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I laghi

Lo studio dei laghi di notevole interesse a causa dell'estrema sensibilit di tali corpi idrici
alle sollecitazioni ambientali e alle attivit umane.
In figura sono rappresentati gli andamenti durante l'anno delle variabili ambientali che
hanno influenza sulla dinamica dei laghi:
irraggiamento solare (HSW): presenta un massimo nei mesi estivi;
intensit dei venti (mean wind): i venti sono pi intensi nei mesi estivi;
portate affluenti (inflow): i picchi corrispondono ai picchi di precipitazione invernali;
temperatura dell'acqua affluente (temp.inflow): il picco a fine estate;
contenuto salino delle acque affluenti (NaCl inflow): ha gli stessi andamenti delle
precipitazioni.

inverno

primavera

estate

autunno

Osservazioni:
1. irraggiamento solare e intensit dei venti costituiscono l'energia fornita alla massa
del corpo idrico;
2. il picco della temperatura e quello dell'irraggiamento non sono in fase, ma il primo
in ritardo rispetto al secondo;
3. con le piogge, da un lato si ha un effetto di diluizione del contenuto salino, d'altra
parte avviene il trascinamento delle particelle sospese in atmosfera, che fa
innalzare il contenuto salino.
Tre ulteriori grafici mettono in evidenza gli andamenti di temperatura, contenuto salino e
ossigeno disciolto alle diverse profondit del lago.
(Tutte le figure qui riportate sono quelle illustrate dal professore durante la lezione e si
riferiscono al caso di un lago artificiale sito nell'emisfero australe: Wellington Reservoir,
Australia)

lailmil

In inverno la temperatura dell'acqua la stessa in tutta la profondit del lago: le isoterme


sono verticali. In questa condizione, l'intera massa d'acqua presenta circa la stessa densit
ed perci interessata da una completa miscelazione dovuta all'azione del vento.
Dopo la primavera, invece, si hanno elevati gradienti lungo la profondit, fino ad arrivare
all'estate, in cui si hanno delle isoterme suborizzontali.
Il contenuto salino ha un andamento simile, dovuto al fatto che in inverno si ha il massimo
miscelamento. Con il passare della stagione arrivano le piene, ovvero apporti di acqua pi
fredda, che si incuneano in fondo al lago aumentandone il contenuto salino. Ci f s che si
crei una stratificazione, favorita tra l'altro dal forte irraggiamento, che provoca l'aumento
della temperatura degli strati d'acqua superiori. Questi hanno infatti una densit minore
rispetto a quelli freddi, pi profondi, dunque il calore non pu trasmettersi per
convezione.
In tale stratificazione i gradienti maggiori si hanno nel contenuto d'ossigeno. Si creano
infatti uno strato superiore, aerobico, e uno strato inferiore anaerobico.
Si individuano tre livelli di profondit:
epilimnio: lo strato superficiale di spessore variabile, nel quale la temperatura
pressoch uniforme e prossima a quella dell'aria esterna. In questo strato vi
miscelazione del vento;
ipolimnio: lo strato profondo, non interessato dalla trasmissione di calore, che
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resta quindi alle basse temperature dei mesi invernali ;


termoclino: il piano orizzontale in corrispondenza del quale si verifica il massimo
gradiente di temperatura. Esso costituisce una barriera nei confronti del
movimento dell'acqua.

