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LEZIONE DEL 14.01.2016 Ing.

Carbone
Abbiamo detto che per la planimetria va bene quella utilizzata in tecnica delle costruzioni. Lanalisi
dei carichi diamo per scontato che la sapete fare. Ora passiamo allassetto strutturale; qualcosina
ve labbiamo gi data (posizionamento pilastri, pareti etc).
Apro e chiudo parentesi il vostro tema danno verter sul progetto di una struttura sismoresistente a telaio per nella realt un telaio puro difficile trovarlo soprattutto per edifici di
civile abitazione in quanto troverete setti, ascensori etc.. Se avete la C del vano ascensore deve
essere considerata come C. Adesso non so il SAP come vorr fare se come elemento beam per
ogni direzione o come elemento bi-direzionale cio elemento plate-shell.
Per quelli che seguono me i setti vengono modellati come elementi bi-dimensionali. Inoltre, la
struttura che voi volete progettare sar sismo-resistente a telaio 3D ma non solo a telaio cio in
realt sar mista telaio e pareti. Metteremo delle pareti non esagerate, in modo tale da non
farla diventare a pareti ma sar mista.
Questo per darvi indicazioni in queste poche ore di corso, sia su come si progettano i pilastri e sia
su come si progettano le pareti. Anche perch il vano ascensore che vi piaccia o no ce lavete e
quindi se non ci mettete le pareti diventa difficile far quadrare la regolarit. Ora passiamo al
predimensionamento. Il collega mi ha detto che ve lha fatto vedere gi e mi ha detto anche che la
struttura che stiamo ipotizzando si trova nel territorio di Barletta con un terreno classificabile
come un terreno C (soffice!). Barletta non bassissima e non nemmeno troppo alta e con un
terreno soffice vogliamo obbligarvi a mettere per normativa le fondazioni diffuse. Per cui se fate il
calcolo gravitazionalmente su un terreno C, senza considerare il sisma, siete obbligati a mettere le
fondazioni diffuse.
Unaltra cosa che credo che il collega vi abbia gi detto, il calcolo delle sollecitazioni con delle
tecnologie semplificate per controllare la risposta del software. Se lancio lanalisi di frequenza e
poi quella spettrale il software mi dar le sollecitazioni; sono sollecitazioni corrette si o no? Come
faccio? Il collega mi ha detto che vi ha dato qualche regoletta a riguardo che voi trovate sul libro
allultimo capitolo sul calcolo dei telaio in condizioni sismiche con le forze imposte e trovate anche
uno schema fatto su excel con tutti i parametri.
La differenze di questo metodo con quello che io vi accennai che questo voi lo calcolate mentre
quello che vi ho dato io gi stato calcolato cio vi ho dato indicazioni progettuali che portano

direttamente, senza fare calcoli sulle rigidezze, alla soluzione. Quando vi dicevo che il punto di
nullo sul pilastro si trova a met, in testa o al piede era quello. Il momento flettente facile
calcolarlo basta fare la forze per la distanza al punto di nullo. Se fate il calcolo rigoroso che vi ha
dato il collega o seguite le mie indicazioni, arrivate alle stesse conclusioni. La logica che dovete
farlo prima a mano per poter controllare i risultati.
Vediamo un po di problemi che alcuni colleghi prima di voi hanno avuto. Non ci ostiniamo a tirare
su le dimensioni delle colonne perch dobbiamo correre dietro alle accelerazioni. stato detto ad
alcuni vostri amici che bisognava imporre un periodo proprio della struttura di 0,4-0,5 s cio
assurdo! Fate questo ad una struttura a telaio, soprattutto se ledificio alto, quel periodo proprio
ve lo potere scordare! Questo significa dimensionare poi gli elementi portanti in maniera orribile.
Il suggerimento che si pu dare in questo caso : volete la struttura rigida? non sforzatevi con
pilastri e travi ma fatelo con i setti.
Vediamo le verifiche. Le verifiche punteranno su alcuni elementi: progetteremo un pilastro, una
travata e al massimo vi daremo qualche indicazione sui setti. Non so se riusciremo a fare qualche
verifica in pi; le verifiche da fare sono tantissime: le verifiche sui solai (dal punto di vista sismico si
fa il calcolo della resistenza della membrana) e altre verifiche imposte dalla norma (alcune di
queste ve li ho fatte vedere durante le mie lezioni).
Un problema che avete tutti sul vano scala: i pilastri del vano scala, come vi ho anticipato altre
volte, diventano tozzi perch c la trave del solaio del piano generico e poi c lelemento rampa
che arriva allinterpiano. In zona sismica questo un problema, in quanto per un problema di
gerarchia delle resistenze le sollecitazioni di taglio di calcolo vengono fuori dalle resistenze a
flessione del pilastro diviso la sua altezza che se piccola impenna la sollecitazione di taglio (visto
che sta al denominatore).
Il suggerimento che vi do nel vano scala : se questo il pianerottolo di arrivo e questo quello di
riposo, questi pilastri praticamente sono quelli tozzi e l vanno messi i setti. Il setto tozzo nella
direzione pi piccola e quindi meno rigida. Ecco perch mettendo il setto, problemi di elementi
tozzi non si presentano pi.

