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INGEGNERIA INFORMATICA
APPUNTI DI
MATEMATICA
DISCRETA L-S
(DOCENTE PROF. FLAVIO BONETTI)
A CURA DI:
FRANCESCO CANTARINI
Relazione........................................................................................................................................12
Definizione di Funzione.................................................................................................................12
Definizione di morfismo.............................................................................................................13
Definizione di isomorfismo........................................................................................................13
Definizione di anello ..................................................................................................................13
Perch un numero moltiplicato per 0 da sempre come risultato 0 ? .............................................14
Definizione di corpo ...................................................................................................................14
Definizione di campo .................................................................................................................14
Relazioni d'equivalenza: definizione e prime propriet.................................................................14
Partizione di un insieme.................................................................................................................15
Propriet delle classi di equivalenza ..............................................................................................16
Relazione dordine: definizione e propriet...................................................................................18
Rappresentazione di una relazione d'ordine con i diagrammi di Hasse.........................................18
LEZIONE V - 03/02/2004.............................................................................................................................. 19
Definizione.....................................................................................................................................24
Definizione di numero primo.........................................................................................................25
Il teorema fondamentale dell'Aritmetica (o della fattorizzazione unica).......................................25
LEZIONE VII - 09/02/2004 ........................................................................................................................... 26
Teorema di divisione......................................................................................................................28
Definizione di Massimo Comun Divisore .....................................................................................28
Definizione di numeri relativamente primi....................................................................................29
1
Teorema .........................................................................................................................................31
Teorema .........................................................................................................................................31
Teorema di Fermat .........................................................................................................................32
Corollario del Teorema di Fermat..................................................................................................32
Definizione di lista .........................................................................................................................33
LEZIONE X - 16/02/2004.............................................................................................................................. 33
Numeri di Fibonacci.......................................................................................................................49
Numeri di Stirling di II specie........................................................................................................50
Numeri di Bell................................................................................................................................51
Multinomiali ..................................................................................................................................52
LEZIONE XIV - 26/02/2004.......................................................................................................................... 53
Multinsiemi ....................................................................................................................................54
LEZIONE XV - 01/03/2004 ........................................................................................................................... 56
Contesti e Concetti..................................................................................................................88
Lemma 3 ........................................................................................................................................89
Corollario2 .....................................................................................................................................90
Algoritmo intuitivo per la costruzione del reticolo di concetti di un contesto finito .....................91
LEZIONE I - 26/01/2004
Definizione di insieme infinito secondo Dedekind
Un insieme infinito quando pu essere messo in corrispondenza biunivoca con un
suo sottoinsieme proprio.
. La cardinalit di
viene spesso
(si legge aleph con zero). Quindi per dire che X numerabile si
scriver anche
.
Il simbolo la prima lettera dell'alfabeto ebraico.
Matematica Discreta
Matematica che si occupa di insiemi che sono o finiti o numerabili.
Partizione di un numero
Una partizione di un numero n un insieme di numeri (1, 2, t) tali che
1 2 3 t e 1+ 2+.+ t = n .
Diagramma di Ferrer
1 2 .. t
1
2
.
.
t
Tabella di Young
Una tabella di Young un diagramma di Ferrer riempito con i primi n numeri
naturali, con la condizione che da sinistra a destra sono crescenti e dallalto in basso
sono crescenti (una tabella si dice standard se non ci sono ripetizioni di numeri).
LEZIONE II - 27/01/2004
Algoritmo di Robinson-Shensted-Knuth
Sia data una sequenza casuale di numeri, per esempio: 617258394
Per ottenere la massima sequenza crescente o decrescente bisogna prima creare una
tabella di Young nel seguente modo:
Partendo da sinistra a destra si inseriscono i numeri facendo saltare ogni volta il pi
piccolo tra i pi grandi
PASSI
1) 6
6) 1 2 5 8
67
2) 1
6
7) 1 2 3 8
57
6
3) 1 7
6
8) 1 2 3 8 9
57
6
4) 1 2
67
5) 1 2 5
67
9) 1 2 3 4 9
578
6
Indicando con Cl(x) lindice di colonna in cui viene inserito x nella prima riga si pu
scrivere:
6
Permutazione di S
Dato un insieme S, una permutazione su k elementi di S una funzione iniettiva da
K = {1; 2; ; k} in S. Alla funzione iniettiva f : K S si associa la k-pla delle
immagini distinte (f(1); f(2); ..... ; f(k)) appartenenti a S x S x .........x S
Si pu quindi anche dire che una permutazione una k-pla o una lista di k
elementi distinti di S. (o che una biezione da S in s.)
N.B. Le permutazioni su N oggetti sono n!
S
1
2 n
(1) (2) (n)
ESEMPIO:
123456
231654
21
23 12
13 12
2
3
136 124
2
3
135
26
124
35
134
25
6
124
35
6
4) 1 2 3
3
2) 1
3
5) 1 2 3 3
3
7) 1 1 2 3
23
3
3) 1 2
3
6) 1 1 3 3
2
3
Cl(3) = 1 ; Cl(1) = 1; Cl(2) = 2; Cl(3) = 3; Cl(3) = 4; Cl(1) = 2; Cl(2) = 3;
8
V1 = 3 1; V2 = 2 1; V3 = 3 2; V4 = 3
La massima sequenza decrescente quindi : 3 3 2 1
Definizione di monoide
Un insieme G diverso dal vuoto con una legge di composizione interna detto
monoide.
La struttura di gruppo.
DEFINIZIONE. Un insieme A si dice gruppo rispetto alla operazione * se sono
soddisfatte le seguenti propriet:
G1) A chiuso rispetto all'operazione * .
G2) L'operazione * associativa in A.
G3) Esiste in A l'elemento neutro rispetto a * .
G4) Esiste l'inverso rispetto a * di ogni elemento di A.
ESEMPI:
(N,+) monoide associativo con unit (con unit significa con elemento neutro);
(N,*) monoide associativo con unit;
(Z,+) gruppo abeliano;
(Z,*) monoide associativo con unit;
(Q,+) gruppo abeliano;
(Q,*) gruppo abeliano;
(R,+) gruppo abeliano;
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Definizione di semigruppo
Considerato un gruppo (G,*) e un suo sottoinsieme G diverso dal vuoto tale che
(G,*) sia ancora un gruppo allora G un sottogruppo di G e si pu scrivere:
G G
Propriet di un gruppo
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LEZIONE IV - 02/02/2004
Relazione
Consideriamo due insiemi A ,B diversi dal vuoto.
