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Indice

Analisi macroeconomica e tecnica


o
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o

Valeant
Buyback index
Eps e Utili
Petrolio
Obbligazioni HY
Cina
Eurostoxx banks
S&P500
Conclusioni

Controcorrente
Volatilit e rischio: VAR e Draw Down
Trend e reversal : la nostra view sui mercati
 I nostri indicatori Eulero, Volatility Cone e Herakles applicati ai mercati :
Equity:
o SP500 Dax FTSEMIB BRIC
Eurodollaro
Commodity:
o Oil Copper
Bond Sovrani paesi sviluppati
o T-note Usa BUND BTP
Altri Bond :
o Bond HY Bond Emerging
Il Laboratorio
o Work in progress : trading system di volatilit
o Un test di robustezza

chiuso in redazione il 20 marzo 2016

BUND
BTP
Bond HY
Bond Emerging

Il Laboratorio
o Work in progress : trading system di volatilit

TrendMercati

marzo 2016

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Approfondimento
L'esempio Valeant
Nell'ultimo articolo del blog ho parlato del titolo Valeant Pharmaceuticals come di un
esempio della situazione attuale dei mercati finanziari e degli effetti che il QE ha
avuto non solo sui prezzi dei mercati obbligazionari ma anche su quelli azionari.
Valeant al suo apogeo valeva circa 250 dollari, ed aveva una capitalizzazione di 100
miliardi di dollari; un colosso del pharma diversificato e cresciuto in pochi anni da
una fusione di due oscure biotech, fino ad essere uno dei leader mondiali dei prodotti
farmaceutici.
Il merito di questa crescita incredibile da iscrivere all'arrivo nella societ di un
manager di Mckinsey di lungo corso da sempre specializzato nel settore: il Ceo
Paerson.Il Ceo in questione ha poi adottato una serie di politiche industriali che
hanno fatto poi da scuola per tutta una serie di aziende, compresa anche quelle
seguite dall'indagato Shkreli ed anche per aziende di altri settori.
In particolare Valeant ha effettuato dal 2008 ad oggi circa 50 acquisizioni spendendo
circa 34 miliardi, di cui 31 sono di nuovo debito, portando il totale degli asset
detenuti con un valore variabile secondo le stime, ma che si potrebbe considerare
intorno ai 40/45 miliardi di dollari.
Il modello di crescita sviluppato era ed molto semplice:
Utilizzo della leva finanziaria a basso costo grazie alle politiche di QE si
finanziano operazione di M&A.Le aziende comprate vengono ristrutturate con
un taglio dei costi significativo, concentrato soprattutto nella Ricerca e
Sviluppo, focalizzando le risorse sulla valorizzazione dei prodotti gi presenti
nella pipeline della compagnia.
Aumento significativo dei prezzi di vendita dei prodotti che fanno lievitare il
fatturato non per volumi ma per prezzo venduto.
Ora finch questo processo condiviso dal mercato ed i tassi restano
complessivamente bassi, il meccanismo prospera e pu anche funzionare nonostante
questa strategia tenda ad abbattere nel lungo periodo il ritorno del capitale investito:
oltre a bruciare la cassa ed aumentare significativamente la leva finanziaria.
La sopravvivenza o meno di un modello di crescita del genere viene decretato dal
punto di svolta del cash flow. Se questo riesce a svilupparsi in modo tale da coprire il
costo degli interessi ed a ripagare via via il debito, l'azienda acquisisce una massa
critica significativa e riesce a ridurre la leva finanziaria.
Se invece in questa crescita tumultuosa si innestano dei problemi, il meccanismo
rischia di incepparsi come capitato a Valeant.
Nonostante il titolo fosse uno di quelli amati dagli analisti sell side con pochissime
voci critiche, come si pu riscontrare da questo grafico tratto da Bloomberg:

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in realt diverse voci critiche si erano sollevate dagli hedge fund, soprattutto
long/short; in particolare gli analisti ribassisti non amavano il sistema di contabilit
espresso dalla Valeant, con un utilizzo della contabilit proforma e con un forte
utilizzo delle spese una tantum piuttosto che di quelle ricorrenti. Inoltre dei dubbi
sono stati espressi dalla relazione di Valeant con Philidor, la propria societ di
distribuzione interna, che poi stato verificato non contabilizzasse con correttezza la
propria contabilit a favore di una sovrastima delle vendite.
Si sono susseguiti la mancanza di fiducia nell'azienda, l'aumento del costo del debito,
la malattia momentanea del Ceo, il ritardo sui dati trimestrali, l'aggiustamento delle
stime ed infine la previsione di un EBITDA (utile prima degli interessi, imposte,
svalutazioni ed ammortamenti) sovrastimata sul sito prima della conference call e poi
aggiustata di circa 600 milioni di dollari. Errori imperdonabili che hanno causato il
crollo del titolo che ad oggi non si ancora fermato.
Come abbiamo detto sul sito, se prima il titolo era sovrastimato, ora probabilmente
sottostimato o comunque ha subito una correzione eccessiva per i valori che esprime
il settore: ma comprensibile con la situazione debitoria che si porta, con il calo del
free cash flow futuro e con la necessit di pagare nei prossimi due anni ingenti quote
di debito senza avere i flussi di cassa necessari, e quindi con la discreta probabilit di
dover vendere gli asset pi appetibili causando un circolo vizioso contrario al ciclo di
crescita.
Qui sotto per chi desidera mostriamo la situazione debitoria e come possono variare i
modelli di valutazione in poco tempo:

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Molti di voi si domanderanno perch questa scrupolosa attenzione per una societ
grande ma abbastanza oscura nel panorama delle aziende globali pi conosciute; tra
l'altro nonostante le dimensioni neanche ricompresa nel pi famoso indice dei titoli
biotecnologici (IBB).
Il motivo sta nel modello di azienda che vi abbiamo descritto, pi concentrato sulla
finanza che sugli investimenti, pi concentrata sulla crescita ad ogni costo piuttosto
che sul consolidamento della stessa.
Ma certo anche la provenienza del Ceo da uno dei big della consulenza finanziaria e
dall'amore quasi incondizionato degli analisti finanziari, ci costringe a notare la
probabile commistione di interessi tra le parti. Questo soprattutto perch una societ
che effettua molte M&A e usa con spregiudicatezza la leva del debito, ha bisogno di
consulenza finanziaria e bancaria: e sono proprio le case di investimento degli
analisti citati che le forniscono.
Infine l'ultimo aspetto non citato ma a mio modo di vedere molto interessante la
componente degli azionisti di questa azienda.

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Tra i principali azionisti di questa azienda ci sono molti dei cosiddetti fondi attivi,
cio quei fondi che cercano di investire nelle migliori aziende sul mercato dopo un
attenta valutazione dei fondamentali.
Tra i principali azionisti di Valeant abbiamo Bill Ackman di Pershing Square, da
molti considerato a rischio di margin call per la posizione molto rilevante detenuta su
questo titolo rispetto al totale del portafoglio; ma insieme a lui non possiamo
dimenticare Paulson, colui che ha scommesso al ribasso sui mutui subprime, ed
ancora Sequoia Fund e Value Act, cio tra investitori attivi considerati tutti dei
potenziali eredi di W. Buffett (che per non avrebbe mai comprato un titolo con
quella leva del debito).
Per alcuni di questi l'eccessiva concentrazione del portafoglio in pochi asset sembra
essere fatale per il loro carisma, e li pone a rischio di un massiccio ritiro di fondi dai
propri portafogli.
Ma torniamo al punto: e cio alla reale ragione perch un tale modello di business si
sviluppato soprattutto negli USA, e perch ha avuto successo negli ultimi anni
mentre in questo ultimi mesi sembra un po in difficolt.
Come abbiamo scritto nell'introduzione, la reale causa di questo sono i tassi
estremamente bassi indotti dalle politiche monetarie delle Banche Centrali.
La continua espansione del debito di questi anni non ha purtroppo finanziato
una crescita della R&S o degli investimenti, ma piuttosto un utilizzo della leva
finanziaria per sostenere politiche di M&A finalizzate a tagliare i costi ed a far
crescere i prezzi, oppure a politiche di buyback (riacquisto di azioni proprie da
parte delle aziende) atte a sostenere la crescita degli utili per azioni aldil dei reali
meriti degli utili stessi.
Infatti se si vanno ad osservare i dati degli utili Nipa forniti dalla FED, cio degli utili
netti USA, quello che si pu notare s una crescita degli stessi in questi anni, ma
molto meno robusta di quello che gli eps (utili per azione) sembrano far vedere.
Questo avviene perch convenienza dei manager non tanto puntare su politiche di
medio lungo periodo legate agli investimenti che danno ritorni solo nel tempo, ma
sono interessati piuttosto a politiche di volatilit elevata degli utili per poter incassare
i bonus legati all'andamento degli eps: e questi obiettivi si possono raggiungere sia
con le scelte effettuate da Valeant in questi anni, oppure con forti politiche di
riacquisto di propri titoli.
Tranne che negli ultimi mesi , l'indice delle aziende che hanno forti dosi di buy back
nel proprio DNA hanno di fatto sovraperformato lo S&P500, confermando la
capacit di valorizzare l'azione presso gli investitori nonostante l'inevitabile pressione
sulle capacit di competizione di lungo periodo di queste aziende

