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Alexander Berzin
Amsterdam, Olanda, 23 Dicembre 2001
trascrizione leggermente rivista di un corso
Preliminari
Prima di tutto calmiamoci concentrandoci sul respiro. Se la nostra mente
molto agitata possiamo contare i respiri espiro, inspiro, uno; espiro, inspiro,
due fino a undici, ripetendo qualche volta. Se invece la nostra mente
abbastanza tranquilla non occorre contare, basta concentrarsi sulla
sensazione del respiro mentre entra ed esce dal naso.
Poi riaffermiamo la nostra motivazione. In occidente mi sembra che questo
termine indichi le ragioni psicologiche o emotive per fare qualcosa. Ma non
questo il significato del termine tibetano dun-pa, che indica piuttosto lo
scopo, ci che si vuole realizzare. Il nostro scopo, ci che vogliamo ottenere
venendo qui e ascoltando questo discorso un quadro pi chiaro del Bon e
dei suoi rapporti con il Buddhismo. E lo facciamo per poter seguire qualunque
sentiero abbiamo intrapreso, Bon o buddhista, con maggiore chiarezza e
senza opinioni settarie. Questo per poter porre tutta la nostra attenzione sul
sentiero spirituale per raggiungere lilluminazione per il bene di tutti.
Riaffermiamo questo scopo.
Poi ancora prendiamo la decisione consapevole di ascoltare attentamente.
Proprio come prendiamo questa decisione prima di meditare, importante
anche prenderla prima di un corso, prima del lavoro, prima di metterci a fare
qualunque cosa. Decidiamo che se la nostra attenzione comincer a vagare la
riporteremo indietro, che se ci verr sonno cercheremo di svegliarci cos da
poter trarre il massimo vantaggio dalla nostra presenza qui. Prendiamo
questa decisione in modo consapevole.
Introduzione
Stasera mi stato chiesto di parlare della tradizione Bon e dei suoi rapporti
con il Buddhismo. Quando Sua Santit il Dalai Lama parla delle tradizioni del
Tibet, spesso nomina le cinque tradizioni tibetane: Nyingma, Kagyu, Sakya,
Ghelug e Bon. Dal punto di vista di Sua Santit il Bon alla pari con i quattro
lignaggi buddhisti del Tibet. Sua Santit di mentalit molto aperta; non tutti
accettano questa posizione. Fra i maestri buddhisti circolavano e ancora
circolano molte idee strane sul Bon. Da unottica psicologica occidentale,
quando una persona si sforza con grande intensit di porre laccento sui lati
positivi della propria personalit prima di aver veramente risolto i suoi
conflitti a livello profondo, il lato oscuro finisce con lessere proiettato su un
nemico: Noi siamo i bravi ragazzi che seguono un sentiero puro e corretto,
loro sono il diavolo. Disgraziatamente nella storia del Tibet i Bonpo sono stati
loggetto tradizionale di questa proiezione; vedremo le ragioni storiche di
questo fatto, che deve assolutamente essere compreso nel contesto della
storia politica del Tibet.
un dato di fatto che il Bon ha avuto molta pubblicit negativa e una brutta
immagine anche entro il Tibet. Gli occidentali spesso sono attratti da ci che
controverso, come se lavere cattiva fama rendesse una cosa pi
interessante le altre tradizioni sono benpensanti e noiose. Unidea
ugualmente strana che il Bon sia pi esotico del Buddhismo tibetano; alcuni
occidentali pensano di poterci trovare roba magica, del genere Lobsang
Rampa, come aprire un buco nella fronte per attivare il terzo occhio; ma
nessuna di queste credenze esatta. Dobbiamo cercare di arrivare a una
prospettiva pi equilibrata e di considerare il Bon con rispetto, come fa Sua
Santit. importante comprendere la storia tibetana per vedere come si
sviluppata questimmagine negativa del Bon, e per scoprire come il suo
approccio allo sviluppo spirituale si rapporta al Buddhismo tibetano.