Una relazione tra due insiemi A e B un insieme di coppie formate ognuna da un
elemento di A, e da uno di B; i due elementi si dicono allora in relazione. Il primo
insieme si dice dominio della relazione, il secondo codominio.
Dal momento che il prodotto cartesiano di due insiemi A e B definito come
l'insieme di tutte le possibili coppie di questo tipo, si pu anche definire la relazione
tra gli insiemi A e B, come un qualsiasi sottoinsieme del prodotto AxB.
Definizione di Funzione
Sia f una relazione tra gli insiemi X e Y, f una funzione (f: X Y) se x1,x2 X
f(x1) f(x2) x1 x2 (il significato : per ogni due numeri appartenenti
all'insieme X se essi possiedono due corrispondenti diversi in Y allora essi sono per
forza diversi).
Ricordiamo brevemente che una applicazione o funzione tra due insiemi un oggetto
f che mappa elementi di un insieme A in un altro insieme B, e si indica con f : A -> B
A detto Dominio e B detto Codominio della funzione f.
L'insieme degli elementi distinti in B ottenuti applicando f ad A detto "immagine di
A secondo f" e si indica con
f(A) := Im(f) := {b in B tali che b = f(a) per ogni a in A}
f detta:
Definizione di morfismo
Siano G e G' due gruppi. Una funzione : G G detta un morfismo se
g1,g2 G
Definizione di isomorfismo
Se un morfismo una funzione biettiva allora un isomorfismo.
N.B. Se due gruppi sono isomorfi allora hanno le stesse propriet (quindi
conveniente studiare il pi semplice).
Definizione di anello
Si chiama anello una terna (R,+;*) dove R un insieme e +, * sono due operazioni su
R tali che:
1. (G,+) un gruppo commutativo
2. (G, *) un semigruppo (* una legge di composizione interna associativa)
3. per ogni a,b,c R si ha a (b+c) = ab + ac e (b+c) a = ba+ca.
Le due propriet del punto 3 si dicono propriet distributive a sinistra e a destra.
L'elemento neutro della somma sar denotato con 0 e l'inverso di a per la somma sar
denotato con -a. Per brevit si scriver a-b invece di a+(-b). Un anello si dice
commutativo se l'operazione * commutativa. Si dice che R un anello con unit se
esiste un elemento non nullo che sia neutro per * (i.e. (R,*) un monoide). Tale
elemento neutro, che unico detto l'identit dell'anello e denotato con 1.
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N.B. Bisogna specificare sia la distributivit a destra che a sinistra perch non detto
che il prodotto sia commutativo (si pensi per esempio al prodotto tra matrici)
x*0 = x* (1-1) = x*1 + x* (-1) questo vero poich vale la propriet distributiva
per bisogna dimostrare perch (-1)*x = -x
DIMOSTRAZIONE
0 = 0 * x = (-1+1)*x = (-1)*x + 1*x = (-1)*x+x (-1)*x = -x
Definizione di corpo
Un anello con identit viene detto un corpo se ogni suo elemento diverso da 0
invertibile.
N.B. Lo spazio di matrici quadrate (a determinante non nullo) cio (M,+,*) non un
corpo poich il gruppo (M,+) non abeliano.
Definizione di campo
Un campo un corpo commutativo.
2.
(propriet simmetrica) x1 R x2 x2 R x1 per ogni x1,x2 R;
3.
(propriet transitiva) x1 R x2 e x2 R x3 x1 R x3 per ogni x1,x2,x3 R.
Se R una relazione dequivalenza in A e x A, si chiama classe dequivalenza di
x linsieme [x] di tutti gli elementi di A equivalenti a x, in formula
[x]R = {y X | y R x}
Partizione di un insieme
Dato un insieme A ed una classe finita di sottoinsiemi di A che denotiamo con Ai con
i = 1..n , si dir che tale classe forma una partizione () dell'insieme A se e solo se:
1) Ai i = 1..n
2) Ai Aj = i,j = 1..n se i j
3) i = 1 Ai = A
Dalla definizione data segue che ogni elemento di A appartiene ad uno ed uno solo
dei sottoinsiemi Ai.
ESEMPIO:
Dato un insieme : A = {#, ,*}
I sottoinsiemi sono 2n dove n la cardinalit:
, {#}, {} , {*} , {#,}, {*,}, {*,#}, {#, ,*}
Le partizioni:
1 = {{#},{},{*}}, 2 = {{#,},{*}}, 3 = {{#,*},{}}, 4 = {{#},{ ,*}},
5 = {{# , ,* }}
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Insieme quoziente
Linsieme di tutte le classi dequivalenza si indica con A/ ~ e si dice insieme
quoziente di A rispetto a ~ , in formula A/~ = {[x] | x ~ A}
Si osservi che ovviamente x [x] e che se x, y A, allora [x ]= [y] se e solo se x ~ y
.
Lapplicazione suriettiva : A A/~ data da (x) = [x] per ogni x A, `e detta
proiezione canonica
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N.B.
Ogni relazione di equivalenza su un insieme E determina una partizione di E i cui
elementi sono le classi di equivalenza.
e viceversa, cio:
Ogni partizione di un insieme E determina una relazione di equivalenza su E le cui
classi sono gli elementi della partizione.
Dimostrazione:
Sia (Ai )iI, I , una partizione di E .
Definiamo la relazione R E E nel modo seguente:
(x, y ) E E
x R y i I x Ai y Ai.
17
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LEZIONE V - 03/02/2004
L'assioma di buon ordinamento
Definizione Un ordinamento totale su un insieme X si dice un buon ordinamento, e
in tal caso l'insieme ordinato (X; ) si dice ben ordinato se ogni sottinsieme non
vuoto di X ha minimo.
Teorema (buon ordinamento) Nei complessi non possibile inserire un ordinamento
totale
Dimostrazione.
