1
TR1
Type=lin
EA I1
R1 Start=0
U=127.02 V Stop=40 ms
R=Ru
Phase=90 Points=10000
L1
V23 L=Lu
e2 R3 L3 L4 R2
R=Ru L=Lu L=Lu R=Ru
O 2 Equazione
t
Dati
EB I2 f=50
U=127.02 V Ru=30
Phase=-30 number XLu Z phi
Lu=0.1
1 31.42 43.4 46.32 XLu=2*pi*f*Lu
z=Ru+j*XLu
Z=mag(z)
phi=phase(z)
number t1 t2
af
200
100
EC
U=127.02 V
Phase=-150
time: 0.016666
I1.It: -0.83394
e3
time: 0.036668
I1.It: -0.81861
4
2
I1.It
200
100
1 0.016667
time: 0.016666
I2.It: -2.0013
0.036667
t1=5*Lu/Ru
t2=t1+1/f
time: 0.036668
I2.It: -2.0217
4
I2.It
V13.Vt
V23.Vt
0 0 0 0
Dr
-100 -100
-2 -2
-200 -200
-4 -4
0 0.005 0.01 0.015 0.02 0.025 0.03 0.035 0.04 0 0.005 0.01 0.015 0.02 0.025 0.03 0.035 0.04
t t
Equazione Equazione
tempo_V13_e_I1_max tempo_V23_e_I2_max
t_V13_max=xvalue(V13.Vt, max(V13.Vt, range(t1,t2))) t_V23_max=xvalue(V23.Vt, max(V23.Vt, range(t1,t2)))
t_I1_max=xvalue(I1.It, max(I1.It, range(t1,t2))) t_I2_max=xvalue(I2.It, max(I2.It, range(t1,t2)))
Equazione Equazione
number alfa number beta
sfasamento_V13_I1 sfasamento_V23_I2
alfa=360*f*abs(t_I1_max-t_V13_max) 1 16.4 beta=360*f*abs(t_I2_max-t_V23_max) 1 76.3
Equazione Equazione
valori_massimi_V13_I1 valori_massimi_V23_I2
V13_max=max(V13.Vt, range(t1,t2)) V23_max=max(V23.Vt, range(t1,t2))
I1_max=max(I1.It, range(t1,t2)) I2_max=max(I2.It, range(t1,t2))
Equazione Equazione
Potenza_P13 Potenza_P23
P13=V13_max*I1_max*cos(deg2rad(alfa)) P23=V23_max*I2_max*cos(deg2rad(beta))
number P23
number P13
1 152.1
1 616.6 Risultati
Equazione Equazione
Potenze_trifase Potenze_con_Aron
Pt=sqrt(3)*V13_max*I1_max*cos(deg2rad(phi)) Pt_aron=P13+P23
Qt=sqrt(3)*V13_max*I1_max*sin(deg2rad(phi)) Qt_aron=sqrt(3)*(P13-P23)
t
af
Dr
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