Le origini del Bon Shenrab Miwo
Per sua stessa ammissione, la tradizione Bon stata fondata da Shenrab
Miwo, vissuto trentamila anni fa, il che lo collocherebbe in qualche punto
dell'et della pietra. Non credo dobbiamo pensare che fosse un cavernicolo:
una maniera molto comune di mostrare grande rispetto per un lignaggio
consiste nel proclamarne lantichit, e in ogni caso le date effettive della sua
nascita e morte non possono essere dimostrate. Shenrab Miwo visse
nellOmolungring. La descrizione di questo luogo sembra essere una
mescolanza di idee su Shambala, il monte Meru ed il monte Kailash, e
corrisponde ad una terra spirituale ideale, che si diceva fosse compresa entro
unarea pi estesa di nome Tazig. Il termine Tazig si trova sia nella lingua
persiana che in quella araba, e si riferisce alla Persia o allArabia; in altri
contesti si riferisce a una trib nomade. Nella tradizione Bon si dice che il
Tazig fosse situato ad occidente del regno di Zhang-zhung, che era nel Tibet
occidentale.
Questo suggerisce che il Bon sia venuto dallAsia centrale, probabilmente
dallarea culturale iraniana; possibile che Shenrab Miwo fosse vissuto in
unantica cultura iraniana e poi sia giunto nello Zhang-zhung. Alcune versioni
datano la sua venuta in un periodo compreso fra lundicesimo e il settimo
secolo a.C. Si tratta sempre di un tempo assai lontano, e ancora una volta
non possibile provare luna o laltra tesi. chiaro che al tempo della
fondazione della dinastia Yarlung nel Tibet centrale (127 a.C.) era gi
presente qualche forma di tradizione locale, della quale non conosciamo
nemmeno il nome.
La connessione iraniana
La connessione iraniana affascinante; se n discusso moltissimo, ed
necessario considerarla non solo dal punto di vista del Bon ma anche da
quello del Buddhismo. Bon e Buddhismo hanno unenorme quantit di
materiale in comune; i Bonpo sostengono che i buddhisti lhanno preso da
loro, i buddhisti sostengono il contrario. Ciascuno pretende di essere stata la
fonte, ed molto difficile decidere. Come facciamo a saperlo?
DallIndia il Buddhismo arrivato in Afganistan molto precocemente. In effetti
si dice che proprio due discepoli del Buddha venissero da quel paese e che
tornando vi avessero portato il Buddhismo. Nei primi due secoli a.C. in effetti
troviamo il Buddhismo sia nello stesso Iran che nellAsia centrale; cera il
Buddhismo. Se il Bon sostiene che idee apparentemente molto simili
allinsegnamento del Buddha sono arrivate dallarea culturale persiana fino al
Tibet occidentale molto tempo prima che venissero importate direttamente
dallIndia, non si pu escludere che si trattasse di una mescolanza di
Buddhismo e di concetti propri della cultura iraniana del luogo, che erano
presenti in quellarea. Larea che appare la fonte pi probabile di questo
Buddhismo iraniano il Khotan.
Il Khotan
Questo Paese si trova a nord del Tibet occidentale. Come sapete, il Tibet un
altopiano molto elevato, con molte montagne. Spingendosi verso nord dove
termina laltopiano sincontra unaltra catena montuosa, poi si scende sempre
fino a trovarsi al disotto del livello del mare in un deserto del Turkistan
orientale, che ora chiamata la provincia cinese dello Xinjiang. Il Khotan si
trovava ai piedi di queste montagne, ai margini del deserto; era unarea di
cultura iraniana, i suoi abitanti provenivano dallIran, ed era un centro
importantissimo per il commercio e per il Buddhismo. La sua influenza
culturale sul Tibet fu significativa, anche se i tibetani tendono a minimizzare
la cosa riconoscendo solo linfluenza indiana e cinese.
