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CORTE DI CASSAZIONE, sezione II civile, 20-06-2011, n.

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Svolgimento del processo. Enrico Gualco, proprietario di una strada privata posta in
comune di Gavi, agiva in negatoria servitutis, innanzi al Tribunale di Alessandria, nei confronti
di Adriano Mottin e di Margherita Caiazzo, che su detta strada pretendevano lesistenza di un
diritto di passaggio pedonale e carraio.
I convenuti resistevano alla domanda, deducendo lacquisto della servit, per titolo o per
destinazione del padre di famiglia.
Respinta in primo grado, la domanda era, invece, accolta dalla Corte dappello di Torino, adita
da Altredo Gualco, erede di Enrico.
Ricostruiti i passaggi intermedi da Enrico Gualco, in precedenza proprietario unico dei fondi
pretesi servente e dominante, fino alla situazione in atto, la corte subalpina osservava, in
particolare, che nellatto (notaio Pacifico, anno 1982) dacquisto in favore del dante causa degli
appellati, Enrico Gualco aveva concesso allacquirente esclusivamente un diritto di parcheggio a
carattere personale sulla strada, diritto non trasmissibile mortis causa, n cedibile a terzi e
commisurato temporalmente alla vita dellacquirente; per contro, in altro e precedente atto di
vendita (notaio Torelli del 1962) lo stesso Enrico Gualco nel trasferire a terzi altra porzione
immobiliare aveva espressamente costituito in favore della propriet alienata un diritto di passo
su area corrispondente a quella su cui sarebbe stata poi realizzata la strada. Ci posto, sebbene il
diritto di parcheggio presupponesse ovviamente il transito sulla strada, non era vera, nel caso
specifico, la proposizione inversa, atteso che, se fosse stata esistente la servit di passaggio, non
vi sarebbe stata alcuna necessit di prevedere il diritto personale di parcheggio in favore
dellacquirente, poich questultimo avrebbe potuto utilizzare a tal fine lannesso sedime,
anchesso ceduto dal Gualco, posto a fianco della propriet alienata, sedime senzaltro
accessibile attraverso la strada rimasta in propriet del predetto venditore.
Nessuna rilevanza poteva, poi, attribuirsi, alle caratteristiche della strada e al fatto che essa
fosse destinata alla servit di passaggio in favore di altra propriet, dovendosi provare analoga
destinazione anche in favore dellimmobile dei Mottin-Caiazzo.
Concludeva, pertanto, la corte territoriale, che essendovi stata disposizione relativa alla
servit, che escludeva la costituzione della stessa a favore degli appellati per destinazione del
padre di famiglia, restava assorbito lesame dei restanti requisiti previsti dallart. 1062 c.c.
Per la cassazione di questultima sentenza ricorrono Adriano Mottin e Margherita Caiazzo,
articolando tre motivi dimpugnazione.
Resiste con controricorso Alfredo Gualco.
Entrambe le parti hanno depositato memoria.
Motivi della decisione. 1. - Con il primo motivo dimpugnazione denunciata la
violazione dellart. 1062 c.c., assumendosi che, pur esatta la distinzione operata dalla Corte
dappello di Torino tra servit (costituita in favore di altra porzione immobiliare gi appartenente
a Enrico Gualco, precedente unico proprietario) e diritto personale (negoziato da questultimo a
vantaggio del dante causa dei ricorrenti), il parcheggio cosa diversa dal passaggio, poich pur
includendolo indipendente da esso, cui pu essere aggiunto o dal quale pu essere escluso.
Pertanto, il silenzio serbato al riguardo dal venditore precedente, proprietario unico dei due
fondi, non pu influire sulla costituzione della servit di passaggio per destinazione del padre di
famiglia, non essendovi incompatibilit tra la previsione di un diritto personale di parcheggio e la
costituzione ipso iure di una servit di passaggio.
2. - Con il secondo motivo si deduce la violazione e/o falsa applicazione degli art. 1362 e
1363 c.c., lamentando che nellinterpretare il titolo di provenienza della propriet degli odierni
ricorrenti (id est, latto di vendita in favore del loro dante causa), la corte territoriale non ha dato
peso al fatto che nel suo complesso il contratto non esclude limposizione di una servit di
passaggio pedonale e carraio sulla strada di propriet Gualco, per cui non si pu ritenere che tale
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atto contenga una disposizione contraria al sorgere della servit di passaggio per destinazione del
padre di famiglia.