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Negli ultimi 12 mesi l'indice dei titoli buyback ha sottoperformato, a nostro avviso a
causa delle possibili decisioni sui tassi USA piuttosto che per una presa di coscienza
degli investitori/azionisti.
Giusto per dare qualche numero:
130 azioni delle 505 azioni ricomprese nello S&P500 hanno piani di buyback
superiori ai ricavi annuali
la media dei buyback dell'ultima anno in miliardi sono stati 559 miliardi di
dollari pari a circa il 64% degli utili netti e sopra il 100% degli utili operativi
La presunta superiorit nel generare utili da parte delle aziende americane
rispetto a quelle europee, oltre ad una situazione economica oggettivamente
differente, data anche da un ricorso nettamente superiore alle politiche che abbiamo
descritto sopra e che gonfiano pericolosamente i valori fondamentali dell'impresa
oltre i reali meriti delle stesse.
Teniamo inoltre conto che tenere basse le spese per investimento pu comportante nel
tempo una perdita di competitivit sul mercato, che si traduce poi nel rischio di
rimanere tagliati fuori dalla nuova ondata tecnologica.
Da questo si pu anche in parte spiegare come, nonostante un recupero significativo
dell'occupazione americana, ci sia una produttivit che stenta a riprendersi.
Senza investimenti, la produttivit fa fatica a riemergere: se non tagliando
eccessivamente il costo del lavoro e quindi penalizzando i consumi interni.
Le aziende USA nell'impiegare il capitale preferiscono utilizzare il capitale umano
piuttosto che gli investimenti, in quanto il capitale umano ha un utilizzo pi flessibile
e pu essere tagliato rapidamente aldil del capitale da investimenti ,che ha tempi
sicuramente pi lunghi ed i cui ritorni si sviluppano nel tempo.
Da l si potrebbe spiegare perch l'occupazione viaggia a pieno regime, mentre gli

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investimenti no.
Naturalmente queste politiche non hanno solo effetti negativi se sono applicate in
maniera saggia, non facendo eccedere la leva del debito ed il suo servizio, e con un
modello di crescita contemporaneamente per via esterna ed interna.
Ma la situazione dei tassi attuale pone dei rischi seri di una bolla delle aziende legate
a queste pratiche, e quando si parla di bolla dell'obbligazionario bisognerebbe pensare
a tutte quelle imprese che in questi anni hanno ampliato significativamente la propria
leva (cosa che il mercato in quest'ultima fase negativa ha cominciato a prezzare).
C' da aggiungere che questo fenomeno, prettamente made in USA, sta prendendo
piede anche nell'area euro: e questo potrebbe dare l'impressione, nel breve medio
periodo ed in una situazione in cui i tassi non sono previsti in crescita, di un maggiore
potenziale di crescita degli eps europei.
Un crescita dei tassi o derivante dalle politiche delle banche centrali o dovute ad una
aumento della percezione del rischio, potrebbe per mettere in difficolt questo
modello di crescita delle azioni, e alla fine compromettere buona parte della crescita
degli utili per azione attualmente dichiarata dalle imprese.
A nostro avviso questa la spada di Damocle ed il nervo scoperto dei mercati per
quanto riguarda le valutazioni fondamentali delle stesse: ma come abbiamo visto
in queste ultime settimane sono stati altri i temi al centro del discorso, temi che
comunque avevamo gi correttamente individuato nei precedenti numeri e nel blog.
Infatti, oltre ad aver individuato il primo trimestre del 2016 come il punto nodale per
un minimo dei mercati, seguita da una reazione reflazionistica dei mercati, avevamo
poi individuato come la riunione del G-20 dei ministri finanziari e dei banchieri
centrali in Cina come un altro importante momento di svolta (datato 26/27 febbraio).
In particolare, parlavamo di un possibile accordo per limitare gli effetti negativi delle
divergenti politiche monetarie delle varie aree economiche.
Le successive decisioni monetarie ed anche fiscali di Cina, Europa ed USA fanno ora
gridare i media tradizionali all'accordo segreto, ed hanno fatto recuperare i mercati
dai minimi con una buona forza complessiva.
A nostro avviso nessun accordo segreto; secondo la nostra analisi ogni banchiere
centrale ha illustrato quali erano i problemi che le politiche monetarie delle altre aree
causavano, e cosa si poteva fare per aggiustarne gli effetti: e poi gli operatori hanno
agito. Il fatto che ora il mercato scommetta sull'accordo segreto, pone dei rischi futuri
quando il mercato comprender che le divergenze monetarie proseguiranno per ovvi e
comprensibili motivi.
Basta vedere i dati sull'inflazione USA e confrontarli con quelli dell'Europa per
comprendere che la situazione potr durare qualche mese ma non di pi, salvo un

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rientro dei dati dell'inflazione USA.


A tal proposito, il tentativo di velocizzare l'autorizzazione dei farmaci generici da
parte della FDA ed a discapito delle aziende farmaceutiche come Valeant che stanno
alzando i prezzi dei propri prodotti, potrebbe servire a limitare una delle componenti
di maggiore aumento dei prezzi e cio le spese per la salute.
Su questo monitoreremo l'andamento.
Nel frattempo per non possiamo non essere contenti di questo recupero globale
in linea con le nostre aspettative.
Riteniamo che in queste ultime sedute gli indici USA abbiano raggiunto condizioni di
ipercomprato significative, e degne di un consolidamento.
Ma dobbiamo tenere conto che molto della correzione degli ultimi mesi deriva da una
somma di posizioni short, insieme ad un sottopeso dei mercati azionari da parte dei
fondi e degli investitori.
La fase di short covering si evidentemente conclusa, mentre la fase di
riposizionamento dei fondi e di nuovi ingressi sui mercati sembra avere ancora forza
di trazione.
Per questo motivo riteniamo che la soluzione ideale per la fase attuale sia un
consolidamento alto, per scaricare sia l'eccesso di prezzo sia l'eccesso di
partecipazione susseguente alla fase di recupero dei mercati: per poi riprendere un
cammino rialzista.

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Solo quando le divergenze di politica monetaria riprenderanno vigore, il mercato


ritorner a colpire le sue componenti meno liquide.
In particolare poi se andiamo ad osservare l'insieme degli elementi che avevano
innervosito i mercati alla fine del 2015, questi stanno rientrando sui valori precedenti
la fase pi acuta della crisi.
Il petrolio ha recuperato il 56% negli ultimi 25 giorni lavorativi, uno dei recuperi pi
robusti di ogni tempo, da allineare al movimento fatto durante la guerra del golfo di
inizio anni 90 e con il recupero impostato dopo il minimo del 2009.