Consideriamo il campo (C;+;*) e il C+ C chiuso rispetto alla somma e al prodotto e
tale che per ogni z C z = 0 o z C+ oppure z C+
1)
-1 = i2 = i*i = (-i)*(-i) C+ con i 0 |
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2)
+
1 = 11 = (1)(1) C
Come si pu notare non sono rispettate le condizioni sopra (un elemento e il suo
opposto appartengono entrambi a C+ ).
ESEMPIO:
Data la seguente permutazione:
1234567
3421756
e il seguente ordinamento (a,b)<(c,d) se a<c , b>d
ecco il relativo diagramma di Hesse:
41
65
76
32
57
13
24
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Definizione di divisibilit
Dati due interi a e b diciamo che b un divisore di a,
e scriviamo b|a, se, dividendo a per b si ottiene resto 0 cio se a = qb.
Equivalentemente si dice che b divide a oppure che a divisibile per b,
oppure ancora che a un multiplo di b.
PROPRIETA
1) Se a|b e b|c a|c (transitivit)
Poich b = aq, c=bq = (aq)q = a(qq) con q e q Z
2) Se a|b e b|a a = b poich b = aq, a = bq b = b(qq) qq=1
3) 0|a , q Z: 0 = aq q = 0 vera per ogni a
4) b|0 , b = 0q b = 0
5) a|b, a|c a|(hb+kc) per ogni h,k Z
DIM. poich b=aq, c=aq hb+kc= a(hq+kq)
6) a|b, a|(b+c) a|c
DIM. ?
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Relazione di congruenza
Fissato un intero n , (n 2), due interi a, b Z sono detti
congruenti modulo n se n | (b a) . In questo caso si scrive
a b mod n.
22
Teorema.
Dati gli interi a,b,a,b se:
a b mod n ,
a b mod n
allora
a+a b+b mod n,
aabb mod n
cio se sono congruenti gli argomenti, lo sono anche i risultati della composizione
di somma e prodotto.
DIMOSTRAZIONE
Da a b mod n segue che b = a+nq e da a b mod n segue che b = a+nq. Quindi
sommando e moltiplicando si ottiene:
b+b = a + a + (q+q)n
e
bb = aa+ (qa+qa+qqn)n
cio la tesi.
Aritmetica modulare
Il teorema precedente consente di introdurre una somma e un prodotto
tra classi, utilizzando la somma e il prodotto tra gli interi che rappresentano
le classi, nel seguente modo:
[a] + [b] = [a + b]; [a]* [ b] = [a* b].
Le due operazioni di somma e prodotto definite su Zn soddisfano alle analoghe
propriet della somma e prodotto in Z, cio alla propriet associativa
di somma e prodotto, alla propriet commutativa di somma e prodotto, alla
propriet distributiva del prodotto rispetto alla somma, allesistenza degli
elementi neutri rispetto alla somma e al prodotto, . . . .
23
LEZIONE VI - 04/02/2004
Definizione
Se deve esserci una sola soluzione per equazione devono comparire tutti e soli gli
elementi dellinsieme per ogni riga della tabelle di Cayley sottostanti.
GRUPPO ADDITIVO
+
0
1
2
0
0
1
2
1
1
2
0
2
2
0
1
2
2
3
1
3
3
1
2
GRUPPO MOLTIPLICATIVO
+
1
2
3
1
1
2
3
N.B.
Vale la propriet distributiva (2*2=2*(1+1)=2*1+2*1=2+2) se ( {0,1,2,3};+;* ) un
CAMPO ma la propriet distributiva non pu valere poich il numero degli elementi
dellinsieme (n = 4) non un numero primo.
24
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stesso numero di elementi, ossia k-1=h-1, e che esiste una biezione : {1,2,.j-1,j+1,..,k}
{1,..,k-1} tale che qi = p (i) per ogni i. Definendo allora : {1,2,.n} {1,2,..n}
COROLLARIO:
Per ogni n 2 esiste un solo insieme p1 ,p2 ,pt tali che n = p1 p2 pt con p1p2
pt
Quindi ogni numero naturale esprimibile come un prodotto di potenze di numeri
primi.
DIMOSTRAZIONE
Se a ed n non sono relativamente primi, per d = MCD(a; n); abbiamo 1 < d n; cos
b = n/d minore di n e risulta ab = 0 in Zn. Se ab = 0, con 0 <a , b < n, allora n non
divide a, non divide b e divide ab, ne segue che MCD(a; n) 1.
Zn un dominio dintegrit?
Zn un Anello con unit commutativo ma non un dominio dintegrit se n non
primo. Se n primo un dominio dintegrit.
DIMOSTRAZIONE
Sia n = pq non primo con p e q maggiori di 1.
Consideriamo [p] [0], [q] [0]
[p] [q] = [p q] = [n] = [0] se n non primo abbiamo sicuramente dei divisori dello
zero.
Ogni campo un dominio di integrit.
Dimostrazione: Sia R campo. Se R non dominio di integrit, allora pq=0 con p,q0.
Siccome R un campo l inverso di p p-1 e quindi q=1*q=p-1*p*q=p-1*0=0 assurdo
(altrimenti sarebbe 1*q = 0)..
Sappiamo che tra le classi di equivalenza vale la propriet distributiva infatti abbiamo
gi dimostrato che [a]+[b] = [a+b], [a] [b] = [ab]
Allora
1) [a] ([b]+[c]) = [a] [b+c] = [a(b+c)] = [ab+ac] = [ab]+[ac] (DISTRIBUTIVA)
2) [a]+([b]+[c]) = [a]+[b+c]=[a+(b+c)]=[(a+b)+c]=[a+b]+[c]=([a]+[b])+[c]
(ASSOCIATIVA)
3) [a]+[0]= [a+0]=[a]=[0+a]=[0]+[a] (ELEMENTO NEUTRO)
4) [a]+[-a] = [a-a]=[0]=[-a+a]=[-a]+[a]
[a]+[b]=[a+b]=[b+a]=[b]+[a]
quindi Zn un gruppo abeliano
5) [a] ([b][c]) = [a][bc] = [a(bc)] = [ab][c]=([a][b])[c]
6) [a][1]=[a*1] = [a]= [1*a]=[1][a] (ELEMENTO NEUTRO)
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7) [a][b]=[ab]=[ba]=[b][a] (COMMUTATIVA)
Identit di Bezout
Siano a,b due numeri naturali se d = (a,b) allora esistono dei numeri interi (positivi o
negativi) u, v tali che: au + bv = d.