I fluidi stratificati sono governati da una dinamica molto particolare. La densit, infatti, non
omogenea, ma possibile descriverla secondo una legge:
=0 +e (z )+(x ,z ,t )
in cui:
0 un valore medio costante, che dipende dal tipo di fluido;
e(z) l'aliquota dovuta alla stratificazione (con z rivolto verso l'alto e nullo al fondo);
(x,z,t) funzione di eventuali perturbazioni.
Per descrivere la stratificazione si definisce il parametro :
1 d e
=
0 dz
Si tratta di una misura dell'efficacia del miscelamento, che d informazioni circa l'entit
della variazione di rispetto al valore medio lungo la profondit z.
Nell'ipotesi che non vi sia stratificazione =0 e =0. La pressione segue la legge:
p (z )=0 g (H z )
con H profondit del lago.
Ci significa che la risultante delle forze agenti su una sferetta immersa (somma della
forza peso e delle forze sul contorno) nulla e che spostando lentamente la sfera non
viene compiuto lavoro.
Se la superficie libera viene perturbata si genera un'onda di velocit u. Quando questa
tocca il contorno del lago (si ipotizzi una parete verticale e impermeabile), poich la parete
ha una velocit nulla, l'energia cinetica si trasforma in una sovrapressione 0u2 che si
manifesta con un innalzamento della superficie libera. Per comprendere se la
sovrapressione generata significativa, essa viene confrontata con la pressione tipica del
lago, ovvero quella che c' al fondo gH. La radice del rapporto cos definito d origine al
numero di Froud:
u
Fr =
gH
Il numero di Froud, dunque, lega l'energia cinetica con l'energia di pressione: se Froud
alto le variazioni di pressione sono significative rispetto a quelle tipiche del lago.
Nel caso in cui vi sia stratificazione, e(z)0 e 0. In questo caso una qualsiasi
perturbazione fa s che il fluido reagisca in maniera diversa alle varie profondit.
Prese due sferette (1 e 2) di egual volume V poste a quote diverse nel lago, esse
presentano una differenza di massa:
m =( 0 Z ) V
con Z differenza di profondit tra le due sferette.
Quando c' una causa eccitatrice esterna che impone un'accelerazione alla massa d'acqua,
la risposta del fluido non pi omogenea su tutta la verticale a causa della differenza di
massa.
Se viene creato un gradiente di pressione, da Navier-Stokes si ha che:

la particella 1 reagisce con:


(00 Z )

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la particella 2 reagisce con:

0 , minore della precedente

In tutta la profondit del lago si ha il gradiente massimo e la differenza di reazione


dell'ordine di H .
Questo parametro compare spesso come indicativo di come la stratificazione va a
influenzare la risposta della massa d'acqua sottoposta a una perturbazione.
Un ulteriore effetto della stratificazione dovuto al fatto che i gradienti di densit danno
luogo a forze di richiamo quando si cerca di allontanarsi dall'equilibrio. Spostando una
particella verso l'alto, si genera una anomalia di densit 0Z. Questo dovuto al fatto che,
a differenza di quanto accadeva nei fluidi omogenei, in questo caso il sistema non ha
risultante nulla. Chiamando Z il segmento di cui stata spostata la sferetta, a forza di
richiamo 0ZVg.
Se si lascia la sferetta, essa tende a tornare nel proprio strato d'origine. Per inerzia per
supera questo strato e si genera un moto oscillatorio (trascurando le dissipazioni e gli
attriti un moto perpetuo):
2
d z
V 0 2 =0 Zg V
dt
ovvero la massa per l'accelerazione pari alla forza di richiamo
d2z
=Zg
2
dt
con N = g frequenza con cui la sferetta va su e gi. Essa proporzionale a quindi
tanto pi la stratificazione forte, tanto maggiore la frequenza e il periodo basso.
Un esempio dato dalle sesse, dovute a improvvisi abbassamenti della pressione
atmosferica.
Lo stesso accade quando anzich traslare in verticale, la particella inizia a ruotare su se
stessa, generando moti baroclini (che sono all'origine della formazione di cicloni e
anticicloni).
Alcuni numeri tipici per descrivere i laghi:
Fi: il rapporto tra la scala temporale tipica delle oscillazioni, dovuta al periodo
ovvero all'inverso della frequenza, e la scala temporale tipica della causa
perturbante:
1
N
F i=
H /u
Se Fi molto maggiore di 1, possibile trascurare l'effetto della stratificazione, poich le
oscillazioni che nascono si dissipano (anche se molto lentamente) a causa della viscosit .
Numero di Grashov: mette a confronto il tempo impiegato dall'attrito a dissipare le
oscillazioni con la scala temporale delle oscillazioni stesse:
N 2H 4
Gv = 2

Numero di Prandtl: rapporto tra la dissipazione per attrito e la diffusione termica o


salina:
Pr =
K
Numero di Rossby: descrive come interagiscono le onde con il fatto che il lago sta
ruotando su se stesso a causa della rotazione terrestre:

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R 0=
L/
dove la velocit angolare di rotazione
=0 sen

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