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0. Cos la logica
In questa prima lezione del nostro corso di logica affronteremo alcune nozioni cardine che sono
propedeutiche al resto del lavoro.
Anzitutto chiediamoci: di cosa si occupa la logica? A questa domanda possibile rispondere in
molti modi. Ad esempio alcuni dicono che la logica si occupa delle leggi del ragionamento corretto.
Per adesso noi ci limitiamo a dire che la logica la disciplina che si occupa di valutare argomenti
in maniera sistematica rispetto alla loro validit deduttiva. Detto cos sembra molto vago,
perci dobbiamo analizzare la definizione proposta specificando ad uno ad uno i singoli termini.
1. Argomenti
Definiamo argomento una catena di ragionamento in supporto di una certa conclusione. Ad
esempio:
1. Tutte le nonne viziano i loro nipoti.
2. Anna una nonna.
3. Anna vizia i suoi nipoti.
Largomento comprende i passi 1-3 che sono degli enunciati (ovvero affermazioni che possono
essere vere o false) tra loro legati in qualche modo che andremo ad analizzare presto.
2. Valutazione
Con valutare, poi, si intendono due momenti indipendenti luno dallaltro:
Chiedersi se linferenza dalle premesse alle conclusioni valida (nel caso precedente lo );
3. Deduzione/induzione
Si considerino i due esempi:
1. Maria ama Aldo o Giovanni o Giacomo.
2. Maria non ama n Giovanni n Giacomo.
3. (Quindi) Maria ama Aldo.
e,
1. Tutti i cervi della Sila che ho incontrato in passato non mi hanno aggredito.
2. Il cervo che ho di fronte un cervo della Sila.
3. Il cervo che ho di fronte non mi aggredir.
Ora, senza valutare la verit delle premesse, possiamo dire che nel primo caso linferenza
assolutamente valida. Nel secondo caso invece linferenza, bench sembri convincente e
ragionevole, non garantisce in modo assoluto la verit della conclusione. Possiamo infatti
concepire uno scenario in cui il cervo che ho di fronte mi aggredir a dispetto delle mie passate
esperienze. Quindi diremo che
Uninferenza deduttivamente valida solo se, da premesse vere, garantisce in maniera assoluta che
la conclusione sar anchessa vera. Alternativamente, possiamo dire che le premesse implicano
logicamente la conclusione.
Se abbiamo chiamato il primo argomento deduttivo, possiamo chiamare il secondo induttivo,
dal momento che si basa sullin-durre, passare da occorrenze passate a nuove occorrenze dello
stesso caso. Talvolta deduzione e induzione vengono definite in termini leggermente diversi, cio
rispettivamente sulla base del passaggio dal generale al particolare o dal particolare al generale
(come in questo caso).
4. Valutazione sistematica
Abbiamo spiegato in che senso la logica si occupa di valutare, ora spieghiamo che significa
valutare sistematicamente. Si consideri il primo argomento di questa lezione (sulle nonne!) e lo si
compari con questo:
1. I cani sono amici delluomo.
2. Gino un cane.
3. Gino un amico delluomo.
Possiamo facilmente notare come sia un altro argomento valido che condivide col primo uno
schema dinferenza di questo tipo:
1. Tutti gli A sono B.
2. x A.
3. Quindi, x B.
Dove A, B e x stanno rispettivamente per un predicato, un altro predicato e un nome. Se
sostituiamo correttamente, potremo produrre infiniti argomenti di questo tipo, tutti accomunati
dallo stesso schema. In questo senso, allora, la logica cerca una comprensione sistematica: essa
raccoglie e studia tutti i tipi di schema validi (e invalidi).
5. Ricapitoliamo!
Possiamo valutare un ragionamento o sulla base della verit/falsit delle premesse o della
qualit dellinferenza.
1. Validit
Quella che segue una definizione comune della validit logica, che una propriet di argomenti:
Un argomento deduttivo viene detto valido se e solo se impossibile che le sue premesse siano vere
e la sua conclusione falsa.
In che senso usato impossibile? Nel senso di qualcosa che non si pu affatto concepire,
qualcosa che implica contraddizione. Qui abbiamo a che fare con un senso molto ampio di
possibilit, tant vero che largomento
1. Marco ha bevuto 342 litri di birra in due ore.
2. Marco vivo.
un argomento logicamente possibile malgrado esso sia fisicamente impossibile. Noi possiamo
pensare in maniera coerente a situazioni in cui un corpo umano ingurgita infiniti litri di birra in un
determinato periodo di tempo. Questo tutto ci che serve.
Un altro modo di definire la validit consiste nel servirsi della nozione di consistenza. Un insieme
di proposizioni logicamente consistente se logicamente possibile per le proposizioni essere vere
insieme. Cos possiamo definire la validit dicendo che
un argomento valido se le sue premesse prese con la negazione della conclusione formano un
insieme non consistente.
Da ci abbiamo tre conseguenze da notare:
1. Un argomento pu essere valido o invalido senza essere consistente o inconsistente. Un
insieme di enunciati pu essere consistente o inconsistente senza essere valido o invalido.
2. Correttezza
Quando costruiamo degli argomenti vogliamo non soltanto che siano validi, ma anche che siano
corretti.
Un argomento deduttivo corretto se e solo se, oltre ad essere valido, ha premesse che sono
attualmente vere.
Per un argomento corretto possiamo usare il pi classico dei sillogismi:
1. Tutti gli uomini sono mortali.
2. Socrate un uomo.
3. Socrate mortale.
Questargomento valido e corretto. La correttezza delle premesse un fattore che dipende dal
cosiddetto contenuto proposizionale, ovvero da ci che viene espresso da una proposizione. Ma
cosa sono le proposizioni?
3. Proposizioni
La faccenda delle proposizioni piuttosto complicata e comporta numerose questioni filosofiche
(per unintroduzione completa guarda qui).
Alcune delle definizioni pi diffuse affermano che le proposizioni sono
1. i principali portatori di valori di verit.
2. i significati degli enunciati.
3. gli oggetti di credenza.
Per quelli che sono i nostri scopi tratteremo le proposizioni come tipi di enunciati dichiarativi, i
quali (enunciati) possono avere numerose esemplificazioni, che possono essere stampate,
verbalizzate e cos via.
Ad esempio: Maria alta unesemplificazione di una proposizione a cui si riconducono (nel
senso pi ampio del termine) sia la sua versione stampata che quella asserita che quella immaginata.
4. Ricapitoliamo!
3. Topic-neutrality
Si consideri lesempio seguente:
1. Fernando scapolo.
2. (Quindi) Fernando non sposato.
Questo argomento senzaltro valido poich non si pu dare il caso che la premessa sia vera e la
conclusione falsa. Largomento presenta una struttura del tipo n scapolo, quindi n non sposato.
Tuttavia non difficile vedere che questo tipo di inferenza, pur non dipendendo affatto da
Fernando, Giuseppe o Mario, comunque meno generale di quelle che abbiamo incontrato fino
ad ora: infatti, gli argomenti precedenti eravano espressi usando soltanto variabili schematiche e
i termini cosiddetti sincategorematici (pronomi, preposizioni, congiunzioni).
Ora, questo vocabolario minimo, formato da simboli e termini sincategorematici, viene definito
topic-neutral cio indifferente al particolare ambito di discussione.
Nel nostro corso ci concentreremo soltanto su argomenti che possono essere espressi con questo
tipo di terminologia strettamente logica.
5. Ricapitolando!