DIMOSTRAZIONE
Sia A l'insieme dei numeri interi della forma ax+by dove x, y sono numeri interi
qualsiasi. Sia A+ l'insieme degli ax+by che sono strettamente positivi. Osserviamo
che a = a.1+b.0, b = a.0+b.1 quindi a e b sono in A+. Sia d il pi piccolo elemento di
A+. Essendo d un elemento di A abbiamo d = au+bv per degli interi u,v. Per
concludere ci basta far vedere che (a,b) = d.
Mostriamo che ogni elemento di A un multiplo di d. Sia t in A e t = qd+r, 0 r < d
la divisione euclidea di t per d. Siccome t in A abbiamo t = az+bw da cui: t - qd =
a(z-qu)+b(w-qv) = r. Quindi anche r appartiene ad A ma: 0 r < d, e d il pi
piccolo elemento di A+. L'unica possibilit r = 0 pertanto t = qd. Abbiamo
dimostrato che ogni elemento di A un multiplo di d. In particolare d divide a e d
divide b. Finalmente sia k > 0 che divide a e divide b, dalla scrittura d = au+bv segue
che k divide d quindi k d. Questo conclude la dimostrazione dell'uguaglianza (a,b)
= d e del teorema.
Algoritmo Euclideo
Permette di calcolare il massimo comun divisore di due numeri interi positivi a e
b senza doverli scomporre in fattori primi.
Supponiamo che b sia il maggiore dei due numeri e cominciamo
29
LEZIONE IX - 12/02/2004
Teorema
Se p primo e [a][b] = [0] in Zp (insieme delle classi di equivalenza modulo p) allora
[a]=[0] oppure [b] = [0].
DIMOSTRAZIONE
Se [a b] = [0] allora p|ab, supponiamo che p divida a (dato che sicuramente p divide o
a o b) quindi [a]=[0].
N.B. qui manca la dimostrazione che ha fatto per far vedere che esiste linversa per
ogni elemento per loperazione prodotto (non lho capita)!!!!
Teorema
[a] un elemento invertibile in Zn se e solo se MCD(a, n) = 1
DIMOSTRAZIONE
Se [a] invertibile allora esiste b Z tale che [a][b] = [1], quindi in Z esiste k tale
che a b = kn+1 e di conseguenza per la proposizione precedente 1 = MCD(a, n).
Viceversa se MCD(a, n) = 1 per lidentit di Bezout esistono b e k tali che ab+kn = 1
e quindi, passando in Zn si ha la tesi.
MCD(a, n) = 1 ha + kn = 1, per qualche h, k Z ha - 1 = -kn ha 1(mod
n) ha = 1 in Zn.
viceversa
ax = 1 in Zn ax 1(mod n) ax - 1 = hn, per qualche
h Z ax - hn = 1 MCD(a, n) = 1.
Corollario
Gli elementi di Zn sono tutti invertibili se, e solo se, n un primo. In tal caso Zn un
campo.
31
Legge di cancellazione
In un gruppo valgono le seguenti propriet
ax = ay implica x = y,
xa = ya implica x = y.
Dimostrazione per le classi di congruenza:
[a]-1[ax] = [a]-1[ay] 1 [x] = 1 [y] quindi [ax]=[ay] [x]= [y]
altra dimostrazione
n|(ax-ay) n|a(x-y) n(x-y)
Teorema di Fermat
DIMOSTRAZIONE
[ap] = [a] [a][ ap-1]= [a] [ap-1]= [1] [a][ ap-2]= [1] [ap-2]= [a]-1
c.v.d.
Definizione di lista
Dato un insieme X, una funzione s da {1, 2, } in X
detta una successione di elementi di X. Si preferisce denotare con si
limmagine s(i) dellintero i; che anche chiamato li-esimo termine della
successione. Una lista o stringa o n-pla di elementi di X una funzione
da {1, 2, , n} in X.
LEZIONE X - 16/02/2004
Se A un insieme finito, cio se A contiene un numero finito di elementi, il
numero di elementi di A un numero naturale detto cardinalit di A e denotato
con |A| oppure con cardA. In tal caso |A| = 0 se e solo se A = 0 , |A| = n se e solo
se A in corrispondenza biunivoca con {1, 2, . . . , n}.
Se A un insieme finito e B A, allora |B| |A|.
Pi in generale:
siano A e B insiemi qualunque (non necessariamente finiti), A e B
si dicono equipotenti o che hanno la stessa cardinalit se esiste una funzione
biettiva tra A e B.
Definizione di Etichettamento
0 se x A
1 se x A.
34
|A| = A (x)
{a,b,c}
{a,b}
{a,c}
{a}
{b,c}
{b}
{c}
AB
0
0
1
A
1
0
1
35
B
0
1
1
AUB
1
1
1
A
1
0
1
B
0
1
1
AB
0
0
1
N.B.
| AUB | = (x)AUB = (x)A + (x)B - (x)AB = |A|+|B|-| AB |
Sia m n
|{ f: A B | f 1-1}| = |{liste di lunghezza m ad elementi, a 2 a 2 distinti, in B}|
Coefficiente Binomiale
(n)k
-----k!
n!
= ------ =
(n-k)!k!
n
n-k
(n)k
Formula di Stifel
n-1
=
n-1
+
k-1
DIMOSTRAZIONE
Sia A un insieme di cardinalit n
n
=
|{ X A : |X| = k }|
k
38
Sia a A
= {X: |X|=k e a X}
= {X: |X|=k e a X}
n-1
=
|U|=||+||=
n-1
+
k-1
Triangolo di Tartaglia
k
n
0
1
2
3
4
5
1
1
1
1
1
1
1
2
3
4
5
1
3
6
10
1
4
10
1
5
39
(a0,b0) = (0,0) ;
(ak,bk) = (m,n) ;
i {0,1,.,k-1}: ai+1 = ai e bi+1 = bi+1 oppure ai+1 = ai +1e bi+1 = bi
(m,n)
(0,0)
Quanti sono i cammini possibili? 2k
LEZIONE XI - 17/02/2004
Formula di Da Silva
Consideriamo due insiemi A,B
|AUB| = |A|+|B|-|AB|
Consideriamo tre insiemi A,B,C
40
|AUBUC| = |A|+|B|+|C|-|AB|-|AC|-|BC|+|ABC|
Consideriamo n insiemi
|UAi| = |Ai|- i j | Ai Aj | + i j k | Ai Aj Ak |+ +(-1) n-1 Ai =
= (-1)I-1| Ai |
Dove I linsieme dei pedici ed i di volta in volta il pedice del sottoinsieme I che
sto considerando.