Anche la scrittura tibetana deriva dallalfabeto del Khotan. Limperatore
tibetano Songtsen-gampo aveva mandato un ministro nel Khotan per
riportare un sistema di scrittura per la lingua tibetana. Ma la via commerciale
per il Khotan passava dal Kashmir, e si dava il caso che il grande maestro
khotanese che il ministro voleva incontrare si trovasse in Kashmir. Quindi i
tibetani ottennero il sistema di scrittura da quel maestro nel Kashmir, e tutti
finirono con il credere che avessero adottato un sistema di scrittura proprio
del Kashmir. Se si analizza questo sistema si vede invece che viene proprio
dal Khotan. Naturalmente il sistema khotanese a sua volta proveniva
dallIndia. Il punto che i contatti culturali con il Khotan erano assai
frequenti.
indiano di questarte. Non avevano una lingua comune, quindi in che lingua
hanno dibattuto? Veniva tutto tradotto. Evidentemente si tratt di una mossa
politica per liberarsi della fazione cinese. Per colpa dei cinesi il padre
dellimperatore era stato ucciso. Ora il re voleva liberarsi anche della fazione
contraria agli stranieri; la fazione indiana era quella che meno minacciava il
suo potere politico. Di conseguenza, la fazione politica conservatrice fu
mandata in esilio: si trattava dei Bonpo.
Una delle fonti di confusione sostenere che i Bonpo praticavano i rituali di
sepoltura a corte; ma questi non erano i Bonpo mandati in esilio. I Bonpo
esiliati furono questi ministri e figure politiche conservatrici che furono
cacciati via; interessante notare che i rituali di sepoltura ed i sacrifici rituali
proseguirono a corte anche dopo la loro cacciata. Per commemorare un
trattato concluso con la Cina nel 821 d.C., si eresse una colonna che
descriveva le cerimonie; degli animali vennero sacrificati. Anche se non vi
erano pi sepolture imperiali, ancora cera una certa influenza. Credo sia
molto importante comprendere che il malanimo nei confronti dei Bonpo era in
effetti una questione politica, e non riguardava la religione o i rituali.
La fazione conservatrice venne esiliata in due aree: lo Yunnan, nellattuale
Cina sud occidentale, a nord della Birmania, e Gilgit nel Pakistan nord
occidentale, molto vicino alla zona da cui proveniva Guru Rinpoche. Possiamo
dedurre che i Bonpo potrebbero aver acquisito alcuni insegnamenti di
dzogchen da quella zona dove li aveva ricevuti anche Guru Rinpoche, per poi
riportarli successivamente in Tibet indipendentemente da Guru Rinpoche. Ci
sono molte possibili spiegazioni per il fatto che i Bon hanno una tradizione di
dzogchen distinta da quella buddhista che risale a Guru Rinpoche; non si
tratta solo del fatto che qualcuno lha detto e quindi vero. Bisogna guardare
alla storia.
I testi tesoro sepolti del Bon
Molti testi Zhang-zhung vennero sepolti al tempo dellesilio, nascosti nei muri
di fango del monastero di Samyay da un grande maestro di nome Drenpanamka. Contemporaneamente anche Guru Rinpoche stava seppellendo testi
perch sentiva che i tempi non erano maturi, la gente non era abbastanza
sofisticata per comprenderli. Egli seppell solo testi di dzogchen, mentre i Bon
seppellirono tutti i loro insegnamenti, compresi quelli dzogchen. Quindi,
sebbene i Bon e i Nyingma seppellirono testi nello stesso momento, i motivi
per farlo e i testi sepolti erano molto diversi.
Il successivo imperatore del Tibet, Relpachen, era un fanatico. Decret che
sette famiglie mantenessero ciascun monaco, e distrasse gran parte delle
tasse per il mantenimento dei monasteri. I monaci del consiglio religioso
godevano di un potere politico immenso. Limperatore successivo,
vicino quella Ghelug, al punto che molti monaci Bonpo praticano il dibattito
nei monasteri Ghelug e addirittura conseguono il titolo di gheshe. Questo ci
suggerisce che nonostante il Bon abbia lo dzogchen, la sua interpretazione
del Madhyamaka sia pi vicina a quella Ghelug che alla Nyingma. In caso
contrario non potrebbero partecipare ai dibattiti dei Ghelug. Le somiglianze
fra il Bon e il Buddhismo tibetano non riguardano esclusivamente la scuola
Nyingma. Non si tratta di un clone dei Nyingma con nomi differenti, molto
pi complesso.
