Corriere della Sera Sabato 3 Luglio 2010
55
Spettacoli
Il caso
La riforma
Bondi è legge
ma salterà
la prima
del «Barbiere
di Siviglia»
con Flórez e
sono incerte
le trasferte
a Buenos
Aires
e a Pompei
Romeo e Giulietta
Antonella Albano e
Alexander Volchkov in
una scena del balletto
«Romeo e Giulietta»: la
prima dello spettacolo è
saltata per uno sciopero
lo scorso 25 giugno
Alla Scala la protesta infinita
Ogni opera rischia lo sciopero
Nella «Pomigliano della lirica» lavoratori divisi. E spettatori indignati
MILANO — Lo sciopero infinito
sul decreto di riforma delle Fonda-
zioni lirico-sinfoniche, «riforma
che non penalizza la Scala», dichia-
ra il sovrintendente Lissner, è solo
l’ultimissimo di una serie di mobili-
tazioni stile anni Settanta che fan-
no della Scala la roccaforte postmo-
derna dell’agitazione sindacale,
una Pomigliano della cultura. Sono
saltati il «Simon
Boccanegra»
con Domingo,
«Faust», «Ro-
meo e Giuliet-
ta», ora il «Bar-
biere di Sivi-
glia» con Flórez
ma si minaccia-
Letizia Moratti no scioperi an-
che sulle trasfer-
te a Pompei e
Buenos Aires. E’
una protesta ve-
nata anche di
ideologia, dove
sul blog dei lavo-
ratori si legge
«Di Pietro è il
Stéphane Lissner nostro Marado-
na, la lirica sarà
la Slovacchia di Berlusconi», in as-
semblea ci si fa scappare che gli
spettatori «fanno schifo» (la solita
storia dei ricchi ignoranti), dove va
bene Lissner se è contro i tagli al
Fus ma va «cacciato» se non paga
chi si presenta in bermuda sul pal-
co, dove il direttore musicale lo
«caccia» (Muti) e lo «sceglie» l’or-
chestra in autogestione (non passa-
no i milanesi Chailly e Gatti vedre-
mo se passa l’abbadiano terzomon-
dista Dudamel), dove viene accla-
mato il ritorno di Abbado per il
«concerto alla città» (300 posti in
vendita), anche se sarebbe costato
alla collettività 13 milioni in piante
(perché non per ripianare i 4 milio-
ni in meno del Fus alla Scala?).
Per che cosa si è protestato negli
ultimi anni? Nel 2005 la buriana
venne innescata da Riccardo Muti:
scioperi a ripetizione e cacciata dei
sovrintendenti Fontana e Meli e del-
lo stesso Muti. Nell’autunno 2007
gli scioperi per l’integrativo (che la
Scala fu tra i pochi a pagare) iniziarono
sul «Requiem» di Barenboim, prose-
guirono sulla celebrazione per Toscani-
ni e con la contrapposizione tra orche-
strali contro operai e maschere (molti
sono parenti di dipendenti, siamo in
Italia) che si travestirono da vampiri a
simbolizzare gli orchestrali stessi. I
«Ripensateci»
Il Piccolo scrive a Berlusconi: no ai tagli
MILANO — Il Piccolo Teatro lancia l'allarme sui tagli annunciati ai
fondi per lo spettacolo e chiede un ripensamento in un ordine del
giorno del Cda inviato a Berlusconi, a Tremonti e a Bondi. «La gravità
dei tagli per il triennio 2009-2011... introduce elementi di
indeterminatezza di tale portata da non consentire una ragionevole
programmazione; colpisce indiscriminatamente».
Il concerto L’ex Genesis nell’unico show europeo per il disco «Going Back». Quincy Jones: «È uno di Chicago»
Phil Collins porta a Montreux il soul Anni 60
DAL NOSTRO INVIATO
MONTREUX (Svizzera) —
Chissà quando lo rivedremo di
nuovo su un palco. Phil Collins
ha chiuso ieri la serie speciale
di concerti per presentare il
suo nuovo album «Going
Back», raccolta di successi del-
l’era Motown che uscirà a set-
tembre. «Due serate a Philadel-
phia, tre a New York e questa. E
basta», dice con orgoglio Clau-
de Nobs, fondatore e direttore
del Montreux Jazz festival che
ha aperto giovedì la 44esima
edizione con questo evento.
Sono anni che Collins annun-
cia il ritiro, per poi ributtarsi in
nuovi progetti. Fatta anche la
reunion dei Genesis, le scuse
Recite e agitazioni
quali non firmavano l’integrativo an- Tokio, Barenboim sforò di sei minuti
che perché non comprendeva «il costo nelle prove del «Requiem», dopo aver
di lavaggio delle camicie». L’indennità fatto rifare un pezzo nelle prove in co-
smoking, invece, era già confluita nel- stume di «Aida»: azione sindacale per-
lo stipendio, mentre veniva ribadita ché si può sforare «massimo di 15 mi-
quella sugli strumenti. Allora si parago- nuti, ma solo se la prova avviene in Ita-
narono gli orchestrali «ai piloti Alita- lia».