ESERCIZIO
|A| = ?
U = {1,2,.,50}
Formula di Sylvester
c
c
generalizzando
|Ai| = |( Ai )c| = |U-( Ai )| = |U| - (-1)|I|-1| Ai | = |U|+ (-1)|I|| Ai |
41
ESERCIZIO 1
U = {n: 1 n 106}
X = {xU: x +}, Y = {yU: 3y +}
|X| = 103 , |Y| = 102
|XUY| = |X|+|Y|-|XY| = 1090
ESERCIZIO 2
In una stanza ci sono 100 persone di cui 60 uomini, 30 persone giovani, 10 uomini
giovani. Quante sono le donne anziane?
|X| = numero uomini = 60
|Y| = numero persone giovani = 30
Donne Anziane = | XcYc |
| XcYc | = |U|-|XUY| = |U|-(|X|+|Y|-|XY|) = 100 (60+30-10) = 20
ESERCIZIO 3
U = {n: 1 n 41} Quanti sono i numeri compresi in U che non dividono n 2 n 3?
X = {x U: 2|x} |X| = 20
Y = {y U: 3|y} |Y| = 13
|XCYC| = |U| |-(|X|+|Y|-|XY|)= 41- (20+13-6) = 14
42
n-1j=0
(-1)i (
n
j)
(n-j)m = *
Se m<n * = 0
Se m = n * = n!
Definizione di Trasposizione
Consideriamo un insieme A con cardinalit |A| = n e una permutazione Sn
Sn = { : [n][n]: 1-1}
(i) = i
(i) = j con i j
(x) = x se x i,j
123
123
=
213
321
312
123
123
123
321
=
213
231
N.B.
Ci che invariante il numero di fattori (inteso come parit e disparit); questo
permette di definire il segno delle permutazioni.
sgn() = (-1)k
una permutazione si dice pari se ha segno 1 e dispari se ha segno 1.
sgn :=
Sn {-1,1}
44
sgn()
PROPRIETA
i)
sgn() = -1
ii)
iii)
Sn = k1 -1 = 1k
iv)
v)
vi)
N.B.
Se consideriamo linsieme delle matrici quadrate
M(n) e A = [aij] M(n)
det(A) = Sn sgn() a1 (1) an (n)
45
La funzione di Eulero
La funzione di Eulero associa a un numero intero n il numero dei numeri interi primi
con n e minori di n (compreso l'uno).
Per esempio per n = 6 la funzione di Eulero vale 2 perch gli interi primi con 6 e
minori di 6 sono solo 1 e 5; per n = 7 la funzione vale 6 perch essendo 7 primo tutti
i numeri che lo precedono sono primi con 7.
La funzione di Eulero di un numero n si indica di solito con (n).
Si dimostra che
(n) = n(1 - 1/n1)(1 - 1/n2)...(1 - 1/nm)
dove n1, n2 ... nm sono i fattori primi distinti di n.
Se n primo allora ovviamente (n) = n - 1
Se n il prodotto di due numeri primi p e q, facile verificare che
(n) = (p - 1)(q - 1).
46
Infatti (n) = pq(1 - 1/p)(1 - 1/q) e svolgendo i prodotti p(1 - 1/p) e q(1 - 1/q) si
ottiene la formula data.
DIMOSTRAZIONE
Obiettivo del problema individuare i numeri compresi tra 1 e n che sono primi
con p1,p2,., pk
Con n Z+ e p1,p2,., pk numeri primi
Definiamo la parte intera di n/ pi cos:
Pi = [n/ pi] = |{x [n]: pi |x}|
(n) = Numero di numeri (<n) relativamente primi con n = | P1C PkC | = n - |
P1|--| Pk|+| P1 P2| ++ |Pk-1 Pk| + +(-1)k | Pi | = n [n/p1]--[n/ pk]+
+[n/ p1 p2]++[n/ pk-1 pk]++ (-1)k[n/p1pk] = n-1 i k n/ pi + 1 i < j k n/ pi
pj++ (-1)k n/ 1 i k pi
ESERCIZIO 1
Consideriamo n = 6 , quanto vale (6) ?
Dobbiamo considerare la fattorizzazione di numeri primi di 6 che : 6=23
(6) = 6- (6/2+6/3)+(6/23)= 6-5+1= 2 ( il numero dei numeri relativamente primi
tra 1 e 6 che sono 1,5)
ESERCIZIO 2
Consideriamo n = 12 , quanto vale (12) ?
Dobbiamo considerare la fattorizzazione di numeri primi di 12 che : 12=223
(12) = 12- (12/2+12/2+12/3)+(12/4+12/6+12/6)-1= 12-16+7-1= 2 (perch viene 2
e non 4? I numeri relativamente primi dovrebbero essere {1,5,7,11}semplice
perch il conto fatto sbagliato, ogni fattore va preso una sola volta!)
(12) = 12(1-1/2)(1-1/3) = 4 (questo il calcolo esatto!!!)
47
Partizione in fibre
suriettiva
iniettiva (f -1)
A/f
f = partizione discreta = {{a1}, {a2},} se e solo se f iniettiva
f = partizione banale = {A} se f costante
N.B.
Bn = n-esimo numero di Bell = numero di partizioni di un insieme A , || = n
Le partizioni di A si dividono in quelle che hanno {a} (con a ) come blocco e
quelle che non hanno {a} come blocco.
Queste ultime sono quelle tali che a (blocco della partizione) con |B| 2
Le prime sono tante quante le partizioni di A-{a} cio Bn-1
48
Numeri di Fibonacci
Si chiamano numeri di Fibonacci, e si denotano con Fn, gli interi della successione {
Fn, n 0 } (detta di Fibonacci) definiti dalla relazione di ricorrenza
Fn = Fn-1+Fn-2
e dalle condizioni iniziali
F0 = 0
F1 = 1
49
ESEMPIO
0 altrove
1 se x S.