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La distruzione intervenuta negli investimenti del settore e la crisi che sta


attraversando il settore shale, si evidenzia in un aumento delle aziende in difficolt
finanziarie; questa fase apre una finestra al recupero dei prezzi che per il momento
riguarda molto di pi il contratto future a prima scadenza, che va ad appiattire la
curva dei futures necessaria per impedire le vendite a termine, soprattutto dei settori a
maggiore leva sul prezzo.
Quando il prezzo si rialzer ulteriormente anche nelle scadenze pi lontane, vedremo
una violenta ripresa del settore shale e quindi nuovi problemi sui prezzi ma ci vorr
qualche mese.
Il prezzo ha rotto importanti resistenze, e dopo un possibile pullback potrebbe avere
ancora un p di potenziale rialzista. La negazione del movimento si avrebbe con il
rientro dei prezzi sotto i supporti indicati nel grafico sottostante.

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Il mercato delle obbligazioni ad alto rendimento


Il mercato obbligazionario HY, una di quelle componenti che aveva accompagnato la
discesa del petrolio per la forte presenza dei titoli energetici nell'indice HY USA,
mostra ora una buona fase di recupero non solo nell'indice generale ma anche nelle
sue componenti pi deboli. Anche in questo caso c' ancora dello spazio di crescita.

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Il mercato cinese
Come abbiamo visto la Cina che ha dato inizio al concerto di azioni monetarie, e
nel loro caso anche fiscali, finalizzato a far percepire al mercato un coordinamento
monetario deciso nel G20. Le continue dichiarazioni contro la scelta di svalutare la
moneta sono state un elemento di conferma a queste manovre.
Il recente report del BIS ha poi confermato che buona parte del calo della valuta e
della discesa delle riserve pi che fuoriuscita di capitali erano figlie di due scelte
interne cinesi:
1) chiusura di carry trade da parte di imprese e privati, che approfittavano del
contemporaneo apprezzamento della valuta cinese e dei pi elevati tassi, dal
momento in cui la Cina ha prima svalutato contro dollaro, e successivamente ha
costruito un paniere di riferimento dove il dollaro rimasto il pi importante dei
componenti ma non pi l'unico.
2) restituzione dei debiti in dollari da parte delle imprese cinesi e trasformazione
degli stessi in debiti domestici. A conferma di quest'ultima ipotesi abbiamo avuto
anche il recente aumento dei prestiti domestici cinesi alle imprese.
In particolare, si nota dai dati forniti dalle autorit cinesi una riduzione del depositi
offshore, una riduzione dei depositi in Yuan delle sedi estere e cinesi delle banche
cinesi, ed una riduzione dei debiti in dollari delle imprese cinesi.
Tutti dati che confermano quanto da noi illustrato e che di fatto hanno stabilizzato il
cambio cinese.
Le banche Europee
Nel contesto di recupero globale, anche le banche europee, segnate dalla violenta
correzione che ha caratterizzato le banche mondiali ma con una negativit maggiore,
hanno rimbalzato e gi consolidato il recupero. In teoria sarebbero le pi pronte ad
una nuova gamba di rialzo.
Certamente il contesto economico, regolatorio e di capacit del management lasciano
ancora a desiderare: ma il movimento se non negato ha ancora carburante.

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Conclusioni
I mercati hanno impostato una fase di recupero congruente con le nostre ipotesi di
inizio anno (e rispetto a molti altri analisti abbiamo dovuto fare molti meno
aggiustamenti di scenario), ed ora hanno superato su alcuni mercati e settori
(S&P500, Petrolio ecc..) le prime importanti resistenz, e impostando in maniera pi
costruttiva lo scenario di medio.
Ci sono per altre resistenze con cui confrontarsi e queste arrivano con una
condizione di ipercomprato che necessita di un consolidamento. Il consolidamento ha
un certo spazio e potrebbe correggere anche il 50% del recupero senza negare la fase
rialzista.
Se i supporti sugli indici principali e del petrolio reggeranno, il rialzo ha ancora dello
spazio di risalita, e potrebbe portare alcuni indici soprattutto USA su nuovi massimi
assoluti.
Poi le divergenze monetarie potrebbero far dubitare del presunto accordo di
Shanghai, e le difficolt strutturali di questa crescita potrebbero di nuovo tornare a
turbare i mercati .

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In questa sezione vogliamo offrire delle riflessioni su alcuni dei temi che la
stampa specializzata divulga a piene mani ma che non sempre spiega e
talvolta usa a sproposito.
E il tema pi caldo quello della volatilit, che viene usata a spiegare tutte le
incertezze e le preoccupazioni degli operatori, nascondendo per il trend di
medio periodo del mercato. La volatilit infatti non che la manifestazione pi
evidente ma anche pi epidermica del mercato, ed il trend invece il vero
fenomeno da osservare e controllare.
Come gi detto, la volatilit pu essere misurata con metodi diversi, e in
passati numeri di trend mercati abbiamo affrontato questo tema nel confronto
tra la volatilit storica HV (Historic volatility) e lo ATR (Average True Range) :
riprendiamo ora questi concetti e applichiamoli al mercato del 2016 per capire
meglio cosa intendono i giornalisti nei loro articoli. Ricordiamo soprattutto
come la volatilit storica si intende come dispersione di ogni dato rispetto alla
sua media, e pertanto calcolare la volatilit a 20 giorni significa fare
riferimento alla media a 20 giorni .
Vediamo qui cosa significa per lo SP500

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Il grafico riporta la media mobile a 20 e a 200 giorni, e la volatilit a 20 e a


250 giorni: in basso, il VAR con intervallo di confidenza 99% con holding period
10 e lookback 20.
Due brevi parole per il VAR (possiamo riprendere il discorso sul Blog) :
indica la massima perdita potenziale di un asset o portafoglio,
o in un certo intervallo di tempo
 (tipicamente quello necessario a vendere il titolo, detto
holding period),
o con una data probabilit (intervallo di confidenza) ,
o in condizioni di mercato normali .
cio come dire :
 con una probabilit del 99%
 non perderemo pi del x% del capitale investito
 nei prossimi 10 giorni

attenzione:
 Il VaR non la perdita peggiore
 Il VaR non dice nulla sulla distribuzione delle perdite nella coda sinistra
 Il VaR dipende dai parametri scelti, ed soggetto allerrore di campionamento

Per dare un riferimento, Il Comitato di Basilea ha scelto i seguenti parametri


per il calcolo del VaR:
per il rischio di mercato nel book di trading, un orizzonte temporale di 10
giorni ed un intervallo di confidenza del 99%
Per il rischio di credito e per il rischio operativo, un orizzonte temporale di 1
anno ed un intervallo di confidenza del 99.9 %
Cosa leggiamo nel grafico?
Cominciamo dalla volatilit:
crescente quella in blu a lungo da agosto 2015, ha avuto un forte incremento
in gennaio 2016; quella a breve (20giorni) ma senza arrivare ai livelli dello
scorso agosto e alla fine non molto superiore a quella dellottobre 2014:
insomma dei valori elevati ma tutto sommato ancora contenuti.
Quello che forse pi interessante guardare landamento delle medie su cui
la volatilit si calcola: la media a lungo periodo ora decisamente inclinata
verso il basso, molto di pi che in agosto 2015, e la media a breve ha oscillato
con molta pi forza che negli ultimi 24 mesi, con una variazione maggiore
dellagosto scorso. Il problema statistico quindi non solo nella volatilit in s,
quanto nella fare pi incerta (media a breve) e pi pessimista (media a lungo)
delle sue determinanti.
Il grafico del VAR conferma questa lettura: ricordando che a differenza della
volatilit il VAR considera solo gli scostamenti negativi, vediamo come il valore
di -9,5% di gennaio 2016 sia inferiore al VAR di agosto con -11% , anche qui
segnalando che linizio del periodo negativo dei mercati da cercare gi nella
scora estate: e non solo una combinazione che sia la violazione della mm200
che linclinazione negativa della stessa siano esattamente negli stessi giorni.