lia» (Maurizio Lupi, Pdl) e si invocò la Privilegi? A sentire l’ex sindaco Ga-
precettazione (Filippo Penati, Pd). Nel briele Albertini, la Scala è «una cittadel-
dicembre 2009, durante una tournée a la sindacale con costi fuori controllo
perché esito di un sistema corporativo,
dove se la cantano e se la suonano so-
stenuti da un’influente intellighenzia
salottiera. Ricordo che gli orchestrali
avevano una presenza solo pari al 60%;
che gli operai per disporre i leggii della
Filarmonica (ndr organizzazione priva-
ta degli orchestrali Scala che il decreto
Bondi non tocca, come pure la loro atti-
vità privata) erano un centinaio (frutto
degli accordi sindacali ndr) e che per i
concerti c’erano un numero esorbitan-
te di elettricisti e un contratto con coo-
perative collegate ai dipendenti. Propo-
sono sempre meno. Lo show Too Proud» e «Girl (Why You Motown
parte con le note di «Signed, Se- Wanna Make Me Blue)» dei Phil Collins, 59
aled, Delivered I’m Yours» di Temptations, «Dancing in The anni, alla 44esima
Stevie Wonder. Tredici musici- Streets» (già rifatta da Bowie e edizione del
sti e cinque coristi in scena, Jagger) e «(Love Is Like a) Heat Montreux Jazz
Phil arriva e si parte con «Ain’t Wave» di Martha and the Van- Festival
In piazza
Gli Orchestrali e i coristi del Teatro
alla Scala il 24 giugno in piazza
Scala contro l’approvazione del
decreto Bondi
si un ticket-restaurant al posto di una
mensa carissima - ricorda Albertini -
ma fu impossibile».
E' un mondo fantastico, quello scali-
gero, di melodramma, dove prima di
ogni «prima» vengono minacciati scio-
peri, ma dove si scende in piazza a suo-
nare gratis «per gli altri», specie per i
«giovani». Che ieri, però, su Facebook
scrivevano messaggi di esasperazione:
«Coro e orchestra si dovrebbero vergo-
gnare» (Stefano Balbiani), «Da me sol-
di non ne beccheranno mai più» (Davi-
de Incerti), «Il ministero della verità
dei lavoratori Scala ha decretato che il
9 luglio non c’è il Barbiere ma la repli-
ca di sciopero» (Paolo Gromme). Il tut-
to mentre i lavoratori accusavano il sin-
daco Moratti, reo di essere contro lo
sciopero, e il Consiglio comunale, che
non ha votato una mozione di soste-
gno ai lavoratori: «Dopo mesi di inizia-
tive - ha detto Albori, Cgil - la Moratti
non si è vista un minuto». E così via al-
la bara della cultura consegnata a Palaz-
Messaggi
Sul web messaggi di melomani
esasperati. E tra i dipendenti
c’è chi propone un referendum
sulle nuove contestazioni
zo Marino, allo striscione «Moratti: la
donna immobile» e con la solita minac-
Simon Boccanegra Domingo
cia: «Vergogna, Moratti il 7 dicembre
la Scala per te sarà chiusa». Dal canto
suo il sindaco ha rivolto un invito: «Ri-
nell’opera spesso bloccata da scioperi cordo che la Scala è ambasciatrice ita-
liana nel mondo, simbolo di Milano e
una fondazione virtuosa che ha prodot-
to utili».
Già, gli stranieri cosa dicono? Arriva-
no, trovano «closed» e scrivono lettere
di protesta ai giornali. A volte si metto-
no in fila per i biglietti «last minute»,
ma quelli delle migliori serate vanno
nelle mani dei loggionisti attraverso
Faust Manifestazioni di protesta preliste, appelli e contrappelli incom-
anche per il «Faust» alla Scala prensibili per i giapponesi attoniti.
Dopo tutti questi scioperi, i lavorato-
ri sembrano perplessi e divisi. Persino
sul sito duro e puro («il sottoscala»)
scrivono di «teatro diviso in faide»,
«scollamento evidente tra sindacati e
lavoratori con democrazia che è solo
optional», invitano al «referendum sul-
la continuazione degli scioperi» men-
tre per qualcuno stare alla Scala è co-
me «stare agli arresti domiciliari, me-
Il Barbiere di Siviglia Sciopero per la glio solo di San Vittore». Sicuri?
prima del 9 luglio (nella foto, Flórez) Pierluigi Panza
© RIPRODUZIONE RISERVATA
dellas. Siamo nell’Olimpo musi- Dreamed You’d Leave in Sum-
cale di Collins. Lo spiega ai 4 mer», «Loving You Is Sweeter
mila in platea: «Due anni fa ho Than Ever», «Going to a Go-
deciso di fare un album con le go». Il punto debole è la voce
canzoni che ascoltavo quando dell’ex Genesis. Nella prima par-
ero un teenager, la colonna so- te dello show fatica a tenere
nora della mia vita». botta durante i pezzi più tirati,
Fra i musicisti anche qual- poi quando entra nel cuore del-
che pezzo dei Funk Brothers la serata rimane spesso freddo
che su quei dischi suonarono e distaccato. Nei bis Phil si la-
negli anni Sessanta, quando la scia andare e si chiude in bellez-
Motown portò il soul anche ai za con «You Can’t Hurry Love»
bianchi. Il lavoro quasi archeo- e «My Girl».
logico sugli arrangiamenti è cu- Non bastassero gli applausi,
ratissimo. Il suono è perfetto e a incoronare pubblicamente il
l’acustica (non siamo agli Ar- 59enne ci pensa Sua Maestà
cimboldi...) pure. La raccolta di Quincy Jones. «Quest’uomo
hit è incredibile: Collins pesca non è inglese... è di South Side
anche fuori dalla scaletta del cd Chicago». Se lo dice lui...
e tra le molte si sentono «Papa Andrea Laffranchi
Was a Rolling Stone», «Never © RIPRODUZIONE RISERVATA
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