Dato che non possiamo mettere due 1 consecutivi in successione, ho una possibilit
di n-k-1+2 = n-k+1 di ottenere una lista corretta. (dove 1 per gli uni interni e +2
per gli uni esterni).
Quindi:
Fn = k 0 (
n-k+1
k)
2 k n-1
con le condizioni
S(n,1) = S(n,n) = 1;
50
S(n,k) = 0, k > n
DIMOSTRAZIONE
Sia S un insieme finito d'ordine n. E' chiaro che l'unica partizione p di S con un solo
blocco p = { S} e l'unica con n blocchi quella formata dai singleton degli elementi
di S (Il singleton di un elemento a il sottoinsieme { a} di S). Questo prova che
S(n,1) = S(n,n) = 1. Inoltre, poich il numero di blocchi di una partizione di S non
supera n, abbiamo S(n,k) = 0 per ogni k > n.
Supponiamo dunque n-1 k 2 e, detto a un elemento di S, poniamo X = S\{ a} .
Allora una partizione di S in k blocchi si ottiene in uno, e uno soltanto, dei seguenti
modi:
aggiungendo il blocco formato dal singleton di a ad una partizione in k-1 blocchi di
X,
aggiungendo l'elemento a ad uno dei blocchi di una partizione in k blocchi di X.
Poich la prima operazione pu essere fatta in un solo modo e la seconda in k modi
distinti, resta provata la nostra relazione di ricorrenza.
OSSERVAZIONE
Prescindendo dal loro significato combinatorio, i numeri di Stirling possono definirsi
per ricorrenza mediante le condizioni iniziali e la formula di ricorrenza di cui alla
proposizione precedente.
Numeri di Bell
Sia n un intero positivo. Il numero di tutte le partizioni di un insieme finito d'ordine n
si denota con B(n) e si chiama numero di Bell.
I numeri di Bell si definiscono partendo dai numeri di Stirling
Si definisce n-esimo numero di Bell il numero
B(n) = nk=1S(n,k)
(dove S(n,k) il numero di Stirling)
51
Multinomiali
|[l]| = (n r1) (n- 1 r2) .(n- 1- - p-1 rp) = (n!/r1!(n- r1)!) ( (n- r1)!/r2!(n - r1 r2)!)
( (n- r1-....- rp-1)!/rp!0!) = n!/ r1! r2!... rp! = coefficiente multinomiale
Si chiama permutazione con ripetizione di n oggetti a1, a2 ,, am
di cui a1 preso r1 volte , a2 preso r2 volte , , am preso rn volte ogni (r1 + r2 ++ rn )
upla in cui a1 compare r1 volte , a2 compare r2 volte , , am compare rn volte; il
numero totale di questi allineamenti dato dal coefficiente multinomiale che si indica
cos:
N.B.
Il coefficiente multinomiale, quando abbiamo 2 elementi, diventa il coefficiente
binomiale.
52
N.B.
Se consideriamo la scomposizione sopra e una funzione
A [p]
F:
x f(x) = i se x Ai
Si pu affermare che:
1)
2)
Le funzioni da A a p sono pn
Facendo la funzione inversa Ai = f 1(i) posso ottenere il vuoto (perch non
suriettiva.
53
3)
Multinsiemi
Mentre un insieme una collezione ordinata di elementi senza duplicati in cui
facilitata la ricerca della presenza di un elemento e le operazioni insiemistiche
(unione, intersezione, differenza), un multinsieme una collezione ordinata di
elementi ma consentita la presenza multipla di un elemento.
Se A un insieme finito diverso dal vuoto una funzione m da A a N detta
multinsieme (in A):
m: A N
m(x) = p, dove p la molteplicit di x
La lunghezza del multinsieme data da:
x m(x)
Si definisce supporto di m linsieme degli x A tali che m(x) 1
supp m = { x A: m(x) 1}
ESEMPIO
a
2
b
1
c
3
54
d
0
e
4
(n+k-1 k)
55
ESERCIZIO
Qual la probabilit che lanciando 20 volte una moneta si ottenga 10 volte testa e 10
volte croce?
Numero liste = 220 = 1048576 (tutte le possibili combinazioni)
N.B.
Ogni numero pu essere espresso come combinazione lineare di potenze di una base
maggiore o uguale a 2.
56
qi = 0 qi-1 = a 0 + ri
30 = 2 15 + 0
15 = 2 7 + 1
7 = 2 3 +1
3 = 2 1+1
1 = 2 0+1 (11110111000)2 = (1976)10 = 1976
ESERCIZIO
Scrivere il numero (13056)10 in base 60
13056 = 217 60 + 36
217 = 3 60 + 37
3 = 0 60 + 3
(3;37;36)60 (13056)10 = 3 602 + 37 601 + 36 60 0
57
ESERCIZIO
Scrivere il numero (1013-1) / 3 in base 1000.
(3333333333333)10 = 3333333333 1000 + 333
(3333333)10 = 3333 1000 +333
(3333)10 = 3 1000 + 333
(3)10 = 0 1000 + 3 (3; 333;333;333;333)1000
ESERCIZIO (Applicando la matematica del contadino russo)
Eseguire il prodotto 311 116.
PRODOTTO X2
DIVISIONE X2
311
622
1244
2488
4976
9952
19904
116
58
29
14
7
3
1
0
RESTO
SOMMA
1244
1
1
1
4976
9952
19904
36076
Teorema
Sia n composto p ,numero primo, tale che p n
DIMOSTRAZIONE
Se n composto sicuramente fattorizzabile come prodotto di due numeri primi
n=rt
Supponiamo r>n , t >n n = r t > nn = n che ASSURDO !
Quindi pu solo essere r n oppure t n
58
59
a mod m = r
Teorema
Consideriamo a,b , m +
a b mod m se e solo se esiste un k tale che a = b+km (cio se esiste un k tale
che a-b = km)
60
Consideriamo a,b , m +
i)
ii)
iii)
iv)
v)
vi)
vii)
a b (mod m) ;
m | a-b ;
b = a+km con k ;
a = b+hm con h ;
m|b-a ;
b a (mod m) ;
b un elemento della progressione geometrica, -2m+a, -m+a, a, m+a,
2m+a,
viii) a un elemento della progressione geometrica ,-2m+b, -m+b, b, m+b,
2m+b,
ix) gli insiemi {a+mk} k e {b+mh} h coincidono;
x)
a,b N, m Z+ allora a b(mod m) se e solo se a mod m = b mod m .