3. - Il terzo motivo censura linsufficiente e/o contraddittoria motivazione circa un punto
decisivo della controversia, e cio sul fatto che il fondo di propriet dei ricorrenti parte della
strada che al momento dellatto notaio Torelli, del 1962, atto costitutivo di altra servit di
passaggio a favore di altro immobile, la strada stessa non esisteva ancora. Ci posto, si sostiene,
tale servit grava attualmente non sullintero percorso della strada, ma soltanto sul residuo fondo
del venditore cos come indicato nel medesimo atto (in allora, lex mappale 291), di guisa che la
servit non grava su quella porzione di terreno che pur facente parte oggi della strada, non
derivata dal ridetto fondo. Con la conseguenza, si sostiene, che mentre i (condomini) proprietari
del fondo dominante utilizzano senza titolo, ai fini del passaggio, anche una porzione di terreno
estranea al locus servitutis ricavabile dal titolo, i ricorrenti per accedere al e recedere dal loro
fondo dovrebbero operare una breccia nel muro del loro fabbricato, pur essendo lo stato di fatto
(strada e fabbricato) rimasto immutato rispetto a quanto a suo tempo imposto dal Gualco (con
latto notaio Pacifico del 1982).
4. - In via preliminare va rilevata linammissibilit, siccome eccedente i limiti imposti dallart.
372 c.p.c., della produzione in fotocopia della rappresentazione grafica dei luoghi, allegata alla
memoria di parte controricorrente.
5. - Il ricorso fondato.
5.1. - In tema di costituzione di servit per destinazione del padre di famiglia, lart. 1062,
cpv., c.c. dispone che se i due fondi cessarono di appartenere allo stesso proprietario senza
alcuna disposizione relativa alla servit, questa sintende stabilita attivamente e passivamente a
favore e sopra ciascuno dei fondi separati.
La giurisprudenza di questa corte afferma costantemente in materia che la disposizione
relativa alla servit la quale, ai sensi dellart. 1062, 2 comma, c.c. impedisce lo stabilirsi della
servit nonostante lo stato di fatto preesistente, non desumibile da facta concludentia, ma deve
rinvenirsi o in una clausola in cui si conviene espressamente di voler escludere il sorgere della
servit corrispondente alla situazione di fatto esistente tra i due fondi e determinata dal
comportamento del comune proprietario, o in una qualsiasi clausola il cui contenuto sia
incompatibile con la volont di lasciare integra e immutata la situazione di fatto che in forza
della legge determinerebbe il sorgere della corrispondente servit, convertendosi in una
situazione di diritto, o in una regolamentazione negoziale da cui si desume che le parti abbiano
voluto costituire la servit (che in tal modo nasce in base a titolo e non per destinazione del
padre di famiglia) (Cass. 3116/95, Foro it., Rep. 1997, voce Servit, n. 11; 6183/94, id., Rep.
1994, voce cit., n. 6; 1853/86, id., Rep. 1986, voce cit., n. 10).
Sul medesimo punto si precisa, altres, che il 2 comma dellart. 1062 c.c., nel richiedere
lassenza di una disposizione relativa alla servit allatto della separazione dei fondi appartenenti
allo stesso proprietario non va inteso nel senso restrittivo che una qualsiasi clausola relativa alla
servit sia sufficiente a rendere inoperante la sua costituzione per destinazione del padre di
famiglia, ma nel senso di una qualsiasi clausola il cui contenuto sia incompatibile con la volont
di lasciare integra e immutata la situazione di fatto che in forza di legge determina il sorgere
della corrispondente servit, convertendo la situazione di fatto in una situazione di diritto (Cass.
11207/93, id., Rep. 1993, voce cit., n. 21, e 4829/88, id., Rep. 1988, voce cit., n. 9).
5.2. - Nello specifico la corte territoriale ha basato lesclusione dellacquisto della servit su
tre elementi, nessuno dei quali, per, in grado di fondare, da solo o in connubio con gli altri,
laccertamento negativo dellacquisto per destinazione del padre di famiglia della servit in
oggetto.
5.2.1. - Il primo costituito dalla clausola stessa, inserita nellatto notaio Pacifico del 1982,
posto in essere tra Enrico Gualco, gi proprietario unico dei fondi pretesi servente e dominante, e
il dante causa dei Mottin-Caiazzo, clausola con la quale era stato attribuito a questultimo,
acquirente dellimmobile oggi preteso dominante, il diritto personale di parcheggio sulla strada
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rimasta in propriet del venditore, diritto non trasmissibile mortis causa, n cedibile a terzi e
commisurato temporalmente alla vita dellacquirente stesso.
Tale clausola, per come ricostruita e interpretata dal giudice dappello nei termini appena
detti, non di per s incompatibile con la costituzione ex art. 1062 c.c. di una servit di
passaggio sul medesimo sedime stradale. Essa, infatti, attribuisce allacquirente un diritto che
ben pu aggiungersi ad una servit di passaggio per destinazione del padre di famiglia,
attribuendo in favore del solo acquirente unutilit aggiuntiva, che consiste nel diritto personale
di lasciare in sosta un veicolo nella residua propriet dellalienante. Il fatto che il parcheggio
implichi il transito da e per la strada, e che, dunque, luno e laltro partecipino della medesima
natura personale, e non reale, del diritto che li include ai sensi del prefato titolo derivativo, non
autorizza la deduzione che sul medesimo sito non possa concorrere un ulteriore diritto di
passaggio altrimenti titolato, in quanto nella logica di una siffatta clausola ci che negoziato
pur sempre e soltanto il diritto di parcheggio, il passaggio derivandone di conseguenza. Tale
diritto, per il vantaggio ulteriore che arreca rispetto al solo passo, non pu ritenersi incompatibile
con la coesistenza di una servit di passaggio contemporaneamente costituita quale effetto
legale, in base alla norma in commento, della scissione dellunica propriet.