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Qui vediamo gli ultimi 12 anni, con le stesse impostazioni di calcolo che
avevamo nel grafico precedente:
la volatilit a 20 giorni superiore a quella del 2012-2015, tranne ad agosto
2015 ovviamente, ma molto lontana dai livelli dellottobre 2011 e ovviamente
del 2008 ma comincia a presentare un movimento simile a quello del 2007.
La volatilit di lungo periodo ha lo stesso andamento, sopra la media degli
scorsi anni ma inferiore a quella delle crisi e con un andamento simile a quello
del 2007.
Conferma anche dal VAR, i cui picchi del 2011 al 18% e del 2008 al 30% circa
si notano con chiarezza nel grafico, mentre i due livelli dellagosto2015 e del
gennaio 2016 quasi non si notano.
Nel Blog proseguiremo la sessa analisi sugli altri mercati azionari e
obbligazionari: qui mettiamo solo, a confronto, lo schema del Tbond.

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Una situazione assai diversa ovviamente: basti dire che il VAR arriva al
massimo al -5% ovviamente, ed anche la volatilit ovviamente molto pi
bassa.

Lasciamo agli amici graficisti e soprattutto ai ciclisti di approfondire le


similitudini tra il 2007 e gli ultimi mesi: noi seguiamo i mercati con un
approccio multidimensionale che forma una sintesi tra la analisi
macroeconomica, i movimenti intermarket e lanalisi tecnica: niente scritto, e
se la storia segue sempre lo stesso ritmo, difficile che ripeta due volte la
stessa canzone.

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Trend e reversal : la nostra view sui mercati


In questa sezione abbiamo accorpato i nostri indicatori Eulero e Volatility Cone , ed abbiamo
aggiunto il nuovo Herakles :
EULERO mostra la direzione
VOLATILITY CONE mostra la dispersione
HERAKLES mostra la forza del mercato

Eulero vers. Eulero 1.5


Eulero un nostro sistema proprietario, ed la base sia per Trading System che per la
gestione di portafogli: verranno aumentati gli indici e le asset class monitorate, sempre con lo
stesso sistema di analisi, che per ora in versione pre-ottimizzazione: quindi calcolato con
gli stessi parametri in ogni mercato, a prova della solidit della struttura logica sottostante.
Lo scopo quello di identificare la direzione del mercato, con una lettura graduata per
permettere una valutazione sulla capacit di produrre nuove
Il nostro indicatore ha una piccola modifica, con le letture centrali in giallo per mostrare una
neutralit del valore:
indicatori utilizzati:
KAMA , MAMA , SAR, indicatore H&M EULERO v1.5

Volatility cone vers. COdVO 000 05


Il Volatility Cone un nostro sistema proprietario per lanalisi della volatilit del mercato
Lindicatore VOLA-REVERTING: indica la possibilit di un ritorno alla media, prendendo i dati
dal mercato delle opzioni : nuova versione 005 con indicazione della volatilit sottostante
Nel nostro indicatore degli eccessi la segnalazione ora viene graduata in tre livelli per una pi
facile lettura dei punti di eccesso sul mercato:
1. in azzurro e verde, i punti di possibile correzione , in giallo e arancio i punti di possibile
risalita
2. una singola violazione: indicatore piccolo con colore pi pallido
3. violazione intensa : un cerchio intorno allindicatore
4. violazione ripetuta: se la violazione rimane per pi di tre giorni, indicatore grande con
colore intenso
a. (violazione ripetuta e intensa: indicatore grande con cerchio e colore intenso)
Herakles versione 001
Herakles un nostro nuovo indicatore che mostra la forza del mercato indipendentemente dalla
direzionalit, dando quindi indicazione sulla energia del trend. il naturale completamento
degli altri due indicatori , e anche se compare qui ancora in forma sperimentale, verr poi
sviluppato a completamento dei nostri trading systems per valutare la convenienza ad
impiegare strategie trend follower o mean reversion.
Le indicazioni sono:

Blu : forza del trend, se la tendenza long


Rosso : forza del trend, se la tendenza short
Giallo : situazione in cui il mercato non esprime una forza definita e quindi senza
direzione

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Lo SP500 ha superato in febbraio il test dei minimi di gennaio e agosto, ed ha


sviluppato il rialzo che avevamo previsto. Come spiegato nellapprofondimento,
le resistenze dinamiche delle medie mobili sono state superate grazie alle
dichiarazioni della FED, abbastanza accondiscendenti e che lasciano sperare
che i tassi non saliranno almeno nel breve. La risalita stata una delle pi forti
di sempre, per rapidit e dimensione, riportando i corsi ai livelli dellinizio
delanno; ma in attesa delle trimestrali tra poche settimane occorre avere
prudenza. Eulero tornato positivo, ma non al suo massimo livello, ed
Herakles segna ancora forza in accordo con i segnali dati dalle pendenze di
Mama e Kama; da COdVO che ci aspettiamo un segnale di tensione, come
quello che abbiamo segnalato sul blog due settimane fa e che infatti stato
seguito da una breve pausa nella risalita. Nel medio periodo il nostro parere
che la attuale posizione moderata della FED potrebbe tornare divergente
rispetto a quella delle altre banche centrali, appunto se leconomia americana
desse segni di surriscaldamento: ma questo difficilmente dovrebbe accadere
prima della riunione del G7 di Maggio .

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Il VIX serve qui a rimarcare come gli attuali livelli di volatilit siano in discesa
verso i livelli dello scorso luglio, in armonia con un sentiment positivo del
mercato.

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Lo Skew tornato anchesso su livelli moderati, sia pure con un po di


nervosismo in marzo: dato che lindice che segnala la presenza di scambi
OTM sulle opzioni, un valore medio di 125 ( lindice per costruzione oscilla tra
100 che indica skew nullo e 150 di skew massimo) rappresenta una situazione
mediana relativamente tranquilla, con pochi operatori che prevedono
oscillazioni ampie dei prezzi dello SP500 .

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Il DAX pi nervoso dello SP500 e anche la volatilit VDAX maggiore (linea


azzurra sul grafico di COdVO, valori intorno a 30 contro i 14-15 che
attualmente ha il VIX) . Anche una ripresa dopo met febbraio, ma meno
effervescente di quella americana: ed infatti Eulero ancora negativo anche se
per poco, mentre Herakles pur mostrando positivit mostra valori abbastanza
bassi. La poca forza del rialzo non ha fatto scattare segnalazioni di eccesso
bullish da parte di COdVO, mentre si vedono ancora le segnalazioni di met
febbraio. Come ricordato anche da Draghi, la ripresa europea si mantiene ma
in condizioni di debolezza e fragilit, con la politica che stenta a dare forza alle
riforme tra cui la unione bancaria con il fondo di garanzia unico sui depositi
bancari. Le riforme, richieste anche dallo FMI, devono essere avviate prima che
le possibili tensioni per la Brexit o il riacutizzarsi della crisi migranti, con il
corollario di una possibile riemersione della crisi greca, mettano nuovamente a
rischio il sistema. Ma lesito delle recenti elezioni tedesche, e la debolezza della
leadership francese sia internamente sia verso Berlino, non fanno presagire
una capacit decisionale migliore di quella del recente passato.

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marzo 2016

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Lo FTSEMIB era e rimane lindice pi debole nel 2016; anche qui un buon
rimbalzo ma anche qui insufficiente a riportare i corsi ai livelli dello scorso
dicembre, anceh a causa di una situazione economica meno forte rispetto a
USA e Germania e del perdurare del pessimismo sul settore bancario che ha un
peso maggiore in Italia che per gli altri indici, anche a causa dei bassi tassi di
interesse schiacciati dalla BCE che stanno riducendo i margini di tutto il settore
finanziario del vecchio continente.
Eulero fa fatica a staccarsi dalla massima segnalazione negativa, e solo da
poco Herakles d segni di forza: ma le scorse sedute hanno visto i prezzi
violare nuovamente le medie Kama e Mama che erano state di supporto al
rimbalzo, ed anche il SAR si nuovamente invertito. COdVO che ha dato anche
una segnalazione di eccesso bullish, correttamente in anticipo su un momento
riflessivo del mercato, ora in fase neutrale.