Teorema
a b (mod m) e d|m a b(mod d)
DIMOSTRAZIONE
Teorema
Se a b (mod m) , a b(mod n) e (m,n) = 1 a b (mod m n)
DIMOSTRAZIONE
61
Teorema
Se a b (mod m), a b(mod m) con (a, m) =1 (e (b,m) =1)
(N.B. se (b,m) = h >1 allora h|m|(b-a) h|b, h|(b-a) h|a)
Allora
a a-1 b b-1(mod m)
DIMOSTRAZIONE
a(aa-1-bb-1) m (a aa-1 bbb-1) m (a-b) 0 (mod m) quindi m | (a a-1 - b b-1)
Propriet
a b(mod m)
a a-1 (mod m)
1 aa-1 ba-1 (mod m)
c.v.d.
ha soluzione se e solo se (n,m) | b-a . Se c una soluzione del sistema, allora gli
elementi di [c][n,m] sono tutte e sole le soluzioni del sistema (i.e. le soluzioni
sono tutte e sole della forma c+k[n,m] al variare di k Z).
DIMOSTRAZIONE.
Sia c una soluzione del sistema allora esistono h,k Z tali che c=a+hn=b+km e
quindi a-b=km-hn. Ma allora dal fatto che (n,m)|n e (n,m) | m si ha che (n,m) | a-b.
Viceversa, supponiamo che (n,m) | a-b, allora esistono h,k Z tali che a-b=hn+km.
Ma allora a-hn=b+kn, detto quindi c=a-hn=b+kn, si ha evidentemente che c risolve
entrambe le congruenze.
Sia S = {x : x risolve il problema}. Dobbiamo provare che se c una soluzione
allora S = [c][n,m] .
S [c][n,m]. Sia c' un'altra soluzione, allora c=a+hn=b+km e c'=a+h'n=b+k'm e quindi
sottraendo si ha
[c][n,m] S. Sia c [c][n,m], ovvero c'=c+h[n,m]. Dal fatto che c a mod n e che
h[n,m] 0 mod n segue che c = c+h[n,m] a mod n . In modo analogo si ha che c
b mod m e quindi che c S.
63
x 3 (mod 5)
M1= 57=35
M2= 37=21
M3= 35=15
x 2 (mod 7)
Teorema di Eulero
Se (a,m) = 1 con m primo a(m) 1(mod m)
DIMOSTRAZIONE
Consideriamo m = p
Se = 1
a(p) 1(mod p) ap-1 1(mod p) vero per il teorema di Fermat
Se invece > 1
facciamo unipotesi induttiva che il teorema di Eulero sia valido per
m = p1 (i.e. a p1 p2 = a (p1) 1(mod p1) )
1
ap
p2 = 1+ p
(con un b opportuno)
(a p1 p2 ) p = (a+ p1 b) p = a p p1 = a (p)
Dato che (1+x) p = 1+a1x+..+xn e se p(1) allora nel secondo membro
dellequazione sopra si pu scrivere:
65
a (m) = a (p1
m)
....... pr r) =
a (p1
....... pr r) = 1 (mod
I)
II)
III)
IV)
V)
66
Un insieme V con una relazione lineare viene chiamato un ordine (oppure ordinato
per ) se la relazione riflessiva, transitiva e antisimmetrica.
Insiemi ordinati sono anche conosciuti col nome di insiemi parzialmente ordinati. In
inglese: partially ordered set abbreviato a poset.
Se inoltre lordine (V, ) ha la propriet che per ogni u,v V uv oppure vu allora
lordine si chiama totale, o lineare o una catena.
ESEMPI:
(1)
N = {0,1,2,..} con lordine naturale :
ab se e solo se esiste un k tale che a+k = b;
Allora (N, ) un ordine totale.
(2)
N = {0,1,2,.} con | (divisibilit)
a|b se e solo se esiste k tale che ak =b
(N,|) un ordine non totale perch ci sono elementi non compatibili come ad
esempio 6 e 10, 6 non un divisore di 10 e 10 non un divisore di 6.
(3)
Per ogni insieme M linsieme 2M = {u: u M} si chiama linsieme potenza di M
(altro nome: p(M))
67
Ordine indotto
Dato un ordine (V, ) e un sottinsieme X V. La restrizione a X della relazione
viene detto ordine indotto (da a X) cio per ogni a,b X vale
a b se e solo se a b nellordine (V, )
(X, ) detto un sottordine di (V, )
Ordine stretto
Per ogni ordine (V, ) si pu definire lordine stretto (derivato) < su V:
Per ogni x,y V:
x < y se e solo se x y e x y
Viceversa ogni ordine stretto < su V definisce un ordine x y se e solo se x<y
oppure x=y.
N.B.
Lapplicazione (V, ) (V,<) una biezione.
4
3
12
6
9
5
10
7
15
11
1
Consideriamo il sottinsieme Y = {3,6,9}: 3 un elemento minimale di Y.
6 e 9 sono elementi massimali di Y.
69
13
70
x x T ( il maggiorante pi
Di conseguenza: sup =
Un ragionamento analogo per = inf
PROPRIETA
(V, ) sia un ordine e X,Y V.
1)
2)
3)
4)
5)
Y
71
LEZIONE II - 04/03/2004
Definizione di morfismo(di ordini)
2)
morfismo
72
DEFINIZIONE
Sia (Vi, i) i una famiglia di ordini. Sul prodotto cartesiano i Vi = {(xi) i : xi
Vi } definito lordine (xi) i (yi) i : se e solo se per ogni i I , xi yi .
ESEMPI (il dado n-dimensionale)
1) b
(b,y)
a
2)
(b,x)
(c,y)
(c,x)
(a,x)
potenza di questordine
(a,y)
= 22
2
23
Un ordine (V, ) viene chiamato reticolo , se per ogni due elementi x,y V
esistono sup{x,y} V e inf{x,y} V.
Il reticolo V completo se, per ogni sottoinsieme U V, sup U V e inf U V.