Figura del vano scala

Adesso voi potete partire con la modellazione. Potete tirar fuori lordine di grandezza e
soprattutto le sollecitazioni sismiche prima ancora di lanciare lanalisi.
Per la corretta visualizzazione delle sollecitazioni nel comportamento cercate di modellare gli elementi
BEAM con la teoria di BERNOULLI e non di TIMOSHENKO altrimenti vi perdete sulle deformazioni facendo
un modello in cui travi e pilastri sono fatti almeno di due pezzi con almeno un nodo centrale.
Un altro suggerimento quello di modellare un piano tipo e poi lo moltiplicate per gli n piani delledificio.
Questo perch se commettete un errore su un piano normalmente esso si ripercuote su tutti i livelli e
quando lanciate lanalisi in frequenza dura riuscire a capire dove sta lerrore.
Per quanto riguarda le rigidezze bisogna tener conto della rigidezza fessurata di travi, pilastri e setti. Basta
andare in propriet e modificare.
Una differenza tra STRAUS e SAP sta nellapproccio: SAP vi fa la griglia sulla quale mettete pilastri, travi ect;
STRAUS fa anche la griglia essendo venuto dopo SAP. Io la griglia non la utilizzo mai. Procedo in questo
modo: sulla base del CAD che avete metto sui pilastri una croce (x) (che significa un puntino sullasse
geometrico!!); prendo il DXF lo porto in STRAUS (comando IMPORTA) e ottengo una serie di puntini faccio
ESTRUDI e ottengo i PILASTRI. La griglia va bene quando avete una struttura molto regolare con
allineamenti pilastri e travi in una direzione e nellaltra. STRAUS inizialmente non aveva la griglia perch
nato come programma per ingegneria aereospaziale; la griglia lha adottata solo dopo. Ovviamente spesso
lasse del pilastro non coincide con lasse della trave. Io preferisco traslare lasse del pilastro e lasciare lasse
della trave li dove sta in modo tale che linvolucro delledificio rimane quello. Quindi tirati gli assi delle travi
negli incroci ci metto le x dei pilastri. Prendo i puntini ottenuti nel DXF, li porto in STRAUS e faccio la prima
pilastrata e cos via. In un programma agli elementi FEM il puntino visto come nodo strutturale, quindi
avete un punto che deve essere linizio della vostra asta. Come suggerimento vi dico azzerate gli assi di
riferimento, cio in CAD prendete lasse di un pilastro e mettete lo zero. In STRAUS ai nodi gli diamo quota
z=0.
Anche SAP come STRAUS utilizza i LOAD PATCHES. Quindi se volete dare il carico del solaio sulle travi
attenzione a dare la MASSA e non il carico perch STRAUS non vede il CARICO dal punto di vista sismico. La
massa viene rappresentata con un PALLINO, il carico una FRECCIA (massa depurata dallaccelerazione di
gravit). SAP invece ha lopzione che i carichi li pu trasformare in masse. In STRAUS dare il LOAD PATCHES
facile basta selezionare le aste e poi si sceglie lorditura. In SAP si scelgono le travi di competenza e poi vi
crea una superficie dove mettere le masse i carichi etc.
STRAUS nativo con lasse verticale Y e non Z. In CAD normalmente disegnate nel piano XY. Prima di
passare il file in STAUS fate ruota 3D in CAD in modo tale che poi possa lavorare con lasse Z verticale in

STRAUS. Loperazione di rotazione si pu fare anche il STRAUS ma il suggerimento che vi do di farlo in


CAD perch i comandi sono pi facili. SAP invece nativo gi con lasse verticale Z.
Per quanto riguarda i carichi verticali considerate lincidenza tramezzi come carichi permanenti non
strutturali non compiutamente definiti (il sale, esempio slu da 1,3 si passa a 1,5).
Per quanto riguarda il vento per chi utilizza SAP che non vi venga in mente di trasformare il carico in massa
perch quel carico dal punto di vista sismico ha incidenza 0.
Per quanto riguarda la NEVE essa arriva in maniera rara ed impensabile che nel comune di BARLETTA ci
sia concomitanza di SISMA e NEVE. Quindi la neve ha dal punto di vista sismico impatto 0. In SAP dovete
stare attenti ancora il carico neve lo trasforma in massa nel sisma.
Per quanto riguarda il terreno consideriamo un terreno soffice di tipo C (travi rovesce nel progetto!!). Nel
modello in prima battuta mettiamo lincastro al piede del pilastro. Quindi la classe di terreno C servir solo
per definire lo spettro, cio per amplificare lo spettro di risposta.
Il fattore di struttura va scelto bene. Andrebbe lanciata lanalisi in frequenza vedere come si comporta la
struttura e poi scegliere il fattore di struttura. Il suggerimento che vi do di adottare valori di q bassi (per i
miei al massimo pari a 2!!) perch le verifiche che voi probabilmente non farete non tornano.
Personalmente ho visto che con valori di q > 2 le verifiche di resistenza e quelle di duttilit locale uscivano
bene, mentre quelle di duttilit globale mai.

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