Nel Bon si d importanza anche alle scienze indiane tradizionali, che vengono
studiate molto pi intensamente che nei monasteri buddhisti la medicina,
lastrologia, la metrica e cos via. Fra i monasteri buddhisti queste materie
sono coltivate di pi nellAmdo, nel Tibet orientale, che in quello centrale.
Sia il Bon che il Buddhismo tibetano hanno monasteri e voti monastici.
assai interessante notare che nonostante molti voti siano gli stessi nelle due
tradizioni, il Bon ha alcuni voti che ci si aspetterebbe di trovare fra i buddhisti,
ma che questi non hanno. Per esempio i Bonpo hanno il voto di essere
vegetariani, i buddhisti no. La moralit dei Bon un po pi rigorosa di quella
buddhista.
Il Bon ha un sistema di tulku uguale a quello dei monasteri buddhisti. Ha i
gheshe; ha la prajnaparamita, il madhyamaka, labhidharma e tutte le
divisioni che troviamo nei testi buddhisti. Parte del vocabolario e il modo di
esporre sono un po diversi, ma la differenza non maggiore di quella che
corre fra due lignaggi del Buddhismo. Per esempio il Bon possiede una
propria spiegazione sullorigine delluniverso, ma anche nel Kalachakra si
trova una spiegazione originale. Questo il quadro generale. Il Bon non cos
strano.
La cultura tibetana e lessenza dellinsegnamento
Credo sia importante cercare di discernere quali siano gli aspetti del
Buddhismo importati dal Bon, che rispecchiano lapproccio originale tibetano,
cos da farci unidea pi chiara di cosa faccia parte della cultura tibetana da
un lato e dellessenza del Buddhismo dallaltro. Anche nel Bon importante
distinguere gli aspetti culturali dagli insegnamenti essenziali.
In tutte le tradizioni tibetane stato pienamente adottato un processo
terapeutico in quattro fasi. Quando arriva un malato per prima cosa si fa un
mo, che un metodo di divinazione che deriva dal Bon. Nellantichit i mo
non si facevano con i dadi, come si usa oggi, ma con una cordicella con
diversi nodi. Il mo indica se la malattia causata da spiriti maligni e in tal
caso quali sono i rituali adatti a propiziarli. Successivamente si consulta un
astrologo per determinare il momento pi adatto per i rituali. Lastrologia si
basa sugli elementi provenienti dalla cultura cinese terra, acqua, fuoco,
buddhiste tibetane troviamo puja per recuperare lo spirito vitale rubato dagli
spiriti malefici. Si offre un riscatto: ecco una torma, ridammi il mio spirito
vitale. Come si fa a sapere che ci stato rubato lo spirito vitale? Da un punto
di vista occidentale potremmo chiamarlo esaurimento nervoso o shock,
quando non si riesce ad affrontare la vita. Una persona a cui sia stato rubato
lo spirito vitale non in grado di organizzare la propria vita. Lo spirito vitale
governa la nostra esistenza come il Khan governa il Paese. Il termine tibetano
che lo indica, la, contenuto nella parola lama. Un lama una persona che
ha davvero spirito vitale. La viene usato anche in alcuni contesti per
tradurre la bodhicitta bianca, quindi una forza materiale o essenza molto
forte allinterno del corpo.
Poi c lo spirito della prosperit: se forte tutto andr bene e avremo
ricchezza. Il termine tibetano yang (g.yang), che in cinese significa
pecora. Durante il Losar, il capodanno tibetano, si mangia una testa di pecora
e si modella con la tsampa, chicchi di orzo tostati, una testa di pecora, che
rappresenta lo spirito della prosperit. Chiaramente questo deriva da vecchi
rituali Bon.
Anche lidea delle bandiere di preghiera viene dal Bon; queste hanno i colori
dei cinque elementi e vengono appese per armonizzare gli elementi esterni in
modo da creare equilibrio e poter procedere con il lavoro interiore. Molte
bandiere di preghiera portano limmagine del cavallo di vento (lungta, rlungta), che associato al cavallo della fortuna. La Cina stata il primo paese a
istituire un sistema postale, in cui i postini montavano cavalli. In certi posti
facevano sosta e cambiavano cavallo. Questi cavalli di posta erano i cavalli di
vento; i termini cinesi sono uguali. Lidea che la buona fortuna arriver a
cavallo come il postino che porta merci, lettere, denaro, e cos via. molto
tibetano/cinese.