In ogni reticolo completo:
1) T = sup V V il massimo di V;
2) = inf V V il minimo di V ;
N.B.
73
d
b
f
c
un sottoreticolo di
75
Proposizione 1
76
Proposizione 2
associativa
commutativa
77
(x y) z = x (y z)
xy=yx
xx=x
(x y) x = x
N.B.
idempotenza
assorbimento
xx=x
(x y) x = x
Proposizione 3
(x y) x = inf{sup{x,y}, x} = x
78
Lemma 1
Le espressioni x y = x e x y = y sono equivalenti.
DIMOSTRAZIONE
x y = (x y) y = (yx) y = y (il resto segue in modo analogo).
N.B. (Notazioni)
Se il reticolo completo si scrive:
x ( = inf x)
x (= sup x)
(anche per insiemi infiniti.)
Dato un insieme finito Y = { y1, .., yn}
Y = y1 y2, .., yn
Corollario 1
79
Morfismo di reticoli
80
2) Consideriamo M N =
2M N 2M x 2N
A (AM, AN) un morfismo biettivo e un isomorfismo
3) Ogni morfismo di reticoli un morfismo di ordini.
x y x y = x f (x y) = f (x) f (y) = f(x) f (x) f(y)
Sistemi di chiusura
Ora verranno sempre considerati ordini di tipo 2G di un insieme G.
2G un reticolo completo.
DEFINIZIONE 1
Un insieme di chiusura (con G) un sottoinsieme 2G tale che:
G ;
( dove lintersezione di tutti gli elementi di )
DEFINIZIONE 2
Unapplicazione : 2G 2G viene detta un operatore di chiusura se :
- X (X)
- X (Y) (X) (Y)
(X) detta la chiusura di X.
Un insieme X G chiuso se e solo se (X) = X.
OSSERVAZIONE
Per ogni X G:
81
( (X)) = (X)
sostituendo (X) a X si ottiene (X) ( (X))
quindi (X) (X) ( (X)) (X)
PROPOSIZIONE
1) Ogni sistema di chiusura 2G eredita lordine di inclusione () da 2G . Dunque
un reticolo completo con questordine .
Loperatore di chiusura associato a :
a : X {Y | X Y}
2) Viceversa, il sistema di chiusura associato a un operatore di chiusura il sistema
degli insiemi chiusi:
x = {x G | (X) = x }
3) La corrispondenza a biunivoca
LEZIONE IV - 11/03/2004
DIMOSTRAZIONE (della proposizione (1))
Sia un sistema di chiusura su G, e X G
a (X) = {Y | X Y}
a un operatore di chiusura:
per ogni X G, X a (X) (banale)
Sia X a (Y) allora a (X) = {Z | X Z , Z }
a (X) con X a (Y) quindi {Y | X Y, Y } a (Y)
quindi a (X) a (Y)
DIMOSTRAZIONE (della proposizione 2)
82
Connessioni di Galois
Siano dati due ordini (P, ) e (Q, ); una connessione di Galois tra P e Q una coppia
(,) di applicazioni : P Q , : P Q tale che per ogni x,y P e u,v Q.
83
1) x y (x) (y)
1) u v (u) (v)
2) x ((x))
2) u ((u))
Lemma 2
Una condizione equivalente alle condizioni (1) (2) (1) (2) la seguente:
3) per ogni x P, u Q :
x (u) se e solo se u (x)
DIMOSTRAZIONE
(1)
(2)
Proposizione 4
85
Proposizione 5
2) (t Bt) = t (Bt) ;
DIMOSTRAZIONE
1)
SCHEMA
G
2M
87
LEZIONE V - 15/03/2004
Contesti e Concetti
Un contesto una terna K = (G,M,I) dove:
- G linsieme di oggetti;
- M linsieme di attributi (propriet)
- I una relazione I G M ed detta relazione dincidenza.
(g,m) I oppure g I m significa che loggetto g possiede lattributo m.
Definiamo per ogni sottoinsieme A G, B M :
A = {m | per ogni g : (g,m) }
B = {g G | per ogni m : (g,m) } G
Si scrive
A = (A), A= ((A))..e cos via..
Si nota che G, M quindi
= {m | per ogni g : (g,m) } = M
= {g G | per ogni m : (g,m) } = G
DEFINIZIONE
Un concetto (formale) del contesto K = (G,M,I) una coppia (A,B) tale che A G,
B M, A = B, B = A
A lestensione del concetto mentre B lintenzione del concetto.
B(K) = B(G,M,I) = linsieme di concetti del contesto K.
Lordine su B(K) (A,B) (U,V) se e solo se A U(se e solo se B V)
88
Lemma 3
Le due applicazioni:
A A : 2G 2M
B B : 2M 2G
costituiscono una connessione di Galois
DIMOSTRAZIONE
1) Verifichiamo
X Y X Y per ogni X,Y G
U V U V per ogni U,V M
Siano X,Y G con X Y e m Y per ogni g Y
(g,m) I per ogni g X (g , m) I m X
simmetricamente si vede in maniera analoga:
U V U V
2) Verifichiamo che A A, B B
a A (a,m) I per ogni m A a A = {g G | per ogni m A, (g,m)
I }
(il resto segue analogo)
Applicando il Lemma 2 e la Proposizione 4 si ottiene il seguente corollario:
89
Corollario2
Per ogni A G, B vale A se e solo se B A e A = A, B = B
OSSERVAZIONE
1) (A,B) B(G,M,I) se e solo se A B un rettangolo massimale in I
B
A
Bt)
Bk un reticolo completo.
La situazione la seguente:
abbiamo due sistemi di chiusura schematizzati nella figura seguente.
90
Consideriamo un contesto K.
Lordine di B(K) determinato dallinsieme delle estensioni, dunque dai sottoinsiemi
di G della forma B con B M.
91
PASSO 1:
Si inserisce G (=) nella lista.
Per ogni m M.
PASSO m:
Si considera {m} : insieme di tutti gli oggetti che hanno la propriet m
e si inseriscono nella lista tutti gli elementi del tipo A{m} per ogni A,
elemento gi presente nella lista.
N.B.
B. Ganter ha costruito un algoritmo pi elegante e facile da programmare alla
costruzione delle estensioni di un contesto.
92