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marzo 2016

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Lo ETF SRIE - BRIC40 ha beneficiato dello spirito di coordinamento economico


post-G20 per riportarsi poso sotto i valori di fine dicembre: ma si deve
ricordare la forte discesa dallo scorso giugno, e i prezzi sono inferiori di circa il
25% rispetto ad un anno fa. Eulero resta negativo, Herakles d invece segni di
forza e COdVO non segnala pi nulla dopo lindicatore di eccesso di met
febbraio. Resta critica la situazione in Brasile, mentre Cina e India potrebbero
essere pi supportive e la Russia beneficiare di una stabilizzazione del prezzo
del petrolio, come detto nel nostro Approfondimento. Resta comunque uno
scenario meno negativo rispetto a quello di gennaio, grazie alle dichiarazioni
FED di maggior cautela nel rialzo dei tassi per non causare pericoli di contagio
dal rallentamento globale .

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marzo 2016

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Il cross Eurodollaro risale negli ultimi giorni sulle parole FED che hanno
cambiato le aspettative sui rialzi dei tassi. Nonostante la BCE stia mantenendo
ed anzi rafforzando una politica espansiva, la posizione attendista americana
ha avuto un peso maggiore nello scatto finale del biglietto verde. Il mercato ha
accolto anche qui con un certo sollievo le parole di Yellen, per la maggiore
attenzione alla economia globale come per altro richiesto anche da FMI e
condiviso nel G20: per noi riteniamo, come detto nellapprofondimento, che le
divergenze nelle economie nazionali potrebbero tornare ad essere pressanti nei
prossimi mesi, senza contare le tensioni geopolitiche di cui qui ricordiamo solo
Brexit e Grexit.
Eulero tornato positivo, anche se Herakles si sta dirigendo solo ora in zona
neutra: nessuna tensione evidenziata da COdVO, in un mercato che ricordiamo
abbastanza tranquillo in un range stabilito ormai un anno fa e in cui i
maggiori players trovano un equilibrio per adesso soddisfacente, tra le
esigenze americane e quelle europee, e con la Cina che ha promesso di non
fare ulteriori svalutazioni dello yuan.

TrendMercati

marzo 2016

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Sul WTI si sviluppato un importante rimbalzo, come spiegato


nellapprofondimento: la sensibilit ai tassi del settore oil, una delle cause del
crollo dei prezzi a partire dal 2014, ha giocato ora a favore delle quotazioni. Da
notare infatti che lindice Wu_Xia_shadow_rate dei tassi dinteresse, di cui
abbiamo parlato nel nostro Blog, era gi in risalita ben prima della storica
decisione della FED del dicembre scorso.
Non si deve per scordare laltro aspetto che determina i prezzi, cio la
abbondanza dellofferta e la frammentazione dellofferta stessa tra operatori
con costi di estrazione molto differenti, cosa che rende molto difficile una serie
di manovre coordinate per sostenere i prezzi: inoltre, come dallo scorso
convegno di Parigi sullambiente parso ormai evidente, lutilizzo del petrolio
sar in futuro sempre meno possibile a causa dellinquinamento: e questo
rende sempre meno valutate le riserve di petrolio e le nazioni o le imprese che
le detengono nel patrimonio.
Eulero tornato da poco in positivo, dopo una serie di valori negativi da luglio
2014 interrotta solo dal periodo aprile-giugno 2015 con i corsi intorno a 60-65;
anche Herakles ritorna positivo, e COdVO tranquillo, con la volatilit implicita
che anche in rapida discesa dalla scorsa met febbraio.

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marzo 2016

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Dicevamo che il rame segnalava un possibile bottom nella sua lunga discesa:
ed infatti il rimbalzo si ben sviluppato, superando le resistenze dinamiche per
arrivare al livello delle resistenze statiche nellarea 230-250. Eulero ritorna in
positivo, anche se le ultime due settimane con il rallentamento della ripresa ne
hanno smorzato la lettura, che oscilla proprio sui livelli in cui Mama e Kama
forniscono un supporto e Herakles segna la forza positiva dellultimo anno. Da
notare come COdVO abbia segnalato un eccesso proprio prima di questa pausa
di riflessione, che pu servire agli operatori a smaltire gli eccesso della ripresa.

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marzo 2016

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Il Reuters/Jefferies CRB Index un indice sulle commodity, concepito per


fornire rappresentazioni accurate per valutazioni a lungo termine sulle materie
prime grazie ad un algoritmo di calcolo che tiene conto di un paniere di
commodity , ribilanciato per garantirne la significativit.
Qui lo vediamo, dopo il rame, per mostrare come la ripresa del metallo rosso
sia da vedere in un complesso di rimbalzo delle commodities, che attendevamo
da quando mesi fa abbiamo analizzato questo settore come quello pi
deprezzato in questa fase del mercato.

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Il Tnote a 10anni si avvantaggiato della sua posizione di safe heaven per i


capitali in uscita dai mercati azionari: ulteriore sostegno venuto dalla attesa
che i tassi USA non dovessero subire troppi rialzi, cosa che la scorsa settimana
Yellen ha confermato. Ecco quindi descritti i movimenti positivi fino a met
febbraio e discendenti poi, con il per ora piccolo ma significativo rialzo dei corsi
dopo lultima riunione della FED. Anche qui Eulero positivo, dal gennaio 2016,
ma COdVO ha segnalato eccessi proprio fino a met febbraio, prima che i
mercati raggiungessero una fase pi riflessiva anche grazie agli interventi dei
regolatori. possibile che ora lequilibrio raggiunto grazie al maggior
coordinamento serva a tenere i mercati in equilibrio, nella speranza dei
banchieri centrali che leconomia reale cominci a dare segnali pi solidi di
ripresa: l per potrebbero tornare le divergenze tra le diverse economie, se la
ripresa non ripartisse in contemporanea e con la stessa intensit, e come
abbiamo detto nellapprofondimento, questo potrebbe portare a nuove
tensioni.

TrendMercati

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Il BTP in una fase di equilibrio ben descritta dalle oscillazioni di Eulero e dalla
neutralit di Herakles, con COdVO che non segnala eccessi. La politica BCE
resta supportava dei corsi, che restano in un range molto compresso e tutto
sommato neutrale, con tassi di interesse ai minimi storici.

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Il BUND sceso dai massimi assoluti, anche se Eulero resta molto positivo: ma
Herakles indica il venir meno della forza da met febbraio, forza dovuta al
ruolo di safe heaven pi che ad un appeal del bond, che ha tassi assolutamente
non remunerativi intorno allo 0,2-0,3% e che non riescono nemmeno a
prezzare le pur minime attese di inflazione proiettate dalla BCE . Nello scorso
numero avevamo indicato appunto una possibilit di vendita ai livelli raggiunti
a met febbraio: ora il mercato sembra essere tornato in equilibrio, anche se a
questi livelli un equilibrio instabile e giustificato solo dai timori per le
prossime tensioni che potrebbero scuotere lEurozona.

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Qui vediamo lo ETF con dividendi capitalizzati HY.MI, che ha come benchmark
le obbligazioni corporate in euro liquide e non investment grade: gli High Yeld .
Da febbraio si interrompe la fase decisamente negativa, e nel grafico si nota
con chiarezza lintervento BCE che ha aperto allacquisto anche di obbligazioni
di privati investment grade nellambito del QE. Un bellesempio di buy on
rumors and sell on news, ma di fatto il sostegno monetario sar supportivo dei
corsi, e smaltiti gli eccessi che COdVO ha cos ben segnalato, possibile un
ampliamento del rimbalzo.