5.2.2. - Il secondo elemento dato dalla circostanza per cui Enrico Gualco, in altra e
precedente occasione negoziale (atto notaio Torelli, del 1962), nel trasferire a terzi una porzione
immobiliare diversa da quella poi pervenuta ai Mottin-Caiazzo, aveva espressamente costituito
in favore della propriet venduta un diritto di passo su area corrispondente a quella su cui
sarebbe stata poi realizzata la strada costituente il locus della servit di cui si questiona.
Detta circostanza (ovviamente priva di rilievo ex se, in quanto descrive una clausola inserita
in un diverso contratto, non interessante la relazione tra i fondi delle parti oggi in lite) non
possiede valore (neppure) sub specie di condotta avente incidenza ermeneutica sul successivo
atto notaio Pacifico, per difetto del requisito di comunanza richiesto dallart. 1362 c.c. In altri
termini, il fatto che (come implicitamente argomenta la corte subalpina) Enrico Gualco ben
sapesse la differenza tra servit e diritto personale di passaggio, non trae la conseguenza che tale
consapevolezza si sia trasfusa e convertita in intento negoziale comune allacquirente e volto ad
escludere la costituzione di una servit di passaggio per destinazione del padre di famiglia.
5.2.3. - Il terzo dato di fatto costituito da ci, che ove le parti non avessero voluto escludere
la servit di passo, non vi sarebbe stata alcuna necessit di prevedere un diritto personale di
parcheggio in favore dellacquirente, poich questultimo avrebbe potuto utilizzare a tal fine
lannesso sedime, anchesso ceduto dal Gualco, posto a fianco della propriet alienata e
accessibile attraverso la strada rimasta in propriet del venditore.
Anche tale elemento, tuttavia, non vale ad attribuire alla clausola pi volte citata il senso
ritenuto dalla corte territoriale, sia perch attiene alla motivazione di convenienza dellatto,
puramente interna e soggettiva, e dunque inidonea a rendere laccordo obiettivamente
incompatibile con la costituzione della servit di passaggio per destinazione del padre di
famiglia; sia in quanto attribuisce carattere concludente ad un fatto, mentre la disposizione
relativa alla servit deve esaurirsi in una clausola.
6. - In conclusione, il ricorso va accolto e la sentenza impugnata deve essere cassata con
rinvio ad altra sezione della Corte dappello di Torino, che nel decidere la controversia si atterr
al seguente principio di diritto: In tema di costituzione di servit per destinazione del padre di
famiglia, la disposizione relativa alla servit la quale, ai sensi dellart. 1062, 2 comma, c.c.
impedisce lo stabilirsi della servit nonostante lo stato di fatto preesistente, non desumibile da
facta concludentia, ma deve rinvenirsi o in una clausola in cui si conviene espressamente di
voler escludere il sorgere della servit corrispondente alla situazione di fatto esistente tra i due
fondi e determinata dal comportamento del comune proprietario, o in una qualsiasi clausola il cui
contenuto sia incompatibile con la volont di lasciare integra e immutata la situazione di fatto
che in forza della legge determinerebbe il sorgere della corrispondente servit, convertendosi in
una situazione di diritto, o in una regolamentazione negoziale da cui si desuma che le parti
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abbiano voluto costituire la servit (che in tal modo nasce in base a titolo e non per destinazione
del padre di famiglia). Pertanto, non oggettivamente incompatibile con leffetto naturale di
costituzione di una servit di passaggio per destinazione del padre di famiglia, la clausola con la
quale le parti del contratto che determina la scissione delloriginario dominio unico in due
propriet distinte, luna in situazione di asservimento rispetto allaltra, prevedano un diritto
personale di parcheggio, non trasmissibile mortis causa, n cedibile a terzi e commisurato
temporalmente alla vita dellacquirente, da esercitarsi su di una strada rimasta in propriet del
venditore.
6.1. - Oltre ad esaminare i restanti requisiti prescritti dagli art. 1061 e 1062 c.c.,
espressamente rimasti assorbiti nella decisione annullata, il giudice di rinvio provveder a
statuire sulle spese del presente giudizio di cassazione.
P.Q.M.
La Corte accoglie il ricorso, cassa la sentenza impugnata e rinvia ad altra sezione della Corte
d'appello di Torino, che provveder anche sulle spese del presente giudizio.
Cos deciso in Roma, nella Camera di consiglio della Sezione Seconda Civile della Corte
Suprema di Cassazione, il 22 marzo 2011.
Depositato in Cancelleria il 20 giugno 2011.

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