Certi aspetti delle cure Bon sono stati assunti dal Buddhismo come
laspersione di acqua consacrata con una piuma. In tutti i rituali diniziazione
buddhisti si usa una piuma di pavone in un vaso. Sulla cima dei monti si usa
bruciare foglie e rami di ginepro, chiamato sang in tibetano, per salutare
qualcuno che sta arrivando. Si fa cos ai lati della strada quando Sua Santit
fa ritorno a Dharamsala. associato al fare offerte agli spiriti del luogo.
Limportanza degli oracoli nel Buddhismo tibetano viene spesso confusa con
lo sciamanesimo, ma oracoli e sciamani sono completamente diversi. Un
oracolo uno spirito che parla attraverso un medium, usandolo come canale.
Gli sciamani, che si trovano in Siberia, in Turchia, in Africa eccetera, sono
persone che entrano in una trance durante la quale si recano in regni diversi
e parlano con alcuni spiriti, generalmente di antenati, i quali rispondono alle
loro domande. Quando gli sciamani escono dalla trance, comunicano il
messaggio degli antenati. Invece un medium generalmente non ha alcun
ricordo di quel che loracolo ha detto per mezzo suo. Gli oracoli han finito per
essere associati ai protettori: loracolo di Nechung anche il protettore
Nechung. Tuttavia si ritrova una traccia di sciamanesimo nella suddivisione
delle cose in cose che stanno al disopra della terra, sulla terra o sotto di essa,
che molto diffusa nei testi Bon ed poi stata assunta dal Buddhismo.
Buddha ha dato un enorme numero dinsegnamenti su molti argomenti; in
ogni luogo dellAsia in cui si diffuso il Buddhismo, le popolazioni coglievano
in prevalenza gli elementi che pi si accordavano alla propria cultura. Nel
Buddhismo dellIndia si fa menzione delle terre pure, ma non vi viene data
importanza, mentre i cinesi, che avevano il concetto taoista dellandare nella
Terra Occidentale degli immortali, diedero unenorme importanza alle terre
pure e le svilupparono moltissimo. Nasce cos il Buddhismo delle terre pure,
che una delle pi significative scuole del Buddhismo cinese. Analogamente
nel Buddhismo indiano vengono discussi i protettori, i diversi spiriti, lofferta
delle puja e cos via, ma i tibetani hanno sviluppato moltissimo questi
elementi perch appartenevano gi alla loro cultura.
Conclusione
Credo sia molto importante avere grande rispetto per la tradizione Bon. Vi
sono molti elementi che possibile identificare come Bon o come cultura
tibetana e che non sono completamente condivisi con il Buddhismo tibetano.
Molti elementi degli insegnamenti buddhisti si ritrovano anche nel Bon. Non
ha senso discutere su chi ha copiato da chi: il Buddhismo e il Bon hanno
avuto contatti reciproci e non c motivo per cui non possano essersi
influenzati reciprocamente.
importante capire che i Bonpo sono diventati i cattivi innanzi tutto per
motivi politici un residuo del loro acceso conservatorismo nellottavo secolo.
Daltro canto ci sono motivi psicologici coloro che sottolineano i propri lati
positivi tendono a proiettare quelli negativi su qualcun altro. questo un
fenomeno che si ritrova specialmente nelle tradizioni buddhiste
fondamentaliste con una estrema devozione al guru e grande importanza
data ad un protettore. Il protettore diventa la cosa pi importante, e i testi
dicono cose tremende contro chiunque si opponga al Dharma o a quella
tradizione. Schiaccia i nostri nemici, calpestali, strappagli gli occhi, eccetera.
Trovo molto pi appropriato seguire lesempio di Sua Santit e pensare che
esistono cinque tradizioni tibetane, ognuna delle quali insegna un cammino
assolutamente valido per lilluminazione. Queste tradizioni hanno molti
aspetti comuni e propongono lo stesso obiettivo, lilluminazione.