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Concludiamo con lo IEMB.MI , un ETF che replica la performance dei titoli di


debito di Paesi emergenti, ad elevata liquidit .
Una situazione negativa che stata in parte sanata dal G20 fino ad arrivare
alleccesso di fine febbraio, seguito da una riduzione dei corsi. Una politica FED
pi attenta alleconomia globale e un dollaro meno sostenuto dal timore del
rialzo dei tassi potrebbero dare un momento di sostegno alle economie
emergenti, a cui il rialzo delle materie prime darebbe ulteriore impulso: ma la
situazione del Brasile e dei paesi latini legati al petrolio ancora debole, e
anche la Turchia ha notevoli problemi sia interni sia come ponte per
limmigrazione in Europa, problemi che sta cercando di sfruttare per ottenere
dalla UE aiuti non solo economici ma anche con un ulteriore avvicinamento (
che si scontra comunque con lostilit tradizionale di Cipro e Grecia) .

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marzo 2016

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Il Laboratorio
Non tanto importante comprare al prezzo pi basso possibile:
importante comprare al momento giusto.
(Jesse Livermore)

WORK IN PROGRESS
Seguiamo il lavoro dellultimo Trendmercati per verificare e approfondire i
meccanismi di Trading Systems sulla volatilit, per ottenerne degli spunti utili a
trasformare il nostro COdVO da DSS discrezionale a sistema operativo.
Lo scorso mese abbiamo analizzato il segnale VIX di Connors, che si basa su
una verifica dellandamento del VIX rispetto a s stesso, quindi senza fissare
dei livelli-soglia costanti, e sulla propensione del VIX stesso a tornare verso la
sua media: due propriet molto interessanti che abbiamo messo alla prova con
un sistema e una sua variante, con risultati interessanti.
Qui apriamo una breve parentesi metodologica: i sistemi di cui ci stiamo
occupando dallinizio del 2015 qui nelle pagine di Trendmercati sono tutti dei
mean reverting. La scelta stata fatta nella ipotesi, che possiamo dire molto
precisa, di un mercato che nel 2015 non sarebbe pi stato tranquillamente
direzionale, cio con un trend positivo ben definito e con una volatilit
abbastanza moderata: il mercato ideale per le strategie trend-following che
hanno ben funzionato fino a fine 2014. Il mercato diventato invece pi
nervoso, e quindi pi volatile, e con trend di breve definiti ma nel medio-lungo
pi neutrali: basti dire che lo SP500 aveva circa lo stesso valore ad inizio
gennaio e a fine dicembre 2015.
Le strategie presentate hanno in comune tutte un buon rapporto tra trade in
guadagno ed in perdita, talvolta all80% come da attendersi da sistemi
mean-reverting, ed altrettanto hanno basse frequenze operative e brevi durate
del trade: in pratica, scelgono posizioni ad alto risk/reward e quindi si
costretti ad attendere molto tempo prima che si presentino.
Il limite quindi evidente: il profitto delloperazioni buono ma non n
costante n frequente, e quindi non possibile avere un flusso interessante di
utili utilizzando solo queste strategie. La chiave ovviamente solo queste
strategie, perch come detto fin dai primi numeri, le loro caratteristiche
permettono di essere utilizzate come complementari a altri sistemi, magari
appunto trend-follower, o come metodo aggiuntivo di portafoglio per
aumentare la redditivit globale.
Vi diamo qui una anticipazione su due delle nostre future riflessioni: la TalebStrategy e la TrSys-farm.
Con il primo termine ci riferiamo alla modalit operativa di Nassim Taleb, che
imposta il portafoglio essenzialmente in attivit poco rischiose e quindi di basso
rendimento, ad esempio Titoli di Stato americani i Tbond, e compra posizioni
ad alto rischio e ad alto rendimento, come ad esempio opzioni DOTM la cui
perdita teorica minima e il guadagno massimo molto elevato. Vedremo quindi

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marzo 2016

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diversi modi di emulare questa operativit, e alcuni dei Trading System che vi
stiamo presentando sono degli ottimi candidati.
Con il secondo termine, la TrSys-farm, indichiamo la metodologia di utilizzare
insieme una serie di Trading Systems con caratteristiche diverse, ad esempio
trend follower e appunto mean-reverting, per combinarne insieme gli effetti ed
ottenere un rendimento di portafoglio costante e senza oscillazioni, soprattutto
se i diversi trading system sono poco correlati tra loro.
Ora che abbiamo ricordato il motivo della scelta di analizzare sistemi mean
reverting, riprendiamo il discorso su quelli specificatamente legati alla
volatilit. seguiamo la strada vista nello scorso numero, e verifichiamo una
altra strategia free, la Vix_BBand .
La Vix_BBand simile alla strategia Connors_VIX_market_timing che abbiamo
visto nello scorso numero, nel senso che utilizza segnali sul VIX per definire
della posizioni di ipecomprato/ipervenduto che si possono poi sfruttare sul
mercato azionario. La differenza che la formula ancora pi semplice, e si
basa sul principio delle Bollinger Bands:
buy se il vix > 1.1 deviazioni standard (12 periodi) dalla media mobile a 12
periodi,
close quando il vix chiude sotto la media mobile a 12 periodi
short se il vix > 1.8 deviazioni standard (12 periodi) dalla media mobile a 12
periodi ,
close quando il vix chiude sopra la media mobile a 12 periodi
le operazioni si svolgono sul sottostante, lo SP500, e non sul VIX stesso
da notare la asimmetria dei parametri, che scelta per adattarsi alle
caratteristiche della volatilit, che si comporta molto diversamente se i
mercatio sono al rialzo o al ribasso .
La formula stata codificata nel 2008, settembre, e potremmo dire che la
nostra verifica sia un caso di test OOS, Out Of Sample e quindi abbastanza
significativo: specialmente perch i parametri sono stati impostati prima
dellautunno 2008, con tutta la crisi dei mercati e la volatilit che ne derivata.

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Questo il grafico dal 1 gennaio 2000 al 1 ottobre 2008: interessante anche se


gli anni 2001 2002 2003 sono abbastanza piatti e solo dal 2005 la performance
sembra interessante.
A questo punto si inserisce una riflessione: quanto lunga deve essere la serie
storica di riferimento per fare un test del trading system?
La risposta non semplice: anche noi siamo divisi tra la ricerca della maggiore
ampiezza possibile, dando valore ad una lunga durata che permetta di
ricomprendere molti momenti diversi del mercato, e una serie che privilegia gli
ultimi periodi, perch un trading system cerca una anomalia del mercato e i
mercati, specie negli ultimi anni, hanno fortemente cambiato le loro
caratteristiche operative. Ad esempio il VIX ha una serie storica che inizia dal
1986, ma le sue caratteristiche sono molto cambiate: allinizio le opzioni erano
valutate dalla esperienza degli operatori, e solo dopo la formalizzazione della
formula Black-Scholes ed il suo riconoscimento accademico con il Nobel il
mercato ha iniziato a calvolare abitualmente le volatilit implicite nei prezzi
delle opzioni: il VIX stato introdotto come indice dal CBOE nel 1993 con
calcolo retroattivo fino al 1986. Nel 2003 stata cambiata la metodologia di
calcolo, dal 2004 sono sttai trattati dei futures sul VIX e dal 2006 anche delle
opzioni sul VIX; che il 24 ottobre 2008 ha raggiunto il suo massimo, 89.53% in
intraday . Da questi numeri si coglie subito levoluzione dellindice, e quindi la
relativa utilit di avere, poniamo, delle serie storiche degli anni '70 o '60. La
materia si presta quindi a un profondo dibattito e a diverse impostazioni, anche
sugli indici che ricordiamo vengono periodicamente modificati con linserimento
e lesclusione di alcuni componenti, cos che le loro caratteristiche di mercato
possono modificarsi nel tempo.
Vediamo adesso il sistema sui nostri standard 10 anni di test, di fatto OOS dal
2008 ad oggi: una verifica abbastanza significativa.

