Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
lite e societ
Carlo Carboni
La partita a scacchi in cui sono impegnate la societ italiana e
le sue lite contro la crisi dovrebbe essere giocata con maggior
concentrazione e lucidit riguardo la strategia di attacco da
adottare. Larroccamento del re-sistema pu essere utile ad
arginare momentaneamente una situazione difficile nella quale
la crisi economico-finanziaria del vecchio mondo occidentale
si mescola con il malessere democratico, il declino relativo del
paese e la crisi morale-culturale della sua societ. Tuttavia,
questa tattica difensiva non aiuta a vincere la partita del
cambiamento e dello sviluppo, ma semmai a protrarre un
galleggiamento con il costante pericolo di finire fatalmente
sotto scacco. La speranza pu rinascere a patto che si diffonda
la consapevolezza che i meriti degli alfieri, giovani emergenti,
non vanno tenuti sottacqua, ma messi in valore, che le mosse
intraprendenti sui mercati internazionali dei nostri cavalli
imprenditoriali non restino isolate, ma affiancate e sostenute
dallazione corale dei pedoni-cittadini, da un software culturale
persuasivo delle torri mediali e soprattutto da una rinnovata
capacit di decisione della politica-regina. In sintesi, ad ogni
pezzo sulla scacchiera richiesto di mettere in valore le proprie
abilit potenziali con senso di responsabilit e spirito di
squadra.
Le crisi incombenti
Da quando deflagrata la crisi economico-finanziaria abbiamo
letto e ascoltato uno sterile ritornello consolatorio: lItalia andr
meglio di molti altri paesi europei, grazie alla sua robusta
economia manifatturiera, alla solidit dei bilanci familiari e, in
parte, delle imprese e delle banche. indubbio che le capacit
adattive degli italiani abbiano reso il paese capace di resistere ad
una crisi di natura internazionale che ha per messo in evidenza
soprattutto i limiti del vecchio mondo occidentale affacciato
sullo scenario globale. Tuttavia, restano i problemi interni che
rischiano di vanificare la pi o meno buona tenuta, fino ad oggi,
del nostro tessuto socioeconomico (ma si vedano anche le
riflessioni e critiche contenute nei due capitoli di questo libro
sul settore economico e bancario).
In primo luogo, riemerge, sintomatico, il declino economico: il
Paese non riesce a crescere a ritmi accettabili a livello
socioeconomico ormai da un decennio, durante il quale la
crescita stata complessivamente 1/3 di quella media Ue; nel
biennio 2008-9, la produttivit ulteriormente crollata del 2,7%;
siamo fanalini di coda in Europa per ripresa economica (nel
2010 attorno all''1% contro oltre il 3% della Germania). Il
rischio di un peggioramento dello scenario socioeconomico
2
Cinica o civica?
Quando i grandi movimenti sociali si sono rarefatti, la stessa
societ di massa, nel benessere, rifluita nell'atomizzazione,
confidando nella rappresentanza legittima democratica e nella
sua rappresentazione mediale, trasfuse in opinione pubblica. Tra
le macerie dei vecchi collettivismi, si sono fatti largo due
fenomeni sociali correlati: sia una frammentazione e
unatomizzazione sociale (la societ degli individui) che una
separazione pi netta tra pubblico e privato. Questa separazione
si fatta distanza fra governati e governanti tra libert e
autorit ed stata colmata, meglio, surrogata dallopinione
pubblica, la quale mette in scena, sui suoi canali informativi, la
11
13
Note
i Cfr. Carboni 2007. La prima indagine sulle lite stata da me condotta nel
1990 e poi ripetuta nel 1998 (Carboni 2000).
18
Bibliografia
Angeletti L., (2011) (intervista a), I costi della politica sono un
tumore che cresce, in Il Sole 24 Ore, 25 febbraio.
Carboni, C., a cura di (2000), Le power lites in Italia, Roma,
Ediesse.
Carboni, C. (2007) (a cura di), Elite e classi dirigenti, Bari,
Laterza.
Carboni, C. (2008), La societ cinica. Le classi dirigenti italiane
nell'epoca dell'antipolitica, Bari, Laterza, .
Carboni, C. (2008b), Il Malessere democratico, in Il
Mulino, n. 5.
Carboni, C. (2008c), Il posizionamento all'interno delle classi
dirigente europee, in Generare classe dirigente. Una
sintonia da ritrovare con il Paese, 2 Rapporto LUISS,
Roma, Il Sole24Ore.
Carboni, C. (2009), I segnali di una maggior disponibilit nei
confronti del merito da parte del sistema-universit, in
Generare classe dirigente. Una mutazione del Paese da
accompagnare oltre la crisi, 3 Rapporto LUISS, Roma,
LUISS University Press.
Crouch, C. (2003), Post-democrazia, Bari, Laterza 2003
Dahl, R. (2006), Sulla democrazia, Bari, Laterza.
De Rita, G. (2009), Introduzione, in 43 Rapporto sulla
situazione sociale del Paese, a cura del Censis, Roma,
Franco Angeli.
Dorso, G. (1949), Dittatura, classe politica e classe dirigente,
Torino, Einaudi.
Floris, G. (2007), Mal di merito, Milano, Rizzoli.
Gherardi, L. (2011), Mobilit ambigua, Milano-Torino, Bruno
Mondadori.
Hay, C. (2007), Why We Hate Politics, Cambridge, Polity Press.
Julliard, J. (2009), La regina del mondo. Il potere dellopinione
pubblica, Venezia, Marsilio.
Ornaghi, L. e Parsi, V. E. (2001), Lo sguardo corto. Critica
della classe dirigente italiana, Bari, Laterza.
Pareto, V. (1988), Trattato di Sociologia generale, Torino, Utet.
Polanyi, K. (2000), La grande trasformazione, Torino, Einaudi.
Skidmore, P. e Bound, K. (2008), The Everyday Democracy
Index, Londra, Demos.
Socci, M. (2009), Le politiche per lo sviluppo locale in Italia,
in La governance dello sviluppo locale. Citt e territori in
Italia nellepoca della globalizzazione, a cura di C.
Carboni, Bologna, Il Mulino.
Weber, M. (1968), Economia e societ (vol. 1), Milano, Ed. di
Comunit.
19