Fra i loro aspetti comuni ve ne sono alcuni che possono essere identificati
come cultura del Tibet e altri che sono pi propri del Buddhismo. Spetta a noi
decidere cosa vogliamo seguire. Se desideriamo accettare certi aspetti della
bella riga nera intorno alle cose e farne delle entit concrete, ma la realt non
questa.
Domanda: Potremmo dire che in Tibet la religione era prevalentemente una
questione familiare, locale, prima che cominciasse la tradizione monastica?
Alex: Non direi; non era come nella tradizione ebraica, per esempio, in cui,
dopo la distruzione del Secondo Tempio, i rituali venivano celebrati nelle
famiglie, di modo che la madre guidava il rito del venerd sera e la famiglia
era responsabile dell'educazione dei bambini. La religione in Tibet non era
una tradizione familiare in questo senso. Le uniche prove che abbiamo
vengono dalle cerimonie di sepoltura ufficiali e dai sacrifici per i re.
A livello locale cosa accadeva? Posso pensare che vi fossero preti di villaggio
che celebravano i rituali per i loro concittadini proprio come fanno ora i
buddhisti: sinvitano in casa i monaci per i rituali e cos via. Comerano istruiti
questi antichi preti di villaggio? La conoscenza passava di padre in figlio? Che
ruolo avevano le donne? Era una casta? Non ne ho idea.
Ancora una volta, abbiamo pochissimi elementi di prova. Doveva esistere una
tradizione scritta, perch a Samyay troviamo traduttori dallo Zhang-zhung, e
questi evidentemente traducevano qualcosa. Sarei incline a pensare che il
livello di istruzione e di sofisticazione nelle aree remote dell'antico Tibet non
fosse molto elevato. Nell'antichit in molti Paesi i rituali erano unesclusiva
delle corti reali e non erano cos diffusi fra la popolazione, specialmente nelle
zone pi remote.
Ricordiamo sempre che in Tibet non vi erano grandi citt, come nell'antica
Roma; c'erano piccoli villaggi e nomadi. Come avrebbe potuto diffondersi
l'apprendimento dei rituali? La gente viveva molto isolata. Si credeva negli
spiriti delle montagne del luogo e cos via? Certamente. Era una credenza
organizzata? Chi lo sa. Ancora oggi in tutta l'Asia centrale si celebrano puja e
sacrifici agli spiriti delle montagne del luogo.
Credo veramente che dobbiamo preoccuparci pi che altro di cosa possiamo
imparare oggi dal Bon. Se i maestri, lo stile di pratica e ci cui si d
importanza ci vanno bene, perfetto. Qualunque sia la nostra scelta
importante non restare incastrati in una mentalit settaria. Piuttosto che dire
"Questinsegnamento il migliore del mondo!" possiamo semplicemente
riconoscere che " adatto a me".
Dedica
Terminiamo qui con una dedica. Dedicare molto importante. Quando
facciamo qualcosa di positivo, come chiarirci le idee circa Buddhismo e Bon,
si accumula una certa quantit di forza positiva. Se non la dedichiamo,
questa forza positiva agisce come causa per migliorare il samsara. Quello che
noi vogliamo non solo acquistare maggiore conoscenza intellettuale cos da
trovare un buon lavoro all'universit, tenere un corso e fare soldi. Lo
dedichiamo perch agisca come causa per ottenere l'illuminazione. Con
maggiore chiarezza circa il sentiero e liberi dalle opinioni settarie, possiamo
porre tutta la nostra energia nel raggiungimento dell'illuminazione per poter
essere di beneficio a ognuno. Se dedichiamo questa forza positiva come
causa dell'illuminazione, allora agir come causa dellilluminazione. Ecco
perch allinizio importante la motivazione: d il tono.
Possa tutto quanto abbiamo appreso essere sempre pi interiorizzato, ed
essere la causa per essere veramente in grado di seguire un sentiero Bon o
buddhista fino alla fine, con chiarezza e senza settarismo, cos da poter
essere daiuto agli altri nel modo migliore.
Grazie.