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Unantica ballata bretone, celebre ma nel contempo misteriosa.

Risulta difficile
collocarla storicamente, per quanto le prime tracce scritte risalgono agli inizi del Trecento
(quindi possiamo supporre che sia anche pi antica). Vi si narra della tragica storia
della citt di Ys, tanto bella quanto corrotta e dedita al vizio, che per punizione divina
venne fatta sprofondare nelle acque del mare: solo il Re, per la sua purezza di cuore,
ebbe salva la vita. La citt, secondo le leggende, ancora esiste sotto le acque della
baia di Douarnenez e dicono i pescatori bretoni nelle giornate in cui il mare
particolarmente limpido possibile intravedere sotto il pelo dellacqua ci che resta
delle possenti torri della citt sommersa, che riemerger solo quando si sentiranno i
rintocchi delle campane della sua cattedrale. Il fascino arcaico di questa ballata colp
anche Claude Debussy, che proprio ad essa si ispir per il suo prlude La Cattedrale
Sommersa.
Troviamo delle corone a fine frase. Teniamo conto che questo brano ha una scansione
ritmica un po sospesa, quindi non deve essere troppo incalzante: sui tempi coronati
possiamo prendere un respiro e lasciare che la corda risuoni per un attimo liberamente,
prima di affrontare la frase successiva. Questo non significa, comunque, perdere la
scansione ritmica nel corso del brano: i tempi sospesi sono deffetto solo se non se
ne abusa.

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- P. Brancato

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