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Statistics
All trades

Long trades

Short trades

Initial capital

50000.00

50000.00

50000.00

Ending capital

51566.66

51157.23

50409.43

1566.66

1157.23

409.43

3.13 %

2.31 %

0.82 %

Net Profit
Net Profit %
Exposure %
Net Risk Adjusted Return %
Annual Return %

1.21 %

0.80 %

0.41 %

259.84 %

290.08 %

200.71 %

0.31 %

0.23 %

0.08 %

25.63 %

28.72 %

20.00 %

All trades

183

126 (68.85 %)

57 (31.15 %)

Avg. Profit/Loss

8.56

9.18

7.18

0.61 %

0.66 %

0.49 %

6.88

6.56

7.60

135 (73.77 %)

98 (53.55 %)

37 (20.22 %)

Total Profit

3027.67

2226.18

801.49

Avg. Profit

22.43

22.72

21.66

1.60 %

1.63 %

1.54 %

5.73

5.34

6.78

Risk Adjusted Return %

Avg. Profit/Loss %
Avg. Bars Held
Winners

Avg. Profit %
Avg. Bars Held
Max. Consecutive

16

13

79.11

79.11

64.77

48 (26.23 %)

28 (15.30 %)

20 (10.93 %)

Total Loss

-1461.01

-1068.95

-392.06

Avg. Loss

-30.44

-38.18

-19.60

-2.20 %

-2.72 %

-1.46 %

10.10

10.82

9.10

Largest win
# bars in largest win
Losers

Avg. Loss %
Avg. Bars Held
Max. Consecutive

-252.81

-252.81

-45.88

33

33

13

-368.57

-368.57

-60.30

Max. trade % drawdown

-29.07 %

-29.07 %

-4.64 %

Max. system drawdown

-368.57

-368.57

-122.54

Max. system % drawdown

-0.73 %

-0.73 %

-0.24 %

4.25

3.14

3.34

Largest loss
# bars in largest loss
Max. trade drawdown

Recovery Factor
CAR/MaxDD

0.42

0.31

0.34

RAR/MaxDD

35.13

39.19

82.15

Profit Factor

2.07

2.08

2.04

Payoff Ratio

0.74

0.60

1.11

81.10

104.60

67.32

Risk-Reward Ratio

1.80

1.10

0.46

Ulcer Index

0.14

0.15

0.09

-35.14

-33.40

-56.65

1.26

1.28

1.14

0.1036

0.0631

0.0267

Standard Error

Ulcer Performance Index


Sharpe Ratio of trades
K-Ratio

TrendMercati

marzo 2016

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Un sistema abbastanza interessante , con una frequenza operativa pi alta dei


precedenti ma che mantiene un rapporto di operazioni in guadagno quasi del
75% , quindi la maggior frequenza non a scapito della qualit: o quasi dato
che il profit factor solo di poco superiore a 2. Poco tempo a mercato, come
normale per un sistema Mean Reverting, MaxDD un po elevato .
La cosa pi importante per adesso vedere come in OOS si sua comportato
apmeno altrettanto bene, se non meglio, del tempo In Sample, cio del tempo
in cui fu progettato. La linea blu nel grafico segna la crisi del 2008 e mentre si
vede il DrawDown di quei giorni cos estremi, si vede bene anche il buon
comportamento successivo.
La strategia si mostra logica e robusta.
Logica perch sfrutta la caratterista di ritorno alla media del VIX e la
correlazione tra VIX e SP500, robusta perch supera il passare del tempo e
delle crisi del mercato senza apprezzabili decadimenti.
Ma quanto robusta? Si pu migliorare?
Facciamo una prova introducendo un filtro di volatilit:

Statistics
All trades

Long trades

Short trades

Initial capital

50000.00

50000.00

50000.00

Ending capital

51162.03

50686.39

50475.64

1162.03

686.39

475.64

Net Profit %

2.32 %

1.37 %

0.95 %

Exposure %

0.72 %

0.29 %

0.43 %

323.02 %

476.28 %

220.58 %

0.23 %

0.14 %

0.09 %

Net Profit

Net Risk Adjusted Return %


Annual Return %

TrendMercati

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Risk Adjusted Return %

31.98 %

47.35 %

21.97 %

All trades

221

158 (71.49 %)

63 (28.51 %)

Avg. Profit/Loss

5.26

4.34

7.55

0.38 %

0.32 %

0.52 %

3.97

2.61

7.38

Avg. Profit/Loss %
Avg. Bars Held
Winners

135 (61.09 %)

93 (42.08 %)

42 (19.00 %)

Total Profit

2734.29

1849.62

884.67

Avg. Profit

20.25

19.89

21.06

1.48 %

1.46 %

1.51 %

3.84

2.63

6.52

10

12

65.23

65.23

64.77

86 (38.91 %)

65 (29.41 %)

21 (9.50 %)

-1572.26

-1163.23

-409.03

Avg. Profit %
Avg. Bars Held
Max. Consecutive
Largest win
# bars in largest win
Losers
Total Loss
Avg. Loss
Avg. Loss %
Avg. Bars Held
Max. Consecutive
Largest loss
# bars in largest loss
Max. trade drawdown
Max. trade % drawdown

-18.28

-17.90

-19.48

-1.34 %

-1.30 %

-1.46 %

4.16

2.57

9.10

-86.11

-86.11

-45.88

13

-86.11

-86.11

-71.54

-8.71 %

-8.71 %

-7.54 %

Max. system drawdown

-156.77

-160.95

-135.89

Max. system % drawdown

-0.31 %

-0.32 %

-0.27 %

Recovery Factor

7.41

4.26

3.50

CAR/MaxDD

0.74

0.43

0.35

RAR/MaxDD

102.73

147.53

81.42

Profit Factor

1.74

1.59

2.16

Payoff Ratio

1.11

1.11

1.08

44.28

66.24

64.91

2.77

1.26

0.61

Standard Error
Risk-Reward Ratio
Ulcer Index
Ulcer Performance Index
Sharpe Ratio of trades
K-Ratio

0.08

0.09

0.09

-62.59

-56.49

-58.39

1.58

1.69

1.29

0.1596

0.0725

0.0349

Non ci sono miglioramenti, anzi un certo decadimento generale del sistema:


mentre il filtro inserito nel Connors VIX dello scorso numero aveva uno scopo
ben preciso, qui un generico filtro rende meno efficiente lalgoritmo: riduce il
MaxDD ma anche la % di trade in guadagno, il profitto totale e il Profit Factor.
La questione per che riducendo il MaxDD, si riduce anche il capitale
necessario a utilizzare la strategia: e quindi, ne si aumento il rendimento.
Vediamo il CCZ come permette di confrontare meglio le due versioni:
( per i dettagli sul CCZ, leggete il nostro Trendmercati di settembre 2015)

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versione normale in rosso:


i dati che si ottengono dalla regola del CCZ sono:
rendimento annuale progettato = 26.7% = 100 (1+0,01 r D/4 )^12 -1)
peggior DrawDawn ipotetico= 30,1% = PVDD = 4Stdev.mendile.rendimenti
durata ipotetica del DrawDown = 12.7 mesi 4* stdev.durata.DD espresso in mesi

Rendimento
annuo
35,0%
30,0%
25,0%
20,0%
15,0%
10,0%
5,0%
0,0%

lunghDD

maxDD

Chande CCZ modificato

versione normale in rosso e con filtro in blu

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Il confronto immediato e chiaro: maggior rendimento, dato dal minor


impegno di capitale, ma anche una variabilit maggiore che porta un MaxDD
atteso ad essere leggermente superiore; la maggior redditivit porta un
minimo miglioramento nella durata attesa del DD. In sintesi, non c un
miglioramento significativo e i due risultati sono del tutto paragonabili.

Il problema ora si sposta a comprendere se i valori scelti nei parametri siano


sovraottimizzati: in genere il nostro metodo quello di fare un test su mercati
analoghi, qui abbiamo visto luso di dati OOS: ma esistono anche altre strade,
e qui parleremo della analisi di varianza dei parametri.
Si tratta semplicemente di variare i parametri del sistema e di verificare se e
come i risultati cambino. una funzione di ottimizzazione dei valori, ma noi la
trattiamo a rovescio e cio verifichiamo se cambiando i parametri il sistema
perda la sua efficacia: infatti paradossalmente potremmo aver trovato i
parametri perfetti del sistema senza volere, ed avere una ottimizzazione
casuale delle variabili, altrettanto pericolosa di una ottimizzazione volontaria.
Scegliamo prima di modificare la lunghezza della media, e poi di provare tutte
le possibilit sui due moltiplicatori della deviazione standard.
Qui il test sulla media:

TrendMercati

marzo 2016

https://trendmercati.wordpress.com

email: trendmercati@gmail.com

No, Net Profit


1
938,97
2
935,37
3 1303,52
4 1230,22
5 1473,38
6 1509,07
7 1171,07
8 1503,88
9 1222,31
10
822,78
11
731,93
12
607,35
13
557,47
14
304,53
15
303,4
16
438,79
17
382,03
18
467,36
19
491,48
20
484,71
21
483,76

RAR
Max, Sys Drawdown RAR/MDD Profit Factor Payoff Ratio # Trades % of Winners media
15,7
-265,52
29,8
1,41
0,7
302
67
5
14,29
-286,7
25,12
1,41
0,71
284
67
6
17,95
-295,23
31,21
1,6
0,77
289
67
7
17,07
-298,19
28,86
1,61
0,72
265
69
8
21,01
-286,89
36,92
1,8
0,86
242
68
9
22,05
-377,58
29,5
1,86
0,74
228
71
10
17,67
-389
22,91
1,66
0,72
211
70
11
21,96
-377,58
29,37
1,9
0,74
210
72
12
17,38
-377,58
23,15
1,66
0,64
200
72
13
11,62
-377,58
15,46
1,42
0,58
189
71
14
10,31
-437,45
11,85
1,37
0,61
176
69
15
8,57
-478,05
9,02
1,3
0,54
167
71
16
7,85
-497,58
7,93
1,29
0,56
161
70
17
4,49
-508,15
4,44
1,16
0,53
149
68
18
4,17
-579,47
3,62
1,15
0,57
148
67
19
6,21
-564,61
5,53
1,23
0,57
142
68
20
5,44
-553,39
4,94
1,21
0,61
140
66
21
6,97
-553,39
6,34
1,26
0,59
135
68
22
7,37
-509,99
7,28
1,31
0,65
129
67
23
7,5
-512,66
7,35
1,31
0,61
119
68
24
7,53
-517,4
7,32
1,3
0,54
119
71
25

Il test numero 8 la media a 12 periodi;


quella che d il miglior risultato in termini di net profit, ma forse per il
rapporto net profit / MaxDD meglio il test 5 con la media a 9 periodi. In
generale la media 12 fornisce, secondo i parametri scelti, la migliore o la
seconda migliore prestazione, e incrementando il valore della media si
peggiorano i risultati: questo in linea con lipotesi di un sistema veloce sulla
volatilit.

Vediamo ora di capire se i moltiplicatori delle Bande Bollinger siano ottimizzati:


i valori scelti devo essere circa in una zona in cui, ad un piccolo cambiamento
del parametro, i risultati del sistema non cambiano eccessivamente.
Per la verifica, abbiamo utilizzato un indicatore nostro test che sintetizza
alcune delle caratteristiche che cerchiamo nel sistema: la formula semplificata
:
se il numero trade >60, (net profit/10) / (-MaxDD *3)
la logica la seguente:
si cerca un sistema operativo, che faccia almeno 5 operazioni medie allanno
nei 10 anni
si prende lutile medio annuo
e lo si confronta con il MaxDD*3, cio il capitale utilizzato
le semplificazioni riguardano ad esempio il fatto che non si tiene conto del
tempo a mercato, la durata dei DrawDown e altro: calcolare la CCZ per ogni
prova ( ci sono circa 1000 test ) avrebbe occupato troppo tempo.
Ecco i risultati:

TrendMercati

marzo 2016

https://trendmercati.wordpress.com

email: trendmercati@gmail.com

No, Net Profit

Max, Sys Drawdown

RAR/MDD

Profit Factor

# Trades

% of Winners

bandaup

bandadown nostro test

267

819,2 -

166,5

74,7

2,3

93

64,5

2,7

1,7

16,40%

236

807,1 -

166,5

58,4

1,9

113

62,8

2,7

1,6

16,16%

298

787,5 -

166,5

81,1

2,5

82

68,3

2,7

1,8

15,77%

272

533,7 -

119,6

85,4

2,1

75

64,0

3,2

1,7

14,88%

268

729,9 -

166,5

69,8

2,2

89

64,0

2,8

1,7

14,62%

237

717,8 -

166,5

53,9

1,8

109

62,4

2,8

1,6

14,37%

299

698,2 -

166,5

76,0

2,3

78

68,0

2,8

1,8

13,98%

303

502,0 -

120,6

93,5

2,3

64

68,8

3,2

1,8

13,88%

302

499,5 -

120,6

89,7

2,2

66

68,2

3,1

1,8

13,81%

251

1.535,5 -

377,6

28,4

1,9

221

70,1

1,1

1,7

13,56%

220

1.523,5 -

377,6

25,1

1,8

241

68,9

1,1

1,6

13,45%

282

1.503,9 -

377,6

29,4

1,9

210

71,9

1,1

1,8

13,28%

253

1.497,9 -

377,6

28,9

1,9

206

70,4

1,3

1,7

13,22%

254

1.486,2 -

377,6

29,4

1,9

199

70,9

1,4

1,7

13,12%

222

1.485,8 -

377,6

25,5

1,8

226

69,0

1,3

1,6

13,12%

223

1.474,1 -

377,6

25,8

1,8

219

69,4

1,4

1,6

13,01%

250

1.466,7 -

377,6

26,7

1,8

224

69,6

1,0

1,7

12,95%

284

1.466,3 -

377,6

30,0

1,9

195

72,3

1,3

1,8

12,94%

219

1.454,6 -

377,6

23,7

1,7

244

68,4

1,0

1,6

12,84%

285

1.454,6 -

377,6

30,5

2,0

188

72,9

1,4

1,8

12,84%

255

1.448,9 -

377,6

29,3

1,9

194

71,1

1,5

1,7

12,79%

189

1.443,5 -

377,6

22,6

1,7

248

69,0

1,1

1,5

12,74%

275

515,2 -

134,9

75,3

2,0

73

63,0

3,5

1,7

12,73%

276

515,2 -

134,9

75,3

2,0

73

63,0

3,6

1,7

12,73%

La prova 282 quella con bandaup = 1.1 e bandadown = 1.8, che lo


standard. evidentemente una delle migliori combinazioni: ma pi
interessante che i valori pi o meno 0.1 oppure 0.2 di entrambi i parametri
hanno delle prestazioni circa uguali , segno che i valori un po sopra 1 di
bandaup e un po sotto 2 di bandadown sono abbastanza robusti, dato che
piccole variazioni non compromettono il risultato.
Cosa interessante, valori elevati di bandaup , intorno a tre mentre bandadown
resta un po sotto 2, sembrano dare ottimi risultati, dimezzando per il
numero dei trade: funzionano come un filtro, che riduce le operazioni perch
sceglie solo le migliori .
Riprenderemo alcuni degli spunti visti qui nel nostro Blog: per adesso abbiamo
raggiunto un importante punto nel nostro work in progress per creare il
nostro sistema di volatilit, e cio che effettivamente lidea di usare parametri
diversi tra volatilit alta e volatilit bassa non solo ha un senso logico, ma si
pu utilizzare con profitto in un trading system.
Per ogni approfondimento e chiarimento, in questa come nelle altre sezioni, Vi
invitiamo a scriverci delle domande nel Blog
A presto !

TrendMercati

marzo 2016

https://trendmercati.wordpress.com

email: trendmercati@gmail.com

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